La mediocrità del giornalismo sportivo

Ora manca solo il ritorno di PippoePotito!
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Burano
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Burano »

Sì, 7platinum.
Gran stile, bella filosofia di conduzione. Una mosca bianca!
Lo voglio rivedere, Fabio
gianlu
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da gianlu »

Ora al suo posto a Diretta Stadio ci sono Santini (insopportabile), Giuliani (bravino) e la Martini (che proporrei alla rai in luogo della Ferrari).
Johnny Rex
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Johnny Rex »

Giorgio Micheletti (esperto di Basket, se non ricordo male) ha diretto QSVS a TeleLombardia nel suo momento migliore, ovvero gli anni 90', malgrado il peso di soggetti come Antipatia Suma e Benetti ("Seno stanco, detta così è una cosa che mi fa, diciamo, sorridere"),l'arrivo di Caciara Ravezzani ha coinciso col crollo qualitativo della trasmissione.

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
Burano
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Burano »

Ha condotto fino più o meno al 2005 anche Diretta Stadio su 7gold, pure quello nel suo momento migliore. Poi sono arrivati gli urlatori e la trasmissione ha preso la piega che sappiamo.
Ora vediamo quanto resiste a 7platinum, ripeto davvero una bella trasmissione. L'unico problema, ahimè, è che parlano solo di fiorentina. Buon per i tifosi viola...
Lo voglio rivedere, Fabio
Pindaro
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Pindaro »

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Cosa non si fa pur di non parlare dei rottoneri.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Rosewall
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Rosewall »

attualmente* il peggio è rappresentato da:

1) i duetti Gambaro-Franco Rossi
2) i monologhi ottusi di Andrea Bosio
3) i duetti Melli-Crudeli

*ma la classifica è soggetta a continui stravolgimenti
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Mp1 »

Burano ha scritto:Ha condotto fino più o meno al 2005 anche Diretta Stadio su 7gold, pure quello nel suo momento migliore.
Prima di abbonarmi a Sky la guardavo sempre. Tanta roba davvero. Micheletti peraltro ha avuto un ruolo come addetto stampa del Pisa, lavora in Toscana quindi dal post-Diretta Stadio.
Okefenokee ha scritto:Senza curiosità, cultura, educazione civica e civile, voglia di informarsi, di capire, di studiare, non si va da nessuna parte.
Pitone ha scritto:Non serve schifare, basta evitare.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Pindaro »

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Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Nickognito »

aahahahahha ma chi sono i cerebrolesi che lo comprano?
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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dsdifr
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da dsdifr »

avverto: è un post-fiume.
http://nuovoindiscreto.blogspot.com/201 ... -tivu.html

mercoledì 14 aprile 2010
Sempre colpa della tivù di Alberto Facchinetti

Il luogo comune vuole che il giornalismo sportivo abbia azzerato la sua credibilità per colpa delle forzature che il video impone. E' davvero così o semplicemente siamo di fronte a gente scarsa?
Le trasmissioni delle tv locali hanno cambiato il giornalismo sportivo della carta stampata? Tre importanti giornalisti sportivi italiani ci hanno descritto una situazione poco rassicurante.

“L’urlo – scrive Gianni Mura - ha cancellato la parola, l’iperbole la normalità, la passionalità la passione, la faziosità il ragionamento. In passato qualche eccesso c’è stato, ma adesso è la regola. […] C’è molta omologazione in giro”.

A fare autocritica ci pensa Roberto Beccantini: “La mia generazione ha fallito: il sottoscritto in testa. Consegniamo ai giovani uno sport malato e un calcio più marcio di quello che ricevemmo in eredità dai Brera e dagli Zanetti. Ci sono troppi conflitti di interessi. […] Il rotocalco è diventato borotalco. Si usa troppa cipria. La faziosità ha sbriciolato il Piave della credibilità. Va di moda l’incompetente di successo. Le domande normalmente serie vengono considerate attentati di lesa maestà. Mancano, nel giornalismo sportivo, cronisti d’assalto capaci di condurre inchieste come Dio comanda. Prova ne sia, il doping: fu Zeman ad aprire le farmacie. Un allenatore, non un giornalista. […]. La mia generazione ha pronunciato troppi sì e pochi no”.

Mario Sconcerti ricorda pure lui i tempi che furono: “Com’è lontano il tempo in cui i cronisti di politica o di economia copiavano i loro colleghi sportivi. Per migliorarsi”.

C’è da chiedersi quindi di chi sia la colpa, se la situazione è questa. E quello che abbiamo domandato ai giornalisti intervistati. L’abbassamento di livello del giornalismo sportivo è dovuto anche alle trasmissioni sportive trasmesse dalle tv locali: una metà degli intervistati è colpevolista, l’altra non lo è e cerca da un’altra parte i motivi di questo degrado. Non sembra dunque essere tutto figlio della sentenza 202 con la quale la Corte Costituzionale dichiarò legittime le emittenti private operanti via etere “di portata non eccedente l’ambito locale”. Era il 28 luglio 1976, finiva il monopolio Rai. In quegli anni il volto del giornalismo sportivo cominciò, per una cosa o per l’altra, a cambiare. Prima era diverso.

Per Sebastiano Vernazza “negli anni Sessanta e Settanta, in Italia il massimo della trasgressione tele-calcistica era rappresentato dalla tv svizzera, dove le telecronache delle partite erano affidate a Giuseppe Albertini, un signore che diceva punto anziché gol e che non cambiava tono di voce neppure di fronte a una rovesciata di Cruijff con triplo salto mortale incorporato”.

Emanuele Gamba è colpevolista nei confronti delle tv locali, ma fa un discorso più ampio: è la televisione in generale, non soltanto le emittenti locali, ad avere trasformato il modo di fare il mestiere del giornalista. “Non soltanto nello sport, ma anche negli altri settori del giornalismo, la stampa scritta si è appiattita sul modello televisivo. Lo ha copiato anziché fargli concorrenza, e non a caso l’Italia è il paese europeo in cui si vendono meno quotidiani e non soltanto per la storica ritrosia dell’italiano a dedicarsi alla lettura. La televisione ha imposto un modello di superficialità che si è man mano esteso alle redazioni dove, a causa di una specie di circolo vizioso, si è moltiplicato lo spazio a vantaggio dei tribuni televisivi: si pensa che se fanno audience, possono contribuire anche a vendere più copie. In televisione prevale il dibattito sterile, urlato e limitato a pochissimi temi (quindi a pochissime squadre, nel caso del calcio): i giornali si sono adeguati. Il concetto di approfondimento ormai è sconosciuto. Del resto, se i giornalisti sono sempre in televisione e quasi mai allo stadio, o al campo d’allenamento, come possono aggiornare le loro conoscenze?”.

È d’accordo con Gamba il suo collega di Repubblica, Andrea Sorrentino: “Senz’altro il livello si è abbassato e senz’altro la colpa è di certe trasmissioni, dal Processo in giù. La continua ricerca del titolo sulla polemica del giorno, che affligge i giornali da alcuni anni, è figlia del successo di pubblico di certe trasmissioni. Praticamente tutti i giornali hanno abboccato all’amo, andando dietro alla tv, e ora ne vediamo le conseguenze”. Ma per Sorrentino la colpa è anche della stampa. “L’errore è ovviamente dei giornali, che dovrebbero mantenere un livello più alto rispetto a certe immondizie”.

La tv è un brutto modello che il giornalismo ha voluto seguire, anche nei quotidiani: è la tesi di Italo Cucci. “Il giornalismo sportivo ha certo subito l’esempio televisivo, ma è andato oltre con le sue gambe e le sue teste. Non dimentichiamo che le famose Bombe di Mosca - scoop di mercato proposti da Maurizio Mosca spesso in chiave paradossale - hanno trasformato i quotidiani sportivi in bombe quotidiane. Svolta storica di un settore che, pur fra tante difficoltà, non aveva mai rinunciato all’intelligenza”.

Anche per Gianni Mura le trasmissioni delle locali hanno condizionato il giornalismo sportivo “negativamente. In economia si dice che la moneta cattiva scaccia quella buona. Nel giornalismo è la stessa cosa. Il livello sempre più basso e sempre più gridato (o drogato) dell’ informazione sportiva si spiega anche così”. Non solo colpa delle tv, ma anche di “scelte editoriali sbagliate. Abbiamo anche noi i nostri ultras, tirano il sasso e nascondono la mano”. E aggiunge: “Anticipo un danno prodotto da queste trasmissioni. Per il pubblico, Corno e Crudeli sono giornalisti. E lo sono, innegabilmente, ma il secondo passaggio è arbitrario. Questo passaggio: tutti i giornalisti sono così. Gente che non si sovrappone, non urla, non insulta non fa il gioco della trasmissione, quindi non viene invitata. E comunque (parlo per me) se anche la invitassero non ci andrebbe, vista la compagnia di giro”.

Colpevolista anche Giancarlo Dotto. “Giornali sportivi e comunque il giornalismo sportivo hanno assunto negli anni la disinvoltura assoluta come metodo, nel riportare le notizie, nel tracciare titoli e profili. Titolo strillato oggi, domani è già smentito dai fatti, ma non importa, si riparte in un’altra direzione. E’ un gioco al massacro ormai accettato da tutti”.

Ma non è solo colpa della tv. “A forza di urlare – ci ha risposto Maurizio Crosetti - e di inseguire la tivù in ogni piega dei palinsesti, dei linguaggi e degli argomenti, una parte non esigua del giornalismo scritto si è involgarita. Ma chi l’ ha fatto, era già molto dotato di suo. Possedeva, intendo, una forte predisposizione naturale”.

Per Gianpiero Scevola “il livello del giornalismo si è abbassato perché è andato di pari passo coi tempi. Cambiano gli usi e i costumi, è cambiato anche il modo di fare giornalismo. È un’evoluzione naturale, ma non è detto che sia meglio, anzi, tutt’altro. Certe trasmissioni (vedi quelle di Biscardi) hanno poi accentuato negativamente questo cattivo andazzo, con un modo urlato che ha portato qualche giornalista a comportarsi così anche nella scrittura”.

Per Giorgio Micheletti la tv ha modificato il modo di fare giornalismo sulla carta stampata. Ma non necessariamente in negativo. “Almeno nel trattare l’argomento con un altro linguaggio. Un linguaggio che sia molto più vicino al parlato che allo scritto, un linguaggio che se si vuole è stato contaminato dall’unità di misura della tv, che è il tempo, a scapito di quella dei giornali, che è lo spazio. Sicuramente poi i giornali hanno anche subito una sorta di sollecitazione nella trattazione della notizia dato che non puoi ignorare la presa che un argomento ha in tv. Perché ignorare qualche cosa che ti fa vendere copie, soprattutto se la sera prima ha fatto fare numeri alla televisione? Esempio: se faccio (ovviamente in una tv che abbia un peso specifico notevole) una trasmissione sul rientro di Adriano, il giornale sa che ne deve parlare dato che il giorno dopo il telespettatore diventa lettore e si aspetta di trovare, tanto o poco che sia, un accenno all’argomento della sera prima”.

Beccantini invece, molto duro nel tracciare il quadro della situazione del giornalismo sportivo, non è assolutamente colpevolista nei confronti della tv. “Il declino del giornalismo sportivo è colpa di noi giornalisti sportivi. Mai confondere il contenitore (talk show, giornali, eccetera) con il contenuto”. Massimo Norrito punta il dito sulle scelte editoriali. “Ci sono giornali che fanno di certe scelte di campo una loro precisa linea editoriale. Le trasmissioni c’entrano poco. Per fortuna ci sono ancora giornali che fanno lo sport in un certo tipo e anche, purtroppo rare eccezioni, trasmissioni che non urlano. Nella stragrande maggioranza dei casi però chiunque si mette in mano un microfono, va in onda senza fare distinzione tra uno studio televisivo e una curva dello stadio”.

Per Ivan Zazzaroni è colpa “dello scadimento della qualità dei giornalisti, della mancanza di scuole e maestri, di artigiani veri. Colpa degli editori, anche: hanno privato i giornali dell’esperienza dei sessanta-settantenni. Il giornalismo è soprattutto esperienza, visto e vissuto, essendo un mestiere e non un lavoro”. La tv non c’entra nulla.

Stessa cosa per Stefano Olivari. Perché “raramente questi programmi regalano notizie bomba o fanno opinione in modo tale da far ribaltare le pagine dei quotidiani o il modo di scrivere dei giornalisti. E’ una cosa antipatica da dire, ma chi viene dalla carta stampata in televisione prima o poi riesce ad adattarsi, mentre chi nasce come televisivo puro non riuscirebbe a scrivere nemmeno il più sciatto articolo dell’ultimo dei cronisti della carta stampata. Poi il giornalismo su carta dovrebbe evolversi nella direzione dell’analisi, del retroscena e del commento più di quanto già non abbia fatto, ma questo è un altro discorso: le trasmissioni delle tivù locali non c’entrano, qui si parla di specificità del mezzo”.

Paolo Ziliani non vede nessuna connessione tra l’abbassamento del livello del giornalismo sportivo in Italia e la produzione di trasmissione sportive nelle tv. “La tivù, col passare del tempo, è diventata sempre meno bella e sempre più volgare. L’imbarbarimento dei programmi sportivi è stato forse meno forte rispetto a quello dei programmi cosiddetti d’intrattenimento: in confronto a Buona Domenica e a Domenica In, per fare un esempio, Controcampo e La Domenica Sportiva sembrano l’Accademia della Crusca. Non vedo comunque che nesso ci sia tra scadimento qualità programmi sportivi e scadimento qualità giornali sportivi. Se sei bravo, puoi fare buona tivù sportiva in assenza di buona stampa sportiva, e viceversa”.

Controcorrente invece, è Sandro Piccinini. Per lui “il livello del giornalismo sportivo scritto in Italia è altissimo. Nessun paese ha tanti bravi giornalisti sportivi come in Italia. Non confondere la qualità di chi scrive con il tenore (spesso esasperato) di un titolo. I giornali, comunque, non inseguono la tv, né viceversa. Tutti quanti inseguono il pubblico… (e gli incassi)”.

Ma è colpa delle tv locali, e più in generale di tutta la televisione, se il mestiere del giornalista s’è così imbarbarito? Se nel confronto – per fare un esempio – con il giornalismo degli anni Sessanta, quello di oggi ne esce con le ossa rotte? Abbiamo messo di fronte la questione ai giornalisti. Per capire se la sentenza 202 della Corte costituzionale abbia in realtà sancito anche la fine del giornalismo sportivo di qualità. Dei giornalisti che abbiamo intervistato una metà vede chiaramente le tv locali almeno come una concausa dell’ abbassamento del livello del giornalismo sportivo. L’errore da parte dei giornali è stato quello di seguire tutta la televisione, che si è involgarita dopo la nascita di queste tv locali che del senza vergogna hanno fatto quasi un marchio di fabbrica. Il giornalismo ha voluto seguire le orme della televisione, che di suo è superficiale e non predisposta all’approfondimento dell’evento sportivo (sia livello tecnico, sia a livello umano). D’altra parte sono molti anche quelli che pensano che le tv locali non c’entrino proprio nulla. Che le colpe vadano cercate altrove. Perché la categoria avrebbe potuto comunque prendere una strada diversa da quella intrapresa dalla tv. Che il giornalismo, tutto non solo quello sportivo, segua quello che si vede in tv (e non soltanto quello che succede nella realtà) è un dato di fatto. Però, prendere dalla tv la parte peggiore, quella è una libera scelta. Infine, se il giornalismo andasse via via a parlare di più alla gente e meno agli addetti ai lavori, usando una lingua scritta che sia più vicina a quella parlata, la cosa potrebbe rappresentare una facciata positiva del rapporto con la tv.


Alberto Facchinetti
(per gentile concessione dell'autore, fonte: 'Il giornalismo sportivo. Il rapporto tra la carta stampata e le tv locali da Gianni Brera ad oggi', tesi di laurea in discipline dell'Arte, Musica e Spettacolo all'Università di Padova, anno accademico 2006-2007)
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Vietcong
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Vietcong »

La gazzetta morattiana :D

Gazzetta: "Domani in omaggio il poster con gli eroi di Londra".
L'Associazione Italiana Canarini: "Era ora che si potesse cagare su qualcosa di simpatico". :D
"E MENO MALE CHE ERAVATE ONESTI E PULITI...SIETE IL MALE DI QUESTO CALCIO"
Moratti senior in farmacia, Moratti junior in telefonia...caffè-passaporti-bilanci-intercettazioni-regali ... moratti spa 50 anni di onestà...
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Nasty
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Nasty »

Oh, Vietcong è simpaticissimo! :D
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
Burano
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Burano »

http://www.youtube.com/watch?v=Yz2vvDL9xNU
minuto 3'35": il gesto di Bagni appena accennato: oggi ci ricamerebbero sopra tre settimane, e vai con squalifiche e anatemi :)
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da orangeman »

:o Sembra una vita fa.. non era ancora caduto il muro di Berlino e Galeazzi pesava 50 (60?) kg meno.
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dsdifr
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da dsdifr »

http://nuovoindiscreto.blogspot.com/201 ... edono.html

Il paese dove i giornalisti si credono importanti
di Dominique Antognoni
Siamo già in crisi di astinenza da calcio giocato, quindi ci siamo ridotti a leggere i giornali. Ovviamente si parla di Mourinho, anche adesso che è in partenza e non regalerà più titoli ai cultori del 'Ci aspettano dieci finali'. Si continuano ad analizzare le sue parole sull'ipocrisia del calcio italiano, ipotizzando chissà quale travaglio interiore. Eppure sarebbe tutto molto chiaro.
Non lo scriverà mai nessuno sui media che contano (secondo loro stessi), ma le cose stanno così: visto che non ha voluto dare il numero del telefonino ad alcuna presunta grande firma si é fatto un esercito di nemici a prescindere, trasversale rispetto all'appartenenza editoriale e di tifo (molti giornalisti simpatizzanti dell'Inter fanno a gara nel parlarne male: vedranno la cordialità di Capello...). Giornalisti che nella loro presunzione assoluta, non capendo che il proprio giornale si regge sulla pubblicità e non sui loro articoli privi di interesse per chiunque abbia un televisore, l'hanno presa malissimo. E' andata più o meno così, stando a un testimone oculare: "José, mi daresti il tuo numero cosi magari ci sentiamo ogni tanto?". Risposta: "No". "José, ti va di fare un'intervista di una pagina?". Risposta: "No". Per noi la sua grandezza sta qui, nel fregarsene dei media. Se vinci a cosa ti serve un articolo elogiativo? Se guadagni 11 milioni cosa te ne fai di un'intervista bolsa?
Comunque comanda lui, dice quello che gli fa comodo e, attenzione, con le conferenze stampa in diretta su Sky Sport 24 i giornali non possono avere il pallino in mano e decidere di dimenticare le parole scomode. Questo non é mai piaciuto alla stampa italiana che preferisce sempre l'allenatore in difficoltà, quello che si vuole fare amici e vuole trasmettere messaggi mielosi ai tifosi, al presidente e via di questo passo. L'allenatore che traballa, ma che in cambio di una telefonata privata può contare sul giornalista che scrive quanto sarebbe ingiusto cacciarlo. Da questi meccanismi nascono gli allenatori 'signori' o 'antipatici'. Non piace ai giornalisti over 50 il non avere più il potere fra le mani e non poter mandare dei messaggi semi-mafiosi del tipo "José, dai, facciamo sta intervista sennò il direttore vuole scrivere che...".
Questa è la realtà quotidiana del nostro giornalismo, nelle metropoli e a maggior ragione in provincia dove quell'unico giornale (comprato per i necrologi, peraltro) crede di essere il New York Times. A naso, il popolo interista ha capito la storia. Quando lo speaker di San Siro pronuncia il suo nome lo stadio impazzisce. Non si era mai visto qualcosa del genere, se non in maniera soft con Mancini. La gente non é poi così stupida: sfoglia i giornali, vede le trasmissioni, sa valutare, intuisce. José ha avuto la fortuna di allenare in una società poco protetta, in parte anche per l'incapacità di alcuni dirigenti. Fosse al Milan o alla Juve sarebbe stato difficile fare il muro contro muro, nel nome dei così detti buoni rapporti fra i giornali, i direttori, i proprietari e le società. "Sai José noi siamo amici loro da sempre, ci trattano bene, scrivono sempre in maniera positiva, nascondono le notizie, sarebbe utile che tu rilasciassi delle interviste". Avete presente i discorsi del genere, vero? L'Inter non é mai riuscita ad entrare nelle stanze del potere giornalistico, seppur Moratti goda a prescindere di un credito infinito. Ecco, Moratti non si può toccare ma tutto il resto sì. "Lei presidente merita di più", sibilano sempre giornalisti anziani e meno anziani sotto gli uffici della Saras. Fosse povero Moratti non troverebbe alcuno di questi e si dedicherebbe magari alle bocce. Ma si sa, il mondo va avanti anche cosi.
Ecco, José ha colpito nel segno e hanno provato a dargliela sui denti con la stessa moneta. Senza riuscirci. Per farla breve a Mourinho faceva schifo tutto ciò, più ancora dei battibecchi con i colleghi che hanno sempre fatto parte del gioco (non è che con Guardiola si scambierà messaggi d'amore). I giornalisti adesso possono stare tranquilli, sul piano tecnico magari arriveranno in Italia cento allenatori migliori di lui ma in generale uno come Mourinho non ci sarà più.
Anche se Capello sarà comunque interessante da osservare: difatti non riusciamo ad immaginare Sconcerti che gli fa delle domande scomode e gli snocciola dati del tipo "La sua squadra nei primi 15 minuti fa una media di 2,4 tiri in porta, mentre nell'ultimo quarto fa 3,8 fraseggi orizzonali e 4,5 verticali, come mai?". E della casa di Marbella nessuna chiave e nessuna vacanza a sbafo. Forse non é che sia una buona notizia, il suo arrivo ad Appiano, per i giornalisti. Per non dire che detesta gli sconosciuti che gli danno del tu biascicando cose del tipo "Fabio, puoi spiegarci il cambio Chivu-Stankovic?". A Madrid si parla poco di tattica e ti chiamano alle 2 di notte per commentare una notizia inverosimile. Ma é tutto più rilassato e soprattutto i giornalisti si prendono meno sul serio. Insomma, si sta meglio.

Dominique Antognoni
(in esclusiva per Indiscreto)
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Rosewall
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Rosewall »

L'Inter non é mai riuscita ad entrare nelle stanze del potere giornalistico
Nuovo accordo Rcs Sport-Inter
Si occuperà della cartellonistica per le partite casalinghe di campionato

MILANO Non solo ciclismo. La Rcs Sport, che organizza il Giro d' Italia, la Maratona di Milano, ha esperienza nel volley, nel golf e nel rugby, ha siglato un accordo di partnership con l' Inter. Rcs Sport, che è già advisor della Nazionale di calcio, si occuperà della raccolta di pubblicità della cartellonistica a bordo campo nelle partite casalinghe di campionato dell' Inter. Un ruolo già ricoperto in passato da Rcs. L' accordo, che partirà dal primo luglio 2010, avrà validità quadriennale. «Per Rcs Sport si tratta di un accordo di sicuro prestigio, che ci pone in una posizione di rilievo nel mercato della gestione dei diritti sportivi - commenta Giacomo Catano, amministratore delegato di Rcs Sport -. Essere legati a un marchio di primissimo livello internazionale come quello dell' Inter rappresenta per noi un grande onore e motivo di responsabilità e di stimolo soprattutto per ricercare risultati commerciali ambiziosi». Analoga posizione è stata espressa anche dal club nerazzurro attraverso il vicepresidente Angelo Mario Moratti: «Siamo soddisfatti di questo ritorno di Rcs Sport a supporto della nostra attività di sponsorizzazione. La collaborazione nasce da una reciproca fiducia e stima professionale e una totale condivisione della filosofia commerciale».

IL COMUNICATO DEL CDR La redazione della Gazzetta dello Sport è venuta a conoscenza dell' accordo fra F.C. Internazionale e Rcs Sport dalle agenzie di stampa ( :D ). Il nostro quotidiano, pur facendo parte dello stesso gruppo, è società totalmente autonoma rispetto a Rcs Sport, che ci ha informato dei contenuti della partnership, riguardanti la cartellonistica a bordo campo delle partite interne di campionato della società nerazzurra. La redazione della Gazzetta dello Sport ribadisce che, come i 114 anni di storia del nostro giornale stanno a dimostrare, l'impegno primario di tutti i suoi giornalisti resta quello di garantire autonomia e obiettività, equidistanza ed equilibrio all' informazione fornita ai nostri lettori. E quindi garantire anche che non nascano forme di contaminazione che mettano in dubbio queste caratteristiche irrinunciabili. Il Comitato di redazione della Gazzetta dello Sport
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da wiper »

Rosewall ha scritto:
L'Inter non é mai riuscita ad entrare nelle stanze del potere giornalistico
Nuovo accordo Rcs Sport-Inter
Si occuperà della cartellonistica per le partite casalinghe di campionato

MILANO Non solo ciclismo. La Rcs Sport, che organizza il Giro d' Italia, la Maratona di Milano, ha esperienza nel volley, nel golf e nel rugby, ha siglato un accordo di partnership con l' Inter. Rcs Sport, che è già advisor della Nazionale di calcio, si occuperà della raccolta di pubblicità della cartellonistica a bordo campo nelle partite casalinghe di campionato dell' Inter. Un ruolo già ricoperto in passato da Rcs. L' accordo, che partirà dal primo luglio 2010, avrà validità quadriennale. «Per Rcs Sport si tratta di un accordo di sicuro prestigio, che ci pone in una posizione di rilievo nel mercato della gestione dei diritti sportivi - commenta Giacomo Catano, amministratore delegato di Rcs Sport -. Essere legati a un marchio di primissimo livello internazionale come quello dell' Inter rappresenta per noi un grande onore e motivo di responsabilità e di stimolo soprattutto per ricercare risultati commerciali ambiziosi». Analoga posizione è stata espressa anche dal club nerazzurro attraverso il vicepresidente Angelo Mario Moratti: «Siamo soddisfatti di questo ritorno di Rcs Sport a supporto della nostra attività di sponsorizzazione. La collaborazione nasce da una reciproca fiducia e stima professionale e una totale condivisione della filosofia commerciale».

IL COMUNICATO DEL CDR La redazione della Gazzetta dello Sport è venuta a conoscenza dell' accordo fra F.C. Internazionale e Rcs Sport dalle agenzie di stampa ( :D ). Il nostro quotidiano, pur facendo parte dello stesso gruppo, è società totalmente autonoma rispetto a Rcs Sport, che ci ha informato dei contenuti della partnership, riguardanti la cartellonistica a bordo campo delle partite interne di campionato della società nerazzurra. La redazione della Gazzetta dello Sport ribadisce che, come i 114 anni di storia del nostro giornale stanno a dimostrare, l'impegno primario di tutti i suoi giornalisti resta quello di garantire autonomia e obiettività, equidistanza ed equilibrio all' informazione fornita ai nostri lettori. E quindi garantire anche che non nascano forme di contaminazione che mettano in dubbio queste caratteristiche irrinunciabili. Il Comitato di redazione della Gazzetta dello Sport
ma scusa vuoi dire che l'inter è trattata bene dai giornalisti e dai media??????? :o
Johnny Rex
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Johnny Rex »

No.

Dice semplicemente che i medesimi sono corsi precipitosamente in soccorso del vincitore, oltretutto sbagliando tempistica.

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da wiper »

Johnny Rex ha scritto:No.

Dice semplicemente che i medesimi sono corsi precipitosamente in soccorso del vincitore, oltretutto sbagliando tempistica.

F.F.
su questo concordiamo ;)
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Rosewall
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Rosewall »

poi lo scopo è sempre uno solo: vendere copie, vendere copie in qualsiasi modo.

Questa dei giornalisti amici è una piaga che Mourinho aveva ottimamente stigmatizzato lo scorso anno, quando aveva giustamente umiliato Sconcerti in un post partita sky.
L'anno scorso il personaggio Mourinho era molto gustoso, poi quest'anno ha preso tutt'altra piega, e non certo in reazione ai giornalisti. Per dirla alla Robertino, il portoghese è stato proattivamente molesto, ed anzi, direi che si è servito della mediocrità dei giornalisti, più che esserne vittima.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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floyd10
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da floyd10 »

Prima pagina on-line della Merdetta: Benitez licenziato, vicino all'inter. In basso, la Schiavone.
Che mentecatti surreali.
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
orangeman
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da orangeman »

floyd10 ha scritto:Prima pagina on-line della Merdetta: Benitez licenziato, vicino all'inter. In basso, la Schiavone.
Che mentecatti surreali.
Sì oh, lamentati.
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captain
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da captain »

Ieri sera Berlusconi è intervenuto in diretta su SportItalia, nel programma "Speciale calciomercato" condotto da Michele Criscitiello.

Criscitiello: "Torni anche in politica, che ci stanno massacrando di tasse!". #60#
tennisfan82
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da tennisfan82 »

captain ha scritto:Ieri sera Berlusconi è intervenuto in diretta su SportItalia, nel programma "Speciale calciomercato" condotto da Michele Criscitiello.
Credo si non avere mai visto un programma peggiore.

Niente a che vedere con l'omonima trasmissione di Sky
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bogix
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da bogix »

La chiusura di Criscitiello con Berlusconi è sui livelli di Fede o forse più in basso....che schifo
madman 3
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da madman 3 »

Criscitiello è scandaloso, massacra sempre tutti, poi quando li ha ospiti diventa servilissimo!

Un pò di tempo fà pare sia stato malmenato dal procuratore di Cannavaro perchè aveva detto che Cannavaro era finito quasi in rovina economicamente.
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bogix
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da bogix »

Ma poi io fossi un procuratore e mi chiamassi alle 11 di sera di manderei a raccogliere patate in diretta nazionale..ma stiamo scherzando?
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Huggy_Bear
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Huggy_Bear »

i "froci" semo noi che le guardamo ste cose
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da JackTorrance »

madman 3 ha scritto:Criscitiello è scandaloso, massacra sempre tutti, poi quando li ha ospiti diventa servilissimo!

E invece Pedullà?
A volte pare Remo Girone ne La Piova..... :o
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da RussianTennisGods »

Non guardo Fiorello e la carra', ma solo
Criscitiello e pedulla'



Hahahahhahaahahhah pedulla' n1 , non si discute!
Ildiavolovestemilan wrote:
Bravo Nasty, finalmente qualcuno che mi capisce...
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bogix
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da bogix »

JackTorrance ha scritto:
madman 3 ha scritto:Criscitiello è scandaloso, massacra sempre tutti, poi quando li ha ospiti diventa servilissimo!

E invece Pedullà?
A volte pare Remo Girone ne La Piova..... :o
Tano Cariddi :D
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da madman 3 »

:D

Pedullà peraltro leccaculo come pochi
RussianTennisGods
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da RussianTennisGods »

A me invece sembra che non le mandi a dire. L'altra sera sull'atteggiamento della samp nei confronti di iachini ci e' andato giù pesante. Ha un po' di riverenza nei confronti di certi ds e procuratori, ma deve, altrimenti non avrebbe nessuna notizia.
Ildiavolovestemilan wrote:
Bravo Nasty, finalmente qualcuno che mi capisce...
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da madman 3 »

si ma io parlo degli ospiti in studio, ha una riverenza imbarazzante!
poi si ogni tanto sparano su qualcuno, lo scorso anno Criscitiello massacrava Corvino, il punto però è che se li hanno in studio fanno solo complimenti :D
RussianTennisGods
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da RussianTennisGods »

Mi vedo un po' tano Cariddi, va! :D
Ildiavolovestemilan wrote:
Bravo Nasty, finalmente qualcuno che mi capisce...
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Burian siberiano »

Gentili e Dossena veramente immondi
Il giorno in cui Federer appenderà la racchetta al chiodo capiremo la differenza.Quelli che si commuoveranno saranno coloro che amano il tennis.Tutti gli altri no.Tutti gli altri avranno visto sempre e solo due persone che si scambiano una pallina gialla.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da tennisfan82 »

Se ci avete fatto caso alla RAI quando fanno un collegamento una volta su due manca l'audio :lol:
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da wiper »

Burian siberiano ha scritto:Gentili e Dossena veramente immondi
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Ombra84 »

wiper ha scritto:
Burian siberiano ha scritto:Gentili e Dossena veramente immondi
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Leo Junior esci dal mio account! :lol:
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da tennisfan82 »

Pensa te se devo quotare Aldo Grasso :D

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