pocaluce ha scritto:Nickognito ha scritto:se le cose oggi sono accessibili a tutti si potrebbe anche smettere di scriverne

Oppure si potrebbe scriverne meglio, come suggerisce Manusia (che con il suo ultimo uomo, sicuramente non può essere certo accusato di cercare il sensazionalismo o il solo aspetto numerico statistico)
Manusia esagera (si sente forse chiamato in causa da Sconcerti? boh)
Non mi pare che dalla lunga riflessione/digressione di Firenze Viola esca fuori chissà quale
Quelli erano giorni ,anzi, scrive chiaramente che il compianto Viola e altri non solo spesso capivano poco loro di quello che commentavano, ma che le loro qualità erano molto gonfiate dall'essere gli unici detentori del commento.
metà dei commentatori sportivi RAI facevano altro, Necco le inchieste sulla Camorra (e finì pure in un attentato, quindi aveva smosso qualcosa) , il pallosissimo Ennio Vitanza era Ingegnere nucleare o cose così

,pure Everardo Dalla Noce, quello di Piazza Affari di cui per altro dava l'idea di capirci nulla, pure lui aveva commentato da Milano negli anni 70'.
Non era richiesta alcuna specializzazione, commentavi
el futbal come commentavi le esondazioni del Seveso o le contestazioni studentesche.
Lontani anni luce da Borghi che si vede 5 partite di calcio al giorno come dal tizio di Sky o altro il cui compito è aspettare l'arrivo del pullmann della Sampdoria. .
Brera stesso non capiva di calcio più di Tosatti, di Sconcerti stesso o altro, il fatto che scrivesse bene copriva il fatto che spesso e volentieri scrivesse Cazzate .
Quello che semmai Sconcerti rimpiange è il maggior contatto diretto coi protagonisti ,cosa comune a tutti gli sport, Scanagatti ti direbbe lo stesso, l'informazione dell'epoca era lacunosa e dilettantistica, ma quantomeno c'era la libertà di porre domande scomode (vedi arrivo di Maradona

) adesso l'informazione è controllata dalle società in tutto e per tutto, e il distacco non dico campioni/tifosi ma anche solo campioni/giornalisti è abissale. E spiega anche l'inevitabile calo di vero interesse.
Quando dice che si discute delle Opinioni e non delle notizie è assolutamente vero , è Opinionismo, non giornalismo.
Ammesso che come nota spesso Nickognito nel mondo dell'informazione tutta subito il Giornalismo esista ancora e abbia un senso.
Mi fa ridere che si continua a parlare di
No Filter quando i filtri sono aumentati e aumentano a dismisura.
L'Ultimo Uomo, di cui peraltro ammiro le conoscenze degli articolisti e la loro passione ,pur non condividendola più per motivi miei ,secondo me parte dall'assunto che il giornalismo di sopra sia finito, e l'opinionismo sia sterile, e si concentra sulla Partita come unica vera realtà analizzabile.
Tanto le nostre opinioni stanno a zero qualunque esse siano, e quindi concentriamoci sull'aspetto ludico, che è quello che a conti fatti ci interessa.
Analizziamolo, segmentiamolo, scommettiamoci sopra (che è il senso finale del boom delle stats di ogni tipo in tutti gli sport, fare partecipare anche noi alla festa).
Se poi il Giornalismo d'Inchiesta sarebbe quello ,già che siamo in tema Ultimo Uomo, del tristissimo articolo dedicato al caso Zverev, Ajuto
F.F.