Il Funambolico Biasin...

Ora manca solo il ritorno di PippoePotito!
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JackTorrance
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Messaggio da JackTorrance »

Milan penalizzato, ma c'è chi non la pensa così: il Cavaliere rimette Allegri in discussione. Strama in attesa del gioco ha fatto gruppo: manca solo Wes, e se a gennaio partisse? Juve e Napoli a braccetto fino al mercato. Zeman-De Rossi, grosso guaio

Riecco - puntuale come una cartella esattoriale di Equitalia - l'agghiacciante pausa per la Nazionale: roba da spararsi sotto le ascelle e pregare di crepare dissanguati prima che il telecronista Rai, suo malgrado, reciti la parte per portare a casa la pagnotta: "Che bello che siam qui a guardare tutti assieme gli azzurri di Prandelli, quante emozioni! A fine primo tempo intervistiamo il sciur Abete, capo supremo della baracca! Non ve ne andate! E ora... La marcetta di Mameli cantata dalla banda locale degli Sciammannatos". Fischio del microfono, balle di fieno, stadio mezzo vuoto, freddo porco, pubblicità del Pennello Cinghiale che impalla Buffon mentre canta "Fratelli d'Italia" con l'occhio a mezz'asta, litrata di amaro Unicum calata nell'esofago per digerire mezzo chilo di ziti al sugo cucinati da vostra moglie prima di abbandonarvi in stato di morte apparente davanti alla tv. Gioia vera.

Ma come: ci ingolosite col derby di Milano (che sarà la partita dei "nuovi poveri", ma ad avercene di spettacoli così) e poi - zac! - subito la pausa? Che mazzata morale... L'ultima volta capitò dopo un paio di giornate: l'Inter aveva appena rimediato tre fichi dalla Roma, il Milan aveva rifilato tre pere al Bologna. La settimana successiva, nonostante tutto, si parlò più della pochezza dei rossoneri piuttosto che della figura di palta rimediata da Stramaccioni e soci. Il motivo? Quei gran saccenti degli addetti ai lavori si leccavano il piumaggio tra loro (e scriviamo piumaggio perché discutiamo tra gentiluomini...) recitando il mantra: "Il Milan avrà anche vinto ma è una squadraccia male assemblata...". E giù gran lisciate di barba per far vedere chi ce l'ha più lungo (il barbone). "Allegri ha le ore contate", ci si confidava tra saccentoni. E invece, un mese dopo, è ancora lì.

Ora, la situazione a dir la verità non è cambiata di molto. Chi dice "Beh, il Milan non fa risultati ma i miglioramenti sono evidenti" per chi scrive ha capito poco. Sette punti in classifica (come il Pescara crivellato di Stroppa, per capirci) sono una miseria. Si può dire qualunque boiata, ma il succo è che Allegri non sta raggiungendo i risultati minimi per garantirsi un futuro sereno.

Elenco di scusanti per il buon Max. 1) Non è colpa del mister se l'arbitro Valeri prima della partita ha mangiato la peperonata da "Titti il rossonero", ha speso 18 euro e 50 da lui ritenuti un vero e proprio furto, e per vendetta ha fischiato tutto contro il Diavolo. 2) Non è colpa del mister se Pazzini ha la stessa possibilità di buttarla dentro che ha il cojote dei noti cartoni animati di fare a pezzi quello stronzo di BipBip. 3) Non è colpa del mister se Abbiati prima di entrare in campo ha leccato un'Amanita Falloide. 4) Non è colpa del mister, soprattutto, se Bojan al massimo ha la stessa marca di mutande di Ibra, Mexes quella di shampoo di Thiago, e via discorrendo.

Tutte ottime attenuanti, ma la frase "Va bene così, stiamo giocando bene" ripetuta da più parti dopo i ko con Udinese e Inter e il pari con il Parma, è assai preoccupante. L'assuefazione alla sconfitta "perché tanto la squadra è quello che è" può diventare un patetico alibi.

Urge intervento del presidente Berlusconi, impossibilitato ad investire sul mercato ma obbligato prima o poi a dire la sua. Cosa avrà pensato del derby? Avrà dato la colpa all'arbitro pasticcione o piuttosto si sarà chiesto: A) Perché il Milan ha giocato il primo quarto d'ora come se stesse affrontando non l'Inter, ma il pubblico di "Amici di Maria" quando si spalancano i cancelli di Cinecittà e compare Valerio Scanu? B) Perché in 11 contro 10 per un tempo intero i rossoneri non sono riusciti a far crollare la difesa dell'Inter, impermeabile al gol come Sgarbi è impermeabile alle provocazioni?

Le risposte restano libere, ma la sensazione è che si va avanti con Allegri non perché "ora il gioco è migliorato", ma perché "un altro stipendio col cavolo che lo pago" e "anche volendo chi ci metto?".

Le cose vanno decisamente meglio a quel faccione di Strama. Dice che il vero penalizzato dall'arbitraggio è lui e sa di averla sparata grossa come la panza di Fiorito. L'Inter è una squadra piena di problemi, ma a differenza dal Milan ha ampi margini di miglioramento, capacità d'improvvisazione, qualità in buona parte dei singoli, sfacciataggine e nessuna paura dell'avversario di turno. Stramaccioni veste i panni del nuovo Mazzone, festeggia sotto la curva e sa che alla seconda stracittadina vinta di fila può cominciare a tirarsela neanche fosse un Mourinho 2.0.

Parla di gruppo compatto, il romano, e dice una cosa saggia. Al momento la nota gradita in casa nerazzurra e proprio questa: tutti remano dalla stessa parte. Quasi tutti, ché Sneijder al momento è a svernare nelle Americhe per guarire dalla bua. Come l'anno scorso. E se a gennaio arrivasse un'offerta dall'estero per l'olandese, cosa accadrebbe secondo voi, affezionati lettori?

Vedremo, ché per magnare torroni, tartufoni, panettoni con creme pasticcere, arrosti e frutti di mare c'è tempo.

Lo sa bene Conte, da qualche giorno più sereno perché certo di riavere il suo posto nel breve termine. Col fido Carrera pare ci sia stato qualche screzio, questioni di gelosie e di Massimo che stava alzando un po' troppo la cresta (mai parlare di creste con Conte, lui contempla solo il caschetto). E dire che i due sono come fratelli visto che Massimo è finito in panchina per una minima serie di coincidenze: Alessio è squalificato, Stellini pure, la zia di Torricelli anche e Esnaider è bloccato al confine con l'Uruguay per un problema legato al contrabbando di sombreri a tese larghe. La verità è che la Juve può tranquillamente mandare in conferenza stampa anche Paperoga strafatto di peyote che tanto la squadra sa sempre quel che deve fare. Il resto lo farà il mercato invernale: questa volta il bomberone basco dalla doppia "elle" arriverà.

A Napoli in ogni caso non tremano: sanno che il momento cruciale sarà al ritorno dalle Nazionali stracciaballe. Sabato 20 a Torino si giocherà Juve-Napoli, la partita tra le due vere pretendenti allo scudetto. De Laurentiis fa gli scongiuri e sa che se a dicembre la classifica sorriderà al ciuccio, allora sarà il caso di fare ulteriori sforzi per rinforzare ancora di più una rosa costruita con tanto senno.

Chiusura su Zeman e De Rossi, separati in casa anche se non si può dire. Se chiedi a uno qualunque tra gli allievi vecchi e nuovi del boemo ti dirà così: "Zdenek è sempre uguale. Se vinci, all'allenamento del martedì tace e ti fa correre per 40 minuti. Poi balzi, ripetute, gradoni e tutti sotto la doccia. Se perdi, all'allenamento del martedì tace e ti fa correre per 40 minuti. Poi balzi, ripetute, gradoni e tutti sotto la doccia. Una sfinge. Il fatto è che se le cose vanno bene uno sta anche al gioco, viceversa i musi s'allungano". Alla Roma c'è chi ha il muso lungo, ma sperare in un confronto mister-De Rossi stile Briatore con uno dei suoi pirletti di "The apprentice" ("Daniele: o facciamo pace o sei fuori!") è impensabile. Qualcuno deve intervenire prima che esploda la rogna.

(Fabrizio Biasin - TMW)
RussianTennisGods
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Re: Il Funambolico Biasin...

Messaggio da RussianTennisGods »

Rutilante.
E comunque una diminutio rispetto al nostro P&P (quanto mi manca).
Ildiavolovestemilan wrote:
Bravo Nasty, finalmente qualcuno che mi capisce...
JackTorrance
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Re: Il Funambolico Biasin...

Messaggio da JackTorrance »

Prologo gossipparo di bassissimo livello. Solo qualche riga, poca roba.

Sono molto preoccupato. In questi giorni penso molto a Sneijder. E anche a Boateng. E mioddio anche Ibra mi balza in testa nei momenti meno opportuni, per esempio mentre puccio i Galletti del Mulino Bianco nel caffellatte. Sia chiaro, chi scrive è della vecchia scuola, quella tradizionale. No, ecco, per essere chiari.

Il fatto è che nel vuoto pneumatico generato dai dieci giorni dedicati all'azzurro (ma - dico - non sarebbe il caso di organizzare un torneone tra nazionali a fine stagione e buonanotte ai suonatori? No, fan la sosta dei miei stivali...) chi scrive ha tratto le sue conclusioni: le mogli e fidanzate dei calciatori, soprattutto se bone come il pane, stravolgono le carriere.

Ora, non è mia intenzione accusare le signorine Yolanthe, Melissa e Helena di alcunché, semplicemente riporto quel che vedo: 1) Il funambolo Wesley è infortunato. Povero. Ma fa la riabilitazione a domicilio. Dalla moglie. A Los Angeles. E va con lei ai party dove c'è quella smandrappata di Paris Hilton. Ma insomma, volete farmi credere che alla clinica San Germano di Busto Garolfo non possono curare la bua alla coscia sinistra del biondino? Dice: "Eh sì, ma così gli viene la depressione perché la compagna balla la rumba sul Sunset Boulevard". E sticavoli? Vogliamo dirla tutta? Se all'Inter arrivasse un'offerta per l'olandese (anche da quattro soldi), l'olandese avrebbe il borsone in mano. Già a gennaio? Sì, già a gennaio. Arriverà l'offerta? No, perché solo quei babbei dei petrolmiliardari potrebbero cascare nel trappolone (13 milioni lordi a stagione solo per l'ingaggio). 2) Dicono i pettegoli che la Satta stia facendo la civettuola con Cristiano Ronaldo, uno che - se c'è un Dio - prima o poi dovrà fare i conti con un herpes purulento e inguaribile al labbro superiore. Dicono che per questo motivo il Boa abbia dimenticato i bei tempi del tamarrissimo moonwalk e delle meraviglie disegnate in campo. Ora ha un muso bestiale, tira da settanta metri e ci manca poco che il pallone finisca all'ippodromo di San Siro, è spesso incazzato. "Te credo - spiega l'esperto - vorrei vedere te se la tua dolce metà si scambiasse messaggini con Ronaldo, mica quello originale che pesa mezza tonnellata, ma col modello di Armani che piace anche alle vecchie di 90 anni dall'ormone friccicarello". La sensazione è che il ghanese debba ritrovare la pace tra le quattro mura prima di riacchiappare quella in campo. 3) Ibra e le sue sparate. E' evidente che al Milan lo svedese si è trovato benissimo: guadagnava un sacco, amava il rossonero, la moglie faceva shopping. Anche a Parigi la moglie spende i suoi soldini in vestiti e borsette, ma a Milano si divertiva di più. E allora Ibra lo dice a voce alta: se vi servo magari torno indietro, così Helena capisce che ha un marito d'oro e gli prepara l'amatriciana per cui va ghiotto. Ma - parliamoci chiaro - nessuno creda che una siffatta operazione sia possibile. In Italia certi nababbi del calcio non li vedremo per un bel po'.

Più facile invece puntare al sodo, a quello scapolone di Giuseppe Rossi, per esempio, in piena fase di riabilitazione e prossimo al ritorno in Italia. L'Inter di Stramaccioni è più di un'opzione, soprattutto se Moratti conserverà quell'entusiasmo che pare aver ritrovato dopo un paio di anni passati a brontolare contro questo e quell'erede di Mou. I beninformati son certi: se la classifica resterà questa il patron nerazzurro a gennaio farà meraviglie. In arrivo un esterno destro, ma anche il buon Paulinho e perché no, magari si tratta pure per quel mattacchione di Baumgartner, l'austriaco salterino che si butta da 39mila metri per vedere l'effetto che fa. Uno che fa una cazzata del genere senza avere una pistola puntata alla tempia... a qualcosa serve sempre.

Boiate a parte è inutile nascondersi, questa è la settimana che ci porta a Juve-Napoli, le due squadre più attrezzate per puntare allo scudettone. E siccome la partita conta un bel po', mai come questa volta abbiamo assistito al festival della polemica artefatta sul comportamento in Nazionale di questo e quel convocato: c'è quello che ha tirato gomitate per farsi espellere, quello che s'è inventato il mal di lobo all'orecchio, quello ha portato la giustificazione della mamma, e si sospetta che quel furbone di Maggio (neo-papà: congratulazioni!) abbia in realtà organizzato tutto nove me si fa con la moglie per non scendere in campo questa sera a Milano. Mica fesso l'esterno di Mazzarri...

La verità è che da qui a sabato parleremo assai di qualunque scemenza e dettaglio insignificante, perché Juve-Napoli sarà in effetti già decisivo. Magari non per la classifica - del resto siamo solo all'inizio - ma di sicuro per convincere i rispettivi patron a spendere ancora quando il mercato riaprirà i battenti.

Già, il mercato. Occhio ad Ancelotti. Il tecnico del Psg ha aperto bocca e no, per una volta non voleva buttar giù due chili di gnocco fritto, semplicemente ha fatto capire che lui un pensierino su De Rossi lo sta facendo. Eccome se lo sta facendo. Passaggio a gennaio? Possibile, soprattutto se Zeman troverà un po' di continuità nella capitale. Poi, in un futuro lontano, magari Carletto realizzerà il sogno di allenare la sua Roma, chè in Francia si magnano le ostriche fresche ma l'abbacchio è un'altra cosa.

(Ma voi vi sareste buttati da 39mila metri? Io neanche se minacciato da un acuto di Gigi d'Alessio... Twitter: @ FBiasin)
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Re: Il Funambolico Biasin...

Messaggio da tennisfan82 »

http://www.tuttomercatoweb.com/editoria ... ova-455779

Ps2. Tutto quello che avete letto a proposito dello sposalizio di Conte è assolutamente inventato: Nedved in realtà ha cantato "Paranoid" dei Black Sabbath con Lichtsteiner. Giovinco invece alla funzione non c'era: aveva il corso di judo :lol: :lol: :lol:
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Re: Il Funambolico Biasin...

Messaggio da RussianTennisGods »

Funambolico e' l'aggettivo giusto, lo attendò a speciale calciomercato :D
Ildiavolovestemilan wrote:
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Re: Il Funambolico Biasin...

Messaggio da tennisfan82 »

Esiste un serio, serissimo problema di parolacce e volgarità di qualsivoglia natura e fattura. Cioè, fosse per me infarcirei codesti articoli con decine e decine di "vaffancuore", di "vattelaapijaindereccetera", perfino dei "tua mamma è una maiala" gratuiti, tanto per rompere la noia. Ma non si può più, porca la miseriaccia, i bei tempi sono finiti ed è colpa dell'era pallonara 2.0, quella del pugno duro, durissimo.
Me ne sono accorto giusto ieri. Bazzicavo l'Esselunga e ho assistito a una lite tra i dipendenti del reparto ortofrutta con quelli della gastronomia. C'era un problema di zucchine julienne scadute e quelli della gastronomia hanno intonato il seguente coro: "Noi-non-sia-mo-dell'-orto-frut-ta!". Ebbene, il reparto gastronomia è stato chiuso per un turno per cori orto-razzisti. Per un giorno niente insalata russa, niente olive ascolane, niente Gran Biscotto tagliato bello fino, niente sleppa di zola da spalmare sul pancarrè. Me ne sono andato col cestello praticamente vuoto, una confezione di quartirolo in offerta, le caramelle Haribo scampate alla squalifica (ne vado particolarmente ghiotto) e il seguente pensiero populista: "Non è giusto che paghino tutti per la scempiaggine di pochi: consegno la tessera Fidaty". Poi ci ho ripensato perché sono a quasi duemila punti e col piffero che rinuncio al manuale per cuochi provetti "Io muoro, tu mangia" scritto da Bastianich, ma questo è un altro discorso.

Allo stadio da inizio stagione succede più o meno la stessa cosa. Anzi, pure peggio. La premessa è che siamo tutti d'accordo: i buu razzisti son roba da cretini con la minestrina e il formaggino Mio nel cervello, gli slogan animaleschi contro chi abita qua e là in giro per l'Italia, pure. Però qui si rischia di fare un gran casino. Si chiudono curve, altre no "perché non abbiamo sentito bene se dicevano colera o collera o costiera o coltelliera o "per te miss Italia continua!"", intervengono onorevoli in cerca di pubblicità che prima non li conoscevano neanche i parenti stretti e ora "hai sentito 'sto onorevole? Minchia che coraggio!", "Mamma, ma l'onorevole è tuo figlio"; ci si interroga se il coro "Vie-ni-a-pes-ca-re-con-noi-ci-man-ca-il-ver-me!" rientri nella casistica degli epiteti razzisti, se ne stanno modificando altri tipo "se veniamo di lì, vi facciamo un paiolo così" che non sono propriamente razzisti ma non si sa mai, ci si chiede se è lecito oppure no portare una banana allo stadio perché è sì ricca di potassio ma magari qualcuno la prende come una clamorosa provocazione.
Il solito delirio italico, insomma. E, vedrete, ce ne accorgeremo durante il turno infrasettimanale: tutti staranno attenti a qualsivoglia coro, ausculteranno ogni slogan, chiederanno turni di squalifica per striscioni provocatori con su scritto "scemo chi legge" perché "a me scemo non me lo dici altrimenti ce lo dico al giudice Tosel". Nel frattempo all'esterno dello stadio c'è chi si accoltella, chi si scambia simpatiche porfidate, chi assalta pullman avversari pensando di essere Jack Sparrow nel mare dei Sargassi, ma son tutte cose che passano in secondo piano di fronte all'allarme razzismo, almeno fino a quando l'ultrà di turno non righerà l'utilitaria dell'onorevole dall'interrogazione parlamentare facile, allora state tranquilli: le priorità cambieranno.

Ma veniamo al caso della settimana: il problema delle zucchine julienne scadute. No dai, si scherza, quello della sleppa di zola. No dai, davvero, tocca parlare di Balotelli.
Dunque, potrei cavarmela con la filastrocca populista che riassume lo sconfinato elenco di epiteti apparsi sui social nelle ultime ore: "Balo ha superato il limite, non crescerà mai, è un tamarro, ora basta, ha finito i crediti, un-due-tre Mariolone fesso te, Balotelli cretinetto, rimettiti la maglietta pisquano che non sei uno dei Centocelle Nightmare" e via andare. Ma ho un pensiero un filo differente.
Balotelli sarà anche un incorreggibile pirlacchione, un recidivo, uno da mandare alla scuola Montessori ma - almeno per chi scrive - è l'ultimo da processare in casa Milan. Contro il Napoli il ragazzo ha sudato per 90', le ha prese, le ha date, ha corso per undici (lui + gli altri dieci che aveva di fianco, a parte qualche rara eccezione), si è autoproclamato avvocato difensore del Diavolo per mancanza di alternative. La verità è che il Milan, oggi, è solo Balotelli. Capitan Abbiati somiglia ogni giorno di più al bimbo cui hanno rubato i soldatini e la crostatina del Mulino Bianco; Emanuelson guarda i tifosi come per dire "ma lo sanno che sono quello che hanno cacciato un anno fa o pensano a un curioso caso di omonimia?"; Birsa a fine partita non scambia la maglietta con gli avversari perché "magari è l'ultima che mi danno e l'ho promessa a caro zio"; Robinho ha staccato la spina un anno fa, ascolta il mister che gli dà indicazioni, dice "sì, ho capito", ma pensa ai carri di carnevale del Sambodromo; Zapata sogna di notte Baresi che gli dice "ti prego, fallo per me, leva quella maglia"; e Allegri... Allegri si gira di spalle durante i calci di rigore, fa capire che fino a quando non rientreranno gli infortunati saranno cavoli acidi, s'arrabatta in qualche modo.
Non suoneremo il requiem al tecnico toscano, capace l'anno scorso di compiere un miracolo sportivo, ma neanche daremo tutte le colpe a quel discolo di Mario, unico (o quasi) rossonero che sembra sapere cosa vuol dire essere milanista: non accetta i 4 miseri punti in classifica, s'incazza, sicuramente esagera con la grinta e gli attributi, ma quantomeno prova a difendere il suo club. Gli altri no, fanno spallucce, si comportano bene, certo non prendono giornate di squalifica. E forse è proprio questo il problema.
Disse a suo tempo Berlusconi, fingendo disinteresse per Balotelli: "Se mettiamo una mela marcia nello spogliatoio del Milan, rischia di infettare anche tutte le altre". Domanda: meglio undici giocatori che fan le bizze e col talento di Mario, o altrettanti bravi ragazzi con i piedi da avanspettacolo? Occhio che se girano a Mino sono guai...
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Re: Il Funambolico Biasin...

Messaggio da tennisfan82 »

"L'ultima cosa minimamente seria che volevo dire è che da una settimana "siamo tutti Koulibaly" e "siamo tutti Meité", ma "siamo più Koulibaly che Meité e non è giusto!" e siamo tutti qualcosa o qualcuno ma invece, forse, dovremmo solo imparare a non vergognarci di essere noi stessi. Se sei "fatto bene" non hai bisogno di essere "nessun altro" perché rispetti tutti e hai già il rispetto di tutti, compreso quello di coloro che periodicamente vengono offesi e di sicuro non hanno bisogno di fasce da capitano "offerte" o di attestati di solidarietà che lasciano il tempo che trovano: io "non sono Koulibaly" perché non ho bisogno di farlo sentire "specie protetta" o "diverso" o "poverino, diamogli una carezza". Che poi, magari fossi Koulibaly, sarei un centrale difensivo con i controcazzi e invece sono un giornalista pelato, attualmente in baita".
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Re: Il Funambolico Biasin...

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Post del suddetto dopo i Laureas Awards 2018

Ciao. Volevo raccontarvi una cosa.
Sono stato agli Oscar dello Sport o Laureus 2018 che dir si voglia. A Montecarlo. C'erano un sacco di campioni, da tutto il mondo, ma proprio un sacco. Pareva il paradiso dello sport.

C'era uno che qualche anno fa giocava a calcio molto bene che ha detto "Veloci con le domande che devo andare".

(A un certo punto ho visto Federer: faceva i selfie con dei fan nella hall di un albergo e sorrideva a tutti).

C'era il campione di ciclismo che "basta foto, devo andare". Ed è filato via.

(A un certo punto ho visto Federer in una stanzetta privata del centro congressi: faceva i selfie con gli amici del Principe e sorrideva a tutti).

C'era un altro, pure lui ex pedatore di livello, che ha chiesto e ottenuto di spostare la conferenza. Poi si è comunque presentato con mezz'ora di ritardo.

(A un certo punto ho visto Federer sul mitico red carpet: faceva i selfie con i bambini, i genitori glieli mettevano in braccio neanche fosse un Santo, lui sorrideva a tutti).

C'erano tre atleti fenomenali, americani che hanno fatto la storia dello sport. Parlavano tra di loro nel privé di un locale lussuoso, protetti da un paio di "gorilla".

(A un certo punto ho visto Federer nei pressi del cesso: la gente usciva dal cesso e gli chiedeva i selfie. Lui sorrideva a tutti anche se leggevi nei suoi occhi il sospetto che certe mani fossero "pisciate").

C'era l'ennesimo ex grande pedatore che ballava con la moglie, una donna bellissima. E tu che dici al tuo collega con un francesismo: "Porca malora che figa!". E lui: "Pure lui è un bell'uomo però, diciamolo". Non davano molta confidenza.

(A un certo punto ho visto Federer alla cena di gala: la gente andava a rompergli il cazzo mentre mangiava il trancio di salmone e gli chiedeva il selfie. Lui poggiava la forchetta, si alzava e sorrideva a tutti).

C'erano molti altri sportivi parecchio noti, venuti clamorosamente per accattare "il gettone di presenza" e, una volta terminato il discorso di rito ("ringrazio Pluto e Paperino per la grande opportunità bla bla bla Viva lo sport bla bla bla") si sono levati dalle balle con scatto felino alla Bolt.

(A un certo punto ho visto Federer. La cena era finita. La massa di invitati si è avvicinata al suo tavolo. Lui si è "consegnato". È iniziata una processione durata non meno di 40 minuti fatta di strette di mano, selfie, abbracci, dediche, venerazioni. Lui ha sorriso a tutti, uno ad uno, fino a quando un tizio ha bloccato l'ambaradan con un'espressione francese che tradotta dovrebbe suonare come "basta cazzo!").

Ora, io non dico che gli altri campioni sono stronzi perché non è vero: molti sono stati disponibilissimi e simpatici e, comunque, certi atteggiamenti sono anche "normali".

Io dico solo che ho capito perché quello svizzero lì è "oltre". Oltre le prestazioni, il saper giocare a tennis, i successi, l'esserci "nato" o "diventato". 
È "oltre" perché, nonostante tutto, non ha ancora perso il contatto con la realtà. E, sì: averlo "toccato con mano" (non pisciata) mi ha emozionato.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
ThePiper
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Re: Il Funambolico Biasin...

Messaggio da ThePiper »

Biasin mi sta veramente sul ca..o.
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