Nasty ha scritto: Se adori Federer non trovo poi così strani che tu lo faccia per tutta la sua carriera, se tifi la Juve e ti sta sulle palle higuain, poi come fai a sperare che faccia gol quando viene a giocare per la tua squadra! ( da adulto eh)
per me e' il contrario.
Uno sport di squadra e' costruito per i tifosi, i tifosi fanno parte del gioco, della coreografia, nel tennis gli spettatori sono invece solo spettatori.
E' ovvio che a me della Fiorentina non me ne freghi nulla. Ho 42 anni e non ho patologie da tifo. Figuriamoci dell'Italia. Pero' io stesso faccio parte del gioco. Incontarmi con amici che tifano questa squadra, vederla insieme, fa parte del gioco. Anche andare allo stadio e tifare, festeggiare in strada, eccetera.
Il discorso e' simile allo sport giocato. Se io faccio un gioco di gruppo, posso, piu' o meno per scherzo,esultare. Posso anche giocare a scopone in coppia e dare un 5 al compagno a fine match ed essere totalmente normale. Posso farlo anche giocando con dei bambini a bandierina, o giocando a calcio balilla fra amici. Ma se gioco da solo a briscola con un amico e , alla fine, esulto da solo, ho probabilmente qualche patologia
.
L'identificarsi con una squadra e' parte del gioco. Senza dubbio puo' essere indice di una patologia, c'e' comunque spesso una identificazione patologica 'Noi abbiamo vinto, loro hanno perso'. Nello sport individuale credo sia sempre patologica, e' proprio una identificazione con una persona.
Lo stesso il motivo geografico: io tifo Fiorentina solo perche' fa parte delle regole del gioco: il gioco e' bello solo se la gente del posto tifa la squadra del posto. Immagina un campionato in cui tutti tifino Juventus. Di che saprebbe? Lo stesso tifo Italia per lo stesso motivo. Si gioca Italia contro Germania, per dire. Ma se tifo un giocatore per motivi geografici, non ha senso. O sono un nazionalista vero, cioe' davvero preferisco gli italiani e gli altri umani (o i bianchi, o i maschi, insomma, sono un discriminatore razzista), oppure non ha senso.
Non a caso il momento in questo senso peggiore dello sport e' rappresentato dalle Olimpiadi, dove anche gli atleti individuali gareggiano per conto di una nazione , ma senza senso (I mondiali di calcio senza nazioni non hanno senso, ma Bolt che gareggia senza bandiera eccome se ne ha), con inni e bandiere. Non a caso le Olimpiadi sono l'evento in cui i razzisti operano di piu' a livello illegale (una sorta di doping di stato) e sono l'evento che piu' somiglia a una guerra. Sempre non a caso le Olimpiadi anche in passato facevano sospendere le guerre, proprio perche' simili ad esse, e' un modo di sublimare la guerra fra nazioni e in qualche modo utile (quando una effettiva guerra c'e') ma dannosa (se la guerra non c'e').
Sempre non a caso i 'giochi' attecchiscono meno alle Olimpiadi. Dove prevale l'aspetto ludico spesso le olimpiadi non sono il massimo, dove conta quasi solo la prestazione atletica (piu' simile a uno scontro, a una guerra, un combattimento) di solito le olimpiadi sono il momento culminante).
Ma, lasciando stare il nazionalismo, di solito chi va allo stadio con la maglietta della squadra di casa e' sano, chi va a Wimbledon con la maglietta 'forza tizio' lo ritengo molto piu' patologico.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)