Tipo la TV russa che, quando moriva qualche leader, mandava musica classica ?Alga ha scritto:Durante la conferenza trasmessa a reti unificate in mondovisione, la radio ufficiale dell'asroma trasmetteva musica, mentre la rete televisiva mandava uno speciale su Marco Delvecchio
Roma 2018-19: che una testa di cazzo apra il topic 2020
Re: Roma 2018-19: squadra di montagna, Pallota ci guadagna
Porta l’amante a casa e trova la moglie a letto con due uomini. Tecnicamente è un full.
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Re: Roma 2018-19: squadra di montagna, Pallota ci guadagna
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
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Re: Roma 2018-19: squadra di montagna, Pallota ci guadagna
Da ilmessaggero.it:
Stadio Roma più lontano: vertice flop, niente accordo Raggi-Pallotta
Nella giunta di Virginia Raggi ormai c'è chi ci scommette: «Il progetto dello stadio a Tor di Valle non supererà l'estate, la distanza con i privati è troppo marcata». Parole di un assessore di peso, uno dei fedelissimi della sindaca. Il vertice di ieri tra gli emissari di James Pallotta e i dirigenti del Campidoglio ha certificato che l'intesa è un miraggio.
«Passi avanti? Zero, restano tutti i nodi...», ammetteva, a tarda notte, un membro della delegazione dei proponenti appena lasciati gli uffici dell'Urbanistica comunale all'Eur, al termine della riunione fiume a cui ha partecipato anche il direttore generale dell'As Roma, Mauro Baldissoni. Dalla controparte pubblica, stessa risposta: «La distanza è marcata e rimane sostanzialmente invariata», confidava un manager del Comune seduto al tavolo della trattativa. Pensare che alla vigilia dell'incontro Raggi aveva chiesto ai privati di «portare una proposta definitiva e concreta». Invece niente. Nessuna proposta accettata, nessun accordo. E lo stadio si allontana, sempre di più.
«PIÙ CORSIE PER I BUS»
Si litiga sulla convenzione urbanistica, insomma l'atto con cui i proponenti si impegnano a realizzare le opere pubbliche promesse e il Comune cede in cambio volumetrie. Una pioggia di metri cubi, in questo caso, per alberghi, negozi, uffici e ristoranti. Il vero core business dell'operazione stadio. Le infrastrutture pubbliche erano già state annotate in una delibera del 2017, il provvedimento con cui l'Assemblea capitolina aveva concesso un via libera preliminare al progetto Tor di Valle, dopo quello del 2014 sotto la consiliatura di Ignazio Marino. Poi tutte le «condizioni» imposte ai privati sono state confermate (e rafforzate) dalla conferenza dei servizi della Regione. Ora che dovrebbero essere ratificate nella convenzione urbanistica - e diventare quindi definitive - i toni tra le parti si sono alzati fino a sfociare nello scontro. I privati hanno chiesto di rimodulare, almeno in parte, i patti. Di chiedere per esempio di dilazionare il pagamento dei 45 milioni di euro per la mobilità pubblica, per potenziare la malandata ferrovia Roma-Lido.
LA DELIBERA
La delibera del 2017 prevede che metà degli spettatori raggiunga lo stadio coi mezzi pubblici. E che sulla Lido (dove oggi passa un treno ogni venti minuti), la frequenza arrivi a 3 minuti e mezzo o poco più. Quasi impossibile, anche mettendo in conto il massiccio investimento della Regione. I privati ieri hanno proposto un piano alternativo per il traffico: più corsie per i bus, in attesa della Pisana.
Ma se la Roma-Lido non corre a quella velocità, niente stadio, ha replicato in sostanza il Campidoglio. I delegati di Pallotta, temendo il flop dell'operazione di ammodernamento, non vorrebbero lacci. Ma la delibera parla chiaro: le opere pubbliche devono essere concluse e operative «contestualmente» a quelle private. «E non faremo sconti», dice Raggi, così come i dirigenti dell'Urbanistica.
L'altro scoglio è l'unificazione di due strade già oggi super imbottigliate - chi ci passa lo sa bene... - la via Ostiense e la via del Mare. È l'unica infrastruttura di un certo peso rimasta in carico ai privati, dopo la cancellazione del Ponte di Traiano. Solo che dovrebbe costare un po' più del previsto: circa 20 milioni. Perché ci si è accorti che tra le corsie delle due strade ci sono alcuni magazzini che vanno abbattuti. E i terreni espropriati. Il Comune lo ha detto chiaro, ai proponenti: la strada è affar vostro, occupatevi di tutto voi, pagamento compreso. I privati invece vorrebbero che l'operazione sia addirittura foraggiata coi soldi dei contribuenti. «Non se ne parla», replica secca del Comune.
Tutti nodi messi nero su bianco in una mail di posta certificata spedita già ad aprile dal Dipartimento Urbanistica ai privati. Un documento che ora Raggi brandisce anche davanti ai suoi consiglieri comunali, ben consapevole, la sindaca, che il M5S fino al 2016 faceva campagna per il «No allo stadio» e che l'inversione a U sul sì è stata maldigerita dalla maggioranza. Quindi «ora sulle opere pubbliche non faremo sconti o favori». O così, o stop.
RIUNIONE RINVIATA
Dopo mesi di tira e molla, Raggi è intervenuta pubblicamente l'altro ieri con parole molto dure. Che hanno fatto intuire, per la prima volta, la possibilità concreta di uno strappo: «Basta chiacchiere, i privati mantengano gli impegni presi con la città». E quindi «prima vengono le opere pubbliche per i cittadini, poi il campo di calcio. Prima si uniscono via del Mare e via Ostiense, prima si interviene per potenziare la ferrovia Roma-Lido e poi si fa lo stadio». Era un ultimatum. Il vertice di ieri ha lasciato tutti gli ostacoli sul tavolo. Comune e Roma si rivedranno. Ma la sensazione è che il tempo stia per scadere.
Stadio Roma più lontano: vertice flop, niente accordo Raggi-Pallotta
Nella giunta di Virginia Raggi ormai c'è chi ci scommette: «Il progetto dello stadio a Tor di Valle non supererà l'estate, la distanza con i privati è troppo marcata». Parole di un assessore di peso, uno dei fedelissimi della sindaca. Il vertice di ieri tra gli emissari di James Pallotta e i dirigenti del Campidoglio ha certificato che l'intesa è un miraggio.
«Passi avanti? Zero, restano tutti i nodi...», ammetteva, a tarda notte, un membro della delegazione dei proponenti appena lasciati gli uffici dell'Urbanistica comunale all'Eur, al termine della riunione fiume a cui ha partecipato anche il direttore generale dell'As Roma, Mauro Baldissoni. Dalla controparte pubblica, stessa risposta: «La distanza è marcata e rimane sostanzialmente invariata», confidava un manager del Comune seduto al tavolo della trattativa. Pensare che alla vigilia dell'incontro Raggi aveva chiesto ai privati di «portare una proposta definitiva e concreta». Invece niente. Nessuna proposta accettata, nessun accordo. E lo stadio si allontana, sempre di più.
«PIÙ CORSIE PER I BUS»
Si litiga sulla convenzione urbanistica, insomma l'atto con cui i proponenti si impegnano a realizzare le opere pubbliche promesse e il Comune cede in cambio volumetrie. Una pioggia di metri cubi, in questo caso, per alberghi, negozi, uffici e ristoranti. Il vero core business dell'operazione stadio. Le infrastrutture pubbliche erano già state annotate in una delibera del 2017, il provvedimento con cui l'Assemblea capitolina aveva concesso un via libera preliminare al progetto Tor di Valle, dopo quello del 2014 sotto la consiliatura di Ignazio Marino. Poi tutte le «condizioni» imposte ai privati sono state confermate (e rafforzate) dalla conferenza dei servizi della Regione. Ora che dovrebbero essere ratificate nella convenzione urbanistica - e diventare quindi definitive - i toni tra le parti si sono alzati fino a sfociare nello scontro. I privati hanno chiesto di rimodulare, almeno in parte, i patti. Di chiedere per esempio di dilazionare il pagamento dei 45 milioni di euro per la mobilità pubblica, per potenziare la malandata ferrovia Roma-Lido.
LA DELIBERA
La delibera del 2017 prevede che metà degli spettatori raggiunga lo stadio coi mezzi pubblici. E che sulla Lido (dove oggi passa un treno ogni venti minuti), la frequenza arrivi a 3 minuti e mezzo o poco più. Quasi impossibile, anche mettendo in conto il massiccio investimento della Regione. I privati ieri hanno proposto un piano alternativo per il traffico: più corsie per i bus, in attesa della Pisana.
Ma se la Roma-Lido non corre a quella velocità, niente stadio, ha replicato in sostanza il Campidoglio. I delegati di Pallotta, temendo il flop dell'operazione di ammodernamento, non vorrebbero lacci. Ma la delibera parla chiaro: le opere pubbliche devono essere concluse e operative «contestualmente» a quelle private. «E non faremo sconti», dice Raggi, così come i dirigenti dell'Urbanistica.
L'altro scoglio è l'unificazione di due strade già oggi super imbottigliate - chi ci passa lo sa bene... - la via Ostiense e la via del Mare. È l'unica infrastruttura di un certo peso rimasta in carico ai privati, dopo la cancellazione del Ponte di Traiano. Solo che dovrebbe costare un po' più del previsto: circa 20 milioni. Perché ci si è accorti che tra le corsie delle due strade ci sono alcuni magazzini che vanno abbattuti. E i terreni espropriati. Il Comune lo ha detto chiaro, ai proponenti: la strada è affar vostro, occupatevi di tutto voi, pagamento compreso. I privati invece vorrebbero che l'operazione sia addirittura foraggiata coi soldi dei contribuenti. «Non se ne parla», replica secca del Comune.
Tutti nodi messi nero su bianco in una mail di posta certificata spedita già ad aprile dal Dipartimento Urbanistica ai privati. Un documento che ora Raggi brandisce anche davanti ai suoi consiglieri comunali, ben consapevole, la sindaca, che il M5S fino al 2016 faceva campagna per il «No allo stadio» e che l'inversione a U sul sì è stata maldigerita dalla maggioranza. Quindi «ora sulle opere pubbliche non faremo sconti o favori». O così, o stop.
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Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
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Re: Roma 2018-19: squadra di montagna, Pallota ci guadagna
Francamente non capisco cosa pretendesse Totti, un po’ lo stesso discorso di Batistuta per la Fiorentina.
Lui vorrebbe un ruolo operativo ma non ha esperienza e quindi se volesse davvero entrare in società dovrebbe partire dal basso.
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Re: Roma 2018-19: squadra di montagna, Pallota ci guadagna
Sky dice che De Rossi ha rifiutato le offerte del Boca Jrs. e dalla MLS per rimanere in Italia e firmare con una squadra di Serie A.
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Re: Roma 2018-19: squadra di montagna, Pallota ci guadagna
Bologna?Super-Fabio ha scritto:Sky dice che De Rossi ha rifiutato le offerte del Boca Jrs. e dalla MLS per rimanere in Italia e firmare con una squadra di Serie A.
Fiorentina?
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Re: Roma 2018-19: squadra di montagna, Pallota ci guadagna
Gnu Iorc ha scritto:Bologna?Super-Fabio ha scritto:Sky dice che De Rossi ha rifiutato le offerte del Boca Jrs. e dalla MLS per rimanere in Italia e firmare con una squadra di Serie A.
Fiorentina?
O juve o estero, che senso avrebbero Bologna o la Fiorentina?
<Parliamo di sport e non di simpatia. Forse potremo essere più obiettivi.> Ciao M.
<E non te va bene quando si gioca tutto in una schedona, e non ti va bene se ci sono i doppi turni... non invidio tua moglie > Ciao V.
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Re: Roma 2018-19: squadra di montagna, Pallota ci guadagna
Le squadre sarebbero Sampdoria, Fiorentina ed Inter.
Ma non credo.
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Re: Roma 2018-19: squadra di montagna, Pallota ci guadagna
Atalanta per giocare la Champions?
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Re: Roma 2018-19: squadra di montagna, Pallota ci guadagna
Se je danno pure er motorino...miggen ha scritto:Atalanta per giocare la Champions?
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Re: Roma 2018-19: squadra di montagna, Pallota ci guadagna
Milan favorita.Alga ha scritto:Le squadre sarebbero Sampdoria, Fiorentina ed Inter.
Ma non credo.
Firenze no grazie
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Re: Roma 2018-19: squadra di montagna, Pallota ci guadagna
Con Voi, mica può chiudere la carriera con 8 secondi posti e zero scudiSuper-Fabio ha scritto:Sky dice che De Rossi ha rifiutato le offerte del Boca Jrs. e dalla MLS per rimanere in Italia e firmare con una squadra di Serie A.
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Roma 2018-19: squadra di montagna, Pallota ci guadagna
Ma state sparando squadre a caso?
Re: Roma 2018-19: squadra di montagna, Pallota ci guadagna
Se lo fanno sempre i giornalisti perché noi no?
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Re: Roma 2018-19: squadra di montagna, Pallota ci guadagna
Va bene, partecipo...Lazio!
Re: Roma 2018-19: squadra di montagna, Pallota ci guadagna
Inter.
Sarà il Pirlo nerazzurro di Andonio (ah no quello è Sensi!).
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Re: Roma 2018-19: squadra di montagna, Pallota ci guadagna
Magari va al Milan come fece Di Bartolomei
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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Re: Roma 2018-19: squadra di montagna, Pallota ci guadagna
O al Napoli come fece Giannini.
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
Re: Roma 2018-19: che una testa di cazzo apra il topic 2020
Libera nos a Manolas
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: Roma 2018-19: che una testa di cazzo apra il topic 2020
Da adnkronos.com:
"Renzi in Qatar per cedere la Roma all'Emiro"
Non c'è solo il dopocena dell’8 maggio 2019: l’ex sottosegretario Luca Lotti è stato intercettato dal trojan inoculato nel cellulare del pm Luca Palamara, nell'ambito dell'inchiesta sul caso Csm, anche intorno alla mezzanotte tra il 15 e il 16 maggio quando il pubblico ministero lo raggiunge a tarda serata in un ristorante. E' quanto riporta 'la Verità' pubblicando stralci delle intercettazioni di quella serata durante le quali si parla della partita delle nomine delle procure, proprio nel giorno in cui lo stesso Palamara fu informato dell'arrivo al Csm di un plico riservato sul suo conto proveniente dalla Procura di Perugia, ma non solo. Nel corso della conversazione spunta anche un viaggio in Qatar dell'ex premier Matteo Renzi sulla vendita del club giallorosso all'Emiro.
Sulla questione dello stadio, già parlando con la moglie Palamara aveva anticipato: "Lo sai che mi ha detto Luca Lotti - si legge nell'intercettazione riportata dal quotidiano -. Che sta facendo da intermediario per far comprare al Qatar la Roma". Il magistrato affronta poi la vicenda del nuovo stadio della squadra giallorossa citando Renzi e un suo recente viaggio in Qatar: "Matteo era a Doha - afferma Lotti -, ha detto 'oh io la compro la Roma' c'era scritto 'io la compro davvero la Roma, ma lo stadio si fa o no? E Matteo gli ha risposto: 'Guardi vediamoci a Parigi con Luca la settimana prossima...' oh Luca lo stadio non gli si può garantire! Non siamo in grado di garantire lo stadio....il problema dello stadio si chiama Franco Caltagirone che è contro questa operazione...". Il Luca da incontrare in Francia, ricostruisce 'la Verità', potrebbe essere Parnasi, l'imprenditore arrestato per corruzione nel 2018 proprio per il progetto dello stadio della Roma che dovrebbe sorgere sui terreni di proprietà di una sua società.
"Renzi in Qatar per cedere la Roma all'Emiro"
Non c'è solo il dopocena dell’8 maggio 2019: l’ex sottosegretario Luca Lotti è stato intercettato dal trojan inoculato nel cellulare del pm Luca Palamara, nell'ambito dell'inchiesta sul caso Csm, anche intorno alla mezzanotte tra il 15 e il 16 maggio quando il pubblico ministero lo raggiunge a tarda serata in un ristorante. E' quanto riporta 'la Verità' pubblicando stralci delle intercettazioni di quella serata durante le quali si parla della partita delle nomine delle procure, proprio nel giorno in cui lo stesso Palamara fu informato dell'arrivo al Csm di un plico riservato sul suo conto proveniente dalla Procura di Perugia, ma non solo. Nel corso della conversazione spunta anche un viaggio in Qatar dell'ex premier Matteo Renzi sulla vendita del club giallorosso all'Emiro.
Sulla questione dello stadio, già parlando con la moglie Palamara aveva anticipato: "Lo sai che mi ha detto Luca Lotti - si legge nell'intercettazione riportata dal quotidiano -. Che sta facendo da intermediario per far comprare al Qatar la Roma". Il magistrato affronta poi la vicenda del nuovo stadio della squadra giallorossa citando Renzi e un suo recente viaggio in Qatar: "Matteo era a Doha - afferma Lotti -, ha detto 'oh io la compro la Roma' c'era scritto 'io la compro davvero la Roma, ma lo stadio si fa o no? E Matteo gli ha risposto: 'Guardi vediamoci a Parigi con Luca la settimana prossima...' oh Luca lo stadio non gli si può garantire! Non siamo in grado di garantire lo stadio....il problema dello stadio si chiama Franco Caltagirone che è contro questa operazione...". Il Luca da incontrare in Francia, ricostruisce 'la Verità', potrebbe essere Parnasi, l'imprenditore arrestato per corruzione nel 2018 proprio per il progetto dello stadio della Roma che dovrebbe sorgere sui terreni di proprietà di una sua società.
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Re: Roma 2018-19: che una testa di cazzo apra il topic 2020
Barella più Roma che Inter a detta di Giulini.
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Re: Roma 2018-19: che una testa di cazzo apra il topic 2020
Arrivano Mancini e Veretout.
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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Re: Roma 2018-19: che una testa di cazzo apra il topic 2020
Finalmente!
Ottimo.
Ottimo.
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Re: Roma 2018-19: che una testa di cazzo apra il topic 2020
Ma non c'è il topic nuovo?