Storie di calcio e non...

Ora manca solo il ritorno di PippoePotito!
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balbysauro
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da balbysauro »

:D

ma stavolta Gattuso è avanti, non alle spalle
Ombra84
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Ombra84 »

balbysauro ha scritto::D

ma stavolta Gattuso è avanti, non alle spalle
Adesso è alle spalle
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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balbysauro
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da balbysauro »

ah, vero
allora so' cazzi per Pirlo
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Monheim
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Monheim »

balbysauro ha scritto:“Non essendo un letterato, un fine oratore né un membro dell'Accademia della Crusca, quando Rino apriva bocca lo spogliatoio si trasformava nel Carnevale di Rio.
Pernacchie, trombette, trenini: le reazioni erano quelle, non gli lasciavamo finire le frasi, gli facevamo il verso. Il Maracanà a Milanello o a Coverciano, e lui parlava il portoghese senza saperlo. Parlava anche l'italiano senza saperlo.
De Rossi, prima delle partite dell'Italia lo aspettava in camera, anche per mezz'ora, nascosto sotto il letto. Gattuso arrivava, si lavava i denti, indossava il pigiama leopardato, si coricava, prendeva un libro e guardava le figure. Quando stava per addormentarsi, Daniele allungava le braccia da sotto il letto e gliele metteva sui fianchi. Io invece uscivo all'improvviso dall'armadio, come il peggiore degli amanti, facendo versi terrificanti. Rino la prendeva benissimo, dopo aver rischiato un collasso cardiocircolatorio: le dava prima a lui e poi a me, per par condicio.
Come quella volta che l'abbiamo innaffiato con un estintore. Tra un impegno e l'altro Lippi ci ha concesso una serata libera, a Firenze, siamo andati a cena quasi tutti insieme, Gattuso no, è rimasto in ritiro. Quando siamo tornati eravamo abbastanza ubriachi, anzi molto ubriachi, abbiamo chiacchierato nella hall, non avevamo sonno, dovevamo trovare qualcosa da fare per passare il tempo e l'idea è stata la stessa per tutti: "Andiamo a rompere i co**ioni a Rino".
Che stava già dormendo, con la papalina in testa.
Mentre salivamo le scale per raggiungerlo in stanza, De Rossi ha trovato un estintore e l'ha preso: "Vado a spegnere Gattuso". Abbiamo bussato, lui ha aperto, con gli occhi stropicciati, Daniele gli ha scaricato addosso tutto quello che c'era là dentro ed è scappato a nascondersi nella sua camera, che poi era anche la mia. Mi ha lasciato in balia di quel mostro in mutande e pieno di schiuma, che gridava concetti sconnessi; ascoltandolo però avevo capito che si era risvegliato completamente. Che aveva ritrovato una certa lucidità.
Ho tentato di scappare, ma ero spacciato in partenza, lo sapevo. Quando alle tue spalle c'è Gattuso che ti vuol fare del male, puoi correre finché vuoi, ma alla fine in qualche modo riuscirà a prenderti. Che tu sia gazzella o leone".
Andrea Pirlo
:lol: :lol: :lol:


Ha vinto la classifica marcatori in serie A per due anni consecutivi.
Ha partecipato ad un mondiale e due Europei.
Ha segnato ad un mondiale e all’Europeo.
Si è tolto la soddisfazione di indossare la fascia da capitano con la maglia azzurra.
Ha giocato in Champions League e in Europa League, segnando anche nella storica vittoria contro il Liverpool ad Anfield.
Ha segnato 311 gol in carriera, 17 nelle competizioni europee, 11 in nazionale. La maggior parte di queste poi di pregevole fattura.

Tutto questo rientrerebbe nella norma per un grande giocatore, se non fosse che ha raggiunto tutti questi traguardi con la maglia dell’Udinese.
Diventare grandi non giocando mai in un top club: è questo ciò che rende eccezionale le sue imprese.

Cinque anni fa lasciava il calcio giocato Totò Di Natale: un vero numero 10.

#romanzocalcistico

Il libro di Romanzo Calcistico lo trovi qui https://amzn.to/2DH91Ms
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Monheim
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Monheim »

Dalla pagina Facebook Romanzo Calcistico:

Sei un adolescente, sei in classe e l’unica cosa a cui pensi è cosa mangerai a ricreazione. Poi tutto d’un tratto arriva la telefonata che stravolge completamente la tua vita.
“Era il 1997 e stavo facendo l'ora di disegno a scuola. Era la fine di novembre e il Real Madrid stentava in campionato. Erano quarti e avevano risultati negativi ma le cose andavano decisamente meglio in Champions League. Dovevano giocare una partita importante contro il Rosenborg in Norvegia. A un certo punto entra in classe il preside. Tutti sapevano che giocavo nelle giovanili del Real Madrid e lui mi parlava spesso del Real proprio come facevo con i miei amici. Mi dice: ‘Iker, ti spiacerebbe uscire un attimo?’. Una volta fuori mi fa: ‘Faresti meglio a prendere un taxi e andare in fretta all'aeroporto perché il Real ha appena telefonato a tua madre: devi sbrigarti perché devi andare Norvegia’. Mi sono sentito come se avessi vinto la lotteria. Ricordo perfettamente quel momento. Avevo 16 anni. Sono andato a casa, mi sono cambiato, ho preso un taxi destinazione Barajas e ho conosciuto tutte le stelle del Real, tutte cose che pensi siano impossibili quando sei un ragazzino.
Sono passato dall'essere in classe seduto accanto al mio compagno Julio, all'essere nello stesso tavolo con Morientes, Seedorf, Mijatović, Šuker e Raúl...”. Da lì, l’inizio di una meravigliosa storia.

Primatista di presenze in Champions League.
Primatista di presenze in Europa con il Real Madrid.
Ha partecipato a cinque europei (record assoluto) e 4 mondiali.
Ha vinto 27 trofei in carriera, tra cui 5 campionati spagnoli, 3 Champions League, 2 Europei, una coppa del mondo.
Ma oltre che per record e vittorie, si è distinto soprattutto per i comportamenti.
È ancora vivo il ricordo in molti di noi di quando pretendeva rispetto per l’Italia sul 4-0 nella finale europea del 2012. O di quando è andato a consolare Fernando Torres in lacrime invece che pensare subito a festeggiare come i suoi compagni, dopo la finale di Champions vinta sui cugini dell’Atletico.

Iker Casillas: un ragazzo speciale, oltre che una vera e propria leggenda.

#buoncompleannoIker
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Johnny Rex »

Posso dire che quell'Hastag finale BuonCompleanno al Milionario di turno mi sta un po' sul kazz ? Lo dico :)

Che poi Romanzo calcistico mi sembra molto celebrativo del calcio degli ultimi 20 anni, quello che non è più il MIo
Scrivessero così di Briegel o Furino potrei pure esaltarmi, per dire :)

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da paoolino »

Monheim ha scritto:Dalla pagina Facebook Romanzo Calcistico:

Sei un adolescente, sei in classe e l’unica cosa a cui pensi è cosa mangerai a ricreazione. Poi tutto d’un tratto arriva la telefonata che stravolge completamente la tua vita.
“Era il 1997 e stavo facendo l'ora di disegno a scuola. Era la fine di novembre e il Real Madrid stentava in campionato. Erano quarti e avevano risultati negativi ma le cose andavano decisamente meglio in Champions League. Dovevano giocare una partita importante contro il Rosenborg in Norvegia. A un certo punto entra in classe il preside. Tutti sapevano che giocavo nelle giovanili del Real Madrid e lui mi parlava spesso del Real proprio come facevo con i miei amici. Mi dice: ‘Iker, ti spiacerebbe uscire un attimo?’. Una volta fuori mi fa: ‘Faresti meglio a prendere un taxi e andare in fretta all'aeroporto perché il Real ha appena telefonato a tua madre: devi sbrigarti perché devi andare Norvegia’. Mi sono sentito come se avessi vinto la lotteria. Ricordo perfettamente quel momento. Avevo 16 anni. Sono andato a casa, mi sono cambiato, ho preso un taxi destinazione Barajas e ho conosciuto tutte le stelle del Real, tutte cose che pensi siano impossibili quando sei un ragazzino.
Sono passato dall'essere in classe seduto accanto al mio compagno Julio, all'essere nello stesso tavolo con Morientes, Seedorf, Mijatović, Šuker e Raúl...”. Da lì, l’inizio di una meravigliosa storia.

Primatista di presenze in Champions League.
Primatista di presenze in Europa con il Real Madrid.
Ha partecipato a cinque europei (record assoluto) e 4 mondiali.
Ha vinto 27 trofei in carriera, tra cui 5 campionati spagnoli, 3 Champions League, 2 Europei, una coppa del mondo.
Ma oltre che per record e vittorie, si è distinto soprattutto per i comportamenti.
È ancora vivo il ricordo in molti di noi di quando pretendeva rispetto per l’Italia sul 4-0 nella finale europea del 2012. O di quando è andato a consolare Fernando Torres in lacrime invece che pensare subito a festeggiare come i suoi compagni, dopo la finale di Champions vinta sui cugini dell’Atletico.

Iker Casillas: un ragazzo speciale, oltre che una vera e propria leggenda.

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Mi avrebbe sorpreso di più se il ragazzo avesse detto: "Non posso, c'è il compito in classe di matematica e, a 16 anni, lo studio viene prima del calcio. Avrò altre occasioni."
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
felipe
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da felipe »

paoolino ha scritto: Mi avrebbe sorpreso di più se il ragazzo avesse detto: "Non posso, c'è il compito in classe di matematica e, a 16 anni, lo studio viene prima del calcio. Avrò altre occasioni."
Direi che nel caso ti saresti ritrovato in buona e abbondante compagnia.
Nell'immaginario collettivo se ne cita spesso uno (sempre portiere, Scuffet), al quale viene attribuita una scelta del genere, ma che in realtà è stata poi smentita dallo stesso.
Vabbeh, ci sorprenderemo la prossima volta.
Proprio a me doveva toccarmi di essere come me?
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Nickognito »

Si, comunque era il portiere delle giovani del Real Madrid, non era cosi' strano che prima o poi sarebbe stato chiamato dal Real Madrid.

E' come se sei impiegato all'Onu e il tuo capo ti chiama per dirti 'ho pensato ti darti una promozione' al livello successivo.

Non e' proprio come vincere alla lotteria :)
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
felipe
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da felipe »

Assolutamente d'accordo con te, mi agganciavo più che altro nel ricordare la similitudine con Scuffet, aldilà che poi la sua vicenda sia solo romanzata.
Immagino che il portiere dell'Udinese, per come poi si è svolta la sua carriera (comunque dignitosa) dopo il mancato passaggio all'Atletico, col senno di poi avrebbe probabilmente saltato volentieri l'ipotetico compito di Matematica. :)
Insomma, mica è sempre vero che si avranno altre occasioni. :)
Proprio a me doveva toccarmi di essere come me?
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da ThePiper »

felipe ha scritto:Assolutamente d'accordo con te, mi agganciavo più che altro nel ricordare la similitudine con Scuffet, aldilà che poi la sua vicenda sia solo romanzata.
Immagino che il portiere dell'Udinese, per come poi si è svolta la sua carriera (comunque dignitosa) dopo il mancato passaggio all'Atletico, col senno di poi avrebbe probabilmente saltato volentieri l'ipotetico compito di Matematica. :)
Insomma, mica è sempre vero che si avranno altre occasioni. :)

Dignitosa per modo di dire, in rapporto alle aspettative, dopo quelle partite da titolare in serie A a 17 anni e quell'offerta. Son passati 8 anni e ha fatto solo due anni da titolare in B, quando ha avuto chances in serie A e pure in Turchia ha sempre perso il posto.
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da felipe »

Insomma, ho scritto dignitosa, niente di straordinario quindi, ma comunque un livello al quale non tutti arrivano.
Poi non ho problemi a darti ragione sul fatto che le premesse potessero far pensare a qualcosa (o anche molto) di più.
Magari, vista anche la sua giovane età all'epoca, erano forse semplicemente troppo ottimistiche e si son quindi rivelate mal riposte.
Proprio a me doveva toccarmi di essere come me?
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da ThePiper »

felipe ha scritto:Insomma, ho scritto dignitosa, niente di straordinario quindi, ma comunque un livello al quale non tutti arrivano.
Poi non ho problemi a darti ragione sul fatto che le premesse potessero far pensare a qualcosa (o anche molto) di più.
Magari, vista anche la sua giovane età all'epoca, erano forse semplicemente troppo ottimistiche e si son quindi rivelate mal riposte.

Be certo alla fine uno potrebbe firmare per avere una carriera fra A e B. A livello assoluto è ovviamente un'ottima carriera.
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Nickognito »

Comunque se sei all'Udinese e ti chiama l'Atletico Madrid e non ripassa. Se sei il titolare della squadra giovanile del Real Madrid e ti chiamano in prima squadra (in panchina), in seguito ad infortuni, e poi ti richiamano a giocare dopo due anni, direi che ripassa.

Una storia piu' divertente e' che un po' di tempo prima suo padre lo aveva mandato a giocare la schedina e lui non lo ha fatto, ed era una schedina vincente di oltre un milione di euro.
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da paoolino »

ThePiper ha scritto:
felipe ha scritto:Insomma, ho scritto dignitosa, niente di straordinario quindi, ma comunque un livello al quale non tutti arrivano.
Poi non ho problemi a darti ragione sul fatto che le premesse potessero far pensare a qualcosa (o anche molto) di più.
Magari, vista anche la sua giovane età all'epoca, erano forse semplicemente troppo ottimistiche e si son quindi rivelate mal riposte.

Be certo alla fine uno potrebbe firmare per avere una carriera fra A e B. A livello assoluto è ovviamente un'ottima carriera.
Credo che in assoluto fare una carriera da secondo/terzo portiere di una squadra di Serie A o equivalenti spagnolo, francese, inglese e tedesco sia come vincere una lotteria per qualche anno consecutivo.
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Re: Storie di calcio e non...

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Successi, trofei e declino: Forlan, l'eroe dei due mondi che sogna da allenatore
https://www.goal.com/it/notizie/success ... m2pi5zshb6
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Alga »

paoolino ha scritto: Credo che in assoluto fare una carriera da secondo/terzo portiere di una squadra di Serie A o equivalenti spagnolo, francese, inglese e tedesco sia come vincere una lotteria per qualche anno consecutivo.
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Monheim »

Il 22 maggio accomuna Juve, Inter e George Best in quanto son rispettivamente 25 e 11 anni dalla vittoria della Champions League e 75 dalla nascita del talentuoso nordirlandese.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
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Re: Storie di calcio e non...

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Dalla pagina Facebook My Football Heroes:

Nel 1966 l'Inghilterra vinse il suo unico mondiale...
Eppure, a lungo, dalle parti di Manchester, mostravano con orgoglio un poster pubblicitario della Nike che recitava:
"il 1966 fu un grande anno per il calcio inglese perché il 24 Maggio nacque Eric Cantona...
Quello della maglia fuori dai pantaloncini e con il colletto alzato.
Quello del calcio al tifoso che lo insultava.
Quello che fece innamorare Alex Ferguson.
Quello che era compagno/idolo di Giggs, Beckham e Scholes.
Quello che diventò il primo capitano straniero ad alzare la FA cup.
Quello che faceva vincere lo United con la numero 7 di Best.
Quello che le frasi di circostanza le lasciava agli altri.
Quello che è stato votato dai tifosi dello United "Giocatore del secolo".
Quello della pubblicità chiusa con il suo "Au revoir".
Quello che..."Io non sono un uomo, io sono Cantona"
Tanti auguri Eric



Dalla pagina Facebook Romanzo Calcistico:

È il calciatore più amato dai tifosi red devils dai tempi di George Best e Bobby Charlton.
È considerato colui che ha ridato vita al Man United al pari di Sir Alex Ferguson.
Lo stesso tecnico scozzese e i suoi compagni erano distrutti il giorno del suo precoce addio al calcio.
Perché? Perché da quelle parti Eric Cantona è tutto questo? Solo per le sue doti (eccellenti) calcistiche?
Forse l’aneddoto di Roy Keane può aiutare a comprendere meglio cos’era Eric e quanto fosse importante all’interno di uno spogliatoio.
«Dovevamo spartirci 15.000 sterline nello spogliatoio per dei diritti e dato che non avevamo voglia di dividerci in parti uguali la somma, decidemmo di fare una sorta di lotteria: al fortunato estratto sarebbe andata l'intera cifra. I giocatori più giovani però, preferirono ritirare la loro percentuale (800 sterline) senza partecipare, poiché non avevano ancora un "grande stipendio". Tranne Nicky Butt e Paul Scholes, che tentarono la sorte.
A vincere fu Cantona.
Il giorno dopo Eric si presenta con due assegni con cui girava l'intera cifra a Butt e Scholes. "È il loro premio per aver avuto il coraggio di scommettere"...».
Leader, trascinatore, iconico, controverso, particolare, irascibile, diretto, trasparente... Eric Cantona, unico nel suo genere.
Lui li è stato il re, per molti lo è ancora.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Johnny Rex »

Cantona eccezionale come vincitore di campionati, in un epoca in cui non era così facile collezionarne come adesso.
Un (Bel) po' meno decisivo in Europa , unod ei giocatori con maggiore squilibrio fra rendimento Campionato/Coppe.

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Monheim »

Johnny Rex ha scritto:Cantona eccezionale come vincitore di campionati, in un epoca in cui non era così facile collezionarne come adesso.
Un (Bel) po' meno decisivo in Europa , unod ei giocatori con maggiore squilibrio fra rendimento Campionato/Coppe.

F.F.
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Re: Storie di calcio e non...

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Esattamente.

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Monheim »

Dalla pagina Facebook Calcio Totale:

24 maggio 2009, dopo un quarto di secolo di onorata carriera con addosso sempre la maglia del Milan, Paolo Maldini gioca la sua ultima partita a San Siro, contro la Roma.
La festa però è rovinata da uno striscione polemico esposto dalla curva sud: "Grazie capitano: sul campo un campione infinito ma hai mancato di rispetto a chi ti ha arricchito". Durante il giro d'onore poi ne è comparso un altro, anche questo polemico: "Per i tuoi 25 anni di gloriosa carriera sentiti ringraziamenti da chi hai definito mercenari e pezzenti".

"Il Milan non mi ha mai difeso. Sarò un idealista, ma credo che un club come il Milan debba dissociarsi. Fischiato per aver parlato contro la violenza? Non me ne pento. Ho sempre detto quello che penso.
So bene qual'è l'episodio che si nasconde dietro quei fischi di San Siro. È un duro faccia a faccia all'aeroporto, al rientro dalla finale persa di Istanbul. Giocavo da una vita, non potevo giustificarmi con un ragazzino per una finale persa giocando in modo straordinario".
Questa la discolpa del capitano rossonero.

Probabile che dietro questa protesta ci fosse anche il ricordo della trattativa tra il giocatore e il club, segnata da divergenze sull'ingaggio.

11 anni fa una delle più grandi bandiere della storia del calcio si ammainava tra i fischi, anche se di una piccola parte, dei suoi tifosi, che fino a quel momento l'avevano sempre stimato.
Dopo più di 900 partite e dopo 27 trofei vinti con la maglia del Milan.
Quella bandiera era Paolo Maldini, il difensore più completo della storia del calcio.
Tuttavia, per noi romantici del calcio, quei fischi crediamo fossero solo d'amore, poiché una leggenda come lui, la si ama a prescindere.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Monheim »

Dalla pagina Facebook Lacrime di borghetti:

Ho parlato con Maniero, doveva finire in pareggio
DICONO che non capisca molto bene l' italiano e che per questo abbia avuto problemi d' inserimento in squadra. Ma ieri pomeriggio alle 17,30, rintracciato al telefonino nella sua casa di Mestre, Moacir Bastos Tuta, il ventiquattrenne attaccante brasiliano che il Venezia ha acquistato in ottobre dall' Atletico Paranaense, ha saputo rispondere prontamente, in un italiano più che comprensibile, alle domande sul gol che non avrebbe mai dovuto segnare. E' questa, semmai, l' unica cosa che l' ingenuo Tuta davvero non è riuscito a capire: perché nel campionato più bello del mondo - così gli avevano detto al momento del trasferimento - far vincere una partita possa diventare una colpa. Tuta, può raccontare quel che è successo domenica? "Una cosa stranissima, che in Brasile sarebbe assolutamente impensabile. Ho fatto vincere il Venezia con un mio gol, eppure tutti si sono arrabbiati, non solo i giocatori del Bari. Da noi bisogna sempre cercare di segnare, qui invece i miei compagni erano contenti dell' 1-1". Da cosa l' ha capito? "Non ho avuto bisogno di capirlo, me l' ha detto direttamente Maniero, poco dopo che ero entrato in campo al posto di Recoba". Che cosa le ha detto esattamente? "Che non dovevo segnare, perché era meglio che la partita finisse 1-1". Perché lei non gli ha dato ascolto? "Perché non sono abituato a fare certe cose. Io gioco per dare sempre il meglio di me stesso. E' il mio dovere, è la mia professione. Tutto il resto non voglio sentirlo". Non potrebbe avere capito male le parole di Maniero? "E' vero che non parlo benissimo e che non capisco proprio tutto quello che mi dicono, ma in questo caso ho capito perfettamente e infatti sono rimasto sorpreso". Prima di segnare aveva avuto un' altra occasione. Nessuno l' ha minacciata in quella circostanza? "No, dopo Maniero nessuno dei miei compagni mi ha più avvicinato, neanche a fine partita. Nel sottopassaggio mi hanno detto parolacce due giocatori del Bari, ma questo è normale, avevano perso ed erano un po' nervosi. Poi sono andato all' antidoping e non ho più parlato con nessuno". L' ha stupita il fatto che nessuno sia corso ad abbracciarla dopo il gol? "Sì, anche questo in Brasile non succede. E' fantascienza che nessuno si complimenti con te dopo un gol decisivo. Ma ho pensato che fosse soltanto perché per il momento non ho buoni rapporti con i miei compagni e con l' allenatore. Sono un pochino razzisti". Razzisti? "Sì, isolano me e Bilica, probabilmente perché siamo stranieri e non parliamo la loro lingua. Ci sentiamo un po' emarginati. Né i compagni né Novellino parlano volentieri con noi". Vorrebbe tornarsene in Brasile? "No, mi piacerebbe restare qui, naturalmente a patto di giocare. Io non posso restare in panchina: in fondo ho segnato 3 gol in 6 partite e se il Venezia ha migliorato la sua posizione in classifica lo deve anche a me". Cosa dirà al presidente Zamparini? "Che io spero di poter restare. Aspetto fiducioso, credo di avere dimostrato quanto valgo". Cosa dirà a Novellino? "Niente, tanto lui non mi parla".
(la Repubblica 26/01/1999)
Rissa nel tunnel: Bravo, Spaccagli i denti...
Tuta entra nel tunnel che porta agli spogliatoi subito dopo la vittoria. E nel sottopassaggio il brasiliano viene quasi aggredito. Lo avvicina prima il difensore del Bari, De Rosa, che gli mette le mani in faccia e ripete con sarcasmo: "Bravo... bravo...". Nello stesso momento si fa avanti un altro giocatore del Bari, Spinesi, e dalle registrazioni dei microfoni si sente: "Spaccagli i denti a quella testa di c...". Tuta è costretto a lasciare il tunnel e a scappare di nuovo in campo
(la Repubblica 26/01/1999)



Dalla pagina Facebook My Football Heroes:

"Massimo Ambrosini meditava di smettere di giocare, a causa dei continui infortuni. Aveva il morale talmente basso che era arrivato dall'altra parte del mondo. Su di lui abbiamo dovuto fare un grandissimo lavoro psicologico, indurlo a cambiare atteggiamento, ricordargli quanto avessimo bisogno di lui.
Io avevo in mente quale fosse la nostra formazione ideale per vincere la Champions League, e lui ne faceva parte. "Con te vinceremo" gli ho detto. Non mi ha mandato a fare in culo perché è un ragazzo educato. Ma io ho insistito: "Massimo, non sto scherzando. Determinato partite non le posso giocare con Inzaghi e Gilardino insieme, saremmo troppo sbilanciati. Voglio rispolverare il caro vecchio Albero di natale, quindi tu ci dovrai essere. Punto e basta."
Ambrosini dopo tanto tempo era tornato a giocare in Coppa Italia, aveva sentito un dolore alla coscia ed era di nuovo caduto in una specie di depressione:
"Basta voglio smettere, non ce la faccio davvero più".
Il dottore era perplesso, mi prendeva da parte e quasi sussurrava: "Guarda che non ha niente. Su quella gamba non vediamo nulla di particolare."
Allora ho parlato di nuovo con Massimo:
"I medici mi dicono che sei un malato immaginario, però tu sostieni di aver dolore. Facciamo una bella cosa. Ti faccio giocare domenica, tu rimani in campo finché puoi: un minuto, due, dieci, trenta. E se poi ti spacchi, meglio ancora: risolveremo il problema e capiremo che avevi ragione tu".
Poi è successo che è entrato in campo, non ha avuto nessun fastidio e ha ricominciato a stare bene".
(C. Ancelotti)

Tanti auguri a Massimo Ambrosini, grande centrocampista troppo spesso sottovalutato ma fondamentale nelle vittorie del Milan.
E forse troppo presto fatto fuori..
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
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Re: Storie di calcio e non...

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Dalla pagina Facebook Calcio Totale:

Quando vincemmo il campionato Julio Cesar venne da me per dirmi di andare con la squadra a festeggiare in Piazza Duomo con i tifosi.
Io non volevo perché dovevo pensare alla possibilità di battere il record di vittorie consecutive il giorno dopo. Lui non mollò e si presentò nella mia camera:
“Mister abbiamo vinto il campionato, devi venire con noi”.
Io risposi: “Non voglio festeggiare oggi, voglio vincere domani”.
E allora conoscendomi mi ricattò nella maniera più intelligente possibile:
“Mister, se non vieni a festeggiare non vincerai mai più un campionato in vita tua”, e chiuse la porta.
Ero così spaventato da quella possibile “maledizione” che mi sono subito preparato e sono andato al Duomo”.

[José Mourinho]

Fonte: TVI



Dalla pagina Facebook My Football Heroes:

31 maggio 1972
Rotterdam
Finale di Coppa dei Campioni
Ajax-Inter

L'Inter incontra l'Ajax del calcio totale.
I nerazzurri lottano ma la squadra di Kovacs è di un altro pianeta.
Johan Cruyff in quel momento è il miglior giocatore in Europa e l'allenatore dell'Inter, Giovanni Invernizzi, per cercare di limitarlo gli mette un giovanissimo Lele Oriali in marcatura a uomo.

"Quella era una squadra che giocava un calcio da paradiso.
Il collettivo era formidabile, unico, poi c’era lui, l’immenso Cruijff che regalava acuti su acuti. Mi chiamavano l’olandese volante, proprio perché avevo le caratteristiche dei giocatori olandesi, ma quella notte soffrii le pene dell’inferno.
Quando me lo trovai di fronte Johan Cruijff era all’apice della carriera, l’uomo che stava cambiando il calcio per sempre: io avevo 19 anni, e sapete tutti come andò a finire”
(G.Oriali)

Oriali gioca un partita attenta, prova in tutti i modi a fermare il Profeta del Gol ma alla fine sarà proprio il 14 a sfruttare due disattenzioni collettive e segnare i gol che decidono l'incontro.
Lele quella sera capirà che la "vita da mediano" è difficile, tosta ma anche che non sempre dovrà affrontare Johan.
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Alga »

Gravina ha firmato la "grazia" per Beppe Signori che era stato radiato nel 2011.

Ora ce sarebbe ancora una questione in sospeso, vedemo de non arriva' ai 150 anni...
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
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Re: Storie di calcio e non...

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#3#

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Re: Storie di calcio e non...

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La storia più assurda fu quella di Heriberto/Luciano
Lo voglio rivedere, Fabio
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eddie v.
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da eddie v. »

non c'era stato anche il caso di quel calciatore della Lazio che si spacciava per diciassettenne quando in realtà aveva più di quarant'anni?
Il problema non è l'acqua che beviamo, è l'acqua che mangiamo.
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Re: Storie di calcio e non...

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eddie v. ha scritto:non c'era stato anche il caso di quel calciatore della Lazio che si spacciava per diciassettenne quando in realtà aveva più di quarant'anni?
Sì.

"Come fa ad avere solo 17 anni?" Bufera sul laziale Minala. In Senegal: "Ne ha 42"
https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/ ... 9266.shtml

42 - 17 = 25.

Dai, ridotto di poco...
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Re: Storie di calcio e non...

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Dalla pagina Facebook Il Nobile Calcio:

Carlo Ancelotti ha giocato nell’Inter. È accaduto una volta sola, la sera di sabato 20 maggio 1978: il centrocampista di Reggiolo quel giorno si vestì di nerazzurro per un’amichevole contro l’Hertha Berlino. Alla fine non lo presero e rimase al Parma: " Con gente come Anastasi e Altobelli me la son fatta sotto. Trascorsa una settimana non c’era giorno in cui Bersellini non mi pensasse e continuasse a ripetermi: 'Se resti qui dovrò inventare una dieta specifica solo per te '. Decisero che costavo troppo e presero Beccalossi. Ci rimase male soprattutto mio padre, perchè era interista".

(per la foto Storia della Roma)


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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Alga »

Monheim ha scritto:
eddie v. ha scritto:non c'era stato anche il caso di quel calciatore della Lazio che si spacciava per diciassettenne quando in realtà aveva più di quarant'anni?
Sì.

"Come fa ad avere solo 17 anni?" Bufera sul laziale Minala. In Senegal: "Ne ha 42"
https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/ ... 9266.shtml

42 - 17 = 25.

Dai, ridotto di poco...
L'articolo spazzatura e' del 2014.
Minala ha giocato con noi l'anno scorso in Coppa Italia.
A 48 anni.
Ok.
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
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Re: Storie di calcio e non...

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Alga ha scritto:
Monheim ha scritto:
eddie v. ha scritto:non c'era stato anche il caso di quel calciatore della Lazio che si spacciava per diciassettenne quando in realtà aveva più di quarant'anni?
Sì.

"Come fa ad avere solo 17 anni?" Bufera sul laziale Minala. In Senegal: "Ne ha 42"
https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/ ... 9266.shtml

42 - 17 = 25.

Dai, ridotto di poco...
L'articolo spazzatura e' del 2014.
Minala ha giocato con noi l'anno scorso in Coppa Italia.
A 48 anni.
Ok.
Vero, ma fece ridere il contorno.

Lazio, Minala ha ufficialmente 17 anni: la Federcalcio chiude il procedimento
https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/ ... 7530.shtml
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da eddie v. »

Alga ha scritto: L'articolo spazzatura e' del 2014.
Minala ha giocato con noi l'anno scorso in Coppa Italia.
A 48 anni.
Ok.
ma sì Alga, chi se ne frega! :D
avevo citato quel caso perché all'epoca mi fece ridere, poi se era una bufala pazienza :)
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Re: Storie di calcio e non...

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Idem.


tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: Storie di calcio e non...

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Se mantiene le promesse è da Juve...

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Re: Storie di calcio e non...

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Dalla pagina Facebook Calcio Totale:

"Chiesi a Galliani di non pagarmi lo stipendio fino a che sarei tornato giocare. A Milanello tutti mi chiedevano quando sarei tornato e io non sapevo cosa dire.
Se tutto questo fosse successo a Madrid, sarebbe stato diverso, perché aveva già dato tanto per il club. Ma a Milano non ero stato in grado di giocare nemmeno un minuto.
Era una situazione terribile.
Sono arrivato a Milano e il sistema di allenamento era diverso, con un sacco di carico fisico e un sacco di lavoro di forza.
Non dissi nulla, un po’ per orgoglio, ma ero morto muscolarmente. Cosi mi ruppi i legamenti del ginocchio destro e non giocai neanche una partita per due anni.
Pensa, andare al Milan e poter esordire solo due anni dopo. Una pazzia.

Non guardo il calcio da anni. Non riesce più ad emozionarmi. È una sensazione strana, perché é stato sempre al centro della mia vita fin da bambino.
È cambiato troppo negli ultimi 10/15 anni, è diventato tutto esageratamente programmato.
I Calciatori sembrano super atleti, dei terminator, pronti a sfidarsi sul campo a colpi di tattica.

Il taconazo? Andavo spesso via con il tacco agli avversari, ma lo facevo più per mettermi in posizione giusta rispetto alla porta per poter vedere meglio i compagni.
Quella volta invece, vidi che c’era abbastanza spazio sul fondo e capii che era il momento giusto per provarci.
Quel numero fece il giro del mondo, finì su tutte le prime pagine dei giornali.
Anni dopo mio figlio mi disse:
“Papà, ha detto il mister che il tuo taconazo è una cosa sbagliata, perché al tuo fianco avevi un compagno, dovevi scaricarla a lui. Ha detto che noi non dobbiamo ripeterla”.
Da quel giorno capii che il calcio sta andando sempre più verso una direzione meccanica, dove la fantasia è stroncata sul nascere da professori che si profetizzano allenatori”.

Il Principe di Madrid che a San Siro non riuscì a brillare per i tanti problemi fisici.
Tanti auguri Fernando Redondo!

Fonte: La Nacion
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Re: Storie di calcio e non...

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Dalla pagina Facebook Lacrime di borghetti:

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Rossitto manco lo ricordavo come calciatore altro che convocato.
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da ThePiper »

Ci sono quei miracolati che imbroccano la forma della vita in prossimità di un grande torneo. Qualche defezione, un paio di buoni allenamenti, una prestazione decente, umiltè e si fanno l'esperienza da raccontare ai nipotini.
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Re: Storie di calcio e non...

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Dalla pagina Facebook Calcio Totale:

“Il calcio di oggi mi sembra un balletto.
I calciatori appena li tocchi cominciano a piangere.
Si lamentano della loro ‘vita dura’ dopo 3 partite consecutive, ma poi quando vengono intervistati sono i migliori attori del mondo.
Per questo a me piacciono tipi come Thomas Mueller e Ibrahimovic. Gente tosta, che lotta e che spesso fa quasi a pugni in campo.
C’è chi li disprezza, ma almeno sono gente dura e dicono alle telecamere quello che pensano veramente e non quello che la gente vuole sentirsi dire.
A volte mi domando se i giocatori sono ancora uomini o sono solo delle fighette.
Ronaldo era il migliore, ma quello che mi ha irritato di più è Filippo Inzaghi. Non è certo un supercampione, però mi ha sempre segnato. Sempre. Che nervi.
Il calcio italiano di oggi? Una volta le squadre tedesche tremavano al pensiero di dover affrontare le italiane. Oggi la situazione è molto diversa.
Che delusione, è anni luce indietro e non ha nulla a che vedere con il calcio moderno.
Tutte le squadre in Italia non sanno cosa sia il dinamismo, giocano in maniera lenta e antiquata".
Senza peli sulla lingua, dirompente.
Portiere straordinario, efficace, carismatico, con le sue urla e il suo inconfondibile trasporto emotivo.
Compie oggi gli anni un vincente, un mix di autorità, grinta e senso della posizione, un monumento del calcio.
Tanti auguri ad Oliver Kahn!
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