Storie di calcio e non...

Ora manca solo il ritorno di PippoePotito!
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Hakaishin
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Hakaishin »

Sarà anche bravo come educatore non metto in dubbio ma per me è pessimo arbitro. Qua mi fermo
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
Dietro a ogni grande donna c'è Hakaishin che le guarda il culo.
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.
tennisfan82
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Re: Storie di calcio e non...

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Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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Monheim
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Monheim »

- Quando comincia ad allenare?
- Gli ultimi anni della carriera da calciatore li ho fatti a Stia, in prima categoria. Durante il campionato mi chiesero anche di allenare, avevo 31 anni e una certa predisposizione a dirigere.
Pensi che una volta, con gli allievi del Figline, dovevamo giocare la domenica mattina una partita importante. Il sabato l'allenatore litigò violentemente col presidente e si dimise. Per solidarietà con lui se ne andarono anche i dirigenti accompagnatori e tutti gli adulti. Per fortuna restò l'autista del pullman. Insomma andammo al campo degli avversari e feci tutto: decisi la formazione, scrissi la nota e dissi all'arbitro che l'allenatore purtroppo non poteva esserci perché si era sentito male ed era rimasto in pullman. Faccio notare che avevo 15 anni e pure che la vincemmo quella partita...
Dallo Stia passai al Monte San Savino e vincemmo tutti i campionati passando dall'eccellenza alla Serie C...
All'epoca lavoravo in banca, mi occupavo dei cambi, manovravo decine di milioni di lire e difficilmente sbagliavo operazioni. Però a quel punto dovevo decidere: o il calcio o la banca. E scelsi il calcio, non senza sofferenza... Il calcio, come tutto, richiede analisi, pensiero, riflessione oltre all'esperienza vissuta. Io ho letto molto sulla tecnica e mi capita ancora di passare ore chiuse in una stanza a pensare a uno schema, a come sfruttare nel modo migliore le palle inattive... Ma è un pensiero in movimento, non fisso. Io ho cambiato il mio modo di pensare rispetto a 10 anni fa...
Ero molto più rigido. Ero più portato a pensare che la tattica fosse un valore assoluto. Ora so che il bambino che c’è in ogni giocatore non va mai spento. Non va mai represso l’aspetto ludico, quello per il quale il calcio si chiama, appunto, gioco del calcio. Quando un giocatore si diverte rende il doppio, ed è uno spettacolo meraviglioso"
(M. Sarri)

Quando un giocatore si diverte, rende il doppio ed è uno spettacolo meraviglioso...
Meraviglioso come il modo di giocare del suo Napoli, il miglior esperimento di calcio che io abbia mai visto in Italia.
Purtroppo per lui, e per gli amanti del calcio, difficilmente replicabile anche con giocatori migliori sulla carta.
Il suo modo di vedere il calcio può piacere oppure no.
A me sinceramente piace tantissimo...

Tanti auguri mister


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tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Storie di calcio e non...

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Erano gli anni in cui eravamo, senza se e senza ma, "il campionato più bello del mondo".
Avevamo possibilità economiche (vere o finte) e fascino per portare in Italia i migliori giocatori del mondo.
Fare l'album delle figurine era davvero stupendo: in ogni pacchetto trovavi almeno un campione assoluto.
E insieme a quei fuoriclasse c'era una schiera di giocatori che arrivavano da nazioni che ritenevamo meno "nobili" calcisticamente parlando.
C'erano coreani, israeliani e i giocatori che arrivavano dal calcio africano.
Tra questi c'era uno che aveva un nome che non poteva non suscitare simpatia: Masinga.
Arrivava dal Sudafrica e con quel nome che ricordava il robot dei cartoni animati non potevi dimenticarlo.
Quindi lo andavi a cercare e scoprivi che era anche un buon attaccante, fortissimo di testa e che i suoi gol li faceva davvero.

L'anno scorso, il 13 gennaio 2019 se ne andava Phil Masinga. Se ne andava un altro protagonista del Bari di Fascetti dopo Klas Ingesson e Francesco Mancini.
Immagine


Oggi avresti compiuto 50 anni.
Ti immagino, ormai in pace, felice, a festeggiare il compleanno senza più dolore per le ingiustizie subite.
Magari con un giro in bici, tanto pedalare così in alto per te non è stato mai un problema, anzi...

Tanti auguri Marco

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12/01

"Tutti i palloni più importanti della cavalcata della Stella Rossa nella Coppa Campioni del '91 passano dai piedi di Robert Prosinecki.
Attenzione, due piedi. Fortissimo di destro e di sinistro.
Eccellente visione di gioco, un tempo di gioco più o meno avanti a tutti e eccellente dribblatore.
Vari giocatori del campionato jugoslavo hanno sentito il crociato andarsene cercando di fermare il suo classico "finta destra, finta sinistra... vado dove voglio io".
Controindicazioni:
- fuma 2/3 pacchetti di sigarette al giorno.
- non è da escludere un'intera boccia di whiskey.
Ma non interessa ai suoi compagni per due motivi:
1) corre comunque 12/13 km a partita.
2) vuole sempre la palla. Non importa se è spalle al difensore, non importa se ne ha due addosso. La vuole sempre e lui difficilmente la perde."
(F. Buffa)

Tanti auguri Robert Prosinecki

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Re: Storie di calcio e non...

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Re: Storie di calcio e non...

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Hakan, da stella del basket a forumista MyMag: ''Donne, auto veloci e il Braulio mi hanno tolto tutto''
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Re: Storie di calcio e non...

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Monheim ha scritto:Erano gli anni in cui eravamo, senza se e senza ma, "il campionato più bello del mondo".
Avevamo possibilità economiche (vere o finte) e fascino per portare in Italia i migliori giocatori del mondo.
Fare l'album delle figurine era davvero stupendo: in ogni pacchetto trovavi almeno un campione assoluto
.
E insieme a quei fuoriclasse c'era una schiera di giocatori che arrivavano da nazioni che ritenevamo meno "nobili" calcisticamente parlando.
C'erano coreani, israeliani e i giocatori che arrivavano dal calcio africano.
Tra questi c'era uno che aveva un nome che non poteva non suscitare simpatia: Masinga.
Arrivava dal Sudafrica e con quel nome che ricordava il robot dei cartoni animati non potevi dimenticarlo.
Quindi lo andavi a cercare e scoprivi che era anche un buon attaccante, fortissimo di testa e che i suoi gol li faceva davvero.

L'anno scorso, il 13 gennaio 2019 se ne andava Phil Masinga. Se ne andava un altro protagonista del Bari di Fascetti dopo Klas Ingesson e Francesco Mancini.
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Era proprio così. Il Bari che bastonava regolarmente l'Inter, per inciso :) ,5 vittorie consecutive fra 1998 e 2000

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
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Re: Storie di calcio e non...

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Un maiale non può sfrecciare. (semicit.)


"Ero lento, ma è per questo che siamo diventati campioni d'Italia: non potevo fare le sovrapposizioni con Gullit, ecco il punto. Ruud missile e io gambero. Un pesce palla che doveva stare dietro a un pesce siluro, fisicamente impossibile. Eppure nei primi tempi Sacchi ci credeva e in campo ci faceva provare il 4-3-3. Quattro difensori, tre centrocampisti- io sul centrodestra, Bortolazzi in mezzo e Donadoni al centrosinistra- poi tre ataccanti che erano Virdis, Van Basten e Gullit. C'era uno schema che prevedeva la mia sovrapposizione con Gullit. Per chi non sapesse che cosa vuol dire: se Ruud aveva il pallone fra i piedi, dovevo partire a tutta velocità sulla fascia, passargi dietro la schiena e ricevere il suo appoggio il prima possibile. Una, due, tre, cento volte, succedeva sempre la sessa cosa: Gullit faceva il passaggio a un fantasma, perché io non riuscivo a correre alla velocità giusta. Quando arrivavo a destinazione, il pallone era già uscito dal campo. Sacchi si innervosiva: "Eddai, Carletto".
"Eddai cosa? Treccioline corre il triplo di me. Manco in moto ce la faccio."
Ci abbiamo provato in tutti i modi, poi Arrigo si è arreso: "Ragassi, facciamo il 4-4-2. Con Ruud attaccante e Carletto centrocampista centrale". Semplicemente, è stato il modulo dello Scudetto. tanto per iniziare. E tutto è partito dalle mie gambe di legno."

C.Ancelotti "Preferisco la Coppa"
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Re: Storie di calcio e non...

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Ieri ventisette anni da questa storica lite.

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Re: Storie di calcio e non...

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Tantissimi auguri, Geppetto.


"Dai 15 ai 22 anni ho lavorato fino alle 6 di pomeriggio.
Non mi dispiaceva fare il falegname, come fare il calciatore che era un divertimento oltre quei pochi spiccioli.
Avevo già allora una volontà di ferro.
Appena finivo il turno preparavo la borsa e correvo al campo per l'allenamento. Sacrifici che ricordo con molto piacere. Sarebbe stato bello ricordarli anche se non fossi arrivato in Serie A. Poi all'improvviso è sbucata la Juventus e fino all'ultimo non ci ho creduto."

Dalla fabbrica alla Serie A.
Moreno Torricelli ha rappresentato per l'Italia intera, l'idea che i sogni si possono realizzare e che la determinazione e la voglia a volte possono superare ostacoli all'apparenza insormontabili.
Fu Giovanni Trapattoni a convincere Boniperti ad acquistarlo dopo averlo visto in amichevole con la Caratese. E nell'estate in cui la Juve spese 28 miliardi per Vialli, ci fu anche una spesa di 50 milioni di lire per "il falegname" Torricelli che salutò i suoi colleghi e andò a fare il calciatore professionista.
Il mobilificio "Fratelli Spinelli" e' stato più volte oggetto di "pellegrinaggio".
Nel reparto imballaggio e spedizione c' e' una targa che ricorda il passaggio di questo ex falegname a cui piacevano gli spaghetti e Ornella Muti, che aveva uno stipendio di un milione e mezzo di lire al mese.
Uno che, sapendo bene cosa sia la fatica, riusciva a dare importanza alla vita privilegiata del calciatore. E a chi gli parlava di quanto fossero pesanti gli allenamenti in Serie A, non si vergognava di rispondere:
"Gli allenamenti dell' Interregionale e della serie A non sono molto diversi, la' ero più' stanco perché' all' allenamento ci arrivavo dopo le mie otto ore in ditta".

Tanti auguri Moreno!
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Re: Storie di calcio e non...

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"Prima di Barcellona-Inter l'aria si è scaldata al punto che dall'organizzazione suggeriscono a Mourinho di andare in giro con una guardia del corpo.
Lui sbuffa e prima di entrare in campo legge le ultime indicazioni:
"ragazzi, il nostro sogno è là fuori, andiamo a prendercelo. Uscirete tutti in fila, dietro di me. I tifosi del Barcellona mi odiano, io entrerò in campo da solo, loro fischieranno, si spolmoneranno a urlarmi contro di tutto, e quando toccherà a voi andare sul prato si saranno già sfogati"
(J. Zanetti)

“In ogni club dove va, Mourinho ha bisogno di avere a che fare con gente di grande carattere.
Una volta mi umiliò in precampionato, davanti a tutti, e avevamo appena vinto la Premier. Fermò l’allenamento, venne da me e gettò a terra il suo quaderno. ‘Se continui a buttar via la palla, vado e ne compro un altro da 50 milioni’.
E io pensavo dentro di me: ‘ho giocato ogni gara per te l’anno scorso e ora cerchi di umiliarmi!’. Non capivo perché lo stesse facendo ma il mio istinto fu di correre ancora di più e dare tutto, conquistare ogni pallone e vincere ogni tackle”.
(J.Terry)

“L’allenatore che ha cambiato la mia carriera è José Mourinho. Ho avuto grandi allenatori, ho trascorso tanti bei momenti con Ancelotti in un momento più consolidato, ma Mourinho è stato l’allenatore che è entrato nella mia vita e mi ha portato ad un altro livello. Non era solo tatticamente, non solo dal punto di vista del calcio, ma nella mia mente, nella fiducia in me stesso. Mi ha fatto credere di poter essere migliore di quanto lo sia, e non lo dimenticherò mai. La mia carriera è cambiata da allora”.
(F. Lampard)

Tanti auguri a José Mourinho


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Re: Storie di calcio e non...

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Era solo un adolescente un po' grassottello quando El loco Bielsa lo scoprì a Reconquista e lo portò al Newell's Old Boys.
Lo sottopose a durissimi allenamenti e ad una dieta ferrea. Sembrava che quei duri metodi potessero fargli passare l'amore per il calcio, invece lo rinforzarono.
Il grasso iniziò a sparire lasciando spazio ai muscoli.
Per premiarlo ogni tanto Bielsa gli faceva fare un piccolo strappo alla regola e gli portava dei dolci argentini, gli alfajores.
Dopo una formazione del genere il ragazzino di Reconquista era pronto per diventare la punta centrale più devastante degli ultimi 30 anni.
In tanti anni di partite gli ho visto fare grandissime cose:
- l'ho visto arrivare ancora acerbo in Italia ma l'ho visto imparare in fretta come fare gol in ogni modo
- l'ho visto scendere in B con la Fiorentina perché «C’era un’immagine che dovevo cancellare dai mìei occhi: il vecchio presidente Mario Cecchi Gori costretto a lasciare lo stadio dentro un cellulare della polizia. Volevo bene al presidente. Aveva investito nella Fiorentina tanti soldi e tanta passione. Non potevo lasciare la squadra in serie B»
- l'ho visto riportare la Viola in A e guidarla da capitano
- l'ho visto segnare al Milan e urlare l'amore per sua moglie Irina alla telecamera
-l'ho visto zittire i centomila del Camp Nou
-l'ho visto demolire la porta di Wembley
-l'ho visto esultare con la mano sulla bandierina
-l'ho visto tirare cannonate ed esultare con la mitraglia
-l'ho visto lasciare a malincuore la sua amata Fiorentina per andare a vincere lo scudetto a Roma
Gli ho visto fare questo e tanto altro, soprattutto l'ho visto fare tante reti a prescindere da maglie, stadi e allenatori...

"Ho avuto grandi allenatori: Ranieri, Trapattoni, Malesani e Capello, sono stato bene con tutti ma io ho una mia idea di calcio anche perché l’allenatore conta fino a un certo punto. Quando in area di rigore c’era un rimbalzo, su quella palla dovevo scattare io. Loro stavano seduti in panchina”

Tanti auguri Gabriel Omar Batistuta
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Re: Storie di calcio e non...

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Re: Storie di calcio e non...

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La Top 11 dei giocatori con una sola presenza in Nazionale

https://www.operazionenostalgia.com/la- ... nazionale/
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Johnny Rex »

Monheim ha scritto:La Top 11 dei giocatori con una sola presenza in Nazionale

https://www.operazionenostalgia.com/la- ... nazionale/
Sontuosa :oops:

Mascara, Asta, ROBERTO BARONIO :oops: :oops:

Il Vecio a la Magritte avrebbe tratto il meglio anche da una formazione simile

F.F.
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Monheim »

Appena arrivato all'Inter, segna in amichevole con il Real Madrid un gol di una potenza impressionante. Mi sono detto: «Questo è il nuovo Ronaldo», ha fisico, talento, velocità. È un ragazzo delle favelas, io conosco bene le villas, loro sorelle di miseria in Argentina. Stavo vicino a Adriano, ho visto i pericoli che genera la ricchezza, piovendo su chi non ha mai avuto un soldo. È peggio della droga. Adriano aveva il padre che lo salvaguardava, era un eroe come per me lo è Rodolfo. Ricordo che siamo al Trofeo Tim, d'estate, quando il calcio in notturna è passatempo per chi torna dalla spiaggia. Gli telefonano per dirgli: «Adriano, papà è morto». Singhiozza, non si riprende. Io, la squadra, il presidente Moratti, gli stiamo vicino come a un fratellino. Lui dedica i gol al padre, alza occhi e mani in preghiera al cielo. Lo persuadiamo a far venire a Milano la mamma e la fidanzata, in allenamento resta una roccia e in tre non riusciamo a spostarlo con le brutte da quanto è forte. È un ragazzo buonissimo, con Iván Cordoba passiamo serate a incoraggiarlo. Iván gli dice: «Ti rendi conto? Sei un misto di Ronaldo e Ibrahimović, puoi diventare più bravo di loro, hai tutto». Abbiamo fallito, non siamo riusciti a strapparlo alla depressione. Adriano piange, ci dà ragione, per un po' fa la spola con il Brasile, litiga con la ragazza, ricade nella saudade. Il talento non basta senza forza mentale.
(Javier Zanetti)

Compie oggi 38 anni l'Imperatore Adriano.
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Monheim »

:lol: :lol: :lol:


16/02

"Ragionando di Pancia, possiamo tranquillamente dire che in Germania, di tutti gli avversari, ne abbiamo fatto un sol boccone. Il più contento di ciò era Angelo Peruzzi, detto Cinghialone: a lui bastava mangiare. Come tutti noi aveva fame di vittorie, più di noi aveva fame e basta. Ingurgitava tutto. A tavola era il nostro capitano, con il cibo davanti diventava impressionante. Metteva allegria ma anche soggezione e infatti, osservandolo, ho visto cose che voi umani non potreste neanche immaginare. Soprattutto l’ho visto vincere una scommessa ai confini della realtà, ed in quel preciso istante ho capito che i limiti sono fatti per essere superati. E’ accaduto durante una delle serate libere che Lippi ci concedeva.
L’ho provocato, sapevo che aveva lo stomaco, ma volevo capire se sullo stomaco aveva anche il pelo. L’ho presa alla lontana, facendo il vago: –“Angelo andiamo a cena fuori?”
“Certo, dove mi porti?”
“In pizzeria.”
“Perché in pizzeria? In Germania? Mica siamo a Napoli.”
Ha fatto una faccia strana. “Perché mi è venuta un’idea".
Ho fatto una faccia furba. “Che idea?” Ha fatto una faccia stupita.
“Ma no, lasciamo perdere…” Sapevo che così l’avrei incuriosito. “Eh no Francè, non puoi lanciare il sasso e nascondere la mano.” Ha fatto una faccia irritata. “Ok non la nascondo, però non me la mangiare.” Ho fatto una faccia stronza. “Francesco…” Non ha fatto nessuna faccia. “Ehm, ecco. Volevo proporti una scommessa…”
Ho fatto una faccia alla Totti.
“Quale?” Ha fatto una faccia alla Peruzzi, da Cinghialone. Avevo colpito nel segno. “Secondo me non riesci a mangiare una pizza in un sol boccone.”
Ha fatto una faccia sognante, la parola “pizza” gli aveva occupato qualsiasi pensiero. A quel punto ero spacciato.
La felicità dipinta sul suo volto spiegava tutto. Il problema è che Angelo da quel momento in avanti non mi ha più risposto. Mi è venuta paura di averlo offeso. Invece stava semplicemente preparandosi per compiere l’impresa.
Una volta arrivati, ha ordinato la pizza.
Mi ha guardato. Gli è scappato un mezzo sorriso. Ha piegato la margherita in quattro, ha spalancato le fauci e si è goduto il trionfo. Pareva un’anaconda.
“Francè, ho vinto.”
“Porca puttana, ho visto.”
“Ma c’è un problema.”
“Stai male?”
“No, ho ancora fame.”
No, non potevamo non arrivare fino in fondo con gente così.»
F. Totti

Tanti auguri al mio portiere preferito degli anni '90
Tanti auguri Angelo Peruzzi
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Nasty »

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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da fabio86 »

Bisogna vedere com'era sta pizza tedesca.
Io conosco una pizzeria dove le dimensioni non consentono di piegare la pizza e mangiarla in un sol boccone.
Sfido chiunque. 8)

Certo se è la pizza romana sottiletta anch'io fra un po' riesco. :D
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Monheim »

Paire che Perez non apprezzasse/apprezzi particolarmente gli abbronzati...

Oggi è il compleanno del giocatore che ha reso possibile la famosa era dei "Galacticos" di Florentino Perez.
Zidane? Figo? Raùl? Beckham?
No, so che magari molti non saranno d'accordo ma, per me, l'uomo che rendeva possibile la convivenza tra tutte quelle stelle era Claude Makèlèlè.
Lo trovavi davanti alla difesa a proteggere i due centrali...
Lo trovavi sulle fasce a coprire la discesa di R. Carlos...
Lo vedevi recuperare palla per poi appoggiarla ai fenomeni.
Una, due, cinque, venti volte ogni partita.
Un monumento di dedizione, intelligenza e sapienza tattica.
Fondamentale per tutti, tranne uno: Florentino Perez che, parlando della decisione di cedere Makèlèlè, disse una delle frasi peggiori della sua carriera di presidente:

“Non ci mancherà Makélélé, ha una tecnica mediocre, gli manca il talento e la velocità per recuperare la palla”

Raramente ci fu frase più infelice visto che dopo la cessione del centrocampista francese il giocattolo blanco "stranamente" si ruppe, come aveva profetizzato Zidane al momento dell'addio del compagno di nazionale “Che senso ha dare un’altra mano di vernice dorata alla Bentley se vendi l’intero motore?”.
Nel 2003 Makèlèlè fu ceduto a prezzo di saldo al Chelsea dove dopo un anno non entusiasmante con Ranieri tornò ad altissimi livelli con Mourinho che lo mise al centro del suo progetto tecnico-tattico.
Da vertice basso del suo centrocampo a tre tornò ad essere decisivo come nel Real Madrid. E ai giornalisti inglesi che gli chiedevano di descrivere il suo modo di giocare, Claude Makèlèlè definì perfettamente sé stesso.
“Riguarda tutto l’equilibrio, il mio ruolo è quello di mantenere la squadra bilanciata. Quando Drogba si sposta, vado lì. Quando si sposta Lampard, vado là. Lo stesso con Ballack. Quando una persona esce dal suo ruolo deve esserci qualcuno che lo copre. Quando giochi nella mia posizione devi divertirti, non devi pensare ‘oh no, non posso andare a fare gol’. Devi divertirti a giocare a calcio, entrare in tackle, cedere il pallone. Quando sei più piccolo devi affondare il tackle nel momento giusto. Può essere più alto, più forte, ma se entri in tackle al momento giusto vincerai tu. Il tempismo è tutto”.
Chiaro, no?

Tanti auguri Claude




"Era puntuale, serio e la domenica mi faceva vincere. C'era un patto con lui. Non mi piaceva che quando si andava in trasferta i tifosi invadevano l'albergo e lui non aveva un attimo di respiro. Un giorno gli dissi "Quando sei stanco di firmare autografi, ti tocchi la testa e io intervengo". Ma lui non si toccava mai la testa e allora sbottai "Aho, ma non ce l'hai una testa?". Lui mi rispose "Mister, come posso deludere gente che ha fatto centinaia di chilometri per incontrarmi?"
(Carlo Mazzone)

"Baggio è una nevicata scesa da una porta aperta nel Cielo”
(Lucio Dalla)

"Da quando Baggio non gioca più non è più domenica"
(Cesare Cremonini)

"A Brescia, in campo, al mio fianco, c’era un signore: tutti lo veneravano come una divinità. Mai prima di allora avevo incontrato qualcuno con tanta personalità.
Per la prima volta ho provato timore reverenziale nei confronti di qualcuno!
Il suo nome era Roberto Baggio."
(Pep Guardiola)

"Un talento libero, delicato, preciso. Tutti corrono, mentre lui frena; tutti giocano a memoria, mentre lui crea; tutti sono stressati, mentre lui resta freddo. In un mondo di centrocampisti che non ragionano, Baggio è il simbolo del calcio che ci piace"
(J. Valdano)

Tanti auguri al giocatore più amato del calcio italiano.
L'unico in grado di superare le barriere del tifo.
L'unico in grado di essere di tutti.
Anche l'unico in grado di far portare a tantissimi bambini italiani (me compreso) il codino...

Tanti auguri Roberto Baggio
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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ferryboat
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da ferryboat »

E grande anche Monheim ;)
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Monheim
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Monheim »

#1000#

Riconoscete questi ragazzacci? Vabbè, è facile, eh.

Immagine
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
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Nasty
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Nasty »

Zamorano con una bellissima tinta
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
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ferryboat
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da ferryboat »

Lello Arena con Ivan Zamorano
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da eddie v. »

ma chi è?
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balbysauro
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da balbysauro »

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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da tennisfan82 »

eddie v. ha scritto:ma chi è?
Salas e Zamorano
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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eddie v.
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da eddie v. »

salas???
non ci sarei mai arrivato.
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Monheim »

Sì, il tizio a sinistra è Salas.



Se nasci a Lathi, in Finlandia, sei costretto a vivere in un paesino che per 180 giorni all'anno è coperto dalla neve, dove per circa 5 mesi all’anno le temperature non superano gli 0 gradi, nel quale per alcuni mesi ci sono 20 ore al giorno di luce, e in altri neanche una.
Quante possibilità hai di giocare a calcio? Pochissime.
Inspiegabilmente, da Lathi, arriva uno dei giocatori migliori degli anni '90: Jari Litmanen.
Dopo l'esordio nella massima serie finlandese a 16 anni, nel 1992 , a 21 anni, fu acquistato dall'Ajax, dopo aver convinto per qualità e personalità il dt dei lancieri Endt:
"Aveva 21 anni, ma già allora era noto come “il professore” per l’attenzione che metteva nei dettagli. Già allora non voleva essere un leader, ma era già un leader”.
Nonostante ciò, all'inizio Litmanen giocava poco, soprattutto per la presenza davanti a sé di un certo Dennis Bergkamp. Ma dopo la cessione di quest'ultimo all'Inter, Jari ne prese posto e maglia entusiasmando tutti: nel 1992/93 vinse il titolo di capocannoniere (con 26 reti, giocando dietro le punte), il Campionato e fu pure eletto calciatore dell’anno.
La stagione 1994/95 fu ancora più trionfale: pilastro fondamentale dell’Ajax di Van Gaal, Jari vinse Eredivisie, Supercoppa d’Olanda e la Champions League contro il Milan di Capello.
Trascinato dai gol e dalle giocate, non velocissime ma imprevedibili del finlandese, l'Ajax raggiunse la finale anche l'anno seguente perdendo ai rigori contro la Juventus.
Fu l'ultimo acuto prima della diaspora che demolì quell'Ajax: andarono via Seedorf, Davids, Kluivert, i gemelli De Boer, Kanu. Rimase solo Litmanen, forse frenato dalle richieste esose dell'Ajax per il suo cartellino.
Nel 1999 passò al Barcellona dove lo aspettava Van Gaal. Doveva essere il momento migliore della sua carriera ma fu la fase più complicata. Numerosi infortuni gli impedirono di tornare ai livelli delle sue stagioni olandesi.
Sia a Barcellona che in seguito al Liverpool, si vide solo a sprazzi la classe di Litmanen.
La classe che aveva incantato tutti ad Amsterdam, dove era stato talmente dominante da meritare un riconoscimento unico: essere uno dei tre giocatori che l'Ajax ha inserito nel video che viene trasmesso nel suo museo.
Se gli altri due sono Johan Cruijff e Marco Van Basten, vuol dire che anche questo finlandese non era per niente male...

Tanti auguri Jari
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da tennisfan82 »

Segnalo domani su Sky lo speciale di Matteo Marani sulla cessione di Baggio alla Juve
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Monheim »

Cammelli, ho visto un po' di Bobone e Adani su YouTube e a me divertono.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Burano »

Lo voglio rivedere, Fabio
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Monheim »

Dalla pagina Facebook Romanzo calcistico.

Mio segreto? Mio segreto disciplina, spie e telefonate notturne. Segreto per giocare bene è vita privata. Miei giocatori liberi fino ventitrè ore e trenta minuti. Poi telefonavo casa tutti per scoprire chi in giro. Al Real controllavo Juanito più di tutti. Conosceva bene ambiente di Madrid e aveva amica oltre moglie. Amante, si chiama? E io controllare sempre. Una volta dopo partita in notturna Mallorca-Real Madrid ci fermiamo a dormire. Lascio tutti liberi fino ventitrè ore e trenta minuti poi mi nascondo dietro palma in hall di albergo. Chiudono porta principale e giocatori non tornano. Poi, di notte, rientrano da porta secondaria e io, nascosto, spio e faccio lista nera. Mattina dopo presento allenamento e dico: “Tu rientrato ore due e trenta minuti, pagare 20 mila pesetas di multa; tu rientrato ore tre . . .” . Alla Samp invece più controllato Luca Vialli che chiamavo tutte sere. Poi Pellegrini e Attilio Lombardo. Tonino Cerezo più furbo: amava vita notturna ma non potevo chiamarlo perchè sposato.
Storia delle mie spie? Avevo 4/5 persone che giravano in tutti locali notturni di Liguria e mi raccontavano se vedevano Luca Vialli o Roberto Mancini o altri. Io mattina dopo in allenamento dicevo: “Tu Luca Vialli ieri stato in quel locale fino tardi, tu Roberto Mancini nell’altro bar”. Controllavo e davo disciplina. Senza disciplina non si vince. Ecco segreto nostre vittorie.» [Vujadin Boskov]
Meraviglioso Vuja... Storie d'altri tempi.

Sei anni fa ci lasciava il mister della storia Sampdoriana e un personaggio davvero indimenticabile...

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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da dsdifr »

Monheim ha scritto:Dalla pagina Facebook Romanzo calcistico.

Mio segreto? Mio segreto disciplina, spie e telefonate notturne. Segreto per giocare bene è vita privata. Miei giocatori liberi fino ventitrè ore e trenta minuti. Poi telefonavo casa tutti per scoprire chi in giro. Al Real controllavo Juanito più di tutti. Conosceva bene ambiente di Madrid e aveva amica oltre moglie. Amante, si chiama? E io controllare sempre. Una volta dopo partita in notturna Mallorca-Real Madrid ci fermiamo a dormire. Lascio tutti liberi fino ventitrè ore e trenta minuti poi mi nascondo dietro palma in hall di albergo. Chiudono porta principale e giocatori non tornano. Poi, di notte, rientrano da porta secondaria e io, nascosto, spio e faccio lista nera. Mattina dopo presento allenamento e dico: “Tu rientrato ore due e trenta minuti, pagare 20 mila pesetas di multa; tu rientrato ore tre . . .” . Alla Samp invece più controllato Luca Vialli che chiamavo tutte sere. Poi Pellegrini e Attilio Lombardo. Tonino Cerezo più furbo: amava vita notturna ma non potevo chiamarlo perchè sposato.
Storia delle mie spie? Avevo 4/5 persone che giravano in tutti locali notturni di Liguria e mi raccontavano se vedevano Luca Vialli o Roberto Mancini o altri. Io mattina dopo in allenamento dicevo: “Tu Luca Vialli ieri stato in quel locale fino tardi, tu Roberto Mancini nell’altro bar”. Controllavo e davo disciplina. Senza disciplina non si vince. Ecco segreto nostre vittorie.» [Vujadin Boskov]
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Johnny Rex »

Mitico Vuja ,e che peccato quella finale persa contro il Barcellona (Vialli solo avanti a Zubizzarreta, come Robben contro Casillas nel 2010..)

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da captain »

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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da dsdifr »

che storia straziante #1# ma si può morire così? Sembra un film dei Coen #1# #1# #1# #1#
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Monheim »

Il 22 maggio nel calcio italiano e mondiale è una data che tutti ricordano per il compleanno di George Best il quale oggi ne avrebbe compiuti settantaquattro.

Non si sa per quale motivo preciso, ma il suo sessantaquattresimo genetliaco è stato particolarmente festeggiato specialmente a Milano.
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Re: Storie di calcio e non...

Messaggio da Johnny Rex »

Monheim ha scritto:Il 22 maggio nel calcio italiano e mondiale è una data che tutti ricordano per il compleanno di George Best il quale oggi ne avrebbe compiuti settantaquattro.

Non si sa per quale motivo preciso, ma il suo sessantaquattresimo genetliaco è stato particolarmente festeggiato specialmente a Milano.
:lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

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Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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