alessandro ha scritto:klaus ha scritto:Non c'è trippa per gli psicologi....
Trova qualcosa sulle prostitute.
Magari studiate bene , non solo la domanda al telefono " sei triste o felice? "
Intervista ad escort gay: storia di Alex che dal 2003 ha guadagnato circa 250.000 euro e non farebbe mai il commesso. Coppie gay felici? Lui non ne conosce.
L’intervista all‘escort gay di questa settimana è un po’ atipica. Partita come un normale confronto, poi le risposte si sono un po’ scaldate con il seguito delle domande, fino ad un finale un po’ particolare…
Abbiamo intervistato Alex, quasi 36enne, che ha raccontato la sua vita, da un incontro con una persona molto più grande di lui per passare poi ad una storia con un prete… Fa marchette circa dal 2001, e i suoi affari non sono affatto miseri…
Dopo il salto, leggete le parole di Alex… e dite un po’ la vostra:
Parlami di te:
Sono del friuli venezia giulia: sono atletico, depilato dappertutto, faccia da bravo ragazzo, senza barba, viso adolescenziale. Oltre ad essere escort, insegno, poche ore a settimana, lezioni private. Non ne faccio molte perché non mi conviene, le faccio solo su richiesta di persone conosciute o raccomandatemi. Dal punto di vista economico non mi conviene.
Quando hai iniziato?
Ho iniziato a fare qualche marchetta nel 2001, poi nel 2003 ho aumentato di molto i clienti, ma il vero boom è arrivato nel 2005 quando gli incontri a pagamento hanno raggiunto una quantità industriale.
Come hai iniziato?
Mi servivano dei soldi per raggiungere l’indipendenza economica e per non essere più oppresso da chi mi manteneva: prima i miei genitori e poi un gay che è stato per me una specie di padre-padrone. Nel senso che per via della sua gelosia nei miei confronti cercava di limitare la mia libertà, mi voleva solo per sé. Mi aveva conosciuto quando io avevo 18 anni e lui 43. Era un despota, non era il mio ragazzo. Era un rapporto di mantenimento in cambio di favori sessuali e di “compagnia”. Era innamoratissimo di me e non voleva perdermi e ha cercato di fare in modo di tagliare completamente i legami tra me e il resto del mondo gay diffondendo persino la notizia falsa di una mia sieropositività, così sarei stato emarginato da tutti. Vivevo con lui, mi manteneva in tutto, a partire dagli studi.
Quando hai capito che dovevi chiudere e andartene?
Quando ho conosciuto un prete gay che a sua volta si è innamorato di me e mi ha affittato un appartamento, pagandomi anche tutte le spese di gestione, in cambio di un rapporto di sesso alla settimana. L’ho conosciuto in un battuage. Quando stavo con il 43enne frequentavo comunque altri uomini o ragazzi e anche posti come quelli, ovviamente di nascosto. Lui mi seguiva, mi faceva spiare, non potevo dare il numero di casa a nessuno, né portare a casa un amico, dovevo rendergli conto di tutto quello che facevo e di chi incontravo. Non ho mai capito se questa cosa fosse sfociata in una specie di pazzia mentale temporanea.
Qualcuno potrebbe dire che eri sempre libero di andartene, cercarti un lavoro e chiudere con lui…
Non potevo farlo, perché stavo ancora studiando e avevo paura di non riuscire a mantenermi. E non sarei mai più tornato dai miei genitori, in un ambiente famigliare omofobo. Non accettavano la mia omosessualità, sopratutto mio padre: per loro è qualcosa contro natura, una vergogna.
Con il prete quanto è durata?
Quasi 3 anni, poi, pian piano, dopo aver conosciuto me, si è emancipato sessualmente ed è diventato più consapevole di se stesso. Anche l’innamoramento passò e iniziai a fare marchette: gli incontri aumentavano sempre più. Più sono perversi e più ci godo.
Più sono perversi e più ci godo. Cosa intendi?
Che più le cose che faccio sono strane, fuori dall’ordinario e più mi diverto, forse cerco delle sensazioni forti per colmare il vuoto affettivo che non riesco a riempire con una relazione d’amore, cioè, per la mancanza di una relazione stabile.
Come trovavi i clienti?
Inizialmente mettendo annunci su settimanali locali e poi, negli anni successivi, in siti internet per gay.
Cosa ti piace di più nel sesso?
Tutto, rigorosamente senza limiti, dalle cose tradizionali a quelle più perverse.
La cosa più strana che ti hanno chiesto e hai accettato… E la cosa più strana che ti hanno chiesto e NON hai accettato
Beh, non so quale sia la più strana, sicuramente ce ne sono di insolite, come i giochi dannunziani, le dilatazioni anali drastiche, ma accetto quasi sempre tutto
Cosa sono i giochi dannunziani?
Semplice: tieniti forte: i giochi con le feci.
Qualcosa che hai rifiutato:
Tante volte ho rifiutato di avere rapporti con o in presenza di una donna, mi fanno passare la libido…
Età dei tuoi clienti? Da… a ?
Dai 22 ai 72, anche se ieri mi ha contattato un 18enne arrapato che voleva provarmi: è praticamente un paradosso, potrebbe essere mio figlio e voleva pagarmi per scopare con me
Voleva essere attivo o passivo?
Passivo. E ci sono andato.
Tu hai ruoli preferito o no?
No, sono “universale”. Non sarebbe da me avere limitazioni in tal senso
Clienti tipo?
Non esistono clienti tipo: ricoprono trasversalmente tutte le fasce sociali, dai pensionati ai manager, dai gay agli etero curiosi, dai ragazzini a coloro che hanno già un piede nella fossa. Oggi mi sono dovuto anche travestire 2 volte, uso il travestimento come “tappa buchi”, nei momenti di calma con i bisex che mi chiamano per il travestitismo mi diverto molto: sono i più assatanati sono “duri” e vengono molto presto a causa delle loro voglie represse. A volte si fanno sverginare…. e per me è un piacere deflorarli, avere l’onore di essere il primo a “violarli”. Non ce n’è uno a cui non venga subito la nerchia dura, non appena si abbassa i pantaloni e per me è proprio una manna….E anch’io sono per loro una manna: mi do completamente e li incito ad essere ancora più porci.
Mi fai una percentuale indicativa di sposati e fidanzati tra i tuoi clienti?
Mah, penso il 60%, non ho fatto il calcolo esatto, forse anche più, il restante 40% è gay
Parliamo di prezzi: hai un “tariffario”?
Non ho una tariffa fissa, non esiste un albo dei marchettari con tariffe indicative
Ok, ma avrai anche un prezzo indicativo che magari cambia in base alle volte in cui tornano i clienti o quando subentrano richieste particolari…
Di solito faccio 60 euro all’ora ma ovviamente possono arrivare a 100 come anche scendere.
Dal 2001 circa hai iniziato a fare l’escort… quanto avrai guadagnato in linea di massima da allora ad adesso?
Dal 2001 facevo marchette sporadicamente, dal 2003 ho iniziato un po’ di più, il grosso in verità è iniziato nel 2005…
Allora dal 2005 ad oggi…
Beh, calcolando dal 2003 ad oggi… basta che faccia la somma dei guadagni annui, annotati sul registro delle marchette 2003: 2000 euro, 2004: 5000 euro, 2005: 24405 euro, 2006: 41175 euro, 2007: 42185 euro, 2008: 50900 euro, 2009: 68855 euro, 2010 fino ad oggi: 28.000 euro
Sono più di 250.000 euro…
Non lo so… non ho fatto la somma
L’ho fatta io…
Allora sì.
Scatta spontaneo il paragone tra i tuoi guadagni annui e mensili con quelli di un commesso o di un operaio da 1000, 12000 euro…
Sì, certo, si può fare qualsiasi paragone, infatti non farei mai il commesso: ognuno fa quello per cui è portato
Sembra che tu stia dicendo che sei portato solo per il sesso…
No, non dico questo, ma il settore sesso è il più redditizio, con poche ore guadagni tanto
E a chi dice che fa il commesso, prende meno, ma almeno ha una vita sentimentale e una dignità nel non vendere il proprio corpo cosa rispondi?
Potrei rispondere in molti modi…
Rispondi come vuoi, c’è libertà di parola…
Cominciamo dalla vita sentimentale: non è detto che avere una vita sentimentale voglia dire avere una vita migliore, anzi, il più delle volte è solo un paraculo per cercare di esorcizzare la paura della solitudine esistenziale. Il superamento della paura della solitudine è una conquista importante, perché ti rende psicologicamente e affettivamente indipendente. La dignità: quella la si perde solo quando si fa qualcosa che non ci si sente di fare per paura del giudizio degli altri: non certamente decidere consapevolmente di concedersi per rapporti sessuali a pagamento, deve essere un’invenzione del cattolicesimo.
Non è un po’ la tua risposta sulla dignità (a difesa della tua ‘professione’) in verità, una risposta un po’ paraculo?
Paraculo per cosa? No, non ho niente da nascondere io. Non devo spiegare la mia scelta, dovevo spiegare il discorso sulla “dignità”. Se mi sento bene con me stesso, tutti i discorsi sulla dignità li lascio ai moralisti
Hai accennato al cattolicesimo, sei religioso, cosa ne pensi?
Ma scherzi! per mia natura non potrei MAI essere religioso, la religione è il male del mondo, causa di guerre, di discriminazione e di crimini inauditi. Se mi chiedi invece se esiste un dio, beh, da questo punto di vista sono agnostico, non posso dire che c’è, ma neanche che non ci sia. In ogni modo, anche se ci fosse un Dio, non servirebbe a niente. Siamo lasciati soli a noi stessi, e forse è meglio così. è meglio. Perché è proprio dalla solitudine che nasce la forza, è in noi stessi che nasce la vera forza e non nelle divinità invisibili
Non sai se esiste un Dio qualsiasi, avere una vita sentimentale è da paraculi… Non ti senti troppo “cinico” a volte?
No, mi sento realista, non cinico, vedo come vanno le cose, sono un attento osservatore, la gente si mette assieme solo per “fare coppia”, difficilmente perché si amano veramente.
Mai visto una coppia gay felice e innamorata?
Sì, certo, qualcuno ci sarà, ma la maggior parte non sono né felici, né innamorati. Te lo garantisco. Si mettono assieme per attrazione fisica, senza avere una vera affinità
Qua la conversazione si perde in meandri linguistici tra chi sostiene che le coppie gay e felici “ci saranno” (lui) e chi ritiene che invece ” ci sono” (io) e si conclude. Ammette: “Ci saranno perché io personalmente non le conosco”. E infine conclude dicendo di credere in un rapporto di coppia vero e sincero, non in storielline che si bruciano come fuochi di paglia. E detto da chi ritiene l’amore il più delle volte solo una scelta “paraculo” per esorcizzare la solitudine, forse, suona un po’ strano…