Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Per me l'ha gufata Feltri, ha titolato quella stronzata che faceva freddo, e ora è una fornace. E siamo a giugno. Non vedo l'ora venga ottobre.
Lo voglio rivedere, Fabio
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Giugno da record, è stato il più caldo mai registrato
In Europa e nel mondo, lo dicono i satelliti europei Copernicus
(ANSA) - Il giugno 2019 è stato da record, il più caldo mai registrato in Europa e nel mondo da quando c'è disponibilità di dati, a partire cioè dal 1850. Nel Vecchio Continente, in particolare, la temperatura media è stata di oltre 2 gradi sopra la norma, anche per effetto dell'ondata di calore che a fine mese ha colpito Paesi come Italia, Francia e Spagna con temperature di 6-10 gradi sopra la media. Lo indicano i dati del servizio per il cambiamento climatico del programma Ue di osservazione satellitare della Terra Copernicus.
In Europa e nel mondo, lo dicono i satelliti europei Copernicus
(ANSA) - Il giugno 2019 è stato da record, il più caldo mai registrato in Europa e nel mondo da quando c'è disponibilità di dati, a partire cioè dal 1850. Nel Vecchio Continente, in particolare, la temperatura media è stata di oltre 2 gradi sopra la norma, anche per effetto dell'ondata di calore che a fine mese ha colpito Paesi come Italia, Francia e Spagna con temperature di 6-10 gradi sopra la media. Lo indicano i dati del servizio per il cambiamento climatico del programma Ue di osservazione satellitare della Terra Copernicus.
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Non ne posso più...
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"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Firenze ore 15.00 40,1°
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
nel verde Mugello 39klaus ha scritto:Firenze ore 15.00 40,1°
Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Lei avra' anche ragione ma quando leggo notizie di Greta mi viene un'irrefrenabile voglia di uccidere un panda...
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Guardate la differenza tra com'era Shanghai nel 1973:
e com'e' oggi:
Interessante notare che una citta' come Roma in 45 anni non e' cambiata granche' (e quel po' che e' cambiato, e' semmai cambiato in peggio, direbbero i romani). Invece nell'arco della nostra vita la Cina si e' trasformata in modo stupefacente.
Si fa presto a parlare di riscaldamento globale ed ecologia, ma bisognerebbe anche pesare i vantaggi del progresso, specie quello di grandi paesi come la Cina, che e' anche causa dell'inquinamento. Vivono meglio oggi i cinesi, per quanto inquinati, o vivevano meglio quando andavano in bicicletta?
e com'e' oggi:
Interessante notare che una citta' come Roma in 45 anni non e' cambiata granche' (e quel po' che e' cambiato, e' semmai cambiato in peggio, direbbero i romani). Invece nell'arco della nostra vita la Cina si e' trasformata in modo stupefacente.
Si fa presto a parlare di riscaldamento globale ed ecologia, ma bisognerebbe anche pesare i vantaggi del progresso, specie quello di grandi paesi come la Cina, che e' anche causa dell'inquinamento. Vivono meglio oggi i cinesi, per quanto inquinati, o vivevano meglio quando andavano in bicicletta?
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Per fortuna che Roma non sia diventata un ammasso di grattacieli autostrade e luci al neon.uglygeek ha scritto:Guardate la differenza tra com'era Shanghai nel 1973:
e com'e' oggi:
Interessante notare che una citta' come Roma in 45 anni non e' cambiata granche' (e quel po' che e' cambiato, e' semmai cambiato in peggio, direbbero i romani). Invece nell'arco della nostra vita la Cina si e' trasformata in modo stupefacente.
Si fa presto a parlare di riscaldamento globale ed ecologia, ma bisognerebbe anche pesare i vantaggi del progresso, specie quello di grandi paesi come la Cina, che e' anche causa dell'inquinamento. Vivono meglio oggi i cinesi, per quanto inquinati, o vivevano meglio quando andavano in bicicletta?
Certo che gli sciangaiesi vivono meglio ma se un progresso del genere fosse uguale ovunque saremmo già tutti morti soffocati e con temperature già invivibili e sconvolgimenti con milioni di morti (se la storia dei gas serra e riscaldamento globale è vera).
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Certo, ma Roma e' Roma, ma hai visto com'era Shanghai nel 1973? Ti fa tanto schifo "un ammasso di grattacieli autostrade e luci?" Tutti a piedi ed in bicicletta su strade sterrate, a vivere in baracche in nome dell'ecologia? Facile dirlo per noi italiani... se TU fossi cresciuto in Cina negli anni '70 non ti farebbero cosi' schifo le luci della citta'.alessandro ha scritto:Per fortuna che Roma non sia diventata un ammasso di grattacieli autostrade e luci al neon.
Certo che gli sciangaiesi vivono meglio ma se un progresso del genere fosse uguale ovunque saremmo già tutti morti soffocati e con temperature già invivibili e sconvolgimenti con milioni di morti (se la storia dei gas serra e riscaldamento globale è vera).
Se un progresso del genere non e' ovunque uguale vuol dire che una parte del mondo deve essere condannata a vivere peggio perche' il suo turno e' arrivato troppo tardi e ora e' piu' importante l'ecologia? Non mi sembra una posizione cosi' semplice da sostenere.
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Si.deve essere condannata a vivere peggio perche' il suo turno e' arrivato troppo tardi e ora e' piu' importante l'ecologia?
Come in Italia negli anni scorsi bebipensionati e debito e ora niente pensioni per i giovani.
O come la caccia dei bisonti, migliaia di cacciati e uccisi e le generazioni successive nulla. Perché li hanno portati alla soglia dell’estinzione.
Certi modelli oggi, su larga scala, (immagina l’intera Cina o l’India trasformata così ) semplicemente non sono sostenibili. Non parlo di giustizia ma di risorse naturali e limiti di inquinamento che non reggono.
Si dovrebbe fare un salto dal sottosviluppo ad uno sviluppo sostenibile fatto di energia rinnovabile etc.
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Allo stesso modo gli europei ma soprattutto gli americani dovrebbero fare un passo indietro (gli europei stanno in parte facendo con auto meno inquinanti e leggi più orientate all’ambiente con sostanze vietate, riciclo etc)
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Gli americani te li raccomando, il loro credo è il consumo sfrenato che pompa carburante nella crescita economica. Senza arrivare agli eccessi di Latouche, non credo abbiano intenzione di modificare a breve la rotta, non vedo quindi come possano fare la morale ai paesi arrivati più tardi allo sviluppo.
Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Questi sono veri e propri autogol, il miglior modo per farsi etichettare come ecologisti da aperitivo in terrazza.
https://www.liberoquotidiano.it/news/pe ... aereo.html
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/gre ... 41106.html
Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Ma anche avesse sbagliato rimane che stiamo assistendo ad attacchi vergognosi a una ragazzina di 16 anni. Sedici anni. Da parte di gente che è tre volte più vecchia e conditi da commenti di indicibile bassezza morale e umana, si augurano stupri, tumori e roba che si fa fatica a concepire possa provenire da esseri umani.
Ecco perchè dico che a questi aborti non si devono fare sconti. Mazzate sonore quando serve, se vogliono lo scontro lo avranno.
Ecco perchè dico che a questi aborti non si devono fare sconti. Mazzate sonore quando serve, se vogliono lo scontro lo avranno.
"Together we will make MyMag Metal again"
Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
NK7 ha scritto:Ma anche avesse sbagliato rimane che stiamo assistendo ad attacchi vergognosi a una ragazzina di 16 anni. Sedici anni. Da parte di gente che è tre volte più vecchia e conditi da commenti di indicibile bassezza morale e umana, si augurano stupri, tumori e roba che si fa fatica a concepire possa provenire da esseri umani.
Ecco perchè dico che a questi aborti non si devono fare sconti. Mazzate sonore quando serve, se vogliono lo scontro lo avranno.
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
https://scontent-waw1-1.xx.fbcdn.net/v/ ... e=5E141FDD
https://news.mongabay.com/2019/08/micha ... E3GJUYxDzc
https://theconversation.com/amazon-fire ... Bv-ZiwBt10
https://news.mongabay.com/2019/08/micha ... E3GJUYxDzc
https://theconversation.com/amazon-fire ... Bv-ZiwBt10
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Vignetta che funziona sia senza che con la virgola dopo perché anche se nella fattispecie credo sia stata dimenticata.Zonker ha scritto:
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
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chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Sono l'unico che pronuncia Thunberg alla Bragagna, con la "i" finale?
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
No . Anche io.Gios ha scritto:Sono l'unico che pronuncia Thunberg alla Bragagna, con la "i" finale?
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Nasty ha scritto:No . Anche io.Gios ha scritto:Sono l'unico che pronuncia Thunberg alla Bragagna, con la "i" finale?
Spero pronunziate anche scandinàva.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Io si, e correggo gli altri interrompendo lo sguardo dubbioso dicendo: ma pronunci scandinàvia o scandìnaviaMonheim ha scritto:Nasty ha scritto:No . Anche io.Gios ha scritto:Sono l'unico che pronuncia Thunberg alla Bragagna, con la "i" finale?
Spero pronunziate anche scandinàva.
Fuck off means naw, naw means mibbie, mibbie means aye n aye means anal...
Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
E come la mettiamo con bulgaro e Bulgaria?Pitone ha scritto:Io si, e correggo gli altri interrompendo lo sguardo dubbioso dicendo: ma pronunci scandinàvia o scandìnaviaMonheim ha scritto:Nasty ha scritto:
No . Anche io.
Spero pronunziate anche scandinàva.
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Bulgaròscooter ha scritto:E come la mettiamo con bulgaro e Bulgaria?Pitone ha scritto:Io si, e correggo gli altri interrompendo lo sguardo dubbioso dicendo: ma pronunci scandinàvia o scandìnaviaMonheim ha scritto:
Spero pronunziate anche scandinàva.
Fuck off means naw, naw means mibbie, mibbie means aye n aye means anal...
Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Io pronuncio anche "Daiberci".
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Treccani:Pitone ha scritto:Bulgaròscooter ha scritto:E come la mettiamo con bulgaro e Bulgaria?Pitone ha scritto:
Io si, e correggo gli altri interrompendo lo sguardo dubbioso dicendo: ma pronunci scandinàvia o scandìnavia
scandinàvo (meno corretto scandìnavo) agg. e s. m. (f. -a). – Relativo, appartenente alla Scandinàvia,
meno corretto ma non sbagliato
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Non sapevo bene cosa pensare di GT, ma penso alla fine che sia una ragazza finita troppo giovane in un tifone mediatico, sottoposta ad uno stress enorme per la sua età e che temo pagherà un brutto prezzo per questa notorietà.Monheim ha scritto:
Quella che era nata come una protesta spontanea viene ora sicuramente sfruttata per fini mediatici, perché purtroppo nella nostra epoca non si ottiene nulla ragionando e serviva una Chiara Ferragni dell’ecologia per far più rumore di mille seri studi scientifici.
E tutto sommato una figura come quella di GT rischia di essere controproducente proprio per la lotta al riscaldamento globale, perché l’estremismo manicheo tipico dell’età adolescenziale porta da un lato gli oppositori ad irrigidirsi sempre più, dall’altro spinge gli ecologisti che la seguono a pretese sempre più farneticanti quando non addirittura a forme di protesta ai limiti della legalità (ieri a Londra manifestanti volevano chiudere un aeroporto...)
Alla fine sarebbe stato meglio per tutti se Greta fosse andata a scuola.
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Non si può non notare come i lineamenti di Greta si stanno sfinando, il volto diventa più angoloso e marcato.
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Tipo le danesi, sì.Gios ha scritto:Non si può non notare come i lineamenti di Greta si stanno sfinando, il volto diventa più angoloso e marcato.
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Non mi pare...Nasty ha scritto:Tipo le danesi, sì.Gios ha scritto:Non si può non notare come i lineamenti di Greta si stanno sfinando, il volto diventa più angoloso e marcato.
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
https://www.ilpost.it/2019/10/15/plasti ... listirene/
Non tutta la plastica negli oceani resta lì per sempre
Il polistirolo si disgrega al Sole molto più velocemente di quanto si pensasse e senza lasciare tracce pericolose, sostiene un nuovo studio
Il polistirene (polistirolo) è uno dei tanti tipi di plastica che inquinano gli oceani, ma secondo una ricerca scientifica da poco pubblicata potrebbe avere effetti meno devastanti di quanto stimato finora. Un gruppo di ricerca della Woods Hole Oceanographic Institution e del Massachusetts Institute of Technology (Stati Uniti) ha scoperto che il polistirene si degrada più velocemente del previsto al Sole, impiegando secoli o decenni a seconda delle circostanze, e non millenni come era stato precedentemente stimato da altri studi, compreso uno pubblicato lo scorso anno dalle Nazioni Unite. La nuova ricerca sta facendo discutere proprio per questo e richiederà ulteriori approfondimenti, per comprendere meglio i processi che fanno degradare questo materiale.
I termini “polistirolo” e “polistirene” indicano la stessa cosa: il primo è molto più diffuso in Italia, ma sarebbe più corretto utilizzare il secondo, almeno secondo le indicazioni dell’Unione internazionale di chimica pura e applicata (IUPAC), l’organizzazione non governativa che si occupa dei progressi nella chimica e di rendere comune l’impiego di termini e definizioni nel settore. La desinenza “-olo” è di solito riservata agli alcoli, ma siccome il monomero da cui deriva il polistirene veniva chiamato tradizionalmente “stirolo” – invece che “stirene” – si è creata un po’ di confusione. Come suggerisce il nome, il polistirene è un polimero dello stirene, un idrocarburo aromatico.
Con il polistirene si producono molti oggetti usa e getta, come piatti e posate di plastica, vasetti per lo yogurt, rasoi, custodie per CD e contenitori per le uova. Il materiale viene anche utilizzato per produrne una versione espansa (quella che di solito chiamiamo “polistirolo”) e che viene impiegata per gli imballaggi o come sistema isolante.
Il polistirene può essere riciclato, ma la sua grande abbondanza e il fatto che non tutti i paesi abbiano sistemi di riciclaggio adeguati fanno sì che grandi quantità di rifiuti costituiti da questo materiale finiscano nei corsi d’acqua e infine nei mari e negli oceani. La loro presenza è da tempo fonte di preoccupazione per gli esperti e per chi si occupa di preservare gli ambienti marini.
Collin P. Ward, uno degli autori del nuovo studio, ha spiegato che di solito i legislatori partono dal presupposto che “il polistirene duri per sempre”, arrivando alla conclusione che sia meglio mettere al bando buona parte dei prodotti creati con questo materiale. Per questo, insieme ai suoi colleghi, ha fatto qualche esperimento per capire se davvero il polistirene duri così a lungo, una volta smaltito.
I ricercatori hanno condotto test di laboratorio su cinque diversi campioni di polistirene, per valutare l’effetto della luce solare. Ogni campione è stato immerso in acqua in contenitori di vetro, poi sigillati, ed esposti a una speciale lampada che imita la luce solare. Come atteso, il polistirene si è disgregato nell’acqua, che è stata poi analizzata dal gruppo di ricerca.
Secondo Ward e i suoi colleghi, la luce solare riporta il polistirene ai suoi elementi chimici di base, come il carbonio, che si dissolve nell’acqua senza particolari conseguenze. Nel processo si produce pochissima anidride carbonica, tale da non avere un ruolo determinante nei processi che contribuiscono a causare il riscaldamento globale.
In precedenza altri studi si erano occupati della capacità di alcuni batteri di digerire la plastica, disgregandola e rendendola innocua per l’ambiente. Questi processi possono avvenire per alcuni tipi di materiali plastici, ma non per il polistirene che ha una struttura più complessa, che la rende indigesta ai microbi. In compenso, questa caratteristica sembra essere ideale per subire l’influenza della luce solare, portando a una disgregazione molto più marcata rispetto a quanto ci si potesse attendere.
Gli autori della nuova ricerca invitano comunque a essere cauti, anche perché non è completamente chiara la natura del carbonio che si produce nel processo; serviranno altri studi per comprenderne meglio le caratteristiche.
In un’intervista, gli autori della ricerca hanno inoltre ipotizzato che il loro lavoro potrebbe essere utile per risolvere un mistero col quale si confrontano da anni gli esperti di inquinamento degli oceani: il 99 per cento della plastica che dovrebbe essere identificabile, semplicemente, non si trova. In sostanza, le stime sulla quantità di plastica che si è ammassata negli oceani finora non corrispondono ai ritrovamenti a campione. Il tema è molto dibattuto e una maggiore velocità nella disgregazione del polistirene potrebbe essere parte della risposta. Negli oceani sono comunque presenti materiali plastici molto diversi tra loro, non tutti si disgregano facilmente ed è stato osservato che le microplastiche, derivanti dal loro deterioramento, finiscono nella catena alimentare di numerose specie marine e, in ultima istanza, della nostra.
Non tutta la plastica negli oceani resta lì per sempre
Il polistirolo si disgrega al Sole molto più velocemente di quanto si pensasse e senza lasciare tracce pericolose, sostiene un nuovo studio
Il polistirene (polistirolo) è uno dei tanti tipi di plastica che inquinano gli oceani, ma secondo una ricerca scientifica da poco pubblicata potrebbe avere effetti meno devastanti di quanto stimato finora. Un gruppo di ricerca della Woods Hole Oceanographic Institution e del Massachusetts Institute of Technology (Stati Uniti) ha scoperto che il polistirene si degrada più velocemente del previsto al Sole, impiegando secoli o decenni a seconda delle circostanze, e non millenni come era stato precedentemente stimato da altri studi, compreso uno pubblicato lo scorso anno dalle Nazioni Unite. La nuova ricerca sta facendo discutere proprio per questo e richiederà ulteriori approfondimenti, per comprendere meglio i processi che fanno degradare questo materiale.
I termini “polistirolo” e “polistirene” indicano la stessa cosa: il primo è molto più diffuso in Italia, ma sarebbe più corretto utilizzare il secondo, almeno secondo le indicazioni dell’Unione internazionale di chimica pura e applicata (IUPAC), l’organizzazione non governativa che si occupa dei progressi nella chimica e di rendere comune l’impiego di termini e definizioni nel settore. La desinenza “-olo” è di solito riservata agli alcoli, ma siccome il monomero da cui deriva il polistirene veniva chiamato tradizionalmente “stirolo” – invece che “stirene” – si è creata un po’ di confusione. Come suggerisce il nome, il polistirene è un polimero dello stirene, un idrocarburo aromatico.
Con il polistirene si producono molti oggetti usa e getta, come piatti e posate di plastica, vasetti per lo yogurt, rasoi, custodie per CD e contenitori per le uova. Il materiale viene anche utilizzato per produrne una versione espansa (quella che di solito chiamiamo “polistirolo”) e che viene impiegata per gli imballaggi o come sistema isolante.
Il polistirene può essere riciclato, ma la sua grande abbondanza e il fatto che non tutti i paesi abbiano sistemi di riciclaggio adeguati fanno sì che grandi quantità di rifiuti costituiti da questo materiale finiscano nei corsi d’acqua e infine nei mari e negli oceani. La loro presenza è da tempo fonte di preoccupazione per gli esperti e per chi si occupa di preservare gli ambienti marini.
Collin P. Ward, uno degli autori del nuovo studio, ha spiegato che di solito i legislatori partono dal presupposto che “il polistirene duri per sempre”, arrivando alla conclusione che sia meglio mettere al bando buona parte dei prodotti creati con questo materiale. Per questo, insieme ai suoi colleghi, ha fatto qualche esperimento per capire se davvero il polistirene duri così a lungo, una volta smaltito.
I ricercatori hanno condotto test di laboratorio su cinque diversi campioni di polistirene, per valutare l’effetto della luce solare. Ogni campione è stato immerso in acqua in contenitori di vetro, poi sigillati, ed esposti a una speciale lampada che imita la luce solare. Come atteso, il polistirene si è disgregato nell’acqua, che è stata poi analizzata dal gruppo di ricerca.
Secondo Ward e i suoi colleghi, la luce solare riporta il polistirene ai suoi elementi chimici di base, come il carbonio, che si dissolve nell’acqua senza particolari conseguenze. Nel processo si produce pochissima anidride carbonica, tale da non avere un ruolo determinante nei processi che contribuiscono a causare il riscaldamento globale.
In precedenza altri studi si erano occupati della capacità di alcuni batteri di digerire la plastica, disgregandola e rendendola innocua per l’ambiente. Questi processi possono avvenire per alcuni tipi di materiali plastici, ma non per il polistirene che ha una struttura più complessa, che la rende indigesta ai microbi. In compenso, questa caratteristica sembra essere ideale per subire l’influenza della luce solare, portando a una disgregazione molto più marcata rispetto a quanto ci si potesse attendere.
Gli autori della nuova ricerca invitano comunque a essere cauti, anche perché non è completamente chiara la natura del carbonio che si produce nel processo; serviranno altri studi per comprenderne meglio le caratteristiche.
In un’intervista, gli autori della ricerca hanno inoltre ipotizzato che il loro lavoro potrebbe essere utile per risolvere un mistero col quale si confrontano da anni gli esperti di inquinamento degli oceani: il 99 per cento della plastica che dovrebbe essere identificabile, semplicemente, non si trova. In sostanza, le stime sulla quantità di plastica che si è ammassata negli oceani finora non corrispondono ai ritrovamenti a campione. Il tema è molto dibattuto e una maggiore velocità nella disgregazione del polistirene potrebbe essere parte della risposta. Negli oceani sono comunque presenti materiali plastici molto diversi tra loro, non tutti si disgregano facilmente ed è stato osservato che le microplastiche, derivanti dal loro deterioramento, finiscono nella catena alimentare di numerose specie marine e, in ultima istanza, della nostra.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Smog, Italia prima in Europa per morti da biossido azoto
BRUXELLES - Primo paese dell'Ue per morti premature da biossido di azoto (NO2) e nel gruppo di quelli che sforano sistematicamente i limiti di legge per i principali inquinanti atmosferici. E' l'Italia vista dalle centraline antismog, i cui dati sono stati raccolti e analizzati dall'Agenzia europea per l'ambiente (Aea) nel rapporto annuale sulla qualità dell'aria. Secondo l'analisi dei rilevamenti 2016, la Penisola ha il valore più alto dell'Ue di decessi prematuri per biossido di azoto (NO2, 14.600), ozono (O3, 3000) e il secondo per il particolato fine PM2,5 (58.600). Complessivamente nell'Ue a 28 lo smog è responsabile di 372mila decessi prematuri, in calo dai 391mila del 2015. Come nel quadro generale europeo, i dati indicano un miglioramento anche per l'Italia rispetto al 2015, quando l'Eea stimava i decessi prematuri per NO2 nel nostro paese a 20mila unità.
Le rilevazioni più recenti, datate 2017, vedono le concentrazioni di polveri sottili (PM2,5) più elevate in Italia e sei paesi dell'est (Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Polonia, Romania e Slovacchia). Torino contende a Parigi e Londra il primato di città europea più inquinata da NO2 e, tra le città più piccole, Padova si segnala per l'alta concentrazione media di PM2,5 e PM10. La situazione non migliora nelle aree rurali nazionali, con superamenti dei limiti giornalieri di particolato registrati in sedici delle 27 centraline che hanno rilevato valori irregolari nell'Ue. Due milioni di italiani vivono in aree, soprattutto la Pianura Padana, dove i limiti Ue per i tre inquinanti principali sono violati sistematicamente.
BRUXELLES - Primo paese dell'Ue per morti premature da biossido di azoto (NO2) e nel gruppo di quelli che sforano sistematicamente i limiti di legge per i principali inquinanti atmosferici. E' l'Italia vista dalle centraline antismog, i cui dati sono stati raccolti e analizzati dall'Agenzia europea per l'ambiente (Aea) nel rapporto annuale sulla qualità dell'aria. Secondo l'analisi dei rilevamenti 2016, la Penisola ha il valore più alto dell'Ue di decessi prematuri per biossido di azoto (NO2, 14.600), ozono (O3, 3000) e il secondo per il particolato fine PM2,5 (58.600). Complessivamente nell'Ue a 28 lo smog è responsabile di 372mila decessi prematuri, in calo dai 391mila del 2015. Come nel quadro generale europeo, i dati indicano un miglioramento anche per l'Italia rispetto al 2015, quando l'Eea stimava i decessi prematuri per NO2 nel nostro paese a 20mila unità.
Le rilevazioni più recenti, datate 2017, vedono le concentrazioni di polveri sottili (PM2,5) più elevate in Italia e sei paesi dell'est (Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Polonia, Romania e Slovacchia). Torino contende a Parigi e Londra il primato di città europea più inquinata da NO2 e, tra le città più piccole, Padova si segnala per l'alta concentrazione media di PM2,5 e PM10. La situazione non migliora nelle aree rurali nazionali, con superamenti dei limiti giornalieri di particolato registrati in sedici delle 27 centraline che hanno rilevato valori irregolari nell'Ue. Due milioni di italiani vivono in aree, soprattutto la Pianura Padana, dove i limiti Ue per i tre inquinanti principali sono violati sistematicamente.
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
26 ottobre, 26 gradi.
Si gira ancora con le magliette a maniche corte!
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
Questo curioso documentario del 1978 preannunciava l'imminente arrivo di una nuova era glaciale.
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
L’appena passato Novembre 2019 è stato il novembre più caldo da quando esistono misurazioni.uglygeek ha scritto:Questo curioso documentario del 1978 preannunciava l'imminente arrivo di una nuova era glaciale.
È comunque possibile una piccola era glaciale per il nord Europa, (se ho capito bene) in pratica, con l’innalzamento delle temperature e il distaccamento dei ghiacci dal polo nord, ci sarebbe l’interruzione della corrente del golfo e città come Parigi e Londra avrebbero temperature simili a Mosca, per non parlare delle zone europee mitigateda questa corrente come l’irlanda, Scozia gallese e in parte la costa nord dell’europa E la Danimarca, in misura minore la Scandinavia.
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Re: Riscaldamento globale, il cambio delle mutande, altro.
quindi vale tutto alessa', qualunque cosa accada è colpa del global warming.
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"