Nickognito ha scritto:Quello che intendo e' il suo significato in italiano. E dico che le conseguenze negative sono tante, quelle positive quasi nessuna. Ovviamente ce ne sono molte totalmente neutre, non e' che se uno si sente tedesco invada la Polonia. Ma se un tedesco mangia crauti e wurstel come conseguenza del sentirsi tedesco, non la reputo una conseguenza positiva, la reputo del tutto neutra. Uno puo' del resto mangiare crauti anche senza sentirsi tedesco, o magari perche' sente l' identita' del mangiatore di crauti.
L'identita' nazionale fa e ha sempre fattp parte di un indottrinamento. Nessuno nasce con una identita' nazionale. Nessuno naturalmente associa i propri usi e costumi come facenti parte di una superiore identita' nazionale. Andrebbe benissimo se uno si sentisse, insieme, italiano, appassionato di pizza, appassionato di sushi, appassionato di Mozart, pallavolista, cacciatore, grecista, amante della poesia e del proprio quartiere, europeo, buddista, amante della pace.
Ma qualunque priorita' data all' identita' nazionale rispetto alle altre identita' e' un male, e' qualcosa di indotto, di non naturale, con conseguenze negative. E senza equivalenti. La religione ha un equivalente, l' identita' nella propria morale ha un equivalente, ma si parla di identita' che danno un senso alla vita di una persona. L'identita' nazionale non da' alcun senso alla vita, e' solo una delle tante identita' che diventa incredibilmente importante perche' qualcuno dall' esterno ci induce a questo per proprio vantaggio e strumentalizzarlo in modo negativo.
Non ci sarebbe nulla di male, di per se', ma, in queste condizioni, se ne deve parlare come un male. Non c'e' nulla di male nemmeno a sentirsi appassionato di Roger Waters, come identita', ma se ci fossero da secoli milioni di persone che sono spinte ad uccidere ebrei in nome di Waters e si ritenessero, prima di tutto, Watersiani come tratto fondamentale della loro esistenza, questa identita' diventerebbe chiaramente un male (anche se poi non tutti di fatto uccidessero ebrei).
E questo perche', per quanto possa piacere Waters, Waters non e' abbastanza importante, non fa abbastanza del bene, non da' comunque un senso alla vita di quasi nessuno.
Guarda che quello che dici sull'identita' nazionale vale per tutte le attivita' culturali e sociali umane. Citando Yuval Harari, cio' che divide l'uomo dagli altri animali e' la capacita' di inventare
"storie" e dare per scontato che
storie che sono comunemente accettate abbiano un valore. Con "
storie" intendo cose come le nazioni, il denaro, le religioni, gli sport, i mercati finanziari, le aziende, le leggi, gli ordinamenti giuridici. Sono tutte cose che non esistono di per se', esistono solo nella nostra immaginazione, e hanno valore solo se tutti quanti
"credono" alla stessa storia.
Tutta la storia umana e' basata su storie, su frutti dell'immaginazione, in questo senso. Cio' che differenzia la
preistoria dalla
storia e' proprio lo sviluppo e l'accettazione sistematica di storie sempre piu' complesse.
Non vedo proprio perche' il
Belgio sia per te di qualcosa di non naturale, quindi al massimo neutro, ma quasi certamente negativo, e il
Cristianesimo invece no. Nessuno
nasce belga, nessuno nasce cristiano. Tutto e' indotto.
Al di la' della vita primitiva dei "cacciatori/raccoglitori di cibo" tutto quanto fa parte della cultura umana e' indotto. Gia' usare il fuoco e costruire una punta appuntita per una lancia per la caccia e' indotto, nessuno nasce con questa conoscenza. Il voler mangiare, voler trombare, voler dormire no, non sono indotti, sono nei nestri geni.
Dunque perche' mai la
storia-Belgio sarebbe male e la
storia-religione o la
storia-pallavolo bene? Perche' l'hai deciso tu?
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.