Non c'è limite al peggio

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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alessandro
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da alessandro »

Nickognito ha scritto:Questo soprattutto per Nnick, per far capire che, ancora nel 2017, non ovunque si e' come in Italia :)

https://news.expats.cz/czech-culture/cz ... st-nation/
Però che l’italia È la migliore non lo dicono mai (differenza tra stipendi uomo/donna).
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Nickognito »

alessandro ha scritto:
Nickognito ha scritto:Questo soprattutto per Nnick, per far capire che, ancora nel 2017, non ovunque si e' come in Italia :)

https://news.expats.cz/czech-culture/cz ... st-nation/
Però che l’italia È la migliore non lo dicono mai (differenza tra stipendi uomo/donna).
non si puo', dirlo non sarebbe politically correct :)
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Pindaro »


This man is about to launch himself in his homemade rocket to prove the Earth is flat


https://www.washingtonpost.com/news/spe ... cc092ebe7b
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da NK7 »

PINDARO ha scritto:
This man is about to launch himself in his homemade rocket to prove the Earth is flat


https://www.washingtonpost.com/news/spe ... cc092ebe7b
Non amo parlare di selezione naturale ma qua ci sta tutta.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Nickognito »

PINDARO ha scritto:
This man is about to lunch himself in his homemade rocket to prove the Earth is fat
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da laplaz »

Si potrebbe fare un topic solo per le minkiate dei no-vax :roll:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/1 ... #cComments

I commenti a questo articolo sono illuminanti :lol:

Ah e l'altro giorno ho visto in TV facendo zapping velocemente alcuni tipi denominatisi "fruttariani" che sparavano boiate da sbellicarsi dalle risate :D
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da laplaz »

Invece questa soluzione postata da un commentatore non è nemmeno malaccio! 8)

Io una soluzione ce l'avrei: Posto che serve una copertura di vaccinazioni di V% per garantire l'immunità di gregge, il rimanente NV% (100-V%, lo esplicito perché so che per moltissimi è difficile) lo mettiamo all'asta. Ogni anno si mettono all'asta tot esenzioni per area geografica stimata in base alla densità di popolazione (se i non vaccinati sono tutti concentrati in un posto salta il meccanismo) e col ricavato ci si fa qualcosa di utile (nota: quel qualcosa NON contiene le parole "80 euro" o "agevolazione" o tante altre che non sto qui ad elencarvi). Se proprio ci tengono, i no-vax potranno aggiudicarsi il privilegio di crogiolarsi nel mettere in pratica le proprie illusioni. Prima dell'asta si potrebbero stilare delle statistiche di densità no-vaxiana nelle varie aree, da cui ognuno può stimarsi le probabilità di successo (ops, scordavo che in italia statistica e probabilità sono equiparate alla maggia)... mi correggo, oltre alle statistiche verranno fornite anche le probabilità. In tal modo i più desiderosi potranno emigrare nell'area che gli sembri più promettente. win-win (aka "e tutti vissero felici e contenti")

Tipo con l'emissione dei TEE (titoli di efficienza energetica) che sono poi scambiabili sul mercato.
9,5 bambini vaccinati su 10 fanno un TEE (chiamiamolo CVV copertura vaccinale vendibile) acquistabile all'asta dai NoVax. Pensa che bello ottenere due palanche in più spendibile per la sanità pubblica, magari questi fuori di testa li pagano anche bene :lol:
Ultima modifica di laplaz il ven nov 24, 2017 12:05 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Nickognito »

laplaz ha scritto:Invece questa soluzione postata da un commentatore non è nemmeno malaccio! 8)

Io una soluzione ce l'avrei: Posto che serve una copertura di vaccinazioni di V% per garantire l'immunità di gregge, il rimanente NV% (100-V%, lo esplicito perché so che per moltissimi è difficile) lo mettiamo all'asta. Ogni anno si mettono all'asta tot esenzioni per area geografica stimata in base alla densità di popolazione (se i non vaccinati sono tutti concentrati in un posto salta il meccanismo) e col ricavato ci si fa qualcosa di utile (nota: quel qualcosa NON contiene le parole "80 euro" o "agevolazione" o tante altre che non sto qui ad elencarvi). Se proprio ci tengono, i no-vax potranno aggiudicarsi il privilegio di crogiolarsi nel mettere in pratica le proprie illusioni. Prima dell'asta si potrebbero stilare delle statistiche di densità no-vaxiana nelle varie aree, da cui ognuno può stimarsi le probabilità di successo (ops, scordavo che in italia statistica e probabilità sono equiparate alla maggia)... mi correggo, oltre alle statistiche verranno fornite anche le probabilità. In tal modo i più desiderosi potranno emigrare nell'area che gli sembri più promettente. win-win (aka "e tutti vissero felici e contenti")

Tipo con l'emissione dei TEE (titoli di efficienza energetica) che sono poi scambiabili sul mercato. 9,5 bambini vaccinati su 10 fanno un TEE (chiamiamolo CVV copertura vaccinale vendibile) acquistabile all'asta dai NoVax. Pensa che bello ottenere due palanche in più spendibile per la sanità pubblica, magari questi fuori di testa li pagano anche bene :lol:
Bello!!
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da ferryboat »

Costringete le persone a farsi iniettare ciò che non vogliono.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Ombra84 »

ferryboat ha scritto:Costringete le persone a farsi iniettare ciò che non vogliono.
Fascisti!
Veramente i bambini non hanno decisione in tal senso.
Al massimo costringete i genitori idioti a fare qualcosa di utile per la salute pubblica.
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Pindaro »


Firenze, Forza Nuova shock sull'Olocausto: "Sei milioni di ebrei morti? Non c'erano nemmeno in Europa"



Le dichiarazioni negazioniste di Leonardo Cabras, coordinatore toscano, a Radio 24: "In alcuni campi di concentramento c'erano i cinema e le piscine"



Dichiarazione shock sull’Olocausto da parte di Leonardo Cabras, il coordinatore toscano di Forza Nuova. Una negazione della Shoah affermata ai microfoni di Radio 24. "Guardate che ci sono molti ebrei che la pensano in un altro modo", che "c'è un'industria sull'Olocausto e che le camere a gas non sono esistite. Ci sono molti ebrei antisionisti che dicono questo". Così Cabras ha dichiarato a La Zanzara. Ma sono stati ammazzati sei milioni di ebrei o no, chiedono i conduttori Cruciani e Parenzo?: "Diciamo che non c'erano nemmeno sei milioni di ebrei in Europa, da dove li hanno tirati fuori? Questi sono dati storici" la risposta di Cabras. E i forni crematori?: "Io so che in alcuni campi di concentramento c'erano i cinema, la musica di Wagner, c'erano le piscine. I forni non lo so, non ho mai visto un campo di concentramento" e "ho molti dubbi sull'esistenza delle camere a gas. Non ritengo ci fosse la volontà di sterminare il popolo ebraico". Nei giorni scorsi Forza nuova aveva esposto uno striscione inneggiante a Mussolini vicino all'abitazione del sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Nickognito »

Beh, se questo Cabras non c'e' stato, possono pure portarcelo, poverino.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da NK7 »

Per quanto inducano vomito e l'istinto legittimo a prenderli a bastonate, quelli di FN sono irrilevanti. Contano zero a tutti i livelli, persino tra quelli che la pensano come loro. Quelli pericolosi sul serio sono i Salvini e i Di Stefano, gente in grado di far presa sulla casalinga e l'operaio. Ecco, quelli andrebbero messi fuori legge subito e privati del potere di organizzare altro che non sia la bocciofila, o nemmeno quella. Poi anche FN, certo.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Nickognito »

NK7 ha scritto:Quelli pericolosi sul serio sono i Salvini e i Di Stefano
Anche Puskas ha delle possibilita' notevoli.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da uglygeek »

Cabras non e' una novita' purtroppo: vedi Irving https://en.wikipedia.org/wiki/Denial_(2016_film)
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da tennisfan82 »

Mi ricorda il figlio di Cetto Laqualunque

Siamo già a quota 4 indagati a due settimane dal voto

https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/1 ... a/3995954/
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Pindaro »

Stupro Firenze, l'avvocato del carabiniere: "Pietro è un bel ragazzo, non ha bisogno di violentare"


Giorgio Carta è il legale del carabiniere Pietro Costa, accusato insieme a un altro agente di aver violentato due studentesse statunitensi di 19 e 21 anni la notte del 7 settembre, dopo averle accompagnate a casa sull'auto di servizio. "Un rapporto sessuale? Il nostro assistito non ha avuto quasi niente - spiega l'avvocato a Radio Capital - Le assicuro che è un bellissimo ragazzo e non ha proprio bisogno di stuprare nessuno".



p.s. Avrei potuto anche postare questa notizia in un altro thread.
Ma non voglio alimentare le ossessioni di chi non se le vuole curare.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da uglygeek »

PINDARO ha scritto:Stupro Firenze, l'avvocato del carabiniere: "Pietro è un bel ragazzo, non ha bisogno di violentare"


Giorgio Carta è il legale del carabiniere Pietro Costa, accusato insieme a un altro agente di aver violentato due studentesse statunitensi di 19 e 21 anni la notte del 7 settembre, dopo averle accompagnate a casa sull'auto di servizio. "Un rapporto sessuale? Il nostro assistito non ha avuto quasi niente - spiega l'avvocato a Radio Capital - Le assicuro che è un bellissimo ragazzo e non ha proprio bisogno di stuprare nessuno".



p.s. Avrei potuto anche postare questa notizia in un altro thread.
Ma non voglio alimentare le ossessioni di chi non se le vuole curare.
Faccio fatica a comprendere quali debbano essere i limiti leciti dell'azione di un avvocato difensore. Il lavoro dell'avvocato difensore ha gia' di per se' un qualcosa di spregevole, perche' in molti casi lo scopo del lavoro e' evitare che una persona paghi per i suoi crimini, cioe' andare contro la giustizia.
Ne casi di stupro poi questo si traduce sempre nell'accusare la vittima e trattarla come una puttana. Non dovrebbe essere ammesso. In questo caso le due ragazze americane sono state interrogate per dodici ore di fila, ridotte alla lacrime, una e' svenuta. Gli avvocati dei carabinieri sostengono che abbiano organizzato tutto per i soldi di un'assicurazione, che nemmeno esiste e anche se avessero voluto figuriamoci se avrebbero scelto proprio dei carabinieri come vittime.

Ma e' un andazzo che esiste in tutto il mondo (tranne che nel mondo islamico, ovviamente). In Francia gira un vecchio video del 1989 preso da un giornalista che ai tempi aveva portato la sua telecamera nelle questure (quindi non e' un film).

Guardate come il poliziotto tratta la ragazza che e' andata a denunciare uno stupro.

le policier déclare à la victime : "Il faut que vous compreniez que le viol, en France, est un crime. Ce garçon risque de se retrouver pendant cinq ans en taule minimum parce qu’il a fait l’amour avec vous alors que vous n’étiez pas d’accord. Vous avez passé une nuit ensemble la semaine dernière, lui voulait remettre ça. (…) A partir de là, vous l’envoyez en taule pendant cinq ans… ça fait quand même beaucoup, vous ne trouvez pas ?"
Très sérieusement, le policier demande alors à la victime de s’excuser : "On va faire une chose, on va vous mettre tous les deux ensemble, vous allez vous faire des excuses. Lui, de vous avoir fait ce qu’il vous a fait, qui n’était peut-être pas très correct…" La femme, d’une voix brisée, répond alors qu’elle "ne veut pas le voir". Sans se démonter ni donner l’impression d’entendre la victime, l’agent reprend : "Vous, vous allez vous excuser auprès de lui parce que vous lui avez fait passer une sacrée soirée aussi".

http://www.sudouest.fr/2017/11/21/video ... 6-4697.php
Per chi non sa il francese, il poliziotto chiede alla ragazza di scusarsi con l'uomo (che non e' li') perche' gli avete fatto passare un brutto quarto d'ora solo perche' (testuali parole) "ha fatto l'amore con voi e voi non eravate d'accordo".

Esticazzi.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da NK7 »

Ecco, i fasci più schifosi sono questi. Quelli che si fanno fotografare accanto alla tenera nonnina 90enne per far credere che loro sono dalla parte dei deboli, degli anziani soli e abbandonati

Immagine

o quelli che sfruttano un portatore di handicap costringendolo a indossare una tshirt di propaganda in cambio della spintarella fino casa

Immagine


E poi subito a caricare tutto sui social per far vedere quanto loro sono buoni, caritatevoli, puri. Sparare a vista a questi avvoltoi.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da tennisfan82 »

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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Pindaro »

Ostia, Alessandra Mussolini: “Tre mesi di mio nonno e si risolverebbe tutto”

https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/1 ... o/4004026/

In un paese serio non sarebbe permesso di fare politica ad un essere del genere che rievoca fasti terribili.
Ma sarebbe arrestata e chi la simpatizza privata di tutti i diritti.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da babaoriley »

PINDARO ha scritto:Ostia, Alessandra Mussolini: “Tre mesi di mio nonno e si risolverebbe tutto”
si, e le pensione arriverebbero in orario come i treni e le bonifiche.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Nickognito »

PINDARO ha scritto:Ostia, Alessandra Mussolini: “Tre mesi di mio nonno e si risolverebbe tutto
Ma Ostia come esclamazione?
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Pindaro »

Nickognito ha scritto:
PINDARO ha scritto:Ostia, Alessandra Mussolini: “Tre mesi di mio nonno e si risolverebbe tutto
Ma Ostia come esclamazione?
O come bestemmia, accostato a quel nome.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da babaoriley »

su Amazon non riesco a farmi un'opinione precisa, come la maggior parte di voi lo utilizzo e lo trovo comodissimo.
Non ho l'opzione prime, un pò perchè non ho bisogno di vedermi consegnato quello che compro subito un pò perchè avevo sentito parlare di questo fantomatico documentario della bbc sulle condizioni dei lavoratori, soprattutto di chi si occupa appunto delle consegne prime.

Non so se in Italia i lavoratori Amazon (non parlo degli impiegati che se ne stanno in ufficio ma di magazzinieri, facchini e autisti) se la passino bene, di sicuro il magazziniere è un lavoro che personalmente non farei mai, troppo faticoso e francamente l'idea di farlo per anni è terribile. Ma ora posso permettermi di dire che non lo farei mai, per altri invece non c'è scelta. 1300€ possono sembrare tanti se si è disoccupati ma per vivere in una grande città sono pochi, soprattutto se non hai casa di proprietà e se tieni famiglia (ma pure se vivi solo e hai un affitto).
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Pindaro »

babaoriley ha scritto:. 1300€ possono sembrare tanti se si è disoccupati ma per vivere in una grande città sono pochi, soprattutto se non hai casa di proprietà e se tieni famiglia (ma pure se vivi solo e hai un affitto).
Ma è il salario che prendi nella grande distribuzione, in fabbrica e che molti si sognano. Sono salari da contratto, da categoria. Il problema quindi non è di Amazon, che elargisce stipendi del suo settore e anche più alti
1300 euro, secondo me, sono uno stipendio discreto.
Per una vita dignitosa. Se poi uno, senza qualifica e specializzazione, guadagna tale somma e si sposa e figlia, beh, forse avrebbe dovuto pensarci prima. Anzichè poi lamentarsi.
Io con uno stipendio simile vivo benissimo.
Per le scelte di vita che ho fatto.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da babaoriley »

non ho detto 1300€ sono pochi per un lavoro da magazziniere, ho detto che in una grande città (indipendentemente dalla mansione) sono pochi. A Milano - per un single con un affitto - sono pochi, te lo assicuro.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Pindaro »

babaoriley ha scritto:non ho detto 1300€ sono pochi per un lavoro da magazziniere, ho detto che in una grande città (indipendentemente dalla mansione) sono pochi. A Milano - per un single con un affitto - sono pochi, te lo assicuro.
Sì ma non dubito.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da alessandro »

babaoriley ha scritto:su Amazon non riesco a farmi un'opinione precisa, come la maggior parte di voi lo utilizzo e lo trovo comodissimo.
Non ho l'opzione prime, un pò perchè non ho bisogno di vedermi consegnato quello che compro subito un pò perchè avevo sentito parlare di questo fantomatico documentario della bbc sulle condizioni dei lavoratori, soprattutto di chi si occupa appunto delle consegne prime.

Non so se in Italia i lavoratori Amazon (non parlo degli impiegati che se ne stanno in ufficio ma di magazzinieri, facchini e autisti) se la passino bene, di sicuro il magazziniere è un lavoro che personalmente non farei mai, troppo faticoso e francamente l'idea di farlo per anni è terribile. Ma ora posso permettermi di dire che non lo farei mai, per altri invece non c'è scelta. 1300€ possono sembrare tanti se si è disoccupati ma per vivere in una grande città sono pochi, soprattutto se non hai casa di proprietà e se tieni famiglia (ma pure se vivi solo e hai un affitto).
Ma si, infatti.

Ci sono 3 piani ben distinti.

1) una società da un servizio buono o cattivo a prezzi bassi o alti.

2) la società rispetta una certa etica e non aggira le leggi (paga le tasse come gli altri e rispetta le regole come gli altri)

3) le condizioni di lavoro e le paghe.

Una stessa società può eccellere in alcune cose e fare schifo in altre. Se amazon ti da un servizio buono a prezzo ragionevole non serve difenderla su tutto visto che le tasse in pratica non le paga come succede a Google Facebook airbnb Apple etc. Più sono grossi e con la faccia o facciata pulita e new e più fanno soldi nella maniera più old, cioè non pagando le tasse.

Che poi facciano ottimi prodotti o diano ottimi servizi non ha nessuna importanza.

Amazon in particolare da la possibilità di avere ogni cosa in poco tempo, lo potresti fare pure senza amazon, ci sono centinaia d siti magari non così universali.

Paga percentuali di tasse ridicole e solo una condanna europea li ha costretti a pagarne una parte, sono così potenti e grandi da piegare le leggi degli Stati i quali fanno a gara per far pagare meno, come dei servi disposti ad ospitare la corte del re in cambio di qualche briciola.

Il terzo punto sono i lavoratori, in Italia è vietato controllare i lavoratori con telecamere o con mezzi simili, amazon, dai racconti, comunica al “runner” quanti secondi ha per prendere un pezzo e portarlo dallo scaffale al nastro trasportatore, 15 secondi 10, 5 secondi e poi deve giustificare se sfora uno di questi limiti, cioè un controllo frenetico e ripetuto centinaia di volte al giorno.

Pagano il minimo previsto per legge? Si. Ma questi minimi sono stati raggiunti grazie ai contratti collettivi e anche ai sindacati. Se potessero pagare meno o mettere il centro di smistamento in India lo farebbero. Parlano di grossi problemi fisici e anche psicologici dovuti ai ritmi pressanti e alle condizioni di lavoro, magari non è così, non so. Certo gli scioperi ci sono in Italia e pure in Germania in questi giorni.

Ci sono posti peggiori? Si certo. In alcuni posti si lavora in nero e comunque meglio essere un ingranaggio schiacciato dal cronometro piuttosto che disoccupato? Si, certo. Ma con questo ragionamento è senza sindacati e regole e leggi che proteggono i lavoratori (si, anche quelli che un lavoro ce l’hanno, si tornerebbe al caporalato (non dissimile al lavoro interinale con paghe da 5 euro lorde in alcuni settori), ai tempi della grande depressione di “furore”. La prego signore, prenda me, sono forte e lavoro tutto il giorno per un dollaro o una cassetta di patate, i miei figli hanno fame. No signore, prenda me! Mezza cassetta di patate.
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Re: Non c'è limite al peggio

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alessandro ha scritto:.

3) le condizioni di lavoro e le paghe.

Che sono nella norma, anzi, qualcosa in più.
Le leggende metropolitane sui controlli nazisti sono a livello delle convinzioni dei novax e i terrapiattisti.
Non c'è schiavitú e non c'è lavoro sottopagato, ad Amazon.
Credo che lo abbiano capito tutti. Fatevene una ragione.
Tranne i sindacati che perseguono battaglie ridicole.
p.s.
Le tasse di Amazon non c'entrano ovviamente nulla con i suoi dipendenti.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da alessandro »

PINDARO ha scritto: Le tasse di Amazon non c'entrano ovviamente nulla con i suoi dipendenti.
Questo l’ho scritto anch’io.
Sono 3 punti separati.
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alessandro
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da alessandro »

https://www.google.it/amp/espresso.repu ... 98506/amp/

Poi saranno tutte bugie, a me sembra agghiacciante.
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Pindaro
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Pindaro »

Ma davvero chi lavora in Amazon deve correre per 8 ore filate a tempo di rock, con il timer che misura ogni suo movimento, e senza neanche potersi permettere di fare la pipì? E’ vero che tanti sono lavoratori ‘somministrati’, ovvero assunti tramite agenzie interinali, e che non si possono neppure ammalare, pena la perdita immediata del lavoro?

Si moltiplicano, soprattutto on line, le inchieste e i reportage sull’enorme struttura alla periferia di Piacenza, a Castel San Giovanni, dove a pieno regime lavorano circa 3 mila persone, fra dipendenti diretti e lavoratori ‘interinali’. Fra questi ultimi, anche circa 300 alessandrini che, da un mese a questa parte, affrontano un viaggio non brevissimo (circa 90 chilometri) per lavorare in questa sorta di fabbrica ‘4.0’ ammantata di fascino, dicerie, misteri. Sono come i 300 delle Termopili, questi nostri concittadini? E chi sono, come vengono selezionati, e cosa pensano davvero del lavoro che stanno svolgendo?

Uno di loro, Alessandro Gavazza, ha accettato di raccontarci la sua esperienza lavorativa:



Alessandro, lavoratore Amazon non ‘reticente’: già questo è uno scoop…

Ma quando mai: non mi risulta assolutamente che siano stati imposti veti o silenzi da parte dell’azienda da questo punto di vista. Piuttosto mi chiedevo e chiedo perché i media alessandrini fino ad oggi hanno praticamente ignorato un fenomeno che coinvolge così pesantemente la nostra provincia. Ci si rende conto o no che, grazie ad Amazon, ci sono oggi 300 disoccupati in meno anche ad Alessandria? Direi di no, dal momento che come sempre siamo stati sordi e ciechi, e il prossimo hub piemontese sarà realizzato a Vercelli, e naturalmente non nell’alessandrino…

Andiamo con ordine Alessandro: lei ad Amazon come ci è arrivato?

Tramite agenzia interinale, come tutti gli altri alessandrini credo: sono un lavoratore ‘somministrato’: ma anche qui forse giova un po’ di chiarezza.

Prego….


Si può discutere sul fatto che sia corretto o meno che esista il lavoro interinale, maamazon-pullman-spinetta esiste perché così hanno deciso politica e sindacati, tutti insieme. Personalmente posso testimoniare che, tramite agenzie, ho lavorato nell’ultimo anno in diverse realtà e comparti, e Amazon è assolutamente il top di gamma: diritti completamente rispettati, stesso stipendio netto dei dipendenti a tempo indeterminato, con possibilità anche di fare straordinari. Abbiamo persino la navetta gratuita (o meglio pagata dall’agenzia) che ci porta avanti e indietro, dal cimitero di Spinetta all’hub di Castel San Giovanni.

Eppure le critiche abbondano, comincia ad esserci una discreta letteratura giornalistica sull’argomento…

Leggo tutto, ma mi chiedo quanti dei suoi colleghi siano davvero non solo entrati nella struttura (per chi fosse interessato, vengono organizzate periodicamente visite guidate, ndr), e comunque abbiano parlato davvero con chi ci lavora. Ovviamente, in una realtà in cui lavorano migliaia di persone, e con un elevato turn over, non dubito che ci sia anche qualcuno che non si trova bene. Ma forse questo dipende anche dalle aspettative delle persone: è comunque un lavoro, paragonabile a una catena di montaggio. Però le assicuro che rispetto alla fabbrica tradizionale (che personalmente ho sperimentato) non esiste davvero partita: Amazon vince 4 a 0 su tutta la linea.



Accidenti: ci dica qualcosa in più, sia pur senza violare protocolli aziendali..

Il clima, fin da quando arrivi e vieni ‘addestrato’ per un paio di giorni, ossia ti spiegano lavoro e mansioni, è quello del campus universitario: tantissimi ventenni e trentenni (anche se non mancano colleghi anche cinquantenni), grande entusiasmo e forte motivazione. Certo esistono regole precise: ad esempio hai un tuo armadietto, dentro cui lasci tutti gli effetti personali ad inizio turno, per ritirarli alla fine: dal cellulare all’orologio. Ma ci sta, è così in tutte le aziende in cui in teoria potresti uscire con materiale non tuo. All’interno sembra di essere in un’enorme libreria, con scaffali pieni di merci. Ognuno ha compiti precisi: ci sono i ragazzi addetti al recupero dei prodotti dagli scaffali, appunto: vengono riempiti grandi scatoloni gialli, che poi finiscono sul nastro trasportato e arrivano agli addetti all’impacchettamento. Io svolgo quest’ultima attività.

E qui Alessandro girano altre voci su cui giova chiederle conferma: timer che misura le performances di ognuno, con voce in auricolare che ti dice ‘sei in ritardo di tot minuti’, impossibilità persino di andare a fare la pipì…

Ah ah…..(ride divertito). Sì, certo, ci manca il sorvegliante con la frusta in mano e poi il film è perfetto. Guardi, io non sono mai stato così autonomo e indipendente in quel che faccio: è chiaro che tutto è codificato, e quindi chi ha quel ruolo può verificare costantemente la produttività di ognuno: ma questo succede ovunque, sei lì per produrre, non per rilassarti o giocare. I bagni sono pulitissimi, confermo: ma ci puoi andare quando vuoi, e ci mancherebbe che non fosse così. Chiaro che non puoi passare due ore in bagno, imboscato. Ma se ci sono realtà in cui questo succede, sono quelle probabilmente che non funzionano, non Amazon…

E la musica che vi dà il ritmo? Una speculazione giornalistica anche quella?

La musica c’è, ma io, come credo la gran parte dei colleghi, la vivo come un elemento piacevole, non il contrario. Non è ne assordante, ne ispirata a chissà quale logica di produttività: credo la scelgano semplicemente, dalle webradio, le ragazze che sono di turno in quel momento. Ah, già che ci siamo: nel turno di 8 ore (per noi alessandrini dalle 6 alle 14, o dalle 14,30 alle 22,30) è compresa mezz’ora di pausa pagata, con accoglienti salottini muniti di tv e internet. Acqua e bevande calde sono gratuite, e per chi vuole ad inizio o fine turno c’è un’ottima mensa a costi davvero ridotti. Tutti benefit che, le assicuro, sono tutt’altro che scontati in altre realtà lavorative, anche alessandrine.



Un ambiente di lavoro confortevole insomma: ma il lavoro resta precario. Molti contratti sono legati ai ‘picchi’ delle festività, durano 15 giorni…

Questo è un tema grande, e interessante: che però riguarda tutta la nostra società, non certo solo Amazon. Più che a me dovrebbe chiedere ai nostri politici e sindacalisti: non è il loro mestiere, e non sono loro che hanno costruito, o almeno approvato, questo modello di produzione?

Ma lei aspira ad una ‘stabilizzazione’ in Amazon, o nella vita vorrebbe fare altro?


Io sono laureando al Dams (lo precisi per favore, laureando, non laureato. Non vorrei fare una figuraccia, come fossi un ministro qualsiasi), e il mio mestiere sarebbe, anzi è, quello di documentarista e fotografo free-lance. Ma sa quanto me quale sia la realtà di certe professioni, nell’alessandrino e non solo. Quindi da un anno a questa parte sono lavoratore interinale, e dallo scorso 30 novembre in Amazon. Sto valutando opportunità, ma qui mi trovo francamente bene, e non mi spiacerebbe se ci fossero prospettive interessanti: naturalmente però gli alessandrini, sempre sordi e ciechi di fronte alle nuove opportunità, han pensato bene di perdere anche questo treno, per cui Amazon realizzerà il suo prossimo hub piemontese a Vercelli, e non da noi: quindi, Piacenza o Vercelli che sia, noi alessandrini continueremo a fare i pendolari. Al posto delle aziende alessandrine però terrei in seria considerazione il personale che qui viene selezionato e formato: le assicuro che il livello di serietà e professionalità fra i miei colleghi è davvero molto alto.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Mr Moonlight »

PINDARO ha scritto:Ma davvero chi lavora in Amazon deve correre per 8 ore filate a tempo di rock, con il timer che misura ogni suo movimento, e senza neanche potersi permettere di fare la pipì? E’ vero che tanti sono lavoratori ‘somministrati’, ovvero assunti tramite agenzie interinali, e che non si possono neppure ammalare, pena la perdita immediata del lavoro?

Si moltiplicano, soprattutto on line, le inchieste e i reportage sull’enorme struttura alla periferia di Piacenza, a Castel San Giovanni, dove a pieno regime lavorano circa 3 mila persone, fra dipendenti diretti e lavoratori ‘interinali’. Fra questi ultimi, anche circa 300 alessandrini che, da un mese a questa parte, affrontano un viaggio non brevissimo (circa 90 chilometri) per lavorare in questa sorta di fabbrica ‘4.0’ ammantata di fascino, dicerie, misteri. Sono come i 300 delle Termopili, questi nostri concittadini? E chi sono, come vengono selezionati, e cosa pensano davvero del lavoro che stanno svolgendo?

Uno di loro, Alessandro Gavazza, ha accettato di raccontarci la sua esperienza lavorativa:



Alessandro, lavoratore Amazon non ‘reticente’: già questo è uno scoop…

Ma quando mai: non mi risulta assolutamente che siano stati imposti veti o silenzi da parte dell’azienda da questo punto di vista. Piuttosto mi chiedevo e chiedo perché i media alessandrini fino ad oggi hanno praticamente ignorato un fenomeno che coinvolge così pesantemente la nostra provincia. Ci si rende conto o no che, grazie ad Amazon, ci sono oggi 300 disoccupati in meno anche ad Alessandria? Direi di no, dal momento che come sempre siamo stati sordi e ciechi, e il prossimo hub piemontese sarà realizzato a Vercelli, e naturalmente non nell’alessandrino…

Andiamo con ordine Alessandro: lei ad Amazon come ci è arrivato?

Tramite agenzia interinale, come tutti gli altri alessandrini credo: sono un lavoratore ‘somministrato’: ma anche qui forse giova un po’ di chiarezza.

Prego….


Si può discutere sul fatto che sia corretto o meno che esista il lavoro interinale, maamazon-pullman-spinetta esiste perché così hanno deciso politica e sindacati, tutti insieme. Personalmente posso testimoniare che, tramite agenzie, ho lavorato nell’ultimo anno in diverse realtà e comparti, e Amazon è assolutamente il top di gamma: diritti completamente rispettati, stesso stipendio netto dei dipendenti a tempo indeterminato, con possibilità anche di fare straordinari. Abbiamo persino la navetta gratuita (o meglio pagata dall’agenzia) che ci porta avanti e indietro, dal cimitero di Spinetta all’hub di Castel San Giovanni.

Eppure le critiche abbondano, comincia ad esserci una discreta letteratura giornalistica sull’argomento…

Leggo tutto, ma mi chiedo quanti dei suoi colleghi siano davvero non solo entrati nella struttura (per chi fosse interessato, vengono organizzate periodicamente visite guidate, ndr), e comunque abbiano parlato davvero con chi ci lavora. Ovviamente, in una realtà in cui lavorano migliaia di persone, e con un elevato turn over, non dubito che ci sia anche qualcuno che non si trova bene. Ma forse questo dipende anche dalle aspettative delle persone: è comunque un lavoro, paragonabile a una catena di montaggio. Però le assicuro che rispetto alla fabbrica tradizionale (che personalmente ho sperimentato) non esiste davvero partita: Amazon vince 4 a 0 su tutta la linea.



Accidenti: ci dica qualcosa in più, sia pur senza violare protocolli aziendali..

Il clima, fin da quando arrivi e vieni ‘addestrato’ per un paio di giorni, ossia ti spiegano lavoro e mansioni, è quello del campus universitario: tantissimi ventenni e trentenni (anche se non mancano colleghi anche cinquantenni), grande entusiasmo e forte motivazione. Certo esistono regole precise: ad esempio hai un tuo armadietto, dentro cui lasci tutti gli effetti personali ad inizio turno, per ritirarli alla fine: dal cellulare all’orologio. Ma ci sta, è così in tutte le aziende in cui in teoria potresti uscire con materiale non tuo. All’interno sembra di essere in un’enorme libreria, con scaffali pieni di merci. Ognuno ha compiti precisi: ci sono i ragazzi addetti al recupero dei prodotti dagli scaffali, appunto: vengono riempiti grandi scatoloni gialli, che poi finiscono sul nastro trasportato e arrivano agli addetti all’impacchettamento. Io svolgo quest’ultima attività.

E qui Alessandro girano altre voci su cui giova chiederle conferma: timer che misura le performances di ognuno, con voce in auricolare che ti dice ‘sei in ritardo di tot minuti’, impossibilità persino di andare a fare la pipì…

Ah ah…..(ride divertito). Sì, certo, ci manca il sorvegliante con la frusta in mano e poi il film è perfetto. Guardi, io non sono mai stato così autonomo e indipendente in quel che faccio: è chiaro che tutto è codificato, e quindi chi ha quel ruolo può verificare costantemente la produttività di ognuno: ma questo succede ovunque, sei lì per produrre, non per rilassarti o giocare. I bagni sono pulitissimi, confermo: ma ci puoi andare quando vuoi, e ci mancherebbe che non fosse così. Chiaro che non puoi passare due ore in bagno, imboscato. Ma se ci sono realtà in cui questo succede, sono quelle probabilmente che non funzionano, non Amazon…

E la musica che vi dà il ritmo? Una speculazione giornalistica anche quella?

La musica c’è, ma io, come credo la gran parte dei colleghi, la vivo come un elemento piacevole, non il contrario. Non è ne assordante, ne ispirata a chissà quale logica di produttività: credo la scelgano semplicemente, dalle webradio, le ragazze che sono di turno in quel momento. Ah, già che ci siamo: nel turno di 8 ore (per noi alessandrini dalle 6 alle 14, o dalle 14,30 alle 22,30) è compresa mezz’ora di pausa pagata, con accoglienti salottini muniti di tv e internet. Acqua e bevande calde sono gratuite, e per chi vuole ad inizio o fine turno c’è un’ottima mensa a costi davvero ridotti. Tutti benefit che, le assicuro, sono tutt’altro che scontati in altre realtà lavorative, anche alessandrine.



Un ambiente di lavoro confortevole insomma: ma il lavoro resta precario. Molti contratti sono legati ai ‘picchi’ delle festività, durano 15 giorni…

Questo è un tema grande, e interessante: che però riguarda tutta la nostra società, non certo solo Amazon. Più che a me dovrebbe chiedere ai nostri politici e sindacalisti: non è il loro mestiere, e non sono loro che hanno costruito, o almeno approvato, questo modello di produzione?

Ma lei aspira ad una ‘stabilizzazione’ in Amazon, o nella vita vorrebbe fare altro?


Io sono laureando al Dams (lo precisi per favore, laureando, non laureato. Non vorrei fare una figuraccia, come fossi un ministro qualsiasi), e il mio mestiere sarebbe, anzi è, quello di documentarista e fotografo free-lance. Ma sa quanto me quale sia la realtà di certe professioni, nell’alessandrino e non solo. Quindi da un anno a questa parte sono lavoratore interinale, e dallo scorso 30 novembre in Amazon. Sto valutando opportunità, ma qui mi trovo francamente bene, e non mi spiacerebbe se ci fossero prospettive interessanti: naturalmente però gli alessandrini, sempre sordi e ciechi di fronte alle nuove opportunità, han pensato bene di perdere anche questo treno, per cui Amazon realizzerà il suo prossimo hub piemontese a Vercelli, e non da noi: quindi, Piacenza o Vercelli che sia, noi alessandrini continueremo a fare i pendolari. Al posto delle aziende alessandrine però terrei in seria considerazione il personale che qui viene selezionato e formato: le assicuro che il livello di serietà e professionalità fra i miei colleghi è davvero molto alto.

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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da uglygeek »

Ma Amazon non era nell'altro topic? :-)
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Pitone »

Mr Moonlight ha scritto:
PINDARO ha scritto:Ma davvero chi lavora in Amazon deve correre per 8 ore filate a tempo di rock, con il timer che misura ogni suo movimento, e senza neanche potersi permettere di fare la pipì? E’ vero che tanti sono lavoratori ‘somministrati’, ovvero assunti tramite agenzie interinali, e che non si possono neppure ammalare, pena la perdita immediata del lavoro?

Si moltiplicano, soprattutto on line, le inchieste e i reportage sull’enorme struttura alla periferia di Piacenza, a Castel San Giovanni, dove a pieno regime lavorano circa 3 mila persone, fra dipendenti diretti e lavoratori ‘interinali’. Fra questi ultimi, anche circa 300 alessandrini che, da un mese a questa parte, affrontano un viaggio non brevissimo (circa 90 chilometri) per lavorare in questa sorta di fabbrica ‘4.0’ ammantata di fascino, dicerie, misteri. Sono come i 300 delle Termopili, questi nostri concittadini? E chi sono, come vengono selezionati, e cosa pensano davvero del lavoro che stanno svolgendo?

Uno di loro, Alessandro Gavazza, ha accettato di raccontarci la sua esperienza lavorativa:



Alessandro, lavoratore Amazon non ‘reticente’: già questo è uno scoop…

Ma quando mai: non mi risulta assolutamente che siano stati imposti veti o silenzi da parte dell’azienda da questo punto di vista. Piuttosto mi chiedevo e chiedo perché i media alessandrini fino ad oggi hanno praticamente ignorato un fenomeno che coinvolge così pesantemente la nostra provincia. Ci si rende conto o no che, grazie ad Amazon, ci sono oggi 300 disoccupati in meno anche ad Alessandria? Direi di no, dal momento che come sempre siamo stati sordi e ciechi, e il prossimo hub piemontese sarà realizzato a Vercelli, e naturalmente non nell’alessandrino…

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Tramite agenzia interinale, come tutti gli altri alessandrini credo: sono un lavoratore ‘somministrato’: ma anche qui forse giova un po’ di chiarezza.

Prego….


Si può discutere sul fatto che sia corretto o meno che esista il lavoro interinale, maamazon-pullman-spinetta esiste perché così hanno deciso politica e sindacati, tutti insieme. Personalmente posso testimoniare che, tramite agenzie, ho lavorato nell’ultimo anno in diverse realtà e comparti, e Amazon è assolutamente il top di gamma: diritti completamente rispettati, stesso stipendio netto dei dipendenti a tempo indeterminato, con possibilità anche di fare straordinari. Abbiamo persino la navetta gratuita (o meglio pagata dall’agenzia) che ci porta avanti e indietro, dal cimitero di Spinetta all’hub di Castel San Giovanni.

Eppure le critiche abbondano, comincia ad esserci una discreta letteratura giornalistica sull’argomento…

Leggo tutto, ma mi chiedo quanti dei suoi colleghi siano davvero non solo entrati nella struttura (per chi fosse interessato, vengono organizzate periodicamente visite guidate, ndr), e comunque abbiano parlato davvero con chi ci lavora. Ovviamente, in una realtà in cui lavorano migliaia di persone, e con un elevato turn over, non dubito che ci sia anche qualcuno che non si trova bene. Ma forse questo dipende anche dalle aspettative delle persone: è comunque un lavoro, paragonabile a una catena di montaggio. Però le assicuro che rispetto alla fabbrica tradizionale (che personalmente ho sperimentato) non esiste davvero partita: Amazon vince 4 a 0 su tutta la linea.



Accidenti: ci dica qualcosa in più, sia pur senza violare protocolli aziendali..

Il clima, fin da quando arrivi e vieni ‘addestrato’ per un paio di giorni, ossia ti spiegano lavoro e mansioni, è quello del campus universitario: tantissimi ventenni e trentenni (anche se non mancano colleghi anche cinquantenni), grande entusiasmo e forte motivazione. Certo esistono regole precise: ad esempio hai un tuo armadietto, dentro cui lasci tutti gli effetti personali ad inizio turno, per ritirarli alla fine: dal cellulare all’orologio. Ma ci sta, è così in tutte le aziende in cui in teoria potresti uscire con materiale non tuo. All’interno sembra di essere in un’enorme libreria, con scaffali pieni di merci. Ognuno ha compiti precisi: ci sono i ragazzi addetti al recupero dei prodotti dagli scaffali, appunto: vengono riempiti grandi scatoloni gialli, che poi finiscono sul nastro trasportato e arrivano agli addetti all’impacchettamento. Io svolgo quest’ultima attività.

E qui Alessandro girano altre voci su cui giova chiederle conferma: timer che misura le performances di ognuno, con voce in auricolare che ti dice ‘sei in ritardo di tot minuti’, impossibilità persino di andare a fare la pipì…

Ah ah…..(ride divertito). Sì, certo, ci manca il sorvegliante con la frusta in mano e poi il film è perfetto. Guardi, io non sono mai stato così autonomo e indipendente in quel che faccio: è chiaro che tutto è codificato, e quindi chi ha quel ruolo può verificare costantemente la produttività di ognuno: ma questo succede ovunque, sei lì per produrre, non per rilassarti o giocare. I bagni sono pulitissimi, confermo: ma ci puoi andare quando vuoi, e ci mancherebbe che non fosse così. Chiaro che non puoi passare due ore in bagno, imboscato. Ma se ci sono realtà in cui questo succede, sono quelle probabilmente che non funzionano, non Amazon…

E la musica che vi dà il ritmo? Una speculazione giornalistica anche quella?

La musica c’è, ma io, come credo la gran parte dei colleghi, la vivo come un elemento piacevole, non il contrario. Non è ne assordante, ne ispirata a chissà quale logica di produttività: credo la scelgano semplicemente, dalle webradio, le ragazze che sono di turno in quel momento. Ah, già che ci siamo: nel turno di 8 ore (per noi alessandrini dalle 6 alle 14, o dalle 14,30 alle 22,30) è compresa mezz’ora di pausa pagata, con accoglienti salottini muniti di tv e internet. Acqua e bevande calde sono gratuite, e per chi vuole ad inizio o fine turno c’è un’ottima mensa a costi davvero ridotti. Tutti benefit che, le assicuro, sono tutt’altro che scontati in altre realtà lavorative, anche alessandrine.



Un ambiente di lavoro confortevole insomma: ma il lavoro resta precario. Molti contratti sono legati ai ‘picchi’ delle festività, durano 15 giorni…

Questo è un tema grande, e interessante: che però riguarda tutta la nostra società, non certo solo Amazon. Più che a me dovrebbe chiedere ai nostri politici e sindacalisti: non è il loro mestiere, e non sono loro che hanno costruito, o almeno approvato, questo modello di produzione?

Ma lei aspira ad una ‘stabilizzazione’ in Amazon, o nella vita vorrebbe fare altro?


Io sono laureando al Dams (lo precisi per favore, laureando, non laureato. Non vorrei fare una figuraccia, come fossi un ministro qualsiasi), e il mio mestiere sarebbe, anzi è, quello di documentarista e fotografo free-lance. Ma sa quanto me quale sia la realtà di certe professioni, nell’alessandrino e non solo. Quindi da un anno a questa parte sono lavoratore interinale, e dallo scorso 30 novembre in Amazon. Sto valutando opportunità, ma qui mi trovo francamente bene, e non mi spiacerebbe se ci fossero prospettive interessanti: naturalmente però gli alessandrini, sempre sordi e ciechi di fronte alle nuove opportunità, han pensato bene di perdere anche questo treno, per cui Amazon realizzerà il suo prossimo hub piemontese a Vercelli, e non da noi: quindi, Piacenza o Vercelli che sia, noi alessandrini continueremo a fare i pendolari. Al posto delle aziende alessandrine però terrei in seria considerazione il personale che qui viene selezionato e formato: le assicuro che il livello di serietà e professionalità fra i miei colleghi è davvero molto alto.

Manca che gli diano anche da trombare
E nell'altro link postato da Alessandro manca solo che vengano legati con la catena al collo sul posto :)

Ah! Proprio in quell'articolo dell'Espresso viene indicata una malattia, quella del tunnel carpale, endatizzandola col modo orribile "non può essere una coincidenza" che mi fa propendere per un articolo che vira sul semsazionalismo.

Il tunnel carpale è una sindrome cresciuta esponenzialmente con l'avvento del terziario, Il lavoro d'ufficio, il lavoro manuale statico. In un'azienda dove tutti lavorano al computer con mouse ci sarà certamente un'incidenza più elevata che in altre realtà.
È come accusare il calcio di provocare problemi alle ginocchia, ci sono mali che fanno parte del lavoro, il dipendente si può tutelare facendo movimenti ed utilizzando posizioni più adatte, non scordiamoci però che siamo nel paese del muratore che non si mette il caschetto perché non vuole lui e se ne frega perchè "ho sempre lavorato senza".
Negli USA il tunnel carpale se non sbaglio è sindrome riconosciuta con coperture eccoomiche in ambito lavorativo.

Ah! Aggiungo che io guido molto per lavoro e la schiena ne risente, combatto tutto con attività fisica e cercando di rendere il sedile più consono possibile a non crearmi problemi che però ci sono perché purtroppo è così ed essendo autonomo sono tutti cazzi miei.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Nickognito »

hanno davvero accusato amazon per il tunnel carpale ? :D
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Pitone »

Nickognito ha scritto:hanno davvero accusato amazon per il tunnel carpale ? :D
Tratto dal link de L'Espresso

L’Espresso ne ha parlato con Francesca Benedetti, segretario della Fisascat di Parma-Piacenza (la sigla per addetti ai servizi commerciali e del turismo della Cisl), di ritorno da un vertice internazionale in Polonia con l’azienda fondata e diretta da Jeff Bezos.

Nello stabilimento piacentino di Amazon, il lavoro è logorante?
«Sì, e Il livello delle malattie “normali” è elevatissimo: serve a mascherare gli infortuni e le malattie professionali. A volte è “colpa” del lavoratore, che per paura di ritorsioni non li dichiara; altre volte la responsabilità è invece dell’Inail, che fa fatica a riconoscere, nonostante i ricorsi, il livello abnorme di patologie, e l'incidenza epidemiologica al di sotto di ogni sospetto. Se nello stesso reparto ci sono decine di donne che hanno lo stesso tipo di problema alle mani (tunnel carpale), no, non può essere una coincidenza».
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Nickognito »

ah beh, se sono decine di persone su quanti, 300?, allora il discorso cambia.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Pitone »

PINDARO ha scritto:
babaoriley ha scritto:non ho detto 1300€ sono pochi per un lavoro da magazziniere, ho detto che in una grande città (indipendentemente dalla mansione) sono pochi. A Milano - per un single con un affitto - sono pochi, te lo assicuro.
Sì ma non dubito.
Però il problema è della grande città.
Credo che uno di Tortona sia ben felice di avere Amazon vicino.
Qui a Cagliari c'è una struttura Amazon e 1300 euro in Sardegna è stipendio da signori.
Ma Milano cosa offre alla stessa cifra? Commessa, barista, non credo prendano di più e sono tanti, forse assieme il numero più alto come lavoratori e non sono lavori più comodi, soprattutto al bar.
Ultima modifica di Pitone il mar nov 28, 2017 8:13 am, modificato 1 volta in totale.
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