uglygeek ha scritto:
Ma infatti razionalmente e' difficile capire cos'e' questa entita' in fondo assurda, la squadra di calcio, e perche' susciti tanta passione. Il tifo per un campione in uno sport individuale e' diverso, si tifa quella persona li', per quella decina d'anni di carriera, poi il campione non c'e' piu' e per quanto si tifi nessuno dice "Ho vinto il mondiale" quando la Pellegrini vince i mondiali, come si dice "Abbiamo vinto lo scudetto" nel calcio. Il tifo per le nazionali si puo' capire, c'e' chi ha un sentimento nazionalista, e in quella nazione c'e' nato, si sente parte di essa. E' discutibile, ma si puo' comprendere.
Ma una squadra di calcio cos'e'? Come dici tu, non e' l'insieme dei giocatori, che e' irrilevante, non e' la proprieta', che cambia. Non e' nemmeno la societa' stessa, ad esempio la Fiorentina dopo il fallimento e' una societa' del tutto diversa da quella di prima ma ai tifosi non importa. Non e' nemmeno campanilismo perche' molti tifano squadre di altre citta'.
Non so, forse difficile capire per un alieno piombato qui, non per un essere umano, direi, visto che e' parte integrante della realta'. Francamente lo trovo piu' comprensibile di tifare un campione, quasi sempre il campione a livello individuale e' tifato in eta' adolescenziale, e, chi lo fa in seguito, in genere lo fa per non aver superato bene quella fase, secondo me, mentre il tifo per la squadra e' a vita.
Ma in generale, il meccanismo e' lo stesso: la gente segue lo sport perche' si sente protagonista delle vittorie del protagonista. Questo vale per i tifosi di tutti gli sport. Personalmente, credo che in eta' adulta sia piu' difficile nello sport individuale, perche' e' ancora piu' irreale sentirsi parte di una singola persona fisica, di quanto non sia per una squadra.
Poi i tifosi vengono in genere distinti dagli psicologi in due parti: quelli che, oltre a sentirsi parte della squadra quando vince si sente parte di essa anche quando perde e quelli che invece si sentono parte di essa comunque, anche perdendo. Per dire, tutti dicono 'abbiamo vinto' alla fine dei mondiali vincenti, ma non tutti dicono 'abbiamo perso con la Svezia', mentre molti dicono, in quel caso, 'hanno perso'.
Ovviamente chi sceglie la squadra ricca e vincente e' piu' probabilmente un tifoso del primo tipo.
Poi c'e' chi non tifa e ama solo il gioco, ma una parte di identificazione c'e' molto spesso.
Un'altra differenza e' che essere tifosi sportivi di una squadra ha come conseguenza dimostrati effetti benefici per la psiche, secondo delle richerche, e questo non vale per lo sport individuale. Se i vantaggi a livello di autostima ci possono essere in ogni caso, questo non avviene per i vantaggi rispetto al sentirsi parte della societa' e meno soli. E questo e' il motivo per cui non si cambia squadra: il tuo inconscio riconosce che l'esperienza di tifare quella squadra ti ha causato dei vantaggi in termini di benessere e quindi istintivamente cerca di mantenere lo status quo (anche se, razionalmente, anche tifare una squadra diversa avrebbe magari le stesse conseguenze).
Poi l'elemento maschile e' determinante, il testosterone ha il suo effetto, aumenta del 20% sia praticando uno sport che tifandolo, in media.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)