NK7 ha scritto:uglygeek ha scritto:
Poi se c'e' un laureato in filosofia che non trova lavoro non puoi nemmeno costringerlo ad improvvisarsi manovale in un cantiere, o un manovale disoccupato fare supplenze nelle scuole.
Sì, diciamo però che il laureato in filosofia, se si adatta, in qualche modo nel tessuto produttivo lo puoi riciclare. Certo avrà sviluppato competenze probabilmente inutili (ma qui subentra la necessità di intervenire introducendo il numero chiuso per certe facoltà)
ci mancherebbe altro. Prossimo passo: mettere il numero chiuso per l'acquisto di opere di Dante e Mozart, non sono produttive.
Se volete le competenze utili, perche' non costruite un robot? La mettessero obbligatoria nella scuole, la filosofia, piuttosto.
Che poi: la maggior parte dei lavori sarebbe bene li facessero delle macchine. La maggior parte dei lavori rimasti, non serve alcuna preparazione di anni. Anche se lavori 40 anni, ne vivi 80, che cavolo fai l'altra meta' della vita? Almeno studia: filosofia, arte, tutte cose che dovrebbero fiorire e svilupparsi nel mondo del futuro sempre di piu'.
Da un sito, spero attendibile, metto un elenco dei lavori piu' comuni:
1)Commessi
2)Cassieri
3)Preparazione e consegna cibo
4)Impiegati di ufficio
5)Infermieri
6)Customer service di vario tipo.
7)Magazzinieri
8)Camerieri
9)Segretari / Assistenti
10)Addetti a portineria / pulizia di aziende
Potrei andare avanti. I secondi dieci sono simili ai primi 10: diciamo che una laurea a caso serve una volta su 10, e una certa prestanza fisica una volta su 10. Per il resto, serve essere persone normali, 8 volte su 10.
Pero' poi cosa serve nella societa'? Beh, 10 volte su 10 serve onesta'. Serve capacita' di votare. Serve la capacita' di usare la logica. Di sicuro non fanno male la sensibilita' al bello, la generosita', la capacita' di gestire rapporti umani. Spessissimo serve la capacita' di essere buoni genitori o compagni.
Cos'e' che si dovrebbe studiare, nella meta' della vita in cui non si lavora? Nulla? Imparare a fare il cassiere in corsi di Laurea?
Che poi, anche dove di solito serve la laurea, non e' che sia necessaria. Io non sono laureato, ma faccio lavori dove se mandi il cv di solito di chiedono la laurea (di solito una a caso, peraltro, solo a volte in ingegneria/farmacia/economia). Insomma, nei pochissimi lavori dove si richiede la laurea, spesso e' solo un modo per scremare i candidati, non e' utile veramente.
Poi certo, a volte e' indispensabile. Ma non e' quello il punto.
Il punto e' che siamo dei primitivi da mille punti di vista. Magari anche capaci, ma sempre senza preparazione. Ci si dovrebbe preparare su come gestire i rapporti umani, come contribuire alla societa', come essere felici.
Figuriamoci se uno studia quattro anni su come essere felice, logica e politica poi non e' in grado di fare l'impiegato o il cameriere. Se accade questo, ci dev'essere qualcosa di molto storto nel come si insegna, o nel tipo di persone che studia queste cose, non certo nello studio in se'.
Per molta gente il mondo sarebbe migliore se fatto solo da manovali da lavori pesanti e scienziati, pare. Poi pero' questa gente esce la mattina, saluta la donna delle pulizie del condominio, guarda lo spazzino, la postina, il guidatore di tram, il commesso del negozio, la cassiera del supermercato e si', magari una volta ogni tre mesi vede anche il medico. Ogni 10 anni magari vede un avvocato...
Certo, sono lavori che spariranno prima di altri? Ok, tanto piu', non se ne creeranno necessariamente di nuovi, almeno che studino, siano felici ed apprezzino il bello. Alla fine sono persone che votano, quindi ci governino. Vogliamo farci governare da chi conosce Platone e Bach o da chi conosce Gigi D'Alessio e Messi?
Che poi dovrebbero sparire poi anche gli altri, magari dopo, magari meno, ma sono cosi' tanti di piu' che, insomma.. Si inizino piuttosto a creare posti di lavoro per avere una vita felice, scuole di vita, scuole per adulti, terapie di coppia e individuali, scuole di preparazione alla vecchiaia, scuole per votare, e cosi' via. O applicazioni per il telefono del genere, boh.
Sembra che il futuro debba esser fatto da gente che passa anni a studiare per poi fare un lavoro compresso. Che assurdita'. Chiaro, se studi e ti prepari bene magari la vita ti va meglio, ma solo nel senso che fai piu' soldi degli altri o un lavoro piu' appagante rispetto agli altri. Non che lo possono fare tutti. E' una soluzione individuale, non collettiva intrapresa dallo stato...
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)