Non c'è limite al peggio

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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Pindaro
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Pindaro »

La letteratura è basata sulle invenzioni o sulle storie di fantasia.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da chiaky »

Per me uno dovrebbe scrivere non per essere necessariamente pubblicato e letto. Si dovrebbe scrivere per esigenza personale.
Poi il resto è tutto di guadagnato eventualmente.
Temi reali o fantasiosi? Dipende anche molto da che tipo di genere si sta scrivendo. E comunque anche li sarebbe meglio seguire le proprie predisposizioni.
Io amo attingere da ciò che vedo in giro per il mondo e nelle mie giornate. Altri preferiscono la fantasia.
Da lettore mi piacciono entrambe le cose, da scrittore mi viene più naturale la prima.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da alessandro »

E quasi tutti i romanzi sono autobiografici. (In senso lato)
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Pindaro »

alessandro ha scritto:(In senso lato)
Sì, questo sì. :)
Kafka era autobiografico nella sua follia.
Se Volo scrivesse un libro alla Kafka, risulterebbe ridicolo.
E viceversa.
Ma fantasia/realtà sono due concetti che spesso si fondono, ma senza il talento o la capacità, che uno
proponga l'uno o l'altro, è indifferente.
Ultima modifica di Pindaro il ven mar 15, 2019 10:13 am, modificato 1 volta in totale.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Gios »

Oè non si stava parlando di puttane?
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da alessandro »

Gios ha scritto:Oè non si stava parlando di puttane?
Un po’ di svago, dai.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Pindaro »

Gios ha scritto:Oè non si stava parlando di puttane?
Ora si parla di qualcosa che può vederti partecipare con tuo ( nostro) sommo gaudio.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Monheim »

Gios ha scritto:Oè non si stava parlando di puttane?
Undici minuti di Coelho.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Nickognito »

PINDARO ha scritto:
alessandro ha scritto:
Poi, ok si può andare di fantasia ma spesso la via più semplice e vera è parlare del proprio mondo.
La stessa cosa l'avevano detta a Kafka.
Tolkien si faceva accompagnare a scuola dai Nazgul.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Nickognito »

paoolino ha scritto:
Sì, ma qui ci sono dei soggetti che non dettano le regole e subiscono la violenza: le tre donne violentate.

E anche tre donne schiavizzate e costrette a pulire dei cessi si troverebbero nella stessa condizione.
non vedo il legame fra le due cose.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Nickognito »

scooter ha scritto: Mi intrometto, se posso. Non ho dubbi che risponderei "preferisco che tu faccia la cameriera". Tuttavia sono altrettanto sicuro che se un amico mi dicesse che preferisce fare il gigolò anziché… boh… il benzinaio… gli direi "in bocca al lupo per la tua nuova avventura professionale".
Visione maschilista? Sì, per certi versi è sicuramente così. Ma il punto è che UOMINI E DONNE HANNO PARI DIRITTI E PARI DOVERI
ma certo, anche nell'america del 1800 bianchi e neri avevano gli stessi doveri e dovevamo pensare anche ai diritti dei bianchi.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da chiaky »

Potremmo parlare di " memoria delle mie puttane tristi" e unire le cose.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da alessandro »

Nickognito ha scritto:
paoolino ha scritto:
Sì, ma qui ci sono dei soggetti che non dettano le regole e subiscono la violenza: le tre donne violentate.

E anche tre donne schiavizzate e costrette a pulire dei cessi si troverebbero nella stessa condizione.
non vedo il legame fra le due cose.
E poi: in molti paesi puniscono gli studenti tenendoli a pulire i pavimenti dopo la scuola, se li punissero nell’altro modo non sarebbe la stessa cosa.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da paoolino »

Nickognito ha scritto:
paoolino ha scritto:
Sì, ma qui ci sono dei soggetti che non dettano le regole e subiscono la violenza: le tre donne violentate.

E anche tre donne schiavizzate e costrette a pulire dei cessi si troverebbero nella stessa condizione.
non vedo il legame fra le due cose.
Io invece non vedo il legame tra donne violentate e donne adulte e consapevoli che decidono liberamente di svolgere attività sessuale dietro un compenso con persone scelte da loro.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Nickognito »

paoolino ha scritto: Ma che se fanno certe scelte in libertà e convinzione,
E questo e' il nocciolo del problema.

Abbiamo delle persone a,b,c, che fanno qualcosa come libera scelta, mentre abbiamo persone d, e, f...z che lo fanno sfruttate.

Abbiamo poi compratori che usufruiscono di questo servizio, che finanziano questo sfruttamento (nel complesso, ma non in tutti i singoli casi).

Ovviamente da questo discorso escludiamo il caso in cui io pago una mia amica per farci sesso, che so, si parla di vera prostituzione, dove di solito non sappiamo cosa ci sta dietro.

Quindi il problema non e'mai la liberta'di prostituirsi, ma la liberta'di comprare.

In teoria, certo, uno puo'dire: ok, basta che le forze dell'ordine limitino gli abusi e lascino i regolari oppure comunque liberalizzando il mercato aggiusta le cose. Pero' non accade questo, nei fatti. Se accadra', posso concordare col tuo discorso. Finche'non accade, garantire questa liberta' (di usufruire di questi servizi) causera' gravi abusi.

Sostituiamo per un attimo le donne con i bambini.

Supponiamo che esistano adulti che vogliano pagare per stare in compagnia di bambini che pure vogliono stare con loro, e i genitori pure acconsentono. Giocano insieme, guardano la tv, raccontano storie, fanno i compiti. Pero'poi viene fuori che in tutti i modi e luoghi dove esiste questo servizio, per lo piu'si tratta di bambini sfruttati da pedofili. E che l'unico modo di eliminare questo giro e' proibire anche i servizi onesti. Che si fa?

Poi ovviamente magari nemmeno punire i compratori serve. Ma questo e' un altro discorso.

Esempio pratico: un mio amico ha incontrato in un grande bordello una ragazza che si vende ogni tanto per sua scelta per pagarsi 'l'universita'. Ammesso e non concesso che uno possa fidarsi della sua storia, che male cé' ad andare con lei? Beh, di per se'nulla. In pratica pero'magari quel bordello e' collegato a tratte di schiave e andando con lei li'lo finanzi. O, semplicemente, consentendo di andarci permetti poi che accada tutto il resto.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Pindaro »

Nickognito ha scritto:
Esempio pratico: un mio amico ha incontrato in un grande bordello una ragazza che si vende ogni tanto per sua scelta per pagarsi 'l'universita'. Ammesso e non concesso che uno possa fidarsi della sua storia, che male cé' ad andare con lei? Beh, di per se'nulla. In pratica pero'magari quel bordello e' collegato a tratte di schiave e andando con lei li'lo finanzi. O, semplicemente, consentendo di andarci permetti poi che accada tutto il resto.
Sì, è così.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Nickognito »

paoolino ha scritto:
Io invece non vedo il legame tra donne violentate e donne adulte e consapevoli che decidono liberamente di svolgere attività sessuale dietro un compenso con persone scelte da loro.
Il legame e' che se qualcosa e' lecito, qualcuno poi ne puo' approfittare. (anche se e'proibito, infatti per me la soluzione non e'solo proibirlo, ma cambiare anche la cultura).

Esempio: se io ho una figlia che va a scuola in autobus, so che magari, purtroppo, esiste uno 0,001% di probabilita'che qualcuno sull'autobus la molesti. Per questo voglio vietare alla gente di usare l'autobus? No.
Ma mettiamo che invece ci sia il 60% di probabilita'che succeda. Insomma, se consentiamo alla gente di andare in autobus, il 60% dei bambini sara' molestato. A quel punto ho due scelte, due priorita': uno, lotto per la liberta' dei passeggeri. Due: lotto per la sicurezza dei bambini.

La sicurezza va sempre insieme alla limitazione di liberta'. Saro'libero di andare in giro con la faccia coperta se mi va? No, non lo sono, per sicurezza. Saro' libero di girare con la pistola cosi' senza permessi? No, non lo sono. Saro' libero di andare a puttane? No, non lo sono. E'lo stesso motivo, perche'in generale ci sono conseguenze gravi, non rare. Poi il giorno in cui non ci saranno allora garantisco di nuovo la liberta' di farlo.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Pindaro »

Poi, se io avessi un'amica, cugina, che fa la stessa cosa se io fossi davvero suo amico ( nel caso di cugina sarebbe scontato che io lo sia)(cugino), magari le parlerei, cercherei di capire. Ma non dal punto di vista morale, cattolico, queste sono puttanate ( già).
Di certo non mi entusiasmerei o troverei entusiasmante ciò che fa.
"mi faccio pagare per fare sesso e pagarmi l'università"
"wow che figata!! dai, che ti do una mano anche io"
Agghiacciante che possa funzionare così.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da paoolino »

Nickognito ha scritto:
Supponiamo che esistano adulti che vogliano pagare per stare in compagnia di bambini che pure vogliono stare con loro, e i genitori pure acconsentono. Giocano insieme, guardano la tv, raccontano storie, fanno i compiti. Pero'poi viene fuori che in tutti i modi e luoghi dove esiste questo servizio, per lo piu'si tratta di bambini sfruttati da pedofili. E che l'unico modo di eliminare questo giro e' proibire anche i servizi onesti. Che si fa?
.
Esistono, ma vengono pagati dai genitori: si chiamano baby sitter.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da NK7 »

Basta sottoporre a controlli regolari e accurati le strutture per evitare infiltrazioni della malavita, o gestioni criminose dei titolari.

Ah no, secondo Spiegel non funziona. E poi è moralmente degradante per le donne che dovrebbero pensare a vivere di libri e cd presi su Amazon.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Nickognito »

paoolino ha scritto:
Nickognito ha scritto:
Supponiamo che esistano adulti che vogliano pagare per stare in compagnia di bambini che pure vogliono stare con loro, e i genitori pure acconsentono. Giocano insieme, guardano la tv, raccontano storie, fanno i compiti. Pero'poi viene fuori che in tutti i modi e luoghi dove esiste questo servizio, per lo piu'si tratta di bambini sfruttati da pedofili. E che l'unico modo di eliminare questo giro e' proibire anche i servizi onesti. Che si fa?
.
Esistono, ma vengono pagati dai genitori: si chiamano baby sitter.
Ecco, esempio perfetto. Supponiamo che il 90% delle babysitter siano pedofile. La polizia non riesce a limitare il problema per decenni. Possiamo vietare la professione? Per me si'. (soprattutto se esistono normalmente babysitter che non si fanno pagare e sono bravissime, anche se magari non proprio tutti riescono a trovarle)
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Nickognito »

NK7 ha scritto:Basta sottoporre a controlli regolari e accurati le strutture per evitare infiltrazioni della malavita, o gestioni criminose dei titolari.

Ah no, secondo Spiegel non funziona.
No, non funziona secondo ogni studio e statistica, o quasi. Il punto e'che per te funziona ma non porti delle prove. Se funziona, che si faccia, benissimo. La mia opinione e'chiara. Se funziona, si fa. Se non funziona, non si fa. Ho postato un articolo per dire che non funziona, alessandro ne ha postato un altro di un altro paese.

Ne possiamo postare altri.

Tu non hai postato nulla, e non hai detto cosa faresti se invece non funzionasse (tanto piu'se peggiorasse le cose).
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da uglygeek »

Nickognito ha scritto:Supponiamo che il 90% delle babysitter siano pedofile.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da uglygeek »

Strage in due moschee in Nuova Zelanda #1#
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Pindaro »

uglygeek ha scritto:Strage in due moschee in Nuova Zelanda #1#
Salvini non ha postato nulla?
Ah no, sono suoi amici di estrema destra.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da paoolino »

Senza fare tanta filosofia, guardiamo alla pratica.

Il modello svedese in teoria è quello in uso anche in Italia, nei comuni che hanno attivato i sistemi per punire anche i clienti delle prostitute.
E' un modello che funziona in Italia? Mi pare di no. Continuano a esserci tratte e sfruttamento di schiave del sesso anche in quei comuni.

Il modello Olandese-Tedesco dei bordelli funziona? No, perché anche dietro queste strutture legali continuano a esserci tratte e sfruttamento di schiave del sesso.

Direi che, in generale, entrambi i modelli non funzionano. Il motivo è che il fenomeno è talmente vasto che sia che se lo regolamento, che sia che se lo proibisco, ho un grosso problema di fondo: non ho meccanismi di controllo e punizione efficiente nei confronti di chi pratica tratta e sfruttamento di schiave del sesso.

Perché in Svezia funziona? Perché cambia il contesto:
1. Parliamo di un paese con meno di 10 milioni di abitanti cosa che garantisce un controllo di attività illecite più semplice.
2. Parliamo di un paese dove, a livello culturale, il sesso e l'educazione sessuale sono su altri livelli rispetto al resto del mondo.
Secondo me è il secondo punto che incide sul mercato del sesso.

Tanto il proibizionismo, quanto la regolamentazione senza presupposti educativi e culturali sono destinati a fallire.
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Messaggio da tennisfan82 »

Sulle munizioni i nomi degli autori di azioni contro migranti e musulmani

C'è anche quello di Luca Traini

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Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Pindaro »

Ma il problema è questo. Non puoi in caso di bordelli legalizzati e anche nel caso di presunte volontarie , limitare in alcun modo lo sfruttamento.
Ci sarà sempre. Se nei bordelli e se le volontarie, provengono ad esempio nella stragrande maggioranza dei casi da certe realtà, dove è implicita una realtà sociale, economica e anche criminale, vorrà pur dire qualcosa.
La famosa studentessa italiana che si vuol comprare la borsetta è libera di farlo. Ma non è un esempio e non può esserlo.
Quindi sì, stante la libertà che dovrebbe esserci da parte di questa studentessa, se per risolvere il problema si deve proibire a questa studentessa di fare del mercimonio con il proprio corpo, lo si deve fare, punto. E per comprarsi la borsetta può andare a cercarsi un lavoro in un supermercato.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Nickognito »

paoolino ha scritto:Senza fare tanta filosofia, guardiamo alla pratica.

Il modello svedese in teoria è quello in uso anche in Italia, nei comuni che hanno attivato i sistemi per punire anche i clienti delle prostitute.
E' un modello che funziona in Italia? Mi pare di no. Continuano a esserci tratte e sfruttamento di schiave del sesso anche in quei comuni.

Il modello Olandese-Tedesco dei bordelli funziona? No, perché anche dietro queste strutture legali continuano a esserci tratte e sfruttamento di schiave del sesso.

Direi che, in generale, entrambi i modelli non funzionano. Il motivo è che il fenomeno è talmente vasto che sia che se lo regolamento, che sia che se lo proibisco, ho un grosso problema di fondo: non ho meccanismi di controllo e punizione efficiente nei confronti di chi pratica tratta e sfruttamento di schiave del sesso.

Perché in Svezia funziona? Perché cambia il contesto:
1. Parliamo di un paese con meno di 10 milioni di abitanti cosa che garantisce un controllo di attività illecite più semplice.
2. Parliamo di un paese dove, a livello culturale, il sesso e l'educazione sessuale sono su altri livelli rispetto al resto del mondo.
Secondo me è il secondo punto che incide sul mercato del sesso.

Tanto il proibizionismo, quanto la regolamentazione senza presupposti educativi e culturali sono destinati a fallire.
che era esattamente il mio punto: non parliamo delle liberta' di prostituirsi come un valore (visti i danni che crea), parliamo piuttosto di come limitare il problema e il modo principale di farlo e' intervenendo su educazione e cultura. Una volta intervenuto in educazione e cultura, sembra piu' logico anche multare i clienti.

E'un po' difficile sostenere il modello del maschio che deve soddisfare i suoi istinti irrefrenabili e che bello se una donna vuole vendere il suo corpo e non fa la sporca lavapiatti e poi anche limitare gli abusi, ecco. Teoricamente ineccepibile, in pratica assai improbabile.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da NK7 »

Nickognito ha scritto:
NK7 ha scritto:Basta sottoporre a controlli regolari e accurati le strutture per evitare infiltrazioni della malavita, o gestioni criminose dei titolari.

Ah no, secondo Spiegel non funziona.
No, non funziona secondo ogni studio e statistica, o quasi. Il punto e'che per te funziona ma non porti delle prove. Se funziona, che si faccia, benissimo. La mia opinione e'chiara. Se funziona, si fa. Se non funziona, non si fa. Ho postato un articolo per dire che non funziona, alessandro ne ha postato un altro di un altro paese.
Un articolo sui tanti, basta fare una ricerca su Google e salta fuori tutto quello che vuoi:

http://espresso.repubblica.it/internazi ... o-1.215304

Certo, poi se uno è un chierichetto ossessionato dai divieti nessun ragionamento o dato lo potrà mai convincere che dare regolarità a situazioni che altrimenti verrebbero in eterno lasciate in mano alla feccia che già le controlla possa rappresentare un miglioramento per la società.

Continuate a vivere nella vostra bolla immaginaria di universi fatti di bacchettoni come voi, sempre più lieto di non avere nulla da spartire con individui che la pensano in un modo tanto anacronistico e retrogrado (ma che vorrebbero spacciare per difesa dei diritti altrui).
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Nickognito »

uglygeek ha scritto:Strage in due moschee in Nuova Zelanda #1#

Brenton Tarrant, aveva preannunciato il suo gesto su un forum online e pianificava gli attacchi da due anni: è quanto emerge dal manifesto anti-migrati di 74 pagine dello stesso Tarrant pubblicato su Internet.


Capisco la vastita'della rete, pero' certo che maggiori controlli ci vorrebbero.

Al solito un maschio giovane (28 anni, 4 meno del suo mito norvegese all'epoca). Anche lui molto ben messo fisicamente (faceva anche il personal trainer in palestra) anche lui ottimo e disciplinato lavoratore, sembra, pero' non se se anche lui avesse avuto problemi familiari, anzi credo di no.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Nickognito »

NK7 ha scritto: Un articolo sui tanti, basta fare una ricerca su Google e salta fuori tutto quello che vuoi:

http://espresso.repubblica.it/internazi ... o-1.215304
Penso chi chiunque abbia vissuto a Berlino concordera' nel non mettere l' Artemis come esempio paradigmatico di bordello. Di certo ci sono pro e contro e gli articoli vanno letti tutti, ma non credo tu lo abbia fatto, non a caso io ho cambiato idea, mentre tu ragioni parlando sempre di teoria e morale e rimani della tua idea.
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Re: Non c'è limite al peggio

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paoolino ha scritto: Il modello Olandese-Tedesco dei bordelli funziona? No
NK7 ha scritto:
Certo, poi se uno è un chierichetto ossessionato dai divieti nessun ragionamento o dato lo potrà mai convincere che dare regolarità a situazioni che altrimenti verrebbero in eterno lasciate in mano alla feccia che già le controlla possa rappresentare un miglioramento per la società.

Continuate a vivere nella vostra bolla immaginaria di universi fatti di bacchettoni come voi, sempre più lieto di non avere nulla da spartire con individui che la pensano in un modo tanto anacronistico e retrogrado (ma che vorrebbero spacciare per difesa dei diritti altrui).

Immagino che tutto questo sia riferito quindi anche a Paolo.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da NK7 »

Io dico che se regolarizzare serve a risparmiare anche solo una vita umana rispetto ad adesso (ed è evidente per chiunque abbia un minimo di senso comune che rischi di più ad esercitare in strada che in una struttura in cui puoi chiamare la polizia o avere comunque un buttafuori che sorveglia) rimane una soluzione sempre e comunque infinitamente preferibile. Pur con tutti i se del caso (regolamentazione adeguata, controlli serrati, giri di vite sui permessi). Per te no. Fair enough.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Nickognito »

NK7 ha scritto:Io dico che se regolarizzare serve a risparmiare anche solo una vita umana rispetto ad adesso (ed è evidente per chiunque abbia un minimo di senso comune che rischi di più ad esercitare in strada che in una struttura in cui puoi chiamare la polizia o avere comunque un buttafuori che sorveglia) rimane una soluzione sempre e comunque infinitamente preferibile. Pur con tutti i se del caso (regolamentazione adeguata, controlli serrati, giri di vite sui permessi). Per te no. Fair enough.
Ho gia' detto che per me si'. Ovviamente senza la tua retorica, e' evidente che se liberalizzare migliorasse la condizione dello 0.000001% delle persone coinvolte sarebbe una soluzione pressoche' uguale, preferibile, ma non certo infinitamente preferibile.

Sei tu che non hai risposto alla mia domanda: se proibire e multare i compratori risparmiasse anche solo una vita umana rispetto alla liberalizzazione delle case chiuse, tu che faresti?

Ma capisco che probabilmente sei sicurissimo che le tue teorie e logiche siano cosi' giuste senza dover guardare troppi dati complessi e chi la pensa diversamente e' Torquemada Paoolino.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da alessandro »

Nickognito ha scritto:
NK7 ha scritto: Un articolo sui tanti, basta fare una ricerca su Google e salta fuori tutto quello che vuoi:

http://espresso.repubblica.it/internazi ... o-1.215304
Penso chi chiunque abbia vissuto a Berlino concordera' nel non mettere l' Artemis come esempio paradigmatico di bordello. Di certo ci sono pro e contro e gli articoli vanno letti tutti, ma non credo tu lo abbia fatto, non a caso io ho cambiato idea, mentre tu ragioni parlando sempre di teoria e morale e rimani della tua idea.

Tratto dall’articolo postato da nk7 in difesa dei bordelli tedeschi:
Un recente studio dell'università di Heidelberg ha evidenziato come la legalizzazione abbia portato in Germania ad un significativo aumento dello sfruttamento di prostitute, sempre più giovani, e a una triste, lunga serie di 'tratte' delle nuove schiave del sesso.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da NK7 »

Ah certo, è retorica augurarsi che una donna non venga stuprata, derubata, accoltellata, seviziata o rapita da qualche maniaco in un'auto senza che nessuno manco se ne accorga, capisco.

Sarebbe interessante avere una statistica su quanti stupri, borseggi e violenze subiscano le professioniste nei bordelli legali e quante vittime si contino per la strada in Italia. Basterebbe quello.

Ma sicuramente la differenza sarà nel range dello 0.000001% delle persone coinvolte.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Nickognito »

NK7 ha scritto:Ah certo, è retorica augurarsi che una donna non venga stuprata, derubata, accoltellata, seviziata o rapita da qualche maniaco in un'auto senza che nessuno manco se ne accorga, capisco.

Sarebbe interessante avere una statistica su quanti stupri, borseggi e violenze subiscano le professioniste nei bordelli legali e quante vittime si contino per la strada in Italia. Basterebbe quello.
beh, si, sarebbe interessante, ma evidentemente non hai fatto ricerche o non parleresti cosi, Io ho scritto per anni a favore della legalizzazione e dei bordelli, poi ho fatto delle ricerche che evidentemente tu non hai fatto.

Che poi ovviamente non e' il punto tra le percentuale di donne abusate nei bordelli legati o la percentuale in strada. Perche' bisogna considerare quante stanno fuori dai bordelli legali nonostante la legalizzazione (che sono tantissime, per diversi motivi) e quante di piu' ne arrivano perche' aumenta il mercato e la domanda.
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da alessandro »

NK7 ha scritto:Ah certo, è retorica augurarsi che una donna non venga stuprata, derubata, accoltellata, seviziata o rapita da qualche maniaco in un'auto senza che nessuno manco se ne accorga, capisco.

Sarebbe interessante avere una statistica su quanti stupri, borseggi e violenze subiscano le professioniste nei bordelli legali e quante vittime si contino per la strada in Italia. Basterebbe quello.

Ma sicuramente la differenza sarà nel range dello 0.000001% delle persone coinvolte.
Come già riportato anche nei bordelli legali tra il 50 e il 90% delle donne sono state indotte contro la loro volontà e se magari non vengono picchiate e violentate (tecnicamente) dai clienti magari lo sono dai loro “amici” dopo il lavoro per condividerne i guadagni.

E tra queste e invece quelle che grazie alla legge svedese escono dalla prostituzione, quali se la passano meglio?
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Re: Non c'è limite al peggio

Messaggio da Pindaro »

http://marinaterragni.it/parla-greta-ex ... a-fallito/

Parla Greta, Ex-Prostituta: “Ormai Sono Quasi Tutte Schiave. E In Germania La Legalizzazione Ha Fallito”



Greta ha 56 anni, madre tedesca, padre italiano, due lauree. Sposata, vive a Karlsruhe dove lavora nell’amministrazione dopo un periodo passato in Italia. Per qualche anno, prima della caduta del Muro, ha esercitato la professione di prostituta in Germania. Oggi si dedica come volontaria ai programmi di recupero e riabilitazione delle “colleghe”.

“Ho cominciato per ragioni economiche. Lo fai sempre e solo per quello: soldi, necessità. Il mio compagno era morto in un incidente stradale e io mi sono trovata in difficoltà. Non alla fame, però nei guai. Ero giovane, mi pareva di poter avere un certo potere sugli uomini”.

Ricordi la prima volta?

“Oh, certo! Uno che soffriva di eiaculazione precoce. Una grande fortuna”.

Dove lavoravi?

“In casa, o in hotel. Con il passaparola. Era come stare in un limbo. Staccavo l’interruttore per il tempo necessario, mi sconnettevo da me stessa. Uno sdoppiamento, uno stato di catalessi in cui lasci che la cosa succeda. Ce la facevo senza presidi chimici, ma la gran parte delle ragazze ha bisogno di alcol o droghe. E’ un problema grosso quando lavori per riabilitarle: sono quasi sempre tossiche di qualcosa, borderline, con gravi problemi di autolesionismo. Si tagliuzzano le braccia, o sono preda di una specie di euforia autodifensiva. Tante sono perdute per sempre”.

Pagavi le tasse?

“Nemmeno per sogno. Ma non le paga nessuna, nemmeno oggi che in Germania la prostituzione è legale (dal 2002). Dovresti iscriverti alle Camere di Commercio, pagare un forfait fiscale. Si valuta che le prostitute siano almeno 400 mila: ebbene, quelle che si sono registrate sono 44, di cui 4 uomini. Un fallimento assoluto”.

Un fallimento anche contro la tratta?

“Soprattutto contro la tratta. Con l’ingresso in Europa di Romania, Bulgaria e stati baltici c’è stata un’ondata di ragazze che arrivavano da lì. Tedesche non ne trovi quasi più. Ragazzine in grande parte analfabete che arrivano da paesini sperduti nelle montagne e mantengono tutta la famiglia: sai che libertà! Tante rom, tante ragazze madri: le vedi anche per strada che battono con il bambino, poi quando arriva il cliente il pappone custodisce il piccolo. Una cosa straziante. Poi ci sono quelle che possono permettersi un posto nei bordelli per 140-160 euro al giorno. Sono enormi strutture private a più piani, un business colossale per i proprietari”.

Quanto paga un cliente?

“Come saprai dipende dalle prestazioni. Di base, per una cosa normale, sui 40-50 euro. Ma quasi mai sono cose normali”.

E quali cose sono?

“L’idea un po’ “romantica” e ingenua che gli uomini vadano a prostitute per farsi una s…a e via va dimenticata. Una s….a se la possono fare con chiunque. Mica è “Pretty Woman”: vengono da te per ben altro. Vedono il porno, ti chiedono di indossare falli artificiali, di travestirsi con parrucca o intimo femminile. Ci sono i feticisti, i coprofagi. Vanno molto i giochi con l’urina. Dall’anal sex alla zoofilia, un repertorio sterminato. Sono sporchi, maleodoranti, spesso ubriachi e strafatti. Pagano il diritto di scatenare quello che hanno dentro, e tu sei solo una latrina, né più né meno. Devi tacere, fare e lasciare fare, e saper fingere piacere. Ti pagano, e pretendono anche che tu sia soddisfatta delle loro prestazioni”.

Qual è il senso profondo dell’andare a prostitute?

“Non si tratta di sesso. In questione c’è ben altro. E’ un mix tra il potere che ti dà il fatto di pagare e il piacere di umiliarti. Il tutto veicolato da una violenza di base. Hai a che fare con qualcosa di guasto”.

Una specie di camera di compensazione: mi svesto per un’ora o due dei ruoli che devo sostenere, mi concedo di manifestare una parte di me che normalmente devo tenere compressa e nascosta, un mio doppio impresentabile. La tua scelta di prostituirti la definiresti libera?

“Be’, allora ho scelto liberamente. Ma se non avessi avuto problemi di soldi, a questa “libertà” non avrei dovuto ricorrere. Fai quel mestiere perché sei in stato di bisogno. Punto. Quelli erano anche altri tempi. Negli anni ’70-’80 la quota delle “libere” professioniste era significativa. Ancora non c’era il fenomeno della tratta, che oggi copre il 95 per cento della prostituzione. Uno scenario drammaticamente diverso. Appena ho intravisto l’opportunità di uscire dalla prostituzione l’ho fatto. Ma io ho le mie risorse. Parlo 7 lingue, sono riuscita a trovare incarichi come traduttrice, interprete, davo qualche lezione… Poi nel ’92 sono stata assunta nella pubblica amministrazione. Mi sono sposata: mio marito conosce la mia storia. Ne sono uscita viva, ma non ho mai dimenticato. Per questo lavoro nei progetti di recupero”.

Si dice che con la legalizzazione la Germania è diventata il bordello d’Europa.

“Ci sono bordelli di uno squallore inimmaginabile. Le case “all you can fuck”, con un ingresso di 90 euro bevande comprese fai tutto quello che vuoi per il tempo che vuoi. Ci sono quelli dove puoi astenerti dal preservativo. E’ veramente dura, credimi. Ne sono uscita, ti dicevo, perché avevo risorse su cui puntare, ma c’è voluta una forza titanica. Anche lavorare nella riabilitazione non è semplice: ricordo il caso di un’ex-prostituta di Amburgo, Domenica Niehoff, che si è data molto da fare in progetti di recupero ma dopo un po’ ha mollato, non ce la faceva a reggere tutta quella miseria e quella disperazione”.

Che cosa si dice in Germania di questa situazione?

“La legalizzazione è unanimemente riconosciuta come un enorme fallimento. Ma è molto difficile uscirne. E’ un serio problema politico. Paradossalmente, proprio il fatto che c’è una legge ti dà pochi margini di manovra. Il business è floridissimo. A Saarbrücken, ai confini con la Francia, è stato da poco aperto un megabordello, una specie di filiale del famoso “Paradise” di Stoccarda. Lo hanno aperto per intercettare clienti francesi, visto che in quel Paese si stanno muovendo in senso restrittivo. E il proprietario di queste strutture è uno legato alla tratta. Del resto chi apre bordelli se non i malavitosi? Tra l’altro in questi bordelli le donne sono molto meno sicure che per strada! Ci sono state decine e decine di prostitute uccise in questi anni: altro che maggiore sicurezza! Al chiuso i rischi aumentano in modo esponenziale”.

Tu sai che in Italia si sta discutendo di legalizzazione: l’esperienza tedesca dimostra che la strada è fallimentare. Che cosa si dovrebbe fare, allora?

“Bisognerebbe convincersi che la prostituzione oggi è essenzialmente schiavitù e non libera disponibilità del proprio corpo. Ci vorrebbe una forte azione delle forze dell’ordine congiunta alla volontà politica di affrontare la questione: non è difficile individuare le vittime di tratta. Quando vedi ragazze nigeriane, rumene, bielorusse per le strade di Milano che cosa pensi? Che sono libere professioniste? Se sono libere professioniste, bene: che emettano fattura, che si facciano pagare con carte di credito e denaro tracciabile. Si può scegliere la strada svedese o islandese della punibilità del cliente: lì andare a prostitute non è più considerata una faccenda normale. La popolazione andrebbe sensibilizzata: il tema non può essere il decoro urbano, il tema è che migliaia di schiave vivono in mezzo a noi. Ma il business è colossale, verosimilmente la partita è la stessa della droga, delle cooperative “sociali” che sfruttano i migranti. Ci saranno anche politici che difendono questi buoni affari”.
Ultima modifica di Pindaro il ven mar 15, 2019 12:47 pm, modificato 1 volta in totale.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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