Nickognito ha scritto:Gli strozzapreti non sono affatto un piatto romagnolo o romagnolo-toscano, ci sono versione in moltissime regioni d'Italia, da moltissimi secoli, magari si chiamano con un nome un po' diverso (per esempio, per me da piccolo gli strangolapreti che mangiavo in Toscana erano solo gnocchi simili a quelli trentini).
Il nome deriva appunto dallo strozzare i preti (anche perche' spesso eran quelli che ti chiedevano una tassa) e le leggende su questo (che strozzassero i preti) ci sono antiche sia in Romagna che in altre regioni (Puglia, Basilicata, Campania, Lazio, eccetera). E' un piatto nazionale in diverse versioni, poi lo specifico nome 'strozzapreti' e' legato alla Romagna o al Lazio, ma ci sono appunto nomi molto simili.
Ogni regione ha le sue storie sui preti strozzati dagli gnocchi o la pasta. Dove poi il termine sia nato non si sa, perche' c'e' anche l' ipotesi che l'originale derivi dalla Magna Grecia con strongulos e pretos che significa 'rotondo' , come rotondi sono gli gnocchi appunto sinonomo di 'strangolapreti' nelle sue varie versioni. O forse nasce dirattemente coi preti. Credo che la prima storia documentata di un prete strozzato (o leggenda) sia puglliese, ma poi ce ne sono in tante regioni e il piatto era gia' in giro prima nel Medioevo, quindi vai a sapere dove e' nato. In Romagna-Toscana? Forse, ma forse no.
Poi ovviamente chiaky ha sempre i suoi anedotti che lasciano Mymag trarre conclusioni generali.
In realta', la regione in cui si va meno alla messa e' la Toscana, da statistiche Istat, e la provincia con piu' matrimoni civili rispetto a quelli religiosi e' Firenze.
Certamente, la Toscana è uan regione atea e maledetta. Forse più dell'Emilia Romagna, ma insomma, siam li.
Che poi avevo un'altra zia beghina, invece. Cantava alle messe, tutta stonata, e mi spaccava i timpani, perchè oltretutto cantava fortissimo, e poi mia mamma, che non arriva a queste vette di bigottismo, è però molto credente. Va poco alla messa, ma non ammette discorsi da ateo. Quando parto con discorsi da ateo mi ferma e dice che non vuole sentire questi discorsi. Da piccolo mi costringeva ad andare alla messa. Io andavo, molto triste, ma poi mi concentravo esclusivamente sulla musica. Immaginavo che l'altare fosse il palco e il prete l'artista, circondato dal coro (con le chitarre) e ascoltavo i canti, dando dentro di me il voto alle esecuzioni. Sceglievo sempre la chiesa col prete che cantava meglio e col miglior coro.
Però no, la maggior parte della famiglia e dei conoscenti non ne voleva sentir parlare dei preti...il più bello di tutti era mio zio Secondo (di cui forse ho già parlato), quello che faceva il vino e che faceva ubriacare mio padre. Ecco, lui era una specie di Peppone, non faceva che imprecare contro il clero e contro il Papa, poi però andava a portare il vino al parroco davanti casa