Scuola: buone notizie :(

[chiaky]

Chiudere le scuole dimezzerebbe in 4 settimane l'indice di trasmissione del virus, quindi basta balle e chiudiamole:

Cristina Marrone per il “Corriere della Sera”

(ha collaborato Angelo Ravelli, direttore della Clinica pediatrica-Reumatologia dell'ospedale Gaslini di Genova)



1 - Quanto deve preoccupare il contagio all'interno delle scuole?

Un'analisi da poco pubblicata su Nature fa una sintesi di quanto è stato pubblicato in questi mesi sul tema. I dati finora raccolti sembrano indicare che le scuole non siano fonte di particolari infezioni e che eventuali focolai possono essere tenuti sotto controllo con un efficace tracciamento dei contatti, cosa che in molte zone d'Italia dove il virus galoppa, è purtroppo saltata.



Nonostante quasi ovunque nel mondo si sia registrato un aumento dei contagi coincidente con la riapertura scolastica, non è stato riscontrato un rapporto causa-effetto tra le aperture e l'incremento dei nuovi positivi. A livello globale le infezioni da Covid-19 sono ancora molto più basse tra i bambini rispetto agli adulti, e sembrano seguire la situazione piuttosto che guidarla.




2 - Ci sono stime sui rischi di tenere aperti gli istituti scolastici?

Secondo uno studio pubblicato su Lancet Infectious Diseases, che aggrega i dati di 13 Paesi, le chiusure scolastiche sono tra le misure più efficaci per dimezzare in 4 settimane l'indice di riproduzione del virus. Nella valutazione dei dati, su stessa ammissione degli autori, non sono però state inserite le precauzioni messe in atto dai Paesi per la riapertura delle scuole (distanziamento, mascherine, sanificazione regolare degli ambienti, lavaggio delle mani, controllo della temperatura). Il dato dunque è del tutto teorico.




3 - Quali sono i dati italiani disponibili?

Secondo le ultime informazioni fornite dal ministero dell'Istruzione, diffuse il 15 ottobre, gli studenti contagiati erano 5.793, lo 0,08 % del totale, i docenti 1.020, cioè lo 0,13, e il restante personale scolastico 283, cioè lo 0,14. I dati sono in crescita tuttavia il numero dovrebbe essere ancora basso, sotto l'1%, ma non è stato reso pubblico. La trasmissione intra-scolastica appare ancora limitata (3,5% di tutti i nuovi focolai).



4 - Se il contagio scolastico sembra limitato perché il governo sta pensando di chiudere le scuole?



A spaventare sono soprattutto le catene di trasmissione dove non vengono rispettate le misure di prevenzione previste nelle attività extra e peri-scolastiche come l'affollamento sui mezzi di trasporto pubblici e in uscita dagli istituti. Inoltre in alcune zone dove il virus galoppa, come Milano, i numeri dei contagi nelle scuole sono «esplosivi» come li ha definiti il direttore dell'Ats Milano Walter Bergamaschi. In un giorno, giovedì scorso, sono stati registrati 230 nuovi casi con 4 mila persone in isolamento fiduciario, praticamente quanti segnalati nell'intera settimana precedente.





5 - Perché molti pediatri insistono nel voler mantenere le scuole aperte?

La scuola è considerata una fonte di contagio del tutto marginale perché sono messi in atto rigidi protocolli, in genere seguiti con disciplina dagli studenti di scuole elementari e medie (viene suggerito di tenere la mascherina indossata anche da seduti).Il problema è piuttosto la vita extra-scolastica, i contatti prima di entrare e dopo la scuola e i comportamenti sconsiderati di alcuni adolescenti al di fuori della scuola quando non rispettano il distanziamento e non indossano la mascherina. Secondo le evidenze è più probabile che uno studente porti il virus da casa a scuola che viceversa. Con l'introduzione dei test rapidi antigenici si potrebbero effettuare screening veloci evitando inutili lunghe quarantene.

[Nickognito]

Articolo di ieri, che dice che in Italia sono frazioni percentuali mentre in Francia, ad esempio il 30%...

Adesso lo cerco e lo copio

eh, appunto, che in stati simili si passa dallo zero virgola al 30%, mi sembra un po' difficile...

[Nickognito]

3 - Quali sono i dati italiani disponibili?

Secondo le ultime informazioni fornite dal ministero dell'Istruzione, diffuse il 15 ottobre, gli studenti contagiati erano 5.793, lo 0,08 % del totale, i docenti 1.020, cioè lo 0,13, e il restante personale scolastico 283, cioè lo 0,14. I dati sono in crescita tuttavia il numero dovrebbe essere ancora basso, sotto l'1%, ma non è stato reso pubblico. La trasmissione intra-scolastica appare ancora limitata (3,5% di tutti i nuovi focolai).

- Il 3.5% e' decisamente tanto (perche' corrispondera', boh, al 10% dei casi che entrano in casa da fuori? e perche' chi va a scuola non vive solo quindi quei casi contano molto di piu' dei casi dei posti dove uno la prende ma poi a casa vive da solo o in 2).
-Non si capisce bene, se lo 0.14% implice il 3.5% dei nuovi focolai, che vuol dire che sotto l'1% e' ancora basso? tipo lo 0.7 potrebbe gia' corrispondere al 20%
- Soprattutto, a quando si riferiscono i dati? Sono diffusi il 15 ottobre, ma sono di quando? Siamo a novembre l'Italia rispetto a una Francia ed altri ha avuto la seconda ondata piu' tardi, non alla riapertura della scuole, i dati di settembre, per dire, oggi valgono meno di zero.

Inoltre in alcune zone dove il virus galoppa, come Milano, i numeri dei contagi nelle scuole sono «esplosivi» come li ha definiti il direttore dell'Ats Milano Walter Bergamaschi. In un giorno, giovedì scorso, sono stati registrati 230 nuovi casi con 4 mila persone in isolamento fiduciario, praticamente quanti segnalati nell'intera settimana precedente.

eh, appunto, la progressione e' esponenziale, in altri paesi la scuola incide il 30%, dobbiamo aspettare che succeda, che raccogliamo i dati, li analizziamo e li pubblichiamo, prima di chiudere, tutto a posteriori?
Ancora una volta non si capisce nulla di questa pandemia: i dati statistici di una nazione contano ZERO. Al massimo possono contare i dati di altri paesi che hanno tempistiche diverse. C'e' una grande fissazione con queste analisi statistiche. Sarebbe come se domani si mette a piovere dal cielo vernice verde. E tu aspetti di avere un mese di dati per sapere se tinge, se bagna, se fa male quando va negli occhi. E' una cazzata. Se piove vernice verde, o non esci, o esci con l'ombrello, o ti bagni e macchi e se ti va negli occhi o in bocca ti fa pure male e anche sulla pelle. Non c'e' bisogno di dati statistici per saperlo. Se sappiamo che il virus si diffonde e sappiamo quanta gente va a scuola sappiamo che la scuola e' un grande diffusore.

[laplaz]

5 - Perché molti pediatri insistono nel voler mantenere le scuole aperte?

La scuola è considerata una fonte di contagio del tutto marginale perché sono messi in atto rigidi protocolli, in genere seguiti con disciplina dagli studenti di scuole elementari e medie (viene suggerito di tenere la mascherina indossata anche da seduti).Il problema è piuttosto la vita extra-scolastica, i contatti prima di entrare e dopo la scuola e i comportamenti sconsiderati di alcuni adolescenti al di fuori della scuola quando non rispettano il distanziamento e non indossano la mascherina. Secondo le evidenze è più probabile che uno studente porti il virus da casa a scuola che viceversa. Con l'introduzione dei test rapidi antigenici si potrebbero effettuare screening veloci evitando inutili lunghe quarantene.

Ma questa sarebbe una risposta alla domanda?

[scooter]

Cioè dentro la scuola la situazione sotto controllo, ma siccome il pre e post sfuggono a regole e controlli allora chiudiamo le scuole così da evitare i momenti pre e post.
Ma poiché non abbiamo messo in vera quarantena gli studenti, stiamo parlando di aria fritta. Perché loro continueranno ad avere quei momenti pre e post. Solo che non riguarderanno la scuola ma saranno pre e post qualcos'altro.
Oh, se la Lombardia ha più contagi del Friuli e se la colpa è della scuola allora ci saranno dati coerenti che mettono in correlazione i sistemi scolastici e la diffusione degli edifici sul territorio nelle due nazioni. Abbiamo questi dati? Ci sono PROVE dell'influenza delle scuole?

[Nickognito]

Perché loro continueranno ad avere quei momenti pre e post. Solo che non riguarderanno la scuola ma saranno pre e post qualcos'altro.

Ma quando mai i ragazzi escono in 25? Escono in 5, boh. In condizioni normali. Uscendo da scuola si vedono in 20.
Ma poi si contagiano anche a scuola. Non s contagiavano a settembre perche' non c'era il virus. Oggi si.

[tuborovescio]

Io dico solo che la mia sorella insegna (apprezzata dagli studenti), da 20 anni e pensa che la scuola a distanza per le superiori sia una buona cosa, non un anno perso.

se le sue lezioni a distanza sono efficaci come quelle in presenza
potrebbe anche essere che le sue lezioni in presenza siano efficaci come quelle a distanza

[alessandro]

Perché loro continueranno ad avere quei momenti pre e post. Solo che non riguarderanno la scuola ma saranno pre e post qualcos'altro.

Ma quando mai i ragazzi escono in 25? Escono in 5, boh. In condizioni normali. Uscendo da scuola si vedono in 20.
Ma poi si contagiano anche a scuola. Non s contagiavano a settembre perche' non c'era il virus. Oggi si.

Hai i dati?
A scuola si contagiano molto poco o quasi nulla.
Entrano con mascherina e la tengono sia prima che dopo, con finestre aperte e 1 metro di distanza.
Non ci sono contatti tra classi diverse.

Fuori si ritrovano in 6-7 ma senza distanziamento e senza mascherina

Poi, per le superiori, credo che chi sta attento a scuola lo sarà anche a casa. Chi si fa i fatti suoi a scuola, a casa non farà proprio nulla.

[Rosewall]

saranno interessanti i dati di Irlanda, Francia, Germania (anche UK, ma lí mi sono fatto l'idea che i protocolli scolastici facciano abbastanza cacare) che hanno fatto lockdown lasciando aperte le scuole (oltre a fabbriche e negozi essenziali).

È un tentativo ammirevole, forse basato anche sull'idea che
1) se il problema legato alle scuole sono i mezzi pubblici verso le h8, col lockdown ci sono meno persone in giro (in più possono fare rotazioni ed entrate scaglionate).
2) se il problema sono i ragazzi che limonano fuori da scuola, questo si avrebbe anche con la chiusura delle scuole. Il lockdown (e la pressione famigliare) dovrebbe ridurre le occasioni di aggregazione nel tempo libero.
3) hai un luogo pubblico e diffuso che funge da filtro per intercettare nuovi casi

Il problema è che è inevitabile che le scuole (e il resto lasciato aperto) generino comunque nuovi casi (con tutti i protocolli fatti bene, dico).
Come si diceva l'altra settimana, questa è una cosa gestibile nella fase precedente, in cui puoi "giocare" sulle restrizioni differenziate per tipo di attività (e per luogo) per mantenere Rt sotto - mettiamo - l'1,4. Accetti i focolai scolastici e compensi intervenendo maggiormente altrove.
Senonchè questa fase è però volata via molto rapidamente (perchè doveva cominciare prima ed essere più incisiva). Sono passati quasi direttamente dalla fase di relativo controllo (tracciamento, individuazione e chiusura dei cluster) a questa situazione (puttanaio), quando probabilmente (sicuramente) speravano che quella delle restrizioni mirate potesse durare mooolto di più.
Ora come ora sei nella fase lockdown generalizzato, quella dove te ne fotti di tutti gli svariati indicatori e ti concentri sui ricoveri. Per farlo devi abbattere le occasioni di contatto a partire dalla mobilità (cosa che per ora in Francia è avvenuta per metà rispetto a marzo).
Insomma, non so se in questa fase potranno permettersi di tenere le scuole aperte fino alle vacanze natalizie. Non mi stupirei se picchiassero dentro queste due settimane e poi le chiudessero (magari riaprendole poi in anticipo sul resto).

[Nickognito]

Qui intanto la chiusura delle scuole sta dando bei frutti, mentre mia sorella insegnante, per i suoi mille euro al mese, lavora fino a tarda sera per aggiornare il programma alla didattica a distanza, che fa già quasi esclusivamente visto che c'è sempre qualcuno in classe col virus.

[Nasty]

1000 euro al mese? Dove? Non conosco molte insegnanti che guadagnino 1000 euro al mese ( nessuna anzi ), non in Italia almeno.

[Nickognito]

[quote="Nasty"]1000 euro al mese? Dove? Non conosco molte insegnanti che guadagnino 1000 euro al mese ( nessuna anzi ), non in Italia almeno.[/quote

Ha dovuto chiedere il part time per stare vicino a mio padre. Però tanto il lavoro a casa è simile e non conta.

[Johnny Rex]

Qui intanto la chiusura delle scuole sta dando bei frutti, mentre mia sorella insegnante, per i suoi mille euro al mese, lavora fino a tarda sera per aggiornare il programma alla didattica a distanza, che fa già quasi esclusivamente visto che c'è sempre qualcuno in classe col virus.

La chiusura di Tutto darà frutti ancora maggiori.

F.F.

[Rosewall]

bello scatto

[Ombra84]

la didattica a domicilio

[scooter]

Ovviamente, avere idee chiare e non cambiarle ogni due giorni aiuterebbe scuole, studenti e famiglie...

[Nickognito]

Per me la soluzione era semplice, superiori e universita' a distanza tutto l'anno, le altre scuole a distanza ove possibile per i genitori oppure in presenza con delle regole.

Ma l'Italia rispetto a qui e' il paradiso. Ieri una intera scolaresca e' entrata nel mio condominio urlando, ovviamente tutti senza mascherine.

[Monheim]

Ma l'Italia rispetto a qui e' il paradiso. Ieri una intera scolaresca e' entrata nel mio condominio urlando

Motivo per cui un'intera scolaresca entra in un/nel tuo condominio?

[Nickognito]

Ma l'Italia rispetto a qui e' il paradiso. Ieri una intera scolaresca e' entrata nel mio condominio urlando

Motivo per cui un'intera scolaresca entra in un/nel tuo condominio?

Non ho la minima idea. So che la mia ragazza ci e' finita in mezzo.

[alessandro]

Ma l'Italia rispetto a qui e' il paradiso. Ieri una intera scolaresca e' entrata nel mio condominio urlando

Motivo per cui un'intera scolaresca entra in un/nel tuo condominio?

In realtà le scuole non amplificano il virus.
In una società dove 1-2% è positivo è logico ci siano un 1-2% di ragazzi positivi. Ma si è visto che lo sono arrivando da fuori, con casi isolati. Fossero 30 casi tutti in una classe allora è chiaro che è la scuola il diffusore.
Io vedo qui che al liceo una so tutti la mascherina sempre, anche fuori da scuola e in ricreazione, ogni ora aprono le finestre (quando c’era meno freddo erano sempre aperte) quasi tutti arrivano in bici o in auto con i genitori. È un paese.

Già diverso l’università dove sono più promiscui

[tennisfan82]

[paoolino]

Ma l'Italia rispetto a qui e' il paradiso. Ieri una intera scolaresca e' entrata nel mio condominio urlando

Motivo per cui un'intera scolaresca entra in un/nel tuo condominio?

In realtà le scuole non amplificano il virus.
In una società dove 1-2% è positivo è logico ci siano un 1-2% di ragazzi positivi. Ma si è visto che lo sono arrivando da fuori, con casi isolati. Fossero 30 casi tutti in una classe allora è chiaro che è la scuola il diffusore.
Io vedo qui che al liceo una so tutti la mascherina sempre, anche fuori da scuola e in ricreazione, ogni ora aprono le finestre (quando c’era meno freddo erano sempre aperte) quasi tutti arrivano in bici o in auto con i genitori. È un paese.

Già diverso l’università dove sono più promiscui

Ma non è la scuola in se. È il trasporto pubblico legato alla scuola l’amplificatore del virus.

[alessandro]

Motivo per cui un'intera scolaresca entra in un/nel tuo condominio?

In realtà le scuole non amplificano il virus.
In una società dove 1-2% è positivo è logico ci siano un 1-2% di ragazzi positivi. Ma si è visto che lo sono arrivando da fuori, con casi isolati. Fossero 30 casi tutti in una classe allora è chiaro che è la scuola il diffusore.
Io vedo qui che al liceo una so tutti la mascherina sempre, anche fuori da scuola e in ricreazione, ogni ora aprono le finestre (quando c’era meno freddo erano sempre aperte) quasi tutti arrivano in bici o in auto con i genitori. È un paese.

Già diverso l’università dove sono più promiscui

Ma non è la scuola in se. È il trasporto pubblico legato alla scuola l’amplificatore del virus.

Ma di fatti nei paesi quasi tutti i ragazzi vanno con mezzi propri o dei genitori.
Il problema è più nelle città.

[Rosewall]

per quanto possa valere... Etude des facteurs sociodémographiques, comportements et pratiques associés à
l’infection par le SARS-CoV-2 (ComCor)

[Paolo79]

la scuola al tempo del covid

[Monheim]

la scuola al tempo del covid

[Nickognito]

per quanto possa valere... Etude des facteurs sociodémographiques, comportements et pratiques associés à
l’infection par le SARS-CoV-2 (ComCor)

Letto di fretta ma diverse considerazione interessanti, uffici molto pericolosi, pasti letali, se sei single ti va molto meglio e la conferma in parte controintuitiva che i trasporti sono davvero poco pericolosi.

[Johnny Rex]

per quanto possa valere... Etude des facteurs sociodémographiques, comportements et pratiques associés à
l’infection par le SARS-CoV-2 (ComCor)

Letto di fretta ma diverse considerazione interessanti, uffici molto pericolosi, pasti letali, se sei single ti va molto meglio e la conferma in parte controintuitiva che i trasporti sono davvero poco pericolosi.

Piantala, da mesi i pasti han sostituito i supermercati di Marzo 2020 ,se sei single ti va bene per un po' poi ti spacchi i marones uguali.
Ma tu hai la gatta (Come me del resto).

F.F.

[Nickognito]

Dico che se sei single ti contagi meno, non che ti diverti

[waitingernest]

Il problema infatti si pone quando mia figlia mi dice :"papà, ma questa è vecchia!"

Ed è un pezzo del 2017

Mentre leggevo alcuni post a proposito di distanze anagrafiche e muri tra le generazioni, mi son tornati in mente due episodi della mia vita scolastica da alunno.
Nel primo avevo circa otto anni. A fine anno scolastico, mentre stavo salendo scale che portavano al primo piano della mia scuola, incontrai una mia maestra accompagnata dal marito. Parlammo brevemente, quando all'improvviso lui mi chiese:
“Secondo te, quanti anni ho?”
La domanda non mi sorprese e, dopo averci pensato qualche secondo, risposi: “Io direi sessantatré!”
Lui reagì sorpreso e mi disse che avevo ragione.
Sul momento provai orgoglio, ed è per questo che ancora ricordo lo scena, ma da un po' di tempo, l'orgoglio, si è mischiato a un po' di vergogna per la mia eccessiva schiettezza. E poi, mi aveva detto sul serio o era stato al gioco di quel bambino di otto anni?
Nel secondo ricordo, avevo appena iniziato il liceo scientifico ed avevo un’età più vicina a quella dei nostri alunni. Ricordo ancora l'impressione che mi fecero quelli delle quinte. Mi apparvero grandissimi, quasi adulti. Acconciature mai viste nel mio paese, e poi: i vestiti, gli scioperi, le ricreazioni e le assemblee fatte in completa libertà. Vivevano sicuramente già in un mondo rispetto al mio.
Tornando al presente, dai vent'anni, ho iniziato ad insegnare agli adolescenti.
Che dire?
Nella loro mente ho avuto diciotto, venticinque, trenta, quaranta e cinquantacinque anni.
Per molti dodicenni, infatti, il futuro e l'età anagrafica degli adulti è una massa confusa e soprattutto LONTANA. “Lei ha quindici anni, è grande, è tre anni più grande di noi!” “Ne ha diciotto, che pensieri farà mai?” “Lui ne ha venticinque, chi ha mai parlato veramente con un venticinquenne?”
A dodici anni gli adulti sembrano lontani!

Tutto ciò che c'entra con la Scuola?

Forse c'entra perché sta a noi scegliere se alzare muri o costruire ponti tra le generazioni?

Siamo noi a scegliere. Ai piccoli, gli adulti sembrano lontani, ma questi ultimi sanno che l'età è essenzialmente solo un'illusione, perciò possono guidare i più piccoli e lasciarsi guidare da loro nel campo delle mille emozioni che contraddistinguono noi umani.
Perché è così che bambini, adolescenti, adulti e vecchi, ogni giorno, si incontrano, riconoscendo le proprie emozioni nelle vite e nelle storie degli altri.

[Mr Moonlight]

Il problema infatti si pone quando mia figlia mi dice :"papà, ma questa è vecchia!"

Ed è un pezzo del 2017

Mentre leggevo alcuni post a proposito di distanze anagrafiche e muri tra le generazioni, mi son tornati in mente due episodi della mia vita scolastica da alunno.
Nel primo avevo circa otto anni. A fine anno scolastico, mentre stavo salendo scale che portavano al primo piano della mia scuola, incontrai una mia maestra accompagnata dal marito. Parlammo brevemente, quando all'improvviso lui mi chiese:
“Secondo te, quanti anni ho?”
La domanda non mi sorprese e, dopo averci pensato qualche secondo, risposi: “Io direi sessantatré!”
Lui reagì sorpreso e mi disse che avevo ragione.
Sul momento provai orgoglio, ed è per questo che ancora ricordo lo scena, ma da un po' di tempo, l'orgoglio, si è mischiato a un po' di vergogna per la mia eccessiva schiettezza. E poi, mi aveva detto sul serio o era stato al gioco di quel bambino di otto anni?
Nel secondo ricordo, avevo appena iniziato il liceo scientifico ed avevo un’età più vicina a quella dei nostri alunni. Ricordo ancora l'impressione che mi fecero quelli delle quinte. Mi apparvero grandissimi, quasi adulti. Acconciature mai viste nel mio paese, e poi: i vestiti, gli scioperi, le ricreazioni e le assemblee fatte in completa libertà. Vivevano sicuramente già in un mondo rispetto al mio.
Tornando al presente, dai vent'anni, ho iniziato ad insegnare agli adolescenti.
Che dire?
Nella loro mente ho avuto diciotto, venticinque, trenta, quaranta e cinquantacinque anni.
Per molti dodicenni, infatti, il futuro e l'età anagrafica degli adulti è una massa confusa e soprattutto LONTANA. “Lei ha quindici anni, è grande, è tre anni più grande di noi!” “Ne ha diciotto, che pensieri farà mai?” “Lui ne ha venticinque, chi ha mai parlato veramente con un venticinquenne?”
A dodici anni gli adulti sembrano lontani!

Tutto ciò che c'entra con la Scuola?

Forse c'entra perché sta a noi scegliere se alzare muri o costruire ponti tra le generazioni?

Siamo noi a scegliere. Ai piccoli, gli adulti sembrano lontani, ma questi ultimi sanno che l'età è essenzialmente solo un'illusione, perciò possono guidare i più piccoli e lasciarsi guidare da loro nel campo delle mille emozioni che contraddistinguono noi umani.
Perché è così che bambini, adolescenti, adulti e vecchi, ogni giorno, si incontrano, riconoscendo le proprie emozioni nelle vite e nelle storie degli altri.

Ancora oggi è così: mia figlia 22enne pensa che un trentenne è vecchio. Discorso diverso per le milf

[waitingernest]

Il problema infatti si pone quando mia figlia mi dice :"papà, ma questa è vecchia!"

Ed è un pezzo del 2017

Mentre leggevo alcuni post a proposito di distanze anagrafiche e muri tra le generazioni, mi son tornati in mente due episodi della mia vita scolastica da alunno.
Nel primo avevo circa otto anni. A fine anno scolastico, mentre stavo salendo scale che portavano al primo piano della mia scuola, incontrai una mia maestra accompagnata dal marito. Parlammo brevemente, quando all'improvviso lui mi chiese:
“Secondo te, quanti anni ho?”
La domanda non mi sorprese e, dopo averci pensato qualche secondo, risposi: “Io direi sessantatré!”
Lui reagì sorpreso e mi disse che avevo ragione.
Sul momento provai orgoglio, ed è per questo che ancora ricordo lo scena, ma da un po' di tempo, l'orgoglio, si è mischiato a un po' di vergogna per la mia eccessiva schiettezza. E poi, mi aveva detto sul serio o era stato al gioco di quel bambino di otto anni?
Nel secondo ricordo, avevo appena iniziato il liceo scientifico ed avevo un’età più vicina a quella dei nostri alunni. Ricordo ancora l'impressione che mi fecero quelli delle quinte. Mi apparvero grandissimi, quasi adulti. Acconciature mai viste nel mio paese, e poi: i vestiti, gli scioperi, le ricreazioni e le assemblee fatte in completa libertà. Vivevano sicuramente già in un mondo rispetto al mio.
Tornando al presente, dai vent'anni, ho iniziato ad insegnare agli adolescenti.
Che dire?
Nella loro mente ho avuto diciotto, venticinque, trenta, quaranta e cinquantacinque anni.
Per molti dodicenni, infatti, il futuro e l'età anagrafica degli adulti è una massa confusa e soprattutto LONTANA. “Lei ha quindici anni, è grande, è tre anni più grande di noi!” “Ne ha diciotto, che pensieri farà mai?” “Lui ne ha venticinque, chi ha mai parlato veramente con un venticinquenne?”
A dodici anni gli adulti sembrano lontani!

Tutto ciò che c'entra con la Scuola?

Forse c'entra perché sta a noi scegliere se alzare muri o costruire ponti tra le generazioni?

Siamo noi a scegliere. Ai piccoli, gli adulti sembrano lontani, ma questi ultimi sanno che l'età è essenzialmente solo un'illusione, perciò possono guidare i più piccoli e lasciarsi guidare da loro nel campo delle mille emozioni che contraddistinguono noi umani.
Perché è così che bambini, adolescenti, adulti e vecchi, ogni giorno, si incontrano, riconoscendo le proprie emozioni nelle vite e nelle storie degli altri.

Ancora oggi è così: mia figlia 22enne pensa che un trentenne è vecchio. Discorso diverso per le milf

Ovviamente

[Monheim]

[Monheim]

Segnalo un canale fatto bene che magari potrebbe essere utile a insegnanti da segnalare agli studenti e a quest'ultimi stessi per conto loro riguardo a metodo di studio, apprendimento, tecniche di memorizzazione eccetera.

[tennisfan82]

Sembra che Draghi voglia far recuperare i mesi di scuola persi nei mesi estivi.

Farà presto la conoscenza dei sindacati di categoria, auguri

[Mr Moonlight]

Sembra che Draghi voglia far recuperare i mesi di scuola persi nei mesi estivi.

Farà presto la conoscenza dei sindacati di categoria, auguri

Buona idea, ma in molte scuole ragazzi e docenti si lesseranno dalla calura.

[alessandro]

Sembra che Draghi voglia far recuperare i mesi di scuola persi nei mesi estivi.

Farà presto la conoscenza dei sindacati di categoria, auguri

Buona idea, ma in molte scuole ragazzi e docenti si lesseranno dalla calura.

Naturalmente per il turismo non una buona notizia

[tuborovescio]

Uscita di Draghi che denota come di scuola non ci capisca una mazza,
se sul resto delle cose da fare è a sti livelli rimpiangeremo Conte
Pure lui basa tutto sul "tempo" come i coglionazzi " eh gli insegnanti lavorano 18 ore alla settimana"
In generale la scuola ha bisogno di più spazi, classi meno numerose ed insegnanti migliori
altro che qualche settimana di lezioni a caso.

[uglygeek]

Uscita di Draghi che denota come di scuola non ci capisca una mazza,
se sul resto delle cose da fare è a sti livelli rimpiangeremo Conte
Pure lui basa tutto sul "tempo" come i coglionazzi " eh gli insegnanti lavorano 18 ore alla settimana"
In generale la scuola ha bisogno di più spazi, classi meno numerose ed insegnanti migliori
altro che qualche settimana di lezioni a caso.

Va bene ma quest'anno gli studenti fanno piu' fatica con la DAD, io non ho a che fare con la scuola ma posso immaginare che in genere i prof facciano piu' fatica a finire i programmi. Quindi qualche settimana di lavoro in piu' non mi sembra una cattiva idea.

Covid a parte, la scuola per come la ricordo avrebbe anche bisogno della possibilita' di licenziare gli insegnanti scarsi.

[Ombra84]

Veramente han detto fino al 30 giugno, quali mesi estivi