Paolo79 ha scritto:alessandro ha scritto:
Poi pare che i bambini asintomatici abbiano livelli di virus maggiori degli adulti in terapia intensiva e quindi potrebbero rivelarsi dei diffusori incredibili nelle famiglie.
Non credo sia così, piuttosto se uno è asintomatico è più difficile da beccare, è per quello che potrebbe essere più contagioso.
ma un asintomatico, per definizione, non è malato. non ha febbre. non starnutisce. e quindi ha minor probabilità di trasmettere il virus. minor probabilità che però si estende per un periodo di tempo presumibilmente più lungo di uno che è sintomatico, considerato anche il fatto che il bambino asintomatico ma positivo non verrà mai rilevato a meno che non venga rilevato qualcuno prima di lui
Mi riferivo a questo:
CULTURE
"Nei bambini carica virale più alta degli adulti in terapia intensiva": lo studio americano
Secondo una ricerca, pubblicata sul Journal of Pediatrics, i bambini e i ragazzi - anche asintomatici - possono essere veicoli "invisibili" del coronavirus
20/08/2020 10:22 CEST
HuffPost
SANYASM VIA GETTY IMAGES
I bambini e i ragazzi hanno un ruolo molto più preponderante nella diffusione del coronavirus rispetto a quanto si pensasse. Secondo uno studio appena pubblicato sul Journal of Pediatrics, nei piccoli - anche asintomatici - è stata rinvenuta una “carica virale più alta degli adulti in terapia intensiva”.
I ricercatori del Massachussets General Hospital e del Mass General Hospital for Children hanno esaminato un campione di 192 bambini e ragazzi di età compresa tra 0 e 22 anni. Dall’analisi è emerso che i ragazzini infetti e asintomatici avevano una carica virale nelle vie aeree significativamente superiore rispetto ad adulti in terapia intensiva gravemente malati di Covid-19. In generale, per le malattie infettive maggiore è la carica virale più alto è il rischio di contagio.
«Non mi aspettavo che la carica virale fosse così alta – ha commentato Lael Yonker direttrice del Centro per la fibrosi cistica al Massachusetts General Hospital e autrice principale dello studio – e ci sono “bambini sani” che stanno andando in giro con un’alta carica virale di Sars-CoV-2».
Non è la prima volta che gli scienziati cercano di capire che ruolo possano avere i più piccoli nella diffusione del coronavirus: recentemente un’altra ricerca americana, pubblicata su Jama, ha concluso che i bambini infetti di età inferiore ai 5 anni possono ospitare nel naso e nella gola livelli di rna virale uguali o addirittura fino a 100 volte superiori agli adulti. «I bambini non sono immuni da questa infezione – aggiunge un altro autore, Alessio Fasano, pediatra alla Harvard Medical School – e non possiamo escluderli come portatori asintomatici del virus» che possono diffondere in casa o a scuola.