No, ma qui si entra nel discutibile e in parte nell' imprevedibile.BackhandWinner ha scritto:No, però, aspetta. In un sistema complesso quando a un bivio prendi una strada invece dell'altra non sai assolutamente dove ti potrà portare e ti potrebbe portare in un universo completamente diverso da quello alternativo.Nickognito ha scritto:Quando uno vota contro il proprio interesse per ignoranza, non si capisce bene per chi si dovrebbe esser contenti.
Poi, oh, non e' che un operaio inglese senza la brexit sarebbe vissuto mille anni nel lusso e adesso morira' di stenti, eh, pazienza.
Non dico che sia questo il caso: ma immaginare una serie di eventi a catena a partire da questo (che ha sua volta ha dei precedenti, è chiaro, ma è comunque un punto di rottura molto significativo) che porti a conclusioni tragiche non è fantascienza.
Il problema e' se si vota per protesta o cambiamento, ignorando le conseguenze piu' o meno certe. Qui si vede davvero la differenza della lotta degli operai di una volta. Oggi, per stare male, si intende perfino non poter fare le vacanze o non poter andare al ristorante. Un tempo significava vivere in 30 in un appartamento, alzarsi all' alba, camminare un'ora sotto pioggia e freddo, sentirsi dire dal padrone 'oggi non ti voglio, ripassa domani', e cercare di portare a casa una patata (in senso letterale). Il tipo di lotta era un po' diverso. Spesso il risultato era chiaro, evidente, subito.
Ma e' chiaro distinguere la buona dalla cattiva fede. Chi non menziona mai 'il voto per errore' e' sempre in cattiva fede. Tutti sbagliano in ogni campo. E' evidente che, in ogni elezione, ci sia una percentuale, da ambo le parti, ma in misura diversa, di persone che votano per errore, per ignoranza. Che, se avessero saputo, avrebbero votato diversamente.
Puo' far rabbia che questo qualcuno non lo dica mai, ma lo affermi in questo caso, perche' gli conviene. Ma questo rimane.