E il lavoro dov'è?
Re: E il lavoro dov'è?
È un po’ come quelli che spiegano come vivere con il Lotto... e per loro funziona, perché vendono i numeri da giocare ai fessi creduloni
Ma loro non giocano mai... Così questo si è inventato il lavoro di spiegare al mondo le ragioni ideologiche e le modalità pratiche per non lavorare... e lo fa a tempo pieno
Ma loro non giocano mai... Così questo si è inventato il lavoro di spiegare al mondo le ragioni ideologiche e le modalità pratiche per non lavorare... e lo fa a tempo pieno
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Re: E il lavoro dov'è?
grazie NK7 per avermi anticipato la risposta.NK7 ha scritto:Altra vergogna tutta italiana quella di far aprire partite iva e spacciare rapporti subordinati per collaborazioni esterne di liberi professionisti. Costringere poveri cristi a venire scorticati vivi da tasse e commercialisti, a rinunciare a ferie e malattia pur di lavorare e portare a casa due quattrini. E tutto per far guadagnare di più il branco di papponi che muove i fili.Rosewall ha scritto:ma continuare lì come partita iva?
Non aprirei mai una partita IVA per fare un favore a questi stronzi che non mi fanno un indeterminato perchè sarei un costo per loro "eccessivo" (quando poi buttano soldi letteralmente nel cesso per un sacco di cose inutili).
Un grazie comunque a Roswell per l'interessamento
Re: E il lavoro dov'è?
Posto che io lo segnalo soltanto come spunto senza alcuna idolatria e che non vorrei uno stile di vita così essenziale di autoproduzione eccetera, secondo me siete un po' radicali quando dite che in pratica questo è il suo lavoro; penso possa campare di affitto e grazie alle rendite che ottiene dagli investimenti effettuati anche qualora dovesse smettere di fare video e scrivere libri/sul blog.
Poi, oh, posso sbagliarmi.
Certo è che se fossi ricco o abbastanza benestante, investirei molto sul piacere del palato e me ne fotterei allegramente di beni mobili prestigiosi tipo auto, orologi, gioielli, abiti di lusso eccetera se non per mero scopo di rivendita e quindi guadagno.
Ognuno ha i suoi hobby e le sue priorità.
Comunque io focalizzerei l'attenzione sull'immaginare le nostre esistenze con l'entrata che già si ha (e dunque ci consente di campare) senza la necessità di impiegare 40 ore e rotti sul luogo di lavoro a cui si sommano quelle per raggiungerlo e tornare a casa.
Poi, oh, posso sbagliarmi.
Certo è che se fossi ricco o abbastanza benestante, investirei molto sul piacere del palato e me ne fotterei allegramente di beni mobili prestigiosi tipo auto, orologi, gioielli, abiti di lusso eccetera se non per mero scopo di rivendita e quindi guadagno.
Ognuno ha i suoi hobby e le sue priorità.
Comunque io focalizzerei l'attenzione sull'immaginare le nostre esistenze con l'entrata che già si ha (e dunque ci consente di campare) senza la necessità di impiegare 40 ore e rotti sul luogo di lavoro a cui si sommano quelle per raggiungerlo e tornare a casa.
Ultima modifica di Monheim il ven lug 05, 2019 6:14 pm, modificato 1 volta in totale.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: E il lavoro dov'è?
Per me sarebbe già tanto poter continuare ad avere l’entrata che ho già lavorando ma potendo scegliere il posto dove vivere, invece dell’orrenda Seattle.Monheim ha scritto: Comunque io focalizzerei l'attenzione sull'immaginare le nostre esistenze con l'entrata che già si ha (e dunque ci consente di campare) senza la necessità di impiegare 40 ore e rotti sul luogo di lavoro a cui si sommano quelle per raggiungerlo e tornare a casa.
Ma se potessi anche non lavorare non so cosa farei, è una bella domanda. Giugno e luglio alle Baleari, poi studierei chitarra e/o piano, qualche settimana a Parigi... per il resto non so, bisogna poi trovarcisi in quella situazione per capire se si è capaci di non annoiarsi. Il problema è che nella maggior parte dei casi capita quando si è già vecchi o almeno di mezza età...
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Re: E il lavoro dov'è?
In che senso? Ti passeresti i migliori ristoranti del pianeta?Monheim ha scritto:Posto che io lo segnalo soltanto come spunto senza alcuna idolatria e che non vorrei uno stile di vita così essenziale di autoproduzione eccetera, secondo me siete un po' radicali quando dite che in pratica questo è il suo lavoro; penso possa campare di affitto e grazie alle rendite che ottiene dagli investimenti effettuati anche qualora dovesse smettere di fare video e scrivere libri/sul blog.
Poi, oh, posso sbagliarmi.
Certo è che se fossi ricco o abbastanza benestante, investirei molto sul piacere del palato e me ne fotterei allegramente di beni mobili prestigiosi tipo auto, orologi, gioielli, abiti di lusso eccetera se non per mero scopo di rivendita e quindi guadagno.
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Comunque io focalizzerei l'attenzione sull'immaginare le nostre esistenze con l'entrata che già si ha (e dunque ci consente di campare) senza la necessità di impiegare 40 ore e rotti sul luogo di lavoro a cui si sommano quelle per raggiungerlo e tornare a casa.
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Re: E il lavoro dov'è?
Il problema è che quando sei libero e puoi fare il cavolo che vuoi hai 70 anni. E non hai voglia e forze di fare nulla.uglygeek ha scritto:Per me sarebbe già tanto poter continuare ad avere l’entrata che ho già lavorando ma potendo scegliere il posto dove vivere, invece dell’orrenda Seattle.Monheim ha scritto: Comunque io focalizzerei l'attenzione sull'immaginare le nostre esistenze con l'entrata che già si ha (e dunque ci consente di campare) senza la necessità di impiegare 40 ore e rotti sul luogo di lavoro a cui si sommano quelle per raggiungerlo e tornare a casa.
Ma se potessi anche non lavorare non so cosa farei, è una bella domanda. Giugno e luglio alle Baleari, poi studierei chitarra e/o piano, qualche settimana a Parigi... per il resto non so, bisogna poi trovarcisi in quella situazione per capire se si è capaci di non annoiarsi. Il problema è che nella maggior parte dei casi capita quando si è già vecchi o almeno di mezza età...
Comunque io, come vi ho già detto, sarei in natura molto pigro, quindi temo che farei ben poco. I miei hobby principali sono, in ordine sparso:
1) Leggere (e vabbè...leggerei per gran parte della giornata, come quando sono in ferie).
2) Scrivere
3) La musica. Ok ok, è il mio lavoro, ma vuoi mettere a viverla non professionalmente? Finalmente potrei andare a teatro dalla parte del pubblico , potrei vedere concerti, poi starei quasi ogni sera ad ascoltare musica di vari tipi in cuffia, cosa che adoro.
4)Vedere il tennis. Finalmente potrei vedere i tornei da inizio a fine senza il problema di essere sempre in prova o in recita.
5) Internet. Si, mi piace...navigo anche troppo nel tempo libero che ho. Temo farei di peggio.
Insomma tutti hobby molto sedentari, come vedete.
Poi fino a 3-4 anni fa giocavo a tennis regolarmente. Insomma, regolarmente...il lunedi, che il giorno di riposo degli artisti e dei parrucchieri.
Ora ho smesso, ma mi piacerebbe riprendere. Temo però l'infarto, ma comunque se non avessi una cippa da fare potrei riprendere con molta calma e probabilmente lo farei.
Cos'altro? La patata ormai è un ricordo, da giovane era un hobby bellissimo, ora cosa volete....sono vecchio e sposato.
Qualche filmetto in più lo vedrei di sicuro.
Mi rileggerei anche tutti i Tex dal numero 1 al 700, senza andare nell'alta letteratura di cui parlavo al punto 1.
Certamente mi comprerei una villa al mare, e passerei tutto il periodo primavera-estate-inizio autunno al mare.
Poi musei, tanti musei e piccoli viaggetti, i lunghi basta che ne ho fatti troppi.
Altro dirvi non saprei.
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Re: E il lavoro dov'è?
Beh, sì, da ricco sì.chiaky ha scritto:In che senso? Ti passeresti i migliori ristoranti del pianeta?Monheim ha scritto:Posto che io lo segnalo soltanto come spunto senza alcuna idolatria e che non vorrei uno stile di vita così essenziale di autoproduzione eccetera, secondo me siete un po' radicali quando dite che in pratica questo è il suo lavoro; penso possa campare di affitto e grazie alle rendite che ottiene dagli investimenti effettuati anche qualora dovesse smettere di fare video e scrivere libri/sul blog.
Poi, oh, posso sbagliarmi.
Certo è che se fossi ricco o abbastanza benestante, investirei molto sul piacere del palato e me ne fotterei allegramente di beni mobili prestigiosi tipo auto, orologi, gioielli, abiti di lusso eccetera se non per mero scopo di rivendita e quindi guadagno.
Ognuno ha i suoi hobby e le sue priorità.
Comunque io focalizzerei l'attenzione sull'immaginare le nostre esistenze con l'entrata che già si ha (e dunque ci consente di campare) senza la necessità di impiegare 40 ore e rotti sul luogo di lavoro a cui si sommano quelle per raggiungerlo e tornare a casa.
Non male come idea...
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: E il lavoro dov'è?
Faresti bene.Monheim ha scritto:Beh, sì, da ricco sì.chiaky ha scritto:In che senso? Ti passeresti i migliori ristoranti del pianeta?Monheim ha scritto:Posto che io lo segnalo soltanto come spunto senza alcuna idolatria e che non vorrei uno stile di vita così essenziale di autoproduzione eccetera, secondo me siete un po' radicali quando dite che in pratica questo è il suo lavoro; penso possa campare di affitto e grazie alle rendite che ottiene dagli investimenti effettuati anche qualora dovesse smettere di fare video e scrivere libri/sul blog.
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Comunque io focalizzerei l'attenzione sull'immaginare le nostre esistenze con l'entrata che già si ha (e dunque ci consente di campare) senza la necessità di impiegare 40 ore e rotti sul luogo di lavoro a cui si sommano quelle per raggiungerlo e tornare a casa.
Non male come idea...
Io, tuttavia, preferisco le buone trattorie ai ristoranti stellati dove paghi 1000 e mangi pochissimo, seppur di qualità indiscutibile.
Da buon romagnolo se non ho il piatto pieno non sono contento.
Quindi bella trattoria ruspante, generosa di portate e di genuinità.
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Re: E il lavoro dov'è?
Ci mancherebbe, assolutamente.chiaky ha scritto:Faresti bene.Monheim ha scritto:Beh, sì, da ricco sì.chiaky ha scritto:
In che senso? Ti passeresti i migliori ristoranti del pianeta?
Non male come idea...
Io, tuttavia, preferisco le buone trattorie ai ristoranti stellati dove paghi 1000 e mangi pochissimo, seppur di qualità indiscutibile.
Da buon romagnolo se non ho il piatto pieno non sono contento.
Quindi bella trattoria ruspante, generosa di portate e di genuinità.
Però se sei indifferente al prezzo, anche andare in un ristorante stellato può permetterti di uscire satollo.
Diciamo che il piacere del cibo sarebbe in cima alle mie priorità di spesa.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: E il lavoro dov'è?
Buona forchetta eh?Monheim ha scritto:Ci mancherebbe, assolutamente.chiaky ha scritto:Faresti bene.Monheim ha scritto: Beh, sì, da ricco sì.
Io, tuttavia, preferisco le buone trattorie ai ristoranti stellati dove paghi 1000 e mangi pochissimo, seppur di qualità indiscutibile.
Da buon romagnolo se non ho il piatto pieno non sono contento.
Quindi bella trattoria ruspante, generosa di portate e di genuinità.
Però se sei indifferente al prezzo, anche andare in un ristorante stellato può permetterti di uscire satollo.
Diciamo che il piacere del cibo sarebbe in cima alle mie priorità di spesa.
Beh, pure a me me piasce magnà.
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Re: E il lavoro dov'è?
Sì, senza necessariamente riempirsi come un otre (ne ho sempre meno voglia rispetto ad anni fa) quanto di potersi beare di prelibatezze dell'arte culinaria dei vari cuochi/chef dislocati qui e là.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: E il lavoro dov'è?
tralasciando il tuo caso specifico, la cosa della partita iva che "costringe ad essere scorticati vivi da tasse e commercialisti" andrebbe ridimensionata. Anche lo stipendio è falcidiato dai contributi, solo che si tende a farci meno caso, essendo prelevati a monte. Vanno poi contati anche i contributi che versa il datore di lavoro, in quanto maggiore è il costo del lavoro minore è il profiitto ma annche la retribuzione.babaoriley ha scritto:grazie NK7 per avermi anticipato la risposta.NK7 ha scritto:Altra vergogna tutta italiana quella di far aprire partite iva e spacciare rapporti subordinati per collaborazioni esterne di liberi professionisti. Costringere poveri cristi a venire scorticati vivi da tasse e commercialisti, a rinunciare a ferie e malattia pur di lavorare e portare a casa due quattrini. E tutto per far guadagnare di più il branco di papponi che muove i fili.Rosewall ha scritto:ma continuare lì come partita iva?
Non aprirei mai una partita IVA per fare un favore a questi stronzi che non mi fanno un indeterminato perchè sarei un costo per loro "eccessivo" (quando poi buttano soldi letteralmente nel cesso per un sacco di cose inutili).
Un grazie comunque a Roswell per l'interessamento
Il costo del commercialista c'è, ma lo scarichi sul fornitore. Nel caso di un ex dator di lavoro, e di uguali ore lavorate, il totale delle fatture dovrebbe essere tale che al netto di tutti i costi - commercialista incluso - l'ex dipendente prende almeno uguale al precedente stipendio netto annuo (tredicesima e quattordicesima incluse).
L'aspetto cruciale è resistere alla tentazione di spendersi la quota di entrate destinata al fisco. Quella bisognerebbe poter far finta che non esista.
Lo svantaggio è la perdita di tutti i diritti garantiti da un contratto di subordinazione (motivo per cui uno apre la partita iva se l'alternativa è la disoccupazione, tendenzialmente). Il vantaggio è che con la partita iva puoi lavorare anche con altri.
Infine, se si rientra nel regime forfettario, i costi sono ridicolmente bassi. Commercialista incluso.
Tutto questo per dire che nella prospettiva del singolo lavoratore non c'è sta grande differenza fra tempo determinato e partita iva, la differenza è fra indeterminato e resto (in realtà, l'ideale sarebbe avere tempo determinato in una professione richiesta).
Nella prospettiva di uno Stato, incoraggiare (cfr decreto dignità) la migrazione dai contratri subordinato alle partite iva (peraltro agevolate) è invece dannoso.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: E il lavoro dov'è?
(clap clap)Rosewall ha scritto:tralasciando il tuo caso specifico, la cosa della partita iva che "costringe ad essere scorticati vivi da tasse e commercialisti" andrebbe ridimensionata. Anche lo stipendio è falcidiato dai contributi, solo che si tende a farci meno caso, essendo prelevati a monte. Vanno poi contati anche i contributi che versa il datore di lavoro, in quanto maggiore è il costo del lavoro minore è il profiitto ma annche la retribuzione.babaoriley ha scritto:grazie NK7 per avermi anticipato la risposta.NK7 ha scritto: Altra vergogna tutta italiana quella di far aprire partite iva e spacciare rapporti subordinati per collaborazioni esterne di liberi professionisti. Costringere poveri cristi a venire scorticati vivi da tasse e commercialisti, a rinunciare a ferie e malattia pur di lavorare e portare a casa due quattrini. E tutto per far guadagnare di più il branco di papponi che muove i fili.
Non aprirei mai una partita IVA per fare un favore a questi stronzi che non mi fanno un indeterminato perchè sarei un costo per loro "eccessivo" (quando poi buttano soldi letteralmente nel cesso per un sacco di cose inutili).
Un grazie comunque a Roswell per l'interessamento
Il costo del commercialista c'è, ma lo scarichi sul fornitore. Nel caso di un ex dator di lavoro, e di uguali ore lavorate, il totale delle fatture dovrebbe essere tale che al netto di tutti i costi - commercialista incluso - l'ex dipendente prende almeno uguale al precedente stipendio netto annuo (tredicesima e quattordicesima incluse).
L'aspetto cruciale è resistere alla tentazione di spendersi la quota di entrate destinata al fisco. Quella bisognerebbe poter far finta che non esista.
Lo svantaggio è la perdita di tutti i diritti garantiti da un contratto di subordinazione (motivo per cui uno apre la partita iva se l'alternativa è la disoccupazione, tendenzialmente). Il vantaggio è che con la partita iva puoi lavorare anche con altri.
Infine, se si rientra nel regime forfettario, i costi sono ridicolmente bassi. Commercialista incluso.
Tutto questo per dire che nella prospettiva del singolo lavoratore non c'è sta grande differenza fra tempo determinato e partita iva, la differenza è fra indeterminato e resto (in realtà, l'ideale sarebbe avere tempo determinato in una professione richiesta).
Nella prospettiva di uno Stato, incoraggiare (cfr decreto dignità) la migrazione dai contratri subordinato alle partite iva (peraltro agevolate) è invece dannoso.
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
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Re: E il lavoro dov'è?
Mah, io non sono una commercialista e ne capisco poco ma io di gente a partita IVA felice di esserlo ne conosco davvero poca.
Ho amiche che davvero vengono "scorticate vive" dalle tasse e in tasca rimane loro veramente poco. Tralasciando poi le difficoltà nel riuscire farsi pagare i lavori commissionati in tempi ragionevoli (e per ragionevoli intendo sotto i 90 giorni).
Io personalmente non l'aprire mai, non sarei in grado di raggiungere un volume di affari tale da sostenere tutte le uscite che comporta una partita IVA, seppur ai regimi minimi. Poi la sola idea di avere a che fare con la fatturazione elettronica mi fa del tutto desistere
Ho amiche che davvero vengono "scorticate vive" dalle tasse e in tasca rimane loro veramente poco. Tralasciando poi le difficoltà nel riuscire farsi pagare i lavori commissionati in tempi ragionevoli (e per ragionevoli intendo sotto i 90 giorni).
Io personalmente non l'aprire mai, non sarei in grado di raggiungere un volume di affari tale da sostenere tutte le uscite che comporta una partita IVA, seppur ai regimi minimi. Poi la sola idea di avere a che fare con la fatturazione elettronica mi fa del tutto desistere
Re: E il lavoro dov'è?
Ti sei risposta da sola baba quando hai parlato del volume di affari. Ma è appunto un discorso diverso.babaoriley ha scritto:Mah, io non sono una commercialista e ne capisco poco ma io di gente a partita IVA felice di esserlo ne conosco davvero poca.
Ho amiche che davvero vengono "scorticate vive" dalle tasse e in tasca rimane loro veramente poco. Tralasciando poi le difficoltà nel riuscire farsi pagare i lavori commissionati in tempi ragionevoli (e per ragionevoli intendo sotto i 90 giorni).
Io personalmente non l'aprire mai, non sarei in grado di raggiungere un volume di affari tale da sostenere tutte le uscite che comporta una partita IVA, seppur ai regimi minimi. Poi la sola idea di avere a che fare con la fatturazione elettronica mi fa del tutto desistere
In generale dipende dalle alternative, se confidi di trovare la voro entro breve puoi aspettare, se invece sei disoccupata poco a partita iva è meglio di niente senza partita iva, credo.
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
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Re: E il lavoro dov'è?
Si ma io non saprei che farci con la partita IVA
Non confido di trovare lavoro a breve ma ci sono già passata, vedremo.
Non confido di trovare lavoro a breve ma ci sono già passata, vedremo.
Re: E il lavoro dov'è?
ma il regime dei minimi (o come si chiama adesso) non prevede l'obbligo di fatturazione elettronica, credo (nnick?).
I costi sono proporzionali alle entrate. Se uno guadagna zero, versa il 15% (irpef) di zero = zero, e il 25% (inps) di zero = zero. I costi fissi - quello che tocca pagare a prescindere dai ricavi - saranno rappresentati da qualche bollo (nnick?) e dal commercialista, che nel caso di una partita iva agevolata ha ben poco da fare.
È una pressione fiscale bassa (fra l'altro: sull'imponibile). L'unica è che le partite iva agevolate non possono scaricare i costi, ma è una calcolo che deve farsi chi abbia spese professionali significative.
I costi sono proporzionali alle entrate. Se uno guadagna zero, versa il 15% (irpef) di zero = zero, e il 25% (inps) di zero = zero. I costi fissi - quello che tocca pagare a prescindere dai ricavi - saranno rappresentati da qualche bollo (nnick?) e dal commercialista, che nel caso di una partita iva agevolata ha ben poco da fare.
È una pressione fiscale bassa (fra l'altro: sull'imponibile). L'unica è che le partite iva agevolate non possono scaricare i costi, ma è una calcolo che deve farsi chi abbia spese professionali significative.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: E il lavoro dov'è?
Corretto.Rosewall ha scritto:ma il regime dei minimi (o come si chiama adesso) non prevede l'obbligo di fatturazione elettronica, credo (nnick?).
I costi sono proporzionali alle entrate. Se uno guadagna zero, versa il 15% (irpef) di zero = zero, e il 25% (inps) di zero = zero. I costi fissi - quello che tocca pagare a prescindere dai ricavi - saranno rappresentati da qualche bollo (nnick?) e dal commercialista, che nel caso di una partita iva agevolata ha ben poco da fare.
È una pressione fiscale bassa (fra l'altro: sull'imponibile). L'unica è che le partite iva agevolate non possono scaricare i costi, ma è una calcolo che deve farsi chi abbia spese professionali significative.
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Re: E il lavoro dov'è?
INPS zero?
Non c'è un fisso minimo per INPS che pagano tutti?
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Re: E il lavoro dov'è?
E inali?Nasty ha scritto:INPS zero?
Non c'è un fisso minimo per INPS che pagano tutti?
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Re: E il lavoro dov'è?
Noi versiamo i contributi all'ENPAM (una quota fissa, e una quota in base al fatturato annuo).
I medici che lavorano in regime ospedaliero anche all'INPS, o sbaglio?
I medici che lavorano in regime ospedaliero anche all'INPS, o sbaglio?
Re: E il lavoro dov'è?
Un commercialista anche se ha poco da fare costa una botta per uno che non guadagna 2000€ al mese. L'unica è rivolgersi ad Ascom o simili. Anche così il primo anno per chi apre p.iva è un inferno perchè alla prima dichiarazione dei redditi lo stato ti chiede non solo le tasse dell'anno appena concluso ma anche un anticipo del 100% su quelle che verserai l'anno successivo (su redditi non ancora incassati cioè). Tradotto in termini pratici: il primo anno lavorerai come un beduino e guadagnerai zero o quasi.Rosewall ha scritto:ma il regime dei minimi (o come si chiama adesso) non prevede l'obbligo di fatturazione elettronica, credo (nnick?).
I costi sono proporzionali alle entrate. Se uno guadagna zero, versa il 15% (irpef) di zero = zero, e il 25% (inps) di zero = zero. I costi fissi - quello che tocca pagare a prescindere dai ricavi - saranno rappresentati da qualche bollo (nnick?) e dal commercialista, che nel caso di una partita iva agevolata ha ben poco da fare.
Al prossimo giro voto anch'io Salvini. Voglio vedere questo paese insulso fallire e scomparire al più presto dalle carte geografiche (ciao chiaky )
"Together we will make MyMag Metal again"
Re: E il lavoro dov'è?
No. Col nuovo regime forfettario, come detto da Rosewall, le spese sono abbastanza basse.
Re: E il lavoro dov'è?
Mah, io l'ho aperta tre anni fa (come paracadute in caso mi dessero il benservito, l'azienda era passata di mano) e funzionava così, garantito dalla mia commercialista. Spero abbiano tolto questa assurdità degli acconti sull'anno successivo.
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Re: E il lavoro dov'è?
Mia moglie ha aperto il forfettario ed è molto molto conveniente.fabio86 ha scritto:No. Col nuovo regime forfettario, come detto da Rosewall, le spese sono abbastanza basse.
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Re: E il lavoro dov'è?
non è così. Mettiamo che hai aperto la partita iva a gennaio del 2019. Nel 2019 non paghi un euro. Fra luglio e novembre del 2020 paghi tasse&contributi per il 2019 più l'acconto sul 2020 (calcolato sulla base del 2019). Nel 2021, quello che resta da versare per il 2020 più l'acconto per il 2021 (calcolato sulla base del 2020). Eccetera. Quindi, il punto è non spendersi la parte di ricavi (che entrano nel corso del 2019 e del 2020) destinata allo Stato.NK7 ha scritto:
il primo anno per chi apre p.iva è un inferno perchè alla prima dichiarazione dei redditi lo stato ti chiede non solo le tasse dell'anno appena concluso ma anche un anticipo del 100% su quelle che verserai l'anno successivo (su redditi non ancora incassati cioè). Tradotto in termini pratici: il primo anno lavorerai come un beduino e guadagnerai zero o quasi.
I contributi fissi riguardano commercianti e artigiani.
Gli altri, come detto, solo in proporzione alle entrate. Alle loro casse previdenziali (enpam, inpgi, inarcassa...) se la loro professione ne ha una, come gestione separata inps, in tutti gli altri casi.
L'inail per quelle professioni con profili di rischio.
Primo passo per risollevare il Paese: Ragioneria al posto di Greco e Latino.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: E il lavoro dov'è?
Scusa, non ti seguo: perchè 2018? Se ho aperto p.iva a gennaio 2019 il 2018 come rientra nel computo?Rosewall ha scritto:non è così. Mettiamo che hai aperto la partita iva a gennaio del 2019. Nel 2019 non paghi un euro. Fra luglio e novembre del 2020 paghi tasse&contributi per il 2018 più l'acconto sul 2019 (calcolato sulla base del 2018)NK7 ha scritto:
il primo anno per chi apre p.iva è un inferno perchè alla prima dichiarazione dei redditi lo stato ti chiede non solo le tasse dell'anno appena concluso ma anche un anticipo del 100% su quelle che verserai l'anno successivo (su redditi non ancora incassati cioè). Tradotto in termini pratici: il primo anno lavorerai come un beduino e guadagnerai zero o quasi.
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Re: E il lavoro dov'è?
Ok era un refuso ne deduco, ma anche così: l'acconto sul 2020 a me risulta essere pari al 100% di quello che hai pagato per il 2019. Quindi anche se fai pagare il 5% o quello che è rimangono comunque bei soldini che devi anticipare di tasca tua su guadagni che non hai ancora percepito. Hanno cambiato qualcosa in questo senso?Rosewall ha scritto:non è così. Mettiamo che hai aperto la partita iva a gennaio del 2019. Nel 2019 non paghi un euro. Fra luglio e novembre del 2020 paghi tasse&contributi per il 2019 più l'acconto sul 2020 (calcolato sulla base del 2019).NK7 ha scritto:
il primo anno per chi apre p.iva è un inferno perchè alla prima dichiarazione dei redditi lo stato ti chiede non solo le tasse dell'anno appena concluso ma anche un anticipo del 100% su quelle che verserai l'anno successivo (su redditi non ancora incassati cioè). Tradotto in termini pratici: il primo anno lavorerai come un beduino e guadagnerai zero o quasi.
Perchè ho capito che negli anni successivi vai a regime e scali, ma intanto sul primo anno paghi due volte e non è così scontato che una start up produca entrate subito.
"Together we will make MyMag Metal again"
Re: E il lavoro dov'è?
ho modificato, '19
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: E il lavoro dov'è?
D'accordo, ma rimane che il primo anno paghi due volte. A meno che non abbiano cambiato qualcosa.
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Re: E il lavoro dov'è?
ma se il primo anno (2019) hai entrate zero (per assurdo), è "meglio" (si fa per dire), chè la prima volta che paghi (luglio-novembre 2020) paghi zero sia per il 2019 (zero) che per l'acconto (100% del 15% dell'imponibile per l'irpef, 80% del 25% dell'imponibile per l'inps) sul 2020 (calcolato sul 2019: zero). Inoltre l'aliquota per le startup è ancora meno che il 15% (5%).
Quali che siano i ricavi non stai pagando due volte per un anno, ma bensí due volte per due anni (cara grazia che il sadismo fiscale italiano non raccatti qualcosa già a partire dal 2019).
Il sistema dell'acconto è predatorio, ma stiamo parlando del fisco italiano, cioè di un sistema che è vessatorio in tutte le sue forme. E in confronto alle altre, per le modalità e per gli importi, il regime forfettario delle partite iva è paradisiaco (e dunque distorsivo). In ogni caso, il prelievo contributivo a carico dei dipendenti e delle imprese è immediato, ogni mese, e a partire dal primo mese.
Quali che siano i ricavi non stai pagando due volte per un anno, ma bensí due volte per due anni (cara grazia che il sadismo fiscale italiano non raccatti qualcosa già a partire dal 2019).
Il sistema dell'acconto è predatorio, ma stiamo parlando del fisco italiano, cioè di un sistema che è vessatorio in tutte le sue forme. E in confronto alle altre, per le modalità e per gli importi, il regime forfettario delle partite iva è paradisiaco (e dunque distorsivo). In ogni caso, il prelievo contributivo a carico dei dipendenti e delle imprese è immediato, ogni mese, e a partire dal primo mese.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: E il lavoro dov'è?
Rimane che il primo anno devi anticipare di tasca tua soldi che non hai ancora guadagnato. Gira e rigira il succo è questo. Ed è del tutto assurdo che lo stato ti bastoni proprio quando dovrebbe incentivarti.Rosewall ha scritto:Quali che siano i ricavi non stai pagando due volte per un anno, ma bensí due volte per due anni (cara grazia che il sadismo fiscale italiano non raccatti qualcosa già a partire dal 2019).
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Re: E il lavoro dov'è?
È 5%.NK7 ha scritto:Rimane che il primo anno devi anticipare di tasca tua soldi che non hai ancora guadagnato. Gira e rigira il succo è questo. Ed è del tutto assurdo che lo stato ti bastoni proprio quando dovrebbe incentivarti.Rosewall ha scritto:Quali che siano i ricavi non stai pagando due volte per un anno, ma bensí due volte per due anni (cara grazia che il sadismo fiscale italiano non raccatti qualcosa già a partire dal 2019).
Se poi hai regimi standard che tra una cosa è l’altra vai al 50% ...
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Re: E il lavoro dov'è?
In realtà c'è una quota fissa anche per gli altri enti previdenziali (per l'enpam ma credo anche per gli altri), oltre alla quota proporzionale al fatturato (per l'enpam sotto gli 8000 euro annui di fatturato non si deve versare).Rosewall ha scritto:
I contributi fissi riguardano commercianti e artigiani.
Gli altri, come detto, solo in proporzione alle entrate. Alle loro casse previdenziali (enpam, inpgi, inarcassa...) se la loro professione ne ha una, come gestione separata inps, in tutti gli altri casi.
L'inail per quelle professioni con profili di rischio.
Re: E il lavoro dov'è?
corretto, inoltre hanno anche altri costi, in un ginepraio di variabili. Avevo però in mente più che altro il confronto coi costi fissi (elevati) della gestione artigiani e commercianti. La gestione separata invece (le partite iva senza un ordine professionale, e non commercianti&artigiani, sostanzialmente) sembra elevata (25%) ma ai dipendenti fra datore e busta paga viene trattenuto pure di più. La possibilità di andare in passivo non è quella paventata da Nick ("devi anticipare soldi" che ormai hai presumibilmente già incassato), ma un ipotetico primo anno di laute entrate seguito da un crollo di fatturato nell'anno successivo (che ti porta in credito di imposta). O più facilmente, se prima di luglio ti spendi tutti i rocavi senza tenere da parte la fetta per il fisco.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: E il lavoro dov'è?
Non avermene Rose ma mi sa che non ci intendiamo. Io dico che l'anticipo che lo stato ti chiede alla prima dichiarazione dei redditi è bello pesante (oh, è il 100% delle tasse e l'80% dei contributi del primo anno, se non è cambiato nulla -e mi pare di aver capito che non lo sia) e di fatto ti costringe ad accantonare ben più di quello che avevi preventivato, nella migliore delle ipotesi. A metterci di tuo nella peggiore. Il tutto proprio mentre cominci l'attività e quindi in un momento in cui è probabile che non abbia ancora la fila di clienti fuori dalla porta.Rosewall ha scritto:La possibilità di andare in passivo non è quella paventata da Nick ("devi anticipare soldi" che ormai hai presumibilmente già incassato)
Poi boh, se per voi sono bruscolini ok eh, io mi metto nei panni di chi non ha alternative e pur di portare a casa due lire si apre una partita iva e poi si ritrova sorprese dal commercialista.
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Re: E il lavoro dov'è?
È il 5% di tasse. Più l'80% di Inps. Sommato a quello che già devi di tuo per il primo anno. Oh, vedi sopra, se per voi sono bruscolini allegria, apriamo partite iva a raffica che conviene...alessandro ha scritto:È 5%.NK7 ha scritto:Rimane che il primo anno devi anticipare di tasca tua soldi che non hai ancora guadagnato. Gira e rigira il succo è questo. Ed è del tutto assurdo che lo stato ti bastoni proprio quando dovrebbe incentivarti.Rosewall ha scritto:Quali che siano i ricavi non stai pagando due volte per un anno, ma bensí due volte per due anni (cara grazia che il sadismo fiscale italiano non raccatti qualcosa già a partire dal 2019).
Se poi hai regimi standard che tra una cosa è l’altra vai al 50% ...
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Re: E il lavoro dov'è?
NK7 ha scritto:È il 5% di tasse. Più l'80% di Inps. Sommato a quello che già devi di tuo per il primo anno. Oh, vedi sopra, se per voi sono bruscolini allegria, apriamo partite iva a raffica che conviene...
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: E il lavoro dov'è?
infatti centomila nuove partite iva forfettarie nei primi tre mesi dell'anno. Va bene che Lyndon ci ricorderà che gli umani non sono agenti razionali che reagiscono a incentivi e disincentivi ma insomma.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento