E il lavoro dov'è?

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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Nickognito
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

Ma ho letto male o vogliono abolire i licenziamenti? Che è questa follia?
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stefano61
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da stefano61 »

Nickognito ha scritto:
ho letto male o vogliono abolire i licenziamenti? Che è questa follia?
No, purtroppo non hai letto male - anche se, ovviamente, è un provvedimento che va contestualizzato, e si spera che non verrà ancora prorogato quando arriverà a scadenza.

Adesso non si conoscono ancora esattamente tutti i dettagli, ma il prossimo decreto - che dovrebbe essere emanato a giorni - estenderà probabilmente il divieto di licenziare fino a fine anno.

Come se non bastasse, pare ci saranno altri provvedimenti non molto ben congegnati, e critiche - anche assai pesanti - sono già arrivate. Tito Boeri scrive oggi su Repubblica:

Sembra tutto bellissimo, ma, come nel caso della povertà, la realtà è crudele con chi pensa di poter cancellare i mali del mondo con un semplice tratto di penna. Vigente il blocco dei licenziamenti, le imprese che vivono una stagione di grande incertezza sul loro futuro e, ancor più, quelle costrette a ridurre i loro volumi di attività, congelano le assunzioni, non rinnovano i contratti a tempo determinato alla scadenza e non li trasformano in contratti a tempo indeterminato. Senza quella valvola di sfogo molte più imprese falliscono lasciando a casa i propri dipendenti. Per non parlare delle imprese che lasceranno il nostro paese per sfuggire ad un provvedimento incostituzionale e che non ha corrispettivi nell’area Ocse. Sono tutti licenziamenti anche questi, gonfiano anch’essi, come abbiamo visto in questi mesi, i numeri della disoccupazione anche se, spesso con ipocrisia, ci ostiniamo a non chiamarli con il loro vero nome.


https://rep.repubblica.it/pwa/commento/ ... P2-S1.8-T1


In più, il decreto prevede anche una decontribuzione totale fino a dicembre per le imprese che smettono di utilizzare la Cassa Integrazione, indipendentemente dal fatto che stiano assumendo dei lavoratori. Combinata con il blocco dei licenziamenti, questa misura senza precedenti (gli sgravi contributivi concessi negli ultimi anni erano sempre vincolati a nuove assunzioni) è un regalo inaspettato alle imprese che avrebbero comunque smesso di utilizzare la Cassa. Come documentato da Inps e Banca d’Italia, sono molte le aziende che hanno utilizzato la CIG anche in presenza di fatturato stabile o in espansione. Ora queste imprese, che hanno di fatto approfittato della crisi per abbassare il costo del lavoro, si vedranno riconosciuto un ulteriore bonus senza fare nulla. Le aziende che vivono, invece, un calo del loro fatturato, vigente il blocco dei licenziamenti, non potranno mai rinunciare alla Cassa Integrazione e quindi non avranno lo sgravio.


Naturalmente, ci saranno anche altre iniziative per favorire il recupero dei posti di lavori persi, ma nel complesso si rischia di produrre più danni che altro.
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laplaz
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da laplaz »

Nickognito ha scritto:Ma ho letto male o vogliono abolire i licenziamenti? Che è questa follia?
Ma sono già bloccati da mesi ormai. Un'assurdità. Se ne è già parlato. Non c'è alcun senso economico alla base di questa decisione. Non puoi pensare di bloccare la crisi stabilendo che non c'è.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

laplaz ha scritto:
Nickognito ha scritto:Ma ho letto male o vogliono abolire i licenziamenti? Che è questa follia?
Ma sono già bloccati da mesi ormai. Un'assurdità. Se ne è già parlato. Non c'è alcun senso economico alla base di questa decisione. Non puoi pensare di bloccare la crisi stabilendo che non c'è.

quando dicevo che gli italiani sono fissati nel non perdere il posto di lavoro e se ne fregano del crearlo e dei disoccupati non intendevo si arrivasse a questo punto.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Johnny Rex »

Nickognito ha scritto:
laplaz ha scritto:
Nickognito ha scritto:Ma ho letto male o vogliono abolire i licenziamenti? Che è questa follia?
Ma sono già bloccati da mesi ormai. Un'assurdità. Se ne è già parlato. Non c'è alcun senso economico alla base di questa decisione. Non puoi pensare di bloccare la crisi stabilendo che non c'è.

quando dicevo che gli italiani sono fissati nel non perdere il posto di lavoro e se ne fregano del crearlo e dei disoccupati non intendevo si arrivasse a questo punto.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da uglygeek »

Nickognito ha scritto:
laplaz ha scritto:
Nickognito ha scritto:Ma ho letto male o vogliono abolire i licenziamenti? Che è questa follia?
Ma sono già bloccati da mesi ormai. Un'assurdità. Se ne è già parlato. Non c'è alcun senso economico alla base di questa decisione. Non puoi pensare di bloccare la crisi stabilendo che non c'è.

quando dicevo che gli italiani sono fissati nel non perdere il posto di lavoro e se ne fregano del crearlo e dei disoccupati non intendevo si arrivasse a questo punto.
L'idea di fondo e' che se perdi il posto di lavoro e hai piu' di 30 anni non c'e' assolutamente modo di trovarne un altro. Questo, si intende, quando l'economia va bene, figuriamoci nella crisi economica piu' grave dal tempo della guerra.
Se la vedi da questo punto di vista bloccare i licenziamenti ha un senso, finche' a pagari gli stipendi contribuisce lo stato grazie a cassa integrazione e simili. Che non e' poi diverso dal reddito di cittadinanza.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

uglygeek ha scritto: L'idea di fondo e' che se perdi il posto di lavoro e hai piu' di 30 anni non c'e' assolutamente modo di trovarne un altro. Questo, si intende, quando l'economia va bene, figuriamoci nella crisi economica piu' grave dal tempo della guerra.
Se la vedi da questo punto di vista bloccare i licenziamenti ha un senso, finche' a pagari gli stipendi contribuisce lo stato grazie a cassa integrazione e simili. Che non e' poi diverso dal reddito di cittadinanza.
E' molto diverso, moltissimo diverso. Tutela solo chi ha gia' un lavoro, non chi non lo ha. Il reddito di cittadinanza e' esattamente l'opposto: tutelo tutti, rendo l'avere un lavoro non indispensabile per vivere, non condiziono pero' il mercato del lavoro stesso.

E' qui invece il solito meccansimo per cui se sei disoccupato non vali nulla. Se cerchi il primo impiego meno di zero. Se sei in proprio o avevi un contratto a progetto sono cazzi tuoi. Il tuo obiettivo deve essere quello di spillare un contratto lungo, indeterminato, e poi puoi anche non fare nulla, basta che tieni il posto e non lo dai a nessun altro.

Che poi sei costretto a fare cosi'. Io tornerei in Italia, ma o uno mi offre un buon contratto a tempo indeterminato o non mi muovo. Visto il sistema, meglio fare cosi' o emigrare.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Johnny Rex »

Nickognito ha scritto:
uglygeek ha scritto: L'idea di fondo e' che se perdi il posto di lavoro e hai piu' di 30 anni non c'e' assolutamente modo di trovarne un altro. Questo, si intende, quando l'economia va bene, figuriamoci nella crisi economica piu' grave dal tempo della guerra.
Se la vedi da questo punto di vista bloccare i licenziamenti ha un senso, finche' a pagari gli stipendi contribuisce lo stato grazie a cassa integrazione e simili. Che non e' poi diverso dal reddito di cittadinanza.
E' molto diverso, moltissimo diverso. Tutela solo chi ha gia' un lavoro, non chi non lo ha. Il reddito di cittadinanza e' esattamente l'opposto: tutelo tutti, rendo l'avere un lavoro non indispensabile per vivere, non condiziono pero' il mercato del lavoro stesso.

E' qui invece il solito meccansimo per cui se sei disoccupato non vali nulla. Se cerchi il primo impiego meno di zero. Se sei in proprio o avevi un contratto a progetto sono cazzi tuoi. Il tuo obiettivo deve essere quello di spillare un contratto lungo, indeterminato, e poi puoi anche non fare nulla, basta che tieni il posto e non lo dai a nessun altro.


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Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: E il lavoro dov'è?

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Il posto a tempo indeterminato e' sacro.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da laplaz »

uglygeek ha scritto:
Nickognito ha scritto:
laplaz ha scritto:
Ma sono già bloccati da mesi ormai. Un'assurdità. Se ne è già parlato. Non c'è alcun senso economico alla base di questa decisione. Non puoi pensare di bloccare la crisi stabilendo che non c'è.

quando dicevo che gli italiani sono fissati nel non perdere il posto di lavoro e se ne fregano del crearlo e dei disoccupati non intendevo si arrivasse a questo punto.
L'idea di fondo e' che se perdi il posto di lavoro e hai piu' di 30 anni non c'e' assolutamente modo di trovarne un altro. Questo, si intende, quando l'economia va bene, figuriamoci nella crisi economica piu' grave dal tempo della guerra.
Se la vedi da questo punto di vista bloccare i licenziamenti ha un senso, finche' a pagari gli stipendi contribuisce lo stato grazie a cassa integrazione e simili. Che non e' poi diverso dal reddito di cittadinanza.
Non ha mai senso bloccare i licenziamenti perchè incidi negativamente sulla gestione aziendale. Lo Stato deve essere in grado di aiutare i cittadini o di aiutare l'azienda, o entrambe le cose, ma non deve mai danneggiare l'azienda per aiutare i cittadini.
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Re: E il lavoro dov'è?

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Ma poi non aiuta i cittadini, ne aiuta alcuni a dispetto di altri.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da uglygeek »

Io davo per scontato che alla fine il peso di questi stipendi fosse comunque sulle spalle dello stato, le aziende possono mettere in cassa integrazione. Poi non conosco i dettagli delle norme, ma finché siamo in emergenza, avere di colpo 5 milioni di nuovi disoccupati sarebbe meglio?
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da laplaz »

Nickognito ha scritto:Ma poi non aiuta i cittadini, ne aiuta alcuni a dispetto di altri.
Ok, ma qualsiasi provvedimento aiuta alcuni cittadini e non tutti. Quello che intendo dire è che non puoi mettere sulla bilancia un vincolo che peggiora nettamente la gestione aziendale per favorire solo i dipendenti (meglio specificare dipendenti piuttosto che "cittadini" in questo caso).
Che poi non si sa nemmeno realmente quanto durerà questa crisi, quindi è di per sè una scelta senza alcun fondamento che rischia di avere effetti decisamente più negativi di quelli positivi per cui è stata "pensata".
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da paoolino »

Ma basta vedere tutte le responsabilità che vengono attribuite all'azienda nel caso in cui un dipendente tornato in ufficio risulti positivo al covid...
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

laplaz ha scritto:
Nickognito ha scritto:Ma poi non aiuta i cittadini, ne aiuta alcuni a dispetto di altri.
Ok, ma qualsiasi provvedimento aiuta alcuni cittadini e non tutti.
Qualsiasi no. Ma dipende chi aiuti. Se decidi di tagliare le pensioni minime per dare soldi all'amante di Briatore, non e' che puoi dire poi 'vabbe', sempre aiuti qualcuno a dispetto di altri'. Se decidi: do il sussidio di disoccupazione solo a chi ha una casa di proprieta', agli altri nulla, e' un'altra evidente ingiustizia (capirei il contrario). Ora, magari esiste il disoccupato con due miliardi in banca, ma in linea generale non devi mai aiutare il lavoratore a dispetto del disoccupato. Lo puoi fare se c'e' un beneficio per l'occupazione generale del paese, ma qui e' esattamente il contrario. Il lavoratore almeno ha avuto uno stipendio per un tot, sta lavorando, non ha senso favorirlo rispetto al disoccupato (a meno di non dare per scontato che questi lavori a nero :) ).


Quello che intendo e' che si perde sempre di vista cosa succede, in pratica, nel mondo del lavoro. Sembra che l'unico problema sia quello dell'azienda che sfrutta il lavoratore. Ma il problema piu' grande e' che chi cerca lavoro non lo trova, e che il lavoratore e' anche sempre uno che toglie il lavoro a un altro che lo cerca. Il che va bene se e' necessario e competente, certo, ma rimane un problema.

Sarebbe come se nel paese ci fossero 30 milioni di uomini e 1 milione di donne e lo stato obbligasse le donne a non lasciare i mariti qualunque cosa succeda, perche' poi il marito, con le poche donne che ci sono, figurati se trova un'altra. Se vuoi che gli uomini facciano figli, non e' che devi costringere le poche donne a non lasciarli, devi avere piu' donne :)

Se proprio pero' vuoi fare il maschilista invasivo delle liberta' individuali e decidi tu a chi dare le poche donne, beh, dalle o all'uomo migliore o a quello che non ne ha mai avuto una, non a chi ne ha una da vent'anni e la tratta magari pure male.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da uglygeek »

E’ un paragone bizzarro, ma pensandoci bene, se ci fosse davvero 1M di donne per 30 M di uomini probabilmente ci sarebbero davvero leggi che impediscono alla moglie di lasciare il marito, perché sennò scoppierebbero continue faide colossali.
Se i numeri fossero opposti invece ci sarebbero per legge poligamia e harem..
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

certo che ci son certi lavori: se qualcuno di voi e' esperto di crittografia e in grado di lavorarci per la NATO, ho un lavoro da proporvi.

Chi non lo e', del resto? :D
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da paoolino »

Nickognito ha scritto:certo che ci son certi lavori: se qualcuno di voi e' esperto di crittografia e in grado di lavorarci per la NATO, ho un lavoro da proporvi.

Chi non lo e', del resto? :D
Bè, nella biblioteca della facoltà di scienze statistiche c’era un bel libro di crittografia: mi ero sempre ripromesso di prenderlo in prestito, poi non l’ho mai fatto
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da alessandro »

Nickognito ha scritto:certo che ci son certi lavori: se qualcuno di voi e' esperto di crittografia e in grado di lavorarci per la NATO, ho un lavoro da proporvi.

Chi non lo e', del resto? :D
Non ho capito il messaggio.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da balbysauro »

alessandro ha scritto:
Nickognito ha scritto:certo che ci son certi lavori: se qualcuno di voi e' esperto di crittografia e in grado di lavorarci per la NATO, ho un lavoro da proporvi.

Chi non lo e', del resto? :D
Non ho capito il messaggio.
:D
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da miggen »

Sarò "fortunato" io ma, passati i 2/3 mesi di lockdown duro e puro (diciamo marzo/maggio), agenzie e head hunter vari hanno ricominciato a contattarmi con la consueta frequenza per propormi colloqui di lavoro, direi 1 chiamata ogni 2/3 settimane.

Come al solito rispondo che al momento non sto valutando l'idea di cambiare, avendolo già fatto ad inizio 2019, e propongo sempre il nominativo di un mio ex collega che è senza lavoro da inizio luglio.
(Probabilmente sbagliando, un confronto con il mercato del lavoro è sempre opportuno farlo, in linea generale).

Ad ogni modo mi pare che i ruoli commerciali siano sempre molto richiesti, vuoi per un turnover maggiore rispetto ad altre funzioni e/o per lo svecchiamento di certe reti vendita (o ancora per la creazione di nuove).
Curioso di vedere come andrà il 2021 limitatamente a funzioni/ruoli simili al mio.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Burano »

Johnny Rex ha scritto:
Nickognito ha scritto:
uglygeek ha scritto: L'idea di fondo e' che se perdi il posto di lavoro e hai piu' di 30 anni non c'e' assolutamente modo di trovarne un altro. Questo, si intende, quando l'economia va bene, figuriamoci nella crisi economica piu' grave dal tempo della guerra.
Se la vedi da questo punto di vista bloccare i licenziamenti ha un senso, finche' a pagari gli stipendi contribuisce lo stato grazie a cassa integrazione e simili. Che non e' poi diverso dal reddito di cittadinanza.
E' molto diverso, moltissimo diverso. Tutela solo chi ha gia' un lavoro, non chi non lo ha. Il reddito di cittadinanza e' esattamente l'opposto: tutelo tutti, rendo l'avere un lavoro non indispensabile per vivere, non condiziono pero' il mercato del lavoro stesso.

E' qui invece il solito meccansimo per cui se sei disoccupato non vali nulla. Se cerchi il primo impiego meno di zero. Se sei in proprio o avevi un contratto a progetto sono cazzi tuoi. Il tuo obiettivo deve essere quello di spillare un contratto lungo, indeterminato, e poi puoi anche non fare nulla, basta che tieni il posto e non lo dai a nessun altro.


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Rovescio dellamedaglia: licenziamenti liberi, via chi si lamenta del trattamento economico, avanti un altro, disoccupato e quindi disposto a farsi sfruttare di più in cambio di un lavoro. Stessa logica delle delocalizzazioni.
Lo voglio rivedere, Fabio
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

Dove c'è lavoro è l'azienda che spera che il dipendente non si licenzi e i manager controllano preoccupati i dati sul turnover. Il problema principale di tutti i posti dove ho lavorato a Praga. In Italia i lavoratori sono molto più tutelati ma l'offerta economica a ribasso c'è lo stesso perché non c'è lavoro. Non esiste un piano B se non c'è lavoro. Se non reddito di cittadinanza.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Burano »

Sì ma almeno chi è 'dentro' non è più di tanto ricattabile.
Certo, c'è il problema del lavativo che specie nelle grandi aziende per non dire nelle pubbliche, può fare letteralmente il cazzo che gli pare perché inamovibile.
Servirebbe il giusto equilibrio tra le due cose, e non è facile.
La logica pura del "Avanti un altro" che di sicuro è più affamato di te, la eviterei.
Lo voglio rivedere, Fabio
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da miggen »

Nickognito ha scritto:Dove c'è lavoro è l'azienda che spera che il dipendente non si licenzi e i manager controllano preoccupati i dati sul turnover. Il problema principale di tutti i posti dove ho lavorato a Praga. In Italia i lavoratori sono molto più tutelati ma l'offerta economica a ribasso c'è lo stesso perché non c'è lavoro. Non esiste un piano B se non c'è lavoro. Se non reddito di cittadinanza.
Da questo punto di vista con l'eliminazione dell'art.18 e le tutele crescenti in teoria c'è stato un bel cambiamento.
Poi nella realtà dei fatti se il dipendente ha un contratto a tempo indeterminato per l'azienda rimane non proprio semplicissimo licenziare.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

miggen ha scritto:
Nickognito ha scritto:Dove c'è lavoro è l'azienda che spera che il dipendente non si licenzi e i manager controllano preoccupati i dati sul turnover. Il problema principale di tutti i posti dove ho lavorato a Praga. In Italia i lavoratori sono molto più tutelati ma l'offerta economica a ribasso c'è lo stesso perché non c'è lavoro. Non esiste un piano B se non c'è lavoro. Se non reddito di cittadinanza.
Da questo punto di vista con l'eliminazione dell'art.18 e le tutele crescenti in teoria c'è stato un bel cambiamento. .
si'.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da On Cong »

alessandro ha scritto:
Nickognito ha scritto:certo che ci son certi lavori: se qualcuno di voi e' esperto di crittografia e in grado di lavorarci per la NATO, ho un lavoro da proporvi.

Chi non lo e', del resto? :D
Non ho capito il messaggio.
Era crittografato?
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da On Cong »

alessandro ha scritto:
Nickognito ha scritto:certo che ci son certi lavori: se qualcuno di voi e' esperto di crittografia e in grado di lavorarci per la NATO, ho un lavoro da proporvi.

Chi non lo e', del resto? :D
Non ho capito il messaggio.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da alessandro »

Gnu Iorc ha scritto:
alessandro ha scritto:
Nickognito ha scritto:certo che ci son certi lavori: se qualcuno di voi e' esperto di crittografia e in grado di lavorarci per la NATO, ho un lavoro da proporvi.

Chi non lo e', del resto? :D
Non ho capito il messaggio.
Era crittografato
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Messaggio da stefano61 »

Nickognito ha scritto:
Dove c'è lavoro è l'azienda che spera che il dipendente non si licenzi e i manager controllano preoccupati i dati sul turnover. Il problema principale di tutti i posti dove ho lavorato a Praga. In Italia i lavoratori sono molto più tutelati ma l'offerta economica a ribasso c'è lo stesso perché non c'è lavoro. Non esiste un piano B se non c'è lavoro. Se non reddito di cittadinanza.
In Italia, il mercato del lavoro soffre a causa di vari problemi cronici, a cominciare dalla bassa crescita economica del Paese. Tuttavia, questo c' entra solo fino a un certo punto con la crisi causata dalla pandemia.

Il fatto è che, senza Cassa Integrazione a zero ore, avremmo oggi un tasso di disoccupazione al 25% (secondo quanto stimato dalla Banca Centrale Europea). Facile dunque capire come la situazione sia difficile.

Ora, lo scontro tra Confindustria da una parte, e sindacati (che minacciano lo sciopero generale se il blocco dei licenziamenti non verrà prolungato fino a fino anno) dall' altra, si è riprodotto all' interno della maggioranza di Governo, che non ha ancora deciso esattamente come muoversi tra queste istanze così duramente contrapposte.

Si arriverà forse a un compromesso, anche perchè non è ben chiaro come si possano vietare i licenziamenti oltre il termine in cui vige lo "stato di emergenza" senza violare la Costituzione.

Ammortizzatori sociali possono comunque essere aggiunti al reddito di cittadinanza, e già esiste l' indennità di disoccupazione. Quello che più manca sono i programmi di riqualificazione e di reinserimento, con il rischio assai concreto di rimanere poi definitivamente tagliati fuori, soprattutto per i lavoratori a basso livello di specializzazione.
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Re: E il lavoro dov'è?

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stefano61 ha scritto:
Nickognito ha scritto:
Dove c'è lavoro è l'azienda che spera che il dipendente non si licenzi e i manager controllano preoccupati i dati sul turnover. Il problema principale di tutti i posti dove ho lavorato a Praga. In Italia i lavoratori sono molto più tutelati ma l'offerta economica a ribasso c'è lo stesso perché non c'è lavoro. Non esiste un piano B se non c'è lavoro. Se non reddito di cittadinanza.
In Italia, il mercato del lavoro soffre a causa di vari problemi cronici, a cominciare dalla bassa crescita economica del Paese. Tuttavia, questo c' entra solo fino a un certo punto con la crisi causata dalla pandemia.

Il fatto è che, senza Cassa Integrazione a zero ore, avremmo oggi un tasso di disoccupazione al 25% (secondo quanto stimato dalla Banca Centrale Europea). Facile dunque capire come la situazione sia difficile.

Ora, lo scontro tra Confindustria da una parte, e sindacati (che minacciano lo sciopero generale se il blocco dei licenziamenti non verrà prolungato fino a fino anno) dall' altra, si è riprodotto all' interno della maggioranza di Governo, che non ha ancora deciso esattamente come muoversi tra queste istanze così duramente contrapposte.

Si arriverà forse a un compromesso, anche perchè non è ben chiaro come si possano vietare i licenziamenti oltre il termine in cui vige lo "stato di emergenza" senza violare la Costituzione.

Ammortizzatori sociali possono comunque essere aggiunti al reddito di cittadinanza, e già esiste l' indennità di disoccupazione. Quello che più manca sono i programmi di riqualificazione e di reinserimento, con il rischio assai concreto di rimanere poi definitivamente tagliati fuori, soprattutto per i lavoratori a basso livello di specializzazione.
tutto giusto, ma non capisco il criterio di trattare diversamente uno che cerca lavoro da uno che non puo' piu' lavorare e ne cerca un altro. Sono la stessa cosa.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da stefano61 »

Nickognito ha scritto:
non capisco il criterio di trattare diversamente uno che cerca lavoro da uno che non puo' piu' lavorare e ne cerca un altro. Sono la stessa cosa.
Di solito chi è in cerca di prima occupazione è uno giovane, che può usufruire di contratti che sono ritagliati in modo da incentivare le aziende ad assumere chi ha meno di 29 anni.

Ma, dopo, se uno rimane disoccupato è molto più difficile trovare un nuovo impiego. Ragion per cui ci sono tutele maggiori per chi il lavoro lo perde rispetto a chi non l' ha mai avuto.

Naturalmente, con un mercato del lavoro asfittico, molti non riescono comunque ad avere contratti stabili prima di arrivare a 30 anni, e dopo la loro situazione è del tutto simile - se non peggiore, dal momento che il curriculum è più scarso - a quella di chi rimane disoccupato.

Se questo benedetto Paese non inizia a crescere di più (e ci riescono Spagna e Portogallo, per cui non si capisce perchè non debba riuscirsi l' Italia), il problema della scarsità di lavoro non può risolversi.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da uglygeek »

stefano61 ha scritto: Ammortizzatori sociali possono comunque essere aggiunti al reddito di cittadinanza, e già esiste l' indennità di disoccupazione. Quello che più manca sono i programmi di riqualificazione e di reinserimento, con il rischio assai concreto di rimanere poi definitivamente tagliati fuori, soprattutto per i lavoratori a basso livello di specializzazione.
Mi sono sempre chiesto: ma questi programmi di riqualificazione e di reinserimento servono davvero? Se un lavoratore sa fare il suo lavoro, e' comunque piu' facile che trovi un lavoro simile a quello che faceva prima, e se lavorava piu' o meno sara' rimasto al passo con i tempi.
Ma se un lavoratore a 35 anni, 40 anni ancora non e' "qualificato" e' difficile che impari grandi cose nuove, e da adulti in genere si perde la voglia di studiare. Quali sono esempi di questi programmi di riqualificazione che funzionano?

Forse questa e' una frase un po' dura, ma lamentare la mancanza di questi programmi a me sembra un modo per scaricare sullo stato le colpe del fatto che si e' arrivati ad una certa eta' senza avere competenze o capacita' apprezzate dal mercato del lavoro.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da uglygeek »

https://www.linkiesta.it/blog/2020/08/m ... r-rampini/
Infuria la polemica su Rampini che ha detto in TV che lo smart working per molti impiegati statali significa fare mesi di ferie in casa. Ci saranno eccezioni (ad esempio gli insegnanti) ma in generale non credo che abbia tutti i torti. :)
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da stefano61 »

uglygeek ha scritto:
Se un lavoratore sa fare il suo lavoro, e' comunque piu' facile che trovi un lavoro simile a quello che faceva prima, e se lavorava piu' o meno sara' rimasto al passo con i tempi.
Ma se un lavoratore a 35 anni, 40 anni ancora non e' "qualificato" e' difficile che impari grandi cose nuove, e da adulti in genere si perde la voglia di studiare. Quali sono esempi di questi programmi di riqualificazione che funzionano?
Eh, dipende.... Il mercato del lavoro non rimane sempre uguale. Soprattutto ora, in tempi di pandemia, pare destinato a trasformarsi. Alcuni settori avranno bisogno di più occupati, mentre altri subiranno una contrazione.

Non si può pretendere che quando uno smette di fare un lavoro abbia già la qualifica per iniziare a farne un altro, e le aziende non sempre vogliono spendere di tasca propria per formare nuovi lavoratori, specialmente in un periodo di crisi.

Figurati che uno dei problemi strutturali dell' economia in un paese come la Germania è la mancanza di manodopera specializzata in alcuni importanti settori, come ad esempio la sanità - con la conseguenza che solo con l' immigrazione si riesce a sopperire:

Resta però attuale l’eterno problema dell’apparato produttivo tedesco, cioè la difficoltà a trovare manodopera specializzata. Soprattutto il settore sanitario è in sofferenza, al punto che l’immigrazione di medici nella Repubblica federale è ormai continua: solo nell’ultimo anno, secondo dati pubblicati dalla Frankfurter Allgemeine, sono arrivati cinquemila sanitari romeni e ottocento albanesi. Ma sono i dati complessivi della forza lavoro a non soddisfare Scheele: "Nonostante l’impegno nell’istruzione, non possiamo risolvere il problema degli infermieri professionisti senza immigrazione", ha sottolineato il direttore della BA. Ogni anno in Germania ci sono solo 40.000 lavoratori in più, pochi per le esigenze del Paese.

https://rep.repubblica.it/pwa/generale/ ... 262632995/

Sarebbe già qualcosa, comunque, se i Centri per l' impiego riuscissero a collocare i lavoratori dove c' è richiesta, cosa che da noi avviene solo in parte: diverse imprese non trovano chi assumere.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da uglygeek »

L’esempio che fai degli operatori sanitari è interessante perché non è un lavoro che possono fare tutti, ci vuole una certa predisposizione, e poi è un lavoro delicato che richiede competenza perché uno sbaglio può essere fatale. Anche solo se metti male un catetere rischi di causare un’infezione che può uccidere un paziente. Infatti ora in Italia è richiesta una laurea triennale.
Non è che l’operaio 40enne che ha il visto il suo posto di lavoro delocalizzato in Cina possa reinventarsi infermiere con un breve corso di riqualificazione. Ci sarà anche chi ci riesce ma è un’eccezione.

I corsi di riqualificazione, come li descrivi tu, partono dall’idea che se ad una persona insegni qualcosa lui la impara, non importa l’età o il suo livello di istruzione. Ma non è vero, non è così semplice in realtà. Per molte persone è già difficile imparare da bambini, figuriamoci da adulti.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Tore »

stefano61 ha scritto: Vigente il blocco dei licenziamenti, le imprese che vivono una stagione di grande incertezza sul loro futuro e, ancor più, quelle costrette a ridurre i loro volumi di attività, congelano le assunzioni, non rinnovano i contratti a tempo determinato alla scadenza e non li trasformano in contratti a tempo indeterminato. Senza quella valvola di sfogo molte più imprese falliscono lasciando a casa i propri dipendenti. Per non parlare delle imprese che lasceranno il nostro paese per sfuggire ad un provvedimento incostituzionale e che non ha corrispettivi nell’area Ocse.
É un concetto di una linearità che é disarmante come il proveddimento non lo consideri (consapevolmente o inconsapevolemente).
Già salutati 4 colleghi di cui due veramente bravi e con un enorme margine di crescita (e non sono miei amici, sono il superiore) la cui unica "colpa" é stata avere il contratto in scadenza in questo periodo.
Allucinante.

(in un'azienda che era tre anni di seguito che registrava record di produzione e fatturato :-(. Non oso immaginare chi era già in difficoltà)
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da stefano61 »

uglygeek ha scritto:
I corsi di riqualificazione, come li descrivi tu, partono dall’idea che se ad una persona insegni qualcosa lui la impara, non importa l’età o il suo livello di istruzione. Ma non è vero, non è così semplice in realtà. Per molte persone è già difficile imparare da bambini, figuriamoci da adulti.
Ah, ben difficilmente uno accetterebbe anche solo di provare a fare il paramedico :)

Son d' accordo con te, in generale. Ma è anche vero che, se cambia il mercato del lavoro, bisogna sforzarsi d ' imparare altro.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da stefano61 »

Tore ha scritto:
Già salutati 4 colleghi di cui due veramente bravi e con un enorme margine di crescita (e non sono miei amici, sono il superiore) la cui unica "colpa" é stata avere il contratto in scadenza in questo periodo.
Allucinante.

(in un'azienda che era tre anni di seguito che registrava record di produzione e fatturato :-(. Non oso immaginare chi era già in difficoltà)
Situazione molto brutta, questa del virus davvero non ci voleva.....
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

Eh. Io a questi mi riferivo, non a chi cerca il primo lavoro della vita. Questi erano bravi e in scadenza. Devono avere le stesse possibilità di quelli con contratto lungo. Magari meno bravi.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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