E il lavoro dov'è?

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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Nickognito
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

uglygeek ha scritto: A 25 il cervello è già "duro" per imparare cose nuove, mentre è al massimo della creativitá per le cose che sa già bene. Ne parlava proprio la settimana scorsa uno scienziato che ha fatto una conferenza nella mia azienda.
Poi certo, meglio iniziare a 25 che a 40, meglio a 40 che a 60.
il che e' vero, ma non implica che uno strumento o una lingua non si impara piu'.

A 25 anni anche il pene e' piu' duro che a 60, ma non significa che un sessantenne non possa fare sesso.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da uglygeek »

Monheim ha scritto:
uglygeek ha scritto:
Monheim ha scritto: A me sconcerta l'opposto. Grazie della dedica, lo guarderò asap. #15#
#
Ti raccomando la scena con le magliette con la scritta 90h/w... :D E il ragazzo con lo sguardo allucinato che sta lavorando da 52 ore... :D
Tutte cose che ho visto succedere, anche più di 90 a dire il vero.
A maggior ragione che hai visto di persona, non ne sei rimasto sconcertato bensì lo sei da chi ritiene tante quaranta ore a settimana? :roll:
Quelle persone rappresentate nel film sono diventate tutte milionarie, eh... :-)
Poi certo che la settimana di 100 ore (ne ho fatte due o tre) sconcerta anche me, non puo' essere normale.

Pero' 40 ore non sono poi cosi' tante come le fai sembrare. Diventano troppe se uno aggiunge lunghi tempi di pendolarismo, questo e' vero. Ma di per se' 40 ore dedicate al lavoro sulle 168 ore di una settimana non mi sconcertano proprio.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

Per me 40 ore sono moltissime. Sono 8 al giorno. 8 per dormire, per cibo e cose pratiche, cucinare, pulire casa, lavarsi, spesa, commissioni, se ne vanno 3 ore. Ne rimangono 5, con gli spostamenti anche 3 in media. Rapporto di 8 a 5, o anche di 10 a 3, di tutto il resto, affetti, svago, cultura, natura, esercizio fisico.

In più ti stanca.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da tuborovescio »

Più di 20 ore a settimana sono troppe, anche perchè più vai avanti negli anni e meno hai energie e motivazioni.
tra i 27 e i 29 ho fatto due anni a 60 ore a settimana e riuscivo a fare anche diverse altre cose,
bastava non fermarsi mai finchè non crollavi verso le l'una le due, alle 7.30 di nuovo in piedi, 7 giorni su 7
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Rosewall »

tuborovescio ha scritto: tra i 27 e i 29 ho fatto due anni a 60 post a settimana e riuscivo a fare anche diverse altre cose,
bastava non fermarsi mai finchè non crollavi verso le l'una le due, alle 7.30 di nuovo in piedi, 7 giorni su 7
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da tuborovescio »

#100#
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Rosewall »

invece fra i 17 e i 19 si fanno due anni a 60 pippe a settimana :D
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Monheim
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Monheim »

uglygeek ha scritto:
Monheim ha scritto:
uglygeek ha scritto: Ti raccomando la scena con le magliette con la scritta 90h/w... :D E il ragazzo con lo sguardo allucinato che sta lavorando da 52 ore... :D
Tutte cose che ho visto succedere, anche più di 90 a dire il vero.
A maggior ragione che hai visto di persona, non ne sei rimasto sconcertato bensì lo sei da chi ritiene tante quaranta ore a settimana? :roll:
Quelle persone rappresentate nel film sono diventate tutte milionarie, eh... :-)
Poi certo che la settimana di 100 ore (ne ho fatte due o tre) sconcerta anche me, non puo' essere normale.

Pero' 40 ore non sono poi cosi' tante come le fai sembrare. Diventano troppe se uno aggiunge lunghi tempi di pendolarismo, questo e' vero. Ma di per se' 40 ore dedicate al lavoro sulle 168 ore di una settimana non mi sconcertano proprio.
Sì, conosco da anni il film che non ho mai visto come il video finora.

Per il resto Nickognito mi ha anticipato nella risposta.

Sarei anche disposto a lavorare sessanta ore a settimana per cinque anni se poi comportasse non farlo più, ma il punto/problema (quantomeno dal mio punto di vista) è che gran parte di sta gente invasata col lavoro lo fa per un'intera esistenza magari sentendosi anche figa rispetto ai normali poveri stronzi che lo fanno per quaranta ore o poco più/meno.

Credo che venticinque/trenta ore a settimana possa essere un buon compromesso viepiù se suddivise in quattro giorni anziché cinque.

tuborovescio ha scritto:Più di 20 ore a settimana sono troppe, anche perchè più vai avanti negli anni e meno hai energie e motivazioni.
Ci sta.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da uglygeek »

Se lo fai con passione non ti pesa tanto.
La massima attribuita a Confucio, e tanto cara a Mirko Scarcella, che dice: "Scegli un lavoro che ami, e non dovrai lavorare neppure un giorno in vita tua." e' davvero un po' banale, pero' c'e' del vero.

Ti faccio l'esempio di un mio collega davvero molto bravo, fuori scala per livello di competenza e capacita' di emergere e farsi valere (che spesso e' anche piu' importante della competenza). Questo mio collega, italiano, l'ho conosciuto quando era ancora uno studente. Lui aveva fin da subito (dai 25 anni) l'idea di guadagnare abbastanza soldi per poter andare in pensione a 40 anni, e senza fare la fame, vivendo piu' che bene. Ovviamente c'e' riuscito, non so quanto abbia guadagnato di preciso ma visto che ad un certo punto guidava tutto l'IT per un colosso bancario svizzero, immagino molti milioni. Quindi a 40 anni circa e' andato in pensione e si e' spostato con la famiglia in un'isola delle Canarie. Tutto bene? Quasi...
Alcuni anni dopo e' tornato a lavorare.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da laplaz »

uglygeek ha scritto:Se lo fai con passione non ti pesa tanto.
La massima attribuita a Confucio, e tanto cara a Mirko Scarcella, che dice: "Scegli un lavoro che ami, e non dovrai lavorare neppure un giorno in vita tua." e' davvero un po' banale, pero' c'e' del vero.

Ti faccio l'esempio di un mio collega davvero molto bravo, fuori scala per livello di competenza e capacita' di emergere e farsi valere (che spesso e' anche piu' importante della competenza). Questo mio collega, italiano, l'ho conosciuto quando era ancora uno studente. Lui aveva fin da subito (dai 25 anni) l'idea di guadagnare abbastanza soldi per poter andare in pensione a 40 anni, e senza fare la fame, vivendo piu' che bene. Ovviamente c'e' riuscito, non so quanto abbia guadagnato di preciso ma visto che ad un certo punto guidava tutto l'IT per un colosso bancario svizzero, immagino molti milioni. Quindi a 40 anni circa e' andato in pensione e si e' spostato con la famiglia in un'isola delle Canarie. Tutto bene? Quasi...
Alcuni anni dopo e' tornato a lavorare.
Per uno che ragiona per obiettivi, come dicevo negli altri post, mi sembra perfettamente comprensibile.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

uglygeek ha scritto:Se lo fai con passione non ti pesa tanto.
questa e' una frase che si sente spesso. Posto che un saggio nella vita puo' riuscire a fare con passione tutto, anche le cose piu' schifose, a volte sembra passare per una colpa non lavorare con passione. Questo e' un modo quasi del tutto assente nella storia del pensiero umano. Nel passato, chi poteva non lavorava proprio e quasi nessuno si sognava proprio di legare passione e lavoro. Il lavoro e' fatica e obbligo per sopravvivere.
Spesso sembra che sia una colpa lavorare senza passione. Pero' poi le persone che lo pensano non fanno i lavapiatti, non lavorano agli spurghi, non puliscono il sedere degli infermi, non fanno i guardiani nelle carceri e cosi' via.
La massima attribuita a Confucio, e tanto cara a Mirko Scarcella, che dice: "Scegli un lavoro che ami, e non dovrai lavorare neppure un giorno in vita tua." e' davvero un po' banale, pero' c'e' del vero.
Riguardo al detto di Confucio, ovviamente Confucio non l'ha mai detto, sono quei post he girano sui social dove si atrribuiscono frasi a effetto a personaggi famosi, senza che l'abbiano mai detto. Figurati se ai tempi di Confucio si sceglieva il lavoro che si amava. E' un detto apparso pare per la prima volta nel 1982, attribuito a un saggio antico non identificato. E attribuito a Confucio da un giornalista americano nel 1985. Da li' in poi si e' diffuso.
Il passo confuciano piu' simile in realta' dice: "chi si lamentera' se il legislatore dara' a tutti il giusto lavoro?". Che e' un concetto un po' diverso :) .
Ti faccio l'esempio di un mio collega davvero molto bravo, fuori scala per livello di competenza e capacita' di emergere e farsi valere (che spesso e' anche piu' importante della competenza). Questo mio collega, italiano, l'ho conosciuto quando era ancora uno studente. Lui aveva fin da subito (dai 25 anni) l'idea di guadagnare abbastanza soldi per poter andare in pensione a 40 anni, e senza fare la fame, vivendo piu' che bene. Ovviamente c'e' riuscito, non so quanto abbia guadagnato di preciso ma visto che ad un certo punto guidava tutto l'IT per un colosso bancario svizzero, immagino molti milioni. Quindi a 40 anni circa e' andato in pensione e si e' spostato con la famiglia in un'isola delle Canarie. Tutto bene? Quasi...
Alcuni anni dopo e' tornato a lavorare.
E grazie. Faceva un bel lavoro. Non tutti possono ne' devono fare un bel lavoro.

Ma soprattutto, 40 ore sono oggettivamente tantissimo. Anche leggere romanzi per 40 ore la settimana e' tantissimo. Anche fare sesso per 40 ore la settimana. Anche stare con la mamma 40 ore a settimana. Anche giocare a tennis. Anche mangiare. Nessuno fa niente 40 ore a settimana se non e' costretto, tranne eccezioni.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Johnny Rex »

Con Nickognito.

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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Monheim »

Nella fattispecie ringrazio Nickognito di parlare anche per me a maggior ragione non avendo al momento affatto tempo di rispondere articolando in merito.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

Ma poi almeno vivessimo in un modo in cui ci si concentra sul lavoro e non sul prodotto. Capirei questo.

Ovviamente potremmo farlo; ognuno di noi potrebbe faare questo discorso: lavoro 40 ore la settimana, e consumo meno ore. Tranne la casa, boh, per il resto io consumo meno ore, quindi preferisco consumare prodotti piu' scarsi, o meno prodotti (uno stipendio basso), pur di avere un lavoro piacevole.

Ma il nostro mondo non funziona cosi', l'offerta lavoro non dipende da quanto gradevole sia il lavoro, ma dipende dalla produzione.

E io non sono nemmeno uno di quelli che starebbe senza lavorare, o equipara il lavoro al resto del tempo. A me piace fare un lavoro, una attivita' fissa, che devo fare, che serve alla comunita' e mi sentirei depresso se stesso tutti il giorno a leggere e correre o avessi mille traguardi e obiettivi solo personali.

Ma 8-10 ore al giorno vuol dire ben oltre la meta' del giorno, tra l'altro nelle uniche ore dove c'e' luce, piu' o meno. Io se voglio vedere un minimo di luce naturale devo uscire e farmi una pausa pranzo lunga, altrimenti non ho sulla pelle nemmeno un secondo di sole.

E insomma, dai...
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da chiaky »

Io non ho molta simpatia nè per il pigrone italico, che meno ne fa e meno ne farebbe, nè per lo stakanovic stile giappo, una buona via di mezzo è sempre la preferibile.
Tuttavia concordo che non sia possibile passare metà della nostra vita lavorando.
Io ho sempre fatto lavori da non più di sei ore al giorno.
In ufficio comunale facevo sei ore (solo la mattina).
In sala corse facevo 4-5 ore e non tutti i giorni.
Quando pulivo in asilo facevo massimo 6 ore.
Quando vendevo corsi al telefono 4-5 ore e non tutti i giorni
Ora, cantando non posso fare più di 4-5 ore al giorno, ci sono giorni in cui lavoro due tre ore, dipende dalle esigenze di studio e di performance.
Le otto ore mai fatte in vita mia e va decisamente bene così.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Johnny Rex »

chiaky ha scritto:.
Tuttavia concordo che non sia possibile passare metà della nostra vita lavorando.
Secoli fa nei campi si facevano un culo così seguendo il sole, nei mesi invernali manutenzione e gestione delle scorte.
Si accoppavano per le condizioni di lavoro e tutto il resto, ma come numero di ore per me lavoravano meno di quelli dell'800', probabilmente il secolo record quanto a ore dedite alla produzione ,non erano proprio scemi.
Si lavora di più adesso, anche senza arrivare alle follie americane o asiatiche ,e gli orari fissi in tante attività restano
Balbysauro ha scritto:Un retaggio dell'Ottocento
Faccio l'esempio di studi notarili con magari 3 ore di pausa fra 12 e 30 e 15 e 30 e poi avanti fino alle 19 e 30, ma che senso hanno cose del genere,dai

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da chiaky »

Johnny Rex ha scritto:
chiaky ha scritto:.
Tuttavia concordo che non sia possibile passare metà della nostra vita lavorando.
Secoli fa nei campi si facevano un culo così seguendo il sole, nei mesi invernali manutenzione e gestione delle scorte.
Si accoppavano per le condizioni di lavoro e tutto il resto, ma come numero di ore per me lavoravano meno di quelli dell'800', probabilmente il secolo record quanto a ore dedite alla produzione ,non erano proprio scemi.
Si lavora di più adesso, anche senza arrivare alle follie americane o asiatiche ,e gli orari fissi in tante attività restano
Balbysauro ha scritto:Un retaggio dell'Ottocento
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Tuttavia, le follie americane e asiatiche hanno portato quei paesi ad avere le migliori economie al mondo.
Forse non è proprio un caso.
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Re: E il lavoro dov'è?

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ok, ma basta dire che si fa per soldi, per l'economia, non perche' e' bello
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da chiaky »

Nickognito ha scritto:ok, ma basta dire che si fa per soldi, per l'economia, non perche' e' bello
Beh, non vedo cosa ci sia di bello nel lavorare tutto il giorno, se non quando il tuo lavoro ti piace e ti esalta più di ogni altra cosa.
Ma siccome la maggior parte della gente fa un lavoro che non gli piace, non vedo proprio cosa ci sia di bello. E' ovvio che si fa per i soldi e l'economia.
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Re: E il lavoro dov'è?

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chiaky ha scritto:
Nickognito ha scritto:ok, ma basta dire che si fa per soldi, per l'economia, non perche' e' bello
Beh, non vedo cosa ci sia di bello nel lavorare tutto il giorno, se non quando il tuo lavoro ti piace e ti esalta più di ogni altra cosa.
Ma siccome la maggior parte della gente fa un lavoro che non gli piace, non vedo proprio cosa ci sia di bello. E' ovvio che si fa per i soldi e l'economia.
eh, dillo a uglygeek, mica a me.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Johnny Rex »

chiaky ha scritto: Tuttavia, le follie americane e asiatiche hanno portato quei paesi ad avere le migliori economie al mondo.
Forse non è proprio un caso.
Non lo è, ma l'altra faccia della luna è lì da vedere.
Disturbi mentali e fisici, vite familiari inesistenti, Suicidi (specie in Japan), Vali quanto vale il tuo lavoro .

F.F.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da chiaky »

Johnny Rex ha scritto:
chiaky ha scritto: Tuttavia, le follie americane e asiatiche hanno portato quei paesi ad avere le migliori economie al mondo.
Forse non è proprio un caso.
Non lo è, ma l'altra faccia della luna è lì da vedere.
Disturbi mentali e fisici, vite familiari inesistenti, Suicidi (specie in Japan), Vali quanto vale il tuo lavoro .

F.F.
Ma vedi, in Japan non lo vedono assolutamente come un problema, e persino il suicidio o addirittura la morte sul lavoro fa parte del gioco.
Della serie l'individuo conta meno della collettività e se finisco in manicomio o, peggio, al cimitero per sviluppare la mia società pazienza.
E' la contrapposizione tra la società dell'individuo (la nostra) vs quella del collettivo (per esempio quela Giapponese).
C'è un video su YT dove una giapponese che vive in Italia va in giro per il Giappone a chiedere quante ore lavora la gente, e alle risposte (15 ore, 16 eccetera), gli chiede se non le considerino troppe e loro (non tutti eh) rispondono che no, perchè cos'altro si deve fare se non creare le premesse per far funzionare il paese?
Ecco...
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

no, individuo e collettivo non c'entrano nulla.

Quello che c'entra e' l'interesse per la collettivita' ad avere soldi o l'interesse per la collettivita' ad avere tempo, o ad avere, boh, musica.

Far funzionare il paese magari per qualcuno vuol dire garantire, boh, una natura incontaminata, oppure energia positiva che si ottiene solo con 10 ore di meditazione al giorno, o la pace, o il silenzio, per cui tutti stanno zitti tutto il giorno e non lavorano. Oppure divertimenti e tempo libero. O magari tanti bambini e tutti fanno sesso tutto il giorno.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da chiaky »

Nickognito ha scritto:no, individuo e collettivo non c'entrano nulla.

Quello che c'entra e' l'interesse per la collettivita' ad avere soldi o l'interesse per la collettivita' ad avere tempo, o ad avere, boh, musica.

Far funzionare il paese magari per qualcuno vuol dire garantire, boh, una natura incontaminata, oppure energia positiva che si ottiene solo con 10 ore di meditazione al giorno, o la pace, o il silenzio, per cui tutti stanno zitti tutto il giorno e non lavorano. Oppure divertimenti e tempo libero. O magari tanti bambini e tutti fanno sesso tutto il giorno.
Ogni cultura si pone le proprie priorità.
Le priorità del Giappone sono:
1) Che tutto funzioni alla perfezione (e per fare questo devono lavorare moltissimo e non sbagliare mai).
2) Che ci sia "armonia". E per fare questo sono necessarie educazione, impegno, silenzio, sicurezza.

Il fare soldi non è un valore principale, ma comunque diventa legato ai due punti fondamentali, specialmente al primo. Per far funzionare tutto devi lavorare molto e se lavori molto guadagni.
Il giappone ricerca spasmodicamente la perfezione, ed è anche per questo motivo che sviluppa la robotica e la tecnologia in questo modo unico al mondo.
L'errore non è accettabile facilmente. Per dire, non è raro che un giapponese che trova in una confezione poniamo di pasta, un maccherone verde in mezzo a maccheroni bianchi, mandi proteste formali con richiesta di scuse alla compagnia produttrice.
Anche la forma dei prodotti (per esempio della frutta) è importante e se vengono vendute per esempio mele di forma troppo diversa (e quindi non armoniche) o addirittura non belle da vedere perchè con segni di marciume, le proteste sono assicurate.

Noi le prenderemmo senza nemmeno badarci.

Non è facile e forse nemmeno possibile capire questa mentalità.
Poi ci si chiede perchè in Asia il virus sia sparito :lol: e qui no.
P.S. Comunque in questi ultimi giorni, il virus sta avendo una piccola recrudescenza in Giappone.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

Ok, ma 'che tutto funzioni' non c'entra molto con individualismo e collettivita'
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da chiaky »

Nickognito ha scritto:Ok, ma 'che tutto funzioni' non c'entra molto con individualismo e collettivita'
C'entra moltissimo invece. Perchè un popolo individualista non può pensare al funzionamento del collettivo e della società, pensa solo a se stesso.
La cosa che mia moglie dice spesso è che noi pensiamo solo a noi stessi e loro sono altruisti.
Infatti mi fa incazzare perchè spesso deve favorire gli altri o il collettivo e averne lei un nocumento.
Ma quello è lo spirito.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

Niente, non ci capiamo.

Il collettivo e' costituito da individui. Se tutti i Giapponesi muoiono, come individui, non rimane nessun collettivo a funzionare. Se nessun Giapponese, come individuo, gode dei vantaggi, non esiste nessun bene collettivo.

Poi se l'individuo e' egoista e ha interessi del tipo 'voglio una bella macchina' la situazione e' diversa da quella di un individuo altruista che vuole 'che tutti abbiano mezzi pubblici efficienti', o anche egoista che vuole, che so 'che il Giappone come stato abbia la fama di efficienza'.

Il raggiungimento di alcuni interessi avviene solo de tutti collaborano, certo. Rimane il fatto che un europeo come me, superindividualista, preferisce che i mezzi funzionino e se ne frega della macchina. Le due cose non sono collegate.

Puo' tranquillamente esistere un popolo altruista e non individualista che si augura che 'nulla funzioni e che la vita sia fatta di tempo libero per tutti'. Chi lavora troppo viene punito in nome della collettivita'.

Il Giappone ha sia una cultura del collettivo che del funzionamento efficiente, ma le due cose non sono collegate.
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Re: E il lavoro dov'è?

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chiaky ha scritto:L'errore non è accettabile facilmente. Per dire, non è raro che un giapponese che trova in una confezione poniamo di pasta, un maccherone verde in mezzo a maccheroni bianchi, mandi proteste formali con richiesta di scuse alla compagnia produttrice.
Anche la forma dei prodotti (per esempio della frutta) è importante e se vengono vendute per esempio mele di forma troppo diversa (e quindi non armoniche) o addirittura non belle da vedere perchè con segni di marciume, le proteste sono assicurate.

Noi le prenderemmo senza nemmeno badarci.
Non al livello dei giapponesi, ma già in Regno Unito la protesta/complaint al ristorante eccetera è molto più diffusa e radicata nella cultura che in Italia pur senza essere minimamente paragonabili a precisione e pulizia nipponiche (anzi!).

In altri termini c'è un approccio generalizzato meno rilassato rispetto all'italico medio in veste di cliente/fruitore di un bene o servizio.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

Qua se protesti al ristorante ti servono dopo tre ore.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da uglygeek »

Nickognito ha scritto:
chiaky ha scritto:
Nickognito ha scritto:ok, ma basta dire che si fa per soldi, per l'economia, non perche' e' bello
Beh, non vedo cosa ci sia di bello nel lavorare tutto il giorno, se non quando il tuo lavoro ti piace e ti esalta più di ogni altra cosa.
Ma siccome la maggior parte della gente fa un lavoro che non gli piace, non vedo proprio cosa ci sia di bello. E' ovvio che si fa per i soldi e l'economia.
eh, dillo a uglygeek, mica a me.
Sì ma io non dicevo che ti devi far piacere il lavoro, dicevo che dovresti cercare di fare un lavoro che ti piace.

Lo so che non tutti ci riescono, ma almeno provarci. Poi se non ci riesci meglio lavorare il meno possibile, o meglio ancora disporre di qualche reddito di cittadinanza e pensare ad altro.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da uglygeek »

chiaky ha scritto:
Johnny Rex ha scritto:
chiaky ha scritto: Tuttavia, le follie americane e asiatiche hanno portato quei paesi ad avere le migliori economie al mondo.
Forse non è proprio un caso.
Non lo è, ma l'altra faccia della luna è lì da vedere.
Disturbi mentali e fisici, vite familiari inesistenti, Suicidi (specie in Japan), Vali quanto vale il tuo lavoro .

F.F.
Ma vedi, in Japan non lo vedono assolutamente come un problema, e persino il suicidio o addirittura la morte sul lavoro fa parte del gioco.
Della serie l'individuo conta meno della collettività e se finisco in manicomio o, peggio, al cimitero per sviluppare la mia società pazienza.
E' la contrapposizione tra la società dell'individuo (la nostra) vs quella del collettivo (per esempio quela Giapponese).
C'è un video su YT dove una giapponese che vive in Italia va in giro per il Giappone a chiedere quante ore lavora la gente, e alle risposte (15 ore, 16 eccetera), gli chiede se non le considerino troppe e loro (non tutti eh) rispondono che no, perchè cos'altro si deve fare se non creare le premesse per far funzionare il paese?
Ecco...
Allora la mentalità giapponese è perfetta per Nickognito che vuole fare qualcosa che serva al paese. :)
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da uglygeek »

chiaky ha scritto:
Nickognito ha scritto:Ok, ma 'che tutto funzioni' non c'entra molto con individualismo e collettivita'
C'entra moltissimo invece. Perchè un popolo individualista non può pensare al funzionamento del collettivo e della società, pensa solo a se stesso.
La cosa che mia moglie dice spesso è che noi pensiamo solo a noi stessi e loro sono altruisti.
Infatti mi fa incazzare perchè spesso deve favorire gli altri o il collettivo e averne lei un nocumento.
Ma quello è lo spirito.
Chiaky, se non sbaglio i cinesi sarebbero come noi in questo, penserebbero solo a loro stessi e alla loro famiglia e non al collettivo. Ma il collettivo viene imposto con la forza del partito unico.
Ultima modifica di uglygeek il mer nov 11, 2020 5:53 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Johnny Rex »

uglygeek ha scritto:
Nickognito ha scritto:
chiaky ha scritto: Beh, non vedo cosa ci sia di bello nel lavorare tutto il giorno, se non quando il tuo lavoro ti piace e ti esalta più di ogni altra cosa.
Ma siccome la maggior parte della gente fa un lavoro che non gli piace, non vedo proprio cosa ci sia di bello. E' ovvio che si fa per i soldi e l'economia.
eh, dillo a uglygeek, mica a me.
Sì ma io non dicevo che ti devi far piacere il lavoro, dicevo che dovresti cercare di fare un lavoro che ti piace.

Lo so che non tutti ci riescono, ma almeno provarci. Poi se non ci riesci meglio lavorare il meno possibile, o meglio ancora disporre di qualche reddito di cittadinanza e pensare ad altro.
Così mi piaci :)

F.F.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da uglygeek »

Nickognito ha scritto:Niente, non ci capiamo.

Il collettivo e' costituito da individui. Se tutti i Giapponesi muoiono, come individui, non rimane nessun collettivo a funzionare. Se nessun Giapponese, come individuo, gode dei vantaggi, non esiste nessun bene collettivo.

Poi se l'individuo e' egoista e ha interessi del tipo 'voglio una bella macchina' la situazione e' diversa da quella di un individuo altruista che vuole 'che tutti abbiano mezzi pubblici efficienti', o anche egoista che vuole, che so 'che il Giappone come stato abbia la fama di efficienza'.

Il raggiungimento di alcuni interessi avviene solo de tutti collaborano, certo. Rimane il fatto che un europeo come me, superindividualista, preferisce che i mezzi funzionino e se ne frega della macchina. Le due cose non sono collegate.

Puo' tranquillamente esistere un popolo altruista e non individualista che si augura che 'nulla funzioni e che la vita sia fatta di tempo libero per tutti'. Chi lavora troppo viene punito in nome della collettivita'.

Il Giappone ha sia una cultura del collettivo che del funzionamento efficiente, ma le due cose non sono collegate.
Sì che sono collegate, è come con le api o le formiche. L'individuo si sacrifica in nome della collettività ma la collettività prospera. Uno può dire: se tutti gli individui si sacrificano chi è che prospera? E non avrebbe tutti i torti, ma è anche vero che la qualità media della vita in un paese ricco e prospero è migliore che in un paese povero.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da chiaky »

Nickognito ha scritto:Niente, non ci capiamo.

Il collettivo e' costituito da individui. Se tutti i Giapponesi muoiono, come individui, non rimane nessun collettivo a funzionare. Se nessun Giapponese, come individuo, gode dei vantaggi, non esiste nessun bene collettivo.

Poi se l'individuo e' egoista e ha interessi del tipo 'voglio una bella macchina' la situazione e' diversa da quella di un individuo altruista che vuole 'che tutti abbiano mezzi pubblici efficienti', o anche egoista che vuole, che so 'che il Giappone come stato abbia la fama di efficienza'.

Il raggiungimento di alcuni interessi avviene solo de tutti collaborano, certo. Rimane il fatto che un europeo come me, superindividualista, preferisce che i mezzi funzionino e se ne frega della macchina. Le due cose non sono collegate.

Puo' tranquillamente esistere un popolo altruista e non individualista che si augura che 'nulla funzioni e che la vita sia fatta di tempo libero per tutti'. Chi lavora troppo viene punito in nome della collettivita'.

Il Giappone ha sia una cultura del collettivo che del funzionamento efficiente, ma le due cose non sono collegate.
Cosa vuoi che ti dica. Li conosci meglio te che non sei mai stato li e non conosci nessun giapponese, che io che vivo parti dell'anno li, ne conosco centinaia e ne ho sposata una.
Il tuo tuttologismo è addirittura sconvolgente :D
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

chiaky ha scritto: Cosa vuoi che ti dica. Li conosci meglio te che non sei mai stato li e non conosci nessun giapponese, che io che vivo parti dell'anno li, ne conosco centinaia e ne ho sposata una.
Il tuo tuttologismo è addirittura sconvolgente :D
e' una questione di logica, non di conoscenza del paese.
Sicuramente conosci il Giappone molto meglio di me.
Detto questo, a tuttologia mi batti, addirittura sai che non conosco giapponesi. In realta', tra le persone che venivano a casa mia prima della pandemia, oltre la meta' sono asiatiche, coreane o giapponesi. Del resto la mia ragazza crede in una religione giapponese e tra i cechi non va molto di moda, tra gli asiatici che vivono qui si'.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da chiaky »

Nickognito ha scritto:
chiaky ha scritto: Cosa vuoi che ti dica. Li conosci meglio te che non sei mai stato li e non conosci nessun giapponese, che io che vivo parti dell'anno li, ne conosco centinaia e ne ho sposata una.
Il tuo tuttologismo è addirittura sconvolgente :D
e' una questione di logica, non di conoscenza del paese.
Sicuramente conosci il Giappone molto meglio di me.
Detto questo, a tuttologia mi batti, addirittura sai che non conosco giapponesi. In realta', tra le persone che venivano a casa mia prima della pandemia, oltre la meta' sono asiatiche, coreane o giapponesi. Del resto la mia ragazza crede in una religione giapponese e tra i cechi non va molto di moda, tra gli asiatici che vivono qui si'.
Ah beh allora :D :wink:
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Re: E il lavoro dov'è?

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Johnny Rex ha scritto:
uglygeek ha scritto:
Nickognito ha scritto:
eh, dillo a uglygeek, mica a me.
Sì ma io non dicevo che ti devi far piacere il lavoro, dicevo che dovresti cercare di fare un lavoro che ti piace.

Lo so che non tutti ci riescono, ma almeno provarci. Poi se non ci riesci meglio lavorare il meno possibile, o meglio ancora disporre di qualche reddito di cittadinanza e pensare ad altro.
Così mi piaci :)

F.F.
Anche a me.

A ogni buon conto, come già detto, pure "solo" suddividere un tempo pieno attuale di quaranta ore in quattro giorni da dieci, anziché cinque da otto, sarebbe un notevole cambiamento perché, quantomeno personalmente, il beneficio di un giorno libero in più oscura assolutamente il sacrificio di due ore in più in quelli lavorativi.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: E il lavoro dov'è?

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uglygeek ha scritto: Sì ma io non dicevo che ti devi far piacere il lavoro, dicevo che dovresti cercare di fare un lavoro che ti piace.

Lo so che non tutti ci riescono, ma almeno provarci. Poi se non ci riesci meglio lavorare il meno possibile, o meglio ancora disporre di qualche reddito di cittadinanza e pensare ad altro.
Si', ma non penso sia quello il punto.
Credo che chiunque sia d'accordo di cercare di fare un lavoro che piace, a parita'' del resto. E grazie :D

Le scelte, o divergenze di altri punti, sono altre:

- Quanto conta fare un lavoro che piace, anche se porta via molto piu' tempo e da' molti meno soldi?
- Quante ore vuoi lavorare il lavoro che ti piace?

Anche per il resto, no, perche' meglio lavorare meno possibile? Se mi pagano 20mila euro al mese per un lavoro che non mi piace, ma per il resto mi godo la vita, faccio stare tranquillo moglie, figli e genitori, faccio beneficienza, non e' una scelta ben possibile?

In piu', capisco poco il fare 'il lavoro che ti piace'. Per me, di solito, e' farsi piacere il lavoro che si fa. Capisco chi ha la passione per fare necessariamente un lavoro specifico, e che ci sono obiettivamente alcune professioni difficili da farsi piacere, ma spesso sta a noi farci piacere un lavoro. Ad esempio, diventare bravo in qualcosa -qualunque cosa - per me e' spesso piu' importante che lavorare in un settore che ci piace.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da tuborovescio »

A me piace molto il lavoro che faccio però ho chiesto il part-time,
sia perchè ho altro da fare, sia perchè il lavoro è difficile e anche logorante.
Per fortuna i miei mi hanno aiutato con la casa se no non avrei potuto ovviamente.
Però conosco tanti che, pur potendo permettersi il part-time, non lo chiedono,
danno per scontato che bisogna lavorare o comunque preferiscono lavorare
invece che disporre di tempo libero che qualcuno potrebbe occuparti con qualche incombenza :)
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