no, sono serio.
A differenza di Porro - suppongo - concordo con la signora Strada sul fatto che sia inaccettabile questo sistema, e con Bersani quando dice di
abbassare il costo del lavoro stabile, alzare quello del lavoro precario.
Contesto però che siano questi contratti la reale causa della precarietà degli under 35.
Rappresentano un'aggravante, anzi meglio, sono la maniera in cui si realizza tale precarietà, ma non sono la causa prima.
Un paio di settimane fa in farmacia sentivo che una sciura milanese si lamentava che il nipote era in procinto di emigrare frustrato da anni di precariato estremo. Se ne doleva con la farmacista, da cui riceveva piena solidarietà. La farmacista che ha ereditato la farmacia dal padre e che la passerà al figlio (palesemente) idiota, ancora più bella e più grande di come l'aveva presa trent'anni fa, e con in più un intero palazzo che nel frattempo si è comprata.
Ed era solidale con la cliente il cui nipote deve emigrare.
E la signora Strada mi elogia il welfare delle famiglie, e peccato che si stiano impoverendo però.
Vediamole queste famiglie impoverite, in un Paese dove
la crescita è zero, dove lo Stato tiene le pezze al c
ulo e welfare e servizi pubblici collassano, dove l'occupazione è in calo e
dove la figlia di Valentina o emigra all'estero o lavora a progetto sottopagata da quindici anni, senza peraltro alcuna rete di protezione sociali.
Istat 2010.
Un Paese percorso da preoccupazioni di ogni genere: un terzo degli italiani non si fida dell'acqua di rubinetto, il 42,6% lamenta problemi legati al traffico, il 55% problemi di accesso al pronto soccorso e il 26,8% persino difficoltà di accesso ai supermercati. Nel 2009 gli occupati sono calati dell'1,6%.
Ma tutto sommato ancora abbiente: tre italiani su quattro sono proprietari di casa, i depositi bancari sono cresciuti di ben 90 miliardi, superando i 906 miliardi di euro (nonostante il 2009 sia stato un anno di crisi nera)
Censis, luglio 2010 (per J Rex).
La ricchezza delle famiglie italiane mostra che il nostro Paese e' uno dei piu' ricchi e patrimonializzati del mondo.
Nel 2009 il flusso di investimenti delle famiglie verso i titoli di Stato e' diminuito di circa 60 mld; il flusso dell'ultimo anno verso le assicurazioni del ramo vita si e' attestato su oltre 24 mld, il 35% del totale delle attivita' finanziarie. Questo significa che le famiglie italiane hanno deciso nell'ultimo anno di investire un terzo dei loro risparmi in assicurazioni vita.
La consistenza dei premi del ramo vita e' cosi' aumentata del 12%. Mentre nel 2007 e nel 2008 la variazione della raccolta premi nei rami vita era risultata negativa (-11,4% e -11,2% rispettivamente), nel 2009 la raccolta e' aumentata del 48,7% rispetto all'anno precedente, superando 81 miliardi di euro (nel 2008 il valore era di 54,5 miliardi).
Tornando a parlare della ricchezza delle famiglie italiane, il Diario rileva che guardando al patrimonio immobiliare ma anche alle attivita' finanziarie delle famiglie, emerge che la consistenza complessiva e' di oltre 3.500 miliardi di euro, cioe' piu' del doppio del debito pubblico.
Cifre ancora superiori secondo questi altri.
Secondo quanto diffusso dalla Cgia di Mestre la ricchezza complessiva degli italiani si attesta a oltre 8.000 miliardi di euro, precisamente a 8.338,8 miliardi.
L’ammontare della ricchezza delle famiglie italiane, ha spiegato la Cgia, è stato ricavato dalla differenza tra le attività reali (soprattutto le abitazionie che costituiscono il 55,7% della ricchezza totale) e finanziarie (costituite da depositi bancari, risparmi postali, titoli, azioni, ecc., che rappresentano complessivamente il 40% del patrimonio delle famiglie italiane) e le passività finanziarie (mutui seguiti dai prestiti bancari, crediti al consumo, debiti commerciali, e altri tipi di prestito, per un ammontare complesivo pari al 6,7% del totale).
Se è vero che il debito pubblico continua a crescere è anche vero che insieme all’indebitamento cresce anche la ricchezza, che risulta aumentata in maniera tale da battere anche l’inflazione.
Nel periodo che va dal 2002 a marzo 2009 la dinamica della ricchezza complessiva è stata positiva dal momento che l’aumento del 29,2% risulta superiore alla crescita del livello dei prezzi al consumo, aumentati del 15,4%.
Le famiglie molto ricche, e quanto sono molto ricche: private banking (banche/finanziarie che si rivolgono a privati con elevate somme da investire).
La massa amministrata da questa filiera del sistema del credito è salita dagli 869 miliardi di euro del 2009 agli 896 del 2010 (erano 891 nel 2007), almeno secondo le stime presentate dall’AIPB, l’Associazione Italiana del Private Banking.
Sulla base dello studio sono circa 600 mila le famiglie italiane che dispongono di patrimoni finanziari netti superiori ai 500 mila euro.
In particolare sono 8 mila sono i privati che hanno a disposizione patrimoni superiori ai 10 milioni di euro. E sono circa 20 mila i connazionali che invece hanno un patrimonio compreso tra i 5 e i 10 milioni.
Oltre 170 mila possiedono ricchezze tra 1 e 5 milioni, mentre sono almeno 400 mila le famiglie con una liquidità disponibile tra il mezzo milione e il milione di euro.
Da qui il welfare famigliare.
Ricchezze sottratte al welfare pubblico, rendite di posizione il cui prezzo si scarica sull'attuale costo del lavoro, e quindi sulle prospettive esistenziali della figlia di Valentina Strada.