E il lavoro dov'è?
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Re: E il lavoro dov'è?
Poi, scusate, ma a me il 15% dell'ordine non sembra così male.
Alessandro, nel ristorante un cameriere (che comunque fa un lavoro più qualificato di quello di un rider) su una fattura di 100 Euro, quanto si mette in tasca (esclusa mancia)? 15 Euro?
Alessandro, nel ristorante un cameriere (che comunque fa un lavoro più qualificato di quello di un rider) su una fattura di 100 Euro, quanto si mette in tasca (esclusa mancia)? 15 Euro?
Ultima modifica di paoolino il mar giu 19, 2018 10:58 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: E il lavoro dov'è?
Comunque qualche giorno fa a Palermo in una gelateria una cliente ha trovato un dito mozzato nel suo gelato
Secondo una prima ipotesi sembra che la falange appartenesse a un lavoratore in nero. È probabile che il dipendente stesse preparando il gelato, quando una falange gli è rimasta incastrata nell'impastatrice. Un colpo netto che gli ha mozzato di netto un pezzo di dito, scatenando in pochi attimi il panico all’interno del laboratorio.
Il lavoratore - scrive PalermoToday - sarebbe quindi "scappato" per raggiungere l’ospedale sull’auto di un altro dipendente, pensando già a cosa raccontare ai medici per giustificare quanto successo.
Secondo una prima ipotesi sembra che la falange appartenesse a un lavoratore in nero. È probabile che il dipendente stesse preparando il gelato, quando una falange gli è rimasta incastrata nell'impastatrice. Un colpo netto che gli ha mozzato di netto un pezzo di dito, scatenando in pochi attimi il panico all’interno del laboratorio.
Il lavoratore - scrive PalermoToday - sarebbe quindi "scappato" per raggiungere l’ospedale sull’auto di un altro dipendente, pensando già a cosa raccontare ai medici per giustificare quanto successo.
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Re: E il lavoro dov'è?
Possono prendere l’impronta digitale.paoolino ha scritto:Comunque qualche giorno fa a Palermo in una gelateria una cliente ha trovato un dito mozzato nel suo gelato
Secondo una prima ipotesi sembra che la falange appartenesse a un lavoratore in nero. È probabile che il dipendente stesse preparando il gelato, quando una falange gli è rimasta incastrata nell'impastatrice. Un colpo netto che gli ha mozzato di netto un pezzo di dito, scatenando in pochi attimi il panico all’interno del laboratorio.
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Re: E il lavoro dov'è?
O possono schedarlo.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: E il lavoro dov'è?
Credo che il cliente paghi qualcosa per la consegna.paoolino ha scritto:Poi, scusate, ma a me il 15% dell'ordine non sembra così male.
Alessandro, nel ristorante un cameriere (che comunque fa un lavoro più qualificato di quello di un rider) su una fattura di 100 Euro, quanto si mette in tasca (esclusa mancia)? 15 Euro?
Foodora prendera un tot fisso da chi ordina e il 15% dal ristorante.
Che poi il 15% +iva è la percentuale che si paga ai vari Booking.com e Expedia
I camerieri sono pagati a ore e paghi sia le ore pre-servizio e post-servizio preparare e ripulire e riapparecchiare.
Poi paghi anche quando il cameriere è a casa in ferie, tredicesima etc.
Fai conto che un servizio è di circa 4 ore.
Con tutto quello che ci va dietro conta 60 euro
Devi vedere se incassi più o meno di 500 euro.
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Re: E il lavoro dov'è?
Non ho capito. A fine anno, in un bilancio di un ristorante che non ha dipendenti in nero qual è la percentuale sugli incassi che si spende per il servizio ai tavoli (incluse ferie, tredicesima, tasse e contributi, etc. /esclusi i costi di personale di cucina cuochi e sguatteri). Ad occhio, eh... in linea con il 15%? Superiore al 15%? Inferiore al 15%?alessandro ha scritto:Credo che il cliente paghi qualcosa per la consegna.paoolino ha scritto:Poi, scusate, ma a me il 15% dell'ordine non sembra così male.
Alessandro, nel ristorante un cameriere (che comunque fa un lavoro più qualificato di quello di un rider) su una fattura di 100 Euro, quanto si mette in tasca (esclusa mancia)? 15 Euro?
Foodora prendera un tot fisso da chi ordina e il 15% dal ristorante.
Che poi il 15% +iva è la percentuale che si paga ai vari Booking.com e Expedia
I camerieri sono pagati a ore e paghi sia le ore pre-servizio e post-servizio preparare e ripulire e riapparecchiare.
Poi paghi anche quando il cameriere è a casa in ferie, tredicesima etc.
Fai conto che un servizio è di circa 4 ore.
Con tutto quello che ci va dietro conta 60 euro
Devi vedere se incassi più o meno di 500 euro.
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Re: E il lavoro dov'è?
Non lo so.
Credo costi più del 15%
Ma di fatti ho fatto un conto del costo dipendenti + materia prima e tasse e ho chiuso il ristorante.
Pagassi i dipendenti il 7% di quello che consegnano tutto incluso andrebbe alla grande.
Purtroppo la settimana non è fatta solo di venerdì sabato e domenica.
I dipendenti li hai da pagare anche il lunedì di novembre.
Credo costi più del 15%
Ma di fatti ho fatto un conto del costo dipendenti + materia prima e tasse e ho chiuso il ristorante.
Pagassi i dipendenti il 7% di quello che consegnano tutto incluso andrebbe alla grande.
Purtroppo la settimana non è fatta solo di venerdì sabato e domenica.
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Re: E il lavoro dov'è?
I ristoranti che guadagnano con ampi margini sono quasi una rarità.
A far sprofondare la media ci sono quelli che hanno un gruzzolo da parte, non hanno lavoro e si improvvisano chef e imprenditori
A far sprofondare la media ci sono quelli che hanno un gruzzolo da parte, non hanno lavoro e si improvvisano chef e imprenditori
Lo voglio rivedere, Fabio
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Re: E il lavoro dov'è?
In un ristorante in media il personale costa il 30-40%. Il servizio ai tavoli lo paghi meno della cucina e puoi dover pagare lavapiatti, ma direi che in media ti costa piu' del 15%. Dipende molto dal tipo di ristorante, anche: se fai solo pizze e hai una sala grande, la cucina ti costa piuttosto poco rispetto al servizio, se fai cucina elaborata il discorso e' diverso, anche lo stipendio che dai al cuoco e' diverso.
In piu' i dipendenti possono fare varie cose, quando lavoravoal ristorante uno era full time cuoco, uno faceva sia pizze che servizio al bar, una faceva colazioni ma anche receptionist, uno faceva aiuto cuoco ma anche autista Uno cuoco ma faceva anche il direttore. Tutti aiutavano a pulire. Per un fast food poi e' tutto diverso, ovviamente.
Qua vanno tantissimo i rider che girano i vari ristoranti e portano a casa (ma e' un servizio locale, il principale), ma sono molti i ristoratori che vanno loro stessi a portare cibo negli uffici e prendono gli ordini e spesso e' magari il figlio o la moglie o il marito che prendono il furgone e fanno il giro, a pranzo. Ovviamente lo fai piu' facilmente se vai in un posto dopo lavorano 5 mila persone insieme (tipo dove lavoro io), se devi fare il giro del centro i costi sono diversi. Per me e' davvero difficile dire quanto dare in percentuale, dipende, e chi se ne frega, che facciano i loro conti e rispettino le leggi.
In piu' i dipendenti possono fare varie cose, quando lavoravoal ristorante uno era full time cuoco, uno faceva sia pizze che servizio al bar, una faceva colazioni ma anche receptionist, uno faceva aiuto cuoco ma anche autista Uno cuoco ma faceva anche il direttore. Tutti aiutavano a pulire. Per un fast food poi e' tutto diverso, ovviamente.
Qua vanno tantissimo i rider che girano i vari ristoranti e portano a casa (ma e' un servizio locale, il principale), ma sono molti i ristoratori che vanno loro stessi a portare cibo negli uffici e prendono gli ordini e spesso e' magari il figlio o la moglie o il marito che prendono il furgone e fanno il giro, a pranzo. Ovviamente lo fai piu' facilmente se vai in un posto dopo lavorano 5 mila persone insieme (tipo dove lavoro io), se devi fare il giro del centro i costi sono diversi. Per me e' davvero difficile dire quanto dare in percentuale, dipende, e chi se ne frega, che facciano i loro conti e rispettino le leggi.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: E il lavoro dov'è?
Per fortuna, se un ristorante guadagna con ampi margini di solito significa che costringe i clienti a pagare troppoBurano ha scritto:I ristoranti che guadagnano con ampi margini sono quasi una rarità.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: E il lavoro dov'è?
il personale in un ristorante in media costa sul 30%. si sale ovviamente se la brigata in cucina è più numerosa e "formata", ma di solito anche in quei casi, si riflette sui prezzi del menù e raramente si discosta da quella percentuale. la materia prima incide più o meno per la stessa percentuale, poi c'è un 15% di utenze e un 5% di macchinari (considerando leasing, ammortamenti iniziali, etc). il restante 20% è di solito il margine di guadagno del titolare, da cui togliere ovviamente tasse ed altro.
A lot of people say, "Yeah, I like Dennis Rodman," but they don't really mean that. I'm a big Dennis Rodman fan. I've been a Rodman fan since 1998 when he was in all his controversy, so that's never going to change.
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Re: E il lavoro dov'è?
Ripeto, il mio interesse era più focalizzato sul cameriere che fa un lavoro simile a quello del rider per capire se la remunerazione del rider rispetto al costo di un pasto è tutto sommato equa o no.pocaluce ha scritto:il personale in un ristorante in media costa sul 30%. si sale ovviamente se la brigata in cucina è più numerosa e "formata" .
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Re: E il lavoro dov'è?
La cosa allucinante e' che si saranno accorti che il dipendente avesse perso un dito, ma non hanno neanche pensato di sprecare tutto quel gelato con un dito dentro buttandolo via.alessandro ha scritto:Possono prendere l’impronta digitale.paoolino ha scritto:Comunque qualche giorno fa a Palermo in una gelateria una cliente ha trovato un dito mozzato nel suo gelato
Secondo una prima ipotesi sembra che la falange appartenesse a un lavoratore in nero. È probabile che il dipendente stesse preparando il gelato, quando una falange gli è rimasta incastrata nell'impastatrice. Un colpo netto che gli ha mozzato di netto un pezzo di dito, scatenando in pochi attimi il panico all’interno del laboratorio.
Il lavoratore - scrive PalermoToday - sarebbe quindi "scappato" per raggiungere l’ospedale sull’auto di un altro dipendente, pensando già a cosa raccontare ai medici per giustificare quanto successo.
Oltretutto andando subito all'ospedale un pezzo di dito te lo possono anche riattaccare. Hanno preferito vendere il gelato con il dito.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
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Re: E il lavoro dov'è?
Dito trovato nel gelato, chiuso il bar Gilda a Passo di Riganouglygeek ha scritto: La cosa allucinante e' che si saranno accorti che il dipendente avesse perso un dito, ma non hanno neanche pensato di sprecare tutto quel gelato con un dito dentro buttandolo via.
Oltretutto andando subito all'ospedale un pezzo di dito te lo possono anche riattaccare. Hanno preferito vendere il gelato con il dito.
„Dopo il dito trovato nel gelato scatta la chiusura per il bar Gilda. Così ha deciso il Dipartimento prevenzione dell'Asp che, su proposta dei carabinieri del Nas e sotto il coordinamento dell'autorità giudiziaria, ha sospeso l'attività (alla quale erano state sequestrate le attrezzature) fino a quando non verranno eliminate le carenze igienico-sanitarie riscontrate. Il provvedimento è stato notificato ieri al titolare della caffetteria di via Evangelista Di Blasi dove un cliente, nei giorni scorsi, aveva acquistato il prodotto contenente una "sorpresa": una falange di uno dei lavoratori. Ad oggi il bar risulta aperto, ma da domani i clienti dovrebbero trovare le saracinesche abbassate.“
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: E il lavoro dov'è?
https://www.cittanuova.it/becchetti-tem ... le-europa/
Non c'è nessuno che ti porta via lavoro e occupazione, è solo la globalizzazione: se non hai innovazione e qualità sei facilmente delocalizzabile e senza potere contrattuale..
Gli operai tedeschi guadagnano molto di più dei nostri perché hanno competenze specialistiche di alto livello e lavorano per aziende leader nella qualità e innovazione.
Un operaio qualunque di una fabbrichetta italiana lo puoi sempre sostituire con uno slovacco o un asiatico pagati una miseria; il tedesco formato dall'azienda che fa un lavoro che può fare solo lui no.
Questa è la differenza..
"....Riprendiamo il discorso a partire dalle suggestioni di Zamagni, dialogando con Leonardo Becchetti, altro noto esponente dell’economia civile e professore ordinario presso l’università di Roma Tor Vergata.
Quanto è in pericolo l’Unione europea?
Credo tutto sommato che questa fase critica sia fondamentale per riscrivere le regole europee su nuove basi. L’Unione europea vive enormemente al di sotto del suo potenziale. La storia dei rapporti tra stati, proprio come quella tra individui, ci dice che il dono è il segreto della fertilità sociale ed economica. Il dono tra Paesi è ancora più difficile di quello tra individui perché il politico lungimirante può essere personalmente convinto che sia quella la strada giusta, ma deve sempre fare i conti con il consenso della propria opinione pubblica e con il rischio che l’opposizione lo accusi di svendere il Paese. Stagioni lungimiranti in cui i politici hanno saputo far proprio questo tesoro sono state quelle del piano Marshall, della riunificazione tedesca. Episodi importanti sono stati il condono del debito tedesco negli anni ’50. Oggi avremmo bisogno di quella stessa lungimiranza.
Ohlenschläger/picture-alliance/dpa/AP Images
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Perché si afferma che la Germania impone direttive che favoriscono solo i suoi interessi?
Non c’è dubbio che dopo la crisi del 2007 Roosevelt (la sua politica economica, ndr) non è mai arrivato in Europa. La Germania ha responsabilità importanti perché non ha mai assunto una leadership veramente continentale che avesse a cuore gli interessi di tutti i Paesi membri. E non ha saputo usare la stessa lungimiranza usata verso di lei con il condono del debito tedesco degli anni 50. Due pesi e due misure sono state anche fatte in materia di crisi delle banche anche per questioni temporali. Subito dopo la crisi molti soldi pubblici sono stati usati per i salvataggi degli istituti di credito del Nord Europa. Poi la porta è stata chiusa e quando sono arrivati i nostri problemi le regole sono cambiate. Le responsabilità sono però anche della nostra classe politica perché vicino a noi gli spagnoli sono riusciti ad ottenere condizioni molto migliori
Il “caso Savona” ha fatto riemergere un passaggio sommerso della nostra storia e cioè il dissenso sulla modalità della nostra adesione al trattato di Maastricht. È stata una scelta lungimirante e necessaria oppure abbiamo abdicato ad ogni possibilità di autonoma politica economica sacrificando occupazione e crescita?
Oggi siamo portati a sottolineare i limiti e problemi della situazione economica corrente e a non vederne i benefici. Sono anni che abbiamo inflazione inesistente e tassi d’interesse sui prestiti molto bassi. Condizioni che difendono il valore dei risparmi e il potere d’acquisto dei salari oltre che favorire l’accesso alle fonti di finanziamento bancario delle imprese.
È come se avessimo comprato con quegli accordi una reputazione sui mercati finanziari migliore di quella che avevamo quando viaggiavamo da soli. Molti hanno dimenticato, ma sono stati tempi difficili di inflazione a due cifre e forte sensibilità alle crisi finanziarie. Non dico che i problemi di oggi siano minori. L’economia reale sta soffrendo molto. Ma tutto è nato per gli errori di risposta alla crisi finanziaria globale del 2007. C’è stata quindi una prima fase dell’euro e di Maastricht da cui l’Italia ha tratto giovamento e poi c’è il periodo dopo il 2007.
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Un governo, di qualsiasi colore, possiede margini reali per ridiscutere regole già fisate a livello europeo? Quali e in che modo?
Difficile a dirsi. Oggi qualcuno dice che abbiamo un deterrente molto superiore a quello della Grecia perché se salta l’Italia salta tutta l’eurozona. In realtà più che una “pistola puntata” contro i nostri interlocutori a me sembra la cintura di esplosivo di un kamikaze che minaccia di farsi saltare in area. La recente crisi dello spread testimonia che il solo agitare questo tipo di minacce si ritorce contro di noi prima di produrre danni verso i nostri interlocutori.
Sarebbe bello provare a lanciare un’offensiva per la riforma dell’Europa su altre basi, facendo appello a quello sguardo lungo e a quella lungimiranza di cui parlavamo. Purtroppo non sembra questa la stagione in cui ciò accadrà e le occasioni perse nel passato fanno dubitare che possa mai accadere. Ma guai a perdere la speranza. E basta col vittimismo. Grandissima parte dei nostri problemi dipende solo dai nostri limiti ed errori."
Non c'è nessuno che ti porta via lavoro e occupazione, è solo la globalizzazione: se non hai innovazione e qualità sei facilmente delocalizzabile e senza potere contrattuale..
Gli operai tedeschi guadagnano molto di più dei nostri perché hanno competenze specialistiche di alto livello e lavorano per aziende leader nella qualità e innovazione.
Un operaio qualunque di una fabbrichetta italiana lo puoi sempre sostituire con uno slovacco o un asiatico pagati una miseria; il tedesco formato dall'azienda che fa un lavoro che può fare solo lui no.
Questa è la differenza..
"....Riprendiamo il discorso a partire dalle suggestioni di Zamagni, dialogando con Leonardo Becchetti, altro noto esponente dell’economia civile e professore ordinario presso l’università di Roma Tor Vergata.
Quanto è in pericolo l’Unione europea?
Credo tutto sommato che questa fase critica sia fondamentale per riscrivere le regole europee su nuove basi. L’Unione europea vive enormemente al di sotto del suo potenziale. La storia dei rapporti tra stati, proprio come quella tra individui, ci dice che il dono è il segreto della fertilità sociale ed economica. Il dono tra Paesi è ancora più difficile di quello tra individui perché il politico lungimirante può essere personalmente convinto che sia quella la strada giusta, ma deve sempre fare i conti con il consenso della propria opinione pubblica e con il rischio che l’opposizione lo accusi di svendere il Paese. Stagioni lungimiranti in cui i politici hanno saputo far proprio questo tesoro sono state quelle del piano Marshall, della riunificazione tedesca. Episodi importanti sono stati il condono del debito tedesco negli anni ’50. Oggi avremmo bisogno di quella stessa lungimiranza.
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Perché si afferma che la Germania impone direttive che favoriscono solo i suoi interessi?
Non c’è dubbio che dopo la crisi del 2007 Roosevelt (la sua politica economica, ndr) non è mai arrivato in Europa. La Germania ha responsabilità importanti perché non ha mai assunto una leadership veramente continentale che avesse a cuore gli interessi di tutti i Paesi membri. E non ha saputo usare la stessa lungimiranza usata verso di lei con il condono del debito tedesco degli anni 50. Due pesi e due misure sono state anche fatte in materia di crisi delle banche anche per questioni temporali. Subito dopo la crisi molti soldi pubblici sono stati usati per i salvataggi degli istituti di credito del Nord Europa. Poi la porta è stata chiusa e quando sono arrivati i nostri problemi le regole sono cambiate. Le responsabilità sono però anche della nostra classe politica perché vicino a noi gli spagnoli sono riusciti ad ottenere condizioni molto migliori
Il “caso Savona” ha fatto riemergere un passaggio sommerso della nostra storia e cioè il dissenso sulla modalità della nostra adesione al trattato di Maastricht. È stata una scelta lungimirante e necessaria oppure abbiamo abdicato ad ogni possibilità di autonoma politica economica sacrificando occupazione e crescita?
Oggi siamo portati a sottolineare i limiti e problemi della situazione economica corrente e a non vederne i benefici. Sono anni che abbiamo inflazione inesistente e tassi d’interesse sui prestiti molto bassi. Condizioni che difendono il valore dei risparmi e il potere d’acquisto dei salari oltre che favorire l’accesso alle fonti di finanziamento bancario delle imprese.
È come se avessimo comprato con quegli accordi una reputazione sui mercati finanziari migliore di quella che avevamo quando viaggiavamo da soli. Molti hanno dimenticato, ma sono stati tempi difficili di inflazione a due cifre e forte sensibilità alle crisi finanziarie. Non dico che i problemi di oggi siano minori. L’economia reale sta soffrendo molto. Ma tutto è nato per gli errori di risposta alla crisi finanziaria globale del 2007. C’è stata quindi una prima fase dell’euro e di Maastricht da cui l’Italia ha tratto giovamento e poi c’è il periodo dopo il 2007.
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Un governo, di qualsiasi colore, possiede margini reali per ridiscutere regole già fisate a livello europeo? Quali e in che modo?
Difficile a dirsi. Oggi qualcuno dice che abbiamo un deterrente molto superiore a quello della Grecia perché se salta l’Italia salta tutta l’eurozona. In realtà più che una “pistola puntata” contro i nostri interlocutori a me sembra la cintura di esplosivo di un kamikaze che minaccia di farsi saltare in area. La recente crisi dello spread testimonia che il solo agitare questo tipo di minacce si ritorce contro di noi prima di produrre danni verso i nostri interlocutori.
Sarebbe bello provare a lanciare un’offensiva per la riforma dell’Europa su altre basi, facendo appello a quello sguardo lungo e a quella lungimiranza di cui parlavamo. Purtroppo non sembra questa la stagione in cui ciò accadrà e le occasioni perse nel passato fanno dubitare che possa mai accadere. Ma guai a perdere la speranza. E basta col vittimismo. Grandissima parte dei nostri problemi dipende solo dai nostri limiti ed errori."
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Re: E il lavoro dov'è?
Il problema del lavoro in Italia, mi sto accorgendo, e' anche che sia poco concentrato nelle citta'. Ora, bene che altrove ci sia lavoro, pero' uno cerca lavoro e vede.
You are a top applicant in
Amazon, Prague, 30 applicants.
Electrolux, Susegana, 50 applicants.
Il rapporto 3 a 5 va gia' bene, di solito il rapporto e' 3 a 50. Perche' dovrei mandare un CV per un singoloposto di lavoro con 1300 cv gia' mandati. Ma nemmeno ci provo.
Ma l'altro problema e': voglio vivere a Susegana? Che cavolo faccio a Susegana, 11 mila abitanti? Ma poi, se voglio cambiar lavoro, che faccio, ne trovo un altro a Susegana e sposto la famiglia? Diverso e' dire: Milano, al massimo trovo un altro lavoro a Milano. O a Praga.
Ne cerco altri: Benevento, Lonigo, L'Aquila, Zola Predosa, Bosisio Parini, Passignano sul Trasimeno?
Boh, io non so che dire, che poi prenderanno uno bravo in quei posti, o il primo che vuole vivere li'?
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Il rapporto 3 a 5 va gia' bene, di solito il rapporto e' 3 a 50. Perche' dovrei mandare un CV per un singoloposto di lavoro con 1300 cv gia' mandati. Ma nemmeno ci provo.
Ma l'altro problema e': voglio vivere a Susegana? Che cavolo faccio a Susegana, 11 mila abitanti? Ma poi, se voglio cambiar lavoro, che faccio, ne trovo un altro a Susegana e sposto la famiglia? Diverso e' dire: Milano, al massimo trovo un altro lavoro a Milano. O a Praga.
Ne cerco altri: Benevento, Lonigo, L'Aquila, Zola Predosa, Bosisio Parini, Passignano sul Trasimeno?
Boh, io non so che dire, che poi prenderanno uno bravo in quei posti, o il primo che vuole vivere li'?
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: E il lavoro dov'è?
I nuovi gusti possono pure nascere per eventi fortuitiuglygeek ha scritto:La cosa allucinante e' che si saranno accorti che il dipendente avesse perso un dito, ma non hanno neanche pensato di sprecare tutto quel gelato con un dito dentro buttandolo via.alessandro ha scritto:Possono prendere l’impronta digitale.paoolino ha scritto:Comunque qualche giorno fa a Palermo in una gelateria una cliente ha trovato un dito mozzato nel suo gelato
Secondo una prima ipotesi sembra che la falange appartenesse a un lavoratore in nero. È probabile che il dipendente stesse preparando il gelato, quando una falange gli è rimasta incastrata nell'impastatrice. Un colpo netto che gli ha mozzato di netto un pezzo di dito, scatenando in pochi attimi il panico all’interno del laboratorio.
Il lavoratore - scrive PalermoToday - sarebbe quindi "scappato" per raggiungere l’ospedale sull’auto di un altro dipendente, pensando già a cosa raccontare ai medici per giustificare quanto successo.
Oltretutto andando subito all'ospedale un pezzo di dito te lo possono anche riattaccare. Hanno preferito vendere il gelato con il dito.
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
Re: E il lavoro dov'è?
1 Susegana, è praticamente Treviso cioè il mitico Nord Est
2 è solo un male che il lavoro abbandoni la provincia e i piccoli centri
3 la tendenza è un'altra, il lavoro va sempre più verso le grandi città. Anzi, verso una sola città, Milano. Qualcosina Bologna forse. E il Nord Est.
Torino langue, Genova invecchia, Roma timbra, Napoli tira a campare, Bari, se non avesse il mare sarebbe...
2 è solo un male che il lavoro abbandoni la provincia e i piccoli centri
3 la tendenza è un'altra, il lavoro va sempre più verso le grandi città. Anzi, verso una sola città, Milano. Qualcosina Bologna forse. E il Nord Est.
Torino langue, Genova invecchia, Roma timbra, Napoli tira a campare, Bari, se non avesse il mare sarebbe...
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Re: E il lavoro dov'è?
eh insomma. Oggi non ci sono mica piu' i lavori dove stai 40 anni. Oggi cambi di continuo: ripeto, se lavori a Passignano sul Trasimeno, e poi devi andartene e trovi lavoro solo a Susegana, che fai? Compri casa nuova? Lasci la moglie? Capirei se a Passignano ci fossero 50 aziende simili. Ma ne dubito. Il lavoro in provincia e' bello quando tre generazioni trovano un lavoro e ci stanno tutta la vita senza cambiare.Grass ha scritto:1 Susegana, è praticamente Treviso cioè il mitico Nord Est
2 è solo un male che il lavoro abbandoni la provincia e i piccoli centri
Ultima modifica di Nickognito il gio giu 21, 2018 4:37 pm, modificato 1 volta in totale.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: E il lavoro dov'è?
Molto giusto. Ma la risposta è che se perdi il lavoro a Passignano te ne resti da quelle parti (che sei sempre vicino a mamma che può stirarti le camicie e fare un po' di spesa) e male che vada ingrassi le statistiche sulla disoccupazione.Nickognito ha scritto:Oggi non ci sono mica piu' i lavori dove stai 40 anni. Oggi cambi di continuo: ripeto, se lavori a Passignano sul Trasimeno, e poi devi andartene e trovi lavoro solo a Susegana, che fai? Compri casa nuova? Lasci la moglie? Capirei se a Passignano ci fossero 50 aziende simili. Ma ne dubito.
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Re: E il lavoro dov'è?
ma io mica ho la mamma li'scooter ha scritto:Molto giusto. Ma la risposta è che se perdi il lavoro a Passignano te ne resti da quelle parti (che sei sempre vicino a mamma che può stirarti le camicie e fare un po' di spesa) e male che vada ingrassi le statistiche sulla disoccupazione.Nickognito ha scritto:Oggi non ci sono mica piu' i lavori dove stai 40 anni. Oggi cambi di continuo: ripeto, se lavori a Passignano sul Trasimeno, e poi devi andartene e trovi lavoro solo a Susegana, che fai? Compri casa nuova? Lasci la moglie? Capirei se a Passignano ci fossero 50 aziende simili. Ma ne dubito.
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Re: E il lavoro dov'è?
tu no, ma per l'italiano medio è un mustNickognito ha scritto:ma io mica ho la mamma li'scooter ha scritto:Molto giusto. Ma la risposta è che se perdi il lavoro a Passignano te ne resti da quelle parti (che sei sempre vicino a mamma che può stirarti le camicie e fare un po' di spesa) e male che vada ingrassi le statistiche sulla disoccupazione.Nickognito ha scritto:Oggi non ci sono mica piu' i lavori dove stai 40 anni. Oggi cambi di continuo: ripeto, se lavori a Passignano sul Trasimeno, e poi devi andartene e trovi lavoro solo a Susegana, che fai? Compri casa nuova? Lasci la moglie? Capirei se a Passignano ci fossero 50 aziende simili. Ma ne dubito.
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Re: E il lavoro dov'è?
Continuano a offrimi lavori che mi tentano e non voglio, mettendomi in difficolta'. Voglio andare in un paese con alta disoccupazione.
Fai il colloquio svaccato apposta, dicendo che anche se ti offrono il doppio di stipendio e molte altre opportunita' extra forse non vuoi andare da loro comunque, e loro insistono.
Che stress... Voglio un reddito di cittadinanza e mangiare cipolle e carote.
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Re: E il lavoro dov'è?
Nickognito ha scritto:Continuano a offrimi lavori che mi tentano e non voglio, mettendomi in difficolta'. Voglio andare in un paese con alta disoccupazione.
Fai il colloquio svaccato apposta, dicendo che anche se ti offrono il doppio di stipendio e molte altre opportunita' extra forse non vuoi andare da loro comunque, e loro insistono.
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Re: E il lavoro dov'è?
Nickognito ha scritto:Continuano a offrimi lavori che mi tentano e non voglio, mettendomi in difficolta'. Voglio andare in un paese con alta disoccupazione.
Fai il colloquio svaccato apposta, dicendo che anche se ti offrono il doppio di stipendio e molte altre opportunita' extra forse non vuoi andare da loro comunque, e loro insistono.
Che stress... Voglio un reddito di cittadinanza e mangiare cipolle e carote.
Ma non dici da tempo che probabilmente a breve ti licenzieranno? Se altri ti offrono il doppio più gli extra, rifiuti?
Chosenissimo
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Re: E il lavoro dov'è?
Ho motivi sentimentali, di salute di un animale, di salute dei miei genitori, per i quali la totale flessuibilita' (lavoro quando e dove voglio), mi e' molto utile.Burano ha scritto:Nickognito ha scritto:Continuano a offrimi lavori che mi tentano e non voglio, mettendomi in difficolta'. Voglio andare in un paese con alta disoccupazione.
Fai il colloquio svaccato apposta, dicendo che anche se ti offrono il doppio di stipendio e molte altre opportunita' extra forse non vuoi andare da loro comunque, e loro insistono.
Che stress... Voglio un reddito di cittadinanza e mangiare cipolle e carote.
Ma non dici da tempo che probabilmente a breve ti licenzieranno? Se altri ti offrono il doppio più gli extra, rifiuti?
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Re: E il lavoro dov'è?
Per quello puoi tornare in Italia, la differenza e' che qui non so che tipo di lavori possano offrirti.Nickognito ha scritto:Continuano a offrimi lavori che mi tentano e non voglio, mettendomi in difficolta'. Voglio andare in un paese con alta disoccupazione.
Intanto il mio contratto scade fra 15 giorni e le possibilita' che mi richiamino a settembre sono legate a oscure definizioni di budget a me ignote. Insomma, se costo troppo non conviene.
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Re: E il lavoro dov'è?
In bocca al lupo.
Che in Italia, con un curriculum scarsotto, a 43 anni, ti chiamino senza chi li abbia contattati tu, per offrirti lo stesso lavoro che fai al doppio di stipendio a tempo indeterminato, non ci credo nemmeno se lo vedo dieci volte di fila
Che in Italia, con un curriculum scarsotto, a 43 anni, ti chiamino senza chi li abbia contattati tu, per offrirti lo stesso lavoro che fai al doppio di stipendio a tempo indeterminato, non ci credo nemmeno se lo vedo dieci volte di fila
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Re: E il lavoro dov'è?
A me hanno proposto due volte e me lo proporranno anche quest'anno, un contratto a tempo pieno, full time, anzichè il part time ( sei mesi l'anno) che ho ora. Ho sempre rifiutato e rifiuterò. Non mi importa dei soldi ( quelli che guadagno me li faccio bastare e riesco a mettermeli da parte) ma per motivi di salute fisica, mentale e altro, preferisco non cambiare.Nickognito ha scritto:
Ho motivi sentimentali, di salute di un animale, di salute dei miei genitori, per i quali la totale flessuibilita' (lavoro quando e dove voglio), mi e' molto utile.
Nessuno capisce questa mia scelta, ma la cosa non mi tange minimamente.
Non ho famiglia, non intendo formarla, a febbraio ho finito di pagare il mutuo della casa dove vivo.
Più tante altre cose che non sottolineo.
Per dirti che se hai rifiutato avrai i tuoi motivi e sono rispettabilissimi in quanto (appunto) tuoi.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: E il lavoro dov'è?
Ma non ho rifiutato, sono terribilmente incerto
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Re: E il lavoro dov'è?
ah ok...Nickognito ha scritto:Ma non ho rifiutato, sono terribilmente incerto
No, io mai avuto incertezze.
Forse solo se mi offrissero il lavoro che dico io.
E potrebbe essere magari essere facile per quello che sai.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: E il lavoro dov'è?
l'imperatore, si', lo so.PINDARO ha scritto:ah ok...Nickognito ha scritto:Ma non ho rifiutato, sono terribilmente incerto
No, io mai avuto incertezze.
Forse solo se mi offrissero il lavoro che dico io.
E potrebbe essere magari essere facile per quello che sai.
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Re: E il lavoro dov'è?
Se per te la flessibilita'e la liberta' di organizzarti il lavoro come preferisci e' piu' importante di uno stipendio piu' alto rifiuta.Nickognito ha scritto:Ma non ho rifiutato, sono terribilmente incerto
Se invece non ti trovi piu' bene dove sei nonostante la flessibilita' allora pensaci. Gatta, fidanzata e genitori si adegueranno
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Re: E il lavoro dov'è?
non ho fidanzate
I problemi sono tanti, incerti, compresi sintomi di vecchia artrite passati per due anni e improvvisamente ritornati. La situazione di mio padre, che rifiuta badanti e puo' cadare per strada da un momento all'altro, e' critica, difficile dire di adeguarsi. La gatta o prende medicine a orari fissi o muore, nemmeno puo' adeguarsi. E' tutto incertissimo, ma sono anche normali cose della vita. Ma da una settimana all'altra, da un mese all'altro, possono cambiare moltisisme cose, per cui una decisione sul futuro e' per me al momento difficile. Che il lavoro mi piaccia o meno, e i soldi, al momento non sono grandi priorita'.
I problemi sono tanti, incerti, compresi sintomi di vecchia artrite passati per due anni e improvvisamente ritornati. La situazione di mio padre, che rifiuta badanti e puo' cadare per strada da un momento all'altro, e' critica, difficile dire di adeguarsi. La gatta o prende medicine a orari fissi o muore, nemmeno puo' adeguarsi. E' tutto incertissimo, ma sono anche normali cose della vita. Ma da una settimana all'altra, da un mese all'altro, possono cambiare moltisisme cose, per cui una decisione sul futuro e' per me al momento difficile. Che il lavoro mi piaccia o meno, e i soldi, al momento non sono grandi priorita'.
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Re: E il lavoro dov'è?
Mi dispiace per tuo padre.
La salute dei genitori a volte puo' rivelarsi un ostacolo per compiere determinare scelte personali, in altri casi le influenzano comunque.
Lo sto provando anche io in questo periodo.
La salute dei genitori a volte puo' rivelarsi un ostacolo per compiere determinare scelte personali, in altri casi le influenzano comunque.
Lo sto provando anche io in questo periodo.
Re: E il lavoro dov'è?
L'artrite...brutta gatta. Ne ha una devastante mia madre, ma va detto che ha anche 80 anni. Soffri di senescenza precoce come me Nick?Nickognito ha scritto:non ho fidanzate
I problemi sono tanti, incerti, compresi sintomi di vecchia artrite passati per due anni e improvvisamente ritornati. La situazione di mio padre, che rifiuta badanti e puo' cadare per strada da un momento all'altro, e' critica, difficile dire di adeguarsi. La gatta o prende medicine a orari fissi o muore, nemmeno puo' adeguarsi. E' tutto incertissimo, ma sono anche normali cose della vita. Ma da una settimana all'altra, da un mese all'altro, possono cambiare moltisisme cose, per cui una decisione sul futuro e' per me al momento difficile. Che il lavoro mi piaccia o meno, e i soldi, al momento non sono grandi priorita'.
Io, passati i 40 ho avuto un tracollo.
Poi sempre peggio. Nell'ultimo anno e mezzo mi è accaduto di tutto. 2 fratture (prima mai nemmeno una), una mezza depressione poi risolta, ragadi spaventose al punto di rimanere a letto per giorni, infortuni di tutti i tipi che mi hanno costretto a smettere con il tennis, insonnia. Di tutto. Problemi nuovi per me.
Spendo cifre folli in medicine.
Ma ormai dovrò accettare di portarmi dietro questo corpo difficoltoso e vago per quello che è, ben sapendo che sarà sempre peggio con l'età che avanza…
Nel mio lavoro essere al 100 per 100 fisicamente è fondamentale. Oramai tiro la stampella come Enrico Toti.
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Re: E il lavoro dov'è?
Direi che di tutto quello che ti è successo, questo è il male minore.chiaky ha scritto:infortuni di tutti i tipi che mi hanno costretto a smettere con il tennis
In bocca al lupo.
Ma le medicine non le scarichi? O non te le passa la mutua?
Potresti essere avere l'esenzione e non lo sai. Informati.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: E il lavoro dov'è?
Le scarico con la dichiarazione dei redditi.PINDARO ha scritto:Direi che di tutto quello che ti è successo, questo è il male minore.chiaky ha scritto:infortuni di tutti i tipi che mi hanno costretto a smettere con il tennis
In bocca al lupo.
Ma le medicine non le scarichi? O non te le passa la mutua?
Potresti essere avere l'esenzione e non lo sai. Informati.
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Re: E il lavoro dov'è?
Guarda se sei esente. Per talune patologie croniche te la danno.chiaky ha scritto:Le scarico con la dichiarazione dei redditi.PINDARO ha scritto:Direi che di tutto quello che ti è successo, questo è il male minore.chiaky ha scritto:infortuni di tutti i tipi che mi hanno costretto a smettere con il tennis
In bocca al lupo.
Ma le medicine non le scarichi? O non te le passa la mutua?
Potresti essere avere l'esenzione e non lo sai. Informati.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag