E il lavoro dov'è?

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da RussianTennisGods »

oh ragazzi, scusate il commento da studio aperto, ma io in questi giorni ho visto de visu gente comprare con nonchalance cinture e sciarpe da 250 euri, cioè...
il povero miggen tra una sciarpa e una cinta si brucia lo stipendio :D
sarà che non sono un abituale avventore di certe boutique ma mi ha colpito molto...
Ildiavolovestemilan wrote:
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

Nasty ha scritto:Se vi interessa, vi faccio presente che Eurostat ha stabilito che dal primo trimestre del 2011 ( quindi il dato che sarà reso pubblico riguardo alla rilevazione mensile di Gennaio dell'Indagine continua sulle forze di lavoro) gli stagisti che percepiscono solo un rimborso spesa entreranno a far parte DELLA FORZA LAVORO, non saranno più classificati tra i disoccupati.


A mia precisa domanda :" ma non sarà mica per ridurre il tasso di disoccupazione che si sta pericolosamente impennando" mi è stato risposto: "probabilmente sì". :D

Quindi il raffronto tra il 2011 e il 2010 non sarà poi così equo, il tasso di disoccupati di Ottobre ( 8.7 %) probabilmente non si impennerà troppo nel 2011 . :wink:
senza parole...

oggi ho incrociato una manifestazione pacifica di studenti in centro a firenze, dicevano cose che avrei potuto dire io, esattamente. Non erano abbastanza cattivi, ma e' gia' qualcosa.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da balbysauro »

Nickognito ha scritto:
Nasty ha scritto:Se vi interessa, vi faccio presente che Eurostat ha stabilito che dal primo trimestre del 2011 ( quindi il dato che sarà reso pubblico riguardo alla rilevazione mensile di Gennaio dell'Indagine continua sulle forze di lavoro) gli stagisti che percepiscono solo un rimborso spesa entreranno a far parte DELLA FORZA LAVORO, non saranno più classificati tra i disoccupati.


A mia precisa domanda :" ma non sarà mica per ridurre il tasso di disoccupazione che si sta pericolosamente impennando" mi è stato risposto: "probabilmente sì". :D

Quindi il raffronto tra il 2011 e il 2010 non sarà poi così equo, il tasso di disoccupati di Ottobre ( 8.7 %) probabilmente non si impennerà troppo nel 2011 . :wink:
senza parole...

oggi ho incrociato una manifestazione pacifica di studenti in centro a firenze, dicevano cose che avrei potuto dire io, esattamente. Non erano abbastanza cattivi, ma e' gia' qualcosa.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

#40#
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da bogix »

RussianTennisGods ha scritto:analisi molto acuta di Rosewall.
La confermo anche nella realtà calabrese, regione economicamente disastrata con gravi problemi strutturali, economici e sociali che tutti conosciamo.
Terzo mondo in sostanza...
Però obiettivamente questo terzo mondo non si percepisce e non banalmente perchè abbiamo tutti traffici loschi ma perchè la gran parte della popolazione possiede proprietà patrimoniali (case di proprietà) e ammortizzazioni familiari (pensioni e altre rendite) che attutisticono il disagio economico, senza contare l'ammortizzazione sociale data dal pubblico impiego obiettivamente talvolta in sovrannumero.
Sta di fatto che per la totale passività del bilancio economico e la totale improduttività (anche dei servizi) il tenore di vita è ben superiore a quello che ci si potrebbe aspettare.
Sarà che le spese natalizie (il superfluo nella sua sublimazione) che ho fatto e che ho visto fare fanno da giusto contesto ma questa riflessione mi è venuta spontanea.
Oltre alle cose da te citate influisce anche il costo della vita più basso rispetto alle città del nord, in primo luogo la minor spesa per il riscaldamento (chiaramente in pianura e collina)
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da RussianTennisGods »

si certo, anche il riscaldamento può influire (anche se nelle zone interne gli inverni sono rigidi). in ogni caso confermo che il costo della vita tende ad essere più basso, non eccessivamente ma lo è e sicuramente influisce.
tutto per avvalorare la veridicità della tesi di rosewall che detta per cretini (come me) potrebbe essere sintetizzata come:
Italia, paese povero e improduttivo ma popolato da cittadini tendenzialmente benestanti.
altro aneddoto sociale del meridione: il contrasto stridente tra l'accuratezza e impegno (anche economico) con cui vengono arredati gli interni delle abitazioni e il degrado totale appena si mette piede fuori casa, quando il bene diventa pubblico.
sono ovvietà, lo riconosco ma io le trove significative.
Ildiavolovestemilan wrote:
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

questo perche' il debito pubblico conta meno di altre cose. In Irlanda hanno ridutto il debito pubblico ai minimi storici, e ne e' seguito quel che e' seguito.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da bogix »

Nickognito ha scritto:questo perche' il debito pubblico conta meno di altre cose. In Irlanda hanno ridutto il debito pubblico ai minimi storici, e ne e' seguito quel che e' seguito.
:-?
Non ho capito....
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da alcol »

voleva dire che noi grazie al debito abbiamo sempre "svaccato" tutti i conti pubblici per salvaguardare il benessere delle famiglie; in effetti se tentassimo di invertire l'andamento del debito pubblico dovremmo dare una bella tirata di cinghia...

(off topic, il Natale è veramente una festa sempre più squallida, si vedono spese senza significato, sprechi infiniti e un'euforia da acquisto inutile vomitevoli)
MyMag si divide in due categorie: chi parla di tennis e chi sparla di tennisti.(cit)

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Qui siamo uno step più avanti
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

no, rispondevo all' Italia paese povero di benestanti. Diciamo che , per quanti problemi abbiamo, abbiamo fatto meglio di altri, come l'irlanda, dove hanno ridotto il debito pubblico ma aumentando cosi' il debito estero e finendo in questa situazione.

Ma no, ovvio che la tirata di cinghia ci vorrebbe...
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da bogix »

Nickognito ha scritto:no, rispondevo all' Italia paese povero di benestanti. Diciamo che , per quanti problemi abbiamo, abbiamo fatto meglio di altri, come l'irlanda, dove hanno ridotto il debito pubblico ma aumentando cosi' il debito estero e finendo in questa situazione.

Ma no, ovvio che la tirata di cinghia ci vorrebbe...
Mah, l'Italia in teoria ha provato a ridurlo, ma poi tra scarsa crescita e una certa allegria nelle spese siamo riusciti ad aumentarlo ulteriormente.
In Irlanda il debito pubblico era basso ma era alto il debito privato delle famiglie.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

In Irlanda hanno diminuito le tasse favorendo gli investimenti esteri. Cresciuti in maniera abnorme, che hanno rilanciato l'economia. Ma poi i proprietari esteri hanno speso i loro soldi altrove, dove abitano, ed e' crollato tutto. (anche per gli interessi dati in sgeuito a prestiti sempre dall'estero).
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Re: E il lavoro dov'è?

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Beh si, la IDA (Irish development agency) lavorò molto bene attraedo grandi flussi di investimenti...però gli stranieri sono anche i primi ad andarsene quando le cose vanno male.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

bogix ha scritto:Beh si, la IDA (Irish development agency) lavorò molto bene attraedo grandi flussi di investimenti...però gli stranieri sono anche i primi ad andarsene quando le cose vanno male.
no, sono il motivo per cui le cose vanno male, in questo caso.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da bogix »

Nickognito ha scritto:
bogix ha scritto:Beh si, la IDA (Irish development agency) lavorò molto bene attraedo grandi flussi di investimenti...però gli stranieri sono anche i primi ad andarsene quando le cose vanno male.
no, sono il motivo per cui le cose vanno male, in questo caso.
Beh non l'unica....anzi, direi quella minore
Ci sono state altre carenze e altri fattori, ma gli investimenti stranieri creano ricchezza. Se però non ci sono realtà imprenditoriali, non si produce niente in tempi di crisi le prime cose che tagli sono centri di ricerca.
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Re: E il lavoro dov'è?

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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da bogix »

Grazie dell'articolo.
Io non sono un economista...ho analizzato il discorso legato agli IDE per la tesi triennale, prendendo in esame 3 agenzie di sviluppo locale, quella irlandese, quella gallese e quella del piemonte. Gli investimenti in Irlanda sono stati principalmente investimenti di tipo non produttivo e si sono inseriti in un tessuto produttivo arretrato e debole. Era probabilmente l'unica forma per far uscire l'Irlanda dall'arretratezza, puntando su di un buon sistema educativo e attraendo imprese attraverso contributi e sgravi fiscali. Il tessuto economico è rimasto però debole, anche se i salari crescevano.
Però l'Irlanda non è l'unico luogo in Europa in cui ci sono stati forti investimenti stranieri, e altri hanno retto molto meglio. C'è anche da dire, a margine che normalmente si parla di singole regioni ad essere interessate da forti concentrazioni di investimenti stranieri, ad esempio i Paesi Baschi o il Galles mentre in questo caso si parla di un intero paese, il che comporta maggiori rischi perchè non esiste la protezione rappresentata dalle altre aree del Paese...se il Galles è in difficoltà possono prendere delle risorse da Londra per esempio.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

figuratim senza articoli difficilmente sarei in grado di esprimermi :) Pero´mi sembra come si sottolinei come il problema non era la scelta di avere interventi dall ´estero, quanto non tener conto della cosa. Io non sono un economista, ma e´da quando son piccolo che mi si dice che l ´italia ha un debito pubblico enorme, e ogni anno la gente va in vacanza di continuo e crolla lß argentina, la grecia, lß irlanda, e noi no. Diamo a cesare quel che e´di cesare, accettiamo che per qualcosa siamo mediocri e non pessimi :)

Peraltro se ti occupi in tesi di queste cose, perdinci, se avevamo una divergenza devo avere torto :)
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da bogix »

Nickognito ha scritto:figuratim senza articoli difficilmente sarei in grado di esprimermi :) Pero´mi sembra come si sottolinei come il problema non era la scelta di avere interventi dall ´estero, quanto non tener conto della cosa. Io non sono un economista, ma e´da quando son piccolo che mi si dice che l ´italia ha un debito pubblico enorme, e ogni anno la gente va in vacanza di continuo e crolla lß argentina, la grecia, lß irlanda, e noi no. Diamo a cesare quel che e´di cesare, accettiamo che per qualcosa siamo mediocri e non pessimi :)

Peraltro se ti occupi in tesi di queste cose, perdinci, se avevamo una divergenza devo avere torto :)
Ma perchè sono situazioni profondamente diverse.
L'Italia ha un debito pubblico enorme ma verso se stessa. Il grosso del debito pubblico è in mano agli Italiani...questo la rende meno vulnerabile di altri Paesi.
Siamo però andati ad un passo dal default nei primi anni 90, quando Soros si mise a far pressioni sulla Lira (non so essere più preciso, dovrei cercarmi qualche informazione).

L'Argentina fece default per la politica cambiaria decisa sotto il governo liberista di Menem, in cui venne fissata la parità di cambio tra Peso e Dollaro. Questo diede inizialmente forte slancio all'economia ma, nel lungo periodo fece perdere competitività all'economia nazionale, anche a causa dell'inflazione galoppante.
Oggi la situazione è in fase di stallo, il cambio con il dollaro è fermo a 4 pesos circa dal "corralito" ma l'inflazione è allucinante. Nel giro di 2-3 mesi ti accorgi dell'impressionante aumento dei prezzi. Per il momento non ci sono grosse pressioni sul tasso di cambio che resta stabile e la banca centrale continua ad accumulare risorse (o meglio accumulava, prima che la presidentessa Kichner decidesse di usare le riserve in valuta estera per pagare la spesa corrente), ma, secondo me, prima o poi dovranno svalutare nuovamente la moneta.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

si´, ma quando facciamo gli antiitalianisti su tutto (e di solito, ben venga) andrebbe appunto ricordato cosa c´e´, a fronte del debito pubblico.

ma come al solito un mio inciso crea inutilmente un discorso offtopic mentre siamo poi pure d´accordo, quindi me ne scuso :)
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Rosewall »

premesso che non capisco perché si finisca sempre a parlare dell'Irlanda :) che non c'entra niente col caso nostrano, l'articolo mi lascia perplesso perché enfatizza un aspetto che tutti i commenti letti in questi mesi danno per consequenziale alla crisi, e non causa della. Sono attratto dalle tesi che mettono in discussione la vulgata corrente, ma a patto che non sovvertano la linea del tempo e che portino qualche argomento contro e qualche cifra a favore.
L'interpretazione comune è che la crisi sia stata causata dallo scoppio della bolla immobiliare generata dagli investimenti nel mattone da parte degli irlandesi che via via trovavano lavoro e si arricchivano. Evidentemente senza l'enorme crescita degli anni novanta, e le politiche fiscali che l'hanno agevolata (non solo fiscali, investirono anche sull'istruzione), non ci sarebbe stata la crisi, nel senso che sarebbero rimasti poveri, disoccupati, e emigranti.
Così come se non fossero stati prima poveri, disoccupati, e emigranti, poi durante il boom non avrebbero sentito il bisogno impellente di avere case, e non ci sarebbe stata quindi tutta quella speculazione immobiliare. Se le cose stanno così, la responsabilità è chiaramente delle banche incaute e dei governi che sottovalutando i rischi insiti in un'abnorme crescita edilizia non sono riusciti a deviare i proventi della crescita su altri obiettivi, ad esempio sulle infrastrutture (va anche detto che non potevano servirsi di uno strumento fondamentale per disincentivare i mutui: l'intervento sui tassi ufficiali di sconto). Bogix può certamente spiegarci meglio, comunque.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: E il lavoro dov'è?

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non mi pare che l´articolo citato contrasti con quel che dici, anzi, ma sono le tre di notte e sono a letto, per cui vai a sapere.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Star_ACE »

Ormai o sono acari o è Irlanda. #1#
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Rosewall »

Nickognito ha scritto:non mi pare che l´articolo citato contrasti con quel che dici, anzi, ma sono le tre di notte e sono a letto, per cui vai a sapere.
bé il tono (solo quello) con cui attacca è del tipo: tutti dicono che le cose sono andate male per questo o per quello, bé ora vi dico qual è il vero motivo. :wink:

Il fatto che in Italia i privati siano ricchi (ribadisco: ricchezza delle famiglie doppia rispetto al debito pubblico) e lo stato povero, è un problema drammatico non per ragioni di bilancio pubblico ma perché ciò ha generato una condizione perversa ed apparentemente immutabile di recessione economica - che a differenza di quanto sostiene il governo è indipendente dalla crisi finanziaria internazionale - i cui effetti colpiscono i soliti noti.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Messaggio da Johnny Rex »

alcol ha scritto:voleva dire che noi grazie al debito abbiamo sempre "svaccato" tutti i conti pubblici per salvaguardare il benessere delle famiglie; in effetti se tentassimo di invertire l'andamento del debito pubblico dovremmo dare una bella tirata di cinghia...

(off topic, il Natale è veramente una festa sempre più squallida, si vedono spese senza significato, sprechi infiniti e un'euforia da acquisto inutile vomitevoli)
Poca cosa rispetto a 15-25 anni fa, quando le strenne natalizie cominciavano a metà Ottobre...
A me pare invece un Natale (ri)considerato in maniera normale.
Sugli acquisti, ognuno la vede e vive come vuole, comunque è un modo per far girare i soldi ,chi preferisce darli ai cinesi, chi al prodotto di qualità più caro ma anche di maggior durata/pregio/valore.
Penso anche io si spenda troppo in superfluo, ma se uno che guadagna pure un 2000 al mese si prende un Audi chic con leasing da 700 euro al mese che volete dirgli? ci sarà un perchè se l'Italia resta la nazione italiana che più importa Audi e Mercedes ,anzichè sistemare le strade decentemente, ridurre i costi e pagare gli stagisti .

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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nasty »

bogix ha scritto:
Nasty ha scritto:Se vi interessa, vi faccio presente che Eurostat ha stabilito che dal primo trimestre del 2011 ( quindi il dato che sarà reso pubblico riguardo alla rilevazione mensile di Gennaio dell'Indagine continua sulle forze di lavoro) gli stagisti che percepiscono solo un rimborso spesa entreranno a far parte DELLA FORZA LAVORO, non saranno più classificati tra i disoccupati.


A mia precisa domanda :" ma non sarà mica per ridurre il tasso di disoccupazione che si sta pericolosamente impennando" mi è stato risposto: "probabilmente sì". :D

Quindi il raffronto tra il 2011 e il 2010 non sarà poi così equo, il tasso di disoccupati di Ottobre ( 8.7 %) probabilmente non si impennerà troppo nel 2011 . :wink:
Wow, che genialata.....anche l'Istat seguirà questa grande strada?
Sì, certo. Tutti i paesi della UE, l'indagine è unificata.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da bogix »

Rosewall ha scritto:premesso che non capisco perché si finisca sempre a parlare dell'Irlanda :) che non c'entra niente col caso nostrano, l'articolo mi lascia perplesso perché enfatizza un aspetto che tutti i commenti letti in questi mesi danno per consequenziale alla crisi, e non causa della. Sono attratto dalle tesi che mettono in discussione la vulgata corrente, ma a patto che non sovvertano la linea del tempo e che portino qualche argomento contro e qualche cifra a favore.
L'interpretazione comune è che la crisi sia stata causata dallo scoppio della bolla immobiliare generata dagli investimenti nel mattone da parte degli irlandesi che via via trovavano lavoro e si arricchivano. Evidentemente senza l'enorme crescita degli anni novanta, e le politiche fiscali che l'hanno agevolata (non solo fiscali, investirono anche sull'istruzione), non ci sarebbe stata la crisi, nel senso che sarebbero rimasti poveri, disoccupati, e emigranti.
Così come se non fossero stati prima poveri, disoccupati, e emigranti, poi durante il boom non avrebbero sentito il bisogno impellente di avere case, e non ci sarebbe stata quindi tutta quella speculazione immobiliare. Se le cose stanno così, la responsabilità è chiaramente delle banche incaute e dei governi che sottovalutando i rischi insiti in un'abnorme crescita edilizia non sono riusciti a deviare i proventi della crescita su altri obiettivi, ad esempio sulle infrastrutture (va anche detto che non potevano servirsi di uno strumento fondamentale per disincentivare i mutui: l'intervento sui tassi ufficiali di sconto). Bogix può certamente spiegarci meglio, comunque.
Niente da aggiungere sull'Irlanda...:)
Le banche hanno la loro parte di responsabilità chiaramente, ma, secondo diversi esperti, l'origine di tutte le bolle degli ultimi 40 anni è da cercarsi principalmente negli USA. Fino al 1970 le monete di tutto il mondo avevano un cambio fisso con il dollaro e potevano essere cambiate in oro. Nel 1970 si decise di interrompere il cosiddetto sistema aureo e da quel momento non c'è stato più nessun controllo sull'emissione di moneta. Se nel 1970 c'era un rapporto tra moneta e Pil mondiale leggermente superiore a 1:1 oggi la quantità di moneta è 3 volte il PIL prodotto, e continua a salire. Il sistema economico mondiale è drogato dall'eccesso di liquidità e da vita costantemente a bolle speculative.
Se viene meno il concetto basilare che la quantità di moneta è limitata e le banche possono ottenere praticamente tutta la liquidità che desiderano....non faranno altro che investirla e distribuirla sul mercato.
Anche la ripresa economica avuta dagli States nell'ultimo periodo è, per buona parte, dovuto alle iniezioni di liquidità. A differenza di prima le banche sono molto meno "ricettive" e la FED s'è messa a comprare qualsiasi tipo di titolo sul mercato. In pratica invece di immettere liquidità attraverso le banche da liquidità direttamente nelle mani dei cittadini...chiaramente siccome stiamo parlando della prima economia mondiale e della moneta utilizzata comunemente come riferimento sul mercato questo ha impatto sull'economia mondiale.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Rosewall »

complimenti per la chiarezza easpositiva, bogix.

____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

per la serie: tentativi patetici ->

Fuga dei cervelli, l'Italia prova a creare un argine. Il disegno di legge che dispone incentivi fiscali per agevolare il rientro di lavoratori che hanno preferito trasferirsi all'estero è diventato legge. Dopo aver già passato l'esame della Camera, il provvedimento è stato approvato stamani in via definitiva dal Senato. Presentato da un gruppo di parlamentari bipartisan (primo firmatario il vicesegretario del Pd Enrico Letta), il ddl offre una sorta di scudo fiscale, fino a 25 mila euro di credito di imposta l'anno per un massimo di tre, per i talenti comunitari, con almeno due anni di residenza in Italia, non solo ricercatori, che vogliano tornare a lavorare nella Penisola.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da bogix »

Grazie...
Bello richiamare i "talenti" quando nel frattempo tagli alla ricerca....
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Re: E il lavoro dov'è?

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ma chi lo decide chi sono i talenti?
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Re: E il lavoro dov'è?

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Ah boh...anche perchè pure fare la pizza è un talento
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Re: E il lavoro dov'è?

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Mirafiori, c'è l'accordo, la Fiom non firma
Marchionne: "Investimenti in tempi brevi"
Intesa separata, siglata da Fim, Fismic e Uilm. Cambiano le regole su turni e pause, la nuova azienda investirà un miliardo. A gennaio il referendum. Airaudo (Cgil): "Vergogna"
di ROSARIA AMATO e PAOLO GRISERI

Mirafiori, c'è l'accordo, la Fiom non firma Marchionne: "Investimenti in tempi brevi" La protesta della Fiom a Mirafiori

TORINO - Dopo venti giorni di stallo, arriva l'accordo su Mirafiori. La Fiom, il primo sindacato nella fabbrica simbolo della Fiat, non ha firmato. "Per quanto ci riguarda, faremo partire gli investimenti previsti nel minor tempo possibile", assicura l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne. "E' un gran bel momento per tutti quelli che hanno faticato per raggiungere un'intesa, ma soprattutto per i lavoratori e per il futuro dello stabilimento. Mirafiori inizia oggi una nuova fase della sua vita".

Fuori la Fiom. Il sindacato dei metalmeccanici della Cgil pagherà il prezzo più grosso dell'accordo: quando nel 2012 nascerà la newco di Mirafiori, in base all'intesa firmata oggi, la Fiom resterà fuori. La rappresentanza sindacale infatti sarà permessa solo alle sigle che hanno firmato l'accordo. Durissima la contestazione della Fiom: "Marchionne immagina un sindacato fornitore di consenso come se fosse un fornitore della componentistica e pensa di poter scegliere lui il proprio fornitore. Questo ci porta fuori dall'esperienza dei sindacati europei", denuncia il responsabile auto della Fiom Giorgio Airaudo.

Sacconi soddisfatto. Soddisfatto il ministro del Welfare Maurizio Sacconi: "Come avevamo auspicato l'accordo si è realizzato prima di Natale, confermando da un lato la volontà di Fiat Chrysler di realizzare un importante investimento a Mirafiori e, dall'altro, la volontà dei sindacati riformisti di
accompagnare quest'intesa con la piena utilizzazione degli impianti e una migliore remunerazione del lavoro attraverso un contratto più vantaggioso. Fermi restando i diritti di libera associazione sindacale garantiti dallo Statuto dei lavoratori, che la stessa ipotesi di Statuto dei lavori conferma, per la prima volta firmatari e non firmatari di un contratto non saranno sullo stesso piano rispetto alla controparte aziendale, perchè la firma ha un valore".

L'accordo verrà votato dai lavoratori. L'accordo ora sarà sottoposto al voto dei lavoratori, probabilmente nella seconda settimana di gennaio, l'unica in cui la fabbrica non sarà svuotata dalla cassa integrazione a ripetizione. I punti chiave dell'accordo riguardano: il pieno utilizzo degli impianti sui sei giorni lavorativi, il lavoro a turni avvicendati che mantiene l'orario individuale a 40 ore settimanali, le assenze (ci sono misure contro gli assenteisti), gli straordinari, pause e mensa a fine turno. In cambio della firma da parte di Fim, Uilm, Fismic e Ugl la Fiat conferma l'investimento di un miliardo per trasformare la fabbrica simbolo del gruppo nell'avamposto europeo del gruppo Chrysler: nei piani di Marchionne, infatti, l'azienda di corso Agnelli dovrà produrrre i Suv realizzati su una piattaforma americana con i marchi Alfa-Chrysler.

Le ragioni del no della Fiom. Queste, in dettaglio le ragioni per le quali la Fiom non ha firmato: "Ci sono 120 ore di straordinario obbligatorio, come a Pomigliano, - spiega Airaudo - un sistema di turnazioni che può portare il dipendente a fare sei giorni di lavoro consecutivi con 10 ore per turno. C'è poi la riduzione di giorni di malattia pagati dall'azienda, che sono tre negli altri contratti di lavoro: a Pomigliano non ne viene pagato più neanche uno, a Torino solo uno. C'è la cancellazione di dieci minuti di pausa: erano 40 minuti per 8 ore di lavoro, adesso sono 30. La mensa: l'azienda, a differenza che a Pomigliano, dove è stata spostata a fine turno, a Mirafiori si è dichiarata disponibile a tenerla all'interno del turno, ma è da vedere come si manifesterà questa disponibilità. I lavoratori, infine, firmeranno un contratto individuale con delle clausole con le quali di fatto vengono di fatto dissuasi a scioperare, altrimenti sono sanzionabili". L'accordo di Mirafiori, inoltre, conclude Airaudo, è fuori dalle regole dell'accordo interconfederale del luglio 1993, che consente a tutti i sindacati di presentare liste e avere rappresentanti nelle Rsu se ha il 5% dei lavoratori: "Così rendono impossibile la presenza dei metalmeccanici della Cgil. Siamo di fronte al tentativo di un'azione della Fiat per semplificare il pluralismo sindacale italiano, espellendo la Cgil e riducendo all'impotenza anche i sindacati consenzienti. E' una lesione alla quale pensiamo debba rispondere l'insieme della Cgil".

Opposta la posizione della Uilm e della Cisl. Diametralmente opposto il commento del segretario generale della Uilm, Rocco Palombella: "Ci sarà lavoro diretto per più di diecimila addetti con ricadute per tutto il sito di Mirafiori e per l'indotto. Ora la parola passa proprio ai lavoratori, che a metà di gennaio, al loro rientro in fabbrica dovranno esprimersi sull'accordo e confermare di fatto investimento e livelli produttivi". E della Cisl: "Si tratta di un accordo utile e necessario all'economia e alla coesione sociale del territorio torinese", commenta Nanni Tosco, segretario generale Cisl Torino.
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Re: E il lavoro dov'è?

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Re: E il lavoro dov'è?

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BackhandWinner ha scritto:La Malattia dell'Occidente.
"Qual è la sfida dei nostri giorni? La più affascinante che si possa affrontare: ridare valore economico, sociale, culturale, politico al lavoro. Non è una questione di ruolo del sindacato e di rapporto tra lavoro e capitale in senso classico. E' una cosa più sostanziale, dobbiamo creare lavori che valgano intrinsecamente di più e formare persone in grado di farli. Se il lavoro ha una sua forza economica crescente trascina con se tutto il resto, migliora l'equilibrio della società diminuendo le disuguaglianze che invece il declino del valore del lavoro ha accentuato, rende più solida la democrazia. più sostenibile lo sviluppo dell'economia. Questo è il solo vero antidoto al declino, la cui ombra da un po' ci accompagna"

ma sul tipo della massima del preside in the social network, "chi esce da harvard non trova lavoro, ne inventa uno nuovo"? :)
Non so, non sono sicuro che "ridare valore economico, sociale, culturale, politico al lavoro non è una questione di ruolo del sindacato e di rapporto tra lavoro e capitale in senso classico".

Siamo la generazione di Floyd il quale nel topic sul rimpianto ipotizza che i diritti umani siano la logica ed inesorabile conseguenza dell'esercizio della Ragione, tanto che una civiltà aliena così intelligente da aver scoperto l'Iperspazio non potrebbe che condividere tali valori. Forse ci frega proprio questo idealismo storico spinto, sembra che stiamo ad aspettare il gelato che ci è stato promesso e che siccome il gelato è un diritto universale prima o poi mamma e papà si ravvederanno e ce lo daranno; invece andrebbe meglio se pensassimo ai diritti umani, o al valore del lavoro, come ad una convenzione sociale frutto di un determinato processo storico, sociale, economico, insomma: qualcosa da (ri)ottenere/conservare/estendere anche attraverso "la lotta" (in forme adeguate al contesto sociale ed economico del 2010).

Panara ha scritto:in Occidente, da 25 anni a questa parte, diminuiscono i lavori operai e impiegatizi, quelli che assicurano redditi medi, distrutti appunto dalla tecnologia e dalla globalizzazione e aumentano i lavori più poveri. Con la conseguenza che la quota della ricchezza prodotta che va al lavoro diminuisce e quella che va al capitale invece aumenta. L'esperienza di ciascuno di noi è piena di testimonianze in questo senso, intere categorie hanno visto diminuire progressivamente il loro reddito e il loro prestigio sociale, mentre siamo letteralmente circondati da persone anche qualificate che lavorano con remunerazioni molto basse o con tutele basse o inesistenti: è anche questo il modo in cui il lavoro si impoverisce"
però un operaio specializzato oggi è ancora molto richiesto (almeno, in Italia o in Germania, non so in Spagna) e può aspirare ad una retribuzione soddisfacente. Non è che in questo caso occorra inventarsi chissà quale nuova professione, serve investire nella formazione, e serve che quando una persona perde il lavoro disponga di un congruo sussidio di disoccupazione che gli consenta di vivere in modo dignitoso mentre frequenta un corso di riqualificazione e quindi cerca una nuova occupazione.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: E il lavoro dov'è?

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ricetta di nickognito per i lavoratori

- lottare, uniti, a prezzo di molto, senza corporazioni, ma tutti insieme contro i padroni sfruttatori, arrivando a tutto tranne alla violenza grave
- rendersi conto che i lavoratori occidentali sono umani privilegiati, e, per necessità e anche per giustizia, dovranno stare peggio per far star meglio altri lavoratori di altre parti del mondo.
- far diventare, e chiedere di far diventare, il luogo di lavoro non solo sicuro, ma piacevole, il piuì piacevole possibile, smettere di contrattare solo sullo stipendio , contrattare sulla felicità con cui si lavoro e cio' che la permette.
- eliminare il razzismo generazionale, non sfavorendo chi ha una certa età, rendendosi conto che il lavoro è tanto piu' necessario perche' non è piu' molto giovane.
- fare , pur nella lotta, di ogni necessità virtù :)
- quando si vota, votare chi è piu' proiettato a programmare il futuro, meno a chi è proiettato a raccogliere voti nel presente. se non si è in grado, non votare.

:)

c.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Rosewall »

notevole anche il genio (Berlinguer? la Moratti?) che si è inventato la laurea di tre anni ovunque.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da BackhandWinner »

Rosewall ha scritto:notevole anche il genio (Berlinguer? la Moratti?) che si è inventato la laurea di tre anni ovunque.
Credo Berli. Non genio solitario, ma circondato da una miriade di pedagoghi-geni (rigorosamente formatesi nel '68 e dintorni).
La distruzione della cuola italiana è forse la singola attività dove tutte le parti politiche, indistintamente, si sono cimentate con la massima alacrità.
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Re: E il lavoro dov'è?

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Nickognito ha scritto:rendersi conto che i lavoratori occidentali sono umani privilegiati, e, per necessità e anche per giustizia, dovranno stare peggio per far star meglio altri lavoratori di altre parti del mondo.
Vallo a dire ai leghisti che, pure, possono dire cose intelligenti #1#
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Re: E il lavoro dov'è?

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tuborovescio ha scritto:
Nickognito ha scritto:rendersi conto che i lavoratori occidentali sono umani privilegiati, e, per necessità e anche per giustizia, dovranno stare peggio per far star meglio altri lavoratori di altre parti del mondo.
Vallo a dire ai leghisti che, pure, possono dire cose intelligenti #1#
spero che i leghisti ne capissero la necessità, dubito che infatti siano per lo piu' interessati alla giustizia.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: E il lavoro dov'è?

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Nickognito ha scritto:Spero che i leghisti ne capissero la necessità, dubito che infatti siano per lo piu' interessati alla giustizia
Almeno quelli che vanno a messa tutte le domeniche avranno fame e sete di giustizia #100#
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