E il lavoro dov'è?

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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Burano
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Burano »

paoolino ha scritto:
ciccio ha scritto:
Burano ha scritto: qui dentro a volte pare di essere a un convegno di confindustriali. Dei meno moderati, oltretutto.
ma neanche, di cinici che vogliono sacrificare a tutti i costi la qualità di vita del genere umano in nome del vil denaro
A me invece sembra di discutere con dei luddisti ultra-conservatori, che fanno della retorica del “si stava meglio quando si stava peggio” la loro bandiera e del mantenimento dello status-quo il loro credo.

La mia azienda, fondata da mio padre, che si occupa di ricerche e analisi di marketing, tra globalizzazione e sviluppi tecnologici ha subito negli ultimi 15-20 anni un’apertura a forme di concorrenza e cambiamenti dei modelli di gestione delle ricerche impensabili.
Ma non è che allora devo avere la pretesa di tutele dall’alto. Si prende atto della situazione e si cerca di adattarcisi.
luddisti? Guarda che quelli se la prendevano col progresso

com'era quella pubblicità? C'è progresso quando i vantaggi di una tecnologia diventano per tutti. Io nella conad aperta 25 e 26/12 non vedo progresso ma solo apice della barbarie consumistica, e trovo fuori luogo paragonarla a alberghi e ristorazione. Opinioni..
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da paoolino »

ciccio ha scritto:
paoolino ha scritto:
ciccio ha scritto: ma neanche, di cinici che vogliono sacrificare a tutti i costi la qualità di vita del genere umano in nome del vil denaro
A me invece sembra di discutere con dei luddisti ultra-conservatori, che fanno della retorica del “si stava meglio quando si stava peggio” la loro bandiera e del mantenimento dello status-quo il loro credo.

La mia azienda, fondata da mio padre, che si occupa di ricerche e analisi di marketing, tra globalizzazione e sviluppi tecnologici ha subito negli ultimi 15-20 anni un’apertura a forme di concorrenza e cambiamenti dei modelli di gestione delle ricerche impensabili.
Ma non è che allora devo avere la pretesa di tutele dall’alto. Si prende atto della situazione e si cerca di adattarcisi.
ci mancava quella del babbo che ha fatto tanta fatica per arrivare dov'è arrivato
Inoltre, se leggi bene, non parlo della fatica del padre per arrivare, ma di quella dei figli per restare, senza recriminare per la fatica che la modernità sta comportando.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da ciccio »

https://www.facebook.com/motoemochilabrasil/
questo amico mio ha tutta la mia stima, non gli accumulatori di denaro

e questo
https://www.facebook.com/fernando.carra ... riends.all

perché vivono, crescono, conoscono, hanno amici veri, sono amici veri, accumulano esperienza di vita, saggezza, intelligenza,
non una montagna di soldi per costringere altri a mollare, a soccombere a essere inferiore a loro perché non possono comprare, comprare che cosa ?
C'è un mio amico in fin di vita ormai in coma irreversibile. ha 1200 camion, sempre m'ha detto, ti pago quanto vuoi ma insegnami a fare lo slice come il tuo. Non l'ha mai imparato che le cose che per lui valevano non le poteva comprare, negli ultimi tempi faceva le cose più strane, cose che non poteva comprare, un giorno mi confessó che con tutti i soldi che aveva fatto aveva semplicemente sacrificato la sua felicitá. Queste son persone che per me valgono
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
ciccio
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da ciccio »

LAVORA CONSUMA CREPA
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

Davvero non capisco le argomentazioni di ciccio: stare aperti di piu' evidentemente non vuol dire lavorare di piu' , anzi e' compatibile con il lavorare di meno, magari turni di sei ore, magari part-time. Non credo che ciccio preferisca il 'disoccupato-non consuma-crepa, insomma, boh.

Le argomentazioni di Burano si sono ridotte a un 'prima era cosi''. Prima era anche che, se la domenica mi sentivo vale, andavo a far chiamare il medico di famiglia dalla campagna, invece che al pronto soccorso 24/7. Prima se volevo prelevare dal mio conto dovevo farlo entro le tre di giorni lavorativi (ma forse per Burano va bene se una macchina prende il posto dell' uomo, ma non se lo fa un altro uomo!) Come fosse prima, in un mondo che cambia, davvero importa poco. Tanto piu' che prima i lavoratori stavano peggio.

Il motivo, in ogni caso, per cui i negozi prima erano chiusi la domenica era semplicemente perche' eravamo piu' religiosi. La religione permetteva solo lo svago, non permetteva il lavoro. Quindi solo chi lavorava per quello svago aveva il permesso di lavorare.

Succede la stessa cosa per altre religioni: un ebreo il sabato non lavora. Pero', anche se il sabato e' proibito spengere il fuoco, il pompiere deve lavorare e spengerlo comunque se ci sono vite a rischio. Oppure per lui e' proibito cuocere cibo, ma non preparare un'insalata.

E' il cristianesimo che spinge ad osservare il riposo domenicale, non altro. Il catechismo, poi, ruffianamente, accetta che la gente possa lavorare seguendo i 'costumi' del passato: lo sport, i ristoranti... Una religione come quella ebraica si adatta meno facilmente al far si' che il sabato i lavori per far si' che la gente 'consumi' nel tempo libero per i divertimenti.

Inoltre la chiusura domenicale avveniva in un contesto in cui le donne lavoravano poco e andavano per negozi a comprare le cose per la famiglia durante la settimana in orari lavorativi.

Non si vede che argomenti siano questi, in uno stato laico.

Detto questo, ci sono studi che mostrano come chiudere la domenica per legge faccia alzare i prezzi e aumenti la disoccupazione, oltre a rendere meno piacevoli i turni per i lavoratori e favorire le grandi aziende sulle piccole.

E qui si vede da che parte si sta: se si sta dalla parte del popolo e delle grandi aziende (che, in questo caso, hanno entrambi beneficio) o dalla parte dei piccoli imprenditori.

Inoltre la realta' dei fatti dimostra come, anche essendo legale aprire i negozi 24/7, molti negozi sopravvivono benissimo chiudendo stando aperti con vecchi orari.

E, in effetti, gli argomenti tradizionali contro l' apertura domenicale, sono:

- la religione
- Il favorire il piccolo imprenditore (contro la maggioranza)
- il favorire lo sfruttamento del lavoratore dove non ci sono leggi adeguate.

L'ultimo punto e' uno chiave, perche' e' evidente che se vivo in un paese dove l'azienda mi puo' obbligare a lavorare 7 giorni su 7, fare turni assurdi giorno - notte, o farmi lavorare 70 ore la settimana, allora lavorare di domenica diventa un problema.

Questo non e' evidentemente il caso dell' Italia. Il caso dell' Italia per me e' altro: ovviamente la tradizione religiosa, molto forte. E poi, la tradizione comunista per cui bisogna essere contro i ricchi, anche quando, come in questo caso, l'; interesse del ricco e del povero coincidono e ci rimette solo una minoranza del ceto medio. La stessa tradizione per cui ci si indigna sempre molto di piu' e si chiamano in causa i sindacati molto di piu' contro le grandi aziende che non contro le piccole, anche in presenza di situazioni di lavoro identiche. Uno dei motivi per cui non si tutela quasi mai il lavoratore del settore turistico, il settore piu' importante del nostro paese, ma i cui diritti finiscono in prima pagina sui giornali meno di un decimo rispetto a quelli dei metalmeccanici, magazzinieri, piloti e chissa' quali altre categorie. Ditemi voi quante volte in vita vostra avete visto come prima notizia al telegiornale parlare dei diritti dei portieri notturni, per dire (e si tratta di 50 mila persone, piu' o meno, credo).

Lasciamo perdere quanto negativamente incida la tradizione, quanti soldi butta lo stato per garantire la possibilita' di vedersi, che so, match di calcio, impegnando le forze dell' ordine in massa per dei violenti cretini che vanno a vedere girare una palla, utilizzando i soldi di tutti, anche di chi la domenica fa altro. Invece di, che so, organizzare un evento culturale nella stessa citta' con gli stessi soldi.

E, di nuovo, 'l' uomo di sinistra' mai si indigna per questo, mai si indegna per lo sfrenato consumo in ristoranti, bar, benzinai, accetta volentieri che siano aperti la domenica i pub piu' che le farmacie, fedele alla tradizione.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Burano »

Nickognito ha scritto:
Le argomentazioni di Burano si sono ridotte a un 'prima era cosi''. Prima era anche che, se la domenica mi sentivo vale, andavo a far chiamare il medico di famiglia dalla campagna, invece che al pronto soccorso 24/7. Prima se volevo prelevare dal mio conto dovevo farlo entro le tre di giorni lavorativi (ma forse per Burano va bene se una macchina prende il posto dell' uomo, ma non se lo fa un altro uomo!) .
non "un altro uomo", ma lo stesso di prima. Per quanto ne so io, questa rincorsa al modello online h24 non ha comportato un incremento di assunzioni significativo. Semplicemente ora si turna in settori in cui prima non si turnava. Ma son gli stessi lavoratori di prima, nella maggioranza dei casi. il 26/12 alla Conad sarà presente la metà e forse anche meno del personale. Chiaramente, visto che si prevede che l'afflusso non sarà lo stesso di un normale giorno feriale. In alberghi e ristoranti accade il contrario: è proprio nei festivi che c'è la massima affluenza di clienti (anche qui: trova le differenze....).
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

Ma non e' vero, lo shopping domenicale e' maggiore che negli altri giorni, tanto piu' prima di Natale. Il 40% dello shopping va nel finesettimana. Poi il 25 dicembre e il primo gennaio poi stare chiuso, il primo gennaio a pranzo possono chiudere anche i ristoranti.

Ma, per dire, in Inghilterra i pub chiudono prima la domenica, addirittura qualche anno fa era proibito tenerli aperti la domenica.

Il problema non e' che aprire la domenica 'crei molto lavoro'. Di sicuro non lo toglie. Di sicuro aumenta il PIL (intorno allo 0,5%, secondo il Sole24ore). Ma, soprattutto, il senso e' che di sicuro e' quello che vuole il popolo, che compra nel weekend, perche' ormai tutti lavorano.Lo vede chiunque, basta andare a un centro commerciale la domenica, o andare un martedi in orario di ufficio. Come e' normale che sia. Come avviene per gli alberghi. Come avviene nelle piscine, che so. Perche' voi vi fissate con gli alberghi, ma se vado in piscina, o in sauna, il martedi' mattina alle 11 e' tutoto vuoto, se vado la sera o la domenica e' pieno di gente.

Aprire la domenica non danneggia i lavoratori, beneficia i clienti, tutta la popolazione, con il solo effetto collaterale di sfavorire un po' il piccolo imprenditore. Capisco che a te i piccoli imprenditori stiano molto a cuore.

Che poi, e' proprio il piccolo negozio il simbolo del consumismo. Il piccolo negoziante che va a comprare la roba al supermercato o all'ingrosso, la rivende facendo pagare questo servizio un po' di piu' semplicemente perche' il cliente e' pigro e vuole andare dietro l' angolo. Non si parla mica, di solito, del contadino che ti vende la sua verdura al mercato.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

Comunque io insisto tanto perche' per me e' proprio un servizio fondamentale. Per me la chiusura di un negozio ha piu' o meno lo stesso effetto e da' sensazioni simili a un , boh, internet a tempo, chiusa la domenica o la notte.

E la discriminazione per chi fa certi lavori e' incredibile. Ricordo ancora come, quando lavoravo a Firenze (che non ha 10mila abitanti, ecco), io dovessi tornare a casa a piedi se facevo la notte, o addirittura a piedi per Natale o Pasqua, perche' i poveri guidatori dell'autobus devono fare turni normali, a Natale devono stare a casa. Perfino il servizio pubblico e' rifiutato ai lavoratori del settore alberghiero, perche' loro hanno diritto di stare a casa! Ma, anche, semplicemente, uscire dal turno alle dieci di sera con la fame e non trovare un alimentari aperto. Per fortuna ci sono gli extracomunitari e i loro negozietti del cavolo, che stanno aperti fino a tardi, i kebabbari...

Ma qualunque cosa: ti finisce il cibo del cane, i pannolini, hai il frigo vuoto, hai lavorato tutto il giorno...

Io a Vienna ho camminato una mattina intera, e poi guidato scalzo fino al confine, perche' mi hanno rotto le scarpe e io non potevo comprarne un altro paio, in tutta la citta', anni fa! La prossima volta in Austria mi portero' una valigia, che non si sa mai... Nel 2017, incredibile, dai, per me proprio un segno di arretratezza.

Che poi i centri commerciali sono oggi luoghi di incontri veri e propri, sono luoghi sociali, il fatto che a me facciano schifo davvero poco importa.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da alessandro »

La domenica non è indifferente.

Io ho sempre lavorato sabato domenica; giugno luglio agosto e fino alle 22:00 o oltre.

Se però hai figli in età scolare e moglie con lavoro in orari canonici, la convivenza diventa difficile.

I figli sono a scuola/asilo, magari dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 16:00 se tu lavori tutti i giorni dalle 16:00 alle 22:00 e anche il sabato e domenica, in pratica non vedi mai i tuoi familiari, non puoi mai fare nulla assieme, non puoi farti una vacanza con loro mai, che sia di 2 giorni o una settimana, andare a vedere le partite quando giocano il sabato e domenica, non puoi andare al mare con la moglie e/o i figli etc.

Quando ero single me ne fregavo, facevo le vacanze a novembre e andavo via il giovedì.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

Be, ma tu parli fare sempre la sera e anche la domenica. Abbastanza raro, se non scegli di farlo, in un lavoro a turni. Poi non tutti hanno figli e chi ha i figli sceglie i turni per primo. Ovviamente in una grande azienda questo permette di accontentare molti, se sei in due e' un po' piu' complesso :)
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

Ecco, questo per me e' un articolo del tutto normale.

https://www.linkedin.com/pulse/why-grea ... nard-marr/

Nel mondo normale, molte aziende perdono buoni lavoratori perche' non riescono a trattenerli, e la permanenza media del lavoratore dipende dal fatto che lui se ne vuole andare, trovando di meglio. Questo e' un problema dell'azienda, che deve cercare di rimediare.

Sicuramente le mie lettore non sono cosi' attente, ma non ricordo di aver letto un solo banale articolo del genere in lingua italiana, credo in vita mia.

A leggere articoli in italiano, uno se ne va o perche' licenziato o perche' costretto a un inferno da una azienda che, perdendo lui, non perde nulla e continua ad accumulare soldi.

Ovviamente esistono entrambi gli aspetti, ma per dire...
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Pindaro »

Nickognito ha scritto:o perche' costretto a un inferno da una azienda
Pensa all'inferno di domenica 24 dicembre.
Dovrebbero chiudere tutto.
La famiglia viene prima di quei quattro soldi che incasserebbero la vigilia di Natale.
Quando si andrebbe solo per noia, a far compere.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da uglygeek »

Nickognito ha scritto:Ecco, questo per me e' un articolo del tutto normale.

https://www.linkedin.com/pulse/why-grea ... nard-marr/

Nel mondo normale, molte aziende perdono buoni lavoratori perche' non riescono a trattenerli, e la permanenza media del lavoratore dipende dal fatto che lui se ne vuole andare, trovando di meglio. Questo e' un problema dell'azienda, che deve cercare di rimediare.

Sicuramente le mie lettore non sono cosi' attente, ma non ricordo di aver letto un solo banale articolo del genere in lingua italiana, credo in vita mia.

A leggere articoli in italiano, uno se ne va o perche' licenziato o perche' costretto a un inferno da una azienda che, perdendo lui, non perde nulla e continua ad accumulare soldi.

Ovviamente esistono entrambi gli aspetti, ma per dire...
Ma no, non esistono entrambi gli aspetti, in Italia. Voglio, dire, guarda le ragioni per cui la gente lascia il posto, secondo l'articolo:
No vision, No future, No equality, No morale, No challenge or autonomy

Motivazioni come queste presuppongono varie cose:
- che il lavoratore lavori in una azienda, e che l'azienda sia privata. Se il lavoro e' autonomo, o se il lavoro e' pubblico, il discorso non si applica. (D'altra parte se lavori nel pubblico per te linkedin non esiste proprio).
- che lavori con un contratto a tempo indeterminato.
- che l'azienda sia grande o grandissima. Una piccola azienda la gestione e' ovviamente padronale piu' che manageriale e se non sei nella famiglia del padrone fare carriera o avere autonomia e' impensabile.
- che ci sia un mercato del lavoro che ti consenta di cambiare. Per quanti e quali lavori quseto e' vero in Italia? Immagino che ci siano alcune figure molto tecniche nel campo della giurisprudenza, della finanza, del business management, forse anche dell'ingegneria che sono effettivamente ricercate, che possono decidere di lasciare un'azienda per andare in una migliore, sempre in Italia. Ma sono casi rari e solo a livelli molto alti. Ma a parte queste eccezioni in Italia il lavoratore dipendente deve starci e basta, e ringraziare ogni giorno il donatore di lavoro e le vecchie leggi dello stato se ancora ha un posto.

Articoli come questo non si applicano al nostro paese, per questo nessuno li scrive in italiano.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

uglygeek ha scritto:
Articoli come questo non si applicano al nostro paese, per questo nessuno li scrive in italiano.
ma e' esattamente quello che sottintendevo, il problema e' quello, non la mancanza del resto. Il problema e' la mancanza di aziende di medie o grandi dimensioni, non come le aziende trattano i dipendenti.

Ma invece, anche in questo forum, un sacco di gente ti risponde 'anche se ci fossero tante aziende, farebbero lo stesso, devono essere i sindacati a garantire i diritti, le aziende se ne fregheranno sempre'.

Ma semplicemente e' falso, quando ci sono tante aziende, normalmente si dividono in quelle che trattano peggio i dipendenti e quelli che li trattano meglio, con strategie diverse funzionanti per entrambe.

Per me la cosa e' gravissima, io vorrei tornare in Italia (solo per stare vicino ai miei, o non vorrei mai tornare, se fosse per la mia vita), ma non c'e' lavoro, ed e' un problema di centinaia di migliaia di italiani. Ma chi se ne frega dello stipendio basso, a quello ci si adegua, e' che non c'e' lavoro e, quando c'e', l'assenza di alternative rende necessariamente tutto precario e instabile.

E invece continuano i titoli sugli scioperi di Amazon, che rifiuta i sindacati e non consegnera' i regali di Natale.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da klaus »

uglygeek ha scritto: - che ci sia un mercato del lavoro che ti consenta di cambiare. Per quanti e quali lavori quseto e' vero in Italia? Immagino che ci siano alcune figure molto tecniche nel campo della giurisprudenza, della finanza, del business management, forse anche dell'ingegneria che sono effettivamente ricercate, che possono decidere di lasciare un'azienda per andare in una migliore, sempre in Italia. Ma sono casi rari e solo a livelli molto alti. Ma a parte queste eccezioni in Italia il lavoratore dipendente deve starci e basta, e ringraziare ogni giorno il donatore di lavoro e le vecchie leggi dello stato se ancora ha un posto.
Infatti è solo un problema di domanda offerta. In italia c'è poca domanda di lavoro e tanta offerta.
Situazione di per se assurda data il calo demografico, che vuol dire che il tessusto aziendale italiano è francamente quasi inesistente.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

Ieri l'altro facevo la mia parte di training per i nuovi arrivati, per stare al telefono, 8 ore, piu' un'ora di pausa. L'ora di pausa contiene il tempo necessario per un pasto e per altre pause, ed in genere e' flessibile, vai piu' o meno quando vuoi, basta ovviamente non andare via tutti contemporaneamente. Contratto annuale rinnovabile in indeterminato (cosa che, fin qui, succede piu' o meno sempre), con tre mesi di prova. Il tipo inizia a prendere chiamate il 2 gennaio, siamo l'11.

Gli chiedo come si trova, fin qui: mi dice che sta bene, ma che sta cercando di smettere di fumare. Che, prima, fumava dieci sigarette e adesso e' sceso a 3-4, ma che deve fumare la sigaretta elettronica. Che, al momento, non e' consentita in ufficio (come non lo e' ovviamente fumare sigarette tradizionali). Mi dice che questo e' un gran problema, perche' lui deve prendersi molte pause per fumarsi la sigaretta elettronica e gli rimarrebbe solo una ventina di minuti per il pranzo! Dopo nove giorni di lavoro, e' gia' stato convolto non il suo superiore, ma la manager del suo superiore per verificare se e' possibile modificare il regolamento dell'azienda nell'edificio (dopo che circa 700 dipendenti non avevano mai creato problemi, molti certo fumatori).

Indovinate la nazionalita' del nuovo arrivato (bravo ragazzo, eh, mi sembra, ci mancherebbe, simpatico). NK7 puo' forse riuscirci...
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nasty »

Nickognito ha scritto:
(dopo che circa 700 dipendenti non avevano mai creato problemi, molti certo fumatori).

Indovinate la nazionalita' del nuovo arrivato (bravo ragazzo, eh, mi sembra, ci mancherebbe, simpatico).

Turco?
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Re: E il lavoro dov'è?

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No, non bestemmiava.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da NK7 »

Ma più che altro mi meraviglia che la manager sia disposta anche solo a vagliare una richiesta simile, di per sé fuori dal mondo indipendentemente che provvenga dal tirocinante ultima ruota del carro o dal quadro che sta lì da vent'anni.

Fossi io il responsabile risorse umane quello è fuori domattina e la manager passa un quarto d'ora in ufficio con il capo o chi per lui, e non per una sveltina.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da NK7 »

Ora arriva eddie e fa il post sul quadro che non dovrebbe fumare ma stare nel museo, -3, -2...
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

NK7 ha scritto:Ma più che altro mi meraviglia che la manager sia disposta anche solo a vagliare una richiesta simile, di per sé fuori dal mondo indipendentemente che provvenga dal tirocinante ultima ruota del carro o dal quadro che sta lì da vent'anni.

Fossi io il responsabile risorse umane quello è fuori domattina e la manager passa un quarto d'ora in ufficio con il capo o chi per lui, e non per una sveltina.
Dubito che nessun manager stia richiedendo questo, glielo avranno fatto credere :)

In ogni caso non e' mica facile trovare dipendenti, eh, mica siamo in Italia, se raccomandi un nuovo dipendente ti prendi per un mese doppio stipendio, perche' e' difficile trovarne. Non si manda via la gente cosi' facilmente, la si cerca di far migliorare e si spera che non se ne voglia andare.
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Re: E il lavoro dov'è?

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Comunque svapare non dovrebbe esser vietato.
meglio del collega che puzza (e su quello ci fai davvero poco). Poi certo se la sigaretta elettronica iniziano a usarl a in due o tre, può essere un problema.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da NK7 »

Burano ha scritto:Comunque svapare non dovrebbe esser vietato.
meglio del collega che puzza (e su quello ci fai davvero poco). Poi certo se la sigaretta elettronica iniziano a usarl a in due o tre, può essere un problema.
A me dà fastidio e pure molto, anche quando ce n'è una sola. E finché non si dimostra in modo conclusivo e inappellabile che non è dannoso per chi ti circonda (e al momento questa certezza non c'è e non ci sarà per i prossimi due-tre decenni almeno, quando si comincerà a vedere se provoca o meno gli stessi problemi delle sigarette) è giusto vietarlo.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da ciccio »

NK7 ha scritto:
Burano ha scritto:Comunque svapare non dovrebbe esser vietato.
meglio del collega che puzza (e su quello ci fai davvero poco). Poi certo se la sigaretta elettronica iniziano a usarl a in due o tre, può essere un problema.
A me dà fastidio e pure molto, anche quando ce n'è una sola. E finché non si dimostra in modo conclusivo e inappellabile che non è dannoso per chi ti circonda (e al momento questa certezza non c'è e non ci sarà per i prossimi due-tre decenni almeno, quando si comincerà a vedere se provoca o meno gli stessi problemi delle sigarette) è giusto vietarlo.
Ma non lo dimostreranno mai, con quello che ci perdono in tasse e guadagni delle multinazionali.
Bene non credo facciano, agli altri dico, ma probabilmente fanno meno male dei normali prodotti per pulizia degli ambienti
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da NK7 »

ciccio ha scritto:Bene non credo facciano, agli altri dico, ma probabilmente fanno meno male dei normali prodotti per pulizia degli ambienti
I detersivi mica rischi di inalarteli per 8 ore al giorno però. Senza manco poter decidere tu l'aroma oltretutto, a me per dire fa schifo la vaniglia e non esiste che uno mi riempia la stanza di vapore alla vaniglia, anche se fosse dimostrato che è un toccasana per la salute
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

Poi si tratta di un ambiente con 100 persone..
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da alessandro »

http://www.ilmessaggero.it/societa/pers ... 96050.html


Trovo questo articolo su una influencer di 22 anni che chiede a un hotel di fare 5 giorni gratis in cambio di post sui suoi canali YouTube e Instagram.
L’albergatore risponde “e il mio personale chi li paga? “ e pubblica tutto innescando una lotta tra chi ritiene la ragazzina viziata e meritevole di una fetta di realtà in faccia e un ottuso maleducato invidioso.

In realtà l’albergatore ha sbagliato, se il ritorno pubblicitario c’è, saranno i nuovi clienti acquisiti a pagare il soggiorno della ragazzina.

Il conto non era morale ma semplicemente economico.

5 notti in hotel (non so che categoria sia) facciamo costi 1000 euro, se è un periodo dove prevedi di riempire è il costo per mancato incasso. Se è un periodo in cui la camera rimane vuota, il costo è solo il variabile tra camera vuota e camera occupata in hotel comunque aperto. Diciamo tra i 15 e i 30 euro a notte colazione compresa. Quindi 150 euro.

Ora, facciamo una via di mezzo, 400 euro.

Se è un hotel che ha una alta occupazione, potrebbe ricavare prenotazioni dirette e risparmiare il 15% - 20% di commissione.
Per andare pari, dovrebbe fatturare 2300 euro non intermediati , per guadagnarci qualcosa almeno 3000 4000 euro.

Se è un hotel con camere costantemente libere, basterebbe invasare 1000 euro per essere abbastanza soddisfatti.

Ora, quanti dei 68.000 iscritti faranno mai un viaggio a Dublino ? E alloggeranno li?

Ti fai due conti e speri di prenderci anche perché non hai il profilo di chi segue la ragazzina, magari sono sedicenni che si spostano col sacco a pelo.

A quel punto dici ok oppure, no, non mi conviene.

La cosa non è nuova. Villaggio chiedeva di soggiornare gratis in cambio di visibilità, mio nonno mi raccontava che Gabriele d’annunzio non pagava il ristorante dove lui faceva il cameriere perché “portava lustro e era un onore ospitarlo”.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da balbysauro »

alessandro ha scritto: La cosa non è nuova. Villaggio chiedeva di soggiornare gratis in cambio di visibilità, mio nonno mi raccontava che Gabriele d’annunzio non pagava il ristorante dove lui faceva il cameriere perché “portava lustro e era un onore ospitarlo”.
insomma, una serie di pidocchi rifatti
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Burano »

Già la parola influencer deve finire nel topic Non lo posso più sentire.
la ventiduenne influencer ma di chi? Rintracciamoli e sottoponiamoli insieme a lei a tso :-)
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da alessandro »

Burano ha scritto:Già la parola influencer deve finire nel topic Non lo posso più sentire.
la ventiduenne influencer ma di chi? Rintracciamoli e sottoponiamoli insieme a lei a tso :-)

Quello si, influencer... poi appunto, bisogna vedere chi sono , quanti anni hanno.

Eppure, quando i computer e i robot faranno tutte le cose logiche agli umani rimarranno queste cavolate.

Credo che già oggi ci siano migliaia di posti di lavoro per ragazzini o giovanotti nei social.

Già una tipa del genere può fare compere e vacanze sempre gratis.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Burano »

Boh..io neanche a sedici anni sarei impazzito all'idea di alloggiare dove era stato Vasco Rossi, mio idolo all'epoca. Sono strano e anomalo io. Questa invece sposterebbe migliaia di menti. Che si candidi a premier, tanto ormai. ...
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da NNick87 »

Il mio prof di Retail ci raccontò la storia della marketing manager di Pupa (mi pare). Era considerata bravissima nel suo lavoro, ma quando Pupa lanciò una linea di prodotti per adolescenti non riusciva a raggiungere con i canali usati fino a quel momento quel target. Poi trovò la soluzione, inviare i prodotti a delle ragazzette di 14 anni anni che si truccavano su YouTube ele vendite decollaro.

Il post di alessando è ottimo perchè sottolinea il problema principale degli influenzer, il target. Non ha senso rispondere come quel ristoratore, ma ha senso capire se quella persona può portare dei vantaggi alla tua attività.

E' un settore molto affascinante se lavori nella comunicazione o se hai un'attività ed è un peccato che sia banalizzato come fa Burano nel suo post, senza offesa. :D

ps: non vediamo gli influenzer solo come le wannabe Chiare Ferragni. CI sono professionisti di vari settori che hanno grande influenza su target specifici perchè si sono creati una credibilità lavorando duramente.
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da alessandro »

Burano ha scritto:Boh..io neanche a sedici anni sarei impazzito all'idea di alloggiare dove era stato Vasco Rossi, mio idolo all'epoca. Sono strano e anomalo io. Questa invece sposterebbe migliaia di menti. Che si candidi a premier, tanto ormai. ...
Be’, è il concert di testimonial ed evidentemente funziona o non avrebbero dato 40 milioni di dollari a federer per dire che mangia pasta balilla.

Poi, non è una novità, quando ero ragazzino, anni 80, i negozianti per ragazzi dell’epoca, regalavano giubbino pantaloni felpe e magliette ai ragazzini più fighetti della scuola sapendo che a 13/18 anni tanti ci sarebbero andati dietro, influenzatori locali ma comunque molto efficaci.

Il tipo della “guru” ha fatto successo andando fuori dalle discoteche dei vip di milano a regalare le sue magliette a bobo Vieri e compagnia e poi tutti ad imitare.

Fred perry fece successo regalando le sue magliette negli spogliatoi di wimbledon. (Allora le indossavano gratis e ringraziavano pure).

In generale la parte difficile è capire il rapporto costo/ritorno economico o di immagine.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da madmarat »

alessandro ha scritto:mangia pasta balilla.
:D
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da balbysauro »

madmarat ha scritto:
alessandro ha scritto:mangia pasta balilla.
:D
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da uglygeek »

A meta' febbraio a Dublino, dubito che l'hotel fosse tutto esaurito. Io non manderei a Dublino a febbraio il mio peggior nemico.
Anche cosi comunque avere 68 mila follower e' veramente niente, la Ferragni ne ha 5 milioni. Cosi' e' una presa in giro, non un nuovo lavoro.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

NNick87 ha scritto:Il mio prof di Retail
preferisco gli influencer ai prof di Retail :)
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

NNick87 ha scritto: Il post di alessando è ottimo perchè sottolinea il problema principale degli influenzer, il vaccino.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da NNick87 »

uglygeek ha scritto:A meta' febbraio a Dublino, dubito che l'hotel fosse tutto esaurito. Io non manderei a Dublino a febbraio il mio peggior nemico.
Anche cosi comunque avere 68 mila follower e' veramente niente, la Ferragni ne ha 5 milioni. Cosi' e' una presa in giro, non un nuovo lavoro.
Ma infatti la Ferragni viene pagata per stare negli alberghi...e non 50€! :D
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da uglygeek »

uglygeek ha scritto:
Nickognito ha scritto:Mah, per me il futuro sara' semplicemente che tu entri, prendi la roba ed esci, senza fare nulla. Una intelligenza artificiale ti firma e addebita sulla carta, riconoscendo quel che prendi. Probabilmente i prodotti costeranno meno, perche' tutto quello che compri sara' schedato per mandarti poi offerte e pubblicita' in base ai tuoi gusti.
C'e' gia', Amazon Go, solo che non e' aperto tutti, per ora solo ai dipendenti Amazon. Chi c'e' andato mi ha raccontato che proprio per testare il sistema hanno cercato di ingannarlo in tutti i modi, anche spostando merce da uno scaffale all'altro, ma niente, il sistema riconosceva e addebitava tutta la merce acquistata. Anzi in un certo senso cosi' il taccheggio e' anche piu' difficile perche' non c'e' quasi differenza tra l'azione di prendere qualcosa e rubare qualcosa.
Il negozio 'Amazon Go' senza cassieri e senza casse apre lunedi' al pubblico (purche' abbia uno smartphone e un account Amazon).
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
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