E il lavoro dov'è?
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Re: E il lavoro dov'è?
io di strumentalizzazioni di questa tragedia non ne ho proprio viste né lette
http://www.beppegrillo.it/2017/02/la_lettera_di_m.html
( l'incipit è quello dei genitori usato per rendere pubblica la lettera, Peppe ha semplicemente copia incollato il tutto).
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Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: E il lavoro dov'è?
Notare il riferimento a Paoletti in grassetto. Che sciacalli!PINDARO ha scritto: io di strumentalizzazioni di questa tragedia non ne ho proprio viste né lette
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balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
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Re: E il lavoro dov'è?
Infatti, non ha alcun senso.NNick87 ha scritto:Non è mai ben capito perché all'università dovrebbero insegnarti "la pratica"!
Che pensassero a mantenere alto il livello teoretico, piuttosto. Questo delirio aziendalista della commistione 'studio-lavoro' è un'idiozia particolarmente perniciosa per l'Università.
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Re: E il lavoro dov'è?
Ma veramente state portando avanti una generalizzazione del genere?BackhandWinner ha scritto:Infatti, non ha alcun senso.NNick87 ha scritto:Non è mai ben capito perché all'università dovrebbero insegnarti "la pratica"!
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Re: E il lavoro dov'è?
5 anni di giurisprudenza e non mi hanno mai fatto leggere una sentenza o scrivere un atto/parere. 5 anni da pappagalli a ripetere le teorie dei professori, spesso minoritarie, agli esami. Gente col 110 e lode che quando inizia la pratica va in cancelleria a chiedere una copia e si perde. Fenomeni dello studio e topi da biblioteca che non riescono a fare nulla senza il guinzaglio del professore al collo e si riducono a concorsisti seriali o a dottorandi/dottori di ricerca, anche senza borsa, per un lustro buono.Nasty ha scritto:Ma veramente state portando avanti una generalizzazione del genere?BackhandWinner ha scritto:Infatti, non ha alcun senso.NNick87 ha scritto:Non è mai ben capito perché all'università dovrebbero insegnarti "la pratica"!
Che pensassero a mantenere alto il livello teoretico, piuttosto. Questo delirio aziendalista della commistione 'studio-lavoro' è un'idiozia particolarmente perniciosa per l'Università.
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Re: E il lavoro dov'è?
Si, assolutamente si!Nasty ha scritto:Ma veramente state portando avanti una generalizzazione del genere?BackhandWinner ha scritto:Infatti, non ha alcun senso.NNick87 ha scritto:Non è mai ben capito perché all'università dovrebbero insegnarti "la pratica"!
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balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
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Re: E il lavoro dov'è?
Per me e' abbastanza chiaro che un giovane dovrebbe iniziare a lavorare tardi, in una buona societa'. Non perche' un ventenne lavori male, ma perche' il lavoro e' poco e la vita e' lunga, e il vecchio se la gode meno, ha comunque la pensione davanti, e non studia. Insomma, lo studiare teoria senza lavorare, se si puo' fare, e' una gran bella cosa, per una societa'. Il continuo riferirsi all' universita' come qualcosa che prepari al lavoro, e' per me proprio uno svilirla in modo inaccettabile.
Detto questo, non comprendo assolutamento Nnick e BW. Non che sia la prima volta. Uno studio teorico senza nessuna pratica spesso non ha nessun senso. Sarebbe come imparare a giocare a tennis studiando i colpi sui libri per 5 anni. Nemmeno Platone faceva solo teoria, su, altro che un infermiere.
Detto questo, non comprendo assolutamento Nnick e BW. Non che sia la prima volta. Uno studio teorico senza nessuna pratica spesso non ha nessun senso. Sarebbe come imparare a giocare a tennis studiando i colpi sui libri per 5 anni. Nemmeno Platone faceva solo teoria, su, altro che un infermiere.
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Re: E il lavoro dov'è?
Preferisco 40 anni di carriera a 6 ore lavorative al giorno rispetto a 30 lavorando 8...Nickognito ha scritto:Per me e' abbastanza chiaro che un giovane dovrebbe iniziare a lavorare tardi, in una buona societa'. Non perche' un ventenne lavori male, ma perche' il lavoro e' poco e la vita e' lunga, e il vecchio se la gode meno, ha comunque la pensione davanti, e non studia. Insomma, lo studiare teoria senza lavorare, se si puo' fare, e' una gran bella cosa, per una societa'. Il continuo riferirsi all' universita' come qualcosa che prepari al lavoro, e' per me proprio uno svilirla in modo inaccettabile.
Detto questo, non comprendo assolutamento Nnick e BW. Non che sia la prima volta. Uno studio teorico senza nessuna pratica spesso non ha nessun senso. Sarebbe come imparare a giocare a tennis studiando i colpi sui libri per 5 anni. Nemmeno Platone faceva solo teoria, su, altro che un infermiere.
E penso che il vecchio mantra "lavorare meno lavorare tutti" sia il miglior approdo possibile.
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Re: E il lavoro dov'è?
Una cosa non esclude l' altra. Ovviamente non dico che e' bene iniziare tardi giusto per perder tempo. Dico che e' bene perche' per me lo studio a livello formativo e' molto importante, proprio del tipo che si fa all' universita'. Come e' importante avere esperienze nella vita da giovani, dai viaggi lunghi , esperienze con persone, e cosi' via, anche divertimenti, cosa che non puoi fare mentre lavori, o di certo mentre studi e lavori insieme.Apollo_Creed. ha scritto:
Preferisco 40 anni di carriera a 6 ore lavorative al giorno rispetto a 30 lavorando 8...
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Re: E il lavoro dov'è?
Nickognito ha scritto:Una cosa non esclude l' altra. Ovviamente non dico che e' bene iniziare tardi giusto per perder tempo. Dico che e' bene perche' per me lo studio a livello formativo e' molto importante, proprio del tipo che si fa all' universita'. Come e' importante avere esperienze nella vita da giovani, dai viaggi lunghi , esperienze con persone, e cosi' via, anche divertimenti, cosa che non puoi fare mentre lavori, o di certo mentre studi e lavori insieme.Apollo_Creed. ha scritto:
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Re: E il lavoro dov'è?
Nickognito ha scritto:
Detto questo, non comprendo assolutamento Nnick e BW. Non che sia la prima volta. Uno studio teorico senza nessuna pratica spesso non ha nessun senso. Sarebbe come imparare a giocare a tennis studiando i colpi sui libri per 5 anni. Nemmeno Platone faceva solo teoria, su, altro che un infermiere.
Incomprensibile la teoria di nick87 e backhandwinner, totalmente Incomprensibile, fuori dal mondo. Il biologo che va in laboratorio solo dopo 4-5 anni di teoria, ma scherziamo!?
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Re: E il lavoro dov'è?
Laboratorio che assume un biologo.
"lei ha già fatto pratica in laboratorio,vero?"
"no, nemmeno un minuto. Però sono forte a livello teoretico"
"assunto!"
"lei ha già fatto pratica in laboratorio,vero?"
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"assunto!"
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Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: E il lavoro dov'è?
be vabbe', questo non e' un buon esempio. Se c'e' una categoria di lavoratori incapaci, e' quella di chi assume (almeno in quel contesto).PINDARO ha scritto:Laboratorio che assume un biologo.
"lei ha già fatto pratica in laboratorio,vero?"
"no, nemmeno un minuto. Però sono forte a livello teoretico"
"assunto!"
Il discorso e' molto semplice: sapere assumere i migliori ha un ruolo centrale. Puoi fare il training che vuoi, ma assumere uno bravo e uno scarso e' fondamentale. E decidere e' molto difficile, hai solo un curriculum, non sai nemmeno se vero, pochi minuti. Insomma, lavoro decisivo e molto difficile. Per cui ti aspetteresti un grande specialista. Invece chi ti assume, normalmente, non e' un professionista in assunzioni. Fa altro, nella vita. Addirittura. Poi magari ti scelgono per come ti poni, aspetto, eta', etc. Come se, che so, la Juve scegliesse Pogba dopo aver visto un suo curriculum mezz'ora, e a seconda di come si presenta, senza nemmeno averlo visto in campo un minuto, e facendolo scegliere non magari a Marotta, ma a Chiellini.
Anche il fatto che ci siano discriminazioni - spesso vengono scelti i giovani, o i belli, in certi contesti si fanno preferenze di sesso, quasi sempre conta il modo di vestire anche per lavori dove la bella presenza non serve, e cosi' via - dimostra che spesso si va un po' a casaccio. Quando, in un'azienda, l' importanza di scegliere i lavoratori giusti e' la stessa di quella di scegliere i calciatori giusti per una squadra di calcio. E' chiaramente l'aspetto piu' importante dell'azienda, il ruolo decisivo.
Quindi ovviamente si, moltissime aziende assumono solo persone con esperienza pregressa solo perche' sono incapaci ad assumere. Dovrebbero assumere il piu' bravo. Non Macheda al posto di Pogba.
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Re: E il lavoro dov'è?
Con quali soldi?taylorhawkins89 ha scritto:Nickognito ha scritto:Una cosa non esclude l' altra. Ovviamente non dico che e' bene iniziare tardi giusto per perder tempo. Dico che e' bene perche' per me lo studio a livello formativo e' molto importante, proprio del tipo che si fa all' universita'. Come e' importante avere esperienze nella vita da giovani, dai viaggi lunghi , esperienze con persone, e cosi' via, anche divertimenti, cosa che non puoi fare mentre lavori, o di certo mentre studi e lavori insieme.Apollo_Creed. ha scritto:
Preferisco 40 anni di carriera a 6 ore lavorative al giorno rispetto a 30 lavorando 8...
E penso che il vecchio mantra "lavorare meno lavorare tutti" sia il miglior approdo possibile.
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Re: E il lavoro dov'è?
e il 60 enne che non lavora con quali soldi?
Un giovane, rispetto a un vecchio, di solito non ha bisogno di medicine, di comodita', viaggia quasi gratis, sta a casa quasi gratis (visto che bene o male ci stava da bambino e adolescente), puo' divertirsi e godersi la vita piu' o meno gratis (il sesso e' gratis per la maggioranza, gli amici sono gratis, cantare e' gratis, fare il bagno al mare e' gratis, e cosi' via). L' universita' allo stato non costa certo piu' che garantire la pensione. I libri oggi sono gratis, per studiare, basta fare copia incolla.
Il vecchio con tempo libero gratis al massimo sta su internet, legge, guarda la tv, ma fa molto meno, e comunque lo fara' per molti anni dopo la fine, mi sembra piu' normale godersi la vita un po' prima che allungare il tempo dopo.
Un giovane, rispetto a un vecchio, di solito non ha bisogno di medicine, di comodita', viaggia quasi gratis, sta a casa quasi gratis (visto che bene o male ci stava da bambino e adolescente), puo' divertirsi e godersi la vita piu' o meno gratis (il sesso e' gratis per la maggioranza, gli amici sono gratis, cantare e' gratis, fare il bagno al mare e' gratis, e cosi' via). L' universita' allo stato non costa certo piu' che garantire la pensione. I libri oggi sono gratis, per studiare, basta fare copia incolla.
Il vecchio con tempo libero gratis al massimo sta su internet, legge, guarda la tv, ma fa molto meno, e comunque lo fara' per molti anni dopo la fine, mi sembra piu' normale godersi la vita un po' prima che allungare il tempo dopo.
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Re: E il lavoro dov'è?
Anche Backandwinner ha un lavoro, quindi non è sempre vero.Nickognito ha scritto:spesso vengono scelti i giovani, o i belli,.
Questo è verisssimo, certo.Nickognito ha scritto:
Quindi ovviamente si, moltissime aziende assumono solo persone con esperienza pregressa solo perche' sono incapaci ad assumere. Dovrebbero assumere il piu' bravo..
Il mio esempio era per ridere, ma di sicuro chi assume è quasi sempre incapace.
E non prendono mai il più bravo o competente.
Ci sono corsie preferenziali , discriminazioni o discriminanti ridicole.
Che peggiora la qualità del lavoro.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: E il lavoro dov'è?
Nickognito ha scritto:Per me e' abbastanza chiaro che un giovane dovrebbe iniziare a lavorare tardi, in una buona societa'. Non perche' un ventenne lavori male, ma perche' il lavoro e' poco e la vita e' lunga, e il vecchio se la gode meno, ha comunque la pensione davanti, e non studia. Insomma, lo studiare teoria senza lavorare, se si puo' fare, e' una gran bella cosa, per una societa'. Il continuo riferirsi all' universita' come qualcosa che prepari al lavoro, e' per me proprio uno svilirla in modo inaccettabile.
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Re: E il lavoro dov'è?
Nasty...per favore, dai.Nasty ha scritto:Ma veramente state portando avanti una generalizzazione del genere?BackhandWinner ha scritto:Infatti, non ha alcun senso.NNick87 ha scritto:Non è mai ben capito perché all'università dovrebbero insegnarti "la pratica"!
Che pensassero a mantenere alto il livello teoretico, piuttosto. Questo delirio aziendalista della commistione 'studio-lavoro' è un'idiozia particolarmente perniciosa per l'Università.
Sia filosofia che Ingegneria per voi sono facoltà in cui apprendere esclusivamente la teoria?
Se tu esci dalla facoltà di ingegneria senza aver mai visto un cantiere dal vivo sei meno preparato del capo mastro.
Biologia? Studi soltanto sui libri e non vai in laboratorio?
Infermieristica? Prima fai 4 anni di teoria e dopo cominci la pratica in ospedale?
Cazzzzo di esempi fai? Un minestrone senza senso.
Biologia: l'attività di laboratorio (se biologia molecolare; fosse, chessò, ecologia, o etologia più che il laboratorio si tratterebbe di boschi, o pascoli o ghiacci artici o deserto) è parte essenziale e integrante della disciplina. Mantenere un alto livello qualitativo nell'insegnamento include necessariamente quell'attività, che va fatta bene e in grande quantità.
Infermieristica, vabbè.
Sulla facoltà di ingegneria (edile, evidentemente): boh, gite in cantiere. Bizzarrie.
In generale: le cose che riguardano il lavoro si imparano sul lavoro, basta.
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Re: E il lavoro dov'è?
Sì.Nickognito ha scritto:Per me e' abbastanza chiaro che un giovane dovrebbe iniziare a lavorare tardi, in una buona societa'. Non perche' un ventenne lavori male, ma perche' il lavoro e' poco e la vita e' lunga, e il vecchio se la gode meno, ha comunque la pensione davanti, e non studia. Insomma, lo studiare teoria senza lavorare, se si puo' fare, e' una gran bella cosa, per una societa'. Il continuo riferirsi all' universita' come qualcosa che prepari al lavoro, e' per me proprio uno svilirla in modo inaccettabile.
Ma chi ha mai parlato di infermieri? Ah, sì, Nasty...Nickognito ha scritto:Detto questo, non comprendo assolutamento Nnick e BW. Non che sia la prima volta. Uno studio teorico senza nessuna pratica spesso non ha nessun senso. Sarebbe come imparare a giocare a tennis studiando i colpi sui libri per 5 anni. Nemmeno Platone faceva solo teoria, su, altro che un infermiere.
Perché, esiste pure l'Università per gli infermieri, adesso? Che mondo bislacco.
Quello sarà un corso professionale...eddai, se qualcuno mi dice 'infermiere' la prima immagine mentale che mi viene in mente è questa:
P.S.: per quelli molto giovani o un po' ignoranti in fatto di cinema, si tratta di Manfredi in 'C'eravamo tanto amati'
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Re: E il lavoro dov'è?
a me Nadia Cassini, questa differenza di immaginario qualcosa significherà
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Re: E il lavoro dov'è?
Fino al 2012 i libri tanto gratis non erano... ora non saprei.Nickognito ha scritto:e il 60 enne che non lavora con quali soldi?
Un giovane, rispetto a un vecchio, di solito non ha bisogno di medicine, di comodita', viaggia quasi gratis, sta a casa quasi gratis (visto che bene o male ci stava da bambino e adolescente), puo' divertirsi e godersi la vita piu' o meno gratis (il sesso e' gratis per la maggioranza, gli amici sono gratis, cantare e' gratis, fare il bagno al mare e' gratis, e cosi' via). L' universita' allo stato non costa certo piu' che garantire la pensione. I libri oggi sono gratis, per studiare, basta fare copia incolla.
Il vecchio con tempo libero gratis al massimo sta su internet, legge, guarda la tv, ma fa molto meno, e comunque lo fara' per molti anni dopo la fine, mi sembra piu' normale godersi la vita un po' prima che allungare il tempo dopo.
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Re: E il lavoro dov'è?
BackhandWinner ha scritto:
Nasty...per favore, dai.
Cazzzzo di esempi fai? Un minestrone senza senso.
Biologia: l'attività di laboratorio (se biologia molecolare; fosse, chessò, ecologia, o etologia più che il laboratorio si tratterebbe di boschi, o pascoli o ghiacci artici o deserto) è parte essenziale e integrante della disciplina. Mantenere un alto livello qualitativo nell'insegnamento include necessariamente quell'attività, che va fatta bene e in grande quantità.
Infermieristica, vabbè.
Sulla facoltà di ingegneria (edile, evidentemente): boh, gite in cantiere. Bizzarrie.
In generale: le cose che riguardano il lavoro si imparano sul lavoro, basta.
Decine di aneddoti, per esempio:
Ingegnere ( meccanico mi pare ) che si trova a visitare un depuratore a Perugia e vomita per la puzza, umiliazione profonda, ci fosse stato durante il corso di studi magari sarebbe stato preparato.
Ingegnere meccanico messo a capo di un reparto di produzione viti di aeromobili al quale chiedono di andare a controllare il tornio di precisione e si reca alla fresa ( o viceversa, non ricordo), grasse risate degli operai.
Altro ingegnere meccanico chiamato a regolare una macchina a controllo numerico ( mancava l'operario specializzato ) e si impappina perchè non l'ha mai vista dal vivo, non sa tecnicamente come funziona, l'ha vista in fotografia forse, ma sul posto non ha idea.
Geologi che hanno mai a che fare con la terra, con le rocce, me li immagino... studiano 4 anni senza toccare mai un pezzo di roccia e poi, quanto impiegano, altri 4 anni per conoscere realmente il lavoro del geologo? I geologi a volte fanno anche carotaggio, per dire, come si può pensare che debbano iniziare dopo gli studi, perchè?
E gli architetti? Solo teoria, niente disegni, niente progetti?
Gli ingegneri idraulici idem, non esiste che studiano 5, 6 o 7 anni senza aver mai avuto a che fare col campo, con la realtà. Se studi ingegneria si presume che tu non lo faccia per cultura personale, e serve anche il cantiere, altro che bizzarria. MA basta chiedere in giro.
I medici sono retribuiti durante il periodo di " pratica ", gli architetti e gli ingegneri ( e gli avvocati, etc ) invece muoiono di fame in quel periodo di interregno.
E un'infermiere magari, niente niente, è preferibile che conosca come agisce la sostanza che ti sta iniettando e che sappia distinguere i ml con i cl? O no? Ah, tra l'alto gli infermieri hanno una formazione obbligatoria continua, mensile praticamente, sono una delle poche categorie professionale che davvero hanno corsi di aggiornamento continui in Italia. Bistrattati sì, ma molto formati, tant'è che a Londra fino a qualche anno fa erano molto ricercati gli infermieri italiani.
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Re: E il lavoro dov'è?
balbysauro ha scritto:a me Nadia Cassini, questa differenza di immaginario qualcosa significherà
e la Gloria Guida de l'Infermiera di notte?
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Re: E il lavoro dov'è?
ma anche i filosofi, per dire, i filosofi greci o medievali facevano sempre anche pratica, per la filosofia.
Ma il problema e' la distinzione fra pratica e lavoro. Sono due cose totalmente separate.
Per dire, se esistesse una universita' del sesso, ci sarebbero tre categorie per una ragazza:
- studiare sui libri il sesso, diventando cosi' esperta (l' approccio Nick-Backhandwinner)
- fare anche sesso. (il mio approccio)
- prepararsi per fare la prostituta. (l' approccio di Nasty)
Non si vede perche' la seconda cosa dovrebbe essere per forza legata alla terza.
Ma il problema e' la distinzione fra pratica e lavoro. Sono due cose totalmente separate.
Per dire, se esistesse una universita' del sesso, ci sarebbero tre categorie per una ragazza:
- studiare sui libri il sesso, diventando cosi' esperta (l' approccio Nick-Backhandwinner)
- fare anche sesso. (il mio approccio)
- prepararsi per fare la prostituta. (l' approccio di Nasty)
Non si vede perche' la seconda cosa dovrebbe essere per forza legata alla terza.
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Re: E il lavoro dov'è?
Falso, io sono per il punto 2. esattamente come te.
Il mio appunto è solo ed uno soltanto:
Gran parte degli studenti che si iscrivono ad ingegneria vorranno essere ingegneri, così a giurisprudenza avvocati, geologi, architetti etc.
Mentre per i medici, dopo lo studio, c'è molto spesso un lungo periodo di pratica retribuito, per le altre categorie il periodo in cui si apprende sul campo non lo è, c'hai 100 euro di rimborso spese mensile, non mi pare esattamente congruo.
Il mio appunto è solo ed uno soltanto:
Gran parte degli studenti che si iscrivono ad ingegneria vorranno essere ingegneri, così a giurisprudenza avvocati, geologi, architetti etc.
Mentre per i medici, dopo lo studio, c'è molto spesso un lungo periodo di pratica retribuito, per le altre categorie il periodo in cui si apprende sul campo non lo è, c'hai 100 euro di rimborso spese mensile, non mi pare esattamente congruo.
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Re: E il lavoro dov'è?
non mi fiderei molto di geologi e architetti che hanno fatto giurisprudenza.Nasty ha scritto: Gran parte degli studenti che si iscrivono ad ingegneria vorranno essere ingegneri, così a giurisprudenza avvocati, geologi, architetti etc..
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Re: E il lavoro dov'è?
Neanche ioNickognito ha scritto:non mi fiderei molto di geologi e architetti che hanno fatto giurisprudenza.Nasty ha scritto: Gran parte degli studenti che si iscrivono ad ingegneria vorranno essere ingegneri, così a giurisprudenza avvocati, geologi, architetti etc..
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Re: E il lavoro dov'è?
non per difendere i geologi (lungi da me, brutta gente ), ma è una facoltà dove di pratica se ne fa parecchia, sia in laboratorio che sul campo. poi non ti so dire se questa pratica è effettivamente utile ai fini lavorativi, ma stavano sempre a lamentarsi che facevano troppe escursioni "obbligatorie" prima degli esami e non avevano tempo di studiare sui libri...
A lot of people say, "Yeah, I like Dennis Rodman," but they don't really mean that. I'm a big Dennis Rodman fan. I've been a Rodman fan since 1998 when he was in all his controversy, so that's never going to change.
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Re: E il lavoro dov'è?
Anche ad agraria ho sentito dire lo stesso, una bella via di mezzo non sarebbe male infatti.pocaluce ha scritto:non per difendere i geologi (lungi da me, brutta gente ), ma è una facoltà dove di pratica se ne fa parecchia, sia in laboratorio che sul campo. poi non ti so dire se questa pratica è effettivamente utile ai fini lavorativi, ma stavano sempre a lamentarsi che facevano troppe escursioni "obbligatorie" prima degli esami e non avevano tempo di studiare sui libri...
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Re: E il lavoro dov'è?
Io ho fatto Lettere Classiche con indirizzo archeologico, mai fatto uno scavo.
Se no ora chissà che cantieri guardavo
Ok delle possibilità ci dovevano essere ed io me ne fregavo,
però ecco certe eperienze pratiche dovrebbero essere obbligatorie in un corso di studi.
Se no ora chissà che cantieri guardavo
Ok delle possibilità ci dovevano essere ed io me ne fregavo,
però ecco certe eperienze pratiche dovrebbero essere obbligatorie in un corso di studi.
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Re: E il lavoro dov'è?
Ma no, figuriamoci! Un biologo molecolare studia 5 anni, dopo mette in pratica in laboratorio, ma soltanto dopo ( oh, poi andare sul campo spesso è un bel diversivo, non è affatto un'attività noiosa o distraente)tuborovescio ha scritto: però ecco certe eperienze pratiche dovrebbero essere obbligatorie in un corso di studi.
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Re: E il lavoro dov'è?
Ho conosciuto solo un archeologo. In Italia, non trovo' lavoro. Il suo professore lavorava con una tribu' dell' Oceania, dove parlano un linguaggio che solo loro, pochissimi, e il professore conoscono, in un isola dove ancora, per dire, nemmeno conoscono spazzolino e dentifricio e arriva una nave due volte l' anno. Lui era un po' perplesso all' idea di trasferirsi nell' isola, e trovo' lavoro coma barman nel mio ostello. Un tipo intelligente. Quando non c'ero, cerco' di baciare la mia ragazza, senza molto successo.tuborovescio ha scritto:Io ho fatto Lettere Classiche con indirizzo archeologico, mai fatto uno scavo. .
Poi al bar incontro' un'australiana, entrambi si trovarono bene e lui parti' per andare a vivere li' , a fare chissa' cosa.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: E il lavoro dov'è?
ma porcodd, Manfredi faceva il portantino, Backhandy.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: E il lavoro dov'è?
ma lo sa, è che per lui non c'è differenzaRosewall ha scritto:ma porcodd, Manfredi faceva il portantino, Backhandy.
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Re: E il lavoro dov'è?
Nickognito ha scritto:Ho conosciuto solo un archeologo. In Italia, non trovo' lavoro. Il suo professore lavorava con una tribu' dell' Oceania, dove parlano un linguaggio che solo loro, pochissimi, e il professore conoscono, in un isola dove ancora, per dire, nemmeno conoscono spazzolino e dentifricio e arriva una nave due volte l' anno. Lui era un po' perplesso all' idea di trasferirsi nell' isola, e trovo' lavoro coma barman nel mio ostello. Un tipo intelligente. Quando non c'ero, cerco' di baciare la mia ragazza, senza molto successo.tuborovescio ha scritto:Io ho fatto Lettere Classiche con indirizzo archeologico, mai fatto uno scavo. .
Poi al bar incontro' un'australiana, entrambi si trovarono bene e lui parti' per andare a vivere li' , a fare chissa' cosa.
Io conosco una russa ebrea, cittadina tedesca,studia lingue che stanno scomparendo,
ora vive in Texas ma si sta trasferendo a Buenos Aires
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Re: E il lavoro dov'è?
si torna sempre li', cercare di baciare lingue che stanno scomparendo...
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Re: E il lavoro dov'è?
Nickognito ha scritto:si torna sempre li', cercare di baciare lingue che stanno scomparendo...
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Re: E il lavoro dov'è?
E insomma, Rose...tocca spiegarti tutto!tuborovescio ha scritto:ma lo sa, è che per lui non c'è differenzaRosewall ha scritto:ma porcodd, Manfredi faceva il portantino, Backhandy.
“True terror is to wake up one morning and discover that your high school class is running the country.” (K. Vonnegut)
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Re: E il lavoro dov'è?
Ovvio, è quello che ho detto.Nickognito ha scritto:[...]
Ma il problema e' la distinzione fra pratica e lavoro. Sono due cose totalmente separate.
E Nasty mi risponde: "i geologi che non toccano una roccia...".
1) Ma quando mai?
2) Poi però restano disoccupati, ma questo non c'entra nulla con la 'pratica' nel corso di studi. Come in tanti altri casi c'entra tutto con la quota di PIL investito in ricerca in Italia e con il mercato del lavoro italiano
Eddai, non è la mia posizione (Nnick non lo so).Nickognito ha scritto:Per dire, se esistesse una universita' del sesso, ci sarebbero tre categorie per una ragazza:
- studiare sui libri il sesso, diventando cosi' esperta (l' approccio Nick-Backhandwinner)
- fare anche sesso. (il mio approccio)
- prepararsi per fare la prostituta. (l' approccio di Nasty)
Infatti non lo è. Spesso infatti l'aspetto applicativo è necessario ai fini della comprensione della disciplina e il mondo del lavoro non c'entra nulla, 'sta su un piano diverso.Nickognito ha scritto:Non si vede perche' la seconda cosa dovrebbe essere per forza legata alla terza.
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Re: E il lavoro dov'è?
Nel corso di studi devi solo imparare a leggere il disegno o anche ad utilizzare un software per disegnare? Devi imparare a quotare o puoi farlo solo dopo 5 anni di studi?
In molte discipline servono teoria e pratica, contestualmente però.
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