E il lavoro dov'è?

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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Monheim
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Monheim »

chiaky ha scritto:
Nickognito ha scritto:gli straordinari sono proprio il male (a meno che non siano appunto straordinari). Fare gli straordinari dovrebbe essere come mettere la sirena per far passare un malato grave. Se lo fai ogni tanto, quando e' grave, e' giustissimo. Se lo fai sempre e' un reato.
Si, per la nostra mentalità di pigroni cronici. Ma non per quella di tanti altri paesi evidentemente. :D
Non è tanto una questione di pigroni cronici bensì di incentivo che è, se valido, spesso in grado di smuovere la presunta pigrizia a cui ti riferisci.
Se son pagati adeguatamente (minimo la paga oraria*1,5), va bene.
Se son pagati lo stesso ammontare ordinario o addirittura non pagati, che se ne vadano a fare in culo.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

chiaky ha scritto: Si, ma stavo dicendo che ci sono paesi (USA; Asia e altro) dove lo straordinario è addirittura volontario. Pensa te la differenza di mentalità.
Volontario e non pagato.
Sono paesi in cui finire il proprio lavoro è considerato un servizio per il proprio paese e direi, un onore personale.
Come sempre in medio stat virtus
io sono 4 anni che vengo pagato per non fare nulla. Adesso iniziero' spero un lavoro serio (dove ho teoricamente due ore al giorno di straordinario non pagato nel contratto, peraltro).

Piu' ci metti le pause, il dover andare in ufficio e stare sui mezzi, e cosi' via. Non parliamo del fatto che il 95% delle aziende, ad essere ottimisti, non ha un sistema di selezione valido (un recruiter interno aziendale dovrebbe avere lo stesso ruolo che ha, boh, un direttore sportivo di una squadra di calcio, non di meno, e invece a volte nemmeno esiste come ruolo, o li prendono a caso).

Ma non sono solo io, spesso la gente al lavoro non fa nulla. Io anche in lavori precedenti. Un sacco di gente deve solo presidiare un posto, magari fa il portiere di notte, o il commesso in un negozio con 7 clienti al giorno. Ottimizzare il tempo passato al lavoro sarebbe un progresso enorme.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da chiaky »

fabio86 ha scritto:Non dovrebbe esserlo e non sono da lodare, appunto. :)
Ho capito ma si tratta, appunto, di altre culture, volte al bene comune più che a quello individuale.
Noi vediamo il lavorare troppo come uno sfregio a noi stessi, altre culture vedono il lavorare troppo un servizio alla comunità prima di tutto.
E' un discorso che si può allargare anche ad altri fattori, noi teniamo molto puliti casa nostra e sporchiamo fuori negli spazi comuni, perchè del comune, della società e in fondo del nostro paese non ce ne frega nulla.
Gli americani, i Giapponesi, i coreani e credo anche i nord europei tengono sporchissime le proprie case e fuori invece stanno molto attenti a non creare problemi, sono proprio società meno individualistiche diciamo (gli americani poi, vabbè, sono sia patrioti che individualisti ma quella cultura andrebbe sviscerata meglio).
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

Monheim ha scritto: Se son pagati adeguatamente (minimo la paga oraria*1,5), va bene.
Se son pagati lo stesso ammontare ordinario o addirittura non pagati, che se ne vadano a fare in culo.
per me non e' assolutamente cosi'/

Primo, il problema non e' solo avere straordinari obbligatori per tutti. Il problema principale non e' di chi chiede lo straordinario, ma di chi lo vuole fare. Perche' poi quello fa carriera (o soldi) e l' altro invece no. Semplicemente, deve essere proibito per legge. Se esiste un contratto di lavoro di tot ore, queste devono includere lo straordinario, altrimenti si crea discriminazione (e disoccupazione). Poi ovviamente in un lavoro magari un giorno devi per forza stare 10 ore e non 8. Ma questo significa che dovresti lavorare 6 invece di 8 un altro giorno.

Ma anche sull' altro punto non concordo. A me possono chiedere due ore al giorno di straordinario ogni giorno. Gratis. Ma mi pagano il doppio di prima.

Alla gente importa quanto prendi a fine mese, meglio un contratto a 1000 euro con straordinari pagati il doppio o a 2000 3000 euro con straordinari non pagati?

Non sono esempi teorici, molto spesso e' cosi' che funziona.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

chiaky ha scritto:
fabio86 ha scritto:Non dovrebbe esserlo e non sono da lodare, appunto. :)
Ho capito ma si tratta, appunto, di altre culture, volte al bene comune più che a quello individuale.
Noi vediamo il lavorare troppo come uno sfregio a noi stessi, altre culture vedono il lavorare troppo un servizio alla comunità prima di tutto..
questo per me e' un luogo comune.
la verita' e' per me un'altra: alcune culture considerano solo il lavoro come bene comune (quindi beni e servizi), altre culture considerano altro (ad esempio che avere tempo da dedicare ai figli sia una fonte di bene comune, piu' che produrre delle macchine).
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da chiaky »

Nickognito ha scritto:
chiaky ha scritto:
fabio86 ha scritto:Non dovrebbe esserlo e non sono da lodare, appunto. :)
Ho capito ma si tratta, appunto, di altre culture, volte al bene comune più che a quello individuale.
Noi vediamo il lavorare troppo come uno sfregio a noi stessi, altre culture vedono il lavorare troppo un servizio alla comunità prima di tutto..
questo per me e' un luogo comune.
la verita' e' per me un'altra: alcune culture considerano solo il lavoro come bene comune (quindi beni e servizi), altre culture considerano altro (ad esempio che avere tempo da dedicare ai figli sia una fonte di bene comune, piu' che produrre delle macchine).
Il tempo per la famiglia è certamente un bene prezioso ma lo vedo più come un bene personale-umano che come un bene per la collettività...
La collettività, nel mondo odierno, purtroppo è la collettività del consumo e quindi dei prodotti, della ricchezza e della competitività. E dei servizi funzionanti.
Se stai al giardinetto col figliolo non produci e il tuo paese va a ramengo, sostanzialmente. :roll:
Terribile, ma credo sia così che funziona ormai.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Burano »

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E va già bene se i money ci sono.
Età migliore senza dubbio i 30-35 se si ha un lavoro e niente famiglia. Come diceva un mio amico, si fa la vita dei ventenni col potere di acquisto dei quarantenni :D
Lo voglio rivedere, Fabio
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

chiaky ha scritto: Il tempo per la famiglia è certamente un bene prezioso ma lo vedo più come un bene personale-umano che come un bene per la collettività...
La collettività, nel mondo odierno, purtroppo è la collettività del consumo e quindi dei prodotti, della ricchezza e della competitività. E dei servizi funzionanti.
Se stai al giardinetto col figliolo non produci e il tuo paese va a ramengo, sostanzialmente. :roll:
Terribile, ma credo sia così che funziona ormai.
Non credo affatto sia cosi'. Penso che ad esempio nella cultura italiana la famiglia sia importante nella societa'. Non e' che uno dica solo 'uno sta in famiglia perche' e' individualista'. Si pensa che e' giusto stare anni a casa con i bambini appena nati, si pensa che sia importante che i bambini abbiano una buona educazione e cosi' via.
Ma non solo quello, a molti fa proprio piacere un certo tipo di mentalita' collettiva. Che so, molte persone che conosco se ne vanno in Spagna anche a vivere, perche' la gente e' piu' allegra, luogo comune che sia o meno. Per altri la vita 'in piazza' per dire, e' importante in una comunita'. Per dire, domani qui c'e' una grande jam session al parco dove varia gente suona (non professionisti). Se io vado non sono solo individualista, e' un servizio alla comunita'. Poi c'e' per esempio il volontariato che uno fa dopo il lavoro. C'e' anche la mancanza di stress che e' anxhe un servizio alla comunita' in qualche modo.
C' e' il divertimento. La gente spesso ama uscire tutte le sere con amici. Anche a 40 anni, se non hai famiglia. Ma se i tuoi amici lavorano sempre tu non esci, non e' che sei individualista e ti godi il tempo libero e ti fai la partita di calcetto e poi una birra da solo.
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Re: E il lavoro dov'è?

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chiaky ha scritto:
fabio86 ha scritto:Non dovrebbe esserlo e non sono da lodare, appunto. :)
Ho capito ma si tratta, appunto, di altre culture, volte al bene comune più che a quello individuale.
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E' un discorso che si può allargare anche ad altri fattori, noi teniamo molto puliti casa nostra e sporchiamo fuori negli spazi comuni, perchè del comune, della società e in fondo del nostro paese non ce ne frega nulla.
Gli americani, i Giapponesi, i coreani e credo anche i nord europei tengono sporchissime le proprie case e fuori invece stanno molto attenti a non creare problemi, sono proprio società meno individualistiche diciamo (gli americani poi, vabbè, sono sia patrioti che individualisti ma quella cultura andrebbe sviscerata meglio).
Essendo di fondo d'accordo con la tua osservazione, dove collochiamo gli svizzeri tipicamente noti per essere estremamente ligi nel loro pulito Paese per poi fregarsene allegramente allorché varcano per esempio il confine italico?

Comunque c'è da dire che in nord Europa come tipo in Norvegia e Svezia c'è un maggior rispetto nonché sacralità in riferimento al tempo libero extralavorativo considerato fondamentale anche in relazione alla sfera lavorativa di modo che il dipendente sia più in armonia con sé stesso e quindi più proficuo nel suo impiego.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da paoolino »

paoolino ha scritto:
uglygeek ha scritto: Ripeto, non credo che i dati OCSE tengano conto delle ore effettivamente lavorate, considerando straordinari o lavori multipli. E' veramente opinione comune negli Stati Uniti che oggi si lavori molto piu' che 40 anni fa, quando oltretutto in genere lavorava solo una persona per famiglia.
Il dato ocse è costruito prendendo il monte ore lavorate e diviso per la popolazione attiva. Per cui che uno svolga 1, 2 o più lavori non conta. Vale sempre 1 a denominatore anche se fa tre lavori
Ho trovato la fonte che cita uglygeek, l'EPI (Economic Policy Institute)
https://www.epi.org/publication/ib348-t ... 1979-2007/

Che calcola le ore complessivamente lavorate con il seguente criterio: "Annual hours based on weeks worked multiplied by usual weekly hours" prese dal "Current Population Survey Annual Social and Economic Supplement" che altro non è che l'annuario statistico pubblicato dall' "Istat" Statunitense

L'Ocse prende lo stesso dati dall' "Istat" Statunitense ma dal dipartimento "Tecnologia e Produttività" che registra le Statistiche dell'Impiego.
Series supplied by the Bureau of Labor Statistics (BLS), Office of Productivity and Technology (OPT) and based primarily on Current Employment Statistics (CES).
The annual working hours series are unpublished data expressed on a per job basis. The annual hours series are derived from the Current Employment Statistics (CES) for production and non-supervisory workers in private sector jobs and from the Current Population Survey (CPS) for other workers.

The OECD Secretariat converts hours per job series to hours per worker series by multiplying the job-based annual hours of work by (1 + CPS based share of multiple jobholders in total employment). (quindi, anche qui si prende in considerazione il fatto che se una persona ha più impieghi la si conta una volta sola mettendo insieme le ore dei vari impieghi)


In teoria misurano la stessa cosa, ma le grandezze, in particolare quella del 1979, sono molto differenti.

EPI 1979: 1687 ore per lavoratore / 2007: 1868 ore per lavoratore

OCSE 1979: 1834 ore per lavoratore / 2007: 1795 ore per lavoratore

Le statistiche dell'EPI si basano su una survey campionaria e sul "dichiarato" dall'eventuale lavoratore intervistato che risponde alle domande (Quante settimane hai lavorato nell'ultimo anno? Per quante ore mediamente a settimana?)

Le statistiche dell'OCSE si basano sempre su una survey campionaria ma realizzata sulle imprese (private e pubbliche) di cui si registrano i dati ufficiali.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Monheim »

Nickognito ha scritto:Ma non sono solo io, spesso la gente al lavoro non fa nulla. Io anche in lavori precedenti. Un sacco di gente deve solo presidiare un posto, magari fa il portiere di notte, o il commesso in un negozio con 7 clienti al giorno. Ottimizzare il tempo passato al lavoro sarebbe un progresso enorme.
Penso che nel mondo più spesso si lavora tanto per essere pagati poco rispetto a esserlo per non far nulla.

Son d'accordo riguardo all'ottimizzare il tempo trascorso al lavoro, per esempio consentendo a chi non vuole di evitare di far la pausa magari finendo tanto prima quanto la lunghezza della stessa.

Un amico lamenta il fatto di essere impossibilitato a saltare la pausa obbligatoria di un'ora visto che non gliene può fregare di meno/preferirebbe essere a casa prima e rinuncerebbe volentieri al suo panino consumato in massimo dieci minuti.
Ultima modifica di Monheim il gio giu 27, 2019 6:02 pm, modificato 1 volta in totale.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da paoolino »

Monheim ha scritto: Un amico lamenta il fatto di essere impossibilitato a saltare la pausa obbligatoria di un'ora visto che non gliene può fregare di meno/preferirebbe essere a casa prima e rinuncerebbe al suo panino consumato in massimo dieci minuti.
Sai, ci sono anche le leggi sul lavoro che obbligano a dare certe pause ogni x ore di lavoro, eh.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Monheim »

paoolino ha scritto:
Monheim ha scritto: Un amico lamenta il fatto di essere impossibilitato a saltare la pausa obbligatoria di un'ora visto che non gliene può fregare di meno/preferirebbe essere a casa prima e rinuncerebbe al suo panino consumato in massimo dieci minuti.
Sai, ci sono anche le leggi sul lavoro che obbligano a dare certe pause ogni x ore di lavoro, eh.
Certo, ma le leggi possono anche essere modificate. :)
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da paoolino »

Monheim ha scritto:
paoolino ha scritto:
Monheim ha scritto: Un amico lamenta il fatto di essere impossibilitato a saltare la pausa obbligatoria di un'ora visto che non gliene può fregare di meno/preferirebbe essere a casa prima e rinuncerebbe al suo panino consumato in massimo dieci minuti.
Sai, ci sono anche le leggi sul lavoro che obbligano a dare certe pause ogni x ore di lavoro, eh.
Certo, ma le leggi possono anche essere modificate. :)
Considera che sono leggi fatte dai Comu a tutela dei lavoratori... :D
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da paoolino »

Tra l'altro potrebbe benissimo capitare che il tuo amico che oggi vuole tornare a casa un'ora prima, se si mette d'accordo in questo senso con il suo datore di lavoro, magari il giorno dopo che si sono accordati gli fa causa perché accusa forte stress dovuto alla mancanza di una pausa adeguata durante il suo orario di lavoro.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Monheim »

paoolino ha scritto:
Monheim ha scritto:
paoolino ha scritto:
Sai, ci sono anche le leggi sul lavoro che obbligano a dare certe pause ogni x ore di lavoro, eh.
Certo, ma le leggi possono anche essere modificate. :)
Considera che sono leggi fatte dai Comu a tutela dei lavoratori... :D
Maledetti comu; sempre lì a rompere le uova nel panino a chi vuole andare a casa prima... #103#
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Monheim »

paoolino ha scritto:Tra l'altro potrebbe benissimo capitare che il tuo amico che oggi vuole tornare a casa un'ora prima, se si mette d'accordo in questo senso con il suo datore di lavoro, magari il giorno dopo che si sono accordati gli fa causa perché accusa forte stress dovuto alla mancanza di una pausa adeguata durante il suo orario di lavoro.
Sì, ma l'amico nella fattispecie fino a non molto tempo fa, dopo anni di cassa integrazione/disoccupazione, alla terza settimana del mese non sapeva nemmeno se avrebbe lavorato quello successivo quindi non so quanto gli sarebbe convenuta una mossa simile per giunta con le tempistiche bibliche italiche. #115#

Mi ricollegavo un po' anche a quanto emerso in precedenza.

Se non erro, non si può/potrebbe lavorare più di sei ore senza pausa. Corretto?
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da NNick87 »

Nickognito ha scritto:
chiaky ha scritto:
Nickognito ha scritto:gli straordinari sono proprio il male (a meno che non siano appunto straordinari). Fare gli straordinari dovrebbe essere come mettere la sirena per far passare un malato grave. Se lo fai ogni tanto, quando e' grave, e' giustissimo. Se lo fai sempre e' un reato.
Si, per la nostra mentalità di pigroni cronici. Ma non per quella di tanti altri paesi evidentemente. :D
Non c'entra nulla la pigrizia. Io posso fare un contratto per lavorare 16 ore al giorno e uno fare gli straordinari lavorandone 10. E' proprio il concetto, se lo straordinario serve sempre non e' straordinario, va incluso nel contratto. Questo indipendentemente da quanto lavori.

È anche difficile sostenere il contrario se si conosce il significato del termine straordinario.
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da babaoriley »

Mi sento in dovere di ringraziare l'ineffabile governo per la genialata del decreto dignità che doveva incentivare le assunzioni a tempo indeterminato.
Talmente le ha incentivate che il mio datore di lavoro ha proprio colto la palla al balzo e il mio contratto non verrà rinnovato. Sarebbe stato il quarto rinnovo ma con la nuova legge non era possibile più farlo.
Costo troppo per pensare ad un assunzione a tempo indeterminato (e sono pure troppo vecchia per gli incentivi), il bilancio quest'anno chiuderà in negativo e quindi ripartiranno da zero, con il lavoro svolto per tre anni da me che verrà passato a qualcuno di più giovane e soprattutto che costa meno, magari con un bello stage.

Però mi hanno fatto tanti complimenti e ringraziato perché sono piuttosto brava. Son soddisfazioni, eh
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Monheim »

Rivisto oggi il tizio che citavo qualche commento fa.

tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da uglygeek »

babaoriley ha scritto:Mi sento in dovere di ringraziare l'ineffabile governo per la genialata del decreto dignità che doveva incentivare le assunzioni a tempo indeterminato.
Talmente le ha incentivate che il mio datore di lavoro ha proprio colto la palla al balzo e il mio contratto non verrà rinnovato. Sarebbe stato il quarto rinnovo ma con la nuova legge non era possibile più farlo.
Costo troppo per pensare ad un assunzione a tempo indeterminato (e sono pure troppo vecchia per gli incentivi), il bilancio quest'anno chiuderà in negativo e quindi ripartiranno da zero, con il lavoro svolto per tre anni da me che verrà passato a qualcuno di più giovane e soprattutto che costa meno, magari con un bello stage.

Però mi hanno fatto tanti complimenti e ringraziato perché sono piuttosto brava. Son soddisfazioni, eh
Mi dispiace molto; spero che nel tuo settore e nella tua città sia facile trovare alternative... :(
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Messaggio da alessandro »

Non ho mai capito questa cosa di incentivare a livello fiscale l’assunzione di giovani.
Perché lo stato dovrebbe pagare le aziende per far sì che assuma un ventenne anziché un quarantenne o cinquantenne? Non ha già abbastanza vantaggi uno di 20 anni? E non ha forse più necessità un cinquantenne o quarantenne con figli a carico, mutuo, etc ?


Bisogna lavorare sul costo del lavoro e la stabilizzazione ma per tutti.

Ad esempio avrei dei vantaggi se assumessi un under 30 e non una signora di 40 anni con famiglia a carico.
I pare sbagliato.
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Re: E il lavoro dov'è?

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uglygeek ha scritto:
babaoriley ha scritto:Mi sento in dovere di ringraziare l'ineffabile governo per la genialata del decreto dignità che doveva incentivare le assunzioni a tempo indeterminato.
Talmente le ha incentivate che il mio datore di lavoro ha proprio colto la palla al balzo e il mio contratto non verrà rinnovato. Sarebbe stato il quarto rinnovo ma con la nuova legge non era possibile più farlo.
Costo troppo per pensare ad un assunzione a tempo indeterminato (e sono pure troppo vecchia per gli incentivi), il bilancio quest'anno chiuderà in negativo e quindi ripartiranno da zero, con il lavoro svolto per tre anni da me che verrà passato a qualcuno di più giovane e soprattutto che costa meno, magari con un bello stage.

Però mi hanno fatto tanti complimenti e ringraziato perché sono piuttosto brava. Son soddisfazioni, eh
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Re: E il lavoro dov'è?

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alessandro ha scritto:Non ho mai capito questa cosa di incentivare a livello fiscale l’assunzione di giovani.
Perché lo stato dovrebbe pagare le aziende per far sì che assuma un ventenne anziché un quarantenne o cinquantenne? Non ha già abbastanza vantaggi uno di 20 anni? E non ha forse più necessità un cinquantenne o quarantenne con figli a carico, mutuo, etc ?


Bisogna lavorare sul costo del lavoro e la stabilizzazione ma per tutti.

Ad esempio avrei dei vantaggi se assumessi un under 30 e non una signora di 40 anni con famiglia a carico.
I pare sbagliato.
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Re: E il lavoro dov'è?

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uglygeek ha scritto:
babaoriley ha scritto:Mi sento in dovere di ringraziare l'ineffabile governo per la genialata del decreto dignità che doveva incentivare le assunzioni a tempo indeterminato.
Talmente le ha incentivate che il mio datore di lavoro ha proprio colto la palla al balzo e il mio contratto non verrà rinnovato. Sarebbe stato il quarto rinnovo ma con la nuova legge non era possibile più farlo.
Costo troppo per pensare ad un assunzione a tempo indeterminato (e sono pure troppo vecchia per gli incentivi), il bilancio quest'anno chiuderà in negativo e quindi ripartiranno da zero, con il lavoro svolto per tre anni da me che verrà passato a qualcuno di più giovane e soprattutto che costa meno, magari con un bello stage.

Però mi hanno fatto tanti complimenti e ringraziato perché sono piuttosto brava. Son soddisfazioni, eh
Mi dispiace molto; spero che nel tuo settore e nella tua città sia facile trovare alternative... :(
Senza parole ma per niente sorpreso purtroppo.

Allacciandomi anche ad Alessandro, conosco due realtà quanto basta cioè italiana e britannica.
Poiché nella seconda non c'è affatto la stessa penosa sensibilità all'età come nel Belpaese tant'è che addirittura nel cv non è richiesta la data di nascita*, altrove come funziona?

Perdonate l'ignoranza, ma per dire gli USA son assimilabili al Regno Unito oppure all'Italietta in cui viene glorificato il giovane a discapito del meno? Altre nazioni?

Tra l'altro l'aspetto grottesco e contraddittorio è che per posizioni di rilievo in azienda (al di là dell'esperienza) e in politica occorre una certa età ed è pieno di cariatidi. Ultimamente forse un po' meno ma insomma è comunque pieno di vecchiacci.

* Poi è evidente che se si ha la prima esperienza lavorativa nell'80, non si è giovanissimi però è proprio il sistema che funziona in modo diverso.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

ma in Italia c'e' un CV obbligatorio?

A me non mi chiamava nessuno qua, poi ho smesso di mettere l' eta' nel CV e mi hanno iniziato a chiamare. Qua pero' se ne hai 35 va ancora bene, sopra i 40 sei vecchio e devi essere molto specializzato. L' eta' in generale penso sia di gran lunga l'aspetto piu' importante per la discriminazione oggi.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da paoolino »

Il motivo di fondo è che sul tasso complessivo di disoccupazione, la fetta maggiore è data dalla disoccupazione giovanile e che si ritiene che, sul medio-lungo periodo, le ripercussioni socio-economiche di questa situazione abbiano un pesante costo per la società.

http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSet ... AXDISOCCU1
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
fabio86

Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da fabio86 »

Nickognito ha scritto:
uglygeek ha scritto:
babaoriley ha scritto:Mi sento in dovere di ringraziare l'ineffabile governo per la genialata del decreto dignità che doveva incentivare le assunzioni a tempo indeterminato.
Talmente le ha incentivate che il mio datore di lavoro ha proprio colto la palla al balzo e il mio contratto non verrà rinnovato. Sarebbe stato il quarto rinnovo ma con la nuova legge non era possibile più farlo.
Costo troppo per pensare ad un assunzione a tempo indeterminato (e sono pure troppo vecchia per gli incentivi), il bilancio quest'anno chiuderà in negativo e quindi ripartiranno da zero, con il lavoro svolto per tre anni da me che verrà passato a qualcuno di più giovane e soprattutto che costa meno, magari con un bello stage.

Però mi hanno fatto tanti complimenti e ringraziato perché sono piuttosto brava. Son soddisfazioni, eh
Mi dispiace molto; spero che nel tuo settore e nella tua città sia facile trovare alternative... :(
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da alessandro »

paoolino ha scritto:Il motivo di fondo è che sul tasso complessivo di disoccupazione, la fetta maggiore è data dalla disoccupazione giovanile e che si ritiene che, sul medio-lungo periodo, le ripercussioni socio-economiche di questa situazione abbiano un pesante costo per la società.

http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSet ... AXDISOCCU1
Ok, se uno non inizia a lavorare da giovane poi non verserà i contributi etc.
Ma incentivare i giovani fiscalmente a discapito dei “vecchi” che sono gli over 35 i 40-50/60 enni che se perdono il lavoro hanno mille difficoltà con famiglia a carico, con impossibilità nel trasferirsi all’estero etc.
E poi di solito hanno esperienza ma meno dimestichezza con le nuove e sempre rinnovate tecnologie e saperi necessari. E magari ancora 20 anni dalla pensione.

Giovane ha mille possibilità in più, anche mettersi in proprio.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da paoolino »

alessandro ha scritto:
paoolino ha scritto:Il motivo di fondo è che sul tasso complessivo di disoccupazione, la fetta maggiore è data dalla disoccupazione giovanile e che si ritiene che, sul medio-lungo periodo, le ripercussioni socio-economiche di questa situazione abbiano un pesante costo per la società.

http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSet ... AXDISOCCU1
Ok, se uno non inizia a lavorare da giovane poi non verserà i contributi etc.
Ma incentivare i giovani fiscalmente a discapito dei “vecchi” che sono gli over 35 i 40-50/60 enni che se perdono il lavoro hanno mille difficoltà con famiglia a carico, con impossibilità nel trasferirsi all’estero etc.
E poi di solito hanno esperienza ma meno dimestichezza con le nuove e sempre rinnovate tecnologie e saperi necessari. E magari ancora 20 anni dalla pensione.

Giovane ha mille possibilità in più, anche mettersi in proprio.
Il fatto è che è una scelta di politica economica abbastanza diffusa e condivisa.
L'ipotesi di fondo sarà che a livello sociale è più accettabile e meno costoso ammortizzare disoccupati over 40 che disoccupati under 30.
Che sia vero o falso, più giusto o più sbagliato non lo so.
Chissà, magari era vero e giusto in particolari condizioni socio-demografiche e con un mercato del lavoro diverso da quello di oggi.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Rosewall »

babaoriley ha scritto:Mi sento in dovere di ringraziare l'ineffabile governo per la genialata del decreto dignità che doveva incentivare le assunzioni a tempo indeterminato.
Talmente le ha incentivate che il mio datore di lavoro ha proprio colto la palla al balzo e il mio contratto non verrà rinnovato. Sarebbe stato il quarto rinnovo ma con la nuova legge non era possibile più farlo.
Costo troppo per pensare ad un assunzione a tempo indeterminato (e sono pure troppo vecchia per gli incentivi), il bilancio quest'anno chiuderà in negativo e quindi ripartiranno da zero, con il lavoro svolto per tre anni da me che verrà passato a qualcuno di più giovane e soprattutto che costa meno, magari con un bello stage.

Però mi hanno fatto tanti complimenti e ringraziato perché sono piuttosto brava. Son soddisfazioni, eh
mi spiace molto, Baba.
ma continuare lì come partita iva?
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

paoolino ha scritto:
Il fatto è che è una scelta di politica economica abbastanza diffusa e condivisa.
e' che i giovani sono piu' pronti a farti sfruttare per fare esperienza, di solito (e rimanere poi esperti disoccupati mentre nuovi giovani fanno esperienza).
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

paoolino ha scritto:
Il fatto è che è una scelta di politica economica abbastanza diffusa e condivisa.
L'ipotesi di fondo sarà che a livello sociale è più accettabile e meno costoso ammortizzare disoccupati over 40 che disoccupati under 30.
Che sia vero o falso, più giusto o più sbagliato non lo so.
Chissà, magari era vero e giusto in particolari condizioni socio-demografiche e con un mercato del lavoro diverso da quello di oggi.
giusto o sbagliato non lo so, so solo che da oggi sei vecchissimo e dovresti essere disoccupato. Auguri #10#
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da NK7 »

Rosewall ha scritto:ma continuare lì come partita iva?
Altra vergogna tutta italiana quella di far aprire partite iva e spacciare rapporti subordinati per collaborazioni esterne di liberi professionisti. Costringere poveri cristi a venire scorticati vivi da tasse e commercialisti, a rinunciare a ferie e malattia pur di lavorare e portare a casa due quattrini. E tutto per far guadagnare di più il branco di papponi che muove i fili.

Io spero che tutto questo sistema a un certo punto imploda e si ricominci da capo. Non so in che maniera, non vivrò abbastanza a lungo da vederlo, ma mi auguro tanto succeda prima o dopo.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da paoolino »

Nickognito ha scritto:
giusto o sbagliato non lo so, so solo che da oggi sei vecchissimo e dovresti essere disoccupato. Auguri #10#
Per ora sto dal lato giusto della barricata: quello dei datori di lavoro. Ma insomma sempre come d’autunno sugli alberi le foglie.
Grazie degli auguri, che vista la tua passione per i compleanni non capisco mai con quale spirito siano dati :D

P.S. ho mandato cv a itf per essere assunto nel team di disegnatori di tabelloni
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Johnny Rex »

Nickognito ha scritto: L' eta' in generale penso sia di gran lunga l'aspetto piu' importante per la discriminazione oggi.
Sicuramente .

F.F.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Monheim »

NK7 ha scritto:
Rosewall ha scritto:ma continuare lì come partita iva?
Altra vergogna tutta italiana quella di far aprire partite iva e spacciare rapporti subordinati per collaborazioni esterne di liberi professionisti. Costringere poveri cristi a venire scorticati vivi da tasse e commercialisti, a rinunciare a ferie e malattia pur di lavorare e portare a casa due quattrini. E tutto per far guadagnare di più il branco di papponi che muove i fili.
Già.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Monheim »

In caso abbiate tempo e voglia, interessante.
Poi magari sapete già tutto, non so.

tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da uglygeek »

Monheim ha scritto:In caso abbiate tempo e voglia, interessante.
Poi magari sapete già tutto, non so.

Mah... mi lascia molto perplesso. Posso comprendere l’idea di fondo, è vero che lavorando non siamo liberi. Ed è vero che buttiamo via tanti soldi in stronzate di cui potremmo facilmente fare a meno.

Ma insomma, la sua soluzione è ridurre i consumi al minimo indispensabile, e qui ci sarebbe da discutere perché dipende poi anche quali sono i tuoi interessi a cui puoi dar sfogo in tutto il tempo libero così conquistato. Meglio che i tuoi hobby siano davvero poco costosi, poi, perché costa soldi anche solo prenotare un campetto da tennis sgarrupato. Poi cosa è indispensabile e cosa è inutile? Far studiare i figli è uno spreco? Le sue teorie vanno contro la mia idea che al contrario è il denaro che rende liberi.

Ma poi dice che: si è fatto un impianto fotovoltaico per risparmiare sull’elettricità, si coltiva da solo frutta e verdura, va a tagliare la sua legna dai boschi del Trentino. Con questi risparmi gli servono solo 500, 600 euro al mese per vivere, soldi che guadagna con i video su YouTube, con il libro che ha scritto e girando l’Italia per raccontare il suo Verbo. (Quest’ultima cosa però non scala, la può fare lui ma non la possono fare i suoi adepti). Infine conta su investimenti immobiliari per poi affittare case a studenti e turisti e fare di questo una piccola rendita definitiva che sostituirà anche la pensione.

Ma a me tutto questo sembra un lavoro, e neanche troppo piacevole. Io non avrei nessuna voglia di coltivare un orto o di preoccuparmi del mercato immobiliare o di mettere a posto il cesso che si è rotto nella casa nelle Canarie che ho affittato a N studenti. Io piuttosto lavorerei tutto il giorno appunto per poter non fare tutte queste cose... Quindi boh, mi sembra molto “snake oil”. Alla fine assume di avere due case di proprietà, una dove vivere e l’altra da affittare. Se ti trovi senza case a venti o venticinque anni quando cominci a lavorare perché i tuoi erano poveri, buona fortuna a comprarti due appartamenti senza lavorare...

A parte altre considerazioni sull’imporre ai figli una scelta di vita minimalista che potrebbe anche causare loro problemi anche psicologici, e sulla sopravvalutazione della capacità di riempire il tempo libero di cui abbiamo già parlato. Infatti ora che questo tipo ha tutto questo tempo libero tra le mani per fare quello che il lavoro gli impediva di fare, come lo spende? Girando l’Italia su un furgone per raccontare queste fregnacce, per guadagnarci. e non è un lavoro? Sicuramente è un lavoro che gli piace di più di quello che faceva prima, ma è comunque un lavoro. Quindi non è più semplice dire, se ti trovi imprigionato in un lavoro che non ti piace, cerca di cambiare e di fare altro, anche se nel nostro paese non è facile? E visto che scelte come questa possono essere difficili e rischiose, PENSACI bene prima di mettere su famiglia perché la famiglia sì che ti lega e limita nelle scelte, non il lavoro in se’.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da chiaky »

Questo lavora più di tutti noi messi assieme, solo che non fa un lavoro "normale", come l'impiegato o l'operaio, ma una miriade di altre cose che gli permettono di vivere e di metterci al corrente di quello che fa. Invece di stare al mare ora è li che ci registra un bel video e poi lo edita per metterlo in rete, probabilmente.

L'unico modo autentico per non lavorare è avere consistenti finanze familiari che ti permettano realmente di non fare un tubo o di seguire tutti i tuoi hobby senza problemi.

Qui dentro, a naso, ci sono alcune persone che lavorano molto meno di questo qui, per dire... :D
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