E il lavoro dov'è?

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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Nickognito
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

Leggo: "Othmae è di origini tunisine, ha il badge verde che lo segna come precario: «Lavoro qui da 3 mesi per 1200 euro al mese. Non immaginavo di finire all’inferno. I nostri contratti scadono domenica, non ci hanno ancora detto se saranno rinnovati"

Ma lavori da tre mesi, sei in periodo di prova, disoccupato, ok, meglio saperlo prima, ma e' un contratto, e' normale, devono vedere se lavori bene, poi decidono, alla scadenza. Come decidi tu: se vuoi, te ne vai. Dice 'per 1200 euro al mese', come fosse un'offesa. 'All' inferno'!!

Chi va a lavorare fischiato dai colleghi.

" in tutto il mondo dove Amazon è presente condiziona la vita delle persone e crea delle condizioni di lavoro che non sono assolutamente compatibili con la nostra cultura che è una cultura fatta di tutele"

E allora mandateli via, no, andatevene, no? Non sono compatibili? Licenziatevi. Fateli cacciare dall' Italia, che staremo tutti meglio! Servono salari dignitosi.

Ma prendono quanto un normale receptionist, per parlare di un lavoro nel turismo, settore normale, trainante della nostra economia. Per cui i sindacati non chiedono quasi nulla (non ci sono abbastanza grandi aziende turistiche di destra, famose, con proprietari ricchi e antipatici? Boh).

"Una battagia di civilta', di solidarieta', di straordinaria importanza per tutti i lavoratori". Quali, quelli che sognani i 1200 euro e vedono sti tizi a chiedere l' aumento?

"la ricchezza a chi la produce!"

Certo, aboliamo secoli di plusvalore ingiusto facendo uno sciopero a Piacenza, e' probabile che funzioni, il resto del mondo si adattera'.

'Permanent perfomance control and monitoring': e questo sarebbe un problema?

Il problema non e' evidentemente se qualcuno chiede condizioni diverse - e' evidente che Amazon non e' un'azienda modello per i dipendenti - e' il modo in cui lo si fa.

E il problema generale del lavoro ha bisogno di soluzioni politiche, non sindacali. Mentre uno e' forse un po' sfruttato a Amazon, migliaia di negozi normali falliscono, giustamente, perche' sono inutili, ma serve una politica che regoli tutto questo a livello internazionale e locale, non la lotta sindacale alla grande azienda che viene usata dai sindacalisti per farsi pubblicita' e pensare al loro, di stipendio.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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paoolino
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da paoolino »

Ma i 1200 sono netti o lordi?

Perché se netti, vuol dire che tecnicamente Amazon gliene dà di più.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
tuborovescio
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da tuborovescio »

io ho fatto lavori qualificati da precario per 15 anni nei Beni Culturali e nell'Istruzione per 1300 euro,
ora in ruolo ne prendo 1380, con gli 80 del bonus Renzi, bonus precario ovviamente :lol:
il lavoro di magazziniere sarebbe l'inferno :lol: li manderei in certe classi...
io continuo a fare sto lavoro perchè finora le soddisfazioni compensano la fatica,
tra qualche anno cercherò lavoro come cassiere/magazziniere alla coop.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Burano »

A me in passato è capitato di stare precario anche piu dei tre mesi del tunisino. Ma ogni volta, che mi rinnovavano il contratto lo dicevano l'ultimo giorno. Giusto così, che pretese, che diamine.
Lo voglio rivedere, Fabio
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

Burano ha scritto:A me in passato è capitato di stare precario anche piu dei tre mesi del tunisino. Ma ogni volta, che mi rinnovavano il contratto lo dicevano l'ultimo giorno. Giusto così, che pretese, che diamine.
Amazon a Praga non ha precari, che io sappia, ha tutti a tempo indeterminato, se li ha in Italia sara' forse il problema di Amazon o delle leggi italiane?

Ma il discorso e' diverso: se sei precario a vita, e ti possono mandar via ogni tre mesi, e' evidentemente un problema: se sei appena entrato in azienda e i primi tre mesi sono di prova e ti possono mandar via l' ultimo giorno, e' normale, sei un disoccupato, sei in prova, non e' un inferno, eccheccazzo.

Ma se esiste una legge per cui un 'impresa puo' tenersi i precari, cosa mi devo aspettare, che siano tutti gentili con me? Io, quando ho passato i tre mesi, non ho avuto notizia, nemmeno l'ultimo giorno. Mi hanno prolungato senza dirmi nulla. Ero stato un anno disoccupato prima, quindi ero ancora in una fase di gioia, francamente, i mesi migliori di quell' anno. Poi sono diventato indeterminato perche' qui lo sono quasi tutti, la cosa piu' normale e' che i dipendenti se ne vadano chiedendo all'azienda di annullare il preavviso e sperando che ci stia.

Poi sono comunque precario, visto che ogni anno abbiamo buone possibilita' che tutto venga chiuso. Che farebbero? Lo so che farebbero, mi dicono che in due mesi sono a casa, non mi danno nulla, e devo trovare lavoro. E' giusto? Beh, non e' ideale, ma del resto se chiudono e' per andare in India o Bulgaria e avranno disoccupati in meno li'. Per cosa dovrei lottare, precisamente, che abbiano piu; diritti in India, cosi' non vanno da loro e rimangono disoccupati e io mi tengo il lavoro? L'azienda fa il suo interesse, io il mio, lo stato pensi al resto, non il sindacato.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Pindaro
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Pindaro »

paoolino ha scritto:Ma i 1200 sono netti o lordi?

Perché se netti, vuol dire che tecnicamente Amazon gliene dà di più.
Netti, ovvio.
Quattordici mensilità.
Un inferno.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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paoolino
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da paoolino »

tuborovescio ha scritto:io ho fatto lavori qualificati da precario per 15 anni nei Beni Culturali e nell'Istruzione per 1300 euro,
ora in ruolo ne prendo 1380, con gli 80 del bonus Renzi, bonus precario ovviamente :lol:
il lavoro di magazziniere sarebbe l'inferno :lol: li manderei in certe classi...
io continuo a fare sto lavoro perchè finora le soddisfazioni compensano la fatica,
tra qualche anno cercherò lavoro come cassiere/magazziniere alla coop.
Se per questo mia sorella da 20 anni circa svolge la professione di Chirurgo Ortopedico a tempo determinato, con contratti rinnovati di volta in volta a poco più di 15 Euro l'ora, su cui deve anche pagarsi le spese assicurative. Turni di 12 ore, notturni-diurni-festivi, e responsabilità (anche giuridica) del ruolo incluse.

Ma comunque sì, poveri magazzinieri di Amazon #1# .
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

Se tua sorella si fosse specializzata in magazzineria... adesso problemi suoi...
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
fabio86

Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da fabio86 »

Di medici in condizioni simili ne ho visto e vedo parecchi.
Alcuni 'obbligati' a conseguire un'altra specializzazione perchè lo stipendio di 1800 euro al mese (lordi) è superiore a un impiego a contratto. E in quasi tutte le specializzazioni, per avere quello stipendio si parla di turni massacranti di 10-12 ore, sfruttati da strutturati e primari, in sottonumero di personale nei reparti, con le guardie, etc...Per loro spesso l'alternativa è emigrare in UK o altri paesi in cui percepiscono un compenso consono alle loro competenze a al loro percorso di studi (che dura di solito dai 10 agli 11-12 anni, ricordiamo).

Ma anche nel mio campo, se non hai uno studio di famiglia ben avviato spesso il lavoro è altamente degradante e umiliante, con i neolaureati che vengono fagocitati, masticati e sputati dalla miriade di cliniche low cost presenti sul territorio, in cui il rispetto per paziente e medico è inesistente e si ragiona esclusivamente in termini di profitto dell'azienda, altro che impiegati Amazon...
Anche qui l'alternativa spesso inevitabile è emigrare.
tuborovescio
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da tuborovescio »

paoolino ha scritto:
tuborovescio ha scritto:io ho fatto lavori qualificati da precario per 15 anni nei Beni Culturali e nell'Istruzione per 1300 euro,
ora in ruolo ne prendo 1380, con gli 80 del bonus Renzi, bonus precario ovviamente :lol:
il lavoro di magazziniere sarebbe l'inferno :lol: li manderei in certe classi...
io continuo a fare sto lavoro perchè finora le soddisfazioni compensano la fatica,
tra qualche anno cercherò lavoro come cassiere/magazziniere alla coop.
Se per questo mia sorella da 20 anni circa svolge la professione di Chirurgo Ortopedico a tempo determinato, con contratti rinnovati di volta in volta a poco più di 15 Euro l'ora, su cui deve anche pagarsi le spese assicurative. Turni di 12 ore, notturni-diurni-festivi, e responsabilità (anche giuridica) del ruolo incluse.

Ma comunque sì, poveri magazzinieri di Amazon #1# .
azz, comunque evidentemente meglio che avere come datore di lavoro il fratello :D
s&v
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da s&v »

Nickognito ha scritto:
Poi sono comunque precario, visto che ogni anno abbiamo buone possibilita' che tutto venga chiuso. Che farebbero? Lo so che farebbero, mi dicono che in due mesi sono a casa, non mi danno nulla, e devo trovare lavoro. E' giusto? Beh, non e' ideale, ma del resto se chiudono e' per andare in India o Bulgaria e avranno disoccupati in meno li'. Per cosa dovrei lottare, precisamente, che abbiano piu; diritti in India, cosi' non vanno da loro e rimangono disoccupati e io mi tengo il lavoro? L'azienda fa il suo interesse, io il mio, lo stato pensi al resto, non il sindacato.
Questo è un punto importante che la sinistra sia massimalista che moderata non capisce o non fa finta di capire da 20 anni almeno:
In un mondo globalizzato la difesa di piccole categorie nazionali va contro gli interessi di altri gruppi di lavoratori in altre nazioni.
Il vecchio movimento no global non ha capito che la globalizzazione avrebbe radicalmente migliorato o condizioni di vita di centinaia di milioni di persone.

Poi è evidente che i vari bezos e zuckerberg facciano il loro interesse ma non dobbiamo dimenticarci che la globalizzazione è anche è soprattutto l'indiano che viene da una famiglia di analfabeti e che ora ha un lavoro dignitoso e sicuro in un ufficio.

Infine, per corroborare i discorsi di Nickognito e Tuborovescio la madre di mia moglie vive a Budapest, città ormai cara quasi quanto la provincia italiana. Medico di un certo livello (ha scritto anche paper, va negli USA a conferenze), quasi a fine carriera, spesso lavora 48 ore a settimana : 1400 euro il mese se il Fiorino ungherese è forte.

Che studino un po, i magazzinieri di Amazon
Burano
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Burano »

Che studino un po certo. Coi tuoi quattrini.
tutti lavativi immagino, tutti che non han studiato perché svogliati.
comunque bello ed equo il sistema economico globalizzato. La fine della storia.
Lo voglio rivedere, Fabio
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Ombra84 »

Burano ha scritto:Che studino un po certo. Coi tuoi quattrini.
tutti lavativi immagino, tutti che non han studiato perché svogliati.
comunque bello ed equo il sistema economico globalizzato. La fine della storia.
Mettiamo un paio di robot così avranno finalmente degli spazi dignitosi, no?
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da s&v »

Burano ha scritto:Che studino un po certo. Coi tuoi quattrini.
tutti lavativi immagino, tutti che non han studiato perché svogliati.
comunque bello ed equo il sistema economico globalizzato. La fine della storia.
Ti ha già spiegato Nick che con Internet non ci vuole nulla a imparare delle lingue ad esempio.

Se ha te e ai sindacati italiani non interessa nulla di un mezzo miliardo di indiani e cinesi che hanno lavori dignitosi e sicuri grazie alla globalizzazione mi dispiace per te.
Conosco decine di ungheresi che rimangono in Ungheria solo grazie alle multinazionali che danno loro lavori ben pagati. Se parli due lingue e trovi lavoro come invoice collector a Ibm a Budapest guadagni il doppio di un infermiere.

Equa e giusta la globalizzazione? No. Ma molto meglio la globalizzazione per gran parte dell'umanità del novecento, dove se ti va bene avevi Nehru, se ti va male Mao.
Non mi riferisco a te, ma la retorica antiglobalizzazione che trascura questi fatti, è frutto o di ignoranza o di menefreghismo e a volte anche di razzismo (chi se ne importa dei gialli che lavorano quando i nostri bianchi operai non possono più andare in pensione a 55 anni?)
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madmarat
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da madmarat »

Ieri ho letto un'intervista in cui c'era un dipendente che si lamentava della stanchezza fisica (ed anche psicologica) di dover fare km e km nello stabilimento ogni giorno e del fatto di venir continuamente monitorati. E su questo, vabbè...
Dice che la media della durata in azienda è di 3 anni, poi fisicamente cali e l'azienda ti rimpiazza, ma non ti licenzia, ti aiuta e ti fa fare corsi per trovare un altro lavoro! Che schifo, che nazisti!
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

madmarat ha scritto:Ieri ho letto un'intervista in cui c'era un dipendente che si lamentava della stanchezza fisica (ed anche psicologica) di dover fare km e km nello stabilimento ogni giorno e del fatto di venir continuamente monitorati. E su questo, vabbè...
Dice che la media della durata in azienda è di 3 anni, poi fisicamente cali e l'azienda ti rimpiazza, ma non ti licenzia, ti aiuta e ti fa fare corsi per trovare un altro lavoro! Che schifo, che nazisti!
:D

Per me e' proprio la logica, che e' sbagliata. Siamo in un mondo molto difficile, non solo in altri continenti, anche in Italia ci sono condizioni di lavoro molto piu' difficili.

Amazon non e' un gran datore di lavoro, ieri parlavo con un mio amico che e' andato via dalla mia azienda, adesso viene pagato il doppio, puo' stare a casa il 60% del tempo, ma anche di piu', sono tutti gentili con lui, organizzano eventi (che so, vino e formaggi gratis il giovedi', cose del genere), ovviamente indeterminato, regolari contributi, e cosi' via. E si tratta di una grande azienda americana (ma non della dimensione delle piu' grandi). Quasi tutti i miei amici lavorano qui in queste multinazionali e il turnover e' molto basso, a differenza della mia e anche piu' basso di Amazon.

Quando qualcuno come me, o quei magazzinieri, lavora in aziende con un turnover alto (dipende poi dove, la stessa mia azienda e' molto apprezzata dai lavoratori, credo, in India, o in Spagna, dipende molto dal mercato locale), cosa si deve pensare?
Intanto a un po' di fantasia. Le proposte dei sindacati, per me, sono sempre senza fantasia. Non si puo' sempre parlare di avere piu' soldi, o generali condizioni migliori. L'approccio col management puo' essere diverso, ci sono decine e decine di proposte che aiutano i lavoratori senza far perdere nulla all'azienda. Ovviamente sono meno apprezzate dei soldi, ma sono spesso decisive. Sicuramente molti di quei magazzinieri avranno anche loro idee, su come farlo, su come alleggerire il lavoro, su programmi di premi, non necessariamente in denaro (che so, una giornata libera al mese per il miglior impiegato, ecc.), come creare un miglior clima di amicizia e collaborazione, e cosi' via. Dai sindacati non arriva mai nulla del genere.

Detto questo, quello che puoi ottenere da aziende cosi' mastodontiche e' limitato, sono aziende centralizzate, enormi, in cui il contributo di una singola localita' e' del tutto irrilevante per la loro strategia, potrebbero anche scioperare per 10 anni e la strategia non cambierebbe. Poi magari qualche lotta puo' servire, i sindacati possono portare visibilita' e magari dare interesse all'azienda di farsi un po' di buona pubblicita' a poco prezzo, ma la sostanza e' che queste enormi aziende non sono molto interessate alle leggi locali, hanno degli standard globali e , localmente, si limitano a rispettare i minimi di legge.

A me questo non sembra un problema, perche' allo stesso tempo altrove i limiti spesso non son rispettati, mentre loro li rispettano, e portano molto lavoro. Le aziende migliori, anche multinazionali migliori, ci sono. E' pieno di multinazionali che, di loro spontanea volonta', per rendere piu; contenti i loro dipendenti, danno diritti, stipendi ed iniziative migliori di quanto stabilito dai limiti di legge. Cosa che molta sinistra pare ignorare del tutto. Se sei ad Amazon e il magazziniere sta benino, ma non bene, non e' solo che tu possa provare a imparare lingue, o a fare il programmatore, o chissa' cosa, puoi anche cercare lavoro come magazziniere in un'altra azienda con un buon curriculum per quel lavoro, e intanto ti prendi 1200 euro al mese, mentre, senza Amazon, ne prenderesti zero. Queste grandi aziende sono spesso una base per trovare lavoro altrove.

Il problema e' che in Italia questo altrove non esiste. E perche' a Praga ci devono essere decine di aziende che pagano, che so, 1100 euro per rispondere al telefono (non solo cosi' enormi, anche multinazionali piccole, di cui nemmeno sappiamo il nome, ma ognuna delle quali comunque impiega 100-220 persone in loco), e non ci devono essere a Torino, Firenze, Bologna, Napoli...

Mentre ci sono a Barcellona, a Lisbona, in Romania, Bulgaria, Polonia..

Ma parlo in tantissimo diversi settori. E perche' posso mandare un curriculum in decine di paesi, normali, e se lo mando in Italia devo leggere cose tipo 'tempo determinato, massimo 28 anni'?

Poi in futuro ci saranno presto problemi anche altrove, ma in Italia sono davvero eccessivi. E mi devo preoccupare di quei magazzinieri...

I sinistrorsi nemmeno si rendono conto che una grande multinazionale, non sono puo' reagire ai sindacati non ascoltandoli, fregandosene dello sciopero, e puo' decidere semplicemente di chiudere tutto e andare altrove senza rimetterci, in caso, ma anche che non ha mai nessun padroncino a gestire l'azienda. Il manager di un'azienda puo' avere problemi simili a quelli dei magazzinieri, in qualche caso, o, anche se non li ha, puo' magari essere uno che vorrebbe davvero aiutarli, ma non e' autorizzato a farlo, e non sara' mai ascoltato. In particolare, per dire, il capo delle risorse umane di Praga, che so, riporta a Bezos. Direttamente. Secondo voi Bezos si mette ad ascoltarlo, se ha problemi con 60 persone? Ma nemmeno sa minimamente chi sia, quel tizio. D'altro canto pero', ti puo' capitare lo stronzo, ma magari ti capita il capo che, a parita' di budget, ti puo' aiutare, si puo' creare un clima di collaborazione che molto piu' raramente si crea col piccolo proprietario. Il manager della multinazionale non perde soldi lui, se li da' ai dipendenti. Il piccolo proprietario li perde lui, e' molto meno distaccato, si crea una rivalita' molto piu' personale, se si crea. Ma per lui uno sciopero puo' essere devastante.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Pindaro »

Un'intervista non fa primavera, certo.
Ma ecco uno degli schiavi dei lager di Amazon.


Ma davvero chi lavora in Amazon deve correre per 8 ore filate a tempo di rock, con il timer che misura ogni suo movimento, e senza neanche potersi permettere di fare la pipì? E’ vero che tanti sono lavoratori ‘somministrati’, ovvero assunti tramite agenzie interinali, e che non si possono neppure ammalare, pena la perdita immediata del lavoro?

Si moltiplicano, soprattutto on line, le inchieste e i reportage sull’enorme struttura alla periferia di Piacenza, a Castel San Giovanni, dove a pieno regime lavorano circa 3 mila persone, fra dipendenti diretti e lavoratori ‘interinali’. Fra questi ultimi, anche circa 300 alessandrini che, da un mese a questa parte, affrontano un viaggio non brevissimo (circa 90 chilometri) per lavorare in questa sorta di fabbrica ‘4.0’ ammantata di fascino, dicerie, misteri. Sono come i 300 delle Termopili, questi nostri concittadini? E chi sono, come vengono selezionati, e cosa pensano davvero del lavoro che stanno svolgendo?

Uno di loro, Alessandro Gavazza, ha accettato di raccontarci la sua esperienza lavorativa:



Alessandro, lavoratore Amazon non ‘reticente’: già questo è uno scoop…

Ma quando mai: non mi risulta assolutamente che siano stati imposti veti o silenzi da parte dell’azienda da questo punto di vista. Piuttosto mi chiedevo e chiedo perché i media alessandrini fino ad oggi hanno praticamente ignorato un fenomeno che coinvolge così pesantemente la nostra provincia. Ci si rende conto o no che, grazie ad Amazon, ci sono oggi 300 disoccupati in meno anche ad Alessandria? Direi di no, dal momento che come sempre siamo stati sordi e ciechi, e il prossimo hub piemontese sarà realizzato a Vercelli, e naturalmente non nell’alessandrino…

Andiamo con ordine Alessandro: lei ad Amazon come ci è arrivato?

Tramite agenzia interinale, come tutti gli altri alessandrini credo: sono un lavoratore ‘somministrato’: ma anche qui forse giova un po’ di chiarezza.

Prego….


Si può discutere sul fatto che sia corretto o meno che esista il lavoro interinale, maamazon-pullman-spinetta esiste perché così hanno deciso politica e sindacati, tutti insieme. Personalmente posso testimoniare che, tramite agenzie, ho lavorato nell’ultimo anno in diverse realtà e comparti, e Amazon è assolutamente il top di gamma: diritti completamente rispettati, stesso stipendio netto dei dipendenti a tempo indeterminato, con possibilità anche di fare straordinari. Abbiamo persino la navetta gratuita (o meglio pagata dall’agenzia) che ci porta avanti e indietro, dal cimitero di Spinetta all’hub di Castel San Giovanni.

Eppure le critiche abbondano, comincia ad esserci una discreta letteratura giornalistica sull’argomento…

Leggo tutto, ma mi chiedo quanti dei suoi colleghi siano davvero non solo entrati nella struttura (per chi fosse interessato, vengono organizzate periodicamente visite guidate, ndr), e comunque abbiano parlato davvero con chi ci lavora. Ovviamente, in una realtà in cui lavorano migliaia di persone, e con un elevato turn over, non dubito che ci sia anche qualcuno che non si trova bene. Ma forse questo dipende anche dalle aspettative delle persone: è comunque un lavoro, paragonabile a una catena di montaggio. Però le assicuro che rispetto alla fabbrica tradizionale (che personalmente ho sperimentato) non esiste davvero partita: Amazon vince 4 a 0 su tutta la linea.



Accidenti: ci dica qualcosa in più, sia pur senza violare protocolli aziendali..

Il clima, fin da quando arrivi e vieni ‘addestrato’ per un paio di giorni, ossia ti spiegano lavoro e mansioni, è quello del campus universitario: tantissimi ventenni e trentenni (anche se non mancano colleghi anche cinquantenni), grande entusiasmo e forte motivazione. Certo esistono regole precise: ad esempio hai un tuo armadietto, dentro cui lasci tutti gli effetti personali ad inizio turno, per ritirarli alla fine: dal cellulare all’orologio. Ma ci sta, è così in tutte le aziende in cui in teoria potresti uscire con materiale non tuo. All’interno sembra di essere in un’enorme libreria, con scaffali pieni di merci. Ognuno ha compiti precisi: ci sono i ragazzi addetti al recupero dei prodotti dagli scaffali, appunto: vengono riempiti grandi scatoloni gialli, che poi finiscono sul nastro trasportato e arrivano agli addetti all’impacchettamento. Io svolgo quest’ultima attività.

E qui Alessandro girano altre voci su cui giova chiederle conferma: timer che misura le performances di ognuno, con voce in auricolare che ti dice ‘sei in ritardo di tot minuti’, impossibilità persino di andare a fare la pipì…

Ah ah…..(ride divertito). Sì, certo, ci manca il sorvegliante con la frusta in mano e poi il film è perfetto. Guardi, io non sono mai stato così autonomo e indipendente in quel che faccio: è chiaro che tutto è codificato, e quindi chi ha quel ruolo può verificare costantemente la produttività di ognuno: ma questo succede ovunque, sei lì per produrre, non per rilassarti o giocare. I bagni sono pulitissimi, confermo: ma ci puoi andare quando vuoi, e ci mancherebbe che non fosse così. Chiaro che non puoi passare due ore in bagno, imboscato. Ma se ci sono realtà in cui questo succede, sono quelle probabilmente che non funzionano, non Amazon…

E la musica che vi dà il ritmo? Una speculazione giornalistica anche quella?

La musica c’è, ma io, come credo la gran parte dei colleghi, la vivo come un elemento piacevole, non il contrario. Non è ne assordante, ne ispirata a chissà quale logica di produttività: credo la scelgano semplicemente, dalle webradio, le ragazze che sono di turno in quel momento. Ah, già che ci siamo: nel turno di 8 ore (per noi alessandrini dalle 6 alle 14, o dalle 14,30 alle 22,30) è compresa mezz’ora di pausa pagata, con accoglienti salottini muniti di tv e internet. Acqua e bevande calde sono gratuite, e per chi vuole ad inizio o fine turno c’è un’ottima mensa a costi davvero ridotti. Tutti benefit che, le assicuro, sono tutt’altro che scontati in altre realtà lavorative, anche alessandrine.



Un ambiente di lavoro confortevole insomma: ma il lavoro resta precario. Molti contratti sono legati ai ‘picchi’ delle festività, durano 15 giorni…

Questo è un tema grande, e interessante: che però riguarda tutta la nostra società, non certo solo Amazon. Più che a me dovrebbe chiedere ai nostri politici e sindacalisti: non è il loro mestiere, e non sono loro che hanno costruito, o almeno approvato, questo modello di produzione?

Ma lei aspira ad una ‘stabilizzazione’ in Amazon, o nella vita vorrebbe fare altro?


Io sono laureando al Dams (lo precisi per favore, laureando, non laureato. Non vorrei fare una figuraccia, come fossi un ministro qualsiasi), e il mio mestiere sarebbe, anzi è, quello di documentarista e fotografo free-lance. Ma sa quanto me quale sia la realtà di certe professioni, nell’alessandrino e non solo. Quindi da un anno a questa parte sono lavoratore interinale, e dallo scorso 30 novembre in Amazon. Sto valutando opportunità, ma qui mi trovo francamente bene, e non mi spiacerebbe se ci fossero prospettive interessanti: naturalmente però gli alessandrini, sempre sordi e ciechi di fronte alle nuove opportunità, han pensato bene di perdere anche questo treno, per cui Amazon realizzerà il suo prossimo hub piemontese a Vercelli, e non da noi: quindi, Piacenza o Vercelli che sia, noi alessandrini continueremo a fare i pendolari. Al posto delle aziende alessandrine però terrei in seria considerazione il personale che qui viene selezionato e formato: le assicuro che il livello di serietà e professionalità fra i miei colleghi è davvero molto alto.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da paoolino »

Stamattina sentivo a Radio 24 un sindacalista che diceva che in realtà sui giornali è stato travisato il motivo dello sciopero. Non era tanto per i contratti e condizioni di lavoro , ma per il fatto che Amazon tende a cercare trattative individuali con i lavoratori riducendo il potere sindacale.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
Burano
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Burano »

s&v ha scritto:
Burano ha scritto:Che studino un po certo. Coi tuoi quattrini.
tutti lavativi immagino, tutti che non han studiato perché svogliati.
comunque bello ed equo il sistema economico globalizzato. La fine della storia.
Ti ha già spiegato Nick che con Internet non ci vuole nulla a imparare delle lingue ad esempio.

Se ha te e ai sindacati italiani non interessa nulla di un mezzo miliardo di indiani e cinesi che hanno lavori dignitosi e sicuri grazie alla globalizzazione mi dispiace per te.
Conosco decine di ungheresi che rimangono in Ungheria solo grazie alle multinazionali che danno loro lavori ben pagati. Se parli due lingue e trovi lavoro come invoice collector a Ibm a Budapest guadagni il doppio di un infermiere.

Equa e giusta la globalizzazione? No. Ma molto meglio la globalizzazione per gran parte dell'umanità del novecento, dove se ti va bene avevi Nehru, se ti va male Mao.
Non mi riferisco a te, ma la retorica antiglobalizzazione che trascura questi fatti, è frutto o di ignoranza o di menefreghismo e a volte anche di razzismo (chi se ne importa dei gialli che lavorano quando i nostri bianchi operai non possono più andare in pensione a 55 anni?)
Io dico che è folle e avvilente l'accettazione della realtà costituita dalla corsa al ribasso su diritti sociali e del lavoro. E è razzista anche dire che gli indiani ora stanno bene perché prima morivan di fame, quando il loro star bene è peggiore del nostro (altrimenti perché le multinazionali delocalizzerebbero?).
Comunque l'alternativa ormai è tra voi e i naziclericali xenofobi. Siamo conditi bene :-)
Lo voglio rivedere, Fabio
Pindaro
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Pindaro »

paoolino ha scritto:Stamattina sentivo a Radio 24 un sindacalista che diceva che in realtà sui giornali è stato travisato il motivo dello sciopero. Non era tanto per i contratti e condizioni di lavoro , ma per il fatto che Amazon tende a cercare trattative individuali con i lavoratori riducendo il potere sindacale.
E' bellissimo. Davvero.
Sono talmente stupidi da ammettere una motivazione così idiota?
E' questa la fine che hanno fatto i sindacati?
"riducendo il potere sindacale". Ho i brividi.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
fabio86

Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da fabio86 »

I sindacati ormai sono una cosa (e sono penosi, nella maggior parte dei casi), i diritti dei lavoratori un'altra.
Direi in soldoni, come ribadito da altri prima, che ci sono condizioni di lavoro molto peggiori rispetto a quelle di Amazon.
La questione della tassazione di questi giganti (immorale e ingiusta per larga parte) è un'altra cosa ancora, poi.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da uglygeek »

Nickognito ha scritto:La mia ex aveva lo stipendio piu basso di tutta Amazon, a Praga (una delle due). Si e' licenziata e l' hanno richiamata perche' lavorava bene, dandole piu' soldi. Ha lavorato 10 ore al giorno per 6 mesi, ma si e' fatta una buona posizione. Non e' andata in miniera, ha solo lavorato in un ufficio riscaldato e con aria condizionata per 6 mesi. Ed e' una persona con babbo minatore, mamma donna delle pulizie, senza titoli di studi, con esperienza in catene di montaggio, per iniziare, emigrando. Poi, grazie ad Amazon, ha preso un buon stipendio ed ha potuto lasciarmi :D
Grazie, Amazon? :-)
Nickognito ha scritto:Quando i sindacati funzionavano, i lavoratori lavoravano ben di piu' di lei. E no, non voglio arrivare a questo. Voglio tecnologia, home office dove possibile, orari di lavoro equi, stipendio minimo, ferie, niente nero, contributi, malattia. Lotterei per tutto questo e lotterei anche oggi, perche' molti non hanno questo. Ma non lotterei per chi ha tutto questo gia' da adesso, c'e' un limite a tutto.
Comunque si', concordo con te.
Poi ci sono tanti discorsi da fare. E' vero che Amazon non e' l'inferno, ma come tutte le multinazionali americane e' un posto dove si lavora tanto. E a differenza di altre multinazionali della tecnologia, Amazon e' piuttosto dura verso i dipendenti, anche verso quelli che hanno ruoli piu' prestigiosi del magazziniere, anche verso gli ingegneri. Il mio ex capo di Londra e' finito in Amazon e pare che non se la passi benissimo, e' un posto molto stressante. C'era stato un celebre reportage del NY Times che raccontava di quanto fosse stressante lavorare in Amazon, un posto dove "tutti piangono alla loro scrivania, prima o poi". Qui a Seattle un giovane ingegnere l'anno scorso si e' gettato dal tetto di un palazzo di Amazon ma e' sopravvissuto. Non e' un posto per tutti.

Sono sicuro che i magazzinieri a Piacenza li facciano correre davvero nelle loro ore di lavoro. Puo' essere un lavoro pesante. Ma come dici tu, e' un lavoro, non hai studiato, fai il magazziniere ti arrangi.
Il fatto e' che quando la gente dice di cercare un lavoro, quello che intende e' che cerca lo stipendio. Poi all'idea di dover lavorare davvero, non tutti sono entusiasti. L'andazzo nel settore pubblico, e la forza dei sindacati in Italia anche in quello privato, ha fatto si' che ci si sia dimenticati di quella che era la vita dei lavoratori nel passato. Poi arriva Amazon, apre un centro in Italia, tutti felici per i posti di lavoro, ma c'e' poi lo shock culturale quando si vede quali sono i ritmi di produzione.

E poi si', Bezos e' l'uomo piu' ricco del mondo, e con 1200 euro non si vive bene. Ma il futuro sara' l'automazione, certamente questi posti da magazziniere spariranno, e allora cosa diranno i sindacati? Anche quei 1200 euro diverranno un miraggio. Qui a Seattle l'anno scorso in una manifestazione di protesta, i manifestanti arrivarono davanti ai palazzi di Amazon e gridarono slogan chiedendo che l'azienda pagasse a tutti i cittadini (tutti!) uno stipendio di cittadinanza da 1000$. Mi sembra un'idea delirante.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da paoolino »

PINDARO ha scritto:
paoolino ha scritto:Stamattina sentivo a Radio 24 un sindacalista che diceva che in realtà sui giornali è stato travisato il motivo dello sciopero. Non era tanto per i contratti e condizioni di lavoro , ma per il fatto che Amazon tende a cercare trattative individuali con i lavoratori riducendo il potere sindacale.
E' bellissimo. Davvero.
Sono talmente stupidi da ammettere una motivazione così idiota?
E' questa la fine che hanno fatto i sindacati?
"riducendo il potere sindacale". Ho i brividi.
Dopo un preambolo in cui ammetteva che sì, Amazon rispetta in tutto e per tutto il contratto nazionale di categoria, e per certi aspetti anche di più, criticava che questo di più sia gestito da amazon in modo individuale e non con i sindacati. La conclusione testuale è stata : “non riconoscere i sindacati è come non riconoscere i diritti dei lavoratori”
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Burano »

Ecco si. In futuro aboliamoli proprio i sindacati. A contrattare con la Amazon di turno mandiamoci il Lavoratore da solo, testa testa. Chissà chi la spunta.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Ombra84 »

Burano ha scritto:Ecco si. In futuro aboliamoli proprio i sindacati. .
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da tennisfan82 »

Per fortuna i giovani di oggi non sono tutti così ma ne esce uno spaccato inquietante.

Quello che va al colloquio con la madre è il top

Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da uglygeek »

tennisfan82 ha scritto:Per fortuna i giovani di oggi non sono tutti così ma ne esce uno spaccato inquietante.

Quello che va al colloquio con la madre è il top
Ho fatto la maestra d'asilo, ma per pochissimo tempo. E' assurdo quel lavoro, nel senso... sono tanti bambini, e' molto impegnativo a livello mentale...

Eh ci sono i bambini all'asilo, chi avrebbe mai potuto immaginarlo? :roll:
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

Non mi stupirebbero colloqui del genere, pero' non mi stupirei nemmeno che fosse un video del tutto fake. Del resto a me non sembra un gran problema che un diciottenne o un ventenne vogliano lavorare poco e godersi la vita. Penso che 25-60/65 anni siano un periodo migliore per lavorare, oggi, in teoria (cioe' se si assumessero gli over 50 , per non dire over 40). E' abbastanza normale che un diciottenne pigro possa diventare un 25enne ottimo lavoratore.

Certo, se magari a 18 anni se ne andasse a fare autostop e couchsurfing in Canada, invece di giocare alla play, forse imparerebbe l' inglese.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Mr Moonlight »

s&v ha scritto:
Burano ha scritto:Che studino un po certo. Coi tuoi quattrini.
tutti lavativi immagino, tutti che non han studiato perché svogliati.
comunque bello ed equo il sistema economico globalizzato. La fine della storia.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nasty »

Il ministero si chiama "del lavoro e delle politiche sociali", mi pare, ora ma il ministro é comunque importante, non come lo s capigliatura ministro dello sport.

Detto ciò il video non è ovviamente fake, certo il montaggio fa la differenza ed il problema è che il pubblico spesso non comprende la differenza tra programma televisivo in diretta e programma tagliato, montato. Chissà quanti bravi candidati non sono stati mostrati. ..

Per esempio la trasmissione "le iene" o la trasmissione " striscia la notizia" sono entrambe fake, nel senso che tagliano il programma all'uopo, per dimostrare le proprie tesi. Non a caso pagano centinaia di migliaia di euro di risarcimento perché i video, pur veri, sono montati alla cazzo. Addirittura Striscia monta le vere risposte degli intervistati, vere risposte ma a domande diverse :)

Per fortuna i canali mediaset a casa mia non esistono, da 10 anni ormai.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da NK7 »

In passato ho lavorato come CHRO per un'agenzia che offriva lavoro part time a studenti o disoccupati under 30 (facevo anche tutto il resto, sottopagato, ma ok, altro discorso). Assicuro che quanto visto nel filmato è del tutto plausibile.

Trovi gente che non assumeresti manco si trattasse solo di portare il caffè al capo. Improponibili, ignoranti, strafottenti, se non si presentano se ne sbattono di avvisare, se li assumi dopo mezza giornata scappano perché "questo lavoro non fa per me".

In tre anni avrò esaminato, boh, 3000 curricula forse?, i profili salvabili saranno stati meno del 5%. E non è che il lavoro richiedesse chissà quali credenziali eh, anzi.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da paoolino »

TECNOLOGIA

Accoglienza artificiale: in reception c’è Pepper
Un robot antropomorfo dalla Pasqua del 2018 accoglierà gli ospiti di un hotel, sul Lago di Garda.


Bravo alessandro...
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Pindaro »

paoolino ha scritto:TECNOLOGIA

Accoglienza artificiale: in reception c’è Pepper
Un robot antropomorfo dalla Pasqua del 2018 accoglierà gli ospiti di un hotel, sul Lago di Garda.


Bravo alessandro...
Ma avrà 5 minuti al mese per andare in bagno?
Come nei magazzini Amazon?
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da rob »

A fine pausa pranzo, leggevo alcuni post. Preciso brevemente che in Italia, vivaddio, si può andare in pensione anticipatamente con 42 anni e dieci mesi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi per le signore.
Pertanto, orrore per qualcuno immagino, può capitare che, prima dei sessanta anni di età, si vada in pensione.
Vi è poi il capitolo del rischio chimico e dell'esposizione all'amianto che consente maggiorazioni contributive fino ad una volta e mezzo per il tempo lavorato. Quindi, ci sono casi di persone che con meno di trent'anni di lavoro, vanno in pensione, giustamente, secondo me.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da paoolino »

rob ha scritto: Pertanto, orrore per qualcuno immagino, può capitare che, prima dei sessanta anni di età, si vada in pensione.
Vi è poi il capitolo del rischio chimico e dell'esposizione all'amianto che consente maggiorazioni contributive fino ad una volta e mezzo per il tempo lavorato. Quindi, ci sono casi di persone che con meno di trent'anni di lavoro, vanno in pensione, giustamente, secondo me.
Non è un orrore e può essere anche giusto, nella misura in cui questi rimangano casi limitati.

A quanto sembra, dal 2040 le previsioni danno la popolazione in età attiva sopravanzata da quella in pensione: come si sostiene questo in un paese a crescita demografica zero?
Per quanto potranno, non vedo i flussi migratori come soluzione...
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nickognito »

Boh di solito un sessantenne non puo' lavorare nemmeno volendo, ma nel 2040 penso che il 95% dei cinquantenni sara' disoccupato, non si pone proprio il problema :)
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Burano »

La coperta è corta. Disoccupazione giovanile e produttività ancora peggiore, o conti inps fuori controllo.
bel casino.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da Nasty »

paoolino ha scritto:
rob ha scritto: Pertanto, orrore per qualcuno immagino, può capitare che, prima dei sessanta anni di età, si vada in pensione.
Vi è poi il capitolo del rischio chimico e dell'esposizione all'amianto che consente maggiorazioni contributive fino ad una volta e mezzo per il tempo lavorato. Quindi, ci sono casi di persone che con meno di trent'anni di lavoro, vanno in pensione, giustamente, secondo me.
Non è un orrore e può essere anche giusto, nella misura in cui questi rimangano casi limitati.

A quanto sembra, dal 2040 le previsioni danno la popolazione in età attiva sopravanzata da quella in pensione: come si sostiene questo in un paese a crescita demografica zero?
Per quanto potranno, non vedo i flussi migratori come soluzione...

Soppressione degli over 70? :o :D
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da NK7 »

Questa cosa della soppressione degli over 70 mi pareva una soluzione ragionevole e ben ponderata. Poi mi son ricordato che nel 2040 avrò 65 anni. Ma riflettendoci meglio, tra merendine e insonnia non credo ci arriverò per cui sì, ok a far fuori i vecchiardi bavosi. Puzzano, scatarrano, raus. Così non avremo nemmeno più i flame online con i fasci sui poveri anziani italiani che razzolano nella spazzatura in cerca di un tozzo di pane raffermo mentre gli immigrati stanno negli hotel col caviale e Dom Perignon.
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Re: E il lavoro dov'è?

Messaggio da uglygeek »

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