In Memoria

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
Rispondi
Johnny Rex
Utente dell' anno 2021
Messaggi: 76010
Iscritto il: gio set 15, 2005 2:21 pm
Località: Salò
Contatta:

Re: In Memoria

Messaggio da Johnny Rex »

Rosewall ha scritto:un ritratto non lusinghiero:




L'amministratore delegato del declino italiano
Cesare Romiti, morto oggi a 97 anni, ha spinto la Fiat ad allontanarsi dall'auto e ha cercato, senza successo, di farsi imprenditore in proprio al centro del capitalismo di relazione.


Dei morti si deve parlare solo bene, ma non sappiamo come si sarebbe regolato Chilone di Sparta, che fissò la regola 2500 anni fa, nel caso di Cesare Romiti la cui influenza sui destini nazionali si è dispiegata nel secolo scorso, essendo nato a Roma il 24 giugno 1923. E sarebbe ingiusto salutare un uomo di 97 anni con ipocrite parole di circostanza, senza un giudizio. E' stato un protagonista di prima grandezza, tra i maggiori colpevoli, con i suoi danti causa Gianni Agnelli e Enrico Cuccia, dell'irreversibile declino dell'industria italiana.

Due sono le responsabilità rilevanti di cui dovrà occuparsi il tribunale della Storia.

1) Ha distolto la Fiat dall'auto, che aveva fatto grande l'azienda torinese, per trasformarla in una caotica conglomerata presente in un solo Paese ma in tutti i settori (dall'editoria alle assicurazioni, dalla chimica ai treni, dalle telecomunicazioni al turismo e soprattutto alle costruzioni), con l'idea che nel mondo postindustriale i profitti non li facevi producendo le auto migliori ma con il potere e con la capacità di aspirare fiumi di denaro dalle casse dello Stato ricattando la politica.

La diversificazione - indicata da un esercito di economisti a gettone come la strada obbligata per il benessere - ha distrutto la Fiat, che 30 anni fa ha smesso di investire sull'auto dopo aver pesantemente contribuito a scassare i bilanci pubblici, a partire dagli anni '70, con massicci ricorsi alla cassa integrazione, la richiesta di finanziamenti a fondo perduto per miliardi di euro (lo stabilimento di Melfi è stato interamente pagato dallo Stato), la vendita allo Stato di aziende decotte come la siderurgica Teksid.

2) La cosiddetta "marcia dei 40 mila" ottobre 1980, un corteo di quadri Fiat contro i sindacati che da 35 giorni, con il sostegno del leader comunista Enrico Berlinguer, bloccavano la fabbrica per protestare contro l'annunciato licenziamento di 14 mila lavoratori), è considerata il suo più grande successo personale e dai più un passo avanti decisivo nella modernizzazione del Paese. Ma in quel momento Romiti ha ha irreversibilmente indebolito i sindacati e imposto anche a quasi tutta la sinistra un modello culturale: solo imprenditori e manager, in quanto creatori di posti di lavoro per i quali il popolo deve gratitudine, sanno perseguire l'interesse generale.

Da allora qualsiasi critica all'azienda ha perso legittimità, per non parlare del conflitto. Imprenditori e manager sono stati autorizzati a sbagliare (spesso con il dolo, per arricchirsi a spese dell'azienda) senza doversi giustificare. Trent'anni dopo gli operai Fiat di Pomigliano d'Arco e Mirafiori, chiamati a un referendum su un accordo sindacale con nuove e peggiori condizioni di lavoro imposte dall'amministratore delegato Sergio Marchionne e avversate dal capo della Fiom-Cgil Maurizio Landini, hanno preferito a larga maggioranza il manager, sicuri che conoscesse la strada meglio del sindacalista.

Del dogma secondo cui il datore di lavoro ha sempre ragione Romiti è stato il primo profeta nella tragedia sociale del 1980, che oggi i suoi tristi epigoni riescono solo a replicare come farsa: i lavoratori non si fidano più dei sindacati ma nemmeno di padroni cleptomani, e nessuno sa come uscire da un cancro dei rapporti sociali che sta uccidendo l'industria.

Rito romano. Il suo più fulminante ritratto lo dipinse in privato un manager Fiat appena uscito dal carcere dopo l'inchiesta Mani Pulite: "I suoi occhi brillano davvero di eccitazione solo se si parla di appalti pubblici. Se non capite questo non capite niente di Romiti".

Romano di nascita, figlio di un impiegato delle Poste che muore quando il ragazzo ha 17 anni, cresce in mezzo agli stenti ("Eppure mi ricordo felice. Sì, sono stati gli anni più felici della mia vita. Per andare a scuola mi facevo cinque chilometri a piedi, ridendo e giocando, senza prendere il tram perché costava. Si camminava e basta. In allegria. Si camminava e si pedalava. L’anno prima di morire papà, una mattina, mi fece trovare una bicicletta in regalo. Nera. Non ricordo di aver più avuto un momento di felicità intenso come quello").

Laurea in Economia e commercio e primo impiego alla Bombrini Parodi Delfino, la fabbrica di esplosivi di Colleferro (50 chilometri da Roma). Ne curerà la fusione con la Snia Viscosa. In quella operazione viene adocchiato da Enrico Cuccia, fondatore e capo di Mediobanca, l'uomo che per tutta la seconda metà del '900 è stato il grande regista del capitalismo italiano e il mentore, finanziatore e consigliere principe dell'avvocato Agnelli.

Romiti arriva alla Fiat a 50 anni suonati. Prima c'è la fase costitutiva della sua personalità che ne fa un manager di rito romano al cento per cento, con la nomina ad amministratore delegato dell'Alitalia - compagnia di bandiera dell'industria di Stato come la Fiat lo era di quella privata - e poi all'Italstat, società dell'Iri (Istituto per la ricostruzione industriale, la grande holding dell'industria pubblica), destinata a diventare, sotto la guida di Ettore Bernabei, lo Stato parallelo degli appalti.

Cuccia lo manda alla Fiat come direttore finanziario nel 1974, nel 1976 diventa amministratore delegato insieme a Umberto Agnelli e Carlo De Benedetti, ma il primo (spinto dalla disistima di Cuccia) diventa senatore per la Dc e il secondo se ne va dopo i famosi e tempestosi cento giorni: entrato al vertice Fiat anche come azionista (con il 5 per cento), l'attuale azionista di questo giornale si dimette (facendosi liquidare il suo pacchetto di azioni) sostenendo di aver trovato troppe resistenze al rinnovamento manageriale e alla riduzione del personale, mosse a suo giudizio indifferibili. Romiti resta padrone del campo.

"Non che prima di Romiti non ci fossero dei manager in Italia, ma si può dire che prima di Romiti in Italia non c'era il management, inteso come un vero e proprio gruppo sociale, dotato di caratteristiche proprie e di un certo grado di autonomia dalla proprietà". Questa interessante notazione è l'unico giudizio positivo nel severo libro di Marco Borsa e Luca De Biase Capitani di sventura (1993), la cui curiosa vicenda illumina un elemento chiave della cultura industriale di Romiti. Non c'è mercato che tenga, non c'è competizione, non ci sono i primati tecnologici o commerciali: tutto passa per l'esercizio del potere.

Non apprezzando il contenuto del volume, Romiti sguinzaglia una flotta di furgoni per tutta Italia con l'ordine di entrare in ogni libreria e acquistare tutte le copie di Capitani di sventura. Un'operazione che ha reso quel libro straordinario, il più grande successo commerciale rimasto inedito nella storia dell'editoria, una rarità bibliografica, anche perché nessun editore, da 27 anni, ha il coraggio di riproporne la stampa. Ma soprattutto dimostra l'attenzione parossistica di Romiti all'immagine, con cui ha battuto ogni record il 25 gennaio 2003 al funerale di Gianni Agnelli, quando si conquistò il ruolo del vero protagonista rimanendo in piedi, da solo, per tutta la cerimonia religiosa.

La dinastia che non fu. A 75 anni (1998) Romiti lascia per sopraggiunti limiti di età la presidenza della Fiat. L'avvocato Agnelli, abusando dei suoi poteri di azionista di maggioranza, gli assegna una buonuscita di 101,5 milioni di euro, superiore alla somma di tutti gli emolumenti (noti) incassati da Romiti in 24 anni alla Fiat.

Soggiogato da uno dei miti preindustriali di cui è intrisa una classe dirigente che pure si crede moderna, Romiti decide non solo di diventare "padrone" ma addirittura di fondare sui figli Maurizio e Piergiorgio una dinastia che lo metta al pari degli Agnelli, dei De Benedetti, dei Benetton. Prima si prende il Corriere della Sera, poi poi Aeroporti di Roma, comprata senza soldi ma con i debiti poi scaricati sulla società. Un fallimento dietro l'altro.

L'esito più beffardo glielo riserva Impregilo, la maggior azienda di costruzioni italiana, la preda sognata da sempre. L'aveva costruita lui pensando per la Fiat alla diversificazione anziché alle auto: nel 1989 compra la numero uno di allora, la Cogefar, e la fonde con la Impresit, l'azienda del cemento di casa Agnelli. Chiedetevi perché negli stessi mesi Romiti caccia Vittorio Ghidella dalla Fiat Auto e compra la Cogefar. Fu proprio Romiti uno dei protagonisti (ma sempre dietro le quinte) della grande operazione Alta velocità ferroviaria, l'ultima grande spartizione della Prima repubblica, un terzo all'Iri, un terzo all'Eni, un terzo alla Fiat, secondo le costituzione materiale del regime andreottian-craxiano.

Quando la metastasi corruttiva - di cui Romiti era occulto e compiaciuto lord protettore, riportandone una condanna a 11 mesi poi revocata grazie alla depenalizzazione del falso in bilancio voluta da Silvio Berlusconi - portò in galera tutto lo stato maggiore del mattone, Romiti coordinò la fusione della sua azienda con Girola e Lodigiani (da cui Impre.Gi.Lo) per salvare il salvabile. L'edificio costruito pazientemente da Romiti manager sarà distrutto da Romiti padrone.

Del piccolo impero industriale di Romiti passano alla storia soprattutto stipendi e buonuscite accumulati dai figli mentre distruggevano aziende e posti di lavoro.

Una corte litigiosa. Una delle ragioni principali del collasso della Fiat è che, nel ventennio di Romiti, un'azienda fino ad allora all'avanguardia nel mondo per la ricerca e sviluppo è diventata un campo di battaglia per cortigiani. Luca Cordero di Montezemolo, capo delle relazioni esterne e uno dei più fidati collaboratori di Agnelli, nel 1982 viene misteriosamente trasferito alla controllata Cinzano International (a proposito di diversificazione...). Tre anni dopo Romiti svela il giallo: "Abbiamo pescato, in Fiat, un paio di persone che pretendevano danaro per presentare qualcuno all’Avvocato. Uno dei due l’abbiamo mandato in galera, l’altro alla Cinzano".

Nel 2004, dopo la morte di Gianni e Umberto, con la Fiat che sta morendo anch'essa per gli effetti della cura Romiti, la famiglia Agnelli affida l'azienda a Marchionne e proprio a Montezemolo la presidenza. Sarà poi Marchionne a far fuori di nuovo Montezemolo. Corsi e ricorsi di una corte litigiosa.

Ghidella, il peccato mortale. Vittorio Ghidella, vercellese, otto anni più giovane di Romiti, è stato dal 1979 al 1988 capo di Fiat Auto. Mentre Romiti fronteggiava con energia e coraggio il terrorismo e il conflitto sindacale, Ghidella progettava auto. La Uno (1983) fu un successo mondiale senza precedenti. Seguirono auto talmente belle che non sembravano prodotte a Torino: la Thema, per esempio, piaceva più di Mercedes e Bmw. E poi la Croma, la Lancia Delta, la Tipo, la Autobianchi Y10.

Romiti decise che Ghidella gli faceva ombra, perché era bravo e perché voleva investire sull'auto, anche a costo di cedere quote di sovranità alla Ford, con la quale era arrivato a un passo dalla grande alleanza che avrebbe anticipato di oltre vent'anni l'analoga operazione conclusa da Marchionne con la Chrysler nel 2009.

Ghidella fu fermato da Agnelli che preferì bloccare lo sviluppo del gruppo piuttosto che rischiare di perderne il controllo. Ma, a parte questo, per Romiti l'unico investimento sensato sull'auto era lavorarsi i politici perché non toccassero la legge che, in nome degli interessi nazionali, vietava (sì, vietava) l'importazione di auto giapponesi. La partita si chiude con un colpo sotto la cintura: Romiti accusa il capo di Fiat Auto di traffici poco puliti con la Roltra, un’azienda che forniva i sedili per la Croma, e ottiene la sua testa. Ghidella gli rifila una battuta delle sue ("Non ci si improvvisa ingegnere dell’auto a 60 anni") e se ne va.

Il caso Ghidella è la pietra angolare di un disastro. Fu lui a denunciare ai magistrati che la Fiat di Romiti (oltre a falsificare i bilanci per pagare meno tasse e portare in Svizzera i soldi che servivano a corrompere politici e giornalisti, forse anche sindacalisti) truffava lo Stato gonfiando spese e ore lavorate per la ricerca tecnologica che il governo pagava a pie' di lista. Per molti anni dunque, lo Stato ha finanziato una ricerca in campo automobilistico che non è mai stata fatta. La parabola dalla Uno alla Stilo (che sembrava progettata da un ubriaco) è figlia anche di quel sistema, negli anni in cui i “capitani di sventura" abbandonano l’industria e cercano i guadagni facili con la finanza e con le commesse pubbliche lubrificate da tangenti. Quello è stato l’inizio della fine.

Vizi privati, pubbliche virtù. Romiti resterà, affiancato ad Agnelli, il simbolo della cultura feudale che una classe dirigente ignorante e provinciale è riuscita a imporre all'Italia, impedendole di diventare migliore di lei. Lo si vede da un fatto: l'Italia non è certo l'unico Paese al mondo in cui denaro e potere conferiscano un implicito diritto alla predazione sessuale, ma è sicuramente l'unico tra i cosiddetti civili in cui il potente non solo ostenta pubblicamente esuberanza erotica e infedeltà coniugali, ma lo fa sulle colonne del Sole 24 Ore.

Ecco alcuni memorabili stralci dell'intervista a Paolo Madron sul Sole 24 Ore del 15 febbraio 2009 (prima che Veronica Lario desse pubblicamente del "malato" a suo marito Silvio Berlusconi):
Domanda: "Un giorno il procuratore Sandrelli di Torino disse di lei ammirato: 'L’ho interrogato per otto ore e non mi ha mai chiesto di andare a far pipi'. La bontà della sua prostata introduce un tema privato. Lei è sempre stato un uomo molto esuberante, che viveva le sue storie sentimentali non certo di nascosto". Risposta: "Ci crede se le dico che il più grande dolore della mia vita è stato quando ho perso mia moglie?". Replica il giornalista: "Ci credo. Ma uno potrebbe chiederle conto di questa sua doppia morale". Risposta: "Non era una doppia morale. Lei c’era, era un punto di riferimento fondamentale. Poi è vero, anche nei sentimenti uno dovrebbe essere coerente. Ma io sapevo che la mia casa era là, che sarei sempre tornato. Anche se mia moglie Gina ne ha sofferto molto". Domanda: "L’Avvocato che cosa diceva di questo suo attivismo sentimentale?". Risposta: "Lo divertiva".

Giorgio Meletti

Bibliografia essenziale su Cesare Romiti

Cesare Romiti, Questi anni alla Fiat, intervista di Giampaolo Pansa, Rizzoli, 1988

Marco Borsa con Luca De Biase, Capitani di sventura, Mondadori, 1993

Giuseppe Berta, La Fiat dopo la Fiat, Mondadori, 2006

Nunzia Penelope, Vecchi e potenti, Baldini Castoldi Dalai, 2007

Cesare Romiti con Paolo Madron, Storia segreta del capitalismo italiano, Longanesi, 2012

Giancarlo Galli, Gli Agnelli, Mondadori, 1997

Paolo Griseri, Massimo Novelli, Marco Travaglio, Il processo, Editori Riuniti, 1997

Pino Nicostri, Fiat – Fabbrica italiana automobili e tangenti, Kaos, 1997

Franco Bernabè, A conti fatti, Feltrinelli, 2019
Sottoscrivo in pieno e plaudo.

Una delle peggiori figure del XX secolo Italico.

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
Avatar utente
uglygeek
Massimo Carbone
Messaggi: 26686
Iscritto il: mer feb 06, 2002 1:00 am
Località: Catalogna

Re: In Memoria

Messaggio da uglygeek »

Non e' che io non condivida in gran parte il giudizio dell'articolo, pero' ci sono alcune discutibili.

Cominciamo da una cosa minore: questo giornalista italiano, di sinistra immagino, che va a sindacare la vita privata di un uomo, il fatto che tradisse o non tradisse la moglie e quanto spesso come se la cosa fosse politicamente rilevante, e' veramente insopportabile. Ciarpame simile uno si puo' aspettare di leggerlo in un giornale americano.

Venendo alle cose piu' importanti:
La cosiddetta "marcia dei 40 mila" ottobre 1980, [...] Ma in quel momento Romiti ha ha irreversibilmente indebolito i sindacati e imposto anche a quasi tutta la sinistra un modello culturale: solo imprenditori e manager, in quanto creatori di posti di lavoro per i quali il popolo deve gratitudine, sanno perseguire l'interesse generale.
E' vero, ma e' sbagliato in generale pensare che in azienda comandi la proprieta' dell'azienda e non i sindacati? Perche' le lotte sindacali sono sacrosante, ma alla fine degli anni '70 a forza di lotte e di terrorismo la Fiat era davvero in mano agli operai. Nei reparti c'era chi faceva quello che voleva, chi giocava d'azzardo, chi faceva sesso, chi si prostutuiva... I "capi" che cercavano di mantenere l'ordine venivano minacciati, malmenati, gambizzati... La marcia dei 40mila nasce in quel clima, e' motivata anche dalla paura di tutti di perdere il lavoro. Anche i quadri devono mangiare e pagare l'affitto.
con l'idea che nel mondo postindustriale i profitti non li facevi producendo le auto migliori ma con il potere e con la capacità di aspirare fiumi di denaro dalle casse dello Stato ricattando la politica.
Questo e' il punto fondamentale, il peccato imperdonabile. Di Romiti ricordo che quando l'Italia stava per entrare nell'euro lui era contrario. Ora non ricordo esattamente che metafora uso', ma la sua idea era che l'Italia fosse un paese di serie B che si sarebbe trovato a giocare in serie A con paesi piu' forti, senza piu' avere l'arma della svalutazione monetaria, e che non ce l'avremmo potuta fare. Tipo l'Armani Milano in NBA, per dire.

Con il senno di poi, non e' che avesse tutti i torti in questo caso. Anche se, guardando alle circostanze storiche, la Cina, ecc, probabilmente non potevamo competere nemmeno stando fuori dall'euro, il declino dell'industria italiana era comunque inevitabile.

Sergio Marchionne non poteva essere piu' diverso da Romiti: mentre il secondo fu il re del capitalismo di relazione, dell'industria che vive con le commesse dello stato, il primo, globalista iper-meritocratico, taglio' tutti i ponti con Roma, prima, e poi con l'Italia intera. Ma questi due manager hanno un punto importante in comune: nessuno dei due pensava che la Fiat potesse sopravvivere sul mercato globale facendo belle macchine che la gente avrebbe comprato. Tutti e due erano certi che non fosse possibile, troppo forte la concorrenza, troppe limitate le nostre forze, la Fiat sola sul mercato sarebbe sparita in pochi anni. Da cui la scelta di Marchionne di pensare soprattutto a operazioni finanziarie e fusioni con altre grandi case automobilistiche, e la scelta del secondo di diversificare e legarsi al potere dello stato.

E' una visione deprimente delle capacita' del nostro paese, ma forse e' anche realistica. Fare industria negli ultimi decenni, in un mondo globalizzato, e' ancora piu' difficile di quanto fosse in passato e a parte piccole eccezioni noi non siamo in grado. Se si parte da questo punto di vista allora anche certe decisioni di Romiti diventano piu' comprensibili.
Ultima modifica di uglygeek il mer ago 19, 2020 7:19 pm, modificato 1 volta in totale.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
Johnny Rex
Utente dell' anno 2021
Messaggi: 76010
Iscritto il: gio set 15, 2005 2:21 pm
Località: Salò
Contatta:

Re: In Memoria

Messaggio da Johnny Rex »

Ben Cross :( , 72 anni, da ricordare in Momenti di Gloria, assisi Underground, Star Trek e recentemente (e in grande forma) in serie tv come Banshee

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
Johnny Rex
Utente dell' anno 2021
Messaggi: 76010
Iscritto il: gio set 15, 2005 2:21 pm
Località: Salò
Contatta:

Re: In Memoria

Messaggio da Johnny Rex »

uglygeek ha scritto:N
E' una visione deprimente delle capacita' del nostro paese, ma forse e' anche realistica. Fare industria negli ultimi decenni, in un mondo globalizzato, e' ancora piu' difficile di quanto fosse in passato e a parte piccole eccezioni noi non siamo in grado. Se si parte da questo punto di vista allora anche certe decisioni di Romiti diventano piu' comprensibili.
Sì, questo è un aspetto su cui discutere

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
Avatar utente
Rosewall
FooLminato
Messaggi: 14132
Iscritto il: gio gen 25, 2007 11:42 am

Re: In Memoria

Messaggio da Rosewall »

che però inverte causa ed effetto. Romiti e compagnia chiudono ai processi di globalizzazione (vedi mancata fusione con la Ford) e di conseguenza diventa molto difficile poter fare industria in Italia. E chiudono perché le famiglie proprietarie vogliono conservare il loro potere (relazionale) e la cosa s'incastrava perfettamente con le esigenze del sistema politico.
Tuttora se un Del Vecchio che aihlui fa veramente l'industriale scala Generali senza chiedere e promettere a Roma è uno stronzo che non sa stare al "mondo" (romano).
Non sapevo/ricordavo che Romiti si fosse espresso addirittura contro l'Euro; ma in effetti la posizione prevalente della classe dirigente era (ed è): ok entriamo per sfruttare i vantaggi ma col cazzo che ci apriamo (vedi la disperata resistenza del sistema bancario ad ogni riforma sollecitata da Bruxelles).

Concordo che il punto 2) se lo andò a cercare anche molto una CIGL che viveva in un mondo fantastico tutto suo (vittima anch'essa dell'illusione che il Paese potesse prosperare andando per la sua strada) ma distinguiamo fra lotte sindacali e terrorismo.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Avatar utente
uglygeek
Massimo Carbone
Messaggi: 26686
Iscritto il: mer feb 06, 2002 1:00 am
Località: Catalogna

Re: In Memoria

Messaggio da uglygeek »

Rosewall ha scritto:che però inverte causa ed effetto. Romiti e compagnia chiudono ai processi di globalizzazione (vedi mancata fusione con la Ford) e di conseguenza diventa molto difficile poter fare industria in Italia. E chiudono perché le famiglie proprietarie vogliono conservare il loro potere (relazionale) e la cosa s'incastrava perfettamente con le esigenze del sistema politico.
Tuttora se un Del Vecchio che aihlui fa veramente l'industriale scala Generali senza chiedere e promettere a Roma è uno stronzo che non sa stare al "mondo" (romano).
Non sapevo/ricordavo che Romiti si fosse espresso addirittura contro l'Euro; ma in effetti la posizione prevalente della classe dirigente era (ed è): ok entriamo per sfruttare i vantaggi ma col cazzo che ci apriamo (vedi la disperata resistenza del sistema bancario ad ogni riforma sollecitata da Bruxelles).

Concordo che il punto 2) se lo andò a cercare anche molto una CIGL che viveva in un mondo fantastico tutto suo (vittima anch'essa dell'illusione che il Paese potesse prosperare andando per la sua strada) ma distinguiamo fra lotte sindacali e terrorismo.
Distinguiamo tra lotte sindacali e terrorismo, ma fino ad un certo punto. Lasciate crescere senza controllo le lotte sindacali sfociano nel terrorismo, e' la lezione degli anni '70. Pensandoci, e' anche inevitabile che sia cosi' perche' nessuna conquista sindacale e' mai sufficiente, non succede mai che chi lotta per il diritto X ad un certo punto si fermi e dica "Bene, abbiamo ottenuto X, ora smettiamo di lottare". Bisogna ricordarsi di quanto fossero forti le tensioni sociali in quegli anni, forse noi oggi non ce ne rendiamo conto. Eppure l'operaio di Mirafiori nel 1978 non viveva certo la condizione degli operai dei tempi di Dickens. Credo che stesse meglio degli operai di oggi.

Riguardo l'Euro, non credo che il problema per Romiti fosse aprirsi all'Europa, io ricordo proprio che lui pensava che il sistema-Italia non potesse competere, fosse una barca che non potesse navigare in mare aperto. Credo che fosse molto realista, vedesse il paese ancora come molto arretrato, al di la' della crescita degli anni '60 e di alcune limitate eccellenze.

Anche la Fiat stessa, a parte gli anni pioneristici all'inizio del secolo scorso, poi in effetti era cresciuta come un monopolista che costruiva pessime macchine per un mercato chiuso come quello italiano, e tenendo le leve del potere politico che fece in modo di incoraggiare anche oltremisura il trasporto su gomma nel nostro paese. Fiat non e' mai stata Apple. Non credo che abbia nemmeno mai pensato di poter competere in un mercato aperto. Che e' vero, diventa poi una profezia che si autoavvera. Poi ci sara' anche stata l'avversione alla globalizzazione perche' l'imprenditoria italiana era ed e' ancora arcaiaca e familistica. Ma anche questo in fondo e' un aspetto di un paese arretrato.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
Avatar utente
Nasty
Più decisivo di Borriello
Messaggi: 55249
Iscritto il: lun nov 25, 2002 1:00 am
Località: Foligno, centro del mondo

Re: In Memoria

Messaggio da Nasty »

Johnny Rex ha scritto:Ben Cross :( , 72 anni, da ricordare in Momenti di Gloria, assisi Underground, Star Trek e recentemente (e in grande forma) in serie tv come Banshee

F.F.
Nooo

Cazzo.

Dieci giorni fa ho rivisto momenti di gloria ed ero andato a controllare se fosse in vita. :o
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
Burano
FooLminato
Messaggi: 10872
Iscritto il: mer gen 30, 2002 1:00 am
Località: L'Italia che non vuole bene

Re: In Memoria

Messaggio da Burano »

Terrorismo e sindacalismo nella stessa frase. Bah.
Lo voglio rivedere, Fabio
Johnny Rex
Utente dell' anno 2021
Messaggi: 76010
Iscritto il: gio set 15, 2005 2:21 pm
Località: Salò
Contatta:

Re: In Memoria

Messaggio da Johnny Rex »

Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
Burano
FooLminato
Messaggi: 10872
Iscritto il: mer gen 30, 2002 1:00 am
Località: L'Italia che non vuole bene

Re: In Memoria

Messaggio da Burano »

"Non cambia mai quel ragazzo " :D #1#
Lo voglio rivedere, Fabio
ThePiper
Utente dell' anno 2022
Messaggi: 25792
Iscritto il: gio lug 21, 2011 6:01 pm

Re: In Memoria

Messaggio da ThePiper »

Burano ha scritto:"Non cambia mai quel ragazzo " :D
#40# #40# #40#
Avatar utente
Rosewall
FooLminato
Messaggi: 14132
Iscritto il: gio gen 25, 2007 11:42 am

Re: In Memoria

Messaggio da Rosewall »

Guido Rossa

--

Suvvia, figurati se uno dei paesi più industrializzati al mondo non avrebbe potuto svilupparsi ulteriormente in presenza di investimenti in formazione e macchinari (la stessa FIAT, pur non essendo il massimo, usciva auto più che decenti).

L'apertura ai mercati finanziari non è qualcosa che spazza via il sistema industriale maal contrario sarebbe stata la condizione necessaria e sufficiente per farlo evolvere e mantenerlo competitivonei decenni successivi. Quello che avrebbe spazzato via sarebbero state le famiglie grandi "capitaliste" parassite italiane e le millanta posizioni di potere parafeudale proliferate in decenni.
Quindi, no: i Romiti non chiudono per proteggere un sistema fragile ma bensì il sistema è fragile perchè i Romiti chiudono per proteggere se stessi.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Johnny Rex
Utente dell' anno 2021
Messaggi: 76010
Iscritto il: gio set 15, 2005 2:21 pm
Località: Salò
Contatta:

Re: In Memoria

Messaggio da Johnny Rex »

Rosewall ha scritto:[
Quindi, no: i Romiti non chiudono per proteggere un sistema fragile ma bensì il sistema è fragile perchè i Romiti chiudono per proteggere se stessi.
Perfetto.

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
Avatar utente
uglygeek
Massimo Carbone
Messaggi: 26686
Iscritto il: mer feb 06, 2002 1:00 am
Località: Catalogna

Re: In Memoria

Messaggio da uglygeek »

Non devi certo insegnare a me che sono di Genova chi era Guido Rossa.
La sua vicenda conferma quello che dicevo, che le fabbriche alla fine degli anni ‘70 erano piene di terroristi. Non ho scritto che i sindacati o il PCI erano terroristi. ho scritto che alla fine degli anni 70 a forza di lotte sindacali E di terrorismo che picchiava, gambizzava, uccideva i capi, grandi fabbriche come la FIAT erano in mano agli operai.
E mentre i vertici del sindacato e del Partito erano rigidamente contro il terrorismo nelle file operaie le cose erano molto più sfumate, almeno fino alla strage Moro e proprio alla morte di Rossa che fece da spartiacque, con sciopero generale e terroristi che videro per la prima volta la classe operaia davvero manifestare contro di loro.

Ecco qual’era il contesto: https://www.repubblica.it/politica/2020 ... 264877058/

Sul fatto che la Fiat e il paese potesse essere stata gestita meglio da una classe politica ed imprenditoriale migliore sono d’accordo anch’io, ma è come dire che se mia nonna avesse le ruote sarebbe una carrozza. Il sistema era fragile proprio perché l’Italia era gestita da gente come Agnelli, Cuccia, Romiti, ma questi avevano in mano l’Italia proprio per le debolezze del paese.
Sarebbe come dare la colpa a Putin se la Russia passa da una dittatura all’altra. Evidentemente è un paese che concepisce solo la dittatura, se non fosse lui sarebbe un altro.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
Burano
FooLminato
Messaggi: 10872
Iscritto il: mer gen 30, 2002 1:00 am
Località: L'Italia che non vuole bene

Re: In Memoria

Messaggio da Burano »

Fabbriche piene di terroristi :roll: Ugly hai un quadro della situazione peggio di quello di un Crisanti moltiplicato per dieci riguardo al Covid.

Certamente c'era ideologizzazione estrema, il renzismo non andava di moda ecco. Ma il terrorismo è un'altra cosa.


"(...) talvolta si sente parlare - anche in trasmissioni televisive - di centomila terroristi militanti, con un'area di fiancheggiatori di un milione di persone: pura mitologia. Basti un paragone: i partigiani combattenti, durante la guerra di Liberazione, non furono mai più di 130-140mila, e in circa 18 mesi svilupparono oltre 30mila azioni di combattimento (circa 56 al giorno). Dal 1975 al 1984 le azioni dei terroristi di sinistra furono circa 4mila (cioè in media 1,1 al giorno). I tribunali della Repubblica hanno condannato per partecipazione a banda armata circa 4400 persone di sinistra (compresi i fiancheggiatori occasionali), e pur volendo considerare che siano stati identificati solo la metà dei partecipanti alla lotta armata, si arriva a 8-9mila unità, che è una valutazione più coerente col numero di azioni intraprese. Quanto all'area di fiancheggiamento, è ragionevole stimarla intorno alle 80-90mila persone (in una proporzione da uno a dieci). Dunque la scelta della lotta armata, considerando anche i fiancheggiatori, fu sempre una minoranza non solo nella sinistra nel suo complesso, ma anche nell'estrema sinistra di movimento. Come già detto, il progetto di lotta armata più pericoloso fu quello che balenò tra il 1972 e il 1973, ma l'estrema sinistra in larga maggioranza lo respinse. Quello che esplose a cavallo tra gli ultimi anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta fu, sotto questo aspetto, un epifenomeno residuale. Il partito armato non ebbe mai la possibilità, anche solo teorica, di vincere e le istituzioni repubblicane non corsero mai veramente il rischio di essere abbattute dall'avventura armatista di uno sparuto pugno di eversori. Troppo pochi per vincere, ma abbastanza per assassinare alcune centinaia di persone e favorire una svolta autoritaria: il partito armato fu il principale agente liquidatore della stagione dei movimenti."


Aldo Giannuli, "Bombe a inchiostro", Rizzoli Edizioni.
Libro bellissimo che consiglio.
Lo voglio rivedere, Fabio
Nickognito
Massimo Carbone
Messaggi: 148851
Iscritto il: lun feb 07, 2005 2:31 am
Località: Praha

Re: In Memoria

Messaggio da Nickognito »

9mila terroristi supportati da 90 mila persone son pochi? :D
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Johnny Rex
Utente dell' anno 2021
Messaggi: 76010
Iscritto il: gio set 15, 2005 2:21 pm
Località: Salò
Contatta:

Re: In Memoria

Messaggio da Johnny Rex »

Romiti era proprio la Faccia Brutta e Antipatica) del potere, quella che serviva perchè il Divino Gianni apparisse ancora di più amabile, signorile, d'essai.

Il Samuel L. Jackson del Di Caprio di Django, per fare un parallelo cinematografico .

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
Avatar utente
balbysauro
Utente del Decennio 10-20
Messaggi: 76024
Iscritto il: mer nov 28, 2007 6:53 pm
Località: Palermo

Re: In Memoria

Messaggio da balbysauro »

beh, il divino Gianni era tenuto per le palle da Romiti, che prestava la sua mano a Cuccia
molto semplificato, ma era così
Avatar utente
uglygeek
Massimo Carbone
Messaggi: 26686
Iscritto il: mer feb 06, 2002 1:00 am
Località: Catalogna

Re: In Memoria

Messaggio da uglygeek »

Nickognito ha scritto:9mila terroristi supportati da 90 mila persone son pochi? :D
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
Avatar utente
alessandro
Massimo Carbone
Messaggi: 29087
Iscritto il: gio gen 01, 2009 1:00 am
Località: desenzano
Contatta:

Re: In Memoria

Messaggio da alessandro »

balbysauro ha scritto:beh, il divino Gianni era tenuto per le palle da Romiti, che prestava la sua mano a Cuccia
molto semplificato, ma era così
avevo letto che cuccia qualche anno prima di morire voleva che gli agnelli si disfassero della produzione delle auto per entrare nella telefonia mobile e rete. che non era male come visione per uno che ha cominciato a lavorare durante il fascismo.
Il primo a postare un messaggio alla nascita di questo forum
Avatar utente
uglygeek
Massimo Carbone
Messaggi: 26686
Iscritto il: mer feb 06, 2002 1:00 am
Località: Catalogna

Re: In Memoria

Messaggio da uglygeek »

alessandro ha scritto:
balbysauro ha scritto:beh, il divino Gianni era tenuto per le palle da Romiti, che prestava la sua mano a Cuccia
molto semplificato, ma era così
avevo letto che cuccia qualche anno prima di morire voleva che gli agnelli si disfassero della produzione delle auto per entrare nella telefonia mobile e rete. che non era male come visione per uno che ha cominciato a lavorare durante il fascismo.
Chi e' che invece aveva consigliato/obbligato Olivetti ad uscire dall'informatica alla morte di Adriano Olivetti? Credo che fu proprio la FIAT di Valletta... https://www.storiainformatica.it/approf ... e-italiana
Per dire qual'era la mentalita' dei manager FIAT.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
Burano
FooLminato
Messaggi: 10872
Iscritto il: mer gen 30, 2002 1:00 am
Località: L'Italia che non vuole bene

Re: In Memoria

Messaggio da Burano »

uglygeek ha scritto:
Nickognito ha scritto:9mila terroristi supportati da 90 mila persone son pochi? :D
Rispetto alla premessa del discorso direi di sì.
E come detto, il sindacalismo col terrorismo non c'entra una mazza.
Lo voglio rivedere, Fabio
Avatar utente
uglygeek
Massimo Carbone
Messaggi: 26686
Iscritto il: mer feb 06, 2002 1:00 am
Località: Catalogna

Re: In Memoria

Messaggio da uglygeek »

Burano ha scritto:
uglygeek ha scritto:
Nickognito ha scritto:9mila terroristi supportati da 90 mila persone son pochi? :D
Rispetto alla premessa del discorso direi di sì.
E come detto, il sindacalismo col terrorismo non c'entra una mazza.
Si' che c'entra, non e' che non c'entra una mazza perche' lo dici tu. Se il clima in azienda era che a chi faceva rispettare turni e obblighi di lavoro gli sparavano...
Non e' che i terroristi fossero parte del sindacato, i sindacati unitari avranno anche ribadito che erano contro la violenza, e ci saranno stati mille dibattiti nelle riunioni degli operai tra chi voleva negoziare e chi era stanco di negoziare e voleva passare all'azione, con il delegato sindacale magari malvisto dai piu' duri e puri proprio perche' negoziava coi padroni. Sono cose che si vedono in tanti di quei film ambientati in quell'epoca.
Poi tra gli operai c'erano posizioni molto ambigue, per anni il terroristi trovarono terreno fertile nelle fabbriche. Altrimenti avrebbero smesso prima, mica erano scemi. Gli operai non vedevano mica cosi' male il fatto che i loro capi venissero "sparati", eh... Era una situazione molto fluida e confusa.

Del resto come muore Rossa? Perche' vede un operaio della sua azienda, Francesco Berardi, mettere volantini di propaganda BR e lo denuncia ai vigilanti aziendali, facendolo finire in prigione. La cosa avviene a fine 1978, ed e' la prima denuncia da parte di un operaio, ma le BR erano presenti nelle grandi aziende da anni e fino ad allora nessuno aveva denunciato nessuno.

(Ci sono poche cose su cui sono preparato come sulla storia delle BR...)
Ultima modifica di uglygeek il gio ago 20, 2020 9:31 pm, modificato 1 volta in totale.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
Nickognito
Massimo Carbone
Messaggi: 148851
Iscritto il: lun feb 07, 2005 2:31 am
Località: Praha

Re: In Memoria

Messaggio da Nickognito »

Non a caso le BR sono finite poco dopo aver ammazzato un operaio.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Burano
FooLminato
Messaggi: 10872
Iscritto il: mer gen 30, 2002 1:00 am
Località: L'Italia che non vuole bene

Re: In Memoria

Messaggio da Burano »

Tu hai scritto
Lasciate crescere senza controllo le lotte sindacali sfociano nel terrorismo
E questa è una cagata, su.
Altra cosa è dire che specie nelle grandi aziende del nord, c'erano molti fiancheggiatori e comportamenti ambigui. Ma che c'entrano le lotte sindacali.
Lo voglio rivedere, Fabio
Avatar utente
Rosewall
FooLminato
Messaggi: 14132
Iscritto il: gio gen 25, 2007 11:42 am

Re: In Memoria

Messaggio da Rosewall »

in breve, il terrorismo non aiutò il lavoro del sindacato ma all'opposto lo indebolí (fornendo un prezioso assist a Romiti).
Hai presentato il terrorismo come una sorta di lotta sindacale con altri mezzi, ma se proprio vogliamo semplificare, il terrorismo in fabbrica fu un concorrente del sindacato (già era concorrente l'autonomia operaia). I dirigenti della CGIL peraltro presero le distanze non solo dal terrorismo ma anche dalle forme di lotta radicali (e violente: le intimidazioni e gli uffici occupati) fin dalla metà degli anni settanta.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Hakaishin
Saggio
Messaggi: 8843
Iscritto il: ven apr 27, 2018 4:56 pm

Re: In Memoria

Messaggio da Hakaishin »

Chadwick Bozeman 43 anni (l'attore di black panther) ci ha lasciato. Cancro al colon
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
Dietro a ogni grande donna c'è Hakaishin che le guarda il culo.
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.
Johnny Rex
Utente dell' anno 2021
Messaggi: 76010
Iscritto il: gio set 15, 2005 2:21 pm
Località: Salò
Contatta:

Re: In Memoria

Messaggio da Johnny Rex »

Hakaishin ha scritto:Chadwick Bozeman 43 anni (l'attore di black panther) ci ha lasciato. Cancro al colon
43 Anni...Accidenti

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
Hakaishin
Saggio
Messaggi: 8843
Iscritto il: ven apr 27, 2018 4:56 pm

Re: In Memoria

Messaggio da Hakaishin »

Morto pure l'ex cestista cliff Robinson.
Volto noto ma non notissimo ai più. Per farsi capire finali del 92 bulls vs blazers nella gara in cui Jordan fece the shrug dopo l'ennesima bomba si vede un volto perplesso beh era lui....
53 primavere e ultimo due o tre travagliati.
Cause del decesso ignote
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
Dietro a ogni grande donna c'è Hakaishin che le guarda il culo.
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.
Nickognito
Massimo Carbone
Messaggi: 148851
Iscritto il: lun feb 07, 2005 2:31 am
Località: Praha

Re: In Memoria

Messaggio da Nickognito »

Hakaishin ha scritto:Morto pure l'ex cestista cliff Robinson.
Volto noto ma non notissimo ai più. Per farsi capire finali del 92 bulls vs blazers nella gara in cui Jordan fece the shrug dopo l'ennesima bomba si vede un volto perplesso beh era lui....
53 primavere e ultimo due o tre travagliati.
Cause del decesso ignote

e come se mi ricordo Cliff Robinson! Buon attaccante, eh, il ventello lo faceva, peraltro ai tempi da tre non si tirava molto, lui la sua tripla dai sui quasi 2 metri e 10 la metteva. Era anche ottimo difensore, giocatore completo, sempre con la fascia, carriera anche molto lunga.

Dispiace.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Avatar utente
pocaluce
PocoIlluminato-Utente dell' anno 2011
Messaggi: 14011
Iscritto il: mar dic 18, 2001 1:00 am
Località: Cinecittà, Roma

Re: In Memoria

Messaggio da pocaluce »

Hakaishin ha scritto:Morto pure l'ex cestista cliff Robinson.
Volto noto ma non notissimo ai più. Per farsi capire finali del 92 bulls vs blazers nella gara in cui Jordan fece the shrug dopo l'ennesima bomba si vede un volto perplesso beh era lui....
53 primavere e ultimo due o tre travagliati.
Cause del decesso ignote
Noooooo che cazzo, era uno dei miei pupilli, anche perché in quel periodo era il solo a portare la headband, prima che tornasse di moda.
A lot of people say, "Yeah, I like Dennis Rodman," but they don't really mean that. I'm a big Dennis Rodman fan. I've been a Rodman fan since 1998 when he was in all his controversy, so that's never going to change.
Nickognito
Massimo Carbone
Messaggi: 148851
Iscritto il: lun feb 07, 2005 2:31 am
Località: Praha

Re: In Memoria

Messaggio da Nickognito »

pocaluce ha scritto:anche perché in quel periodo era il solo a portare la headband, prima che tornasse di moda.
me ne ricordo anche un altro , eran in due piuttosto famosi, non mi viene....

Io lo prendevo sempre ai videogiochi, in squadra, mi stava simpatico per quello :)
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Hakaishin
Saggio
Messaggi: 8843
Iscritto il: ven apr 27, 2018 4:56 pm

Re: In Memoria

Messaggio da Hakaishin »

Nickognito ha scritto:
pocaluce ha scritto:anche perché in quel periodo era il solo a portare la headband, prima che tornasse di moda.
me ne ricordo anche un altro , eran in due piuttosto famosi, non mi viene....

Io lo prendevo sempre ai videogiochi, in squadra, mi stava simpatico per quello :)
Forse Strickland?
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
Dietro a ogni grande donna c'è Hakaishin che le guarda il culo.
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.
Nickognito
Massimo Carbone
Messaggi: 148851
Iscritto il: lun feb 07, 2005 2:31 am
Località: Praha

Re: In Memoria

Messaggio da Nickognito »

Strickland mi stava sul culo, anche se lievemente. Non ricordo che avesse una fascia, puo' darsi.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Ombra84
Amministratore
Amministratore
Messaggi: 36558
Iscritto il: sab mag 19, 2007 1:30 pm
Località: Anacapri

Re: In Memoria

Messaggio da Ombra84 »

Nickognito ha scritto:Strickland mi stava sul culo, anche se lievemente. Non ricordo che avesse una fascia, puo' darsi.
Mica è Rasheed?' :)
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
Avatar utente
Nasty
Più decisivo di Borriello
Messaggi: 55249
Iscritto il: lun nov 25, 2002 1:00 am
Località: Foligno, centro del mondo

Re: In Memoria

Messaggio da Nasty »

pocaluce ha scritto:
Hakaishin ha scritto:Morto pure l'ex cestista cliff Robinson.
Volto noto ma non notissimo ai più. Per farsi capire finali del 92 bulls vs blazers nella gara in cui Jordan fece the shrug dopo l'ennesima bomba si vede un volto perplesso beh era lui....
53 primavere e ultimo due o tre travagliati.
Cause del decesso ignote
Noooooo che cazzo, era uno dei miei pupilli, anche perché in quel periodo era il solo a portare la headband, prima che tornasse di moda.
E cambiava il colore, in base ai colori della divisa. :oops:

Finali 1992 lui era uno degli uomini chiave in difesa per i blazers, se ben ricordo. Lo ricordo molto bene perchè fu l'unico periodo, quell'estate, in cui non avevo tele+ in casa e wimbledon e playoff NBA li vedevo rispettivamente al circolo tennis e a casa di un mio amico.

Mi dispiace molto.
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
Hakaishin
Saggio
Messaggi: 8843
Iscritto il: ven apr 27, 2018 4:56 pm

Re: In Memoria

Messaggio da Hakaishin »

Ombra84 ha scritto:
Nickognito ha scritto:Strickland mi stava sul culo, anche se lievemente. Non ricordo che avesse una fascia, puo' darsi.
Mica è Rasheed?' :)
Sheed venuto dopo
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
Dietro a ogni grande donna c'è Hakaishin che le guarda il culo.
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.
Hakaishin
Saggio
Messaggi: 8843
Iscritto il: ven apr 27, 2018 4:56 pm

Re: In Memoria

Messaggio da Hakaishin »

comunità del basket che perde ancora un pezzo addio john thompson storico coach di georgetown university

tra i più famosi giocatori allenati patrick ewing alonzo morning e allen iverson
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
Dietro a ogni grande donna c'è Hakaishin che le guarda il culo.
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.
chiaky
Utente dell' anno 2020
Messaggi: 26194
Iscritto il: dom feb 02, 2003 12:14 am

Re: In Memoria

Messaggio da chiaky »

E' morto Philippe Daverio di tumore.
Pare avesse nascosto a tutti la malattia, ma ultimamente lo vedevo estremamente smagrito e sofferente.
RIP
"Amo Speranza" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
Johnny Rex
Utente dell' anno 2021
Messaggi: 76010
Iscritto il: gio set 15, 2005 2:21 pm
Località: Salò
Contatta:

Re: In Memoria

Messaggio da Johnny Rex »

chiaky ha scritto:E' morto Philippe Daverio di tumore.
Pare avesse nascosto a tutti la malattia, ma ultimamente lo vedevo estremamente smagrito e sofferente.
RIP
Altra mesta notizia di un anno di merda

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
Rispondi