Libia: la resa dei conti
Re: Libia: la resa dei conti
Non mi pare il caso di fare tutto sto casino per il video del matrimonio di Loccisano.
Re: Libia: la resa dei conti
Oh amisci, un bordello qua eh, un putiferio! Giù botte!
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
Re: Libia: la resa dei conti
Che dice il Corrierone?
Furia islamica contro l'Occidente. Tunisi, diplomatici Usa in fuga.
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Re: Libia: la resa dei conti
questo Stevens pare (pare) fosse un vero galantuomo e un pioniere del dialogo tra diverse nazioni. Una tragedia - piccola numericamente, rispetto anche solo a tante altre provocate dal terrorismo (tipo bombe al mercato in Iraq) ma nondimeno una grande tragedia.
E per quanto riguarda quest'ondata di assalti alle ambasciate americane (e non solo! In Sudan anche tedesche e britanniche) la situazione è certamente seria.
Per questo lungi da me voler minimizzare. Però - visto che i De Carlo e i Cristiano Allam di questo mondo sono subito saltati ad accusare Sarkozy e Obama di un'imminente terza guerra mondiale - mi sembra giusto dire che non è che queste cose non succedessero quando c'erano i rais, eh:
http://www.repubblica.it/2006/b/sezioni ... nte33.html
E per quanto riguarda quest'ondata di assalti alle ambasciate americane (e non solo! In Sudan anche tedesche e britanniche) la situazione è certamente seria.
Per questo lungi da me voler minimizzare. Però - visto che i De Carlo e i Cristiano Allam di questo mondo sono subito saltati ad accusare Sarkozy e Obama di un'imminente terza guerra mondiale - mi sembra giusto dire che non è che queste cose non succedessero quando c'erano i rais, eh:
http://www.repubblica.it/2006/b/sezioni ... nte33.html
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Re: Libia: la resa dei conti
cronaca di oggi:
http://www.agi.it/in-primo-piano/notizi ... iate_morti
LIBANO: UN MORTO E 25 FERITI A TRIPOLI
Una folla di 300 estremisti islamici ha assaltato e dato alle fiamme un Kentucky Fried Chicken, la catena americana di fast food, a Tripoli, nel nord del Libano. Il bilancio e' di un morto e 25 feriti. L'attacco e' avvenuto nelle stesse ore in cui il Papa Benedetto XVI iniziava a Beirut una storica visita pastorale in Libano.
TUNISIA: MANIFESTANTI IRROMPONO NELL'AMBASCIATA USA
Un gruppo di manifestanti e' riuscito a scavalcare il muro di cinta dell'ambasciata Usa a Tunisi e ad ammainare la bandiera americana per sostituirla con una bandiera islamica. I manifestanti hanno appiccato il fuoco ad alcuni alberi all'interno del giardino della sede diplomatica statunitense e infranto gli infissi di diverse finestre. Una colonna di fumo nero esce dall'edificio che ospita la sede diplomatica.
SUDAN: ALMENO UN MORTO, ASSALTO ALLE AMBASCIATE
Un manifestante e' rimasto ucciso nei pressi dell'ambasciata Usa a Khartoum, in Sudan. Un gruppo di dimostranti e' riuscito a fare breccia nel muro di cinta della sede diplomatica. Subito dopo, testimoni riferiscono di colpi di arma da fuoco che si sono sentiti dall'interno dell'edificio. Manifestanti hanno fatto irruzione anche nel compound delle ambasciate di Germania e Gran Bretagna, dove la folla e' riuscita a sfondare il cordone di polizia attorno alle due rappresentanze. La folla ha ammainato la bandiera tedesca e al suo posto ha issato un vessillo islamico. Appiccato un incendio davanti all'ingresso principale della rappresentanza diplomatica. Il ministero degli Esteri tedesco ha reso noto che tutto lo staff dell'ambasciata a Khartoum e' illeso.
224 FERITI IN EGITTO, APPELLO DI MORSI ALLA CALMA
Il presidente egiziano Mohamed Morsi ha lanciato un appello alla calma dopo che almeno 224 persone sono rimaste ferite negli scontri davanti all'ambasciata Usa al Cairo tra polizia e manifestanti. Al Cairo manifestanti hanno lanciato pietre contro i poliziotti che sbarravano la strada verso l'ambasciata Usa. Un'auto e' stata ribaltata e data alle fiamme lungo la via che da piazza Tahrir conduce alla rappresentanza diplomatica, dove la strada e' stata sbarrata con grandi blocchi di cemento.
RIVOLTA ANCHE A GAZA, "MORTE ALL'AMERICA, MORTE A ISRAELE"
La protesta contro il film basfemo della figura di Maometto e' esplosa anche a Gaza. Migliaia hanno sfilato lungo le strade della citta' e a Rafah, nonostante Hamas avesse ieri invitato i cittadini a non aderire alle manifestazioni attese per il dopo preghiera del venerdi'. Impugnando le bandiere di Hamas e dei movimenti della Jihad migliaia di persone hanno urlato "Morte all'America, morte a Israele".
PROTESTE ANCHE NEL SUDEST ASIATICO
Le proteste contro il film su Maometto sono arrivate anche nel sud-est asiatico: 10mila manifestanti sono scesi in strada a Dacca, in Bangladesh, e hanno tentato di raggiungere l'ambasciata americana. La folla, riunita davanti alla moschea di Baitul Mokarram Mosque, ha bruciato bandiere americane e israeliane, inneggiando al profeta e lanciando slogan. Ingente lo schieramento delle forze dell'ordine: centinaia di agenti, insieme a reparti anti-sommossa armati di cannoni ad acqua, hanno seguito i dimostranti, impedendo loro di raggiungere la rappresentanza diplomatica statunitense. Manifestazioni sono state inscenate anche sotto l'ambasciata Usa a Giacarta, in Indonesia, dove piu' di 350 fondamentalisti, tra cui donne e bambini, hanno condannato la pellicola che "insulta il profeta di Allah", definendola "una dichiarazione di guerra". Un centinaio di dimostranti della minoranza sciita hanno chiesto l'esecuzione del regista Sam Bacile. Proteste, piu' contenute, si sono tenute anche in diverse localita' della Malaysia.
Una trentina di rappresentanti di varie organizzazioni islamiche si sono radunati sotto l'ambasciata Usa a Kuala Lumpur e hanno consegnato una lettera in cui si chiede alle autorita' americane di togliere la clip del film da YouTube, impedire che venga diffusa e processare l'autore per "crimini contro i diritti umani". Manifestanti hanno inscenato proteste anche a Batu Caves, popolare luogo turistico vicino alla capitale, e nella citta' settentrionale di Ipoh.
http://www.agi.it/in-primo-piano/notizi ... iate_morti
LIBANO: UN MORTO E 25 FERITI A TRIPOLI
Una folla di 300 estremisti islamici ha assaltato e dato alle fiamme un Kentucky Fried Chicken, la catena americana di fast food, a Tripoli, nel nord del Libano. Il bilancio e' di un morto e 25 feriti. L'attacco e' avvenuto nelle stesse ore in cui il Papa Benedetto XVI iniziava a Beirut una storica visita pastorale in Libano.
TUNISIA: MANIFESTANTI IRROMPONO NELL'AMBASCIATA USA
Un gruppo di manifestanti e' riuscito a scavalcare il muro di cinta dell'ambasciata Usa a Tunisi e ad ammainare la bandiera americana per sostituirla con una bandiera islamica. I manifestanti hanno appiccato il fuoco ad alcuni alberi all'interno del giardino della sede diplomatica statunitense e infranto gli infissi di diverse finestre. Una colonna di fumo nero esce dall'edificio che ospita la sede diplomatica.
SUDAN: ALMENO UN MORTO, ASSALTO ALLE AMBASCIATE
Un manifestante e' rimasto ucciso nei pressi dell'ambasciata Usa a Khartoum, in Sudan. Un gruppo di dimostranti e' riuscito a fare breccia nel muro di cinta della sede diplomatica. Subito dopo, testimoni riferiscono di colpi di arma da fuoco che si sono sentiti dall'interno dell'edificio. Manifestanti hanno fatto irruzione anche nel compound delle ambasciate di Germania e Gran Bretagna, dove la folla e' riuscita a sfondare il cordone di polizia attorno alle due rappresentanze. La folla ha ammainato la bandiera tedesca e al suo posto ha issato un vessillo islamico. Appiccato un incendio davanti all'ingresso principale della rappresentanza diplomatica. Il ministero degli Esteri tedesco ha reso noto che tutto lo staff dell'ambasciata a Khartoum e' illeso.
224 FERITI IN EGITTO, APPELLO DI MORSI ALLA CALMA
Il presidente egiziano Mohamed Morsi ha lanciato un appello alla calma dopo che almeno 224 persone sono rimaste ferite negli scontri davanti all'ambasciata Usa al Cairo tra polizia e manifestanti. Al Cairo manifestanti hanno lanciato pietre contro i poliziotti che sbarravano la strada verso l'ambasciata Usa. Un'auto e' stata ribaltata e data alle fiamme lungo la via che da piazza Tahrir conduce alla rappresentanza diplomatica, dove la strada e' stata sbarrata con grandi blocchi di cemento.
RIVOLTA ANCHE A GAZA, "MORTE ALL'AMERICA, MORTE A ISRAELE"
La protesta contro il film basfemo della figura di Maometto e' esplosa anche a Gaza. Migliaia hanno sfilato lungo le strade della citta' e a Rafah, nonostante Hamas avesse ieri invitato i cittadini a non aderire alle manifestazioni attese per il dopo preghiera del venerdi'. Impugnando le bandiere di Hamas e dei movimenti della Jihad migliaia di persone hanno urlato "Morte all'America, morte a Israele".
PROTESTE ANCHE NEL SUDEST ASIATICO
Le proteste contro il film su Maometto sono arrivate anche nel sud-est asiatico: 10mila manifestanti sono scesi in strada a Dacca, in Bangladesh, e hanno tentato di raggiungere l'ambasciata americana. La folla, riunita davanti alla moschea di Baitul Mokarram Mosque, ha bruciato bandiere americane e israeliane, inneggiando al profeta e lanciando slogan. Ingente lo schieramento delle forze dell'ordine: centinaia di agenti, insieme a reparti anti-sommossa armati di cannoni ad acqua, hanno seguito i dimostranti, impedendo loro di raggiungere la rappresentanza diplomatica statunitense. Manifestazioni sono state inscenate anche sotto l'ambasciata Usa a Giacarta, in Indonesia, dove piu' di 350 fondamentalisti, tra cui donne e bambini, hanno condannato la pellicola che "insulta il profeta di Allah", definendola "una dichiarazione di guerra". Un centinaio di dimostranti della minoranza sciita hanno chiesto l'esecuzione del regista Sam Bacile. Proteste, piu' contenute, si sono tenute anche in diverse localita' della Malaysia.
Una trentina di rappresentanti di varie organizzazioni islamiche si sono radunati sotto l'ambasciata Usa a Kuala Lumpur e hanno consegnato una lettera in cui si chiede alle autorita' americane di togliere la clip del film da YouTube, impedire che venga diffusa e processare l'autore per "crimini contro i diritti umani". Manifestanti hanno inscenato proteste anche a Batu Caves, popolare luogo turistico vicino alla capitale, e nella citta' settentrionale di Ipoh.
Re: Libia: la resa dei conti
Non so se provar più ribrezzo per gli autori del video o per la stupidità di milioni di persone che si fan manipolare in questa maniera.
Re: Libia: la resa dei conti
vabbé"milioni"...centinaia.bogix ha scritto:Non so se provar più ribrezzo per gli autori del video o per la stupidità di milioni di persone che si fan manipolare in questa maniera.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: Libia: la resa dei conti
facciamo migliaia e non se ne parla piùRosewall ha scritto:vabbé"milioni"...centinaia.bogix ha scritto:Non so se provar più ribrezzo per gli autori del video o per la stupidità di milioni di persone che si fan manipolare in questa maniera.
Re: Libia: la resa dei conti
Libia, Prodi: “L’Isis alle porte? La colpa è dell’Occidente. Situazione prevedibile”
Presidente, adesso che cosa bisogna fare?
Cosa bisogna fare non lo so. Oggi non lo so più, mi creda. So bene quanto si sarebbe dovuto fare dopo la caduta di Gheddafi. Bisognava mettere tutti attorno a un tavolo, invece ognuno ha pensato di poter giocare il proprio ruolo.
Cosa intende?
Si è preferito credere che un primo ministro (il primo nel 2011 fu Mahmud Jibril al-Warfali, ndr) e un parlamento legittimi potessero risolvere le cose da soli, facendo finta di non vedere che la situazione era compromessa in partenza, che alcune fazioni armate avrebbero finito per esser lasciate a loro stesse. Ma il primo ministro non ha mai avuto un potere reale sul territorio.
Come siamo arrivati a tutto questo?
Si tratta di un errore nostro. Delle potenze occidentali. La guerra in Libia del 2011 fu voluta dai francesi per scopi che non lo so…
certamente accanto al desiderio di ristabilire i diritti umani c’erano anche interessi economici, diciamo così.
L’Italia?
L’Italia ha addirittura pagato per fare una guerra contro i propri interessi.
Credo che il suo acerrimo nemico di sempre, Silvio Berlusconi, sia d’accordo con lei su questo punto.
Ma sta scherzando? Berlusconi si è fatto trascinare dalla Francia ed è entrato in guerra.
Eppure Berlusconi si professava grande amico del leader libico…
Il presidente del Consiglio in carica era Silvio Berlusconi. Adesso la Libia è caduta nell’anarchia e nel caos più assoluti. La situazione è davvero di una gravità eccezionale, non possiamo fare finta che le nostre azioni non abbiano inciso nel produrre tutto questo.
Ravvisa un pericolo di sicurezza per l’Italia?
La Libia è dietro l’angolo. È un Paese ridotto a essere senza alcuna disciplina, senza controllo, senza alcuna forma di statualità, dove i commercianti di uomini imperversano buttando a mare i disperati che sognano una vita migliore in Europa.
Teme che i terroristi possano arrivare anche sui barconi, come ha detto qualcuno?
I terroristi sono organizzati, altro che barconi.
Ritorno alla prima domanda. Le cancellerie occidentali cosa dovrebbero fare in questo momento secondo lei?
Occorre senza dubbio uno sforza per produrre un minimo risultato nel tentativo di fare sedere tutti gli interlocutori al tavolo e impegnare in un lavoro comune Egitto e Algeria. Non c’è altra via che non produca una situazione ancora più catastrofica di quella attuale.
Pensa che anche gli uomini incappucciati dell’Isis debbano essere fatti sedere al tavolo dei negoziati?
A questa domanda non posso dare una risposta perché è relativa a un presente di cui non voglio parlare.
Presidente, adesso che cosa bisogna fare?
Cosa bisogna fare non lo so. Oggi non lo so più, mi creda. So bene quanto si sarebbe dovuto fare dopo la caduta di Gheddafi. Bisognava mettere tutti attorno a un tavolo, invece ognuno ha pensato di poter giocare il proprio ruolo.
Cosa intende?
Si è preferito credere che un primo ministro (il primo nel 2011 fu Mahmud Jibril al-Warfali, ndr) e un parlamento legittimi potessero risolvere le cose da soli, facendo finta di non vedere che la situazione era compromessa in partenza, che alcune fazioni armate avrebbero finito per esser lasciate a loro stesse. Ma il primo ministro non ha mai avuto un potere reale sul territorio.
Come siamo arrivati a tutto questo?
Si tratta di un errore nostro. Delle potenze occidentali. La guerra in Libia del 2011 fu voluta dai francesi per scopi che non lo so…
certamente accanto al desiderio di ristabilire i diritti umani c’erano anche interessi economici, diciamo così.
L’Italia?
L’Italia ha addirittura pagato per fare una guerra contro i propri interessi.
Credo che il suo acerrimo nemico di sempre, Silvio Berlusconi, sia d’accordo con lei su questo punto.
Ma sta scherzando? Berlusconi si è fatto trascinare dalla Francia ed è entrato in guerra.
Eppure Berlusconi si professava grande amico del leader libico…
Il presidente del Consiglio in carica era Silvio Berlusconi. Adesso la Libia è caduta nell’anarchia e nel caos più assoluti. La situazione è davvero di una gravità eccezionale, non possiamo fare finta che le nostre azioni non abbiano inciso nel produrre tutto questo.
Ravvisa un pericolo di sicurezza per l’Italia?
La Libia è dietro l’angolo. È un Paese ridotto a essere senza alcuna disciplina, senza controllo, senza alcuna forma di statualità, dove i commercianti di uomini imperversano buttando a mare i disperati che sognano una vita migliore in Europa.
Teme che i terroristi possano arrivare anche sui barconi, come ha detto qualcuno?
I terroristi sono organizzati, altro che barconi.
Ritorno alla prima domanda. Le cancellerie occidentali cosa dovrebbero fare in questo momento secondo lei?
Occorre senza dubbio uno sforza per produrre un minimo risultato nel tentativo di fare sedere tutti gli interlocutori al tavolo e impegnare in un lavoro comune Egitto e Algeria. Non c’è altra via che non produca una situazione ancora più catastrofica di quella attuale.
Pensa che anche gli uomini incappucciati dell’Isis debbano essere fatti sedere al tavolo dei negoziati?
A questa domanda non posso dare una risposta perché è relativa a un presente di cui non voglio parlare.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Libia: la resa dei conti
Quel qualcuno sarebbe quel mentecatto di Salvini e chi gli sta dietro?Rosewall ha scritto:
Teme che i terroristi possano arrivare anche sui barconi, come ha detto qualcuno?
I terroristi sono organizzati, altro che barconi.
Bella intervista. Prodi è sempre piacevole da ascoltare.
Una spanna sopra quasi chiunque si sieda nel nostro parlamento.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: Libia: la resa dei conti
Pazzesco cosa cerca di raccontare questoRosewall ha scritto: L’Italia?
L’Italia ha addirittura pagato per fare una guerra contro i propri interessi.
Credo che il suo acerrimo nemico di sempre, Silvio Berlusconi, sia d’accordo con lei su questo punto.
Ma sta scherzando? Berlusconi si è fatto trascinare dalla Francia ed è entrato in guerra.
Eppure Berlusconi si professava grande amico del leader libico…
Il presidente del Consiglio in carica era Silvio Berlusconi. Adesso la Libia è caduta nell’anarchia e nel caos più assoluti. La situazione è davvero di una gravità eccezionale, non possiamo fare finta che le nostre azioni non abbiano inciso nel produrre tutto questo
Basterebbe cercare tutti gli improperi che si è beccato Berlusconi per avere esitato nell'aderire al demenziale intervento libico del 2011.
Certo nel 2011 era politicamente debole per cui certo andava cambiato prima. Sicuramente ci sarebbe stato un qualunque altro premier italiano che avrebbe detto certamente di no ad Obama e Sarkozy.
Re: Libia: la resa dei conti
19 marzo 2011
PINDARO ha scritto:La Russa “siamo amici del popolo libico, al quale ci lega la vicinanza geografica ma anche la storia".
Ecco, speriamo faccia anche lui la fine di Gheddafi.
Re: Libia: la resa dei conti
Due in un colpo solo.dsdifr ha scritto:BackhandWinner ha scritto: Gheddafi, un criminale con i giorni contati, si spera.
Re: Libia: la resa dei conti
Star_ACE ha scritto:Il nostro Premier sta immolando se stesso (e purtroppo tutta l'Italia) per difendere un dittatore sanguinario.PINDARO ha scritto:Roma - "Gheddafi ha fatto molto per l'Italia, ha dato lavoro alle nostre aziende e si e' impegnato per fermare l'avanzata degli immigrati sulle nostre coste. "
E' chiaro che questa posizione non verrà tollerata da GB, Francia e USA.
Attenzione che a questo giro RISCHIA E, PURTROPPO, RISCHIAMO GROSSO
Re: Libia: la resa dei conti
PINDARO ha scritto:Ansa:Gheddafi catturato e gambizzato
Solo gambizzato?
Speriamo sia tutto vero.
Chissà il suo amico Italiano come sarà in pena.
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Re: Libia: la resa dei conti
Ancora mi chiedo perchè siamo entrati in quella maledetta guerra.
Re: Libia: la resa dei conti
Puff linki la Costituzione e sparisce la sharia.alessandro ha scritto:
ci pensavo ieri: un bel regalo che l'Italia potrebbe fare a questi nuovi stati nascenti, ch eescono da dittatur epiu' o meno feroci, e' l anostra costituzione.
una delle rare cose di cui essere orgogliosi.
c'e' tutto, basterebbe farla vivere e attuarla.
Cari fratelli libici, prendete e fatene buon uso:
http://www.governo.it/governo/costituzi ... ncipi.html
Toh tenete cari amici, vi lasciamo in balia dell'Isis e noi continuiamo a scherzarci sui forum ed a linkarvi la Costituzione.
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Re: Libia: la resa dei conti
Dunque si doveva tenere un dittatore, preferibile (per noi) all'Isis.
In Iraq no, lì si doveva intervenire per toglierlo, il dittatore. Fregandosene del dopo. Come in Libia.
Magari la soluzione era proprio adoperarsi per spodestare il dittatore senza il giorno dopo fregarsene di ogni cosa.
In Iraq no, lì si doveva intervenire per toglierlo, il dittatore. Fregandosene del dopo. Come in Libia.
Magari la soluzione era proprio adoperarsi per spodestare il dittatore senza il giorno dopo fregarsene di ogni cosa.
Lo voglio rivedere, Fabio
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Re: Libia: la resa dei conti
Affermare che si doveva gestire meglio la caduta o lo spodestamento di un dittatore , vuol dire elogiarlo e tesserne le lodi.
Siamo al delirio più totale su mymag.
Ma c'è chi studia storia, c'è chi la vuol capire, e c'è chi ha solo Ferrara, Pansa e il parroco la domenica mattina.
Non si può fare nemmeno una colpa ai casi limite.
Siamo al delirio più totale su mymag.
Ma c'è chi studia storia, c'è chi la vuol capire, e c'è chi ha solo Ferrara, Pansa e il parroco la domenica mattina.
Non si può fare nemmeno una colpa ai casi limite.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Libia: la resa dei conti
puo' essere. Nella realta', se certi paesi vogliono intraprendere azioni umanitarie hanno mille modo di farlo in mille luoghi, e spesso anche senza guerre. Se si interviene pesantemente nelle vicende interne di un paese straniero, allora serve una strategia conveniente a lungo termine. Le strategie di questi paesi, da anni e anni (se non da sempre, in quei luoghi, da quando c'e' stato un intervento), non sono finalizzate, o se lo sono, lo sono male, alla eliminazione dei pericoli per noi o ai diritti della gente del posto. Qualcosa va in quelle direzioni, ma nel complesso, a lungo termine, gli interessi sono economici a scapito della sicurezza sia di paesi occidentali che di quelli mediorentali. La Libia e' stato solo uno dei tanti esempi.Burano ha scritto:Dunque si doveva tenere un dittatore, preferibile (per noi) all'Isis.
In Iraq no, lì si doveva intervenire per toglierlo, il dittatore. Fregandosene del dopo. Come in Libia.
Magari la soluzione era proprio adoperarsi per spodestare il dittatore senza il giorno dopo fregarsene di ogni cosa.
L' Italia, al contrario di altri paesi, anche perche' piu' vicina geograficamente, aveva probabilmente fatto meglio di altri paesi da questo punto di vista in passato, non in questo caso.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Libia: la resa dei conti
Certo è che ovunque si mette mano ultimamente è un disastro.
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Re: Libia: la resa dei conti
si, ma insomma. Da una parte si dice che i musulmani sono pazzi e fanatici, arretrati, pericolosi. Poi, in ogni modo, si interferisce nei loro affari interni, si cercano di sfruttare economicamente, li si attacca militarmente, mettiamo vicino quelli che odiano di piu' e poi li sosteniamo, li prendiamo in giro malamente nel modo peggiore, perfino li armiamo.laplaz ha scritto:Certo è che ovunque si mette mano ultimamente è un disastro.
Tutto per decenni.
Diciamo che qualcosa riesce meglio e qualcosa peggio, certo, ma ci sta andando pure bene.
Per parlare di qualcosa di piu' vicino a me, e meno a voi , la Russia. Molti paesi si sono alleati militarmente, anche i nemici hanno spesso trovato partiti filorussi al proprio interno, gli altri hanno comunque agito con rispetto e circospezione, non li abbiamo sanzionati o attaccati piu' o meno qualunque cosa abbiano fatto, e via andare.
Ovviamente sto scherzando, sono casi del tutto diversi e politiche ovviamente differenti, ma alla fine per me si tratta, a lungo termine, di una banale sottovalutazione del proprio avversario. Per ora va pure bene
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Re: Libia: la resa dei conti
Albornoz ha scritto: Due in un colpo solo.
PINDARO ha scritto:delirio
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Re: Libia: la resa dei conti
E infatti pure in Libia Obama non doveva fregarsene del dopo, come ha fatto in Iraq, ritirando tutte le truppe, finanziando e Armando l'Isis e sobillando indistintamente ogni c.d. Primavera araba, e lasciando fare qualunque eccidio tanto è' una guerra fra bande per il controllo di due pozzi di petrolio.Burano ha scritto:Dunque si doveva tenere un dittatore, preferibile (per noi) all'Isis.
In Iraq no, lì si doveva intervenire per toglierlo, il dittatore. Fregandosene del dopo. Come in Libia.
Magari la soluzione era proprio adoperarsi per spodestare il dittatore senza il giorno dopo fregarsene di ogni cosa.
Ma dove li prende i consulenti, a mymag o a Internazionale?
Ma tanto per dell'intervento in Libia, voluto dagli Stati Uniti d'America, dall'ONU e dalla Francia, e del suo "dopo", la colpa è' del moribondo italiano di Berlusconi, da tutti rimproverato per l'esitazione, e caduto poco dopo.
Dai ho capito che parla Prodi, ma ci deve essere pure un limite.
Re: Libia: la resa dei conti
Ma quanto era instabile l'Iraq nel 2002
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Re: Libia: la resa dei conti
Le guerre di bush erano giuste e sacrosante.
Colpa di Obama.
Colpa di Obama.
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Re: Libia: la resa dei conti
Ma siccome i veri musulmani al mondo saranno una dozzina, questo non e' un problema, vero?Nickognito ha scritto:Da una parte si dice che i musulmani sono pazzi e fanatici, arretrati, pericolosi.
La religione non ha niente a che vedere con tutto questo, e' solo un problema di geopolitica, vero?
Se e' per questo odiano anche noi, ma tu cosa avresti fatto degli ebrei nel 1946? Altra soluzione finale?mettiamo vicino quelli che odiano di piu'
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
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Re: Libia: la resa dei conti
facciamo un esempio:uglygeek ha scritto:Ma siccome i veri musulmani al mondo saranno una dozzina, questo non e' un problema, vero?Nickognito ha scritto:Da una parte si dice che i musulmani sono pazzi e fanatici, arretrati, pericolosi.
La religione non ha niente a che vedere con tutto questo, e' solo un problema di geopolitica, vero?
mettiamo che europa e stati uniti negli ultimi 40 anni si fossero comportati con la Russia e anche adesso si comportino con Putin come si sono comportati con i paesi del medio oriente. Secondo te, visto che non sono musulmani, sarebbe finita meglio, per noi?
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Libia: la resa dei conti
Con l'Africa si sono comportati anche peggio. Con il sudest asiatico, pure.Nickognito ha scritto:facciamo un esempio:uglygeek ha scritto:Ma siccome i veri musulmani al mondo saranno una dozzina, questo non e' un problema, vero?Nickognito ha scritto:Da una parte si dice che i musulmani sono pazzi e fanatici, arretrati, pericolosi.
La religione non ha niente a che vedere con tutto questo, e' solo un problema di geopolitica, vero?
mettiamo che europa e stati uniti negli ultimi 40 anni si fossero comportati con la Russia e anche adesso si comportino con Putin come si sono comportati con i paesi del medio oriente. Secondo te, visto che non sono musulmani, sarebbe finita meglio, per noi?
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Re: Libia: la resa dei conti
E' davvero bellissimo ( se non ridicolo):Burano ha scritto:Le guerre di bush erano giuste e sacrosante.
Colpa di Obama.
Nel 2015 stiamo ancora a perdere tempo a discutere su quanto siano stati pressapochisti e scellerati gli interventi "umanitari" e di "pacificazione" in quelle zone.
Ancora a perdere tempo a trovare proprio in questi interventi e la totale assenza ( per meri interessi economici o altro) di una strategia politica successiva , la miccia che ha fatto esplodere il caos che tanto
oggi terrorizza il mondo.
Chi non ci arriva, lo si lasci perdere. Evitiamo di discutere. Parliamo d'altro.
Andiamo avanti.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Libia: la resa dei conti
E soprattutto una questione di geopolitica.uglygeek ha scritto: La religione non ha niente a che vedere con tutto questo, e' solo un problema di geopolitica, vero?
E di controllo di vari traffici. Armi, droga e via dicendo.
Ma continuiamo pure a credere che sia tutto in nome del corano.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: Libia: la resa dei conti
Ti sbagli di grosso, io in particolare leggo il gruppo troll guidato da Pindaro-Rosewall - Bhw.PINDARO ha scritto:Ma c'è chi studia storia, c'è chi la vuol capire, e c'è chi ha solo Ferrara, Pansa e il parroco la domenica mattina
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Re: Libia: la resa dei conti
Con l'Africa si sono comportati anche peggio. Con il sudest asiatico, pure.[/quote]uglygeek ha scritto: mettiamo che europa e stati uniti negli ultimi 40 anni si fossero comportati con la Russia e anche adesso si comportino con Putin come si sono comportati con i paesi del medio oriente. Secondo te, visto che non sono musulmani, sarebbe finita meglio, per noi?
ti ho chiesto la Russia. che poi in Africa non ci sono musulmani?
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Libia: la resa dei conti
Il fatto che la Russia abbia migliaia di testate atomiche ha il suo peso, purtroppo. Del resto sai bene quale sia la mia opinione sul fascista Putin.Nickognito ha scritto:uglygeek ha scritto: mettiamo che europa e stati uniti negli ultimi 40 anni si fossero comportati con la Russia e anche adesso si comportino con Putin come si sono comportati con i paesi del medio oriente. Secondo te, visto che non sono musulmani, sarebbe finita meglio, per noi?ti ho chiesto la Russia. che poi in Africa non ci sono musulmani?Con l'Africa si sono comportati anche peggio. Con il sudest asiatico, pure.
In Africa, appunto, dove sono musulmani i risultati si vedono.
Ultima modifica di uglygeek il mar feb 17, 2015 10:55 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: Libia: la resa dei conti
Ci sono anche altri fattori, ma se non ci fosse il corano sarebbe meglio. Certo non incita alla non-violenza.PINDARO ha scritto:E soprattutto una questione di geopolitica.uglygeek ha scritto: La religione non ha niente a che vedere con tutto questo, e' solo un problema di geopolitica, vero?
E di controllo di vari traffici. Armi, droga e via dicendo.
Ma continuiamo pure a credere che sia tutto in nome del corano.
Che poi, oh, sara' anche vero che noi occidentali abbiamo sostenuto dittature feroci. Ma e' anche vero che appena togliamo l'appoggio ai dittatori i paesi musulmani tendono subito a diventare teocrazie.
Uno potrebbe dire "se vogliono la teocrazia sono fatti loro..." ma io non sono tra questi.
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Re: Libia: la resa dei conti
a loro (e a coloro sulle loro posizioni, es. Ciccio) domando:Albornoz ha scritto:Ti sbagli di grosso, io in particolare leggo il gruppo troll guidato da Pindaro-Rosewall - Bhw.PINDARO ha scritto:Ma c'è chi studia storia, c'è chi la vuol capire, e c'è chi ha solo Ferrara, Pansa e il parroco la domenica mattina
se ritenete che l'operato dei vari Isis-Boko Haram-Al Shabaab non sia in nome del Corano,
vi è accettabile perlomeno l'ipotesi che l'operato di questi gruppi violenti sia spia di una patologia dell'islam?
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Re: Libia: la resa dei conti
Uno dovrebbe chiedersi se la questione religiosa non sia quanto meno il marketing per l'arruolamento, l'affiliazione o l'adesione in franchising di realtà tribali.gianlu ha scritto:a loro (e a coloro sulle loro posizioni, es. Ciccio) domando:Albornoz ha scritto:Ti sbagli di grosso, io in particolare leggo il gruppo troll guidato da Pindaro-Rosewall - Bhw.PINDARO ha scritto:Ma c'è chi studia storia, c'è chi la vuol capire, e c'è chi ha solo Ferrara, Pansa e il parroco la domenica mattina
Cioè quale sia in concreto il prodotto distribuito, che è una società dominata da regole religiose, e la strategia promozionale.
Esteriormente religiosa, ma molto spinta da motivazioni tipo: trovi moglie, anzi anche quattro, che ubbidiscono, poi schiave e prede sessuali, la parte horror e sadica, il potere di fare soffrire. Non fanno nulla di particolare per nascondere questi aspetti, anzi sembra li promuovano.
Ogni prospettiva che trascuri dati di realtà, riducendola, è per forza orba: quella che ci vede solo religione e ne va regolarmente a discutere nei topic religiosi, e tanto più quella (dei troll di stretta formazione serie tv e best seller di nera) che ci vede solo una specie di banda della Magliana.
E che immagino creda che prima o poi debba venirne a capo qualche Procura italiana.
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Re: Libia: la resa dei conti
no, ci sono altri paesi musulmani dove i risultati non si vedono.uglygeek ha scritto: Il fatto che la Russia abbia migliaia di testate atomiche ha il suo peso, purtroppo. Del resto sai bene quale sia la mia opinione sul fascista Putin.
In Africa, appunto, dove sono musulmani i risultati si vedono.
I risultati si vedono dove ci sono situazioni di un certo tipo (ad esempio, sono appena sotto l' europa, e' pieno di gente della loro nazione che e' allo stesso tempo europea, ecc, ecc).
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Libia: la resa dei conti
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Re: Libia: la resa dei conti
E a i portuali di Livirno nessuno ci pensa?
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag