Non lo posso più sentire
Re: Non lo posso più sentire
Penso di essere in minoranza su questo tema.
Per come la vedo io le lingue devono essere in continua evoluzione e si devono adattare anche alle influenze provenienti dagli altri paesi (cosa che peraltro avviene da millenni e non si capisce perchè non dovrebbe più accadere ora).
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Re: Non lo posso più sentire
non e' di certo educato dire a decine di forumistiche che scrivono con impegno che hanno scritto per anni cose senza senso. Del resto, le persone che pensano che i tuoi 1297 post sino piu' sensati dei post del topicone , se ci sono, si contano sulle dita di una o due mani.Woodruff ha scritto: In effetti, le migliaia di pagine del topic Federer migliore di sempre, in inglese si potevano riassumere in una sola parola: nonsense.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Non lo posso più sentire
Oh, ho dimenticato di mettere la faccina...
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Re: Non lo posso più sentire
Pero', nel caso del tedesco, per esempio, spesso ne escono fuori si' parole uniche, ma magari composte da 25 o 30 lettere che nemmeno supercalifragilisti...Nickognito ha scritto:
non apprezzo quando in italiano si usano lunghi giri di parole per dire cio' che in altre lingue si dice ocn una parola sola.
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Re: Non lo posso più sentire
Di ET.Nickognito ha scritto:Del resto, le persone che pensano che i tuoi 1297 post sino piu' sensati dei post del topicone , se ci sono, si contano sulle dita di una o due mani.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Non lo posso più sentire
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Non lo posso più sentire
Rintuzz man piu' puntuale di un rutto dopo un sorso di coca cola
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Re: Non lo posso più sentire
Non sei in minoranza, ma hai detto la più ovvia delle cose. L'evoluzione della lingue è una della cose più normali che ci siano. Una lingua cambia, si modifica senza che noi ce ne accorgiamo. Ci sono due elementi che vengono considerati: velocità e facilità. Se la parola / frase / espressione A è più facile da pronunciare rispetto alla parola / frase / espressione B, allora verrà sempre scelta la A. Oppure la frase B potrà essere modificata in modo tale da facilitare la pronuncia. Esempio: crocodylus (latino) / coccodrillo (italiano). La velocità, invece, porta ad accorciare le parole! Alcune forme abbreviate sono ormai entrate nel linguaggio comune e palesemente accettate: moto(cicletta), bici(cletta), frigo(rifero), foto(grafia).parca85 ha scritto:Penso di essere in minoranza su questo tema.
Per come la vedo io le lingue devono essere in continua evoluzione e si devono adattare anche alle influenze provenienti dagli altri paesi (cosa che peraltro avviene da millenni e non si capisce perchè non dovrebbe più accadere ora).
Ma anche se paragoniamo l'italiano di oggi con quello di 15-20 anni fa, troviamo numerose differenze: la grammatica, il vocabolario, le espressioni sono cambiati enormemente: ad esempio, chi di noi dice ancora EGLI, ELLA, ESSI? Nessuno! Ormai si usano LUI, LEI, LORO. Io insegno italiano agli stranieri e in nessun libro compaiono i vecchi pronomi EGLI, ELLA, ESSI. Oppure: quando andavo a scuola, la frase "GUARDARE LA TV" era considerata errata; si doveva scrivere "GUARDARE I PROGRAMMI TELEVISIVI".
E poi ci sono le influenze straniere (soprattutto dal mondo anglosassone) che sono molto forti. E' impossibile (oltre che inutile) bloccarle. Tuttavia, è anche giusto evitare neologismi o brutte forzature, soprattutto quando esiste una parola italiana: espressioni come "downloadare", "settare", "tradare" sono orribili!
Infine: è sempre importante contestualizzare il discorso. Se durante una chiacchierata tra amici un milanese dice "Il Paolo", "Il Marco", "lo Stefano", va bene lo stesso. Colloquialismi, varianti dialettali sono comuni in tutte le lingue. Diverso è il discorso per le situazioni formali.
PS: Il "piuttosto che" è una piaga sociale. "Spesse volte" è corretto.
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Re: Non lo posso più sentire
Ottimo il post di Koufax. Aggiungo soltanto il tramonto dell'aggettivo e pronome dimostrativo codesto diventato ormai desueto.
Egli, ella, essi resistono a fatica nell'espressione scritta formale.
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Re: Non lo posso più sentire
beh, ovviamente la lingua si evolve in un certo modo. Cio' nonostante non concordo che si debba assecondare la naturale evoluzione in tutto.
Ad esempio, il fatto che sparisca egli e venga sostituito con lui e' un impoverimento, ma non grave. Infatti si tratta di un vocabolo che gia' prima poteva essere per lo piu' sottinteso, e comunque, che viene sostituito da un altro. Ovviamente rimane un impoverimento, ma la comprensione rimane immutata. Invece se sparisce codesto, non e' perche' un' altra parola ne prende il posto, ma perche' si impoverisce il modo di parlare. Se nell' opinione sparisse il vocabolo ' lontano' e si dovesse dire ' cio' che non e' vicino' sarebbe un grande impoverimento. Se io voglio dire codesto, ma non lo dico perche' e' obsoleto, devo dire ' mi passi quell' oggetto che sta vicino a te ma lontano da me?' Ovviamente cosi' e' molto piu' brutto. Quindi penso che uno debba usare quei termini , obsoleti nel linguaggioc omune, ma che non hanno sinonimi. E possa inventare nuove parole che nonhanno sinonimi.
Ad esempio, il fatto che sparisca egli e venga sostituito con lui e' un impoverimento, ma non grave. Infatti si tratta di un vocabolo che gia' prima poteva essere per lo piu' sottinteso, e comunque, che viene sostituito da un altro. Ovviamente rimane un impoverimento, ma la comprensione rimane immutata. Invece se sparisce codesto, non e' perche' un' altra parola ne prende il posto, ma perche' si impoverisce il modo di parlare. Se nell' opinione sparisse il vocabolo ' lontano' e si dovesse dire ' cio' che non e' vicino' sarebbe un grande impoverimento. Se io voglio dire codesto, ma non lo dico perche' e' obsoleto, devo dire ' mi passi quell' oggetto che sta vicino a te ma lontano da me?' Ovviamente cosi' e' molto piu' brutto. Quindi penso che uno debba usare quei termini , obsoleti nel linguaggioc omune, ma che non hanno sinonimi. E possa inventare nuove parole che nonhanno sinonimi.
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Re: Non lo posso più sentire
In realtà "codesto" è stato sostituito da "quello" con cui si indica sia qualcosa lontano da chi parla e lontano da chi asolta che qualcosa lontano da chi parla e vicino a chi ascolta.Nickognito ha scritto: Se io voglio dire codesto, ma non lo dico perche' e' obsoleto, devo dire ' mi passi quell' oggetto che sta vicino a te ma lontano da me?' Ovviamente cosi' e' molto piu' brutto. Quindi penso che uno debba usare quei termini , obsoleti nel linguaggioc omune, ma che non hanno sinonimi. E possa inventare nuove parole che nonhanno sinonimi.
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Re: Non lo posso più sentire
Koufax: esso-essa pero' mi pare resistano ancora bene. E' vero che si sente: "amo la Natura, pero' lei deve essere rispettata da noi" o "l'azienda e' stata denunciata. Speriamo che lei non denunci i sindacalisti" ma vengono ancora visti come errori marchiani. "essa" i questi casi ci sta sempre decisamente meglio.
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Re: Non lo posso più sentire
senza dubbio pero' parole come codesto non fanno parte del linguaggio parlato comune. penso che una lingua si distingua in ricchezza anche a seconda del numero dei termini usati correntemente.
Peraltro possiedo orgogliosamete il piu' grande dizionario del mondo per ogni lingua, che e' un dizionario italiano, il Battaglia. Pero' e'; il dizionario piu' lungo, non quello con piu' vocaboli
Peraltro possiedo orgogliosamete il piu' grande dizionario del mondo per ogni lingua, che e' un dizionario italiano, il Battaglia. Pero' e'; il dizionario piu' lungo, non quello con piu' vocaboli
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Re: Non lo posso più sentire
non e' una sostituzione. sarebbe come sostituire formaggio con ' latte' intendendo adesso per latte ' latte e suoi derivati' . Sarebbe un certo impoverimento. Per cui continuerei ad usare formaggio. Se sparisce cacio, beh, pazienza, uso formaggio.paoolino ha scritto:
In realtà "codesto" è stato sostituito da "quello" con cui si indica sia qualcosa lontano da chi parla e lontano da chi asolta che qualcosa lontano da chi parla e vicino a chi ascolta.
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Re: Non lo posso più sentire
L'altro giorno ho scritto anch'ella anziché anch'essa.
Trattandosi della Pellegrini, forse ho sbagliato
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« Ci vorrebbe un lavoro a parte per star dietro a tutte le balle che si scrivono »
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el saòn no’l sa gnente, l’inteligente el sa poco, l’ignorante el sa tanto, el mona el sa tuto!
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Re: Non lo posso più sentire
"Ce lo ha imposto l'Europa". Già mi da fastidio il costrutto, poi aggiungiamo pure che dire questa frase è come praticare necrofilia con i padri costituenti.
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Re: Non lo posso più sentire
Insegni loro a dire [Kie/€za] o [Ki€sa]?koufax75 ha scritto: Io insegno italiano agli stranieri
(il simbolo dell'euro in mancanza della epsilon )
koufax75 ha scritto:Il "piuttosto che" è una piaga sociale.
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Re: Non lo posso più sentire
...oltre a violentare ogni forma di saggezza.taylorhawkins89 ha scritto:"Ce lo ha imposto l'Europa". Già mi da fastidio il costrutto, poi aggiungiamo pure che dire questa frase è come praticare necrofilia con i padri costituenti.
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Re: Non lo posso più sentire
Già.gianlu ha scritto:...oltre a violentare ogni forma di saggezza.taylorhawkins89 ha scritto:"Ce lo ha imposto l'Europa". Già mi da fastidio il costrutto, poi aggiungiamo pure che dire questa frase è come praticare necrofilia con i padri costituenti.
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Re: Non lo posso più sentire
Posso essere d'accordo sull'impoverimento, ma non capisco perché non sarebbe una sostituzione. Prima si usava "codesto" per indicare qualcosa lontano da chi parla e vicino a chi ascolta, adesso - per lo più - si usa "quello" quindi, nei fatti, "quello" ha sostituito (o sta sostituendo) "codesto". L'aggettivo dimostrativo "quello" assume due funzioni: una tradizionale (indicare qualche cosa lontana da chi parla e da chi ascolta), l'altra "moderna" che sostituisce l'arcaico "codesto" (indicare qualche cosa lontana da chi parla e vicina a chi ascolta). O per te nick si ha una sostituzione solo se un neologismo prende il posto di un'altra parola?Nickognito ha scritto:non e' una sostituzione. sarebbe come sostituire formaggio con ' latte' intendendo adesso per latte ' latte e suoi derivati' . Sarebbe un certo impoverimento. Per cui continuerei ad usare formaggio. Se sparisce cacio, beh, pazienza, uso formaggio.paoolino ha scritto:
In realtà "codesto" è stato sostituito da "quello" con cui si indica sia qualcosa lontano da chi parla e lontano da chi asolta che qualcosa lontano da chi parla e vicino a chi ascolta.
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Re: Non lo posso più sentire
intendevo che non esiste un sinonimo.
Se elimino la parola braccio e con ' gamba' intendo sia braccio che gamba, e cerco di capirlo dal contesto, non e' come sostituire braccio con un sinonimo.
Tra l' altro il caso di codesto e' emblematico. Fosse sostituito da un altro aggettivo, che so ' facoltoso' potrei capire. Se dico: mi passi la facoltosa penna? Capisco dal contesto che intende ' codesta penna' . ma se dico ' mi passi quella penna?' dal contesto non ho modo proprio di capire se intende la penna che ho davanti, o quella sulla sedia a meta' strada. Chi non usa codesto non e' che si intende in un altro modo con le parole, ma semplicemente da' un' informazione di meno.
c.
Se elimino la parola braccio e con ' gamba' intendo sia braccio che gamba, e cerco di capirlo dal contesto, non e' come sostituire braccio con un sinonimo.
Tra l' altro il caso di codesto e' emblematico. Fosse sostituito da un altro aggettivo, che so ' facoltoso' potrei capire. Se dico: mi passi la facoltosa penna? Capisco dal contesto che intende ' codesta penna' . ma se dico ' mi passi quella penna?' dal contesto non ho modo proprio di capire se intende la penna che ho davanti, o quella sulla sedia a meta' strada. Chi non usa codesto non e' che si intende in un altro modo con le parole, ma semplicemente da' un' informazione di meno.
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Re: Non lo posso più sentire
Di solito si dice "la penna!" indicandola col dito o con un cenno del mento se sei al telefono.
In accordo con il Dr.K
Ho cambiato idea sui verbi Minotauro.
Cioè, non su downloddare o robaccia del genere, ma pensandoci, verbi come formattare, resettare, surfare, volleare esistono e sono quasi insostituibili.
Codesto lo hanno usato solo in Toscana. Qui non ho mai sentito nessuno usarlo.
Peró quando sento un toscano usare codesto mi piace.
Sarebbe interessante sapere quanti vocaboli usano le persone nei diversi stati.
In usa hanno fatto un quotidiano che usa solo 1000 vocaboli, con la spiegazione di quelli extra.
In accordo con il Dr.K
Ho cambiato idea sui verbi Minotauro.
Cioè, non su downloddare o robaccia del genere, ma pensandoci, verbi come formattare, resettare, surfare, volleare esistono e sono quasi insostituibili.
Codesto lo hanno usato solo in Toscana. Qui non ho mai sentito nessuno usarlo.
Peró quando sento un toscano usare codesto mi piace.
Sarebbe interessante sapere quanti vocaboli usano le persone nei diversi stati.
In usa hanno fatto un quotidiano che usa solo 1000 vocaboli, con la spiegazione di quelli extra.
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Re: Non lo posso più sentire
D'accordo sull'impoverimento della lingua di cui la parola codesto è certamente un caso emblematico. Però "passami codesto sale" lo dicono ormai solo a Benvenuti a casa Gori ... . Vorrei oppormi anch'io, ma se dico codesto - non tanto se lo scrivo, in questo contesto codesto resiste - mi (ci) ridono in faccia... , perché come ha osservato Paoolino, si usa al suo posto quello.
Ultima modifica di rob il lun dic 12, 2011 2:28 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Non lo posso più sentire
ti capisco rob. a volte non ci si puo' fare nulla. ma penso che almeno scrivendo lo si possa fare. purtroppo in italiano si disdegnano parole nuove e si disdegnano parole arcaiche, per cui non ci si puo' che impoverire pian piano.
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Re: Non lo posso più sentire
beh, infatti per dire mi e' difficile impararre ceco e persiano non tanto perche' sono diverse, ma perche' si usano piu' vocaboli. In inglese, francese, spagnolo, basta molto meno. In inglese per solito se sai esprimerti, comprendi anche. Non comprendi accenti diversi e slang del posto. Ma se uno evita lo slang capisci. Leggi un libro semplice. In altre lingue puoi saper parlare in maniera decente, ma non capisci nulla. Perche' i sinonimi sono troppi.
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Re: Non lo posso più sentire
un'altra perla sono le "partenze intelligenti"pocaluce ha scritto:non dimenticare "vero e proprio arsenale" e "spalti gremiti"!Burano ha scritto:io da un pezzo non sopporto più il giornalese...:
i gemelli del gol, la montagna killer, la casa degli orrori, l'esodo e il controesodo, la colonnina di mercurio, il pirata della strada, la morsa del gelo, la gara di solidarietà (questa la odio più di tutti), il viaggio della speranza, madre coraggio, il suffisso -opoli (tangentopoli, calciopoli, baraccopoli, affittopoli, culòpoli ecc) e interrompo qua che devo vomitare
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Re: Non lo posso più sentire
un vero e proprio arsenale e' fantastico. fantastico averlo citato!
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Re: Non lo posso più sentire
ahahahaha, l'avevo rimossa!Burano ha scritto: la gara di solidarietà (questa la odio più di tutti)
abbastanza terribile, si
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Re: Non lo posso più sentire
la gara di solidarieta' ahahahahahahahhah
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Re: Non lo posso più sentire
Ecco, il "giornalese" potrei odiarlo visceralmente.
Mi verrebbe più facile perdonare strafalcioni, errori grammaticali, certi inglesismi (lo slang giovanile no, quello proprio no ).
ma la "gara di solidarietà" va oltre ogni limite, è da arresto
Mi verrebbe più facile perdonare strafalcioni, errori grammaticali, certi inglesismi (lo slang giovanile no, quello proprio no ).
ma la "gara di solidarietà" va oltre ogni limite, è da arresto
Re: Non lo posso più sentire
Poi dipende anche da chi si ha di fronte. Inutile usare termini anche solo un po' più ricercati (o a volte anche solo corretti ) se poi sai che hai di fronte qualcuno che con ogni probabilità non è in grado di capirli o che ne contesta la correttezza, a meno che tu non sia un professore che vuole insegnare ai propri alunni. Rischi di fare la figura di chi vuole darsi un tono o vuole mostrarsi superiore. Io una volta ho corretto un amico mentre eravamo con altri amici al bar... e ridono ancora oggirob ha scritto:D'accordo sull'impoverimento della lingua di cui la parola codesto è certamente un caso emblematico. Però "passami codesto sale" lo dicono ormai solo a Benvenuti a casa Gori ... . Vorrei oppormi anch'io, ma se dico codesto - non tanto se lo scrivo, in questo contesto codesto resiste - mi (ci) ridono in faccia... , perché come ha osservato Paoolino, si usa al suo posto quello.
Un episodio simile a quello che ha raccontato Gianfranco de Laurentiis, il quale, chiamato a commentare una partita di una squadra italiana con il Goteborg, per tutta la partita ha pronunciato qualcosa come "giotebori", che sarebbe pure la pronuncia corretta, in svedese. Racconta però che al ritorno in Italia tutti si capottavano dalle risate e, ricordando l'aneddoto, ridono ancora adesso
(morale: se parli con un italiano che non sa lo svedese, pronuncia pure Goteborg, come fanno tutti).
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Re: Non lo posso più sentire
e, se non sa l' inglese, pronuncia Kelsea, LiverpOOL e cosi' via. Paris saint germain, e cosi' via.
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Re: Non lo posso più sentire
Ma no, certo Ma almeno per i termini più clamorosi, come giotebori. Che poi esiste un inglese "italianizzato" che sarebbe l'inglese (per così dire) che parlano quasi tutti gli italiani, che come è noto, non sono molto portati per le lingue, men che meno per l'inglese. E così diciamo il Comandante chirc (di Star Trek), nessuno lo pronuncia mai corretto..... e se lo fai ti ridono dietro. Così anche un'infinità di parole o anche solo di nomi che in questo momento non mi vengono in mente (Vudi Allen, NuYork )Nickognito ha scritto:e, se non sa l' inglese, pronuncia Kelsea, LiverpOOL e cosi' via. Paris saint germain, e cosi' via.
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Re: Non lo posso più sentire
inutile che ripeta qui il mio vecchio cavallo di battaglia. non critichero' mai un telecronista inglese che pronuncia correttamente i giocatori italiani, lo apprezzero' . Se la gente non capisce o gli ride dietro, chi se ne freg. La gente ride di te anche se fai l' elemosina a uno zingaro.
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Re: Non lo posso più sentire
Galeazzi, coppa Davis edberg canè:
Galeazzi sente il commentatore svedese chiamare canè cane senza accento e lo corregge.
Lo svedese dice: ok ma allora edberg si pronuncia edberi.
Galeazzi: allora famo che io dico edberg e tu cane.
Galeazzi sente il commentatore svedese chiamare canè cane senza accento e lo corregge.
Lo svedese dice: ok ma allora edberg si pronuncia edberi.
Galeazzi: allora famo che io dico edberg e tu cane.
Ultima modifica di alessandro il lun dic 12, 2011 4:47 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Non lo posso più sentire
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Re: Non lo posso più sentire
Grande ale! (Se avessi tirato fuori questo aneddoto qualche giorno fa, saresti ancora in corsa negli Oscar)
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Re: Non lo posso più sentire
tutt*
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Non lo posso più sentire
Terribile.Rosewall ha scritto:tutt*
Oltre i confini dell'idiozia del politicamente corretto.
C'è gente che prende stipendi all'università (humanities) per imbrattare carta ed emettere CO2 (e altre sostanze inquinanti) nelle aule: i paladini della Liberazione di Genere,martiri della lotta contro l'imperialismo di genere del Maschio, residuo intollerabile della società Fascio-Patriarcale.
Carri armati, anche qui (così almeno il loro discorso assumerebbe una qualche sostanza e rilevanza reale).
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Re: Non lo posso più sentire
Trasmissioni di mezz'ora, su Radio3, dove per 25 minuti che chi parla sia la versione femminile non di Silvio B., ma delle sue imitazioni caricaturali (Crozza, S. Guzzanti).
E' successo oggi, e non è la prima volta.
La trasmissione, quotidiana (peraltro interessante e ben fatta), è WikiRadio su Radio3. Ho colto anche il nome della squallida figura, 'Nicole imparaaparlarebruttamerdaschifosaperdio-qualcosa'; ma preferisco tacerlo anche a me stesso, per evitare accessi rabbiosi.
"Percéééénto Promèsso" etc.
Veramente, non si può, dai, in radio non è tollerabile. Ha ragione Nick.
Il nervoso è amplificato dal fatto che il tema della trasmissione di oggi era anche particolarmente interessante ('Dagli accordi di Dayton alla guerra del Kosovo').
Ma non ce l'ho potuta fare.
Era troppo, faceva vomitare. E guidare mentre si vomita è pericoloso (e anche vomitare mentre si guida).
E' successo oggi, e non è la prima volta.
La trasmissione, quotidiana (peraltro interessante e ben fatta), è WikiRadio su Radio3. Ho colto anche il nome della squallida figura, 'Nicole imparaaparlarebruttamerdaschifosaperdio-qualcosa'; ma preferisco tacerlo anche a me stesso, per evitare accessi rabbiosi.
"Percéééénto Promèsso" etc.
Veramente, non si può, dai, in radio non è tollerabile. Ha ragione Nick.
Il nervoso è amplificato dal fatto che il tema della trasmissione di oggi era anche particolarmente interessante ('Dagli accordi di Dayton alla guerra del Kosovo').
Ma non ce l'ho potuta fare.
Era troppo, faceva vomitare. E guidare mentre si vomita è pericoloso (e anche vomitare mentre si guida).
“True terror is to wake up one morning and discover that your high school class is running the country.” (K. Vonnegut)