La vostra morte

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chiaky
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Re: La vostra morte

Messaggio da chiaky »

In effeti ci sono dubbi sulla attribuzione. C'è chi dice che sarebbe da attribuire a Henry Scott Holland, un canonico londinese.
Anche io credo che sia la cosa più probabile, ma voglio pensare, fino a prova contraria, che siano parole di S. Agostino...
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chiaky
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Re: La vostra morte

Messaggio da chiaky »

Se taci, taci per amore.

Se parli, parla per amore.

Se correggi, correggi per amore.

Se perdoni, perdona per amore.

Metti in fondo al cuore

La radice dell’amore.

Da questa radice

Non può che maturare il bene.

(S. Agostino)
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Pindaro
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Re: La vostra morte

Messaggio da Pindaro »

Teorema

Prendi una donna, dille che l'ami,
scrivile canzoni d'amore.
Mandale rose e poesie,
dalle anche spremute di cuore.
Falla sempre sentire importante,
dalle il meglio del meglio che hai,
cerca di essere un tenero amante
sii sempre presente risolvile i guai.

E stai sicuro che ti lascerà,
chi é troppo amato amore non dà.
E stai sicuro che ti lascerà,
chi meno ama é più forte si sa.

Prendi una donna, trattala male,
lascia che ti aspetti per ore.
Non farti vivo e quando la chiami
fallo come fosse un favore.
Fa sentire che é poco importante,
dosa bene amore e crudeltà.
Cerca di essere un tenero amante
ma fuori del letto nessuna pietà.

E allora si vedrai che t' amerà,
chi é meno amato più amore ti dà.
E allora si vedrai che t'amerà
chi é meno amato é più forte si sa.

No caro amico, non sono d'accordo,
tu parli da uomo ferito.
Pezzo di pane lei se ne é andata
e tu non hai resistito.
Non esistono leggi in amore,
basta essere quello che sei.
Lascia aperta la porta del cuore
vedrai che una donna
é già in cerca di te.

Senza l'amore l'uomo che cos'é,
su questo sarai d'accordo con me.
Senza l'amore l'uomo che cos'é
é questa l'unica legge che c'è.
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Re: La vostra morte

Messaggio da Gios »

Ho fatto una rapida ricerca sulla cosa.
Innanzitutto sul fondamentale motore di ricerca di augustinus.it non si trova: il che credo chiuda la questione. Sembrerebbe (sembrerebbe) davvero di questo Henry Scott Holland, attorno al 1910.

E' soprendente che l'abbia scritta un cristiano, a mio modo di vedere. Bisognerebbe comunque verificare il contesto in cui è stata pronunciata.
Albornoz
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Re: La vostra morte

Messaggio da Albornoz »

Testimonianza dall'inferno di Suor Faustina Kowalska

«Oggi, sotto la guida di un angelo, sono stata negli abissi dell’inferno.
È un luogo di grandi tormenti per tutta la sua estensione spaventosamente grande. Queste le varie pene che ho viste: la prima pena, quella che costituisce l’inferno, è la perdita di Dio; la seconda, i continui rimorsi della coscienza; la terza, la consapevolezza che quella sorte non cambierà mai; la quarta pena è il fuoco che penetra l’anima, ma non l’annienta; è una pena terribile: è un fuoco puramente spirituale, acceso dall’ira di Dio; la quinta pena è l’oscurità continua, un orribile soffocante fetore, e benché sia buio i demoni e le anime dannate si vedono fra di loro e vedono tutto il male degli altri e il proprio; la sesta pena è la compagnia continua di Satana; la settima pena è la tremenda disperazione, l’odio di Dio, le imprecazioni, le maledizioni, le bestemmie. Queste sono pene che tutti i dannati soffrono insieme, ma non sono la fine dei tormenti. Ci sono anche tormenti particolari per le varie anime. Sono i tormenti dei sensi.
Ogni anima con quello che ha peccato viene tormentata in maniera tremenda e indescrivibile.
Ci sono delle orribili caverne, voragini di tormenti, dove ogni supplizio si differenzia dall’altro. Sarei morta alla vista di quelle orribili torture, se non mi avesse sostenuta l’onnipotenza di Dio. Il peccatore sappia che col senso col quale pecca verrà torturato per tutta l’eternità. Scrivo questo per ordine di Dio, affinché nessun’anima si giustifichi dicendo che l’inferno non c’è, oppure che nessuno c’è mai stato e nessuno sa come sia. Io, suor Faustina, per ordine di Dio sono stata negli abissi dell’inferno, allo scopo di raccontarlo alle anime e testimoniare che l’inferno c’è. Ora non posso parlare di questo. Ho l’ordine da Dio di lasciarlo per iscritto.
I demoni hanno dimostrato un grande odio contro di me, ma per ordine di Dio hanno dovuto ubbidirmi. Quello che ho scritto è una debole ombra delle cose che ho visto.
Una cosa che ho notato è che la maggior parte delle anime che sono all’inferno sono anime che non credevano che lo stesso inferno esistesse.
Quando ritornai in me, non riuscivo a riprendermi per lo spavento, al pensiero che delle anime là soffrono così tremendamente, per questo prego con maggior fervore per la conversione dei peccatori, e invoco incessantemente la misericordia di Dio per loro.»

«Allora il sentiero che io seguivo s’aprì e mi trovai in un’altra cavità sopra la prima e più orribile. Là si tenevano i sacerdoti indegni che avevano avuto l’audacia di ricevere sacrilegamente nelle loro mani e nel loro cuore il Figlio della vergine. Quei miserabili soffrivano tali torture che tutte quelle di cui ho parlato non sono nulla a confronto. Erano tormentati specialmente nelle parti del corpo che avevano toccata l’ostia consacrata; pel dolore si facevano scoppiare le mani ch’erano divenute come carboni ardenti; le loro lingue erano come fatte a pezzi e penzolavano fuori dalla loro bocca per significare i loro sacrilegi; tutto l’interno del loro corpo e specialmente il loro cuore era divorato dal fuoco e in preda a orribili dolori. Là io vidi drizzarsi, come un serpente che vuol saltare, un cattivo sacerdote ch’io conobbi e che era morto subitaneamente dopo aver dato gravi scandali. Mi fissò con rabbia e subito ricadde nel più profondo della fornace
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Re: La vostra morte

Messaggio da Pindaro »

Albornoz ha scritto:la sesta pena è la compagnia continua di Satana;
Questo punto è interessante.
Avrei di cose da chiedergli.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
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Re: La vostra morte

Messaggio da BackhandWinner »

Ogni tanto mi chiedo se è l'immaginario BDSM a ispirarsi a quello cristiano oppure è il contrario oppure ancora si tratta in fondo di due manifestazioni dell'umano tra loro indistinguibili.
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Re: La vostra morte

Messaggio da Albornoz »

Testimonianza dall'inferno di S.Teresa d'Avila

Passato gran tempo da quando il Signore mi aveva fatto già molte delle grazie suddette e anche altre, assai notevoli, mentre un giorno ero in orazione, mi sembrò di trovarmi ad un tratto sprofondata nell’inferno, senza saper come. Capii che il Signore voleva farmi vedere il luogo che lì i demoni mi avevano preparato e che io avevo meritato per i miei peccati.

Tale visione durò un brevissimo spazio di tempo, ma anche se vivessi molti anni, mi sembra che non potrei mai dimenticarla. L’entrata mi pareva come un vicolo assai lungo e stretto, come un forno molto basso, scuro e angusto; il suolo, una melma piena di sudiciume e di un odore pestilenziale in cui si muoveva una quantità di rettili schifosi. Nella parete di fondo vi era una cavità come di un armadietto incassato nel muro, dove mi sentii rinchiudere in un spazio assai ristretto.

Ma tutto questo era uno spettacolo persino piacevole in confronto a quello che qui ebbi a soffrire.

Ciò che ho detto, comunque, è mal descritto. Quello che sto per dire, però, mi pare che non si possa neanche tentare di descriverlo né si possa intendere: sentivo nell’anima un fuoco di tale violenza che io non so come poterlo riferire; il corpo era tormentato da così intollerabili dolori che, pur avendone sofferti in questa vita di assai gravi, anzi, a quanto dicono i medici, dei più gravi che in terra si possano soffrire – perché i miei nervi si erano tutti rattrappiti quando rimasi paralizzata, senza dire di molti altri di vario genere che ho avuto, alcuni dei quali, come ho detto, causati dal demonio – tutto è nulla in paragone di quello che ho sofferto lì allora, tanto più al pensiero che sarebbero stati tormenti senza fine e senza tregua. Eppure anche questo non era nulla in confronto al tormento dell’anima: un’oppressione, un’angoscia, una tristezza così profonda, un così accorato e disperato dolore, che non so come esprimerlo. Dire che è come un sentirsi continuamente strappare l’anima è poco, perché morendo, sembra che altri ponga fine alla nostra vita, ma qui è la stessa anima a farsi a pezzi.

Non so proprio come descrivere quel fuoco interno e quella disperazione che esasperava così orribili tormenti e così gravi sofferenze. Non vedevo chi me li procurasse, ma mi pareva di sentirmi bruciare e dilacerare; ripeto, però, che il peggior supplizio era dato da quel fuoco e da quella disperazione interiore. Stavo in un luogo pestilenziale, senza alcuna speranza di conforto, senza la possibilità di sedermi e stendere le membra, chiusa com’ero in quella specie di buco nel muro. Le stesse pareti, orribili a vedersi, mi gravavano addosso dandomi un senso di soffocamento. Non c’era luce, ma tenebre fittissime. Io non capivo come potesse avvenire questo: che, pur non essendoci luce, si vedesse ugualmente ciò che poteva dar pena alla vista.

Il Signore allora non volle mostrarmi altro dell’inferno; inseguito, però, ho avuto una visione di cose spaventose, tra cui il castigo di alcuni vizi. Al vederli, mi sembravano ben più terribili, ma siccome non ne provavo la sofferenza, non mi facevano tanta paura, mentre in questa prima visione il Signore volle che io sentissi davvero nello spirito quelle angosce e afflizioni, come se le patissi nel corpo. Non so come questo sia avvenuto, ma mi resi ben conto che era per effetto di una grande grazia e che il Signore volle farmi vedere con i miei occhi da dove la sua misericordia mi aveva liberato.

Sentir parlare dell’inferno è niente, com’è niente il fatto che abbia alcune volte meditato sui diversi tormenti che procura (anche se poche volte, perché la via del timore non è fatta per la mia anima) e con cui i demoni torturano i dannati e su altri ancora che ho letto nei libri; non è niente, ripeto, di fronte a questa pena, che è ben altra cosa. C’è la stessa differenza che passa tra un ritratto e la realtà; bruciarsi al nostro fuoco è ben poca cosa in confronto al tormento del fuoco infernale.

Rimasi spaventata e lo sono tuttora mentre scrivo benché siano passati quasi sei anni tanto da sentirmi agghiacciare dal terrore qui stesso, dove sono. Così non c’è una volta in cui io sia afflitta da qualche sofferenza o dolore che non mi sembri una sciocchezza tutto quello che si può soffrire quaggiù, convinta che, in parte, ci lamentiamo senza motivo. Torno pertanto a dire che questa è una delle maggiori grazie che il Signore mi ha fatto, perché mi ha aiutato moltissimo, sia per non temere più le tribolazioni e le contraddizioni di questa vita, sia per sforzarmi a sopportarle e ringraziare il Signore di avermi liberato, come ora mi pare, da mali così terribili ed eterni.

D’allora in poi, ripeto, tutto mi sembra facile in paragone di un attimo di quella sofferenza ch’io ebbi lì a patire".
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Re: La vostra morte

Messaggio da uglygeek »

Albornoz ha scritto:Testimonianza dall'inferno di Suor Faustina Kowalska
Avete notato con quanta precisione gli uomini immaginino l'inferno e quanto invece sfocate e indefinite siano le descrizioni del paradiso, quando viene immaginato? Penso che questo dica molto sulla tragedia della condizione umana.
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Re: La vostra morte

Messaggio da alessandro »

uglygeek ha scritto: Avete notato con quanta precisione gli uomini immaginino l'inferno e quanto invece sfocate e indefinite siano le descrizioni del paradiso, quando viene immaginato? Penso che questo dica molto sulla tragedia della condizione umana.
forse e' piu' facil eimmaginare qualcosa che possa dare sofferenza all'infinito piuttosto che qualcosa che possa dare gioia all'infinito.
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Re: La vostra morte

Messaggio da Woodruff »

Albornoz ha scritto:Testimonianza dall'inferno di Suor Faustina Kowalska
Terribile. Eppure si dice "timorato di Dio", non del diavolo o dell'inferno. Parlando di queste cose con un'amica, mi ha detto: "Per me non è niente vero, dal momento che molti preti si macchiano di peccato mortale come la pedofilia e non sono affatto spaventati dalla prospettiva di patire quelle pene all'inferno. Sicuramente è perchè l'inferno non esiste e non ci credono nemmeno loro...".
Certo se il Bene è superiore al Male e vince sempre (come dice B. :) ), se un simile inferno esistesse davvero, verrebbe da chiedersi come il Bene possa tollerare tutto ciò. O lo tollera, oppure non è vero che il bene vince sempre. Ci sta anche (almeno) il pareggio.
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Re: La vostra morte

Messaggio da uglygeek »

alessandro ha scritto:
uglygeek ha scritto: Avete notato con quanta precisione gli uomini immaginino l'inferno e quanto invece sfocate e indefinite siano le descrizioni del paradiso, quando viene immaginato? Penso che questo dica molto sulla tragedia della condizione umana.
forse e' piu' facil eimmaginare qualcosa che possa dare sofferenza all'infinito piuttosto che qualcosa che possa dare gioia all'infinito.
Appunto, per questo dicevo che la condizione umana e' tragica. Immaginare le sofferenze non c'e' problema, basta pensare a un torturatore iper-sadico (come evidentemente molti pensano che sia Dio), alla mancanza di speranza di una fine delle torture, e cosi' via.
Immaginare gioia all'infinito, noi non ci riusciamo. Addirittura i musulmani, da quanto ho capito, tirano in ballo il sesso con le vergini, pensa te che idea... I cristiani invece nuvole, angeli che cantano, forti luci, tutto apparentemente di una noia infinita. Dante scriveva che il paradiso e' troppo divino per poter essere anche solo immaginato da mente umana (comodo cosi' eh?) mentre invece i gironi infernali li ha descritti con dovizia di dettagli.
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Re: La vostra morte

Messaggio da BackhandWinner »

uglygeek ha scritto:
alessandro ha scritto:
uglygeek ha scritto: Avete notato con quanta precisione gli uomini immaginino l'inferno e quanto invece sfocate e indefinite siano le descrizioni del paradiso, quando viene immaginato? Penso che questo dica molto sulla tragedia della condizione umana.
forse e' piu' facil eimmaginare qualcosa che possa dare sofferenza all'infinito piuttosto che qualcosa che possa dare gioia all'infinito.
Appunto, per questo dicevo che la condizione umana e' tragica. Immaginare le sofferenze non c'e' problema, basta pensare a un torturatore iper-sadico (come evidentemente molti pensano che sia Dio), alla mancanza di speranza di una fine delle torture, e cosi' via.
Immaginare gioia all'infinito, noi non ci riusciamo. Addirittura i musulmani, da quanto ho capito, tirano in ballo il sesso con le vergini, pensa te che idea... I cristiani invece nuvole, angeli che cantano, forti luci, tutto apparentemente di una noia infinita. Dante scriveva che il paradiso e' troppo divino per poter essere anche solo immaginato da mente umana (comodo cosi' eh?) mentre invece i gironi infernali li ha descritti benissimo!
Eh, sì. Ricordarsi sempre del Grande Pensatore Scozzese:
David Hume, [i]An Enquiry Concerning Human Understanding[/i] - II - 'Of the Origin of Ideas' ha scritto:Here therefore we may divide all the perceptions of the mind into two classes or species, which are distinguished by their different degrees of force and vivacity. The less forcible and lively are commonly denominated Thoughts or Ideas. The other species want a name in our language, and in most others; I suppose, because it was not requisite for any, but philosophical purposes, to rank them under a general term or appellation. Let us, therefore, use a little freedom, and call them Impressions; employing that word in a sense somewhat different from the usual. By the term impression, then, I mean all our more lively perceptions, when we hear, or see, or feel, or love, or hate, or desire, or will. And impressions are distinguished from ideas, which are the less lively perceptions, of which we are conscious, when we reflect on any of those sensations or movements above mentioned.
Nothing, at first view, may seem more unbounded than the thought of man, which not only escapes all human power and authority, but is not even restrained within the limits of nature and reality. To form monsters, and join incongruous shapes and appearances, costs the imagination no more trouble than to conceive the most natural and familiar objects. And while the body is confined to one planet, along which it creeps with pain and difficulty; the thought can in an instant transport us into the most distant regions of the universe; or even beyond the universe, into the unbounded chaos, where nature is supposed to lie in total confusion. What never was seen, or heard of, may yet be conceived; nor is any thing beyond the power of thought, except what implies an absolute contradiction.
But though our thought seems to possess this unbounded liberty, we shall find, upon a nearer examination, that it is really confined within very narrow limits, and that all this creative power of the mind amounts to no more than the faculty of compounding, transposing, augmenting, or diminishing the materials afforded us by the senses and experience. When we think of a golden mountain, we only join two consistent ideas, gold, and mountain, with which we were formerly acquainted. A virtuous horse we can conceive; because, from our own feeling, we can conceive virtue; and this we may unite to the figure and shape of a horse, which is an animal familiar to us. In short, all the materials of thinking are derived either from our outward or inward sentiment: the mixture and composition of these belongs alone to the mind and will. Or, to express myself in philosophical language, all our ideas or more feeble perceptions are copies of our impressions or more lively ones.
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Re: La vostra morte

Messaggio da Gios »

uglygeek ha scritto:Dante scriveva che il paradiso e' troppo divino per poter essere anche solo immaginato da mente umana (comodo cosi' eh?) mentre invece i gironi infernali li ha descritti con dovizia di dettagli.
Non è vero (ma sbaglio o continuo a correggerti? Non lo faccio apposta. Immagino sia perché dai spunti di riflessione. Ad ogni modo, come dice il poeta

Certo assai vedrai sommerso
nel falso il creder tuo, se bene ascolti
l'argomentar ch'io li farò avverso
:D).

Dante dice di non avere rime aspre e chiocce per descrivere il fondo dell'Inferno e anche di non avere altrettante rime per la cima del Paradiso: Perch'io lo 'ngegno e l'arte e l'uso chiami / sì nol direi che mai s'imaginasse. Il drammaticamente brutto e l'infinitamente bello hanno uno stesso effetto sulla poesia. Dante fatica a capire quel che gli grida Caronte, e nei primi momenti fatica a capire anche quello che dice l'avo Cacciaguida. Tuttavia riesce a descrivere la groppa di Lucifero ed anche la Trinità, con una qualche maestria, e riesce a descrivere la struttura d'entrambi. Il paradiso dantesco non è affatto meno materiale dell'inferno: l'inferno è solo più "carnale" (la sarx di San Paolo). Direi anzi che l'inferno-buio è assai meno descritto della paradiso-luce.




E' curioso come il più grandioso esperimento, la più grande avventura spirituale e intellettuale di riduzione terrena del paradiso che sia mai stato realizzata sia sotto gli occhi di tutti: ed è la cattedrale gotica (il bianco manto di chiese che ricoprì l'Europa, secondo Rodolfo il Glabro). La cattedrale gotica, replica tridimensionale fatta di materia, misura e luce della Gerusalemme Celeste. E' straordinario come fosse una sfida "collettiva", fatta di architettura, pensiero, economia, pietà, religione, culto e che parte dall'abate Sugerio di Saint-Denis e dal metodo di Abelardo, e attraversò come una scossa tutto l'Occidente.
Ecco, quando entro in una grande cattedrale gotica, sia che mi trovi a Vezelay, a Chartres, a Canterbury, a Milano percepisco, lontanamente, il Paradiso (per il me il Paradiso sono anche due nomi: il nome di Maria e di suo Figlio). Con la cattedrale si cerca di creare quello che è Su quiggiù, di rendere l'Invisibile visibile (e che visibilità).
Che io sappia l'unico artefatto che supera per visione la cattedrale gotica, completandone il senso, è la Sagrada Familia di Gaudì (la Sagrada Familia è la Commedia dell'architettura. E' impressionante e mette reverenza)

Non è la prima volta che sento definire la visione del paradiso-luce e del paradiso-canto e del paradiso-danza noiosa (è parte di quell'anedottica alla Twain, quella meglio l'inferno per la compagnia): è una cosa che mi sorprende. Non mi pare così difficile immaginare che se dovessi rivivere non avrei più tanta voglia di guardare la tv o chiamare la morosa: ma avrei esigenze nuove, o meglio le stesse esigenze che sento ora (amore, bellezza, verità) ma perfezionate e completate.

Spero che (se verrò salvato, come dice gianlu) avrò soddisfatta la sete della visione di Dio, e nella sua vista sarò beatificato, e percepirò non la luce, ma la Luce di cui la luce è solo ombra terrena, e non vedrò la danza, ma la Danza cosmica che armonizza la fisica e la metafisica dell'universo, e percepirò non il canto, ma l'eufonia delle creature che osannano il Creatore una volta tornate (ma distinte!) nel suo seno. Spero e prego che coloro che amo siano con me (in questo sono confortato dal fatto che questa stessa speranza l'aveva sant'Ambrogio: se lo desidera un santo, sarà una cosa buona, no?): anche se li amerò differentemente, e completamente. D'altra parte il cielo è comunione.
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Re: La vostra morte

Messaggio da paoolino »

Io una personale concezione di morte non riesco a pensarla.
Non mi dispiacerebbe la "metempsicosi".
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: La vostra morte

Messaggio da BackhandWinner »

paoolino ha scritto:Io una personale concezione di morte non riesco a pensarla.
Credo sia impensabile per principio.
paoolino ha scritto:Non mi dispiacerebbe la "metempsicosi".
Sì, forse sarebbe divertente.
Ma è quasi altrettanto implausibile quanto l'aldilà cristiano o islamico. :)
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Re: La vostra morte

Messaggio da Gios »

BackhandWinner ha scritto:Sì, forse sarebbe divertente.
Ma è quasi altrettanto implausibile quanto l'aldilà cristiano o islamico. :)
Potresti definire "plausibilità"? Ovvero: quali argomentazioni porti per affermare che una di queste cose possa essere poco plausibile, mentre altre (immagino, anche se non è conseguenza necessaria) dovrebbero essere più plausibili?

Secondo te, per la percezione dell'universo che ha il nascituro nel ventre della donna, quando sente che viene di lì spinto fuori, è più plausibile l'abbraccio della mamma e l'esistenza della luce solare e dell'ornitorinco, o la fine di ogni cosa?

Sono poche le metafore più efficaci (e più poetiche, anche. Non è mia, ma non ricordo, curiosamente, dove l'ho letta) di questa: io credo che noi siamo come bambini che stanno per nascere. Siamo nascosti in un utero, che è l'universo sensibile, e che tuttavia è l'unico confine che ci delimita. Il bambino percepisce la carezza della mamma, e così siamo noi, che percepiamo a volte la carezza del Creatore (o quantomeno ne supponiamo l'esistenza). La nascita del bambino è la nostra morte: che avventura!
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Re: La vostra morte

Messaggio da Albornoz »

Gios ha scritto:La nascita del bambino è la nostra morte: che avventura!
Come forse dicevo anche a te una decina di mesi fa, nel parto il bambino, che non conosce il tempo e quindi esito, fine o soluzione, vive un'esperienza in qualche modo infernale.

Scrive C.S. Lewis (con una certa concretezza), che dopo rumore dolore sgomento in vortice sarà come levarsi di dosso i panni sozzi, umidi e stazzonati di una giornata; e poi per un attimo il demone, e l'angelo custode"allora eri tu".
Ultima modifica di Albornoz il gio mar 15, 2012 7:08 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: La vostra morte

Messaggio da tuborovescio »

Bella metafora Gios :)
Più che di plausibilità io parlerei di commensurabilità, 9 mesi : 90 anni come 90 anni : infinito
il problema è l'infinito :o
Pindaro
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Re: La vostra morte

Messaggio da Pindaro »

tuborovescio ha scritto: il problema è l'infinito :o
Dì ai tuoi alunni che è di Jovanotti.
La impareranno subito.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: La vostra morte

Messaggio da Nickognito »

lasciamo la plausibilita´alla scienza, e eliminiamola dalla superstizione (atea o religiosa che sia)
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: La vostra morte

Messaggio da Johnny Rex »

Più che la tragicità, Ugly, la terreità (o corporeità) della condizione umana. dopotutto, è il corpo destinato alla dissoluzione, quindi non è neanche così difficile immaginarsi,detta dissoluzione, un inferno dei sensi più facile di un paradiso dei sensi . Dopotutto, se stiamo bene non sappiamo localizzare dove sia questo bene, se stiamo male sappiamo che è di volta in volta o l'intestino,o la testa, o la schiena, o così via.

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: La vostra morte

Messaggio da uglygeek »

Johnny Rex ha scritto:Più che la tragicità, Ugly, la terreità (o corporeità) della condizione umana
E non e' la stessa cosa?
Dopotutto, se stiamo bene non sappiamo localizzare dove sia questo bene
Appunto, non c'e' nessuna felicita' nel non essere malati, nel non provare dolore (tanto poi e' solo questione di tempo).
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Re: La vostra morte

Messaggio da Nickognito »

uglygeek ha scritto:
Dopotutto, se stiamo bene non sappiamo localizzare dove sia questo bene
Appunto, non c'e' nessuna felicita' nel non essere malati, nel non provare dolore (tanto poi e' solo questione di tempo).
mah, boh, io di sensazioni anche fisiche, e piacevoli, e anche localizzabili, ne conosco diverse, e di tipi diversi.
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Re: La vostra morte

Messaggio da uglygeek »

Nickognito ha scritto:
uglygeek ha scritto:
Dopotutto, se stiamo bene non sappiamo localizzare dove sia questo bene
Appunto, non c'e' nessuna felicita' nel non essere malati, nel non provare dolore (tanto poi e' solo questione di tempo).
mah, boh, io di sensazioni anche fisiche, e piacevoli, e anche localizzabili, ne conosco diverse, e di tipi diversi.
Vuoi dire che hanno ragione i musulmani? :-)
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Re: La vostra morte

Messaggio da BackhandWinner »

Cos'è che vi può (o pensate che vi possa: in mancanza di meglio, cioè: di peggio, facciamo che valga uguale) consolare di più, dopo un lutto?
Ma forse 'consolare' non è il termine più preciso. Quello che si sembra più appropriato e che, al tempo stesso, lenisce lo spirito. Quindi che non 'diverta', perché quella è negazione.
All'inizio di questo topic si parlava di musica. E in effetti, personalmente, non credo di poter trovare altro.
Forse l'immergersi nella Natura: per noi 'naturalisti' è, in fondo, una meditazione sulla morte (l'uomo, o i suoi animali da compagnia, la terra o l'acqua con le quali tornano ad essere tutt'uno); ma poi la Natura ti rende immancabilmente indaffarato e questa è una forma di distrazione: inappropriata. Magari l'arte più in generale.
Forse la grande poesia, non so. Forse un po' di musica e di poesia, e va bene anche quella più terrigna, meno astratta e più vicina:

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Re: La vostra morte

Messaggio da alessandro »

Non credo ci sia arte o natura che lenisca il dolore di una perdita di una persona molto vicina a noi.
Diciamo che la vita ha una fine. È inevitabile. Diciamo che può essere di conforo pensare che quella persona ha compiuto il suo ciclo, è passata attraverso esperienze significative, ha dato e ricevuto e quello che è stata rimane e rimarrà per sempre nelle persone che l'hanno conosciuta e sono state direttamente cambiate in piccola o grande parte da questa frequentazione. Credo che le variazioni che una persona ha creato nelle persone sia una eredità indissolubile e quelle variazioni saranno per sempre con chi ha subito la perdita.
La scomparsa di chi ci è stato vicino parla della fine della nostra vita.
Un doloroso monito.
Parla anche della nostra eredità, quello che abbiamo appresi esperiamo poter tramandare.
Tramandare non solo noi stessi ma ciò che noi stessi rappresentiamo: la combinazione di tutti quelli che ci hanno dato qualcosa . Un esempio, amore, una parola, una carezza.

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Re: La vostra morte

Messaggio da Gios »

Non c'è nessuna consolazione alla morte, quando c'è la morte.
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Re: La vostra morte

Messaggio da Nickognito »

BackhandWinner ha scritto:Cos'è che vi può (o pensate che vi possa: in mancanza di meglio, cioè: di peggio, facciamo che valga uguale) consolare di più, dopo un lutto?
alessandro ha scritto:nostra eredità
#10#
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Re: La vostra morte

Messaggio da Albornoz »

BackhandWinner ha scritto:Forse la grande poesia, non so. Forse un po' di musica e di poesia, e va bene anche quella più terrigna, meno astratta e più vicina
Quale libro può aprirsi con più forza di una tomba che si chiude?
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Re: La vostra morte

Messaggio da Gios »

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Re: La vostra morte

Messaggio da ciccio »

approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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Re: La vostra morte

Messaggio da Sean »

Ora come ora, la vedo come Asimov:

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Re: La vostra morte

Messaggio da Albornoz »

Sean ha scritto:E' la transizione che crea dei problemi
Si, un po' come viaggiare più o meno comodi, con la certezza che prima o poi ti schianti.
In sostanza tutto quello per cui ti sbatti dalla mattina alla sera è roba tipo accomodare il sedile, regolare l'autoradio e la condizionata.
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Re: La vostra morte

Messaggio da Sean »

Si, infatti. Anche se per "transizione" intendo proprio l'istante del trapasso. Il passaggio dall'essere al non essere. Agghiacciante.
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Re: La vostra morte

Messaggio da Nickognito »

Sean ha scritto:Si, infatti. Anche se per "transizione" intendo proprio l'istante del trapasso. Il passaggio dall'essere al non essere. Agghiacciante.
sempre che tu te ne renda conto. Speri di non rendertene conto?
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: La vostra morte

Messaggio da tuborovescio »

Albornoz ha scritto:
Sean ha scritto:E' la transizione che crea dei problemi
Si, un po' come viaggiare più o meno comodi, con la certezza che prima o poi ti schianti.
In sostanza tutto quello per cui ti sbatti dalla mattina alla sera è roba tipo accomodare il sedile, regolare l'autoradio e la condizionata.
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Re: La vostra morte

Messaggio da Albornoz »

Sean ha scritto:Si, infatti. Anche se per "transizione" intendo proprio l'istante del trapasso. Il passaggio dall'essere al non essere. Agghiacciante.
Te intanto forumisticamente sembri invece tornato dal non essere all'essere.

E come sarà stato il momento in cui siamo entrati nell'essere dal non essere?

..

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Re: La vostra morte

Messaggio da BackhandWinner »

tuborovescio ha scritto:
Albornoz ha scritto:
Sean ha scritto:E' la transizione che crea dei problemi
Si, un po' come viaggiare più o meno comodi, con la certezza che prima o poi ti schianti.
In sostanza tutto quello per cui ti sbatti dalla mattina alla sera è roba tipo accomodare il sedile, regolare l'autoradio e la condizionata.
:D :D
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Re: La vostra morte

Messaggio da Sean »

Albornoz ha scritto: Te intanto forumisticamente sembri invece tornato dal non essere all'essere.
Giusto. Anche se, da inguaribile malinconico, ho sempre tenuto un occhio sul forum, anche dopo l'avvento dei social network.
Ma, per dirla alla Sam Peckinpah, anche la mia malinconia non è più quella di una volta.
E come sarà stato il momento in cui siamo entrati nell'essere dal non essere?


Chissà se l'effetto è specularmente istantaneo, oppure se l'origine dell'essere è progressiva e graduale.
Ma qui bisognerebbe capire prima cosa si intende per "essere"; anche perché è opinione diffusa che la vita non si conserva, ma si tramanda.
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