DITE, PURE! Il Pied-à-terre del Religione
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Ecco, primo topic dell'anno, l'avevo proposto un po' di tempo fa: qui si possono mettere
- esternazioni stupidine di preti e vescovi su temi quali "càzzo&orifizio" e "càzzi&guanti" (e limitrofi, certo)
- profezie apocalittiche
- le riflessioni teologiche di Scalfari
- gente che vede la Vergine Maria nelle macchie d'umidità del giroscale
- pakistani che ammazzano di botte le figlie che vogliono vestire alla marinara (segue riflessione acre)
- articoli di Note Riviste Specialistiche sul contenimento delle nascite
- articoli di Tondelli sui santi
- annunci di Cronaca Vera di ragazze cubane in cerca del cucco italiano
Propongo come smile ufficiali del topic: e
Richiedo inoltre, nel caso vengano citati articoli, questa struttura:
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Grazie per la vostra collaborazione.
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Re: DITE, PURE! Il Pied-à-terre del Religione
Unità nella diversità,
il Dna della teologia cattolica
Alle ore 11.30 di questa mattina, nella Sala dei Papi del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i membri della Commissione teologica internazionale, a conclusione dei lavori della sessione plenaria della medesima Commissione. Riportiamo di seguito il discorso che il Papa ha rivolto loro nel corso dell’udienza.
enerati Fratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio, illustri Professori e cari Collaboratori, con grande gioia vi accolgo al termine dei lavori della vostra Sessione Plenaria annuale. Saluto di cuore il vostro nuovo Presidente, Mons. Gerhard Ludwig Müller, che ringrazio per le parole che mi ha indirizzato a nome di tutti, così come il nuovo Segretario generale, il Padre Serge-Thomas Bonino.
La vostra Sessione Plenaria si è svolta nel contesto dell’Anno della fede, e sono profondamente lieto che la Commissione Teologica Internazionale abbia voluto manifestare la sua adesione a questo evento ecclesiale attraverso un pellegrinaggio alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, per affidare alla Vergine Maria, praesidium fidei, i lavori della vostra Commissione e per pregare per tutti coloro che, in medio Ecclesiae, si dedicano a far fruttificare l’intelligenza della fede a beneficio e gioia spirituale di tutti i credenti. Grazie per questo gesto straordinario. Esprimo apprezzamento per il Messaggio che avete redatto in occasione di quest’Anno della fede. Esso mette bene in luce il modo specifico in cui i teologi, servendo fedelmente la verità della fede, possono partecipare allo slancio evangelizzatore della Chiesa. Questo Messaggio riprende i temi che avete sviluppato più ampiamente nel documento "La teologia oggi. Prospettive, principi e criteri", pubblicato all’inizio di quest’anno.
Prendendo atto della vitalità e della varietà della teologia dopo il Concilio Vaticano II, questo documento intende presentare, per così dire, il codice genetico della teologia cattolica, cioè i principi che definiscono la sua stessa identità e, di conseguenza, garantiscono la sua unità nella diversità delle sue realizzazioni. A tale scopo, il testo chiarisce i criteri per una teologia autenticamente cattolica e pertanto capace di contribuire alla missione della Chiesa, all’annuncio del Vangelo a tutti gli uomini. In un contesto culturale dove taluni sono tentati o di privare la teologia di uno statuto accademico, a causa del suo legame intrinseco con la fede, o di prescindere dalla dimensione credente e confessionale della teologia, con il rischio di confonderla e di ridurla alle scienze religiose, il vostro documento ricorda opportunamente che la teologia è inscindibilmente confessionale e razionale e che la sua presenza all’interno dell’istituzione universitaria garantisce, o dovrebbe garantire, una visione ampia ed integrale della stessa ragione umana.
Tra i criteri della teologia cattolica, il documento menziona l’attenzione che i teologi devono riservare al sensus fidelium. È molto utile che la vostra Commissione si sia concentrata anche su questo tema che è di particolare importanza per la riflessione sulla fede e per la vita della Chiesa. Il Concilio Vaticano II, ribadendo il ruolo specifico ed insostituibile che spetta al Magistero, ha sottolineato nondimeno che l’insieme del Popolo di Dio partecipa dell’ufficio profetico di Cristo, realizzando così il desiderio ispirato, espresso da Mosè: «Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore dare loro il suo spirito!» (Nm 11,29). La Costituzione dogmatica Lumen gentium insegna al riguardo: «La totalità dei fedeli, avendo l’unzione che viene dal Santo (cfr 1 Gv 2,20.27), non può sbagliarsi nel credere, e manifesta questa sua proprietà mediante il senso soprannaturale della fede di tutto il popolo, quando dai vescovi fino agli ultimi fedeli laici mostra l’universale suo consenso in cose di fede e di morale» (n. 12). Questo dono, il sensus fidei, costituisce nel credente una sorta di istinto soprannaturale che ha una connaturalità vitale con lo stesso oggetto della fede. Osserviamo che proprio i semplici fedeli portano con sé questa certezza, questa sicurezza del senso della fede. Il sensus fidei è un criterio per discernere se una verità appartenga o no al deposito vivente della tradizione apostolica. Presenta anche un valore propositivo perché lo Spirito Santo non smette di parlare alle Chiese e di guidarle verso la verità tutta intera.
Oggi, tuttavia, è particolarmente importante precisare i criteri che permettono di distinguere il sensus fidelium autentico dalle sue contraffazioni. In realtà, esso non è una sorta di opinione pubblica ecclesiale, e non è pensabile poterlo menzionare per contestare gli insegnamenti del Magistero, poiché il sensus fìdei non può svilupparsi autenticamente nel credente se non nella misura in cui egli partecipa pienamente alla vita della Chiesa, e ciò esige l’adesione responsabile al suo Magistero, al deposito della fede. Oggi, questo stesso senso soprannaturale della fede dei credenti porta a reagire con vigore anche contro il pregiudizio secondo cui le religioni, ed in particolare le religioni monoteiste, sarebbero intrinsecamente portatrici di violenza, soprattutto a causa della pretesa che esse avanzano dell’esistenza di una verità universale. Alcuni ritengono che solo il "politeismo dei valori" garantirebbe la tolleranza e la pace civile e sarebbe conforme allo spirito di una società democratica pluralistica. In questa direzione, il vostro studio sul tema "Dio Trinità, unità degli uomini. Cristianesimo e monoteismo" è di viva attualità.
Da una parte, è essenziale ricordare che la fede nel Dio unico, Creatore del cielo e della terra, incontra le esigenze razionali della riflessione metafisica, la quale non viene indebolita ma rinforzata ed approfondita dalla Rivelazione del mistero del Dio-Trinità. Dall’altra parte, bisogna sottolineare la forma che la Rivelazione definitiva del mistero dell’unico Dio prende nella vita e morte di Gesù Cristo, che va incontro alla Croce come "agnello condotto al macello" (Is 53,7). Il Signore attesta un rifiuto radicale di ogni forma di odio e violenza a favore del primato assoluto dell’agape. Se dunque nella storia vi sono state o vi sono forme di violenza operate nel nome di Dio, queste non sono da attribuire al monoteismo, ma a cause storiche, principalmente agli errori degli uomini. Piuttosto è proprio l’oblio di Dio ad immergere le società umane in una forma di relativismo, che genera ineluttabilmente la violenza. Quando si nega la possibilità per tutti di riferirsi ad una verità oggettiva, il dialogo viene reso impossibile e la violenza, dichiarata o nascosta, diventa la regola dei rapporti umani. Senza l’apertura al trascendente, che permette di trovare delle risposte agli interrogativi sul senso della vita e sulla maniera di vivere in modo morale, senza questa apertura l’uomo diventa incapace di agire secondo giustizia e di impegnarsi per la pace.
Se la rottura del rapporto degli uomini con Dio porta con sé uno squilibrio profondo nelle relazioni tra gli uomini stessi, la riconciliazione con Dio, operata dalla Croce di Cristo, "nostra pace" (Ef 2,14) è la sorgente fondamentale dell’unità e della fraternità. In questa prospettiva, si colloca anche la vostra riflessione sul terzo tema, quello della dottrina sociale della Chiesa nell’insieme della dottrina della fede. Essa conferma che la dottrina sociale non è un’aggiunta estrinseca, ma, senza trascurare l’apporto di una filosofia sociale, attinge i suoi principi di fondo alle sorgenti stesse della fede. Tale dottrina cerca di rendere effettivo, nella grande diversità delle situazioni sociali, il comandamento nuovo che il Signore Gesù ci ha lasciato: «Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri» (Gv 13,34). Preghiamo la Vergine Immacolata, modello di chi ascolta e medita la Parola di Dio, che vi ottenga la grazia di servire sempre gioiosamente l’intelligenza della fede a favore di tutta la Chiesa. Rinnovando l’espressione della mia profonda gratitudine per il vostro servizio ecclesiale, vi assicuro la mia costante vicinanza nella preghiera e imparto di cuore a voi tutti la Benedizione Apostolica.
Avvenire.it
il Dna della teologia cattolica
Alle ore 11.30 di questa mattina, nella Sala dei Papi del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i membri della Commissione teologica internazionale, a conclusione dei lavori della sessione plenaria della medesima Commissione. Riportiamo di seguito il discorso che il Papa ha rivolto loro nel corso dell’udienza.
enerati Fratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio, illustri Professori e cari Collaboratori, con grande gioia vi accolgo al termine dei lavori della vostra Sessione Plenaria annuale. Saluto di cuore il vostro nuovo Presidente, Mons. Gerhard Ludwig Müller, che ringrazio per le parole che mi ha indirizzato a nome di tutti, così come il nuovo Segretario generale, il Padre Serge-Thomas Bonino.
La vostra Sessione Plenaria si è svolta nel contesto dell’Anno della fede, e sono profondamente lieto che la Commissione Teologica Internazionale abbia voluto manifestare la sua adesione a questo evento ecclesiale attraverso un pellegrinaggio alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, per affidare alla Vergine Maria, praesidium fidei, i lavori della vostra Commissione e per pregare per tutti coloro che, in medio Ecclesiae, si dedicano a far fruttificare l’intelligenza della fede a beneficio e gioia spirituale di tutti i credenti. Grazie per questo gesto straordinario. Esprimo apprezzamento per il Messaggio che avete redatto in occasione di quest’Anno della fede. Esso mette bene in luce il modo specifico in cui i teologi, servendo fedelmente la verità della fede, possono partecipare allo slancio evangelizzatore della Chiesa. Questo Messaggio riprende i temi che avete sviluppato più ampiamente nel documento "La teologia oggi. Prospettive, principi e criteri", pubblicato all’inizio di quest’anno.
Prendendo atto della vitalità e della varietà della teologia dopo il Concilio Vaticano II, questo documento intende presentare, per così dire, il codice genetico della teologia cattolica, cioè i principi che definiscono la sua stessa identità e, di conseguenza, garantiscono la sua unità nella diversità delle sue realizzazioni. A tale scopo, il testo chiarisce i criteri per una teologia autenticamente cattolica e pertanto capace di contribuire alla missione della Chiesa, all’annuncio del Vangelo a tutti gli uomini. In un contesto culturale dove taluni sono tentati o di privare la teologia di uno statuto accademico, a causa del suo legame intrinseco con la fede, o di prescindere dalla dimensione credente e confessionale della teologia, con il rischio di confonderla e di ridurla alle scienze religiose, il vostro documento ricorda opportunamente che la teologia è inscindibilmente confessionale e razionale e che la sua presenza all’interno dell’istituzione universitaria garantisce, o dovrebbe garantire, una visione ampia ed integrale della stessa ragione umana.
Tra i criteri della teologia cattolica, il documento menziona l’attenzione che i teologi devono riservare al sensus fidelium. È molto utile che la vostra Commissione si sia concentrata anche su questo tema che è di particolare importanza per la riflessione sulla fede e per la vita della Chiesa. Il Concilio Vaticano II, ribadendo il ruolo specifico ed insostituibile che spetta al Magistero, ha sottolineato nondimeno che l’insieme del Popolo di Dio partecipa dell’ufficio profetico di Cristo, realizzando così il desiderio ispirato, espresso da Mosè: «Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore dare loro il suo spirito!» (Nm 11,29). La Costituzione dogmatica Lumen gentium insegna al riguardo: «La totalità dei fedeli, avendo l’unzione che viene dal Santo (cfr 1 Gv 2,20.27), non può sbagliarsi nel credere, e manifesta questa sua proprietà mediante il senso soprannaturale della fede di tutto il popolo, quando dai vescovi fino agli ultimi fedeli laici mostra l’universale suo consenso in cose di fede e di morale» (n. 12). Questo dono, il sensus fidei, costituisce nel credente una sorta di istinto soprannaturale che ha una connaturalità vitale con lo stesso oggetto della fede. Osserviamo che proprio i semplici fedeli portano con sé questa certezza, questa sicurezza del senso della fede. Il sensus fidei è un criterio per discernere se una verità appartenga o no al deposito vivente della tradizione apostolica. Presenta anche un valore propositivo perché lo Spirito Santo non smette di parlare alle Chiese e di guidarle verso la verità tutta intera.
Oggi, tuttavia, è particolarmente importante precisare i criteri che permettono di distinguere il sensus fidelium autentico dalle sue contraffazioni. In realtà, esso non è una sorta di opinione pubblica ecclesiale, e non è pensabile poterlo menzionare per contestare gli insegnamenti del Magistero, poiché il sensus fìdei non può svilupparsi autenticamente nel credente se non nella misura in cui egli partecipa pienamente alla vita della Chiesa, e ciò esige l’adesione responsabile al suo Magistero, al deposito della fede. Oggi, questo stesso senso soprannaturale della fede dei credenti porta a reagire con vigore anche contro il pregiudizio secondo cui le religioni, ed in particolare le religioni monoteiste, sarebbero intrinsecamente portatrici di violenza, soprattutto a causa della pretesa che esse avanzano dell’esistenza di una verità universale. Alcuni ritengono che solo il "politeismo dei valori" garantirebbe la tolleranza e la pace civile e sarebbe conforme allo spirito di una società democratica pluralistica. In questa direzione, il vostro studio sul tema "Dio Trinità, unità degli uomini. Cristianesimo e monoteismo" è di viva attualità.
Da una parte, è essenziale ricordare che la fede nel Dio unico, Creatore del cielo e della terra, incontra le esigenze razionali della riflessione metafisica, la quale non viene indebolita ma rinforzata ed approfondita dalla Rivelazione del mistero del Dio-Trinità. Dall’altra parte, bisogna sottolineare la forma che la Rivelazione definitiva del mistero dell’unico Dio prende nella vita e morte di Gesù Cristo, che va incontro alla Croce come "agnello condotto al macello" (Is 53,7). Il Signore attesta un rifiuto radicale di ogni forma di odio e violenza a favore del primato assoluto dell’agape. Se dunque nella storia vi sono state o vi sono forme di violenza operate nel nome di Dio, queste non sono da attribuire al monoteismo, ma a cause storiche, principalmente agli errori degli uomini. Piuttosto è proprio l’oblio di Dio ad immergere le società umane in una forma di relativismo, che genera ineluttabilmente la violenza. Quando si nega la possibilità per tutti di riferirsi ad una verità oggettiva, il dialogo viene reso impossibile e la violenza, dichiarata o nascosta, diventa la regola dei rapporti umani. Senza l’apertura al trascendente, che permette di trovare delle risposte agli interrogativi sul senso della vita e sulla maniera di vivere in modo morale, senza questa apertura l’uomo diventa incapace di agire secondo giustizia e di impegnarsi per la pace.
Se la rottura del rapporto degli uomini con Dio porta con sé uno squilibrio profondo nelle relazioni tra gli uomini stessi, la riconciliazione con Dio, operata dalla Croce di Cristo, "nostra pace" (Ef 2,14) è la sorgente fondamentale dell’unità e della fraternità. In questa prospettiva, si colloca anche la vostra riflessione sul terzo tema, quello della dottrina sociale della Chiesa nell’insieme della dottrina della fede. Essa conferma che la dottrina sociale non è un’aggiunta estrinseca, ma, senza trascurare l’apporto di una filosofia sociale, attinge i suoi principi di fondo alle sorgenti stesse della fede. Tale dottrina cerca di rendere effettivo, nella grande diversità delle situazioni sociali, il comandamento nuovo che il Signore Gesù ci ha lasciato: «Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri» (Gv 13,34). Preghiamo la Vergine Immacolata, modello di chi ascolta e medita la Parola di Dio, che vi ottenga la grazia di servire sempre gioiosamente l’intelligenza della fede a favore di tutta la Chiesa. Rinnovando l’espressione della mia profonda gratitudine per il vostro servizio ecclesiale, vi assicuro la mia costante vicinanza nella preghiera e imparto di cuore a voi tutti la Benedizione Apostolica.
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Re: DITE, PURE! Il Pied-à-terre del Religione
Gios ha scritto:Ecco, primo topic dell'anno, l'avevo proposto un po' di tempo fa: qui si possono mettere
- esternazioni stupidine di preti e vescovi su temi quali "*bip*&orifizio" e "càzzi&guanti" (e limitrofi, certo)
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Io ho un orsetto di peluche che piange lacrime di sangue. Pensi che possa rientrare nel topic?
"Amo Speranza" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
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Re: DITE, PURE! Il Pied-à-terre del Religione
Utenza kluas, sei diffidato, per:
- tema volutamente non inerente all'oggetto (molto interessante, comunque, davvero. Leggevo proprio poco tempo fa un saggio di Santayana sulla bellezza che sarebbe l'armonia della molteplicità nell'unità).
- mancata formattazione della citazione.
- tema volutamente non inerente all'oggetto (molto interessante, comunque, davvero. Leggevo proprio poco tempo fa un saggio di Santayana sulla bellezza che sarebbe l'armonia della molteplicità nell'unità).
- mancata formattazione della citazione.
Ultima modifica di Gios il mer gen 02, 2013 11:06 am, modificato 1 volta in totale.
Re: DITE, PURE! Il Pied-à-terre del Religione
Rientrerebbe nell'animismo di Teddy Bear quindi sì. Ma essendo una cosa tua personale, direi di no. Ci vorrebbe una commissione. Telefono al DITE un momento.chiaky ha scritto:Gios ha scritto:Ecco, primo topic dell'anno, l'avevo proposto un po' di tempo fa: qui si possono mettere
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Re: DITE, PURE! Il Pied-à-terre del Religione
se mi appellassi Sua Utenza potrei prendere in considerazione di darmi una regolataGios ha scritto:Utenza kluas, sei diffidato, per....
Il primo a postare un messaggio alla Rinascita di questo forum
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Re: DITE, PURE! Il Pied-à-terre del Religione
Inclusione stupida e offensiva: stupida di fatto (mettiamoci allora anche le riflessioni teologiche di Martini: troppo progessista, era, quello là), offensiva solo in potenza, visto che noi non reagiamo con aggressività feroce da lesa maestà del sacro totem, anche se si tratta del nostro caro 'papa laico'.Gios ha scritto: - le riflessioni teologiche di Scalfari
Ma in realtà il solo commento significativo a questo topic vano, da ignorare per il resto dei giorni che ci separano dal Giudizio Universale di Mymag, è questo:
“True terror is to wake up one morning and discover that your high school class is running the country.” (K. Vonnegut)
Re: DITE, PURE! Il Pied-à-terre del Religione
Ohé, ma sono sempre io, qua, quello offensivo? E le biblioteche dei professori ("appoggia pure lì la sacca, non preoccuparti. No, non sul tavolino, è una prima edizione, lì vicino, vedi ci sono dei vecchi numeri della NYRB, ecco, bravo. Il Guerra, il Guerra!") c'è protervia, e questa inclusione è offensiva, eccheccazzo, niente si può scrivere
Mi sembra comunque una suddivisione del tutto equa, e che permette buona suddivisione. Qui un angolo con delle cose interessanti sopra citate, o attorno. Di là, cose magari un po' più belline. Sto leggendo quel libro FANTASTICO sulle stelle, si parla proprio del senso del meraviglioso che sarebbe un motore della religione (lo accennavo tempo fa parlando di Ries), ti pare che può stare nello stesso posto dei ridolini e dei "oddio questi nel 2013 stanno ancora a parlare di Dio".
Diciamo una parte da Omero, poi Leopardi, Giobbe, Keats, San Basilio, il Kech delle Hawaii, s'arriva ad un bel punto dove si è lì, proprio lì e il piacere della discussione s'addolcisce, EBBAM, Pindaro che (senza volerlo, di passaggio, dico) posta la notizia di un vescovo mesoamericano che si è scoperto accordarsi col cartello della coca di Tijuana.
Che inclusione, ragazzi Io ne farei un caso estetico, quasi.
Mi sembra comunque una suddivisione del tutto equa, e che permette buona suddivisione. Qui un angolo con delle cose interessanti sopra citate, o attorno. Di là, cose magari un po' più belline. Sto leggendo quel libro FANTASTICO sulle stelle, si parla proprio del senso del meraviglioso che sarebbe un motore della religione (lo accennavo tempo fa parlando di Ries), ti pare che può stare nello stesso posto dei ridolini e dei "oddio questi nel 2013 stanno ancora a parlare di Dio".
Diciamo una parte da Omero, poi Leopardi, Giobbe, Keats, San Basilio, il Kech delle Hawaii, s'arriva ad un bel punto dove si è lì, proprio lì e il piacere della discussione s'addolcisce, EBBAM, Pindaro che (senza volerlo, di passaggio, dico) posta la notizia di un vescovo mesoamericano che si è scoperto accordarsi col cartello della coca di Tijuana.
Che inclusione, ragazzi Io ne farei un caso estetico, quasi.
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Re: DITE, PURE! Il Pied-à-terre del Religione
Sì.Gios ha scritto:Ohé, ma sono sempre io, qua, quello offensivo? .
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: DITE, PURE! Il Pied-à-terre del Religione
fortuna che c'è questo thread!
"Siamo vicino al baratro". Lo ha detto l'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, commentando l'approvazione in Francia del primo articolo per l'istituzione del matrimonio per gli omosessuali.
L'Italia "non deve prendere esempio da queste situazioni che hanno esiti estremamente pericolosi. Non seguiamone le orme".
"Siamo vicino al baratro". Lo ha detto l'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, commentando l'approvazione in Francia del primo articolo per l'istituzione del matrimonio per gli omosessuali.
L'Italia "non deve prendere esempio da queste situazioni che hanno esiti estremamente pericolosi. Non seguiamone le orme".
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: DITE, PURE! Il Pied-à-terre del Religione
Il DITE è coerentemente burocratico, e pubblicistico: chiedesi rispettare struttura indicata in testa.Rosewall ha scritto:fortuna che c'è questo thread!
"Siamo vicino al baratro". Lo ha detto l'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, commentando l'approvazione in Francia del primo articolo per l'istituzione del matrimonio per gli omosessuali.
L'Italia "non deve prendere esempio da queste situazioni che hanno esiti estremamente pericolosi. Non seguiamone le orme".
Grazie.
Re: DITE, PURE! Il Pied-à-terre del Religione
oggi no, dai.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: DITE, PURE! Il Pied-à-terre del Religione
Non andrebbe postata qui la notizia?
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: DITE, PURE! Il Pied-à-terre del Religione
di osvaldo?
Re: DITE, PURE! Il Pied-à-terre del Religione
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: DITE, PURE! Il Pied-à-terre del Religione
quali sono rimasti nel mondo gli stati dove si arresta, o non si arresta, per "espressa volontà" del capo di stato? Sultanato del Brunei, Regno del Swaziland, e poi?
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: DITE, PURE! Il Pied-à-terre del Religione
Mamma mia, la città del Vaticano è uno Stato patrimoniale di mezzo km quadrato con 836 cittadini.Rosewall ha scritto:quali sono rimasti nel mondo gli stati dove si arresta, o non si arresta, per "espressa volontà" del capo di stato? Sultanato del Brunei, Regno del Swaziland, e poi?
Ci mancherebbe che non si arrestasse per espressa volontà del padrone di casa
-
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Re: DITE, PURE! Il Pied-à-terre del Religione
beh, ci potrebbero essere 60 politici, 20 giudici, 50 avvocati....Albornoz ha scritto:Mamma mia, la città del Vaticano è uno Stato patrimoniale di mezzo km quadrato con 836 cittadini.Rosewall ha scritto:quali sono rimasti nel mondo gli stati dove si arresta, o non si arresta, per "espressa volontà" del capo di stato? Sultanato del Brunei, Regno del Swaziland, e poi?
Ci mancherebbe che non si arrestasse per espressa volontà del padrone di casa
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: DITE, PURE! Il Pied-à-terre del Religione
E' una teocrazia elettiva senza popolo, e uno Stato patrimoniale, non esistono proprietà private e il Papa è sovrano e padrone di casa.Nickognito ha scritto:beh, ci potrebbero essere 60 politici, 20 giudici, 50 avvocati....Albornoz ha scritto:Mamma mia, la città del Vaticano è uno Stato patrimoniale di mezzo km quadrato con 836 cittadini.Rosewall ha scritto:quali sono rimasti nel mondo gli stati dove si arresta, o non si arresta, per "espressa volontà" del capo di stato? Sultanato del Brunei, Regno del Swaziland, e poi?
Ci mancherebbe che non si arrestasse per espressa volontà del padrone di casa
Comunque ci sono norme, Tribunali, giudici e avvocati, e processi magari giusti e regolarissimi.