insomma è buono avere un bagaglio di conoscenza (chissà quanti bagagli di conoscenza hai visto!) per regolarsi.. però mai fare la prima mossa secondo il pregiudizio!Nickognito ha scritto:ci sono diversi pregiudizi sugli italiani anche qua, ma, devo dire, spesso assai fondati. Avere a che fare con turisti italiani e' davvero difficile. Chi ha a che fare con italiani emigrati, ha di solito qua assai meno pregiudizi (molti ne ha, comunque) perche' in genere gli italiani che vivono qua sono molto meglio dei turisti.
Personalmente trovo il lavorare in grandi strutture alberghiere (intendo con molti clienti giornalieri) faccia capire cose che altrimenti non si capiscono. Questo vale soprattutto per me. Da quando ho smesso di lavorarci, come conosco persone di varie nazioni? O viaggiando (e allora ne conosco di un paese solo, o per poco tempo, in genere) o incontrando chi vive qua (e allora sono sempre persone speciali, l' emigrato non e' mai il tipico rappresentante di un paese, infatti se ne va), o il turista. Il vero rappresentante del paese e' il turista (soprattutto se europeo, di altri continenti ci sono molti veri rappresentanti che non incontri mai, visto che non molti viaggiano andando in altri continenti). Ma i turisti che conosci nella vita normale sono pochi, e spesso te li scegli tu (in ambienti che frequenti, chi ti ispira per caso, ecc). Insomma, a meno di non viaggiare molto stando mesi nei posti dove si va, per me il modo migliore per conoscere come sono le persone di altri paesi e' lavorare in posti dove ne vedi passare diverse decine, se non centinaia, ogni mese.
Quando lo facevo, beh, pensavo che la maggioranza dei pregiudizi sono giusti. Adesso che non ci lavoro, mi viene da dire 'ma no, ognuno e' diverso, non si puo' generalizzare'. In realta' , ognuno e' certo diverso, ma per me si puo generalizzare eccome. Il problema e' approcciare una persona giudicandolo prima in base alla generalizzazione, o giudicare un singolo fatto in base ad essa. Questo e in giusto, ma spesso, peraltro, si indovina.
non generalizzare le persone, ma lasciare che si generalizzino da sole.