"sono tutti razzisti"uglygeek ha scritto:Dimmi cosa ho scritto di inesatto.Nickognito ha scritto:Dai, ugly, a sentir te gli americani fanno tutti schifo, via
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solo io conoscero' 20 americani non razzisti, su. E su 20 che ne conosco in tutto
"sono tutti razzisti"uglygeek ha scritto:Dimmi cosa ho scritto di inesatto.Nickognito ha scritto:Dai, ugly, a sentir te gli americani fanno tutti schifo, via
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Se non altro nel senso che parlano tutti sempre di razza.Nickognito ha scritto:"sono tutti razzisti"uglygeek ha scritto:Dimmi cosa ho scritto di inesatto.Nickognito ha scritto:Dai, ugly, a sentir te gli americani fanno tutti schifo, via
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solo io conoscero' 20 americani non razzisti, su. E su 20 che ne conosco in tutto
L'americano medio non viaggia, di solito non ha neanche il passaporto.Nickognito ha scritto:Credo di non aver mai sentito parlare di razza nessun americano che conosco. Certo, quelli che vengono qui sono spesso diversi. Ma mi sa che esageri.
L'americano medio sarà come dici tu. Tutti gli americani no. Comunque quasi il 50 per cento degli americani ha il passaporto. Non credo che molti più europei siano usciti dall'Europauglygeek ha scritto:L'americano medio non viaggia, di solito non ha neanche il passaporto.Nickognito ha scritto:Credo di non aver mai sentito parlare di razza nessun americano che conosco. Certo, quelli che vengono qui sono spesso diversi. Ma mi sa che esageri.
RAZZISTA!!!alessandro ha scritto:Una cosa che noto sempre degli americani è che nascono in uno stato, risiedono in un altro sempre.
Gli italiani di solito nascono e vivono tutta la vita nell’arco di pochi chilometri, tolti i meridionali che abitano di solito a milano e provincia.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
È una constatazione. Soprattutto i vecchi del nord nascono e muoiono nello stesso posto. (Pure io sono nato e vissuto nello stesso luogo o poco distante)Johnny Rex ha scritto:RAZZISTA!!!alessandro ha scritto:Una cosa che noto sempre degli americani è che nascono in uno stato, risiedono in un altro sempre.
Gli italiani di solito nascono e vivono tutta la vita nell’arco di pochi chilometri, tolti i meridionali che abitano di solito a milano e provincia.
F.F.
Ti autoconsideri già vecchio,bene (cioè male)alessandro ha scritto:È una constatazione. Soprattutto i vecchi del nord nascono e muoiono nello stesso posto. (Pure io sono nato e vissuto nello stesso luogo o poco distante)Johnny Rex ha scritto:RAZZISTA!!!alessandro ha scritto:Una cosa che noto sempre degli americani è che nascono in uno stato, risiedono in un altro sempre.
Gli italiani di solito nascono e vivono tutta la vita nell’arco di pochi chilometri, tolti i meridionali che abitano di solito a milano e provincia.
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Trovo questo giudizio un po' ingiusto.Shakespeare ha scritto:Gli italiani son casoni come pochi, si attaccano a casa famiglia amici
L'indipendenza e il girovagare, il conoscere nuovi mondi, nuovi amici, è importante fuori dall'Italia, ma senza lasciare il lato affettivo in disparte, anzi. C'è sicuramente più spirito d'avventura e l'affettività è a prescindere dalla presenza fisica.
Sono anni luce più avanti di noi.
Osservazioni Uglygeekiane direi pertinenti ,comunque il discorso familiesco più che un esclusiva mi sembra un qualcosa comune un po' a tutte le zone latino/cattoliche ,pure francesi e spagnoli non mi pare amino tantissimo viaggiare (sparo senza sapere nulla,eh..) . La Grecia al riguardo mi sembra molto più simile all' Italia che non la Croazia.uglygeek ha scritto:Trovo questo giudizio un po' ingiusto.Shakespeare ha scritto:Gli italiani son casoni come pochi, si attaccano a casa famiglia amici
L'indipendenza e il girovagare, il conoscere nuovi mondi, nuovi amici, è importante fuori dall'Italia, ma senza lasciare il lato affettivo in disparte, anzi. C'è sicuramente più spirito d'avventura e l'affettività è a prescindere dalla presenza fisica.
Sono anni luce più avanti di noi.
E' vero che da noi l'albero della famiglia ha radici molto forti, e sradicarsi fa piu' male. Parlando con amici stranieri a volte ho avuto l'impressione che per loro la situazione fosse diversa, i rapporti con genitori e fratelli un po' piu' distaccati che nella nostra cultura.
Ma comunque le persone agiscono quasi sempre per motivi razionali. Il fatto e' che in Italia "si vive" soprattutto di relazioni. E' importante chi conosci, chi conosce la tua famiglia, e questo vale un po' per tutto. Per questo spesso non e' molto utile cambiare citta', da noi. E' piu' quello che si perde che quello che si trova. Poi certo, per certi lavori (finanza, editoria, ecc) conviene trasferirsi a Milano, per altri magari a Roma, ma in generale le opportunita' sono poche dappertutto.
Non e' quindi questione di spirito di avventura, e' che spostarsi da una citta' all'altra in Italia spesso non serve a molto. Invece non appena e' diventato conveniente trasferirsi all'estero per cercare un buon lavoro molti giovani italiani lo hanno fatto in massa; (prima del covid, almeno) c'erano neolaureati che non cercavano nemmeno lavoro in Italia, mandavano i CV direttamente all'estero. Ad un certo punto si stimava la presenza di piu' di 600 mila italiani a Londra, ce n'erano piu' che a Genova (!) Ora saranno molti meno, immagino. Ed e' molto piu' facile per un americano spostarsi da San Francisco a New York che per un italiano andare a vivere a Berlino o a Londra, ovviamente, anche se la distanza e' maggiore.
Ma e' anche per questo che lavorare all'estero non serve affatto per avere poi successo in Italia una volta tornati: stando via non si crea quel capitale di relazioni che da noi e' fondamentale.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Non parlavo di relazioni sessuali.Nickognito ha scritto:Latine, piu' che cattoliche, i polacchi viaggiano eccome.
Tutto vero quello che dite di relazioni al lavoro e famiglia, pero' direi che in generale, piu' vivi di relazioni meno hai bisogno della famiglia. La famiglia e' particolarmente importante per chi, senza di essa, e' solo senza relazioni. Per chi ha molte relazioni, la lontananza del genitore, figlio o fratello conta molto di meno.
Giusto, e ovviamente pure austriaci e tedeschi del sud .Nickognito ha scritto:Latine, piu' che cattoliche, i polacchi viaggiano eccome.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
nemmeno io parlavo di relazioni sessuali. Dicevo che si', le relazioni nel lavoro contano, ma in generale, nella vita, non nel lavoro, piu' relazioni hai meno importante per te e' la famiglia. Se tu hai molti amici, ti vedi con i vicini, esci nel quartiere, sei in contatto con i colleghi dopo il lavoro, esci la sera in piazza, non hai molta necessita' di vedere genitori, figli, fratelli... Se vivi in un appartamento e lavori da casa, non hai amici, i condomini e vicini non li conosci, allora, che tu sia da solo, in coppia o con figli, hai molto piu' bisogno dei familiari, perche' non hai nessun altro.uglygeek ha scritto:Non parlavo di relazioni sessuali.Nickognito ha scritto:Latine, piu' che cattoliche, i polacchi viaggiano eccome.
Tutto vero quello che dite di relazioni al lavoro e famiglia, pero' direi che in generale, piu' vivi di relazioni meno hai bisogno della famiglia. La famiglia e' particolarmente importante per chi, senza di essa, e' solo senza relazioni. Per chi ha molte relazioni, la lontananza del genitore, figlio o fratello conta molto di meno.
Parlavo dello zio che conosce il segretario del partito locale che e' amico del sottosegretario a Roma e ti fa trovare un lavoro. O del genitore che gioca a tennis con l'avvocato che poi ti fa fare praticantato nel suo studio. Relazioni in senso lato, il giro di amicizie e conoscenze che una famiglia radicata da generazioni nel territorio spesso ha (non sempre ovviamente).
Credo che chiunque abbia messo piede in un'universita' italiana sa bene di cosa parlo: tra la cugina dell'amante del barone, che non ha mai pubblicato un articolo e la ricercatrice famosa che ha lavorato per anni al MIT ma vuole tornare in Italia chi vince il concorso? Ma anche senza fare giochi sporchi, in Italia avere una rete di conoscenze e' molto utile per qualsiasi attivita'. Non e' questione di essere simpatici.
Mai sentito nessuno rispondere con la citta'. Tutti il paese, sempre. A meno che non parli tra connazionali, ovvio. Se ci incontriamo tra italiani a Roma dico 'sono di Firenze' certo non dico 'sono italiano'.paoolino ha scritto:L'idea che ho io è che in generale in Europa siamo decisamente più statici rispetto agli Stati Uniti perché ci sono due muri: linguistico e culturale.
Quello culturale non solo tra diversi Stati, ma anche all'interno di una stessa nazione, anche in nazioni piccole.
Nella mia esperienza di studente negli stati uniti in una scuola internazionale, notavo come noi europei alla domanda "di dove sei?" tendiamo a rispondere prima di tutto con la città di provenienza e non con la nazione.
Ok, ma se sei di grandi città, credo che in America sia più famosa Roma che l’italiapaoolino ha scritto:L'idea che ho io è che in generale in Europa siamo decisamente più statici rispetto agli Stati Uniti perché ci sono due muri: linguistico e culturale.
Quello culturale non solo tra diversi Stati, ma anche all'interno di una stessa nazione, anche in nazioni piccole.
Nella mia esperienza di studente negli stati uniti in una scuola internazionale, notavo come noi europei alla domanda "di dove sei?" tendiamo a rispondere prima di tutto con la città di provenienza e non con la nazione.
Ma infatti il paragone con gli Stati Uniti andrebbe fatto guardando agli spostamenti interni, da regione a regione, non chi va a vivere all’estero.paoolino ha scritto:L'idea che ho io è che in generale in Europa siamo decisamente più statici rispetto agli Stati Uniti perché ci sono due muri: linguistico e culturale.
Quello culturale non solo tra diversi Stati, ma anche all'interno di una stessa nazione, anche in nazioni piccole.
Nella mia esperienza di studente negli stati uniti in una scuola internazionale, notavo come noi europei alla domanda "di dove sei?" tendiamo a rispondere prima di tutto con la città di provenienza e non con la nazione.
L'Italia e' un caso umano, su dai.alessandro ha scritto:E ancora:
In Italia vivono ancora con mamma e papà il 72 per cento degli uomini e il 59 per cento delle donne tra i 18 e i 34 anni. E aumenta sempre di più il divario tra maschi e femmine: il 17,3% in più dei ragazzi resta a casa rispetto alle loro coetanee tra i 25 e 34 anni. Era il 12,5% nel 2011
Vero. Quando torno in Italia d'estate mi accorgo di un popolo sempre più triste e lamentoso. Secondo me c'entra anche l'invecchiamento della popolazione, non solo il deterioramento delle condizioni economiche.Shakespeare ha scritto: C'è un po' d'inversione di tendenza nell'ultimo ventennio, ma più che altro legata al fatto che vivere in Italia comincia a far schifo. Son tutti tristi, depressi, lamentosi, incazzati.
Proprio così. In certe realtà e Nazioni le relazioni te le costruisci presto extra famiglia proprio poichè questa e meno presente ,e in perfetta circolarità meno bisogno ne avrai anche dopo. Dove la Famiglia è più presente diventa difficile sin dall'inizio costruirsi relazioni fuori di essa e meno ci si affranca dalla stessa più difficile diventa (circolo vizioso).Nickognito ha scritto:
Tutto vero quello che dite di relazioni al lavoro e famiglia, pero' direi che in generale, piu' vivi di relazioni meno hai bisogno della famiglia. La famiglia e' particolarmente importante per chi, senza di essa, e' solo senza relazioni. Per chi ha molte relazioni, la lontananza del genitore, figlio o fratello conta molto di meno.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Quindi è più ricco nel senso che ha più affetti che denaro in senso avido?alessandro ha scritto:Da considerare però che l’italiano medio è più ricco dell’americano medio.
Ne parlava un articolo qualche giorno fa credo sul corriere.
In pratica se dividi il reddito prodotto per il numero di abitanti, l’americano risulta più ricco, ma se prendi l’80% dei cittadini escludendo le code della curva esterne la maggior parte degli italiani è più ricca della maggior parte degli americani.
O ancora , se togli 1% di americani più ricchi e 1% degli italiani più ricchi quello che rimane è messo meglio in Italia.
Di solito l’italiano medio ha la casa di proprietà e ha l’assistenza sanitaria gratis che già è un bel punto di partenza.
Per questo se uno ha ambizione e capacità e preparazione da spendere in America viene valorizzato. Basta vedere lo stipendio medio di medici ingegneri o avvocati in america e in Italia. Ma se uno non ha preparazione e ambizione , il ragionier Rossi con l’impiego fisso che gli permette di mantenere la famiglia e vivere senza pensieri in America farebbe più fatica se trova lavoro.
Qui ha la casa lasciata dai nonni, magari i parenti in Calabria o in Puglia dove fare le vacanze , i genitori che fanno una mano coi figli (un bel risparmio) è una rete di amicizie e parentele.
Anche.Grass ha scritto:Per quanto il campione non possa assolutamente essere rappresentativo, tra amici e conoscenti nessuno è rimasto o si è trasferito per sfruttare le conoscenze o le relazioni familiari a fini lavorativi.
Chi è rimasto lo ha fatto per non stare lontano dalla famiglia, per affetto o per welfare (domani i nonni faranno i babysitter, dopodomani avranno bisogno della mia assistenza). Perchè magari si ha una casa di famiglia, quindi gratis. Un po' per paura di perdere e non ritrovare le amicizie.
Chi è partito lo ha fatto per mancanza di lavoro, per ambizione, per curiosità, per insoddisfazione.
Grass ha scritto:Per quanto il campione non possa assolutamente essere rappresentativo, tra amici e conoscenti nessuno è rimasto o si è trasferito per sfruttare le conoscenze o le relazioni familiari a fini lavorativi.
Chi è rimasto lo ha fatto per non stare lontano dalla famiglia, per affetto o per welfare (domani i nonni faranno i babysitter, dopodomani avranno bisogno della mia assistenza). Perchè magari si ha una casa di famiglia, quindi gratis. Un po' per paura di perdere e non ritrovare le amicizie.
Chi è partito lo ha fatto per mancanza di lavoro, per ambizione, per curiosità, per insoddisfazione.
Sono propio due basi culturali diverse Italia e usa aspetto economico c'entra poco qua perché in Italia se sempre fatto astenzialiso nel senso buono e in America no ci a provato obama ma abbiamo visto come fintoalessandro ha scritto:Anche.Grass ha scritto:Per quanto il campione non possa assolutamente essere rappresentativo, tra amici e conoscenti nessuno è rimasto o si è trasferito per sfruttare le conoscenze o le relazioni familiari a fini lavorativi.
Chi è rimasto lo ha fatto per non stare lontano dalla famiglia, per affetto o per welfare (domani i nonni faranno i babysitter, dopodomani avranno bisogno della mia assistenza). Perchè magari si ha una casa di famiglia, quindi gratis. Un po' per paura di perdere e non ritrovare le amicizie.
Chi è partito lo ha fatto per mancanza di lavoro, per ambizione, per curiosità, per insoddisfazione.
Ecco una parte dell’articolo che dicevo:
Ma non è un vero paradosso, è il fatto concreto che la ricchezza è concentrata nelle mani di molto pochi. Non è che gli americani sembrino più poveri perché abbiano gusti diversi, si vestano male, o non badino alla casa: è proprio vero che in generale sono più poveri degli italiani.
Ci sono alcune facili considerazioni che seguono immediatamente. Immaginiamo di avere la scelta di poter essere trasportati in America, e arrivare nella stessa posizione relativa sulla scala economica che abbiamo in Italia: cioè nel 10% dei più poveri se siamo nel 10% dei più poveri, e così via. Ci converrebbe, economicamente? La risposta è chiara: per la maggioranza degli italiani, decisamente no. Se il sistema politico, economico e sociale italiano si avvicinasse a quello americano, ci guadagnerebbero gli italiani? Risposta: i pochi molto ricchi sì, ma la maggioranza degli italiani ne avrebbe una perdita economica.
Questo risultato è indipendente dalle vistose differenze dei due sistemi sociali: per esempio il fatto che in Italia la sanità è pubblica, il costo dell’educazione è coperto in larga misura dallo Stato, esistono ammortizzatori sociali molto più efficaci eccetera, tutte cose che in America non ci sono. Anche indipendentemente da queste differenze sociali profonde, per la maggioranza dei cittadini è economicamente più conveniente essere in un sistema politico sociale come quello italiano che non in uno come quello americano. Con tutti i disastri italiani, viviamo in un Paese dove la maggior parte della popolazione è economicamente quasi una volta e mezzo più agiata che la maggioranza della popolazione del Paese più potente del mondo.
Diciamo che se ha una buona ragione per partire, ambizione, possibilità di guadagnare bene, il giovane italiano prende e parte e va all’estero come e più degli altri, non è affatto bamboccione.Shakespeare ha scritto:L'Italia e' un caso umano, su dai.alessandro ha scritto:E ancora:
In Italia vivono ancora con mamma e papà il 72 per cento degli uomini e il 59 per cento delle donne tra i 18 e i 34 anni. E aumenta sempre di più il divario tra maschi e femmine: il 17,3% in più dei ragazzi resta a casa rispetto alle loro coetanee tra i 25 e 34 anni. Era il 12,5% nel 2011
Si parlava di latini, non so' gli spagnoli, ma i francesi si muovono eccome, per non parlare dell'america latina dove se stai lì sei quasi un'eccezione.
Qui non si parla di spostamenti di più o meno chilometri o all'interno di una nazione, ma di essere accoccolati nelle proprie sicurezze, famiglia amici quartiere città.
C'è un po' d'inversione di tendenza nell'ultimo ventennio, ma più che altro legata al fatto che vivere in Italia comincia a far schifo. Son tutti tristi, depressi, lamentosi, incazzati.