TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Nickognito »

uglygeek ha scritto:
Nickognito ha scritto:Dai, ugly, a sentir te gli americani fanno tutti schifo, via :)
Dimmi cosa ho scritto di inesatto.
.
"sono tutti razzisti"

solo io conoscero' 20 americani non razzisti, su. E su 20 che ne conosco in tutto :)
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da uglygeek »

Nickognito ha scritto:
uglygeek ha scritto:
Nickognito ha scritto:Dai, ugly, a sentir te gli americani fanno tutti schifo, via :)
Dimmi cosa ho scritto di inesatto.
.
"sono tutti razzisti"

solo io conoscero' 20 americani non razzisti, su. E su 20 che ne conosco in tutto :)
Se non altro nel senso che parlano tutti sempre di razza.
Se questo e' il risultato di essere un melting pot, forse e' meglio non esserlo.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Nickognito »

Credo di non aver mai sentito parlare di razza nessun americano che conosco. Certo, quelli che vengono qui sono spesso diversi. Ma mi sa che esageri.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da uglygeek »

Nickognito ha scritto:Credo di non aver mai sentito parlare di razza nessun americano che conosco. Certo, quelli che vengono qui sono spesso diversi. Ma mi sa che esageri.
L'americano medio non viaggia, di solito non ha neanche il passaporto.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Nickognito »

uglygeek ha scritto:
Nickognito ha scritto:Credo di non aver mai sentito parlare di razza nessun americano che conosco. Certo, quelli che vengono qui sono spesso diversi. Ma mi sa che esageri.
L'americano medio non viaggia, di solito non ha neanche il passaporto.
L'americano medio sarà come dici tu. Tutti gli americani no. Comunque quasi il 50 per cento degli americani ha il passaporto. Non credo che molti più europei siano usciti dall'Europa
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da alessandro »

Una cosa che noto sempre degli americani è che nascono in uno stato, risiedono in un altro sempre.
Gli italiani di solito nascono e vivono tutta la vita nell’arco di pochi chilometri, tolti i meridionali che abitano di solito a milano e provincia.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Johnny Rex »

alessandro ha scritto:Una cosa che noto sempre degli americani è che nascono in uno stato, risiedono in un altro sempre.
Gli italiani di solito nascono e vivono tutta la vita nell’arco di pochi chilometri, tolti i meridionali che abitano di solito a milano e provincia.
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Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da alessandro »

Johnny Rex ha scritto:
alessandro ha scritto:Una cosa che noto sempre degli americani è che nascono in uno stato, risiedono in un altro sempre.
Gli italiani di solito nascono e vivono tutta la vita nell’arco di pochi chilometri, tolti i meridionali che abitano di solito a milano e provincia.
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È una constatazione. Soprattutto i vecchi del nord nascono e muoiono nello stesso posto. (Pure io sono nato e vissuto nello stesso luogo o poco distante)
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Johnny Rex »

alessandro ha scritto:
Johnny Rex ha scritto:
alessandro ha scritto:Una cosa che noto sempre degli americani è che nascono in uno stato, risiedono in un altro sempre.
Gli italiani di solito nascono e vivono tutta la vita nell’arco di pochi chilometri, tolti i meridionali che abitano di solito a milano e provincia.
RAZZISTA!!!

F.F.
È una constatazione. Soprattutto i vecchi del nord nascono e muoiono nello stesso posto. (Pure io sono nato e vissuto nello stesso luogo o poco distante)
Ti autoconsideri già vecchio,bene (cioè male) :)

Comunque sì, Mobilità Italiana molto bassa, vorrei vedere dati di altre nazioni europee. Francia e Germania, sopratutto.

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da uglygeek »

Una delle ragioni e' il college: gli americani sono abituati a studiare a centinaia di km dalla casa dei genitori, e quindi ad andare a vivere da soli. Le distanze sono tali che e' difficile fare i pendolari al college, poi non sempre si puo' andare nel college che si vuole, e a quel punto molti vanno in un altro stato. Poi negli Stati Uniti molti cambiano stato per fare il lavoro che vogliono.

In Italia i giovani difficilmente lasciano casa, e anche da adulti non e' che cambiare citta' serva a molto: come non si trova lavoro a Firenze cosi' non si trova lavoro a Genova, allora cosa ti sposti a fare? C'e' ancora un po' di mobilita' sud -> nord per cercare maggiori opportunita' ma e' molto minore che negli anni '60. Poi nella propria citta' gli italiani hanno una rete di contatti, parenti, conoscenti che e' molto importante.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Shakespeare »

Gli italiani son casoni come pochi, si attaccano a casa famiglia amici
L'indipendenza e il girovagare, il conoscere nuovi mondi, nuovi amici, è importante fuori dall'Italia, ma senza lasciare il lato affettivo in disparte, anzi. C'è sicuramente più spirito d'avventura e l'affettività è a prescindere dalla presenza fisica.
Sono anni luce più avanti di noi.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da uglygeek »

Shakespeare ha scritto:Gli italiani son casoni come pochi, si attaccano a casa famiglia amici
L'indipendenza e il girovagare, il conoscere nuovi mondi, nuovi amici, è importante fuori dall'Italia, ma senza lasciare il lato affettivo in disparte, anzi. C'è sicuramente più spirito d'avventura e l'affettività è a prescindere dalla presenza fisica.
Sono anni luce più avanti di noi.
Trovo questo giudizio un po' ingiusto.
E' vero che da noi l'albero della famiglia ha radici molto forti, e sradicarsi fa piu' male. Parlando con amici stranieri a volte ho avuto l'impressione che per loro la situazione fosse diversa, i rapporti con genitori e fratelli un po' piu' distaccati che nella nostra cultura.

Ma comunque le persone agiscono quasi sempre per motivi razionali. Il fatto e' che in Italia "si vive" soprattutto di relazioni. E' importante chi conosci, chi conosce la tua famiglia, e questo vale un po' per tutto. Per questo spesso non e' molto utile cambiare citta', da noi. E' piu' quello che si perde che quello che si trova. Poi certo, per certi lavori (finanza, editoria, ecc) conviene trasferirsi a Milano, per altri magari a Roma, ma in generale le opportunita' sono poche dappertutto.

Non e' quindi questione di spirito di avventura, e' che spostarsi da una citta' all'altra in Italia spesso non serve a molto. Invece non appena e' diventato conveniente trasferirsi all'estero per cercare un buon lavoro molti giovani italiani lo hanno fatto in massa; (prima del covid, almeno) c'erano neolaureati che non cercavano nemmeno lavoro in Italia, mandavano i CV direttamente all'estero. Ad un certo punto si stimava la presenza di piu' di 600 mila italiani a Londra, ce n'erano piu' che a Genova (!) Ora saranno molti meno, immagino. Ed e' molto piu' facile per un americano spostarsi da San Francisco a New York che per un italiano andare a vivere a Berlino o a Londra, ovviamente, anche se la distanza e' maggiore.
Ma e' anche per questo che lavorare all'estero non serve affatto per avere poi successo in Italia una volta tornati: stando via non si crea quel capitale di relazioni che da noi e' fondamentale.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Johnny Rex »

uglygeek ha scritto:
Shakespeare ha scritto:Gli italiani son casoni come pochi, si attaccano a casa famiglia amici
L'indipendenza e il girovagare, il conoscere nuovi mondi, nuovi amici, è importante fuori dall'Italia, ma senza lasciare il lato affettivo in disparte, anzi. C'è sicuramente più spirito d'avventura e l'affettività è a prescindere dalla presenza fisica.
Sono anni luce più avanti di noi.
Trovo questo giudizio un po' ingiusto.
E' vero che da noi l'albero della famiglia ha radici molto forti, e sradicarsi fa piu' male. Parlando con amici stranieri a volte ho avuto l'impressione che per loro la situazione fosse diversa, i rapporti con genitori e fratelli un po' piu' distaccati che nella nostra cultura.

Ma comunque le persone agiscono quasi sempre per motivi razionali. Il fatto e' che in Italia "si vive" soprattutto di relazioni. E' importante chi conosci, chi conosce la tua famiglia, e questo vale un po' per tutto. Per questo spesso non e' molto utile cambiare citta', da noi. E' piu' quello che si perde che quello che si trova. Poi certo, per certi lavori (finanza, editoria, ecc) conviene trasferirsi a Milano, per altri magari a Roma, ma in generale le opportunita' sono poche dappertutto.

Non e' quindi questione di spirito di avventura, e' che spostarsi da una citta' all'altra in Italia spesso non serve a molto. Invece non appena e' diventato conveniente trasferirsi all'estero per cercare un buon lavoro molti giovani italiani lo hanno fatto in massa; (prima del covid, almeno) c'erano neolaureati che non cercavano nemmeno lavoro in Italia, mandavano i CV direttamente all'estero. Ad un certo punto si stimava la presenza di piu' di 600 mila italiani a Londra, ce n'erano piu' che a Genova (!) Ora saranno molti meno, immagino. Ed e' molto piu' facile per un americano spostarsi da San Francisco a New York che per un italiano andare a vivere a Berlino o a Londra, ovviamente, anche se la distanza e' maggiore.
Ma e' anche per questo che lavorare all'estero non serve affatto per avere poi successo in Italia una volta tornati: stando via non si crea quel capitale di relazioni che da noi e' fondamentale.
Osservazioni Uglygeekiane direi pertinenti ,comunque il discorso familiesco più che un esclusiva mi sembra un qualcosa comune un po' a tutte le zone latino/cattoliche ,pure francesi e spagnoli non mi pare amino tantissimo viaggiare (sparo senza sapere nulla,eh..) . La Grecia al riguardo mi sembra molto più simile all' Italia che non la Croazia.

Il Vivere sulle relazioni ,detto che anche qui penso sia un discorso globale, di fatto 1) Taglia fuori sempre più persone che lavorano/vivono da e a casa (NEET ma non solo) 2) va comunque a scapito della Competenza, comunque la si vuole vedere. Un Competente con poca socievolezza e relazioni avrà comunque meno consensi del ben introdotto meno competente, che ti fa la cazzata ma è simpatico

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Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Johnny Rex »

Mi rendo conto sempre più di quanto il Nord Italia sia comunque qualcosa di diverso dal resto della nazione ,pur essendone accomunato da varie cose ( Cattolicesimo e appunto scarsa predisposizione a muoversi in primis) ,per certi versi per fortuna e per altri meno.

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Nickognito »

Latine, piu' che cattoliche, i polacchi viaggiano eccome.

Tutto vero quello che dite di relazioni al lavoro e famiglia, pero' direi che in generale, piu' vivi di relazioni meno hai bisogno della famiglia. La famiglia e' particolarmente importante per chi, senza di essa, e' solo senza relazioni. Per chi ha molte relazioni, la lontananza del genitore, figlio o fratello conta molto di meno.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da uglygeek »

Nickognito ha scritto:Latine, piu' che cattoliche, i polacchi viaggiano eccome.

Tutto vero quello che dite di relazioni al lavoro e famiglia, pero' direi che in generale, piu' vivi di relazioni meno hai bisogno della famiglia. La famiglia e' particolarmente importante per chi, senza di essa, e' solo senza relazioni. Per chi ha molte relazioni, la lontananza del genitore, figlio o fratello conta molto di meno.
Non parlavo di relazioni sessuali.

Parlavo dello zio che conosce il segretario del partito locale che e' amico del sottosegretario a Roma e ti fa trovare un lavoro. O del genitore che gioca a tennis con il vecchio compagno di scuola ora avvocato che poi ti fa fare praticantato nel suo studio. Relazioni in senso lato, il giro di amicizie e conoscenze che una famiglia radicata da generazioni nel territorio spesso ha (non sempre ovviamente).
Credo che chiunque abbia messo piede in un'universita' italiana sa bene di cosa parlo: tra la cugina dell'amante del barone, che non ha mai pubblicato un articolo e la ricercatrice famosa che ha lavorato per anni al MIT ma vuole tornare in Italia chi vince il concorso? Ma anche senza fare giochi sporchi, in Italia avere una rete di conoscenze e' molto utile per qualsiasi attivita'. Non e' questione di essere simpatici.
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Messaggio da Johnny Rex »

Nickognito ha scritto:Latine, piu' che cattoliche, i polacchi viaggiano eccome.
Giusto, e ovviamente pure austriaci e tedeschi del sud .

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Nickognito »

uglygeek ha scritto:
Nickognito ha scritto:Latine, piu' che cattoliche, i polacchi viaggiano eccome.

Tutto vero quello che dite di relazioni al lavoro e famiglia, pero' direi che in generale, piu' vivi di relazioni meno hai bisogno della famiglia. La famiglia e' particolarmente importante per chi, senza di essa, e' solo senza relazioni. Per chi ha molte relazioni, la lontananza del genitore, figlio o fratello conta molto di meno.
Non parlavo di relazioni sessuali.

Parlavo dello zio che conosce il segretario del partito locale che e' amico del sottosegretario a Roma e ti fa trovare un lavoro. O del genitore che gioca a tennis con l'avvocato che poi ti fa fare praticantato nel suo studio. Relazioni in senso lato, il giro di amicizie e conoscenze che una famiglia radicata da generazioni nel territorio spesso ha (non sempre ovviamente).
Credo che chiunque abbia messo piede in un'universita' italiana sa bene di cosa parlo: tra la cugina dell'amante del barone, che non ha mai pubblicato un articolo e la ricercatrice famosa che ha lavorato per anni al MIT ma vuole tornare in Italia chi vince il concorso? Ma anche senza fare giochi sporchi, in Italia avere una rete di conoscenze e' molto utile per qualsiasi attivita'. Non e' questione di essere simpatici.
nemmeno io parlavo di relazioni sessuali. Dicevo che si', le relazioni nel lavoro contano, ma in generale, nella vita, non nel lavoro, piu' relazioni hai meno importante per te e' la famiglia. Se tu hai molti amici, ti vedi con i vicini, esci nel quartiere, sei in contatto con i colleghi dopo il lavoro, esci la sera in piazza, non hai molta necessita' di vedere genitori, figli, fratelli... Se vivi in un appartamento e lavori da casa, non hai amici, i condomini e vicini non li conosci, allora, che tu sia da solo, in coppia o con figli, hai molto piu' bisogno dei familiari, perche' non hai nessun altro.

Sul lavoro per me il discorso e' semplice: meno relazioni servono per trovarlo, meglio e', per me. :)
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da uglygeek »

Si' ma l'Italia e' come e' non come vorremmo che fosse.
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Messaggio da paoolino »

L'idea che ho io è che in generale in Europa siamo decisamente più statici rispetto agli Stati Uniti perché ci sono due muri: linguistico e culturale.
Quello culturale non solo tra diversi Stati, ma anche all'interno di una stessa nazione, anche in nazioni piccole.

Nella mia esperienza di studente negli stati uniti in una scuola internazionale, notavo come noi europei alla domanda "di dove sei?" tendiamo a rispondere prima di tutto con la città di provenienza e non con la nazione.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Nickognito »

paoolino ha scritto:L'idea che ho io è che in generale in Europa siamo decisamente più statici rispetto agli Stati Uniti perché ci sono due muri: linguistico e culturale.
Quello culturale non solo tra diversi Stati, ma anche all'interno di una stessa nazione, anche in nazioni piccole.

Nella mia esperienza di studente negli stati uniti in una scuola internazionale, notavo come noi europei alla domanda "di dove sei?" tendiamo a rispondere prima di tutto con la città di provenienza e non con la nazione.
Mai sentito nessuno rispondere con la citta'. Tutti il paese, sempre. A meno che non parli tra connazionali, ovvio. Se ci incontriamo tra italiani a Roma dico 'sono di Firenze' certo non dico 'sono italiano'.

Comunque qua il 10% dei lavoratori e' straniero. Molto meno degli Stati Uniti, ma non solo per movimento interno, arriva anche molta meno gente da fuori continente.
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Messaggio da alessandro »

paoolino ha scritto:L'idea che ho io è che in generale in Europa siamo decisamente più statici rispetto agli Stati Uniti perché ci sono due muri: linguistico e culturale.
Quello culturale non solo tra diversi Stati, ma anche all'interno di una stessa nazione, anche in nazioni piccole.

Nella mia esperienza di studente negli stati uniti in una scuola internazionale, notavo come noi europei alla domanda "di dove sei?" tendiamo a rispondere prima di tutto con la città di provenienza e non con la nazione.
Ok, ma se sei di grandi città, credo che in America sia più famosa Roma che l’italia :D

Però è vero, vero anche la rete sociale per il lavoro che in una parola si può riassumere con “raccomandazione”
Vero anche la lingua e cultura ci metterei anche cibo.

Vero anche i legami affettivi familiari, se ricordo bene il 60% degli italiani vive a meno di 1 km dalla mamma.
(Non ricordo il dato esatto ma è una cosa del genere) i film americani dove la regola è che genitori e i 3-4 figli vivono tutti in stati diversi e si vedono solo al ringraziamento e si sentono al telefono 2 volte l’anno, da noi è l’eccezione assoluta.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da uglygeek »

paoolino ha scritto:L'idea che ho io è che in generale in Europa siamo decisamente più statici rispetto agli Stati Uniti perché ci sono due muri: linguistico e culturale.
Quello culturale non solo tra diversi Stati, ma anche all'interno di una stessa nazione, anche in nazioni piccole.

Nella mia esperienza di studente negli stati uniti in una scuola internazionale, notavo come noi europei alla domanda "di dove sei?" tendiamo a rispondere prima di tutto con la città di provenienza e non con la nazione.
Ma infatti il paragone con gli Stati Uniti andrebbe fatto guardando agli spostamenti interni, da regione a regione, non chi va a vivere all’estero.
Quanti americani vanno a lavorare all’estero? Quanti conoscono bene una seconda lingua? Non c’è confronto, se si guarda a quanti giovani italiani ora parlano le lingue e lavorano all’estero, e non parlo solo di inglese e Londra, ho parenti e amici che parlano correttamente il cinese e lavoravano ad Hong Kong.
Credo che anzi, guardando all’emigrazione per lavoro, non ci sia paragone nemmeno con paesi come Francia, Germania e Gran Bretagna (che anche loro non imparano una seconda lingua neanche morti).
Noi non siamo poi così statici come ci dipingono. Non più come in passato, comunque.

È interessante quello che dici sul muro culturale all’interno della stessa nazione, in effetti un po’ di differenza c’è, trasferirsi dal nord al sud o viceversa inizialmente è un bello shock. Però è più o meno vero anche in altri paesi, credo.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da alessandro »

Certo che se consideriamo gli usa come una nazione allo stregua dell’italia, vanno all’estero più gli italiani che gli americani forse perché in usa di possibilità di lavoro di ogni livello non mancano.

Se però si considerano i km di distanza dalla case natale le cose cambiano, io vedo centinaia di documenti ogni mese e la sensazione è quella.
Poi, ho i passaporti di chi viaggia appunto.
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Messaggio da alessandro »

E ancora:
In Italia vivono ancora con mamma e papà il 72 per cento degli uomini e il 59 per cento delle donne tra i 18 e i 34 anni. E aumenta sempre di più il divario tra maschi e femmine: il 17,3% in più dei ragazzi resta a casa rispetto alle loro coetanee tra i 25 e 34 anni. Era il 12,5% nel 2011
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Shakespeare »

alessandro ha scritto:E ancora:
In Italia vivono ancora con mamma e papà il 72 per cento degli uomini e il 59 per cento delle donne tra i 18 e i 34 anni. E aumenta sempre di più il divario tra maschi e femmine: il 17,3% in più dei ragazzi resta a casa rispetto alle loro coetanee tra i 25 e 34 anni. Era il 12,5% nel 2011
L'Italia e' un caso umano, su dai.
Si parlava di latini, non so' gli spagnoli, ma i francesi si muovono eccome, per non parlare dell'america latina dove se stai lì sei quasi un'eccezione.
Qui non si parla di spostamenti di più o meno chilometri o all'interno di una nazione, ma di essere accoccolati nelle proprie sicurezze, famiglia amici quartiere città.
C'è un po' d'inversione di tendenza nell'ultimo ventennio, ma più che altro legata al fatto che vivere in Italia comincia a far schifo. Son tutti tristi, depressi, lamentosi, incazzati.
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Messaggio da s&v »

Shakespeare ha scritto: C'è un po' d'inversione di tendenza nell'ultimo ventennio, ma più che altro legata al fatto che vivere in Italia comincia a far schifo. Son tutti tristi, depressi, lamentosi, incazzati.
Vero. Quando torno in Italia d'estate mi accorgo di un popolo sempre più triste e lamentoso. Secondo me c'entra anche l'invecchiamento della popolazione, non solo il deterioramento delle condizioni economiche.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Nickognito »

Piu' lamentoso che triste per me. Lamentarsi e' proprio una caratteristica di molti italiani (anche che vivono all'estero). Invece su tristezza e depressione credo che stiamo nella media.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Johnny Rex »

Nickognito ha scritto:
Tutto vero quello che dite di relazioni al lavoro e famiglia, pero' direi che in generale, piu' vivi di relazioni meno hai bisogno della famiglia. La famiglia e' particolarmente importante per chi, senza di essa, e' solo senza relazioni. Per chi ha molte relazioni, la lontananza del genitore, figlio o fratello conta molto di meno.
Proprio così. In certe realtà e Nazioni le relazioni te le costruisci presto extra famiglia proprio poichè questa e meno presente ,e in perfetta circolarità meno bisogno ne avrai anche dopo. Dove la Famiglia è più presente diventa difficile sin dall'inizio costruirsi relazioni fuori di essa e meno ci si affranca dalla stessa più difficile diventa (circolo vizioso).

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alessandro
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da alessandro »

Da considerare però che l’italiano medio è più ricco dell’americano medio.
Ne parlava un articolo qualche giorno fa credo sul corriere.
In pratica se dividi il reddito prodotto per il numero di abitanti, l’americano risulta più ricco, ma se prendi l’80% dei cittadini escludendo le code della curva esterne la maggior parte degli italiani è più ricca della maggior parte degli americani.

O ancora , se togli 1% di americani più ricchi e 1% degli italiani più ricchi quello che rimane è messo meglio in Italia.

Di solito l’italiano medio ha la casa di proprietà e ha l’assistenza sanitaria gratis che già è un bel punto di partenza.

Per questo se uno ha ambizione e capacità e preparazione da spendere in America viene valorizzato. Basta vedere lo stipendio medio di medici ingegneri o avvocati in america e in Italia. Ma se uno non ha preparazione e ambizione , il ragionier Rossi con l’impiego fisso che gli permette di mantenere la famiglia e vivere senza pensieri in America farebbe più fatica se trova lavoro.
Qui ha la casa lasciata dai nonni, magari i parenti in Calabria o in Puglia dove fare le vacanze , i genitori che fanno una mano coi figli (un bel risparmio) è una rete di amicizie e parentele.
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Grass
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Grass »

Per quanto il campione non possa assolutamente essere rappresentativo, tra amici e conoscenti nessuno è rimasto o si è trasferito per sfruttare le conoscenze o le relazioni familiari a fini lavorativi.
Chi è rimasto lo ha fatto per non stare lontano dalla famiglia, per affetto o per welfare (domani i nonni faranno i babysitter, dopodomani avranno bisogno della mia assistenza). Perchè magari si ha una casa di famiglia, quindi gratis. Un po' per paura di perdere e non ritrovare le amicizie.
Chi è partito lo ha fatto per mancanza di lavoro, per ambizione, per curiosità, per insoddisfazione.
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Re: RE: Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da nico 1986 »

alessandro ha scritto:Da considerare però che l’italiano medio è più ricco dell’americano medio.
Ne parlava un articolo qualche giorno fa credo sul corriere.
In pratica se dividi il reddito prodotto per il numero di abitanti, l’americano risulta più ricco, ma se prendi l’80% dei cittadini escludendo le code della curva esterne la maggior parte degli italiani è più ricca della maggior parte degli americani.

O ancora , se togli 1% di americani più ricchi e 1% degli italiani più ricchi quello che rimane è messo meglio in Italia.

Di solito l’italiano medio ha la casa di proprietà e ha l’assistenza sanitaria gratis che già è un bel punto di partenza.

Per questo se uno ha ambizione e capacità e preparazione da spendere in America viene valorizzato. Basta vedere lo stipendio medio di medici ingegneri o avvocati in america e in Italia. Ma se uno non ha preparazione e ambizione , il ragionier Rossi con l’impiego fisso che gli permette di mantenere la famiglia e vivere senza pensieri in America farebbe più fatica se trova lavoro.
Qui ha la casa lasciata dai nonni, magari i parenti in Calabria o in Puglia dove fare le vacanze , i genitori che fanno una mano coi figli (un bel risparmio) è una rete di amicizie e parentele.
Quindi è più ricco nel senso che ha più affetti che denaro in senso avido?
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alessandro
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da alessandro »

Grass ha scritto:Per quanto il campione non possa assolutamente essere rappresentativo, tra amici e conoscenti nessuno è rimasto o si è trasferito per sfruttare le conoscenze o le relazioni familiari a fini lavorativi.
Chi è rimasto lo ha fatto per non stare lontano dalla famiglia, per affetto o per welfare (domani i nonni faranno i babysitter, dopodomani avranno bisogno della mia assistenza). Perchè magari si ha una casa di famiglia, quindi gratis. Un po' per paura di perdere e non ritrovare le amicizie.
Chi è partito lo ha fatto per mancanza di lavoro, per ambizione, per curiosità, per insoddisfazione.
Anche.

Ecco una parte dell’articolo che dicevo:

Ma non è un vero paradosso, è il fatto concreto che la ricchezza è concentrata nelle mani di molto pochi. Non è che gli americani sembrino più poveri perché abbiano gusti diversi, si vestano male, o non badino alla casa: è proprio vero che in generale sono più poveri degli italiani.
Ci sono alcune facili considerazioni che seguono immediatamente. Immaginiamo di avere la scelta di poter essere trasportati in America, e arrivare nella stessa posizione relativa sulla scala economica che abbiamo in Italia: cioè nel 10% dei più poveri se siamo nel 10% dei più poveri, e così via. Ci converrebbe, economicamente? La risposta è chiara: per la maggioranza degli italiani, decisamente no. Se il sistema politico, economico e sociale italiano si avvicinasse a quello americano, ci guadagnerebbero gli italiani? Risposta: i pochi molto ricchi sì, ma la maggioranza degli italiani ne avrebbe una perdita economica.
Questo risultato è indipendente dalle vistose differenze dei due sistemi sociali: per esempio il fatto che in Italia la sanità è pubblica, il costo dell’educazione è coperto in larga misura dallo Stato, esistono ammortizzatori sociali molto più efficaci eccetera, tutte cose che in America non ci sono. Anche indipendentemente da queste differenze sociali profonde, per la maggioranza dei cittadini è economicamente più conveniente essere in un sistema politico sociale come quello italiano che non in uno come quello americano. Con tutti i disastri italiani, viviamo in un Paese dove la maggior parte della popolazione è economicamente quasi una volta e mezzo più agiata che la maggioranza della popolazione del Paese più potente del mondo.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Nickognito »

Grass ha scritto:Per quanto il campione non possa assolutamente essere rappresentativo, tra amici e conoscenti nessuno è rimasto o si è trasferito per sfruttare le conoscenze o le relazioni familiari a fini lavorativi.
Chi è rimasto lo ha fatto per non stare lontano dalla famiglia, per affetto o per welfare (domani i nonni faranno i babysitter, dopodomani avranno bisogno della mia assistenza). Perchè magari si ha una casa di famiglia, quindi gratis. Un po' per paura di perdere e non ritrovare le amicizie.
Chi è partito lo ha fatto per mancanza di lavoro, per ambizione, per curiosità, per insoddisfazione.

Quando ho iniziato un mio lavoro qui nel 2012, il 95% dei nuovi assunti (una sessantina), di ogni nazione, si era trasferito qui per una donna :)
Penso tutti rimangano per avere affetto/welfare (unico motivo per me per tornare). La casa lo capisco meno, la puoi affittare (anche una parte) e ci perdi relativamente. Vivere con i tuoi lo capisco, e' gratis, l'ho fatto per 34 anni e francamente adesso preferisco sbattermi tutto il giorno e vivere in un bilocale piu' che vivere con mio padre con tre piani e giardino. Pero' magari cambiera'.

Per il resto, non credo che la questione sia rimanere consciamente per sfruttare relazioni, e' che magari trovi lavoro cosi' e quindi rimani. La maggior parte degli italiani che conosco all'estero, boh, e' semplicemente andata. I perche' sono spesso complessi. Io sono andato perche' al lavoro, che potevo mantenere in Italia, mi hanno chiesto di andare. Poi per una donna. Poi sono rimasto perche' mi piaceva il posto e per la gatta. Poi perche' avevo un buon lavoro. Molti vanno per fare esperienze. Chi viene qui per un lavoro non e' che necessariamente non ne potesse avere uno in Italia. Io conosco molte persone che sono semplicemente partite. Ci sono certo diverse concause, come per ogni azione. Ma semplicemente per qualcuno e' importante questo aspetto, per altri no. Ad esempio, a molti piace vivere al mare. Se ci nascono, ci restono. Se non ci nascono, si trasferiscono e lasciano la loro terra. A molti piace vivere in una grande citta'. Se ci nascono ci restano, altrimenti se ne vanno. Conosco chi si e' trasferito perche' non piaceva loro la mentalita' del posto (per esempio diversi gay). In generale per molti (non per me) e' importante il luogo dove vivere, che quindi si sceglie (come si sceglie una moglie, per dire, o se avere figli o no, o che lavoro fare). Poco tempo fa parlavo con un cugino della mia ragazza. Aveva un locale a Roma che andava bene, e' sempre stato a Roma. Bambino piccolo, tra i 30 e i 40. Ha detto: ok, a noi va di vivere in Portogallo (ok, moglie spagnola). Basta Roma, vado a vivere in un posto con meno disagi, piu' piccolo, sul mare, si va in Portogallo. Ha chiuso il bar e ha aperto un bar in Portogallo.

A volte si va e basta.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: RE: Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da nico 1986 »

alessandro ha scritto:
Grass ha scritto:Per quanto il campione non possa assolutamente essere rappresentativo, tra amici e conoscenti nessuno è rimasto o si è trasferito per sfruttare le conoscenze o le relazioni familiari a fini lavorativi.
Chi è rimasto lo ha fatto per non stare lontano dalla famiglia, per affetto o per welfare (domani i nonni faranno i babysitter, dopodomani avranno bisogno della mia assistenza). Perchè magari si ha una casa di famiglia, quindi gratis. Un po' per paura di perdere e non ritrovare le amicizie.
Chi è partito lo ha fatto per mancanza di lavoro, per ambizione, per curiosità, per insoddisfazione.
Anche.

Ecco una parte dell’articolo che dicevo:

Ma non è un vero paradosso, è il fatto concreto che la ricchezza è concentrata nelle mani di molto pochi. Non è che gli americani sembrino più poveri perché abbiano gusti diversi, si vestano male, o non badino alla casa: è proprio vero che in generale sono più poveri degli italiani.
Ci sono alcune facili considerazioni che seguono immediatamente. Immaginiamo di avere la scelta di poter essere trasportati in America, e arrivare nella stessa posizione relativa sulla scala economica che abbiamo in Italia: cioè nel 10% dei più poveri se siamo nel 10% dei più poveri, e così via. Ci converrebbe, economicamente? La risposta è chiara: per la maggioranza degli italiani, decisamente no. Se il sistema politico, economico e sociale italiano si avvicinasse a quello americano, ci guadagnerebbero gli italiani? Risposta: i pochi molto ricchi sì, ma la maggioranza degli italiani ne avrebbe una perdita economica.
Questo risultato è indipendente dalle vistose differenze dei due sistemi sociali: per esempio il fatto che in Italia la sanità è pubblica, il costo dell’educazione è coperto in larga misura dallo Stato, esistono ammortizzatori sociali molto più efficaci eccetera, tutte cose che in America non ci sono. Anche indipendentemente da queste differenze sociali profonde, per la maggioranza dei cittadini è economicamente più conveniente essere in un sistema politico sociale come quello italiano che non in uno come quello americano. Con tutti i disastri italiani, viviamo in un Paese dove la maggior parte della popolazione è economicamente quasi una volta e mezzo più agiata che la maggioranza della popolazione del Paese più potente del mondo.
Sono propio due basi culturali diverse Italia e usa aspetto economico c'entra poco qua perché in Italia se sempre fatto astenzialiso nel senso buono e in America no ci a provato obama ma abbiamo visto come finto
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Grass »

Non capirò mai quelli che si trasferiscono all'estero perchè non sopportano la burocrazia italiana.
Cioè, capisco un imprenditore, ma gli altri? Leggendo storie di expat trovi gente che si sbrodola perchè l'anagrafe di tal paese è mille volte più veloce di quella italiana. Io all'anagrafe ci sarò stato al massimo 3 volte negli ultimi 20 anni. Quanto tempo avrò perso, 5 ore? Ho passato più tempo in coda a Wimbledon, e ho pure pagato...
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da uglygeek »

Shakespeare ha scritto:
alessandro ha scritto:E ancora:
In Italia vivono ancora con mamma e papà il 72 per cento degli uomini e il 59 per cento delle donne tra i 18 e i 34 anni. E aumenta sempre di più il divario tra maschi e femmine: il 17,3% in più dei ragazzi resta a casa rispetto alle loro coetanee tra i 25 e 34 anni. Era il 12,5% nel 2011
L'Italia e' un caso umano, su dai.
Si parlava di latini, non so' gli spagnoli, ma i francesi si muovono eccome, per non parlare dell'america latina dove se stai lì sei quasi un'eccezione.
Qui non si parla di spostamenti di più o meno chilometri o all'interno di una nazione, ma di essere accoccolati nelle proprie sicurezze, famiglia amici quartiere città.
C'è un po' d'inversione di tendenza nell'ultimo ventennio, ma più che altro legata al fatto che vivere in Italia comincia a far schifo. Son tutti tristi, depressi, lamentosi, incazzati.
Diciamo che se ha una buona ragione per partire, ambizione, possibilità di guadagnare bene, il giovane italiano prende e parte e va all’estero come e più degli altri, non è affatto bamboccione.
Ma se non ha forti motivazioni lasciare casa solo per lasciare casa in Italia è una scelta più difficile, perché in famiglia si vive bene, perché cambiare città è faticoso ed estraniante e i vantaggi sono pochi.

Abbiamo dimenticato il dato più importante, credo: per vivere da soli ci vuole indipendenza economica e da noi i giovani che trovano un lavoro sono pagati molto poco. Solo dopo diversi anni, semmai, possono raggiungere uno stipendio decente. E vivere in un’altra città costa.
Prendete un ricercatore universitario ad esempio, con quello che prende al massimo riesce a pagarsi una stanza in una casa con altri. Allora meglio stare a casa, potendo.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Nickognito »

Boh, io da single a 1100 euro al mese vivevo benissimo in centro a Firenze, non dico a Enna. Se hai un lavoro vivi tranquillo quasi ovunque. Certo, non con un lavoro precario a Milano. Semplicemente, se vivi in una casa gratis comunque risparmi. :)
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da laplaz »

https://video.repubblica.it/mondo/calif ... 10-S2.3-T1

C'è qualche problema nella polizia USA dai, poi è normale che accadano disastri ben peggiori.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Nickognito »

laplaz hai uglygeek in ignore? :D
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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