alessandro ha scritto:
Infatti volevo dire questo.
[...]
Ad esempio la nostra civiltà che fino al dopoguerra era essenzialmente rurale, era basata su una famiglia plurigenerazionale patriarcale maschilista autoritaria a volte pure violenta. Di contro avere riferimenti chiari culturalmente del ruolo dei componenti della famiglia dava stabilità psicologica so singoli membri, alla famiglia stessa e alla famiglia all’interno della società, con stato e chiesa a fare da contorno e tenere le cose stabili.
Il prete consigliava alla donna di sopportare il marito per il bene della famiglia. Un “ordinamento” oggi quasi inconcepibile (che alcuni soprattutto a destra rimpiangono), eppure bene o male funzionava per raggiungere lo scopo della società di allora nel, da una parte avere chiarezza e coerenza (anche con la tradizione e l’insegnamento religioso )e dall’altra una società facilmente controllabile da proprietari terrieri e regnanti.
La nostra civiltà è stata questa per secoli e è cambiata solo negli anni 60 del novecento con l’industrializzazione, le proteste del 68, la famiglia mononucleare degli appartamenti e degli Uffici e fabbriche.
Quindi quale è la nostra civiltà? Quella rurale e maschilista, quella fascista o quella più democratica ma anche incasinata di oggi?
E deve esserci una implacabile condanna della nostra civiltà pre-contemporanea o può esserci indulgenza?
Io non ho nemmeno parlato di Islam, qui mostri la coda di paglia.
Si era partiti da chiaky che, giustamente, affermava che:
Poi io dico che ognuno ha la sua cultura e gli altri non dovrebbero giudicarla, ma Cristo Santo, sono davvero un paese di merda, è palese.
parlando degli USA. Cosa su cui sono sicuro tu non hai obiezioni.
Io ho ribattuto sulla prima parte, che, sticazzi:
Non è vero che non si devono giudicare le altre culture. Ci sono culture peggiori di altre.
Allora lui ha fatto un esempio che mi ha fatto salire la carogna:
Certo, ma alla fine bisogna anche dire che "contenti loro...". Se a loro piace così, io non abito li per fortuna, alla fine affari loro.
Chi sono io per togliere Rambo e il bang bang agli amerregani o il burka alle donne musulmane.
Chi sono io per togliere il burka anche no, ho pensato, e ho cercato di spiegare che nei paesi arabi (non ho detto musulmani) sono proprio le donne le prime a voler far rispettare queste regole arcaiche, ma lo fanno perche' sono state indottrinate. E che quello che conta e' il benessere delle persone, che e' una cosa anche oggettiva. Ho riportato il classico esempio che fa Sam Harris preso pare davvero da una conversazione vera (spero sia una balla altrimenti sarebbe agghiacciante) per cui portando al limite il discorso di non poter giudicare le altre culture letteralmente non si potrebbe dire che una cultura che per ragioni religiose cava gli occhi a tutti i terzogeniti sbaglia.
Chiaky ha ribadito la sua idea di relativismo culturale, che chi siamo noi per dire che il bikini e' meglio del burka, e poi e' passato alla retorica del buon selvaggio di Rousseau.
Io, sempre senza citare l'Islam, ho fatto notare che anche i primitivi potevano essere delle merde e certamente vivevano di merda, per cui la nostra cultura e' superiore.
Infine siamo arrivati all'esempio del Terzo Reich, altro caso limite per dimostrare che oggettivamente ci sono culture peggiori di altre, e della nostra attuale, che era poi il punto di partenza del discorso.
E tu alessandro vieni fuori un'altra volta con i mille
"e ma allora noi..." che in questo caso sono fuori luogo secondo me.
Poi la cultura di un paese sara' anche una cosa complessa, che
varia nel tempo, eccetera, come dice Rosewall, ma questo non c'entra niente nel discorso, perche' in un certo momento la cultura e' quella. Il ruolo della donna nell'Arabia Saudita o nell'Afghanistan oggi e' quello che e' ed e' peggiore di quello della donna in Svezia o in Italia. Punto. Non ci sono possono essere discussioni,
questo e' bianco e nero.
Mi spiace se questo significa che noi siamo meglio, ma questa frase non dovrebbe essere cosi' difficile da dire:
"noi siamo meglio dei sauditi", in tutto credo, ma sicuramente nel rispetto delle donne. Non e' un'affermazione di destra o di sinistra, e' un dato di fatto.
Che poi 100 anni fa fossimo un po' sauditi anche noi e' vero, in parte, ma comunque non cambia la situazione di oggi.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.