Oh Oh, Slow Clap...NNick87 ha scritto:Stavo per chiedere il suo numero di telefono ad alessandro.PINDARO ha scritto:La mia ragazza ideale, se ne volessi una.alessandro ha scritto:
Dico a una stagista leggendo i suoi documenti: sei nata l'8 agosto come roger Federer.
E lei: chi è roger Federer ?
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Re: Governo Gentiloni
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Re: Governo Gentiloni
Non sapere chi è Federer significa non aprire mai un giornale o una pagina online di notizie, giusto scartarla da qualunque genere di posto di lavoro
quando mesi fa ha vinto non ricordo che competizione, lo condivideva sui social anche mia nonna.
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Re: Governo Gentiloni
Al di là delle battute, se uno pensa veramente che sia più riprovevole, o anche solo strano, che non si conosca Federer piuttosto che il Tevere, Matera o Mosca o Garibaldi, penso che il caso disperato sia lui...
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Governo Gentiloni
Nickognito ha scritto:Al di là delle battute, se uno pensa veramente che sia più riprovevole, o anche solo strano, che non si conosca Federer piuttosto che il Tevere, Matera o Mosca o Garibaldi, penso che il caso disperato sia lui...
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Governo Gentiloni
PINDARO ha scritto:Nickognito ha scritto:Al di là delle battute, se uno pensa veramente che sia più riprovevole, o anche solo strano, che non si conosca Federer piuttosto che il Tevere, Matera o Mosca o Garibaldi, penso che il caso disperato sia lui...
ironia
i·ro·nì·a/
sostantivo femminile
1.
Alterazione spesso paradossale, allo scopo di sottolineare la realtà di un fatto mediante l'apparente dissimulazione della sua vera natura o entità: fare dell'i; i. bonaria, arguta; i. amara, crudele.
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Re: Governo Gentiloni
Tu si', ma la frase di Burano mi ha lasciato dei dubbi
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Re: Governo Gentiloni
Vabbe' meglio così che in Svizzera, dove per metà della popolazione Roger è quel Mastrota che fa pubblicità a qualsiasi cosa
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Re: Governo Gentiloni
nell'estate 87, l'anno de Il Garibaldi Innamorato, venne a mangiare al ristorante vicino casa,paoolino ha scritto:Io sono andato anche ai concerti di SergioneNasty ha scritto:Hai chiesto a sarina?!!?paoolino ha scritto:
Ma che domande...Sergio Caputo!
però non ebbi il coraggio di chiedergli l'autografo
qualche settimana dopo venne Nikita Michalchov, sapevo solo che era famoso ed era appena uscito Oci Ciornie,
allora per compensare il fallimento precedente mi feci far lautografo.
Gli unici altri due autografi li ho chiesti oltre 20 anni dopo a Cilic e John Elway
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Re: Governo Gentiloni
Escludendo scopi truffaldini, non ho mai capito l'utilità o il piacere derivante da un autografo.tuborovescio ha scritto:nell'estate 87, l'anno de Il Garibaldi Innamorato, venne a mangiare al ristorante vicino casa,paoolino ha scritto:Io sono andato anche ai concerti di SergioneNasty ha scritto:
Hai chiesto a sarina?!!?
però non ebbi il coraggio di chiedergli l'autografo
qualche settimana dopo venne Nikita Michalchov, sapevo solo che era famoso ed era appena uscito Oci Ciornie,
allora per compensare il fallimento precedente mi feci far lautografo.
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Re: Governo Gentiloni
Non so come la vivano i personaggi famosi, i vip, ma in 3 o 4 occasioni mi fermarono a Perugia dicendo :" Tu sei quello che era ieri ad Umbria TV?" oppure " Sei quello che parla di calcio ad Umbria TV"? o " Sei quello che racconta il Perugia ad Umbria TV"?
Ecco, io andavo in onda su Teleperugia , però mi sentivo molto lusingato, addiruttura mi riconobbe un greco, al playground a Pian Di Massiano ( zona stadio Renato Curi), mentre giocavamo. Era stupito di come potessero farmi lavorare in TV vedendo quanto animalesco fossi in campo, poi gli spiegai che non mi pagavano
Ecco, io andavo in onda su Teleperugia , però mi sentivo molto lusingato, addiruttura mi riconobbe un greco, al playground a Pian Di Massiano ( zona stadio Renato Curi), mentre giocavamo. Era stupito di come potessero farmi lavorare in TV vedendo quanto animalesco fossi in campo, poi gli spiegai che non mi pagavano
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Re: Governo Gentiloni
Devono essere credibili gli aneddoti. Qua c'è la sospensione dell'incredulità come nemmeno nelle serie tv di serie b...
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Re: Governo Gentiloni
no no, aspetta un attimo, l'ho raccontato decine di volte questo aneddoto, testimoniabile.madmarat ha scritto:Devono essere credibili gli aneddoti. Qua c'è la sospensione dell'incredulità come nemmeno nelle serie tv di serie b...
Posso aggiungere che il greco ( che faceva l'interprete e giocava playmaker, si chiamava Georghios e ho ancora il suo cellualre che inizia per 335 .. ) mi ha anche fatto i complimenti per la dizione, al contrario degli altri folignati che, a suo dire, parlavano un italiano tendente allo spagnolo.
Tutto vero. In onda due anni e mezzo e mi hanno riconsociuto in 4, cosa ha di non verosimile? ( sbagliavano anche il nome dell'emittente! )
Credo di averne raccontati di più inverosimili, per esempio madmarat, tu hai mai visto il video della mia invasione a Wimbledon? Alcuni nel forum ne hanno preso visione, non ti pare più inverosimile?
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Re: Governo Gentiloni
Bene, ripeto, in che modo i ragazzi dovrebbero conoscere questi avvenimenti?alessandro ha scritto:
Garibaldi non sarà la persona più importante ma almeno sapere chi sia, sapere cosa era il muro di Berlino, sono un paio di cose che non definirei nozionismo.
Del muro di Berlino pochi insegnanti parlano a scuola fino alla quinta superiore (e non è detto che lì se ne parli)
al massimo c'è una foto nel libro di Geografia di seconda media, perchè mai un ragazzo dovrebbe ricordarsene?
Re: Governo Gentiloni
Io a storia non sono arrivato alla seconda guerra mondiale, in quinta.tuborovescio ha scritto:Bene, ripeto, in che modo i ragazzi dovrebbero conoscere questi avvenimenti?alessandro ha scritto:
Garibaldi non sarà la persona più importante ma almeno sapere chi sia, sapere cosa era il muro di Berlino, sono un paio di cose che non definirei nozionismo.
Del muro di Berlino pochi insegnanti parlano a scuola fino alla quinta superiore (e non è detto che lì se ne parli)
al massimo c'è una foto nel libro di Geografia di seconda media, perchè mai un ragazzo dovrebbe ricordarsene?
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
Re: Governo Gentiloni
Ho scoperto cosa era il Muro di Berlino, o meglio il Mudo li Merlino, grazie a Luca Giurato.
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
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Re: Governo Gentiloni
NNick87 ha scritto:Ho scoperto cosa era il Muro di Berlino, o meglio il Mudo li Merlino, grazie a Luca Giurato.
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Re: Governo Gentiloni
Per me a volte non sapere nulla su fatti storici o di attualità di primaria importanza (non si parla della crisi di Suez o del primo governo di centrosinistra in Italia, per dire), denota scarsa curiosità o semplicemente il non aprire mai un libro o un giornale manco per sbaglio. Altrimenti prima o poi ti ci imbatti su Garibaldi o sul muro di Berlino. E al giorno d'oggi, non occorre nemmeno andare in biblioteca o chiedere a qualcuno attempato o al prof. Digiti su Google e in un istante sai, almeno a grandi linee, che cos'era il muro di Berlino citato su un libro, un forum, un social, una rivista, una trasmissione non necessariamente di raistoria o rai5, una canzone, un fumetto...e potrei continuare con gli esempi.
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Re: Governo Gentiloni
io sapevo della guerra in Vietnam o Che Guevara, senza averlo studiato a scuola, eh E non solo io. A Berlino, Praga, ecc, vengono milioni di italiani, migliaia di giovani... E' abbastanza normale sapere come fosse l' Europa 30 anni fa, a 15 anni. Come era normale alla mia eta' sapere, che so, del 68, o dello stato di Israele.
Ma poi oggi c'e' Google, i ragazzi interessati sanno molte piu' cose di quelle che sapevamo noi...
Tubo che ha esperienza potra' dirci a cosa sono interessati in media i ragazzi di oggi.
Ma poi oggi c'e' Google, i ragazzi interessati sanno molte piu' cose di quelle che sapevamo noi...
Tubo che ha esperienza potra' dirci a cosa sono interessati in media i ragazzi di oggi.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Governo Gentiloni
Non ho figli né contatti con alcuno sotto i 30, ma possibile che i ragazzi non guardino più un documentario o un telegiornale, manco di sfuggita? Almeno per caso, sarà pur capitato di sentirne parlare. Davvero a nessuno viene la curiosità di chiedersi che minchia è quel muro di cui diceva la zia di ritorno da Berlino? Non è che si tratti della targa a memoria di Louis Slotin a Los Alamos, è roba di cui bene o male si sente parlare spesso, non serve mica la scuola.tuborovescio ha scritto:Bene, ripeto, in che modo i ragazzi dovrebbero conoscere questi avvenimenti?
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Re: Governo Gentiloni
dipende,alcuni sono interessati altri no di sicuro non possiamo essere noi il metro di paragone.
la mia lettura peferita a 9/10 anni era la Garzantina Universale, l'ho squinternata tutta a furia di sfogliarla
Dipende spesso dai genitori, come un tempo.
Invece la scuola avrebbe tempo e modo di sfruttare la naturale curiosità dei ragazzi e invece ne porta una buona parte
ad odiare un sacco di argomenti interessanti.
la mia lettura peferita a 9/10 anni era la Garzantina Universale, l'ho squinternata tutta a furia di sfogliarla
infatti, altro che Garzantina. Per esempio quelli interessati alla musica, a 12 anni già conoscono molte più cose di quele che conoscevo io a 18. Per non parlare di chi si appassiona alle guerre.Nickognito ha scritto:Ma poi oggi c'e' Google, i ragazzi interessati sanno molte piu' cose di quelle che sapevamo noi...
Dipende spesso dai genitori, come un tempo.
Invece la scuola avrebbe tempo e modo di sfruttare la naturale curiosità dei ragazzi e invece ne porta una buona parte
ad odiare un sacco di argomenti interessanti.
Re: Governo Gentiloni
Nickognito ha scritto:Tubo che ha esperienza potra' dirci a cosa sono interessati in media i ragazzi di oggi.
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
Re: Governo Gentiloni
Quoto.tuborovescio ha scritto: Dipende spesso dai genitori, come un tempo.
Invece la scuola avrebbe tempo e modo di sfruttare la naturale curiosità dei ragazzi e invece ne porta una buona parte
ad odiare un sacco di argomenti interessanti.
Aggiungo che molti professori hanno lo stesso atteggiamento inquisitorio di alessandro, che non aiuta.
Ah una cosa che mi ha sempre lasciato perplesso degli esami/interrogazioni è che il professore se non sai qualcosa passa alla domanda successiva, poi ti da un voto, ma non ti rispiega mai quello che non sapevi.
Per capirsi alzarsi da un interrogazione deve coincidere con il sapere dar risposta alle domande che il prof ti ha fatto. Poi c'è il voto brutto se parla solo lui per rispegartele, bello se invece hai parlato solo te dicendo cose giuste.
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
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Re: Governo Gentiloni
perchè spesso non lo sa nanche luiNNick87 ha scritto:ma non ti rispiega mai quello che non sapevi.
nel senso che spesso sa solo quello che c'è scritto sul libro, che quasi sempre non chiarisce a fondo.
Se prendi un treno la mattina vedrai un sacco di insegnanti a studiare i libri di testo
pochi leggono o rileggono dei buoni testi universitari, moografie, saggi,
approfondimenti veri che permettono buone spiegazioni.
Re: Governo Gentiloni
Io imparai tutto sulla rivoluzione francese vedendo "Lady Oscar". Le strade della conoscenza sono imprevedibili!NNick87 ha scritto:Io a storia non sono arrivato alla seconda guerra mondiale, in quinta.tuborovescio ha scritto:Bene, ripeto, in che modo i ragazzi dovrebbero conoscere questi avvenimenti?alessandro ha scritto:
Garibaldi non sarà la persona più importante ma almeno sapere chi sia, sapere cosa era il muro di Berlino, sono un paio di cose che non definirei nozionismo.
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Re: Governo Gentiloni
Che bisogno c'e' di leggere giornali (sei antico!) o siti di notizie? Tutte le notizie che servono arrivano sul feed di facebook. Pero' se non hai amici che seguono il tennis di tennis non ti parlera' nessuno.Burano ha scritto:Non sapere chi è Federer significa non aprire mai un giornale o una pagina online di notizie, giusto scartarla da qualunque genere di posto di lavoro
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
Re: Governo Gentiloni
Questo non mi sorprende piu' da quando vivo negli Stati Uniti. Quando Federer e' venuto a giocare un'esibizione a Seattle io chiesi ai colleghi se sarebbero andati (io purtroppo sarei stato in viaggio). A parte il disinteresse piu' assoluto, che ci sta, ebbi l'impressione che alcuni conoscessero Federer solo vagamente di nome. Un collega a cui ho chiesto qual'era un buon tennis club da queste parti mi guardo' stupito, sembrava quasi che non sapesse cos'e' il tennis (lui nel tempo libero pratica e insegna arti marziali). In effetti qui non si vedono campi da tennis in giro, ci sono ma pochi. Non e' proprio uno sport popolare da queste parti.alessandro ha scritto: Dico a una stagista leggendo i suoi documenti: sei nata l'8 agosto come roger Federer.
E lei: chi è roger Federer ?
Cazzo, passi Garibaldi e colombo... ma... ciao, a domani, vai pure.
Stati Uniti a parte, non e' che c'e' anche un gap generazionale e il tennis e' sport seguito da "vecchi" quarantenni come noi?
Scommetto che se chiedevi chi era Cristiano Ronaldo ti avrebbe risposto subito.
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Re: Governo Gentiloni
Ma va bene, anche qui in Italia, magari arrivano a sapere che federer è un tennista, ma già djokovic o murray, nebbia fitta.
Ma anche io se mi nominano campioni di sport americani come baseball NFL o hockey il buio più assoluto, NBA qualcosa, ma poco.
In america comunque di campi da tennis anche gratis c'è ne sono tanti, ricordo al parco di Cleveland una decina di campi gratis in cemento dove ho giocato.
Ora non so quanti praticanti ci siano e se sono in aumento o meno
Ma anche io se mi nominano campioni di sport americani come baseball NFL o hockey il buio più assoluto, NBA qualcosa, ma poco.
In america comunque di campi da tennis anche gratis c'è ne sono tanti, ricordo al parco di Cleveland una decina di campi gratis in cemento dove ho giocato.
Ora non so quanti praticanti ci siano e se sono in aumento o meno
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Re: Governo Gentiloni
Sto pensando ad una ragazza, tra anche e conoscenti, che possa conoscere Federer.alessandro ha scritto:Ma va bene, anche qui in Italia, magari arrivano a sapere che federer è un tennista, ma già djokovic o murray, nebbia fitta.
Ma anche io se mi nominano campioni di sport americani come baseball NFL o hockey il buio più assoluto, NBA qualcosa, ma poco.
In america comunque di campi da tennis anche gratis c'è ne sono tanti, ricordo al parco di Cleveland una decina di campi gratis in cemento dove ho giocato.
Ora non so quanti praticanti ci siano e se sono in aumento o meno
Escludendo quelle che conosco perchè giocano a tennis, non me ne vengono in mente.
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
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Re: Governo Gentiloni
Sullo sport, il tennis e Federer in particolare, penso che qui molto abbiano percezioni errate. Ci sono molte persone che non hanno idea chi sia Messi, in uno sport molto piu' popolare. Ci sono anche appassionati di altri sport che non sanno chi e' Lebron James.
E ovviamente, come cultura, conta non certo sapere chi e' il cancelliere della Germania o l' ultimo premio nobel per la chimica.
Sulla scuola, intanto non capisco perche' si parli sempre di esperienze personali, e non di studi pedagogici.
Se ci si basa sulle proprie esperienze, le mie sono molto diverse. Intanto, quello che e' mancato a me nella scuola e' qualcuno che mi desse degli standard piu' alti rispetto agli altri. A posteriori, per me la scuola e' stata soprattutto un luogo in cui chi andava bene non aveva ne' incentivi a fare bene in altri campi, ne; a fare meglio nelle proprie materie. Mentre chi andava male aveva sempre incentivi a raggiungere i migliori: insomma, una scuola basata solo su chi va male.
Inoltre, non capisco tutta questa vostra contrarieta' agli insegnanti severi e anche ingiusti. Se io adesso esco con miei ex compagni di classe, non parlo dei professori con cui uscivamo la sera e che ci facevano piacere i poeti. Anche di loro. Ma piu' di quelli che ci facevano paura, ci punivano. Penso alle giornate passate da sospesi ingiustamente, al sentirsi uniti per questo, a lottare per far valere i propri diritti per questo, a sperimentare quelle ingiustizie che sempre fanno parte della vita degli adulti e a cui bisogna in qualche modo essere preparati.
Penso a quelle materie che studiavi di piu', per paura, sapendo che i voti erano importanti, ed ingiusti. E che ti insegnavano che nella vita e' normale passare ore a fare quello che non ti piace, perche' devi.
A me tutto questo e' servito molto. E' servito anche chi mi ha fatto appassionare a qualcosa, chi e' stato gentile. Mentre chi non sapeva tenere la disciplina, ne' con severita' ne' con amicizia o passione, non mi e' servito a nulla, zero. E appunto e' mancato, in modo decisivo, chi mi dicesse 'tu parti piu' avanti rispetto ad altri, quindi devi raggiungere risultati piu' alti di altri e ti do un brutto voto'. E' anche mancato chi mi dicesse cosa altro non andava, nella mia personalita', ma non so quanto questo debba essere compito della scuola, o della famiglia piuttosto.
Parlo soprattutto delle scuole superiori, eh, scuole che per me hanno spesso il difetto di essere troppo buone, e non preparare al mondo 'cattivo' che uno si trova quando esce di li', con gente che poi si aspetta che il padrone, o capufficio, sia come il 'professore buono' (che per me serve molto, se non sono tutti cosi' pero')
Da bambini invece penso questo approccio buonista sia piu' necessario per tutti.
Questo se parlo di esperienze personali, cosa dicono gli studi pesagogici pero' penso conti molto di piu' e lo ignoro.
E ovviamente, come cultura, conta non certo sapere chi e' il cancelliere della Germania o l' ultimo premio nobel per la chimica.
Sulla scuola, intanto non capisco perche' si parli sempre di esperienze personali, e non di studi pedagogici.
Se ci si basa sulle proprie esperienze, le mie sono molto diverse. Intanto, quello che e' mancato a me nella scuola e' qualcuno che mi desse degli standard piu' alti rispetto agli altri. A posteriori, per me la scuola e' stata soprattutto un luogo in cui chi andava bene non aveva ne' incentivi a fare bene in altri campi, ne; a fare meglio nelle proprie materie. Mentre chi andava male aveva sempre incentivi a raggiungere i migliori: insomma, una scuola basata solo su chi va male.
Inoltre, non capisco tutta questa vostra contrarieta' agli insegnanti severi e anche ingiusti. Se io adesso esco con miei ex compagni di classe, non parlo dei professori con cui uscivamo la sera e che ci facevano piacere i poeti. Anche di loro. Ma piu' di quelli che ci facevano paura, ci punivano. Penso alle giornate passate da sospesi ingiustamente, al sentirsi uniti per questo, a lottare per far valere i propri diritti per questo, a sperimentare quelle ingiustizie che sempre fanno parte della vita degli adulti e a cui bisogna in qualche modo essere preparati.
Penso a quelle materie che studiavi di piu', per paura, sapendo che i voti erano importanti, ed ingiusti. E che ti insegnavano che nella vita e' normale passare ore a fare quello che non ti piace, perche' devi.
A me tutto questo e' servito molto. E' servito anche chi mi ha fatto appassionare a qualcosa, chi e' stato gentile. Mentre chi non sapeva tenere la disciplina, ne' con severita' ne' con amicizia o passione, non mi e' servito a nulla, zero. E appunto e' mancato, in modo decisivo, chi mi dicesse 'tu parti piu' avanti rispetto ad altri, quindi devi raggiungere risultati piu' alti di altri e ti do un brutto voto'. E' anche mancato chi mi dicesse cosa altro non andava, nella mia personalita', ma non so quanto questo debba essere compito della scuola, o della famiglia piuttosto.
Parlo soprattutto delle scuole superiori, eh, scuole che per me hanno spesso il difetto di essere troppo buone, e non preparare al mondo 'cattivo' che uno si trova quando esce di li', con gente che poi si aspetta che il padrone, o capufficio, sia come il 'professore buono' (che per me serve molto, se non sono tutti cosi' pero')
Da bambini invece penso questo approccio buonista sia piu' necessario per tutti.
Questo se parlo di esperienze personali, cosa dicono gli studi pesagogici pero' penso conti molto di piu' e lo ignoro.
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Re: Governo Gentiloni
Feticismo.paoolino ha scritto:
Escludendo scopi truffaldini, non ho mai capito l'utilità o il piacere derivante da un autografo.
Credo la cosa sia nata per avere una prova e un ricordo di aver interagito con una persona importante.
C'è un mercato ricchissimo di memorabilia con figurine autografate da centinaia di migliaia di dollari.
Tutto il collezionismo è in qualche misura feticismo, oggetti che sono collezionato più per quello che rappresentano o evocano piuttosto che per quello che sono o l'utilità che hanno.
Io ho un cappellino autografatomi da Federer, firma e anche la sua impronta digitale a causa l'elenco pennarello che perdeva. È un ricordo carino.
Magari avere un lp dei Beatles autografato farebbe piacere a molti, non so.
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Re: Governo Gentiloni
Il problema di questa gente paradossalmente non è nemmeno l'ignoranza bieca su quattro nozioni basilari che dovrebbero essere scontate.alessandro ha scritto:12x5 ? 50?
No
60? Si
Sai che cos'è il muro di Berlino?
Certo. Il muro che c'è a Berlino, quello che ha fatto hitler per rinchiudere gli ebrei, quella roba lì.
Quanto pesa un litro d'acqua?
Dai, non lo sa Nessuno, tu lo sai?
Io si
Dillo..
Sono io che faccio le domande.
Lo so! L'acqua non ha peso!
No
...
Un litro pesa un grammo!
No
Il problema è che nonostante siano dei caproni insulsi pretendono, esigono, impongono. Spalleggiati da genitori analfabeti quanto e più di loro.
E se gli rispondi che no, i 1400€ netti + scrivania non glieli dai si lamentano che il governo non eletto da nessuno aiuta gli immigrati anziché i giovani italiani disoccupati.
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Re: Governo Gentiloni
Quindi non capisci perché hai scritto questo postNickognito ha scritto:Sullo sport, il tennis e Federer in particolare, penso che qui molto abbiano percezioni errate. Ci sono molte persone che non hanno idea chi sia Messi, in uno sport molto piu' popolare. Ci sono anche appassionati di altri sport che non sanno chi e' Lebron James.
E ovviamente, come cultura, conta non certo sapere chi e' il cancelliere della Germania o l' ultimo premio nobel per la chimica.
Sulla scuola, intanto non capisco perche' si parli sempre di esperienze personali, e non di studi pedagogici.
Se ci si basa sulle proprie esperienze, le mie sono molto diverse. Intanto, quello che e' mancato a me nella scuola e' qualcuno che mi desse degli standard piu' alti rispetto agli altri. A posteriori, per me la scuola e' stata soprattutto un luogo in cui chi andava bene non aveva ne' incentivi a fare bene in altri campi, ne; a fare meglio nelle proprie materie. Mentre chi andava male aveva sempre incentivi a raggiungere i migliori: insomma, una scuola basata solo su chi va male.
Inoltre, non capisco tutta questa vostra contrarieta' agli insegnanti severi e anche ingiusti. Se io adesso esco con miei ex compagni di classe, non parlo dei professori con cui uscivamo la sera e che ci facevano piacere i poeti. Anche di loro. Ma piu' di quelli che ci facevano paura, ci punivano. Penso alle giornate passate da sospesi ingiustamente, al sentirsi uniti per questo, a lottare per far valere i propri diritti per questo, a sperimentare quelle ingiustizie che sempre fanno parte della vita degli adulti e a cui bisogna in qualche modo essere preparati.
Penso a quelle materie che studiavi di piu', per paura, sapendo che i voti erano importanti, ed ingiusti. E che ti insegnavano che nella vita e' normale passare ore a fare quello che non ti piace, perche' devi.
A me tutto questo e' servito molto. E' servito anche chi mi ha fatto appassionare a qualcosa, chi e' stato gentile. Mentre chi non sapeva tenere la disciplina, ne' con severita' ne' con amicizia o passione, non mi e' servito a nulla, zero. E appunto e' mancato, in modo decisivo, chi mi dicesse 'tu parti piu' avanti rispetto ad altri, quindi devi raggiungere risultati piu' alti di altri e ti do un brutto voto'. E' anche mancato chi mi dicesse cosa altro non andava, nella mia personalita', ma non so quanto questo debba essere compito della scuola, o della famiglia piuttosto.
Parlo soprattutto delle scuole superiori, eh, scuole che per me hanno spesso il difetto di essere troppo buone, e non preparare al mondo 'cattivo' che uno si trova quando esce di li', con gente che poi si aspetta che il padrone, o capufficio, sia come il 'professore buono' (che per me serve molto, se non sono tutti cosi' pero')
Da bambini invece penso questo approccio buonista sia piu' necessario per tutti.
Questo se parlo di esperienze personali, cosa dicono gli studi pesagogici pero' penso conti molto di piu' e lo ignoro.
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Re: Governo Gentiloni
E' il solito problema, oggi si cresce essendo educati in modo da ritenersi speciali, avere diritti, tutti intelligenti a loro modo. Poi la realta' dice altro, e non solo del lavoro. Del resto la mia generazione e' stata educata a pensare che il mondo era bello e pieno di opportunita', rovinandosi in gran parte.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Governo Gentiloni
Cosa non e' chiaro? Per me le esperienze contano meno e comunque ho citato le mie, pur precisando cosa per me conta di piu'. Dove e' il problema, esattamente?alessandro ha scritto:Quindi non capisci perché hai scritto questo postSulla scuola, intanto non capisco perche' si parli sempre di esperienze personali, e non di studi pedagogici.
Se ci si basa sulle proprie esperienze, le mie sono molto diverse. Questo se parlo di esperienze personali, cosa dicono gli studi pesagogici pero' penso conti molto di piu' e lo ignoro.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Governo Gentiloni
Tubo apprezzerà
http://www.doppiozero.com/materiali/il- ... dei-secoli
si dà il caso che Pistoclero abbia un pedagogo di nome Lido. E questo pedagogo a un certo punto della commedia (a partire dai vv. 423 e ss.) si produce in una lunga tirata sulla scuola. Sulla scuola del buon tempo antico. Allora, dice Lido, dovevi presentarti in palestra prima che sorgesse il sole, se no c’era caso di beccarsi una buona strigliata da parte del maestro di ginnastica. Comunque arrivavi lì, in palestra, e via con la corsa, la lotta, e lancio del disco e del giavellotto, e poi pugilato e salto. Altro che baci e bagasce! Come fa adesso il giovane Pistoclero, che frequenta solo meretrici! Se poi, continua Lido, quando leggevi un libro ne sbagliavi una sola sillaba, la cotenna ti diventava più macchiata del grembiule di una nutrice. Ossia il maestro te la faceva variegata a suon di nerbate, la cotenna, dice Lido infervorato.
Invece oggi, ai giorni nostri, sospira il pedagogo, un allievo anche di soli sette anni, se tu, maestro, osi correggerlo, quello ti spacca la tavoletta in testa (tabula disrumpit caput). E se vai, tu maestro, a lamentarti dal genitore, quello, che in passato ti avrebbe dato manforte e picchiato il figlio ribelle, oggi no, per nulla, anzi ti urla contro: ehi, vecchio idiota, non ti permettere di toccare il ragazzo, che ha avuto il coraggio di fare le sue azioni! (eho senex minimi preti,/ ne attingas puerum istac causa, quando fecit strenue).
Quante volte non si è sentito un discorso del genere?! In quanti bar?! In quante sale professori?! All’ombra di quanti portici?!
Quante volte non è stato declinato nelle modalità seguenti: ai miei tempi se portavi un quattro a casa, i genitori ti davano uno sberlone, oggi invece si presentano a scuola con l’avvocato?!
Allo stesso modo, come mi è capitato di ricordare altrove, la conclusione della satira settima di Giovenale (guadagna più un auriga del circo in un giorno che un maestro in un anno) è ripresa infinite volte, consapevolmente o meno, da tutti quelli che si lagnano del fatto che un professore in una vita intera non riesce a guadagnare quanto un calciatore con un solo ingaggio.
La scuola, di qualunque tipo, epoca o luogo, produce discorsi perennemente uguali. È una generatrice di parole che si assomigliano, nei secoli dei secoli, come gocce d’acqua. O di latte, come dicevano i Romani.
Qualche increspatura superficiale non varrà a scalfire l’immobilità degli abissi, delle acque abissali della scuola.
Perciò: come sono attuali le parole di Shakespeare. Quelle tratte da una similitudine incrociata del suo dramma più celebre (Romeo and Juliet): l’amore corre incontro all’amore con la felicità con cui gli scolari fuggono dai loro libri, per contro amore si separa da amore con la stessa tristezza con cui gli scolari vanno a scuola (Love goes toward love as schoolboys from their books,/But love from love, toward school with heavy looks).
E ancor più attuali quelle di Giorgio Manganelli, tratte dai suoi insuperati Improvvisi per macchina da scrivere: “Nella vita si fanno molti errori, tra i quali alcuni includono la nascita e tutto quello che accade da quel momento in poi. Tuttavia non vedo errore certo, irreparabile, se non nell’acconsentire ad avere un primo giorno di scuola. Da quel momento incomincia la sistematica vessazione”.
http://www.doppiozero.com/materiali/il- ... dei-secoli
si dà il caso che Pistoclero abbia un pedagogo di nome Lido. E questo pedagogo a un certo punto della commedia (a partire dai vv. 423 e ss.) si produce in una lunga tirata sulla scuola. Sulla scuola del buon tempo antico. Allora, dice Lido, dovevi presentarti in palestra prima che sorgesse il sole, se no c’era caso di beccarsi una buona strigliata da parte del maestro di ginnastica. Comunque arrivavi lì, in palestra, e via con la corsa, la lotta, e lancio del disco e del giavellotto, e poi pugilato e salto. Altro che baci e bagasce! Come fa adesso il giovane Pistoclero, che frequenta solo meretrici! Se poi, continua Lido, quando leggevi un libro ne sbagliavi una sola sillaba, la cotenna ti diventava più macchiata del grembiule di una nutrice. Ossia il maestro te la faceva variegata a suon di nerbate, la cotenna, dice Lido infervorato.
Invece oggi, ai giorni nostri, sospira il pedagogo, un allievo anche di soli sette anni, se tu, maestro, osi correggerlo, quello ti spacca la tavoletta in testa (tabula disrumpit caput). E se vai, tu maestro, a lamentarti dal genitore, quello, che in passato ti avrebbe dato manforte e picchiato il figlio ribelle, oggi no, per nulla, anzi ti urla contro: ehi, vecchio idiota, non ti permettere di toccare il ragazzo, che ha avuto il coraggio di fare le sue azioni! (eho senex minimi preti,/ ne attingas puerum istac causa, quando fecit strenue).
Quante volte non si è sentito un discorso del genere?! In quanti bar?! In quante sale professori?! All’ombra di quanti portici?!
Quante volte non è stato declinato nelle modalità seguenti: ai miei tempi se portavi un quattro a casa, i genitori ti davano uno sberlone, oggi invece si presentano a scuola con l’avvocato?!
Allo stesso modo, come mi è capitato di ricordare altrove, la conclusione della satira settima di Giovenale (guadagna più un auriga del circo in un giorno che un maestro in un anno) è ripresa infinite volte, consapevolmente o meno, da tutti quelli che si lagnano del fatto che un professore in una vita intera non riesce a guadagnare quanto un calciatore con un solo ingaggio.
La scuola, di qualunque tipo, epoca o luogo, produce discorsi perennemente uguali. È una generatrice di parole che si assomigliano, nei secoli dei secoli, come gocce d’acqua. O di latte, come dicevano i Romani.
Qualche increspatura superficiale non varrà a scalfire l’immobilità degli abissi, delle acque abissali della scuola.
Perciò: come sono attuali le parole di Shakespeare. Quelle tratte da una similitudine incrociata del suo dramma più celebre (Romeo and Juliet): l’amore corre incontro all’amore con la felicità con cui gli scolari fuggono dai loro libri, per contro amore si separa da amore con la stessa tristezza con cui gli scolari vanno a scuola (Love goes toward love as schoolboys from their books,/But love from love, toward school with heavy looks).
E ancor più attuali quelle di Giorgio Manganelli, tratte dai suoi insuperati Improvvisi per macchina da scrivere: “Nella vita si fanno molti errori, tra i quali alcuni includono la nascita e tutto quello che accade da quel momento in poi. Tuttavia non vedo errore certo, irreparabile, se non nell’acconsentire ad avere un primo giorno di scuola. Da quel momento incomincia la sistematica vessazione”.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Governo Gentiloni
tu Rose perchè non fai l'insegante?
se lo stipendio fosse di 3000 euro ci penseresti?
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Re: Governo Gentiloni
ma infatti, io devo sempre ringraziare la professoressa di italiano che mi mise il primo 4 della mia vita al liceo,Nickognito ha scritto: Parlo soprattutto delle scuole superiori, eh, scuole che per me hanno spesso il difetto di essere troppo buone, e non preparare al mondo 'cattivo' che uno si trova quando esce di li', con gente che poi si aspetta che il padrone, o capufficio, sia come il 'professore buono' (che per me serve molto, se non sono tutti cosi' pero')
Da bambini invece penso questo approccio buonista sia piu' necessario per tutti.
era una relazione su Dante, ci avevo lavorato una settimana, 8 colonne: c'erano solo due segni rossi "manca questo collegamento qui e la conclusione non torna in modo circolare all'inizio"
Re: Governo Gentiloni
In effetti pensandoci razionalmente gli autografi non hanno senso.alessandro ha scritto:Feticismo.paoolino ha scritto:
Escludendo scopi truffaldini, non ho mai capito l'utilità o il piacere derivante da un autografo.
Credo la cosa sia nata per avere una prova e un ricordo di aver interagito con una persona importante.
Eppure il bambino feticista che e' in me e' ancora entusiasta di aver conservato gli autografi di Maradona e di diversi giocatori della nazionale italiana 1982 (Zoff, Rossi, Cabrini... ) e la copia autografata con dedica di "500 anni di tennis" o un disco autografato da De Gregori (e qui non avevo neanche l'alibi della giovane eta'... )
Una cosa che invece non chiederei mai a una persona famosa e' di fare un selfie.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
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Re: Governo Gentiloni
Il selfie è il nuovo autografo.
È ora, per i giovani, molto meglio, lo puoi esibire su Facebook, un autografo no.
Non lo farò mai ma non lo escludo per principio.
Un amico era ad Ibiza e ha incontrato safin con un paio di ragazze che non è riuscito a descrivere a parole, magari un selfie tutto assieme me lo sarei fatto, non so.
È ora, per i giovani, molto meglio, lo puoi esibire su Facebook, un autografo no.
Non lo farò mai ma non lo escludo per principio.
Un amico era ad Ibiza e ha incontrato safin con un paio di ragazze che non è riuscito a descrivere a parole, magari un selfie tutto assieme me lo sarei fatto, non so.
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Re: Governo Gentiloni
Io magari anche no.alessandro ha scritto:Il selfie è il nuovo autografo.
È ora, per i giovani, molto meglio, lo puoi esibire su Facebook, un autografo no.
Non lo farò mai ma non lo escludo per principio.
Un amico era ad Ibiza e ha incontrato safin con un paio di ragazze che non è riuscito a descrivere a parole, magari un selfie tutto assieme me lo sarei fatto, non so.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.