pocaluce ha scritto:
comunque la logica di difesa della lingua francese è una cosa che prescinde da questa legge e risale almeno al 18* secolo, non è un caso che la francia sia praticamente l'unica nazione europea dove le minoranze linguistiche (bretone, occitano, basco, provenzale, lingue della franconia, già un filo meglio il corso per la naturale insulare) sono quasi o per nulla tutelate e c'è una forte imposizione statale nella tutela della lingua da parte dell'academie française, che va oltre l'esempio abbastanza risibile di ordinateur e logiciel. la lingua centrale è più o meno immutata da qualche secolo, fatto salvo il naturale aggiornamento "tecnico" nel corso degli anni, e tuttavia si tratta della lingua in cui la propensione al dialetto e agli accenti è quasi azzerata a livello istituzionale. l'unica eccezione è l'accento provenzale/marsigliese, ma altrimenti riconoscere un parigino da un bordolese è pressoché impossibile, se non sai quali fonemi ascoltare...
Anche in Ungheria è cosi': ci sono pochissimi accenti locali e sono attentissimi a preservare l'ungherese più puro possibile (il che è piuttosto ridicolo perché l'ungherese è una lingua bastarda, con forte influenze slave e germaniche su una base non indoeuropea).
Computer= szamitogep
pasta=teszta
tram=villamos
smartphone (tenetevi forte)= okostelefon
Se proprio parole straniere devono essere usate si scrivono quasi sempre come verrebbero pronunciate da un ungherere, ad esempio
Manager=menedzser (ma si preferisce fonok o il terrificante csapatvezeto)
File= fajl
spagetti= (che comunque viene orgogliasamente pronunciato scccpaghetti)
