non volevo essere antipatico nei confronti di alcuni ceti
è solo un osservare come alcune cose siano cambiate e come alcuni bisogni, che una volta non c'erano, oggi siano invece primari
faccio un esempio privato e diretto: a casa mia siamo stati sempre discretamente bene, non nuotavamo nell'oro, ma il problema di avere pranzo e cena a tavola non c'è mai stato.
Eppure il ristorante non sapevamo cosa fosse, se non a Pasqua. Mentre oggi se non mangi 2 volte a settimana fuori e 2 volte ti fai portare pizza e sushi a casa ti senti un poveraccio.
In vacanza andavamo dai nonni, d'estate. Oggi se non fai 4 vacanze all'anno e 8 weekend - con annesse foto sui social - ti senti un pezzente e sei invidioso di chi lo fa.
Ovviamente non avevamo uno smartphone a testa e anzi se stavo al telefono un po' di più arrivavano le urla dall'altra stanza di chiudere la chiamata.
E così via.
Quello che intendo è che, in media, non è assolutamente vero che si stia male oggi. Si sta molto meglio, la qualità della vita è migliore (al netto di avere 30 anni in più
)
Ma è cambiata la percezione ed è aumentata l'invidia sociale.
Questo preambolo per dire che forse alcuni ceti si sentiranno abbandonati, ma se la risposta deve essere "allora odia l'immigrato che alternativamente non fa un cazzo e prende 35€ al giorno / ti ruba il lavoro", il famoso immigrato di Schrodinger, faccio fatica a discutere con chi la pensa così
Poi le tue soluzioni mi sembrano tutte sensate (a parte il reddito di cittadinanza, preferisco che lo Stato dia uno stipendio a qualcuno per fare un lavoro inutile piuttosto che per farlo stare a casa. La proposta giusta, quella delle grandi opere pubbliche e private, la dai anche tu infatti) e tutte animate dallo stesso principio di giustizia sociale.
Perchè la sinistra non abbia saputo proporle e soprattutto metterle in pratica non saprei. Ci vorrebbe un'analisi così approfondita che ovviamente su un forum è difficile affrontarla e io non ne ho le capacità se non in modo superficiale.