Beh ma la questione è appunto che la formula 1 non dovrebbe scegliere i migliori ingegneri e nemmeno piloti se quasi sono tutti uomini bianchi, dovrebbe sceglierne comunque un certo numero neri, asiatici, donne, ecc. Altrimenti si consolida lo status quo, ci sono pochi ingegneri neri perché partono svantaggiati, hanno meno possibilità di entrare nelle università migliori, ecc.alessandro ha scritto:uglygeek ha scritto:C'e' una cosa su cui parliamo e non ci capiamo.scooter ha scritto:Ma perché "etnia" andrebbe bene se abbiamo assistito persino alle porte di casa nostra a interventi di pulizia etnica?
Più in generale, è chiaro che possiamo anche inventarci un neologismo (boh, facciamo gruglia) ma se poi arriva qualche gruglista a discriminare il prossimo sulla base della gruglia siamo al punto di partenza?
Per te "discriminare" e' una cosa brutta, perche' vedi solo il discriminare in negativo.
Di per se' discriminare vuol dire solo distinguere, differenziare.
Ma se tu vuoi dare ad esempio piu' facilita' di accesso all'universita' o a posti di lavoro importanti ai neri rispetto che ai bianchi, allora devi discriminare, in quel caso diventa una cosa positiva, e' esattamente quello che vogliono, certe comunita', essere discriminate, in questo senso.
Ma come fai a farlo se non distingui le razze o le etnie o le gruglie o come vuoi chiamarle?
Nel linguaggio comune discriminare vuol dire svantaggiare una categoria senza una ragione di merito ma per “preconcetto”.
Quando si fa qualcosa in positivo, tipo le quote rosa o aiuti a minoranze svantaggiate di dice che si fa qualcosa contro la discriminazione.
Se in una determinata organizzazione solo l’1% è nero, si suppone che i neri siano discriminati per razzismo o per minori possibilità economiche e sociali etc.
Se si impone un minimo di 5% di neri, non è discriminazione ma azioni contro la discriminazione.
Poi, certo, da vocabolario hai ragione.
Per esempio in formula uno si sono accorti che nei team )meccanici, ingegneri, direttivo, piloti etc minoranze etniche e donne sono molto sottorappresentate e si sta intervenendo per aggiustare questa situazione.
Può avere un senso ma nella formula uno, essendo un ambiente ipercompetitivo non credo che se ci fosse il miglior ingegnere nero e donna lo avrebbero lasciato a casa, come d’altronde il miglior pilota è nero e non lo lasciano in panchina.
Perché come dici, se in una certa organizzazione solo l’1% è nero o solo il 30% è donna vuol dire che c’è discriminazione o minori possibilità economiche o sociali, ed è certamente vero. Dovrebbe valere anche per la NBA allora? Dovrebbero esserci quote per giocatori cinesi o arabi?
Comunque sia, una cosa è sicura: non ti piacerà la parola discriminazione, la parola etnia, la parola razza, ma se devi fare politiche per aiutare una minoranza svantaggiata in qualche modo il criterio di appartenenza a quella minoranza lo dovrai pur definire.