Il politicamente corretto

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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Super-Fabio
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Super-Fabio »

Intanto potrebbe essere la volta buona per quanto riguarda il cambio di nome dei Washington Redskins. :D

FedEx, Nike and PepsiCo each received letters signed by 87 investment firms and shareholders worth a combined $620 billion asking the companies to sever ties with the team unless it changes its controversial name.

Nike ha già tolto dal suo store online tutti i prodotti relativi alla squadra. FedEx, che è titolare del nome dello stadio in cui giocano, ha fatto richiesta alla franchigia.
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uglygeek
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da uglygeek »

Adesso hanno rotto il c...., però!
https://www.news.com.au/sport/more-spor ... 5f4d9fff48

Gli scacchi sarebbero razzisti perché muove prima il bianco. No, davvero. #103# #103# #103#
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paoolino
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da paoolino »

Super-Fabio ha scritto:Intanto potrebbe essere la volta buona per quanto riguarda il cambio di nome dei Washington Redskins. :D

FedEx, Nike and PepsiCo each received letters signed by 87 investment firms and shareholders worth a combined $620 billion asking the companies to sever ties with the team unless it changes its controversial name.

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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da chiaky »

uglygeek ha scritto:Adesso hanno rotto il c...., però!
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Gli scacchi sarebbero razzisti perché muove prima il bianco. No, davvero. #103# #103# #103#
:lol: :lol: :lol: :lol: No dai, questa è troppo.
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Monheim
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Monheim »

chiaky ha scritto:
uglygeek ha scritto:Adesso hanno rotto il c...., però!
https://www.news.com.au/sport/more-spor ... 5f4d9fff48

Gli scacchi sarebbero razzisti perché muove prima il bianco. No, davvero. #103# #103# #103#
:lol: :lol: :lol: :lol: No dai, questa è troppo.
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#109# #1# :lol:

In compenso il nero snellisce e il bianco ingrassa. Body shaming1!1
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da uglygeek »

paoolino ha scritto:
Super-Fabio ha scritto:Intanto potrebbe essere la volta buona per quanto riguarda il cambio di nome dei Washington Redskins. :D

FedEx, Nike and PepsiCo each received letters signed by 87 investment firms and shareholders worth a combined $620 billion asking the companies to sever ties with the team unless it changes its controversial name.

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Anche il nome di uno schiavista associato alla città andrebbe cambiato
Così devono cambiare il nome all’intero stato dove abito. Auguri...

Poi anche questa cosa dei redskins è solo un’altra prova di forza. Il nome è stato scelto nel 1933 senza alcun intento razzista, anzi era una celebrazione della forza e del coraggio degli indiani. Continuano a fare sondaggi dove risulta che il 90% o più dei discendenti dei nativi americani non ha nessun problema con il nome della squadra di football. È solo che i fautori della PC vogliono dettare l’agenda su tutto, tutto diventa occasione per una prova di forza. Si parte da cose importanti, da comportamenti davvero razzisti, ma poi non ci si ferma più.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da uglygeek »

Monheim ha scritto:
chiaky ha scritto:
uglygeek ha scritto:Adesso hanno rotto il c...., però!
https://www.news.com.au/sport/more-spor ... 5f4d9fff48

Gli scacchi sarebbero razzisti perché muove prima il bianco. No, davvero. #103# #103# #103#
:lol: :lol: :lol: :lol: No dai, questa è troppo.
Come tornare al medievo in pochi istanti.
#109# #1# :lol:

In compenso il nero snellisce e il bianco ingrassa. Body shaming1!1
Se non mettevo il link nessuno mi avrebbe creduto.
Parlare di follia sarebbe un complimento, è molto peggio della follia, è simile alla rivoluzione culturale di Mao. Verrebbe voglia di votare Trump...
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Nickognito »

Per curiosita', questi del politically correct fanatici, in media che eta' hanno?
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Renudo »

Qui la questione degli scacchi è spiegata un po' meglio:

Sostanzialmente, dichiara il giornalista, non esiste alcuno spezzone sugli scacchi razzisti, ma volendo fare uno spezzone sulla storia degli scacchi con un round di “domande e risposte del pubblico” aveva voluto inserire la domanda di un bimbo convinto che la divisione degli scacchi tra bianchi e neri derivasse da questioni razziali.
Cosa, evidentemente, assai diversa da chiedere se gli scacchi sono razzisti perché il bianco muove per primo. Aggiungendo che non stava cercaando qualcuno che gli dicesse che gli scacchi siano razzisti, ma suscitare una conversazione innovativa che tenga tutti interessati.
Come tutti sanno, i ragazzini chiedono tantissime cose, alcune assai sciocche, per l’apposito scopo di maturare e diventare adulti aspettando che le cose sciocche che chiedano trovino risposta tra gli adulti.
Ma se gli adulti cominciano a beccarsi tra di loro, cosa mai impareranno?
E se gli adulti decidono di prendere le domande di un ragazzino per suscitare conversazioni, quanto siamo più vicini all’odiata clickbait?
Personalmente, non avremmo interpellato uno scacchista: sarebbe bastato leggere una buona enciclopedia al pargolo.
Ma ormai la frittata è fatta.
Le risposte del mondo degli scacchi
Quindi il mondo degli scacchi ha voluto rispondere ad una domanda che, di fatto, nessuno aveva mai posto e un bimbo aveva posto in maniera del tutto diversa.
E l’ha fatto con una certa, a questo punto possiamo dire non incomprensibile, durezza.

Articolo completo: https://www.bufale.net/scacchi-razzisti ... cate-a-go/
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da uglygeek »

Nickognito ha scritto:Per curiosita', questi del politically correct fanatici, in media che eta' hanno?
Per lo più sono giovani, meno di trent’anni. È un cancro che è nato nei college americani soprattutto negli ultimi dieci anni ma ora sta mettendo metastasi dappertutto.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da uglygeek »

ReKal ha scritto:Qui la questione degli scacchi è spiegata un po' meglio:

Sostanzialmente, dichiara il giornalista, non esiste alcuno spezzone sugli scacchi razzisti, ma volendo fare uno spezzone sulla storia degli scacchi con un round di “domande e risposte del pubblico” aveva voluto inserire la domanda di un bimbo convinto che la divisione degli scacchi tra bianchi e neri derivasse da questioni razziali.
Cosa, evidentemente, assai diversa da chiedere se gli scacchi sono razzisti perché il bianco muove per primo. Aggiungendo che non stava cercaando qualcuno che gli dicesse che gli scacchi siano razzisti, ma suscitare una conversazione innovativa che tenga tutti interessati.
Come tutti sanno, i ragazzini chiedono tantissime cose, alcune assai sciocche, per l’apposito scopo di maturare e diventare adulti aspettando che le cose sciocche che chiedano trovino risposta tra gli adulti.
Ma se gli adulti cominciano a beccarsi tra di loro, cosa mai impareranno?
E se gli adulti decidono di prendere le domande di un ragazzino per suscitare conversazioni, quanto siamo più vicini all’odiata clickbait?
Personalmente, non avremmo interpellato uno scacchista: sarebbe bastato leggere una buona enciclopedia al pargolo.
Ma ormai la frittata è fatta.
Le risposte del mondo degli scacchi
Quindi il mondo degli scacchi ha voluto rispondere ad una domanda che, di fatto, nessuno aveva mai posto e un bimbo aveva posto in maniera del tutto diversa.
E l’ha fatto con una certa, a questo punto possiamo dire non incomprensibile, durezza.

Articolo completo: https://www.bufale.net/scacchi-razzisti ... cate-a-go/
Ancora peggio mi sembra!
A me da bambino una domanda così stronza non è mai venuta in mente, se ora viene in mente è perché anche i bambini sono condizionati da una cultura che vede razzismo dappertutto.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Nickognito »

uglygeek ha scritto:
Nickognito ha scritto:Per curiosita', questi del politically correct fanatici, in media che eta' hanno?
Per lo più sono giovani, meno di trent’anni. È un cancro che è nato nei college americani soprattutto negli ultimi dieci anni ma ora sta mettendo metastasi dappertutto.

A vabbe', ma allora e' questo il problema. Le famose brigate rosse che hanno condizionato la tua vita, quanti anni avevano? La maggior parte di loro alla nostra eta' si era gia' pentita.
I terroristi islamici quanti anni hanno?

Secondo me le opinioni degli under 30 dovrebbero contare zero, a quell'eta' tendi ad essere idealista violento, usi le armi, usi estremismi. Gente pericolosa. Lo siamo stati un po' tutti a nostro modo. Certo, puoi utilizzare i loro entusiasmi per gestirli a fin di bene, la maggioranza e' innocua e il loro idealismo fa bene, ma dai 16 ai 30 anni la tua opinione dovrebbe contare meno di quella da 0 a 16, dai, a livello pratico. Gente piena di ormoni e pericolosa :D
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da uglygeek »

Nickognito ha scritto:
uglygeek ha scritto:
Nickognito ha scritto:Per curiosita', questi del politically correct fanatici, in media che eta' hanno?
Per lo più sono giovani, meno di trent’anni. È un cancro che è nato nei college americani soprattutto negli ultimi dieci anni ma ora sta mettendo metastasi dappertutto.

A vabbe', ma allora e' questo il problema. Le famose brigate rosse che hanno condizionato la tua vita, quanti anni avevano? La maggior parte di loro alla nostra eta' si era gia' pentita.
I terroristi islamici quanti anni hanno?

Secondo me le opinioni degli under 30 dovrebbero contare zero, a quell'eta' tendi ad essere idealista violento, usi le armi, usi estremismi. Gente pericolosa. Lo siamo stati un po' tutti a nostro modo. Certo, puoi utilizzare i loro entusiasmi per gestirli a fin di bene, la maggioranza e' innocua e il loro idealismo fa bene, ma dai 16 ai 30 anni la tua opinione dovrebbe contare meno di quella da 0 a 16, dai, a livello pratico. Gente piena di ormoni e pericolosa :D
Non sono solo giovani, comunque. Poi qui negli States a 30 anni sono già laureati da sette, otto e hanno già posti di lavoro importanti un po’ in tutti i campi, e sono in grado di influenzare la cultura del paese. Non è come da noi che ci si laurea a 26 anni e a 30 se va bene si fa lo stagista...
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Renudo »

uglygeek ha scritto:
ReKal ha scritto:Qui la questione degli scacchi è spiegata un po' meglio:

Sostanzialmente, dichiara il giornalista, non esiste alcuno spezzone sugli scacchi razzisti, ma volendo fare uno spezzone sulla storia degli scacchi con un round di “domande e risposte del pubblico” aveva voluto inserire la domanda di un bimbo convinto che la divisione degli scacchi tra bianchi e neri derivasse da questioni razziali.
Cosa, evidentemente, assai diversa da chiedere se gli scacchi sono razzisti perché il bianco muove per primo. Aggiungendo che non stava cercaando qualcuno che gli dicesse che gli scacchi siano razzisti, ma suscitare una conversazione innovativa che tenga tutti interessati.
Come tutti sanno, i ragazzini chiedono tantissime cose, alcune assai sciocche, per l’apposito scopo di maturare e diventare adulti aspettando che le cose sciocche che chiedano trovino risposta tra gli adulti.
Ma se gli adulti cominciano a beccarsi tra di loro, cosa mai impareranno?
E se gli adulti decidono di prendere le domande di un ragazzino per suscitare conversazioni, quanto siamo più vicini all’odiata clickbait?
Personalmente, non avremmo interpellato uno scacchista: sarebbe bastato leggere una buona enciclopedia al pargolo.
Ma ormai la frittata è fatta.
Le risposte del mondo degli scacchi
Quindi il mondo degli scacchi ha voluto rispondere ad una domanda che, di fatto, nessuno aveva mai posto e un bimbo aveva posto in maniera del tutto diversa.
E l’ha fatto con una certa, a questo punto possiamo dire non incomprensibile, durezza.

Articolo completo: https://www.bufale.net/scacchi-razzisti ... cate-a-go/
Ancora peggio mi sembra!
A me da bambino una domanda così stronza non è mai venuta in mente, se ora viene in mente è perché anche i bambini sono condizionati da una cultura che vede razzismo dappertutto.
Su questo non saprei, i bambini dicono veramente di tutto senza ancora rendersene conto e se il tweet è quello che compare nell'articolo originale è il genitore che riporta la domanda del figlio quindi ci sarebbe anche da capire come l'ha interpretata lui.
Insomma, meglio o peggio non saprei dire.
Piuttosto mi sento di criticare il giornalista che l'ha scelta tra le tante senza rendersi conto, sopratutto di questi tempi, che si sarebbe facilmente prestata, com'è poi successo, ad essere interpretata come una battaglia per cambiare questa convenzione per motivi razziali.
Se poi l'ha fatto apposta per farsi un po' di pubblicità ancora peggio.
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alessandro
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da alessandro »

Ma se gli adulti cominciano a beccarsi tra di loro, cosa mai impareranno?
Sicuramente non a scrivere in italiano
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uglygeek
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da uglygeek »

Comunque questo è un delitto che non dovrebbe rimanere impunito, quel giornalista dovrebbe perdere il suo inutile lavoro, come minimo.
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Nickognito
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Nickognito »

uglygeek ha scritto: Non sono solo giovani, comunque. Poi qui negli States a 30 anni sono già laureati da sette, otto e hanno già posti di lavoro importanti un po’ in tutti i campi, e sono in grado di influenzare la cultura del paese. Non è come da noi che ci si laurea a 26 anni e a 30 se va bene si fa lo stagista...
Eh, ma al lavoro va anche bene, non sono mica scemi, sono solo estremi, violenti. Vanno bene nei paesi dove c'e' da fare una rivoluzione veramente, non quelli dove se la immaginano loro nei loro deliri.

E' davvero incredibile come si parli di bianchi, di neri, di paesi canaglia, di secoli passati bui, di criminalita', senza mai capire che il problema principale e' sempre essere ventenni o li' vicino.

Qualcuno ci ha pensato,e ha notato pattern positivi in caso di contromisure. Ad esempio:

- Far sfogare i giovani con altro: sesso, alcol, lavoro....
- Favorire i reati economici: se riescono a far truffe, insomma, si sfogano un po' e almeno non fanno male a nessuno
- Cercare di integrarli: meno i giovani stanno fra di loro, meno delinquono, e meno stanno tra quelli dello stesso sesso, meno delinquono.
- Educarli a capire che il loro ego non conta un cazzo, che essere forti e invincibili e' un difetto, che e' la societa' che conta
- Cercare di farli diventare adulti prima

Insomma, che abbiano lavoro mi sembra una cosa positiva.
Ultima modifica di Nickognito il ven lug 03, 2020 9:37 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da chiaky »

E poi, soprattutto, quando sei under 30 segui le mode. E se la moda corrente è vedere razzismo dappertutto, lo vedi dappertutto, persino nello scegliere un copriletto bianco anzichè nero o nell' essere fan dei Neri per caso.
E' anche questo un essere figlio del proprio tempo.
Stavo ora leggendo "vedrò Singapore", bellissimo tra l'altro, e l'autore spiega come da bambini si venisse incasellati nell' opera nazionale Balilla e si finisse per credere che non esistesse nessuna altra forma di vita e di governo che non fosse quella. E quindi i giovani crescevano col cervello lavato e immaginando che quella fosse l'unica vita possibile.
Allo stesso modo, in America, probabilmente i giovani, senza farsi alcuna domanda storica e sociale, vengono bombardati da messaggi politicamente corretti e sono presi da una furia iconoclasta medievale che immaginano essere l'unica via percorribile nel loro tempo.

Purtroppo è molto difficile, specialmente da giovani, sedersi un attimo su una nuvoletta a contemplare gli eventi, e farsi una idea scevra da condizionamenti su quello che sta succedendo. Ci vorrebbe una forte conoscenza della storia, innanzitutto, che non c'è. E una sana idiosincrasia per mode e impulsività.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Gios »

chiaky ha scritto:furia iconoclasta medievale
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Alga »

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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Nickognito »

Serbia rimanda troppo alla schiavitu'.

Proporrei 'Liberia e Montedicolore'
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Alga »

Repubblica del Montedicolore.

Poi decideranno di che colore.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da koufax75 »

uglygeek ha scritto:Poi anche questa cosa dei redskins è solo un’altra prova di forza. Il nome è stato scelto nel 1933 senza alcun intento razzista, anzi era una celebrazione della forza e del coraggio degli indiani. Continuano a fare sondaggi dove risulta che il 90% o più dei discendenti dei nativi americani non ha nessun problema con il nome della squadra di football. È solo che i fautori della PC vogliono dettare l’agenda su tutto, tutto diventa occasione per una prova di forza. Si parte da cose importanti, da comportamenti davvero razzisti, ma poi non ci si ferma più.
I sondaggi del Washington Post (quelli che dicono che il 90% dei Nativi non ha problemi con le mascotte) hanno lo stesso valore dei sondaggi di Gianni Pilo o di Emilio Fede per Berlusconi: spazzatura priva di qualunque valore scientifico. Recentemente, l'Università del Michigan e l'Università della California, Berkeley hanno fatto uno studio molto più approfondito; i risultati sono stati molto diversi.

For example, among Native Americans who frequently engage in tribal or cultural practices, 67 percent find the Redskins team name offensive; 70 percent find sports fans wearing chief headdresses offensive; 65 percent find sports fans chanting the tomahawk chop offensive; and 73 percent find sports fans imitating Native American dances offensive.

Tra l'altro, molti studi fatti da università rivelano che le mascotte sono fortemente deleterie dal punto di vista psicologico. Ecco uno studio fatto dall'Università dell'Arizona

Experimental laboratory studies demonstrate the causal effect and specific mechanisms by which Native American mascots influence Native American well-being. Tests have shown that the presence of Native American mascots results directly in lower self-esteem and lower mood among both Native American adolescents and young adults, as well as increased negative attitudes towards Native Americans among non-Native Americans. Importantly, these effects occur regardless of whether the Native American mascot is considered "offensive."

Per capire appieno il problema bisogna analizzare il problema dal punto di vista dei Nativi, che è molto diverso di quello proposta dai giornali e dai commentatori mainstrean. Ci si dovrebbe fare delle domande...

a) Quando sono state create le mascotte indiane?
b) Cosa viene rappresentato?
c) Chi le ha preparate? I Nativi Americani hanno avuto la possibilità di esprimere la loro opinione riguardo quei disegni?

In verità, le mascotte indiane sono delle vere e proprie porcherie. Furono create negli anni '30, quando i Nativi erano ormai stati sterminati. Il genocidio fu una cosa terribile, un crimine che gli Stati Uniti non hanno mai voluto ammettere. O comunque, hanno sempre trovato una scusa o giustificazione. Qual è il problema delle mascotte?

a) Furono appunto create dai dominatori bianchi negli anni '30, quando i Nativi erano stati sterminati. In quel periodo, ai pochi Nativi ancora rimasti veniva vietato parlare la loro lingua e praticare le proprie tradizioni (le Boarding Schools furono l'emblema dello sterminio). Le mascotte sono vagamente basate sui Sioux (Great Plain). I Nativi non furono minimamente interpellati per dare il loro input. In realtà, sono dei cartoni animati pieni di stereotipi creati per il divertimento dei bianchi, ma privi di qualunque attinenza con la realtà.

b) Le mascotte indiane non onorano, ma ridicolizzano e offendono. I vari tomahawk chop e balletti vari sono delle offese alla cultura dei Nativi. Ai Nativi dà fastidio una cosa. La loro cultura non è quella del tomahawk chop! Non è quella dei balletti e dei tamburi che vediamo tra i tifosi! Non è quella dei gridi di guerra! Queste sono invenzioni dei bianchi. Ma a causa delle mascotte e dei film western con John Wayne, molti pensano che i Nativi facciano veramente quelle cose. Tra l'altro, come ho scritto prima, le mascotte indiane sono basate sui Sioux, che avevano tradizioni molto diverse dai Cherokee, dagli Apache, dai Seminoles e così via. A causa delle mascotte, molti pensano che tutti i Nativi fossero uguali.

c) Il termine REDSKINS è razzista e dispregiativo. Molti dicono: ma i Nativi Americani spesso lo usano? Certo, ma è come la parola N..G. per gli Afro-Americani; se gli Afro-Americani usano la parola N.G. tra di loro, è un conto! Se viene usata da qualcuno che fa parte di un altro gruppo etnico, diventa razzista.

d) Spesso i tifosi si rendono protagonisti di episodi spiacevoli. Esempi: per i Sioux, il copricapo con le piume era un simbolo di saggezza e sapienza. Soltanto i grandi saggi potevano indossarlo. Cosa può pensare un Sioux quando vede un tifoso indossare quel copricapo? Magari quel tifoso sta bevendo una birra e insultando un giocatore della squadra avversaria? Ancora... Spesso i tifosi avversari si sono resi protagonisti di episodi molto spiacevoli: striscioni con rimandi al TRAIL OF TEARS.

E' quindi comprensibile che ai Nativi dia fastidio vedere la propria cultura e le proprie tradizioni ridotte a dei cartoni animati. E soprattutto a loro dà fastidio che siano i bianchi dominatori a decidere come i Nativi devono essere rappresentati. E come ho scritto, le mascotte indiane non sono una rappresentazione veritiera dalla cultura nativa, ma un'invenzione dei bianchi, creata appunto nel momento più buio della storia.

Inoltre, quali altri gruppi etnici vengono utilizzati come mascotte da squadre sportive?

Proviamo ad immaginare i Washington Africans (neanche N.Gs)... Tutti i tifosi vanno allo stadio con la faccia dipinta di nero! Il capo tifoso (che ovviamente è bianco) per sostenere la squadra si mette a gridare: "ForZa Afrigans! VinGete!", utilizzando i tipici stereotipi che si usano contro gli Afro-Americani.

Oppure pensiamo ai Washington Asians... Tutti i tifosi vanno allo stadio con la faccia dipinta di giallo! Il capo tifoso (che ovviamente è bianco) per sostenere la squadra si mette a gridare: "FoLza Asians! Dovete segnaLe! Oggi dobbiamo vinceLe"... Sarebbero accettabili queste squadre? Ovviamente no! (E ci mancherebbe altro!!!). Perché, invece, si può accettare la mascotte indiana?

Qualche anno fa, la NCAA ha obbligato le varie università a ritirare le mascotte indiane e a cambiare i nickname (a meno di accordi con le tribù locali). Tra le università che sono state coinvolte c'era anche la University of Illinois e i famosi Fighting Illini; simbolo della squadra era Chief Illiniweek, che secondo la versione ufficiale rappresentava la tradizione dei Nativi del Midwest, quindi era un simbolo onorevole.

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La realtà era molto diversa. Chief Illiniweek altro non era che un indiano di Hollywood (quello inventato dai bianchi)! Il balletto che faceva prima di ogni partita era stato inventato da alcuni studenti (ovviamente bianchi) e non aveva alcuna attinenza con le tribù del Midwest. Lo studente che interpretava Chief Illiniweek era sempre bianco. Non sorprende quindi che i Nativi ne fossero alquanto infastiditi.

Il discorso, quindi, è molto complesso. E non riguarda solo il Politically Correct. Stiamo parlando di popoli che dopo essere stati sterminati, hanno visto la propria cultura ridotta a un cartone animato. E' assolutamente normale che siano infastiditi. Ma è anche chiaro che i sondaggi del Washington Post non dicano la verità. Qui lascio i link di qualche articolo che presenta la questione dal punto di vista dei Nativi.

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Re: Il politicamente corretto

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A me i NY Italians, col capo tifoso che fa il padrino, i cori sulla mamma e il mandolino e il copricapo a forma di pizza piacerebbero parecchio!

Certo, non ci hanno schiavizzati e sterminati.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Rosewall
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Rosewall »

ReKal ha scritto:Qui la questione degli scacchi è spiegata un po' meglio:

Sostanzialmente, dichiara il giornalista, non esiste alcuno spezzone sugli scacchi razzisti, ma volendo fare uno spezzone sulla storia degli scacchi con un round di “domande e risposte del pubblico” aveva voluto inserire la domanda di un bimbo convinto che la divisione degli scacchi tra bianchi e neri derivasse da questioni razziali.
Cosa, evidentemente, assai diversa da chiedere se gli scacchi sono razzisti perché il bianco muove per primo. Aggiungendo che non stava cercaando qualcuno che gli dicesse che gli scacchi siano razzisti, ma suscitare una conversazione innovativa che tenga tutti interessati.
Come tutti sanno, i ragazzini chiedono tantissime cose, alcune assai sciocche, per l’apposito scopo di maturare e diventare adulti aspettando che le cose sciocche che chiedano trovino risposta tra gli adulti.
Ma se gli adulti cominciano a beccarsi tra di loro, cosa mai impareranno?
E se gli adulti decidono di prendere le domande di un ragazzino per suscitare conversazioni, quanto siamo più vicini all’odiata clickbait?
Personalmente, non avremmo interpellato uno scacchista: sarebbe bastato leggere una buona enciclopedia al pargolo.
Ma ormai la frittata è fatta.
Le risposte del mondo degli scacchi
Quindi il mondo degli scacchi ha voluto rispondere ad una domanda che, di fatto, nessuno aveva mai posto e un bimbo aveva posto in maniera del tutto diversa.
E l’ha fatto con una certa, a questo punto possiamo dire non incomprensibile, durezza.

Articolo completo: https://www.bufale.net/scacchi-razzisti ... cate-a-go/
ahahahahah quindi era il politico liberale citrullo (o finto tale e in cerca di visibilità) :D
Il mondo è salvo, per oggi, fiuuuu
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da koufax75 »

The name is meant to honor Native Americans. Many Native American do not consider this word to be an “honor,” especially given the historical connection with the payment to bounty hunters for scalps and other body parts of “Redskins.” Combine that with some of the items that are sold with the team logo, such as beer koozies, trash cans, door mats, diapers, and G-strings, it is clear that the word is not used in an “honorific” way. Did the “Hogettes,” people dressed in feathered headdresses wearing pig snouts, honor American Indians? Are women dressed in skin tight shorts and halter tops dancing to drumbeats on the sidelines respecting Native culture? Did Chief Zee, a non-Indian wearing a replica of a headdress and carrying a tomahawk, honor Indians, or make fun of them?
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Renudo »

Rosewall ha scritto:
ReKal ha scritto:Qui la questione degli scacchi è spiegata un po' meglio:

Sostanzialmente, dichiara il giornalista, non esiste alcuno spezzone sugli scacchi razzisti, ma volendo fare uno spezzone sulla storia degli scacchi con un round di “domande e risposte del pubblico” aveva voluto inserire la domanda di un bimbo convinto che la divisione degli scacchi tra bianchi e neri derivasse da questioni razziali.
Cosa, evidentemente, assai diversa da chiedere se gli scacchi sono razzisti perché il bianco muove per primo. Aggiungendo che non stava cercaando qualcuno che gli dicesse che gli scacchi siano razzisti, ma suscitare una conversazione innovativa che tenga tutti interessati.
Come tutti sanno, i ragazzini chiedono tantissime cose, alcune assai sciocche, per l’apposito scopo di maturare e diventare adulti aspettando che le cose sciocche che chiedano trovino risposta tra gli adulti.
Ma se gli adulti cominciano a beccarsi tra di loro, cosa mai impareranno?
E se gli adulti decidono di prendere le domande di un ragazzino per suscitare conversazioni, quanto siamo più vicini all’odiata clickbait?
Personalmente, non avremmo interpellato uno scacchista: sarebbe bastato leggere una buona enciclopedia al pargolo.
Ma ormai la frittata è fatta.
Le risposte del mondo degli scacchi
Quindi il mondo degli scacchi ha voluto rispondere ad una domanda che, di fatto, nessuno aveva mai posto e un bimbo aveva posto in maniera del tutto diversa.
E l’ha fatto con una certa, a questo punto possiamo dire non incomprensibile, durezza.

Articolo completo: https://www.bufale.net/scacchi-razzisti ... cate-a-go/
ahahahahah quindi era il politico liberale citrullo (o finto tale e in cerca di visibilità) :D
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Mondo salvo anche per oggi, pare, però resta il problema, enorme, dell'informazione nell’epoca dei social.

Quello che ho capito io dell’intera vicenda è questo:

Nel corso di una trasmissione radiofonica sugli scacchi il conduttore chiede all’esperto della situazione, riproponendo la domanda ricevuta da un bambino ascoltatore, se il fatto che il bianco muova per primo sia in qualche modo legato a questioni razziali.

L’esperto, invece di farsi una risata e rispondere “ma va, non diciamo cazzate, è solo una convenzione”, dopo la trasmissione si affretta a twittare che è stato contattato da una radio che sta portando avanti la tesi che gli scacchi siano un gioco razzista perché il bianco muove per primo.

Il tweet diventa virale, viene commentato, tra gli altri, da scacchisti di fama mondiale e da praticamente tutti i siti d’informazione viene riportata la notizia che una radio australiana sta portando avanti una campagna a sostegno del fatto che il gioco degli scacchi sia razzista.

Dal nulla abbiamo una notizia se non totalmente falsa come minimo ampiamente distorta.

Questo a me fa una paura enorme perché va bene che oggi non ho avuto molto da fare e una volta letto il post di uglygeek sono andato a spulciarmi la notizia per capire meglio ma la maggior parte delle volte questo tempo non c’è e quello che alla fine mi resta nella testa sono solo gli scacchi razzisti della situazione, gli eccessi del politicamente corretto e tutto quello che ne consegue.

A rifletterci fa davvero paura.
MM
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da uglygeek »

koufax75 ha scritto:The name is meant to honor Native Americans. Many Native American do not consider this word to be an “honor,” especially given the historical connection with the payment to bounty hunters for scalps and other body parts of “Redskins.” Combine that with some of the items that are sold with the team logo, such as beer koozies, trash cans, door mats, diapers, and G-strings, it is clear that the word is not used in an “honorific” way. Did the “Hogettes,” people dressed in feathered headdresses wearing pig snouts, honor American Indians? Are women dressed in skin tight shorts and halter tops dancing to drumbeats on the sidelines respecting Native culture? Did Chief Zee, a non-Indian wearing a replica of a headdress and carrying a tomahawk, honor Indians, or make fun of them?
Non sapevo che i nativi americani fossero anche puritani! :-)

Ci sono molti nomi di squadre di football che si riferiscono ad animali: Cardinals, Falcons, Panthers, Bears, Lions, Rams, Eagles, Seahawks, Ravens, Bengals, Broncos, Jaguars, Dolphins. Qui per fortuna le associazioni per la protezione degli animali non sono ancora intervenute.

Altri si riferiscono a lavori o occupazioni: Cowboys, Packers, Buccaneers, Raiders, Steelers.
Altri ancora a popolazioni o etnie: Vikings, Redskins, Chiefs, Texans.
Altri ricordano la storia degli Stati Uniti: Colts, Patriots, 49ers (cercatori d'oro).
I Bills e i Browns si riferiscono proprio al nome di una persona.

Altri infine sono molto generici e dovrebbero essere innocui: Giants, Chargers, Jets, Titans.

Ci sono poi i Saints, che non andrebbero toccati perche' lo dice anche il proverbio, "Scherza coi fanti...", ma che in realta' si riferiscono alla canzone "When the Saints go marching in".

Ora, se il problema e' che la parola "Redskins" e' in se' offensiva, e' un conto, ma se il problema e' il merchandising e quindi il fatto che queste parole vengono stampate con il colore del team e il logo NFL su mercanzia come cavatappi, pannolini, perizomi, allora dovrebbe essere offensivo per tutti. Anche i texani, gli scandinavi dovrebbero offendersi di vedere il loro nome associato a pannolini o perizomi. Come pure i cowboy (ce ne sono ancora), i pirati, tutti i patrioti americani, e poi anche chi lavora nella siderurgia e nella preparazione della carne. Nonche' gli eredi di Buffalo Bill e di Paul Brown. Non c'e' un monopolio dell'offesa. Tutti si possono offendere, allora.

In realta' nessun team si da' volutamente un nome offensivo. Non esistono squadre chiamate "New Orleans Rats", "New York Pimps", "New Jersey Goodfellas", o, in caso di squadra femminile, "L.A. Broads", anche se sarebbero tutti nomi realistici, a loro modo.

Se poi il termine "Redskins", con la sensibilita' di oggi, ha una connotazione offensiva che un secolo fa non aveva, che cambino pure il nome. Ma non certo perche' una certa minoranza non vuole essere associata con i perizomi.

Secondo me si da' troppa importanza ai problemi dell'identita'. Cos'hanno davvero a spartire i discendenti dei nativi americani nati nel 20mo e 21mo secolo con le tribu che popolavano il Nord America fino al 18mo secolo? Io sono un italiano ma non ho nulla a che fare, nel bene o nel male, con Garibaldi o con i mafiosi che dominavano Chicago negli anni '20 del secolo scorso. Per me potrebbero chiamare una squadra "New Jersey Wops" o "Greasers" (erano insulti per definire gli italiani emigrati in America, "wop" deriva da "guappo") e non me ne importerebbe assolutamente niente. Io sono una persona, e voglio essere considerato e giudicato in quanto tale, non come rappresentante di una etnia.

Alla fine il problema non e' cambiare o non cambiare il nome di una squadra, possono certamente cambiarlo. Il problema e' il dare a questi temi un'importanza che non hanno davvero. La condizione degli eredi dei nativi americani oggi non e' negativa perche' esiste una squadra con quel nome.
Poi vorranno cambiare anche il nome dei "Chiefs", poi anche quello dei "Vikings", spero, poi il Vaticano fara' cambiare il nome dei "Saints" che non puo' essere stampato sulle minigonne delle ragazze pon pon, e cosi' via. Mettendo l'identity politics sempre al centro del dibattito, come se fosse davvero cosi' importante.
Ultima modifica di uglygeek il ven lug 03, 2020 8:53 pm, modificato 2 volte in totale.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da uglygeek »

Rosewall ha scritto:
ReKal ha scritto:Qui la questione degli scacchi è spiegata un po' meglio:

Sostanzialmente, dichiara il giornalista, non esiste alcuno spezzone sugli scacchi razzisti, ma volendo fare uno spezzone sulla storia degli scacchi con un round di “domande e risposte del pubblico” aveva voluto inserire la domanda di un bimbo convinto che la divisione degli scacchi tra bianchi e neri derivasse da questioni razziali.
Cosa, evidentemente, assai diversa da chiedere se gli scacchi sono razzisti perché il bianco muove per primo. Aggiungendo che non stava cercaando qualcuno che gli dicesse che gli scacchi siano razzisti, ma suscitare una conversazione innovativa che tenga tutti interessati.
Come tutti sanno, i ragazzini chiedono tantissime cose, alcune assai sciocche, per l’apposito scopo di maturare e diventare adulti aspettando che le cose sciocche che chiedano trovino risposta tra gli adulti.
Ma se gli adulti cominciano a beccarsi tra di loro, cosa mai impareranno?
E se gli adulti decidono di prendere le domande di un ragazzino per suscitare conversazioni, quanto siamo più vicini all’odiata clickbait?
Personalmente, non avremmo interpellato uno scacchista: sarebbe bastato leggere una buona enciclopedia al pargolo.
Ma ormai la frittata è fatta.
Le risposte del mondo degli scacchi
Quindi il mondo degli scacchi ha voluto rispondere ad una domanda che, di fatto, nessuno aveva mai posto e un bimbo aveva posto in maniera del tutto diversa.
E l’ha fatto con una certa, a questo punto possiamo dire non incomprensibile, durezza.

Articolo completo: https://www.bufale.net/scacchi-razzisti ... cate-a-go/
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Prima cosa, non si capisce perche' dovremmo credere a quello che scrive "bufale.net". Che peraltro puo' essere letto come un film dell'orrore.

Poi anche nell'articolo non e' come la metti tu:

Valentine wrote it all started with a tweet by a dad whose child asked, as children do about everything, why the white pieces move first in chess.

e non perche' la divisione degli scacchi tra bianchi e neri derivasse da questioni razziali (che e' molto peggio, peraltro: chi inculca nella mente dei bambini idee cosi' assurde? La speranza e' il bambino davvero chiedesse perche' muovono prima i bianchi e non i neri o a caso).

Poi proseguirebbe cosi':

The father paused, aware of current cultural context and wondered exactly how to answer. He wondered if there was any racial background to the rule,’ he wrote.

Con il padre che nel contesto culturale di oggi sa che deve camminare sulle uova prima di rispondere ad una domanda che abbia a che fare con il colore bianco e il colore nero e non e' in grado di rispondere a questa domanda cretina senza pubblicare un'idiozia su Twitter? MA STIAMO SCHERZANDO?

Il mondo non e' salvo per un cazzo di niente, se ad una testa di minchia di giornalista viene in mente di dare seguito a quel tweet di merda, il mondo e' impazzito.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Renudo »

uglygeek ha scritto:
Rosewall ha scritto:
ReKal ha scritto:Qui la questione degli scacchi è spiegata un po' meglio:

Sostanzialmente, dichiara il giornalista, non esiste alcuno spezzone sugli scacchi razzisti, ma volendo fare uno spezzone sulla storia degli scacchi con un round di “domande e risposte del pubblico” aveva voluto inserire la domanda di un bimbo convinto che la divisione degli scacchi tra bianchi e neri derivasse da questioni razziali.
Cosa, evidentemente, assai diversa da chiedere se gli scacchi sono razzisti perché il bianco muove per primo. Aggiungendo che non stava cercaando qualcuno che gli dicesse che gli scacchi siano razzisti, ma suscitare una conversazione innovativa che tenga tutti interessati.
Come tutti sanno, i ragazzini chiedono tantissime cose, alcune assai sciocche, per l’apposito scopo di maturare e diventare adulti aspettando che le cose sciocche che chiedano trovino risposta tra gli adulti.
Ma se gli adulti cominciano a beccarsi tra di loro, cosa mai impareranno?
E se gli adulti decidono di prendere le domande di un ragazzino per suscitare conversazioni, quanto siamo più vicini all’odiata clickbait?
Personalmente, non avremmo interpellato uno scacchista: sarebbe bastato leggere una buona enciclopedia al pargolo.
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Articolo completo: https://www.bufale.net/scacchi-razzisti ... cate-a-go/
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Prima cosa, non si capisce perche' dovremmo credere a quello che scrive "bufale.net". Che peraltro puo' essere letto come un film dell'orrore.

Poi anche nell'articolo non e' come la metti tu:

Valentine wrote it all started with a tweet by a dad whose child asked, as children do about everything, why the white pieces move first in chess.

e non perche' la divisione degli scacchi tra bianchi e neri derivasse da questioni razziali (che e' molto peggio, peraltro: chi inculca nella mente dei bambini idee cosi' assurde? La speranza e' il bambino davvero chiedesse perche' muovono prima i bianchi e non i neri o a caso).

Poi proseguirebbe cosi':

The father paused, aware of current cultural context and wondered exactly how to answer. He wondered if there was any racial background to the rule,’ he wrote.

Con il padre che nel contesto culturale di oggi sa che deve camminare sulle uova prima di rispondere ad una domanda che abbia a che fare con il colore bianco e il colore nero e non e' in grado di rispondere a questa domanda cretina senza pubblicare un'idiozia su Twitter? MA STIAMO SCHERZANDO?

Il mondo non e' salvo per un cazzo di niente, se ad una testa di minchia di giornalista viene in mente di dare seguito a quel tweet di merda, il mondo e' impazzito.
No dai, in questo caso specifico il problema non è quello del razzismo o dell'eccesso di politically correct ma proprio quello di come montano notizie in realtà inesistenti nell'era dei social.
Trattandosi poi di un tweet di poche righe (cosa ha chiesto esattamente il bambino? Come l'ha esattamente interpretato il padre? Tu stesso, in un primo momento, ti sorprendevi della domanda del bambino per poi, adesso, sorprenderti della domanda del padre) riportato oltretutto in una conversazione telefonica che nessuno ha ascoltato ci sono troppe variabili legate a toni, forma, esattezza di quanto riportato eccetera per arrivare ad un giudizio così netto.
bufale.net è poi un sito che ha saputo costruirsi una certa credibilità nello smontare questo tipo di notizie, sulla scia di quanto ha fatto snopes.com nel mondo dell'informazione anglosassone.
Una ricerca di 5 minuti su internet potrà confermartelo.
L'episodio in se è una schifezza per moltissimi motivi ma, almeno in questo caso, razzismo e/o politicamento corretto c'entrano poco.
Ultima modifica di Renudo il sab lug 04, 2020 4:59 pm, modificato 3 volte in totale.
MM
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Rosewall »

:D una radio che deve riempire un buco (la Zanzara manda in onda l'ascoltatore che vuole bruciare vivi i rom, ognuno si arrangia come può), ti tirano in mezzo in quanto esperto di scacchi, ne approfitti per parlare cinque minuti del gioco e torni ad occuparti dei debiti australiani e altre cose serie cosí.E invece no: il tweet scandalizzato (e fuorviante) che fa il giro del mondo. :D
Gli indignati dal politicamente corretto si fanno trollare e "triggerare" come neanche Marat quando gli toccano Djoko, no?
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Renudo »

koufax75 ha scritto:I sondaggi del Washington Post (quelli che dicono che il 90% dei Nativi non ha problemi con le mascotte) hanno lo stesso valore dei sondaggi di Gianni Pilo o di Emilio Fede per Berlusconi: spazzatura priva di qualunque valore scientifico. Recentemente, l'Università del Michigan e l'Università della California, Berkeley hanno fatto uno studio molto più approfondito; i risultati sono stati molto diversi..
Preso dalla mie piccole "beghe" personali stavo colpevolmente dimenticando: bel post.
MM
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Nickognito »

È il simbolo di Copenaghen che i turisti in visita in città vengono a fotografare. La statua della Sirenetta, il personaggio della favola scritta da Hans Christian Andersen, è stata vandalizzata: sulla pietra che fa da base all'opera all'entrata del porto è apparsa la scritta in inglese "Racist fish" (Pesce razzista). Secondo quanto riporta Associated Press, nessuno ha rivendicato la responsabilità dell'azione.


Intervistata dalla tv danese, l'esperta dell'opera di Andersen, Ane Grum-Schwensen, ha spiegato che la storia della Sirenetta non contiene allusioni razziste. Ne conterebbe invece, secondo alcuni, il cartone animato della Walt Disney. Nelle scene che accompagnano la canzone In fondo al mar appare un "pesce nero" che ha labbra carnose e sembianze che ricordano l'immagine stereotipata degli afroamericani.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Monheim »

Cecchinato politicamente scorretto.
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tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da uglygeek »

Rosewall ha scritto::D una radio che deve riempire un buco (la Zanzara manda in onda l'ascoltatore che vuole bruciare vivi i rom, ognuno si arrangia come può), ti tirano in mezzo in quanto esperto di scacchi, ne approfitti per parlare cinque minuti del gioco e torni ad occuparti dei debiti australiani e altre cose serie cosí.E invece no: il tweet scandalizzato (e fuorviante) che fa il giro del mondo. :D
Gli indignati dal politicamente corretto si fanno trollare e "triggerare" come neanche Marat quando gli toccano Djoko, no?
Cazzo ridi?
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da koufax75 »

uglygeek ha scritto: Altri ancora a popolazioni o etnie: Vikings, Redskins, Chiefs, Texans.
Paragonare le mascotte indiane a Texans e Vikings è alquanto ridicolo.
uglygeek ha scritto: Ora, se il problema e' che la parola "Redskins" e' in se' offensiva, e' un conto, ma se il problema e' il merchandising e quindi il fatto che queste parole vengono stampate con il colore del team e il logo NFL su mercanzia come cavatappi, pannolini, perizomi, allora dovrebbe essere offensivo per tutti. Anche i texani, gli scandinavi dovrebbero offendersi di vedere il loro nome associato a pannolini o perizomi. Come pure i cowboy (ce ne sono ancora), i pirati, tutti i patrioti americani, e poi anche chi lavora nella siderurgia e nella preparazione della carne. Nonche' gli eredi di Buffalo Bill e di Paul Brown. Non c'e' un monopolio dell'offesa. Tutti si possono offendere, allora.
Redskins è una parola offensiva da molto tempo. Non solo da ieri. I Texani, i Cowboys non hanno mai stati vittime di uno dei peggiori genocidi della storia. Texani e Cowboys hanno sempre avuto una posizione di forza nella storia americana. Gli Steelers e i Packers sono fortemente legati alle rispettive città. Le mascotte indiane sono invece delle creazioni dei dominatori bianchi e sono strettamente legate al genocidio. Si potrebbe discutere su VIKINGS, ma in realtà il paragone con le mascotte indiane è piuttosto forzato.

Nessuno mai si sognerebbe di creare una squadra di football e chiamarla WASHINGTON AFRICANS oppure WASHINGTON ASIANS. E ci mancherebbe altro. Perché le mascotte indiane sono accettate?
uglygeek ha scritto: In realta' nessun team si da' volutamente un nome offensivo. Non esistono squadre chiamate "New Orleans Rats", "New York Pimps", "New Jersey Goodfellas", o, in caso di squadra femminile, "L.A. Broads", anche se sarebbero tutti nomi realistici, a loro modo.

Se poi il termine "Redskins", con la sensibilita' di oggi, ha una connotazione offensiva che un secolo fa non aveva, che cambino pure il nome. Ma non certo perche' una certa minoranza non vuole essere associata con i perizomi.
Il termine Redskins ha una connotazione negativa da molto tempo. I perizomi sono soltanto uno dei problemi legati alle mascotte indiane. Le mascotte indiane sono nate circa 100 anni fa, quando il governo americano aveva completato l'opera dello sterminio. Sì, le mascotte indiane sono uno dei tanti simboli del genocidio americano, le cui conseguenze si sentono ancora oggi.

[/quote]
uglygeek ha scritto: Secondo me si da' troppa importanza ai problemi dell'identita'. Cos'hanno davvero a spartire i discendenti dei nativi americani nati nel 20mo e 21mo secolo con le tribu che popolavano il Nord America fino al 18mo secolo? Io sono un italiano ma non ho nulla a che fare, nel bene o nel male, con Garibaldi o con i mafiosi che dominavano Chicago negli anni '20 del secolo scorso. Per me potrebbero chiamare una squadra "New Jersey Wops" o "Greasers" (erano insulti per definire gli italiani emigrati in America, "wop" deriva da "guappo") e non me ne importerebbe assolutamente niente. Io sono una persona, e voglio essere considerato e giudicato in quanto tale, non come rappresentante di una etnia.
Tu non vivi in America e non hai subito uno sterminio. Così come ho scritto nel post precedente: le mascotte impongono un'immagine dei Nativi che i Nativi stessi vogliono cancellare e con cui non vogliono avere nulla più a che fare perché è stata imposta dai bianchi sterminatori. E studi scientifici (come quelli che ho presentato nel post precedente) dimostrano che le mascotte indiane hanno risvolti estremamente negativi. Certo, il Washington Post e i giornali mainstream non presenteranno mai questi studi.
uglygeek ha scritto: Alla fine il problema non e' cambiare o non cambiare il nome di una squadra, possono certamente cambiarlo. Il problema e' il dare a questi temi un'importanza che non hanno davvero. La condizione degli eredi dei nativi americani oggi non e' negativa perche' esiste una squadra con quel nome.
Poi vorranno cambiare anche il nome dei "Chiefs", poi anche quello dei "Vikings", spero, poi il Vaticano fara' cambiare il nome dei "Saints" che non puo' essere stampato sulle minigonne delle ragazze pon pon, e cosi' via. Mettendo l'identity politics sempre al centro del dibattito, come se fosse davvero cosi' importante.
Cambiando il nome e rimuovendo le mascotte, i Nativi non migliorerebbero la loro condizione. Indubbio. Ma sarebbe un primo passo. Inoltre, è stato dimostrato che le mascotte hanno contribuito al declino dei Nativi.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Super-Fabio »

Partita l'onda: prima i Cleveland Indians, poi gli Edmonton Eskimos (football canadese) comunicano di essere pronti a discutere il cambio di nome della franchigia.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da uglygeek »

koufax75 ha scritto: Tu non vivi in America e non hai subito uno sterminio. Così come ho scritto nel post precedente: le mascotte impongono un'immagine dei Nativi che i Nativi stessi vogliono cancellare e con cui non vogliono avere nulla più a che fare perché è stata imposta dai bianchi sterminatori. E studi scientifici (come quelli che ho presentato nel post precedente) dimostrano che le mascotte indiane hanno risvolti estremamente negativi. Certo, il Washington Post e i giornali mainstream non presenteranno mai questi studi.
Che io non viva in America, non e' vero. Vivo a Seattle dal 2016.

Il Washington Post (il quotidiano del Watergate, ricordo) e' considerato dai repubblicani un giornale di sinistra e quindi non affidabile. Non c'e' una ragione al mondo per cui il WP non dovrebbe dare statistiche che vanno a favore della sua narrativa. Infatti e' totalmente a favore del cambio del nome: https://www.washingtonpost.com/sports/2 ... r-it-down/.

Alla fine la fate tanto lunga, fate sembrare che abbiano chiamato i Washington Redskins per insultare gli indigeni sterminati, come se una squadra di calcio nel terzo reich si fosse chiamata i Frankfurt Juden (ti pare probabile?)
Quando la realta' e' che volevano dare un nome che facesse venire in mente grandi guerrieri, e hanno pensato ai nativi americani. Ok, il nome e' invecchiato male, andra' anche cambiato, ma tutti questi estremi negativi portati dal nome di una squadra mi paiono esagerati.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da koufax75 »

uglygeek ha scritto:Alla fine la fate tanto lunga, fate sembrare che abbiano chiamato i Washington Redskins per insultare gli indigeni sterminati, come se una squadra di calcio nel terzo reich si fosse chiamata Frankfurt Juden (ti pare probabile?)
Quando la realta' e' che volevano dare un nome che facesse venire in mente grandi guerrieri, e hanno pensato ai nativi americani. Ok, il nome e' invecchiato male, andra' anche cambiato, ma tutti questi estremi negativi portati dal nome di una squadra mi paiono esagerati.
In questa diatriba, raramente si guarda il punto di vista dei Nativi. Il razzismo delle mascotte è subdolo. Impone un'immagine dei Nativi creata dai bianchi, che ha poca attinenza con la realtà. Certo le intenzioni all'inizio non erano negative, ma le conseguenze lo sono state. I Nativi sono stanchi di essere visti come i grandi guerrieri selvaggi che vivono nelle tende... Sono stanchi del toma-hawk chop (altra invenzione dei bianchi americani). Sono stanchi dei costumi e delle danze finte. Sono stanchi di essere associati a queste immagini imposte dall'alto. Il caso di Chief Illiniweek era emblematico. Le mascotte inoltre hanno fatto credere che tutti i Nativi fossero come i Sioux delle Great Plains.
Alla fine la fate tanto lunga, fate sembrare che abbiano chiamato i Washington Redskins per insultare gli indigeni sterminati, come se una squadra di calcio nel terzo reich si fosse chiamata Frankfurt Juden (ti pare probabile?)
Forse sarebbe stato improbabile e il paragone è forzato. Ma in realtà le lotte tra Cowboys e Indiani furono dei veri e propri crimini contro l'umanità. E spesso durante le partite tra squadre con mascotte indiane, si vedono porcherie di questo genere...
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Mai nessuno mai si sognerebbe di creare i Washington Africans. Perché è ammissibile truccarsi come un Nativo, fare delle danze ridicole mentre dipingersi la faccia di nero e fare delle pseudo-danze afro è razzista?
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Re: Il politicamente corretto

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E poi ancora sulle mascotte indiane... Furono create nel momento più buio della storia dei Nativi, quando lo sterminio aveva raggiunto il suo culmine. Il governo americano aveva addirittura vietato alle comunità native di parlare le proprie lingue, di praticare i propri riti e tradizioni. Le Boarding Schools (istituti in cui bambini di 5 anni o meno furono rinchiusi dopo essere stati prelevati dalle rispettive famiglie) furono terribili. Chiunque avesse provato a parlare la lingua nativa, veniva punito, picchiato, torturato come se fosse un criminale.

In questo periodo, i bianchi crearono le mascotte indiane e iniziarono ad usare "tradizioni" tipiche dei Nativi per il loro divertimento. Ovviamente, non chiesero il "permesso" ai Nativi, ma inventarono dei modelli vagamente basati sui Sioux. I Nativi non potevano praticare le loro tradizioni, ma allo stesso tempo i bianchi dominatori e sterminatori potevano divertirsi a giocare agli Indiani. E ancora oggi le mascotte presentano un'immagine falsa, non reale, da cui i Nativi vogliono dissociarsi.
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