Il politicamente corretto

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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chiaky
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da chiaky »

Il problema è che si è passati, improvvisamente, da un eccesso all'altro.
E' persino ovvio che non vada discriminato nessuno, ma ormai basta una battuta o un battito di ciglia che vieni messo alla berlina.
Quello che sta succedendo in America è un eccesso, non certo troppo migliore (troppo migliore...che brutto termine mi è venuto) di quelli che vogliono combattere.
Eccessi di zelo.
In tv se uno trova da ridire con una opinionista donna in modo acceso, ormai viene bloccato dai conduttori (più spesso dalle conduttrici), che subito si dichiarano scandalizzati e chiedono le scuse.
Sulle molestie, è chiaro che sono da condannare duramente (anche quelle fatte da gay a uomini, quelle però non vengono condannate mai, chissà perchè), ma ora si è creata anche una specie di moda, per cui la donna ha trovato il pollo da spennare. Anche nel mio ambiente, ormai, è la caccia al piccione. Si focalizzano su quelli ricchi e famosi e, con ritardi di 30 anni o anche più, si inventano le molestie.
Il Direttore Gatti, uno dei più famosi nel mondo, è stato denunciato per aver invitato una soprano a cena in camerino, 15 anni fa. Ha perso il lavoro in tutti i teatri anglosassoni. Grigolo ha toccato la panza finta a una corista per gioco, carriera americana e inglese troncata. Siamo alla pazzia.
Posso essere più indulgente verso le accuse a Domingo, conosciuto come grande playboy, nondimeno, conosco Placido da oltre 20 anni ed è un gran signore. E' più che sicuro che abbia fatto avance e tutte le belle donne che incontrava, ma posso esserne certo, sempre con signorilità e rispetto. E queste signore hanno avuto avanzi di carriera dall'aver accettato quelle avance. Intanto la carriera se la sono fatta, ora dopo 30 anni hanno ben deciso di scucire anche il portafoglio al ricco tenore.
James Levine, direttore del Metropolitan opera per moltissimi anni, è stato escluso per aver fatto avance a dei ragazzi diciassettenni o sedicenni. Cosa certamente riprovevole, ma ora Levine si ritrova bollato come pedofilo. Il pedofilo è chi prova attrazione verso gli infra tredicenni. Un diciassettenne è del tutto adulto ma non per la legge, quindi condanniamolo pure ma pedofilo non è. Io, personalmente, ho molta meno stima di uno che guarda le vecchie (ho un amico che se hanno meno di 70 anni non le guarda nemmeno), piuttosto di chi può apprezzare una diciassettenne, onestamente. Posto il fatto che, per legge, è meglio lasciar perdere.
Mi chiedo, poi, quando cominceranno ad essere considerate molestie anche quelle omosessuali (a parte quelle ai minori).

Insomma, l'argomento è vasto. E come sempre non c'è senso della misura. Si passa dal discrimine alle categorie protette, tipo wwf, in un batter di ciglia.
Ultima modifica di chiaky il gio lug 09, 2020 12:30 pm, modificato 1 volta in totale.
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ThePiper
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da ThePiper »

alessandro ha scritto:Chi è hr?
Credo si riferisca al signor Human Resources.
chiaky
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da chiaky »

Da il corriere della sera di oggi:

È una rivolta contro le intimidazioni, contro l'ondata censoria che rischia di sommergere non solo in America università e giornali, contro il ricatto morale di chi consiglia il silenzio e l'omertà sulle nuove e violente forme di intolleranza per non dare armi e pretesti a Trump. Decine di scrittrici e scrittori, intellettuali, artisti dicono in un appello che la doverosa battaglia contro il razzismo e contro la politica del presidente degli Stati Uniti accomodante con i gruppi che del suprematismo bianco fanno una bandiera non può nascondere i pericoli di un nuovo fanatismo oramai sempre più spavaldo e prepotente, di una nuova ideologia manichea e brutalmente estremista che nel nome del Bene distrugge ogni opinione differente, ogni obiezione critica, ogni dissenso.



Da Martin Amis a Margaret Atwood, da Salman Rushdie a Anne Applebaum, da John Banville a Noam Chomsky, da Khamel Daoud a Jeffrey Eugenides, e poi Ian Buruma e Olivia Nuzzi, Michael Ignatieff e Paul Berman, Michael Walzer e JK Rowling, solo per citare alcuni dei più famosi, circa 150 intellettuali escono allo scoperto per difendere i principi della libertà d'espressione minacciata non da una censura poliziesca tipica delle dittature, ma da una forma pervasiva e violenta di intolleranza che non si limita a mettere il bavaglio ai contemporanei, ma vuole fare tabula rasa del passato, di tutti gli autori che dall'antichità non si sono piegati ai dettami della nuova inquisizione che vede ogni opinione difforme un delitto, in ogni rappresentazione artistica e culturale anche del passato un attentato malvagio alle vittime dell'oppressione.



Il pensiero corre alla statua di Cristoforo Colombo abbattuta, a quelle di Abraham Lincoln, il presidente che ha abolito la vergogna della schiavitù, o di Winston Churchill, l'eroe della battaglia contro Hitler, cioè del vertice del razzismo, deturpate o vandalizzate, oppure al linciaggio cui è stata sottoposta JK Rowling, l'autrice di Harry Potter, indicata al ludibrio come persecutrice dei transgender per aver difeso il principio dell'identità biologica delle donne e soprattutto, questo è il punto, per essere intervenuta in difesa di una donna che aveva perso il posto di lavoro, licenziata in un attimo, per aver sostenuto analoghe opinioni.



Una circostanza, appunto, in cui un'opinione diversa, discutibile come tutte le opinioni, viene equiparata a una manifestazione di malvagità, ispirata dalle peggiori intenzioni e dunque meritevole di essere punita. La libertà d'opinione è messa a dura prova se le persone vengono liquidate, come Ian Buruma alla New York Review of Books , per aver pubblicato posizioni dissonanti, come se il conflitto delle idee, la discussione aperta, anche aspra, ma libera e tonificante, la battaglia culturale condotta lealmente, argomento contro argomento, tesi contro tesi, non fosse l'ossigeno delle società democratiche fondate sul pluralismo e non sul manicheismo di una lotta tra un Bene e un Male da censurare.



Una deriva pericolosa che in alcune università americane è sfociata nella messa al bando di opere di Shakespeare, come il «Tito Andronico», accusate nientemeno di essere neanche tanto inconsapevolmente un'apologia dello stupro, o di Euripide e di Sofocle, fino all'espulsione tra i piani di studio del «Grande Gatsby», delle opere di Hemingway e naturalmente, come poteva mancare?, di «Lolita» di Nabokov.



Ma anche, per esempio, al divieto a Londra di esporre opere di Egon Schiele, già perseguitato un secolo fa a Vienna per «oscenità» e i cui nudi oggi rappresenterebbero secondo la nuova Inquisizione una diminuzione sessista dell'immagine della donna. Ora, con questo appello, per la prima volta gli intellettuali cercano di mettere un argine a questa deriva di intolleranza, con un gesto coraggioso di cui i firmatari sono pienamente coscienti, e infatti già si avvertono i primi segni di timide marce indietro per prevenire eventuali attacchi. È la prima volta, ma importante. Gli intolleranti potrebbero cominciare a non avere vita facile
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Rosewall
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Rosewall »

alessandro ha scritto:
ThePiper ha scritto:
ReKal ha scritto:Woody Allen è da vent'anni che non ha più niente da dire ma la carriera gliel'ha stroncata il PC, a 85 anni, in piena ascesa.
Falciare un santone anche se ormai ha poco da dire(oppure smettere di trasmettere gente già morta)è pure peggio, perchè influenzi o rischi di influenzare uno che ha appena iniziato o ha più da perdere.
Non è che bisogna ricorrere per forza alla ghigliottina. Anche una società, che magari non ti decapita, ma ti costringe all'autocensura preventiva anche su cose decisamente veniali non è il mass
Ma esattamente cosa è che uno non può dire i fare?
è marketing intellettuale. Un pò di vittimismo per attirare l'attenzione. Il film del tuo autore viene prodotto a suon di milioni di dollari, distribuito, visto; Summers va a fare l'economista capo del presidente degli Stati Uniti (e incassa milioni di dollari da fondi finanziari, giornali, e conferenze). Però è una dittatura liberticida. Come gli studenti più radicali o i maleducati che offendono la Rowling su twitter, un pò ci credono anche.
Siamo tutti figli dell'Illuminismo, e tutti tralasciamo facilmente l'aspetto più prezioso (e più dimenticato in genere) dell'Illuminismo, cioè l'autocritica della Ragione. E il pensiero galoppa in sconfinate praterie di astrazione e seriosità.
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scooter
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da scooter »

Placido Domingo su mirevista.es ha scritto:Conozco a Chiaky desde hace más de 20 años y es un gran caballero. Es más que seguro que observó a las lesbianas en el parque, pero puedo estar seguro de ello, siempre con elegancia y respeto.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da chiaky »

scooter ha scritto:
Placido Domingo su mirevista.es ha scritto:Conozco a Chiaky desde hace más de 20 años y es un gran caballero. Es más que seguro que observó a las lesbianas en el parque, pero puedo estar seguro de ello, siempre con elegancia y respeto.
:lol: :lol: :lol: :lol:
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Monheim
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Monheim »

scooter ha scritto:
Placido Domingo su mirevista.es ha scritto:Conozco a Chiaky desde hace más de 20 años y es un gran caballero. Es más que seguro que observó a las lesbianas en el parque, pero puedo estar seguro de ello, siempre con elegancia y respeto.
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tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
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Renudo
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Renudo »

Nickognito ha scritto:Non che conti molto l'ipse dixit, ma ogni tanto mi sembra che quando accusiamo gli eccessi di politically correct siamo stupidi, manchiamo di empatia e senso di giustizia e magari anche razzisti.

Diciamo che chi non capisce quali siano tutti questi eccessi di cui parliamo, non solo non capisce uglygeek o Nickognito, ma nemmeno:

Elliot Ackerman
Saladin Ambar, Rutgers University
Martin Amis
Anne Applebaum
Marie Arana, author
Margaret Atwood
John Banville
Mia Bay, historian
Louis Begley, writer
Roger Berkowitz, Bard College
Paul Berman, writer
Sheri Berman, Barnard College
Reginald Dwayne Betts, poet
Neil Blair, agent
David W. Blight, Yale University
Jennifer Finney Boylan, author
David Bromwich
David Brooks, columnist
Ian Buruma, Bard College
Lea Carpenter
Noam Chomsky, MIT (emeritus)
Nicholas A. Christakis, Yale University
Roger Cohen, writer
Ambassador Frances D. Cook, ret.
Drucilla Cornell, Founder, uBuntu Project
Kamel Daoud
Meghan Daum, writer
Gerald Early, Washington University-St. Louis
Jeffrey Eugenides, writer
Dexter Filkins
Federico Finchelstein, The New School
Caitlin Flanagan
Richard T. Ford, Stanford Law School
Kmele Foster
David Frum, journalist
Francis Fukuyama, Stanford University
Atul Gawande, Harvard University
Todd Gitlin, Columbia University
Kim Ghattas
Malcolm Gladwell
Michelle Goldberg, columnist
Rebecca Goldstein, writer
Anthony Grafton, Princeton University
David Greenberg, Rutgers University
Linda Greenhouse
Rinne B. Groff, playwright
Sarah Haider, activist
Jonathan Haidt, NYU-Stern
Roya Hakakian, writer
Shadi Hamid, Brookings Institution
Jeet Heer, The Nation
Katie Herzog, podcast host
Susannah Heschel, Dartmouth College
Adam Hochschild, author
Arlie Russell Hochschild, author
Eva Hoffman, writer
Coleman Hughes, writer/Manhattan Institute
Hussein Ibish, Arab Gulf States Institute
Michael Ignatieff
Zaid Jilani, journalist
Bill T. Jones, New York Live Arts
Wendy Kaminer, writer
Matthew Karp, Princeton University
Garry Kasparov, Renew Democracy Initiative
Daniel Kehlmann, writer
Randall Kennedy
Khaled Khalifa, writer
Parag Khanna, author
Laura Kipnis, Northwestern University
Frances Kissling, Center for Health, Ethics, Social Policy
Enrique Krauze, historian
Anthony Kronman, Yale University
Joy Ladin, Yeshiva University
Nicholas Lemann, Columbia University
Mark Lilla, Columbia University
Susie Linfield, New York University
Damon Linker, writer
Dahlia Lithwick, Slate
Steven Lukes, New York University
John R. MacArthur, publisher, writer
Susan Madrak, writer
Phoebe Maltz Bovy, writer
Greil Marcus
Wynton Marsalis, Jazz at Lincoln Center
Kati Marton, author
Debra Mashek, scholar
Deirdre McCloskey, University of Illinois at Chicago
John McWhorter, Columbia University
Uday Mehta, City University of New York
Andrew Moravcsik, Princeton University
Yascha Mounk, Persuasion
Samuel Moyn, Yale University
Meera Nanda, writer and teacher
Cary Nelson, University of Illinois at Urbana-Champaign
Olivia Nuzzi, New York Magazine
Mark Oppenheimer, Yale University
Dael Orlandersmith, writer/performer
George Packer
Nell Irvin Painter, Princeton University (emerita)
Greg Pardlo, Rutgers University – Camden
Orlando Patterson, Harvard University
Steven Pinker, Harvard University
Letty Cottin Pogrebin
Katha Pollitt, writer
Claire Bond Potter, The New School
Taufiq Rahim, New America Foundation
Zia Haider Rahman, writer
Jennifer Ratner-Rosenhagen, University of Wisconsin
Jonathan Rauch, Brookings Institution/The Atlantic
Neil Roberts, political theorist
Melvin Rogers, Brown University
Kat Rosenfield, writer
Loretta J. Ross, Smith College
J.K. Rowling
Salman Rushdie, New York University
Karim Sadjadpour, Carnegie Endowment
Daryl Michael Scott, Howard University
Diana Senechal, teacher and writer
Jennifer Senior, columnist
Judith Shulevitz, writer
Jesse Singal, journalist
Anne-Marie Slaughter
Andrew Solomon, writer
Deborah Solomon, critic and biographer
Allison Stanger, Middlebury College
Paul Starr, American Prospect/Princeton University
Wendell Steavenson, writer
Gloria Steinem, writer and activist
Nadine Strossen, New York Law School
Ronald S. Sullivan Jr., Harvard Law School
Kian Tajbakhsh, Columbia University
Zephyr Teachout, Fordham University
Cynthia Tucker, University of South Alabama
Adaner Usmani, Harvard University
Chloe Valdary
Lucía Martínez Valdivia, Reed College
Helen Vendler, Harvard University
Judy B. Walzer
Michael Walzer
Eric K. Washington, historian
Caroline Weber, historian
Randi Weingarten, American Federation of Teachers
Bari Weiss
Sean Wilentz, Princeton University
Garry Wills
Thomas Chatterton Williams, writer
Robert F. Worth, journalist and author
Molly Worthen, University of North Carolina at Chapel Hill
Matthew Yglesias
Emily Yoffe, journalist
Cathy Young, journalist
Fareed Zakaria
Curiosità: quanti di questi conosci per averne seguito carriera, letto pubblicazioni e opinioni in genere, per poi decidere che siano degni paladini del tuo pensiero?
Io, non ho nessun problema ad ammetterlo, a parte Noam Chomsky, Salman Rushdie e J.K. Rowling (vogliamo parlarne?) senza wikipedia non avrei la più pallida idea di chi siano.
Oppure facciamo direttamente che le opinioni pesano un tanto al chilo?
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Rosewall »

Jennifer Boylan, la quindicesima dall'alto, "attivista" transgender, ha preso le distanze dalla sua medesima medesimamente firma essendosi accorta che la lettera a difesa della libertà di parola era stata sottoscritta anche dalla Rowling : :D
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Nickognito »

scooter ha scritto:
Placido Domingo su mirevista.es ha scritto:Conozco a Chiaky desde hace más de 20 años y es un gran caballero. Es más que seguro que observó a las lesbianas en el parque, pero puedo estar seguro de ello, siempre con elegancia y respeto.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Nickognito »

ReKal ha scritto: Curiosità: quanti di questi conosci per averne seguito carriera, letto pubblicazioni e opinioni in genere, per poi decidere che siano degni paladini del tuo pensiero?
Io, non ho nessun problema ad ammetterlo, a parte Noam Chomsky, Salman Rushdie e J.K. Rowling (vogliamo parlarne?) senza wikipedia non avrei la più pallida idea di chi siano.
Oppure facciamo direttamente che le opinioni pesano un tanto al chilo?
scusa ma non ho proprio capito le domande, il mio italiano si e' un po' arrugginito, forse. Non ho capito se vuoi suggerire, che so, che non dovrei pensare che iscrivermi a dei corsi a Harvard mi insegnera' di piu' che leggere dei commenti di sconosciuti su Facebook, a meno che non abbia seguito la carriera dei professori di Harvard.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da uglygeek »

https://au.sports.yahoo.com/amphtml/ten ... 15776.html

Essendo Ucraina neanche poteva venirle in mente che sarebbe stata considerata cosa offensiva negli Stati Uniti.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Nickognito »

uglygeek ha scritto:https://au.sports.yahoo.com/amphtml/ten ... 15776.html

Essendo Ucraina neanche poteva venirle in mente che sarebbe stata considerata cosa offensiva negli Stati Uniti.
Tutti bianchi i critici vedo.

Boh , son minorati, dai...
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Super-Fabio »

La Twitter Police non risparmia nessuno.

Nelle ultime 24 ore si con concentrati sul boicottagio di Goya Foods. :D Giuro che rischierebbero di farmi venir voglia di votare Trump. :D
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da uglygeek »

Super-Fabio ha scritto:La Twitter Police non risparmia nessuno.

Nelle ultime 24 ore si con concentrati sul boicottagio di Goya Foods. :D Giuro che rischierebbero di farmi venir voglia di votare Trump. :D
Dire che voti per Trump è una cosa per metà della popolazione viene considerata illegale, roba che in certe aziende i colleghi chiedono il tuo licenziamento. E per l’altra metà dell’America è vero il contrario, ma in questo momento ha meno voce. Se questa polarizzazione continua ad aumentare non credo andrà a finire bene.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Monheim »

uglygeek ha scritto: Dire che voti per Trump è una cosa per metà della popolazione viene considerata illegale, roba che in certe aziende i colleghi chiedono il tuo licenziamento. E per l’altra metà dell’America è vero il contrario, ma in questo momento ha meno voce. Se questa polarizzazione continua ad aumentare non credo andrà a finire bene.
Negli ultimi tempi in particolare ci hai reso partecipi di diverse vicende deliranti e agghiaccianti tipiche in USA, però ora mi focalizzo su questa: solo io ritengo assurdo che un collega possa chiedere il licenziamento di un altro in relazione a qualcosa che esula da quanto avviene in azienda e/o nell'esercizio delle proprie funzioni?

Se per esempio lavoro in una catena di montaggio in una fabbrica, ho un collega efficiente e affidabile nelle sue mansioni, che però vota Trump o ha altre idee con cui non sono d'accordo/mi repellono, perché mai dovrei aver diritto a chiederne il licenziamento?

Che poi per me già il concetto che uno chiede il licenziamento di un suo pari è discutibile: se incide anche sul mio operato cosicché debba coprire ciò che lui non fa/fa male, in primo luogo ne parlo direttamente con lui; diversamente, spetta a qualcun altro sopra di me controllare e valutare e casomai agire di conseguenza.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Johnny Rex »

Nickognito ha scritto:
uglygeek ha scritto:https://au.sports.yahoo.com/amphtml/ten ... 15776.html

Essendo Ucraina neanche poteva venirle in mente che sarebbe stata considerata cosa offensiva negli Stati Uniti.
Tutti bianchi i critici vedo.

Boh , son minorati, dai...
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Renudo »

Per me sempre ottimi:

Si potrebbe poi dire che nessuno si proclama o si descrive come “politicamente corretto”: la frase esiste innanzitutto come un’accusa. Da parte di chi rivolge l’accusa, il “non politicamente corretto” o meglio la “scorrettezza politica”, è invece rivendicata e costruita su basi molto solide: quelle della libertà di pensiero e di espressione, dell’opposizione alla censura, del coraggio di andare al di là di tutti i conformismi e i discorsi concessi dal dibattito pubblico. Presuppone, poi, l’esistenza di influenti e imprecisati attori (quasi mitologici) che cercano di controllare tutto ciò che si fa e tutte le parole che si usano: e che portano con sé, automaticamente, una specie di morale da poliziotto. L’uso dell’argomento del “politicamente corretto” ha grande successo ed efficacia: spinge immediatamente sulla difensiva, mette in scacco qualsiasi risposta, squalifica sin dall’inizio. Serve come prima e anche come ultima parola...

...Ciò che in questa lunga storia sulle distorsioni del “politicamente corretto” è stato salvato al di fuori degli Stati Uniti è la sua versione finale. Nella percezione comune, il significato stesso dell’espressione è stato definitivamente compromesso o suscita, nel migliore dei casi, comunque qualche perplessità: l’essere definiti politicamente corretti porta cioè con sé, quasi in automatico, il senso di una vaga accusa, quella di proclamare la correttezza in un modo del tutto astratto e di far poi pagare concretamente le conseguenze di quella proclamazione alle persone comuni. E tutto questo mentre coloro che sono corretti politicamente, si mantengono nel privilegio e in una posizione di superiorità. Ciò che si combatte è poi l’impossibilità di potersi esprimere liberamente e con franchezza senza che una schiera di censori completamente privi di ironia accorra per zittire chi si lascia andare a una affermazione “un po’ fuori dall’ordinario” su donne, neri, migranti, omosessuali e così via o a un’affermazione evidentemente razzista, sessista, omofoba o islamofoba.



Articolo completo: https://www.ilpost.it/giuliasiviero/201 ... ovversivo/

C'è anche un bel passaggio sulle critiche fondate.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da scooter »

Io aspetto con ansia (si fa per dire) il giorno in cui i film di Tarantino saranno censurati. Secondo me quel giorno molti che oggi dicono che in fondo chi se ne frega di Via col vento se c'è anche solo la possibilità che i disclaimer facciano la differenza improvvisamente saranno preoccupati da certe derive un po' estremiste.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Rosewall »

scooter ha scritto:Io aspetto con ansia (si fa per dire) il giorno in cui i film di Tarantino saranno censurati. Secondo me quel giorno molti che oggi dicono che in fondo chi se ne frega di Via col vento se c'è anche solo la possibilità che i disclaimer facciano la differenza improvvisamente saranno preoccupati da certe derive un po' estremiste.
Top 10 Most Challenged Books of 2019

George by Alex Gino
Reasons: challenged, banned, restricted, and hidden to avoid controversy; for LGBTQIA+ content and a transgender character; because schools and libraries should not “put books in a child’s hand that require discussion”; for sexual references; and for conflicting with a religious viewpoint and “traditional family structure”

Beyond Magenta: Transgender Teens Speak Out by Susan Kuklin
Reasons: challenged for LGBTQIA+ content, for “its effect on any young people who would read it,” and for concerns that it was sexually explicit and biased


A Day in the Life of Marlon Bundo by Jill Twiss, illustrated by EG Keller
Reasons: Challenged and vandalized for LGBTQIA+ content and political viewpoints, for concerns that it is “designed to pollute the morals of its readers,” and for not including a content warning

Sex is a Funny Word by Cory Silverberg, illustrated by Fiona Smyth
Reasons: Challenged, banned, and relocated for LGBTQIA+ content; for discussing gender identity and sex education; and for concerns that the title and illustrations were “inappropriate”

Prince & Knight by Daniel Haack, illustrated by Stevie Lewis
Reasons: Challenged and restricted for featuring a gay marriage and LGBTQIA+ content; for being “a deliberate attempt to indoctrinate young children” with the potential to cause confusion, curiosity, and gender dysphoria; and for conflicting with a religious viewpoint

I Am Jazz by Jessica Herthel and Jazz Jennings, illustrated by Shelagh McNicholas
Reasons: Challenged and relocated for LGBTQIA+ content, for a transgender character, and for confronting a topic that is “sensitive, controversial, and politically charged”

The Handmaid’s Tale by Margaret Atwood
Reasons: Banned and challenged for profanity and for “vulgarity and sexual overtones”

Harry Potter series by J. K. Rowling
Reasons: Banned and forbidden from discussion for referring to magic and witchcraft, for containing actual curses and spells, and for characters that use “nefarious means” to attain goals. :roll:

Drama written and illustrated by Raina Telgemeier
Reasons: Challenged for LGBTQIA+ content and for concerns that it goes against “family values/morals”
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Il politicamente corretto

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Rosewall ha scritto: Harry Potter series by J. K. Rowling
Reasons: Banned and forbidden from discussion for referring to magic and witchcraft, for containing actual curses and spells, and for characters that use “nefarious means” to attain goals. :roll:
Queste sono cazzate religiose a cui nessuno da' piu' retta al di fuori di qualche stato nel sud degli Stati Uniti o nel centro dell'Africa (che in quanto a sviluppo culturale sono pari).
Ora libri e film di Harry Potter saranno bannati per davvero perche' l'autrice e' transfobica.
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Re: Il politicamente corretto

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Monheim ha scritto:
uglygeek ha scritto: Dire che voti per Trump è una cosa per metà della popolazione viene considerata illegale, roba che in certe aziende i colleghi chiedono il tuo licenziamento. E per l’altra metà dell’America è vero il contrario, ma in questo momento ha meno voce. Se questa polarizzazione continua ad aumentare non credo andrà a finire bene.
Negli ultimi tempi in particolare ci hai reso partecipi di diverse vicende deliranti e agghiaccianti tipiche in USA, però ora mi focalizzo su questa: solo io ritengo assurdo che un collega possa chiedere il licenziamento di un altro in relazione a qualcosa che esula da quanto avviene in azienda e/o nell'esercizio delle proprie funzioni?

Se per esempio lavoro in una catena di montaggio in una fabbrica, ho un collega efficiente e affidabile nelle sue mansioni, che però vota Trump o ha altre idee con cui non sono d'accordo/mi repellono, perché mai dovrei aver diritto a chiederne il licenziamento?

Che poi per me già il concetto che uno chiede il licenziamento di un suo pari è discutibile: se incide anche sul mio operato cosicché debba coprire ciò che lui non fa/fa male, in primo luogo ne parlo direttamente con lui; diversamente, spetta a qualcun altro sopra di me controllare e valutare e casomai agire di conseguenza.
E' una cosa che succede, cerca su Google (!) "James Damore". https://en.wikipedia.org/wiki/Google%27 ... ho_Chamber

Tu dici, se il mio collega lavora bene e non crea problemi ma vota Trump perché mai dovrei aver diritto a chiederne il suo licenziamento? Ed e' una bella domanda. Va tutto bene se lui sta sempre zitto, poi nel segreto dell'urna fara' quello che vuole. Ma se parla di politica e' diverso, rischia molto. Rischia anche se sta zitto ma si viene a sapere che e' un elettore di Trump perche' ha mandato un contributo elettorale di 100 dollari, e le liste dei contributori alle campagne elettorali negli Stati Uniti sono pubbliche.
Un famoso esperto di informatica, Brendan Eich, https://en.wikipedia.org/wiki/Brendan_Eich e' stato fatto fuori da tutto perche' si e' scoperto che aveva donato 2100$ ad una associazione che promuoveva un referendum contro le nozze gay in California.

Perche' questo succede? Perche' il sistema e' talmente polarizzato che le opinioni politiche contrarie vengono considerate illegittime e intrinsecamente violente, c'e' l'idea molto forte che non ci sia differenza tra opinioni "sbagliate" e violenza fisica. Per cui lavorare accanto a quella persona diventa impossibile, sarebbe quasi come chiederti di lavorare accanto a un serial killer pedofilo.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Renudo »

uglygeek ha scritto:...
E' una cosa che succede, cerca su Google (!) "James Damore". https://en.wikipedia.org/wiki/Google%27 ... ho_Chamber...
Io, raccogliendo il tuo invito a cercare su Google, ho trovato questo: https://www.ilpost.it/2017/08/09/ex-ing ... -sessismo/

Di Brendain Eich il tuo link a wikipedia dice che continua tranquiillamente a lavorare, non che "è stato fatto fuori da tutto".

Perchè dover sempre sempre cercare casi estremi, anche quando non esistono?

Sarebbe quasi come chiederti di lavorare accanto a un serial killer pedofilo?

E poi gli eccessi (che comunque ci sono) sarebbero quelli del politically correct...
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Rosewall »

uglygeek ha scritto:
Rosewall ha scritto: Harry Potter series by J. K. Rowling
Reasons: Banned and forbidden from discussion for referring to magic and witchcraft, for containing actual curses and spells, and for characters that use “nefarious means” to attain goals. :roll:
Queste sono cazzate religiose a cui nessuno da' piu' retta al di fuori di qualche stato nel sud degli Stati Uniti o nel centro dell'Africa (che in quanto a sviluppo culturale sono pari).
Ora libri e film di Harry Potter saranno bannati per davvero perche' l'autrice e' transfobica.
io ti seguo quando segnali un caso circostanziato (poi non sempre è nei termini in cui lo riporti perché secondo me hai ormai maturato una posizione molto netta per cui non hai sempre voglia di sentire ogni volta l'altra campana...ma non è un problema perché se ne ho voglia ho la possibilità di approfondire, di volta in volta). Il problema è quando minimizzi da una parte ("nessuno dà più retta tranne...") e profetizzi dall'altra (Harry Potter bannato per transfobia dell'autrice). Che ti devo dire? Vedremo! Però con dei dati QUANTITATIVI. Nel mondo si trova qualunque cosa, quantificare è fondamentale. Intanto sto seguendo il dibattiito di questi giorni in USA (fogna di twitter compresa) e ci trovo rappresentati i punti di vista più disparati. Quelli degli sciroccati, certamente (da ambo gli "schieramenti", eh); ma pure anche molti di buon senso, e anche da parte di gente che ricopre ruoli di potere (università, media, politica, imprese, industria culturale...).
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Renudo »

scooter ha scritto:Io aspetto con ansia (si fa per dire) il giorno in cui i film di Tarantino saranno censurati. Secondo me quel giorno molti che oggi dicono che in fondo chi se ne frega di Via col vento se c'è anche solo la possibilità che i disclaimer facciano la differenza improvvisamente saranno preoccupati da certe derive un po' estremiste.
Per quanto mi riguarda, tra le varie derive estremiste in corso in questo periodo, quella che possano cambiare la locandina di un film di Tarantino è proprio l'ultima delle mie preoccupazioni.
Un po' di sano, comodo benaltrismo me lo concedo anch'io volentieri.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da uglygeek »

ReKal ha scritto:
uglygeek ha scritto:...
E' una cosa che succede, cerca su Google (!) "James Damore". https://en.wikipedia.org/wiki/Google%27 ... ho_Chamber...
Io, raccogliendo il tuo invito a cercare su Google, ho trovato questo: https://www.ilpost.it/2017/08/09/ex-ing ... -sessismo/

Di Brendain Eich il tuo link a wikipedia dice che continua tranquiillamente a lavorare, non che "è stato fatto fuori da tutto".

Perchè dover sempre sempre cercare casi estremi, anche quando non esistono?

Sarebbe quasi come chiederti di lavorare accanto a un serial killer pedofilo?

E poi gli eccessi (che comunque ci sono) sarebbero quelli del politically correct...
Riguardo a Eich, certo che avra' uno staccio di lavoro, e' uno che ha inventato da solo il linguaggio JavaScript in due settimane. Ma prima ma era a capo di Mozilla (quelli che fanno il browser Firefox), ora si e' dovuto creare lui la sua startup, che, ti assicuro, e' completamente irrilevante nell'industria. Ha perso ogni rilevanza, ma per sua fortuna ha ancora i soldi che aveva guadagnato prima. Come fai ad impedire ad uno ricco di crearsi una startup?

Il punto non e' se Damore ha ragione o a torto. Penso anch'io che abbia torto. Ma perche' e' stato licenziato? Io ho seguito il dibattito che c'e' stato nelle mailing list interne di google e che e' che poi e' uscito dalle mura di google ed e' diventato di pubblico dominio, e ti assicuro che impiegati dicevano cose tipo "Non posso lavorare con una persona simile, la sua stessa presenza e' un atto di violenza, se non lo mandate via ci licenziamo in massa". Se cerchi le trovi. (E nota che un impiegato di Google lavorera' direttamente con meno di altre 50, 100 persone a dir tanto, gli altri 100 mila nemmeno li incontri mai, molti di quelli che protestavano non avevano e non avrebbero mai avuto a che fare direttamente con Damore).

Io sono uno che non ha mai pensato che appendere Mussolini per i piedi fosse sbagliato, ad esempio. Ma se avessi un collega che dice che "Ma ha fatto anche tante cose buone" dovrei cercare di farlo licenziare? Perche' e' di questo che stiamo parlando, non della bonta' delle opinioni.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Nickognito »

Rosewall ha scritto:
scooter ha scritto:Io aspetto con ansia (si fa per dire) il giorno in cui i film di Tarantino saranno censurati. Secondo me quel giorno molti che oggi dicono che in fondo chi se ne frega di Via col vento se c'è anche solo la possibilità che i disclaimer facciano la differenza improvvisamente saranno preoccupati da certe derive un po' estremiste.
Top 10 Most Challenged Books of 2019

George by Alex Gino
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Beyond Magenta: Transgender Teens Speak Out by Susan Kuklin
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A Day in the Life of Marlon Bundo by Jill Twiss, illustrated by EG Keller
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Reasons: Challenged, banned, and relocated for LGBTQIA+ content; for discussing gender identity and sex education; and for concerns that the title and illustrations were “inappropriate”

Prince & Knight by Daniel Haack, illustrated by Stevie Lewis
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I Am Jazz by Jessica Herthel and Jazz Jennings, illustrated by Shelagh McNicholas
Reasons: Challenged and relocated for LGBTQIA+ content, for a transgender character, and for confronting a topic that is “sensitive, controversial, and politically charged”

The Handmaid’s Tale by Margaret Atwood
Reasons: Banned and challenged for profanity and for “vulgarity and sexual overtones”

Harry Potter series by J. K. Rowling
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Drama written and illustrated by Raina Telgemeier
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e pensa che due di loro si sono messe a perdere tempo per firmare un manifesto contro gli eccessi del politically correct!
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Re: Il politicamente corretto

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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Renudo »

Nickognito ha scritto:
ReKal ha scritto: Curiosità: quanti di questi conosci per averne seguito carriera, letto pubblicazioni e opinioni in genere, per poi decidere che siano degni paladini del tuo pensiero?
Io, non ho nessun problema ad ammetterlo, a parte Noam Chomsky, Salman Rushdie e J.K. Rowling (vogliamo parlarne?) senza wikipedia non avrei la più pallida idea di chi siano.
Oppure facciamo direttamente che le opinioni pesano un tanto al chilo?
scusa ma non ho proprio capito le domande, il mio italiano si e' un po' arrugginito, forse. Non ho capito se vuoi suggerire, che so, che non dovrei pensare che iscrivermi a dei corsi a Harvard mi insegnera' di piu' che leggere dei commenti di sconosciuti su Facebook, a meno che non abbia seguito la carriera dei professori di Harvard.
Hai ragione, il mio italiano non ha bisogno di essere arrugginito per risultare difficilmente comprensibile ma la domanda che ti ho fatto è questa:
ReKal ha scritto: Curiosità: quanti di questi conosci per averne seguito carriera, letto pubblicazioni e opinioni in genere, per poi decidere che siano degni paladini del tuo pensiero?...
Il resto viene di conseguenza.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Nickognito »

Se non capisco una domanda, non capisco nemmeno la domanda che hai copiato
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Mr Moonlight »

uglygeek ha scritto:
Monheim ha scritto:
uglygeek ha scritto: Dire che voti per Trump è una cosa per metà della popolazione viene considerata illegale, roba che in certe aziende i colleghi chiedono il tuo licenziamento. E per l’altra metà dell’America è vero il contrario, ma in questo momento ha meno voce. Se questa polarizzazione continua ad aumentare non credo andrà a finire bene.
Negli ultimi tempi in particolare ci hai reso partecipi di diverse vicende deliranti e agghiaccianti tipiche in USA, però ora mi focalizzo su questa: solo io ritengo assurdo che un collega possa chiedere il licenziamento di un altro in relazione a qualcosa che esula da quanto avviene in azienda e/o nell'esercizio delle proprie funzioni?

Se per esempio lavoro in una catena di montaggio in una fabbrica, ho un collega efficiente e affidabile nelle sue mansioni, che però vota Trump o ha altre idee con cui non sono d'accordo/mi repellono, perché mai dovrei aver diritto a chiederne il licenziamento?

Che poi per me già il concetto che uno chiede il licenziamento di un suo pari è discutibile: se incide anche sul mio operato cosicché debba coprire ciò che lui non fa/fa male, in primo luogo ne parlo direttamente con lui; diversamente, spetta a qualcun altro sopra di me controllare e valutare e casomai agire di conseguenza.
E' una cosa che succede, cerca su Google (!) "James Damore". https://en.wikipedia.org/wiki/Google%27 ... ho_Chamber

Tu dici, se il mio collega lavora bene e non crea problemi ma vota Trump perché mai dovrei aver diritto a chiederne il suo licenziamento? Ed e' una bella domanda. Va tutto bene se lui sta sempre zitto, poi nel segreto dell'urna fara' quello che vuole. Ma se parla di politica e' diverso, rischia molto. Rischia anche se sta zitto ma si viene a sapere che e' un elettore di Trump perche' ha mandato un contributo elettorale di 100 dollari, e le liste dei contributori alle campagne elettorali negli Stati Uniti sono pubbliche.
Un famoso esperto di informatica, Brendan Eich, https://en.wikipedia.org/wiki/Brendan_Eich e' stato fatto fuori da tutto perche' si e' scoperto che aveva donato 2100$ ad una associazione che promuoveva un referendum contro le nozze gay in California.

Perche' questo succede? Perche' il sistema e' talmente polarizzato che le opinioni politiche contrarie vengono considerate illegittime e intrinsecamente violente, c'e' l'idea molto forte che non ci sia differenza tra opinioni "sbagliate" e violenza fisica. Per cui lavorare accanto a quella persona diventa impossibile, sarebbe quasi come chiederti di lavorare accanto a un serial killer pedofilo.
Ma... ma... ma... mi ricorda la Gestapo.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Renudo »

Nickognito ha scritto:Se non capisco una domanda, non capisco nemmeno la domanda che hai copiato
Per favore, se vogliamo prenderci "in giro" possiamo andare avanti all'infinito ma non mi sembra il caso.

Hai fatto un elenco di nomi che (nella tua opinione) condividono la tua posizione e quella di altri utenti e ti ho chiesto di quanti di questi tu abbia mai seguito la carriera, letto pubblicazioni e opinioni in genere.

In sostanza, quanto di questi tu sappia chi siano.

Se fai ancora finta di non capire mi costringi a chiedere aiuto a mio figlio (tre anni) per formulare la domanda in maniera comprensibile ad un pari età.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Nickognito »

Non ho capito la seconda parte della domanda, dal per in poi.

Ma tu continui a offendere, attaccare, dicendo che faccio finta, prendo in giro o sono come un bambino, in senso negativo.

Con questi toni, perché dovrei avere interesse a discutere con te scusa? :o :D

Ho solo detto che certe domande potete rivolgerle anche a quelle signore e signori, visto che pensano la stessa cosa che penso io.

Io, visto che questi toni maleducati continuano, preferisco rispondere ad altri.

Te ne farai una ragione, suppongo.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Mr Moonlight »

ReKal ha scritto:
Nickognito ha scritto:Se non capisco una domanda, non capisco nemmeno la domanda che hai copiato
Per favore, se vogliamo prenderci "in giro" possiamo andare avanti all'infinito ma non mi sembra il caso.

Hai fatto un elenco di nomi che (nella tua opinione) condividono la tua posizione e quella di altri utenti e ti ho chiesto di quanti di questi tu abbia mai seguito la carriera, letto pubblicazioni e opinioni in genere.

In sostanza, quanto di questi tu sappia chi siano.

Se fai ancora finta di non capire mi costringi a chiedere aiuto a mio figlio (tre anni) per formulare la domanda in maniera comprensibile ad un pari età.
Io sono un altro utente che condivide l'appello della lista di nomi di cui ne conosco sì e no tre. E quindi?
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Rosewall »

Nickognito ha scritto: e pensa che due di loro si sono messe a perdere tempo per firmare un manifesto contro gli eccessi del politically correct!
e grazie, la lettera si rivolge agli intolleranti liberal in quanto compagni che sbagliano ma comunque redimibili (un marxista avrebbe tradotto, ingenerosamente: non litighiamo fra noi, ci sono posti di potere per tutti); mica si rivolge agli intolleranti di destra, che sono considerati scimmioni indegni con cui è inutile dialogare (vedi riferimento a Trump).

Ma noi che osserviamo con distacco siamo ben in grado di vedere che l'intolleranza viene anche (e soprattutto) da destra.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da uglygeek »

Viene anche da destra, pero' negli anni '70 la liberta' di parola era un valore di sinistra, ora non lo e' piu'.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Nickognito »

Rosewall ha scritto:
Nickognito ha scritto: e pensa che due di loro si sono messe a perdere tempo per firmare un manifesto contro gli eccessi del politically correct!
e grazie, la lettera si rivolge agli intolleranti liberal in quanto compagni che sbagliano ma comunque redimibili (un marxista avrebbe tradotto, ingenerosamente: non litighiamo fra noi, ci sono posti di potere per tutti); mica si rivolge agli intolleranti di destra, che sono considerati scimmioni indegni con cui è inutile dialogare (vedi riferimento a Trump).

Ma noi che osserviamo con distacco siamo ben in grado di vedere che l'intolleranza viene anche (e soprattutto) da destra.
in che senso? nel senso che e' piu' difficile dialogarci? Si'. Nel senso che e' piu' rischioso esprimere con loro un 'opinione? Non nella mia esperienza: ho conosciuto uno licenziato per una battuta innocente sui neri, un mio collega e' stato licenziato per essere venuto al lavoro con una maglietta con scritto 'io sono cattolico', non ho mai avuto colleghi con problemi sul lavoro per aver detto di essere atei o contro la famiglia tradizionale o a favore dei gay.

Ma, al di la' di questo, persone come me o ugly o Moonlight mica scrivono solo contro quelli di sinistra, ma anche di destra. Pero', come gli intellettuali di cui sopra, passano il tempo anche a sottolineare gli eccessi del politically correct, non dicono 'lasciamo perdere, il peggio viene da destra, il politically correct porta anche cose buone"
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Rosewall »

al di là della tua esperienza (non voglio dire di maschio bianco eterosessuale senza handicap eccetera :D ) episodi di intolleranza verso minoranze sono molto comuni. Meno di quanto lo sarebbero senza decenni di politica&comunicazione politicamente corretta. Sono certo che tu ne sia a conoscenza ma forse cataloghi sotto un'altra voce (peggiore) l'intolleranza di omofobi, xenofobi, eccetera. Eppure sempre di intolleranza si tratta. Io condivido (come non potrebbe essere?) le considerazioni di banale buon senso (da prima ora di educazione civica) espresse dalla lettera, riassumibili in "esageroma nen" (non è detto che poi siano applicabili a tutti i casi a cui implicitamente alludono, ma dal momento che restano volutamente sul vago, prendiamola come un'enunciazione di principio). Le condivido e tuttavia l'avrei estesa anche agli intolleranti di cui sopra proprio perché in ottica realmente liberale non importa se ci sono razzisti (spiace, si spera che i loro figli saranno migliori, si confida nell'istruzione...ma insomma ognuno in definitva la pensi - e dica - quello che vuole), importa che non si traduca in intolleranza.

L'intolleranza, il discorso pubblico appiattito su posizioni contrapposte e manicheee, il ragionare in termini di vero o falso invece che di opinione, è tutta roba che precede e va oltre il sottoinsieme dei "liberal intolleranti". Intanto, c'è sempre stato.

E riferendoci alla sinistra, potrei citare pagine di episodi di intolleranza grottesca tratti dalle università degli anni sessanta e settanta.

In USA, a mio avviso, i tre principali fattori del recente abbrutimento (in un contesto però in cui ciclicamente si verificano alti e bassi, repubbliche dei filosofi non si sono mai viste) sono:
- Bush jr post 11 settembre, neocon, "asse del male" e tutta quella retorica allucinata
- Disfacimento del Partito Repubblicano da una parte (scalato da squinternati) e sul versante democratico i giovani radicali che acquisiscono sempre più peso (complice il passaggio a vuoto rappresentato dalla candidatura di Hillary Clinton)
- Twitter e i social in genere

Bonus che spiega invece la piega surreale e la scarsa presa con la realtà di molti discorsi: decenni e decenni di benessere (o comunque di quanto basta per sopravvivere) senza (per fortuna!) doversi necessariamente ammazzare di lavoro, ovvero: mai cosí tanto tempo libero a disposizione, e non sapere sempre come impiegarlo. Ma di nuovo, il fenomeno prescinde dal politicamente corretto, basti considerare i deliri a destra e tutto il fenomeno INCEL.

Rispetto alla posizione liberale di cui sopra (pensate e dite quello che volete ma la vostra libertà finisce dove...), il politicamente corretto si spinge notoriamente oltre, da una parte operando una discriminazione per categorie a fini "positivi" e dall'altra spostando più in là l'asticella di ciò che è considerato offensivo. Non la mia tazza di tè ma a mio avviso ha portato effetti positivi per le minoranze.
Inoltre, non è una condotta accaduta tipo meteorite ma è indissolubilmente legata al pensiero e alla prassi dei progressisti.

Per questo ha senso secondo me discutere (di volta in volta) se, e dove, e quando si esagera (che poi è anche l'invito di quella lettera lí), e concretamente "investire" nell'ecologia del dibattito pubblico, della comunicazione sui media e sui social, del modo di fare politica. Si tratta insomma di ruotare una manopola analogica verso temperature meno incandescenti, non di premere un bottone "off". Ha poco senso, credo, ridurre tutto questo al p.c., che peraltro è fenomeno variegato e contraddittorio e - anche volendolo - non rigettabile in toto. È un'astrazione fine a se stessa quella che considera il p.c. come un'ideologia compatta, una sorta di movimento, una moda più o meno recente.
Tanto più quando gli si accolla qualunque cosa, anche quelle rintracciabili nel 3000 A.C., dalle statue abbattute alle parole sconvenienti da dire in società
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da Nickognito »

Rosewall ha scritto:al di là della tua esperienza (non voglio dire di maschio bianco eterosessuale senza handicap eccetera :D ) episodi di intolleranza verso minoranze sono molto comuni.
Non capisco che c'entri l'intolleranza con la liberta' di parola. Se io sono nero magari non mi assumono o mi picchiano perche' sono nero o non mi affittano casa. Ma questo che c'entra? Se io faccio una battuta sui neri e mi licenziano non e' che sono intolleranti, con me, o razzisti, sono semlicemente troppo politicamente corretti, o sono moralisti. Per me e' un tema proprio diverso.
Poi certo, meglio che licenzino me per una battuta che non uccidano un nero per razzismo certo. Ma sono temi diversi. Posso parlare di entrambi, altrimenti non parliamo di nulla ma solo delle torture o stragi, boh :D

Meno di quanto lo sarebbero senza decenni di politica&comunicazione politicamente corretta.
Puo' essere, sarebbe interessante parlare di questa corrispondenza. Al momento, io penso che il politicamente corretto non ha causato nessuna diminuzione di intolleranza. Al massimo, puo' esser servita da pretesto per punire qualche intollerante. In generale, il politicamente corretto estremizza per me le fazioni e le intolleranze, non serve molto, e' un po' controproducente. Certo, il politicamente corretto e' andato di pari passo con una maggiore tolleranza, ma per concause, non perche' il primo abbia aiutato la seconda. Forse mi sbaglio, ma allora si parli di questa correlazione causale, senza darla per scontata.

L'intolleranza, il discorso pubblico appiattito su posizioni contrapposte e manicheee, il ragionare in termini di vero o falso invece che di opinione, è tutta roba che precede e va oltre il sottoinsieme dei "liberal intolleranti"
Non so, io non vivo ai tempi del fascismo o dell'Inquisizione. Io vivo la mia vita da normale europeo e mi son visto un film di Woody Allen fuori produzione, Louis CK che ha smesso di fare spettacoli per avere importunato donne decenni prima, Via col Vento rimosso dalla programmazione, mentre non ho visto film rimossi da Casa Pound. Magari Casa Pound incendia e vandalizza una libreria di sinistra, ma sono cose ben diverse.
Boh, a me non e' mai successo di non vedere piu' spettacoli di Tizio perche' gay o trans o contro la famiglia tradizionale.

E riferendoci alla sinistra, potrei citare pagine di episodi di intolleranza grottesca tratti dalle università degli anni sessanta e settanta.
Ok, ma io vivo nel 2020.

Per questo ha senso secondo me discutere (di volta in volta) se, e dove, e quando si esagera (che poi è anche l'invito di quella lettera lí), e concretamente "investire" nell'ecologia del dibattito pubblico, della comunicazione sui media e sui social, del modo di fare politica. Si tratta insomma di ruotare una manopola analogica verso temperature meno incandescenti, non di premere un bottone "off". Ha poco senso, credo, ridurre tutto questo al p.c., che peraltro è fenomeno variegato e contraddittorio e - anche volendolo - non rigettabile in toto. È un'astrazione fine a se stessa quella che considera il p.c. come un'ideologia compatta, una sorta di movimento, una moda più o meno recente.
Tanto più quando gli si accolla qualunque cosa, anche quelle rintracciabili nel 3000 A.C., dalle statue abbattute alle parole sconvenienti da dire in società
Ma mica e' colpa nostra se oltre a licenziarmi per una battuta buttano giu' una vecchia statua. Mica lo decidiamo noi. E' un fenomeno variegato, ma si puo' premere 'off' anche per un fenomeno variegato. Semmai non posso premere off, ma devo usare una manopola analogica, per tutto il movimento che c'e' dietro. I diritti dei neri, delle donne, delle minoranze. Di quelli si, posso dire che ci sono stati tanti progressi, troppa radicalizzazione, tanta confusione, tante conquiste, troppa violenza, eccetera. Ma se a questi movimenti si lega un furore moralistico sulla forma che non incide sulla sostanza, per me qui c'e' proprio da spegnere tutto.
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Re: Il politicamente corretto

Messaggio da alessandro »

io concordo con rosewall

ogni movimento ha degli eccessi.
il fatto è che chi e' contrario e osteggia di principio il PC di solito lo fa perche' gli da fastidio e non crede nell'uguaglianza tra bianchi e neri tra donne e uomini tra trans e non trans etc. e lo contesta aspramente utilizzando eccessi ( a volte piu' presunti che oggettivi, a volte reali) e alcune assurdita'.

cerchiamo di combattere gli eccessi e ridicolizzare quello ceh fa ridere, credo che il PC sia un passo avanti anche solo per una educazione generale.
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