chiaky ha scritto:Bisognerebbe vedere la pubblicità di persona, ma è certo che oggi, come sempre accade purtroppo, per dare un diritto sacrosanto si finisce per esaltare quello che prima veniva demonizzato e si va nell'esagerazione opposta.Ombra84 ha scritto:Mi pare però una interpretazione non certa del messaggio, se parliamo della pubblicità citata da Alechiaky ha scritto:
Ma nemmeno io, figurati. Ma qui non si parla di un bambino che vul giocare con le barbie (devo averci giocato un pò anche io), ma di un messaggio che ti dice che è bene che il maschio sia come la femmina.
Che è una cosa insulsa. Non è bene. Può capitare e va benissimo, ma non è bene e non è male.
Il messaggio giusto è etero=gay. Sei gay? no problem, sei come gli altri.
Invece passa il messaggio che gay è meglio di etero, diventa una moda e devi necessariamente gayzzare tutto (tv, festival, teatro, pubblicità, eccetera..).
Secondo me non è che uno diventa gay perché gioca voi pony da acconciare, piuttosto gioca con i pony perché ha un determinato carattere.
Non credo nemmeno che la pubblicità influenzi le tendenze sessuali, magari le rivela.
Diciamo che uscire dagli stereotipi per cui la bambina gioca a fare la spesa e passare l’aspirapolvere e il maschio a fare il pilota di macchinine di formula uno, non sarebbe male.
Cercando la pubblicità su internet ho visto che il cartone mini pony è accusato di sessismo e quindi potrebbe essere una pubblicità riparatrice, non so.
Diciamo che per i bambini che giocano con i giochi femminili vedere rappresento un altro bambino in tv che fa la stessa cosa credo sia un sollievo.