Il politicamente corretto
Re: Il politicamente corretto
il professore Ned Lebow (quello dell'ascensore) sta bene, per fortuna. È al King's College e ha appena pubblicato il suo ultimo lavoro (etica e relazioni internazionali).
Conosco 78enni meno sul pezzo.
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luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: Il politicamente corretto
Sì è ancora vivo, non lo hanno fucilato.Rosewall ha scritto:il professore Ned Lebow (quello dell'ascensore) sta bene, per fortuna. È al King's College e ha appena pubblicato il suo ultimo lavoro (etica e relazioni internazionali).
Conosco 78enni meno sul pezzo.
Ha comunque dovuto difendere la cattedra da chi voleva la perdesse per una battuta. Che tra l'altro è a Londra, non negli Stati Uniti, per sua fortuna.
A me pare una cosa grave lo stesso, non è che se vogliono distuggerti per una battuta ma non ci riescono allora va tutto bene.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
Re: Il politicamente corretto
temo che sia inevitabile che sensibilità, culture,ideologie, età diverse generino attrito. Solo nelle distopie totalitarie non esistono dissidi manifesti. Cambiano i motivi del contendere e del fraintendere, ma il contendere e il fraintendere lo ritrovi in ogni epoca e luogo della storia. L'esito di ogni singolo caso mi sembra rilevante, ovvero "ha avuto noie ma lavora e pubblica ancora" e "è stato licenziato" non sono affatto la stessa cosa.
e appunto facciamole esistere distinguendo fra il docente nell'ascensore e la docente del politecnico (che non si è macchiata di "grave razzismo" ma che nella circostanza ha dimostrato come minimo grande pigrizia intellettuale e - se è vera la ricostruzione - discreta stronzaggine professorale - ho degli aneddoti su ex docenti del politecnico che levatevi tutti)uglygeek ha scritto:Non c'è nessun buon senso, non c'è nessuna intelligenza. Non esistono più.Rosewall ha scritto:io non sto parlando del professore di lingerie ma dimentico sempre che in questo thread ogni volta che si parla di un caso si finisce sempre su un altro più grottesco, preferibilmente ambientato a migliaia di km di distanza.uglygeek ha scritto: È lo stesso spettro, chi è che decide dov'è il limite? Il professore di ladies lingerie ha avuto grane peggiori di quelle che avrà il professore dello schiavo negro in Italia.
La differenza fra i due casi la stabilisce il buon senso e l'intelligenza, secondo me.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: Il politicamente corretto
Negru in rumeno ha sia accezione descrittiva che peggiorativa, è un termine ambiguo, quindi il casus belli si basa su false premesse.uglygeek ha scritto:
E mi pare che ci sia un sentimento di rivalsa in certe persone di colore che non sentono ragioni e sono felici di rovinare la carriera di un arbitro per una frase che sarà uscita male ma non aveva propositi razzisti secondo me.
Non sono troppo d'accordo sul quotato pero'. Ci sarà per alcuni un sentimento di rivalsa. Pero' mi sembra - e sia i sondaggi che soprattutto i flussi elettorali nelle recenti elezioni americane sembrano andare in questa direzione - che questa eccessiva attenzione al razzismo sia essenzialmente un tema caro ai bianchi istruiti (o meglio, semi-istruiti) spesso e volentieri ricchi, che - inconsciamente ma in qualche caso consciamente (vertici del partito democratico USA ad esempio) - per mascherare l'incapacità o la non volontà di affrontare da sinistra le crescenti disuguaglianze avvelenano il dibattito pubblico con questa fuffa.
Questo NON vuol dire che l'occidente ha sconfitto il razzismo. Ma rendere questi problemi grotteschi e caricaturali è il modo migliore per peggiorare i rapporti tra le etnie. Potremmo rimpiangere la moderazione di Trump a confronto del candidato repubblicano nel 2024 se questa caccia alle streghe continua.
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Re: Il politicamente corretto
Ma sul combattere il razzismo e soprattutto la discriminazione sono assolutamente d’accordo.
Sono questa crocifissione di chi non si muove in punta di piedi che mi pare esagerato. Come levare la patente a chi va ai 51 km/h
E magari c’è che guida ubriaco e va tutto bene.
Perché il razzismo c’è. Ci sono i poliziotti che sparano ai neri per strada senza motivo... però se dici nero per indicare l’unico di colore tra 20 persone sei un mostro.
Sono questa crocifissione di chi non si muove in punta di piedi che mi pare esagerato. Come levare la patente a chi va ai 51 km/h
E magari c’è che guida ubriaco e va tutto bene.
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Re: Il politicamente corretto
Sinceramente ci si sarebbe anche un po' rotti i coglioni,eh.
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Il politicamente corretto
è posta in maniera da nazi femminista. però cazzo, la finale dei mondiali mica la giochi sempre....Johnny Rex ha scritto:Sinceramente ci si sarebbe anche un po' rotti i coglioni,eh.
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tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
Dietro a ogni grande donna c'è Hakaishin che le guarda il culo.
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Re: Il politicamente corretto
Trovo molto più sensato questo pezzo, che quelli in cui ci si lamenta delle pubblicità in cui le bambine giocano con le bambole e i bambini con gli aeroplani.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: Il politicamente corretto
Manno, dai, è tanto divertente (da fuori) quanto triste. Poraccia, cazzo.Hakaishin ha scritto:è posta in maniera da nazi femminista. però cazzo, la finale dei mondiali mica la giochi sempre....Johnny Rex ha scritto:Sinceramente ci si sarebbe anche un po' rotti i coglioni,eh.
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tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Il politicamente corretto
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Re: Il politicamente corretto
Ma infatti, dovevano dividere tra chi era interessato al calcio e chi no.paoolino ha scritto:Trovo molto più sensato questo pezzo, che quelli in cui ci si lamenta delle pubblicità in cui le bambine giocano con le bambole e i bambini con gli aeroplani.
Se mi avessero impedito di vedere la partita perché avevo 9 anni e dovevo andare a dormire... mi sarei arrabbiato uguale (avevo veramente 9 anni).
Ricordo che vidi il primo tempo nel nostro hotel e il secondo nell’hotel dei miei nonni, pedalando da un posto all’altro in un paese deserto come non avrei più visto sino a febbraio di quest’anno.
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Re: Il politicamente corretto
non l'ho trovata divertente, tranne per la dolcezza dell'amico che passa a dare le soffiate. poraccia sì ma si percepisce un odio verso la società del patriarcatooooh incredibile.Monheim ha scritto:Manno, dai, è tanto divertente (da fuori) quanto triste. Poraccia, cazzo.Hakaishin ha scritto:è posta in maniera da nazi femminista. però cazzo, la finale dei mondiali mica la giochi sempre....Johnny Rex ha scritto:Sinceramente ci si sarebbe anche un po' rotti i coglioni,eh.
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poi per la maestra che non fa vedere la finale beh insomma andava lasciata la libertà di scelta. ma ripeto applicare gli schemi del 2020 al 1982 non sempre vale
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
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Re: Il politicamente corretto
Certo, ma (bestemmia a piacere) la tua nazione coinvolta nella finale dei Mondiali. Buonsenso, su.Hakaishin ha scritto:non l'ho trovata divertente, tranne per la dolcezza dell'amico che passa a dare le soffiate. poraccia sì ma si percepisce un odio verso la società del patriarcatooooh incredibile.Monheim ha scritto:Manno, dai, è tanto divertente (da fuori) quanto triste. Poraccia, cazzo.Hakaishin ha scritto: è posta in maniera da nazi femminista. però cazzo, la finale dei mondiali mica la giochi sempre....
poi per la maestra che non fa vedere la finale beh insomma andava lasciata la libertà di scelta. ma ripeto applicare gli schemi del 2020 al 1982 non sempre vale
Poi 1982 non 1932.
Spero che non abbia portato avanti questo rancore negli anni anche se temo di sì.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: Il politicamente corretto
che è quello che mi fa più pauraMonheim ha scritto:Certo, ma (bestemmia a piacere) la tua nazione coinvolta nella finale dei Mondiali. Buonsenso, su.Hakaishin ha scritto:non l'ho trovata divertente, tranne per la dolcezza dell'amico che passa a dare le soffiate. poraccia sì ma si percepisce un odio verso la società del patriarcatooooh incredibile.Monheim ha scritto: Manno, dai, è tanto divertente (da fuori) quanto triste. Poraccia, cazzo.
poi per la maestra che non fa vedere la finale beh insomma andava lasciata la libertà di scelta. ma ripeto applicare gli schemi del 2020 al 1982 non sempre vale
Poi 1982 non 1932.
Spero che non abbia portato avanti questo rancore negli anni anche se temo di sì.
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Re: Il politicamente corretto
Io una volta mollai gli scout per guardare la F1, credo fosse il mondiale del 97 o del 98 non ricordo ora. Ovviamente fui cacciato, ma sticazziHakaishin ha scritto:che è quello che mi fa più pauraMonheim ha scritto:Certo, ma (bestemmia a piacere) la tua nazione coinvolta nella finale dei Mondiali. Buonsenso, su.Hakaishin ha scritto: non l'ho trovata divertente, tranne per la dolcezza dell'amico che passa a dare le soffiate. poraccia sì ma si percepisce un odio verso la società del patriarcatooooh incredibile.
poi per la maestra che non fa vedere la finale beh insomma andava lasciata la libertà di scelta. ma ripeto applicare gli schemi del 2020 al 1982 non sempre vale
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djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
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dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: Il politicamente corretto
Nalbandian mollo' Wimbledon...
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Il politicamente corretto
eroe!!! sempre rifiutato quell'organizzazione. una volta hanno provato ad imbarcarmi. ho distrutto casa pur di non andareOmbra84 ha scritto:Io una volta mollai gli scout per guardare la F1, credo fosse il mondiale del 97 o del 98 non ricordo ora. Ovviamente fui cacciato, ma sticazziHakaishin ha scritto:che è quello che mi fa più pauraMonheim ha scritto: Certo, ma (bestemmia a piacere) la tua nazione coinvolta nella finale dei Mondiali. Buonsenso, su.
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Re: Il politicamente corretto
Negli Stati Uniti pare che in quell'organizzazione ci fossero piu' pedofili che nella Chiesa cattolica, e probabilmente andra' in bancarotta per pagare tutti i danni.Hakaishin ha scritto:eroe!!! sempre rifiutato quell'organizzazione. una volta hanno provato ad imbarcarmi. ho distrutto casa pur di non andareOmbra84 ha scritto:Io una volta mollai gli scout per guardare la F1, credo fosse il mondiale del 97 o del 98 non ricordo ora. Ovviamente fui cacciato, ma sticazziHakaishin ha scritto: che è quello che mi fa più paura
Ultima modifica di uglygeek il sab dic 12, 2020 2:56 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il politicamente corretto
Non lo so non mi interessa e mi spiace se qualcuno ha sofferto.uglygeek ha scritto:Negli Stati Uniti pare che in quell'organizzazione ci fossero piu' pedofili che nella Chiesa cattolica, e probabilmente in bancarotta per pagare tutti i danni.Hakaishin ha scritto:eroe!!! sempre rifiutato quell'organizzazione. una volta hanno provato ad imbarcarmi. ho distrutto casa pur di non andareOmbra84 ha scritto: Io una volta mollai gli scout per guardare la F1, credo fosse il mondiale del 97 o del 98 non ricordo ora. Ovviamente fui cacciato, ma sticazzi
Una delle minacce che feci oltre a distruggere mezza casa e una automobile fu quella di disegnarmi sul petto una svastica, non perché sostenitore dei nazisti sia ben chiaro, ma proprio per farmi buttare fuori
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Re: Il politicamente corretto
Non bastava smettere di partecipare agli eventi?Hakaishin ha scritto:Non lo so non mi interessa e mi spiace se qualcuno ha sofferto.uglygeek ha scritto:Negli Stati Uniti pare che in quell'organizzazione ci fossero piu' pedofili che nella Chiesa cattolica, e probabilmente in bancarotta per pagare tutti i danni.Hakaishin ha scritto: eroe!!! sempre rifiutato quell'organizzazione. una volta hanno provato ad imbarcarmi. ho distrutto casa pur di non andare
Una delle minacce che feci oltre a distruggere mezza casa e una automobile fu quella di disegnarmi sul petto una svastica, non perché sostenitore dei nazisti sia ben chiaro, ma proprio per farmi buttare fuori
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Re: Il politicamente corretto
Purtroppo a casa mia a chiedere le cose per favore non basta servono sempre dimostrazioni esplicite...uglygeek ha scritto:Non bastava smettere di partecipare agli eventi?Hakaishin ha scritto:Non lo so non mi interessa e mi spiace se qualcuno ha sofferto.uglygeek ha scritto: Negli Stati Uniti pare che in quell'organizzazione ci fossero piu' pedofili che nella Chiesa cattolica, e probabilmente in bancarotta per pagare tutti i danni.
Una delle minacce che feci oltre a distruggere mezza casa e una automobile fu quella di disegnarmi sul petto una svastica, non perché sostenitore dei nazisti sia ben chiaro, ma proprio per farmi buttare fuori
Negli scout non ci misi mai piede. Fui costretto a distruggere casa mia
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Re: Il politicamente corretto
Ha ancora senso ascoltare Ryan Adams dopo quello che ha fatto?
Giovanni Ansaldo, giornalista di Internazionale
12 dicembre 2020
Ryan Adams, Who is going to love me now, if not you
Questa rubrica di solito segnala cinque canzoni da ascoltare nel fine settimana. Ma stavolta, più che di consigliare qualcosa, mi andava di condividere una riflessione. L’11 dicembre è uscito un po’ in sordina Wednesdays, il nuovo disco di Ryan Adams. Adams, che in Italia non è particolarmente famoso, è un bravissimo cantautore folk-rock statunitense, molto prolifico e imprevedibile, capace di scrivere grandi canzoni come New York, New York, diventata un inno per i newyorchesi dopo l’11 settembre. Ma purtroppo non è solo quello.
Nel febbraio del 2019 il New York Times ha pubblicato un’inchiesta su di lui: sette donne accusavano Adams di averle molestate e di aver abusato psicologicamente di loro. Una delle donne, all’epoca dei fatti, era minorenne. Tra le accusatrici ci sono anche l’ex moglie di Adams, Mandy Moore, e la cantautrice Phoebe Bridgers. Scambiandosi messaggi con la ragazza minorenne, Adams le aveva scritto: “Se la gente sapesse di noi direbbero che sono come R.Kelly, lol”, riferendosi a un terribile caso di violenze sessuali che ha sconvolto la musica statunitense.
Le canzoni di Ryan Adams mi sono sempre piaciute un sacco e gli avevo dedicato anche un articolo sul sito di Internazionale, definendolo un “talento molto sottovalutato” (non in patria, dove ha raccolto sette nomination ai Grammy e ha collaborato con nomi prestigiosi come Willie Nelson). Ma, dopo aver letto il pezzo del New York Times ho provato un immediato senso di disgusto nei confronti della persona. Adams, come avevano fatto Harvey Weinstein o altri che lavorano nel mondo dello spettacolo, a quanto pare aveva abusato della sua posizione di potere per fare del male a donne vulnerabili. In seguito Adams ha chiesto scusa in modo molto vago e poco soddisfacente per chi lo accusa, e poi è sparito dalla circolazione per un po’.
Che fare quindi con Wednesdays? All’inizio non volevo ascoltarlo, poi ho ceduto. Alcuni brani di questo disco mi piacciono, ma al tempo stesso ascoltarli mi fa sentire un po’ sporco. Wednesdays è molto autunnale e malinconico, ricorda un po’ Ashes & fire e un po’ il bellissimo Love is hell, con tante chitarre acustiche e un cantato spesso dolente. Ci sono almeno un paio di brani davvero ottimi, come Who is going to love me now, if not you, Mamma e When you cross over. E che faccio, quindi? Lo consiglio, cavandomela con la solita formula del “separare l’uomo dall’artista”? In realtà Forse le cose sono più complesse di così.
Nel 2017 su Internazionale abbiamo pubblicato un articolo della scrittrice Claire Dederer uscito sulla Paris Review. S’intitolava “Quando l’artista è un mostro” e parlava proprio di questo, della difficoltà di godersi le opere di artisti che si sono macchiati di cose orribili. Dederer fa qualche esempio: Roman Polanski, Bill Cosby, Syd Vicious, Miles Davis, ma soprattutto Woody Allen, del quale lei è (era) una grande fan. Dopo il matrimonio di Allen con Soon-Yi Previn, figlia adottiva di Mia Farrow, Dederer non è riuscita più a godersi i suoi film come prima. Non tutti le fanno lo stesso effetto: Io e Annie per esempio continua a piacerle tanto, mentre Manhattan, un film nel quale il protagonista ha una relazione con una minorenne, la disgusta.
Tornando a Adams: ha ancora senso ascoltare le sue canzoni d’amore, che sono belle, ben cantate e ben arrangiate ma sono scritte da una persona che molestava ragazze dopo avergli promesso di aiutarle a fare successo nel mondo della musica? Non ho una risposta, anche se l’istinto, passata la curiosità un po’ morbosa di ascoltare l’album, mi porta ad abbandonare Adams. E che fare con i suoi brani vecchi? Li ascolto lo stesso? Non ho una risposta a queste domande.
Per cavarmi d’impaccio chiudo con una citazione dell’articolo di Dederer, per provare almeno a spiegare la mostruosità (ma non a giustificarla, quello mai):
La compagna di Hemingway, la scrittrice Martha Gellhorn, non pensava che l’artista dovesse essere un mostro. Pensava che il mostro dovesse farsi artista. “Un uomo deve essere un grande genio per farsi perdonare di essere una creatura così spregevole” (immagino parlasse per esperienza). Voleva dire che se sei una persona davvero orribile, sei spinto a raggiungere la grandezza per farti perdonare dal mondo per tutte le cose mostruose che gli farai. In un certo senso è una revisione in chiave femminista dell’intera storia dell’arte. Una storia che Gellhorn trasforma, attraverso quest’unica, mordace battuta, in un racconto morale sul risarcimento.
Non ho mai ascoltato Ryan Adams, ma devo dire che, pur in genere separando facilmente l'artista dalla persona, questo mi riesce meno con le canzoni rispetto ai film, o anche alla musica o la pittura, scultura, etc.
Canzoni e poesie, magari romantiche, mi rendono la cosa più difficile.
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Re: Il politicamente corretto
Solito discorso. Un artista va giudicato esclusivamente per la sua arte quando si gode della sua arte. Sulla persona va fatto un discorso a parte, che comunque non inficia il suo talento in alcun modo. Si è parlato a lungo in questi giorni di Maradona. Non è che mentre vediamo la sua punizione contro la Juve dobbiamo pensare alla camorra o alla droga o ai figli sparsi ovunque e non riconosciuti eccetera. Quella è una cosa a parte.
Ovvio, tra un artista che è un brav'uomo e un artista che è un criminale va preferito nel complesso il primo. Ma la vita privata non deve inficiare il giudizio sull'artista.
O addirittura impedirgli di lavorare
In questi mesi abbiamo visto grandi attori e grandi cantanti licenziati per presunti stupri (Johnny Depp cacciato da Holywood, Domingo e Grigolo cacciati dal Metropolitan e via discorrendo), cosa che ritengo assurda, un pò perchè prima gli stupri vanno comprovati da un tribunale e un pò perchè comunque, una persona libera e non imprigionata, deve poter continuare a fare la sua arte se la fa bene. Non è che Johnny Depp non è un bravo attore se è un uomo spregevole. Io credo che un artista debba essere cacciato solo se commette dei crimini sul set o comunque nel corso delle sue funzioni. Se Domingo fa una recita spettacolare di Nabucco e poi al ristorante dopo lo spettacolo mette una mano sulla gamba delsoprano saranno anche fatti privati che al teatro non devono interessare, e semmai interesseranno a un giudice in caso di denuncia.
Ovvio, tra un artista che è un brav'uomo e un artista che è un criminale va preferito nel complesso il primo. Ma la vita privata non deve inficiare il giudizio sull'artista.
O addirittura impedirgli di lavorare
In questi mesi abbiamo visto grandi attori e grandi cantanti licenziati per presunti stupri (Johnny Depp cacciato da Holywood, Domingo e Grigolo cacciati dal Metropolitan e via discorrendo), cosa che ritengo assurda, un pò perchè prima gli stupri vanno comprovati da un tribunale e un pò perchè comunque, una persona libera e non imprigionata, deve poter continuare a fare la sua arte se la fa bene. Non è che Johnny Depp non è un bravo attore se è un uomo spregevole. Io credo che un artista debba essere cacciato solo se commette dei crimini sul set o comunque nel corso delle sue funzioni. Se Domingo fa una recita spettacolare di Nabucco e poi al ristorante dopo lo spettacolo mette una mano sulla gamba delsoprano saranno anche fatti privati che al teatro non devono interessare, e semmai interesseranno a un giudice in caso di denuncia.
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Re: Il politicamente corretto
Mai Pensato una sola volta alle vicende giudiziarie di Polanski guardando (e quasi sempre apprezzando) i suoi film.
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Re: Il politicamente corretto
Mi sembra che abbiate semplicemente ripetuto le solite cose. Il mio intento e quello dell'articolo citato erano altri. Il differenziare le situazioni. E invece ecco il solito discorso su Domingo, che tra l'altro nemmeno è un autore.
Comunque auguri a FF
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Re: Il politicamente corretto
Non c'entra se sei un autore o meno. Nemmeno gli attori lo sono.Nickognito ha scritto:Mi sembra che abbiate semplicemente ripetuto le solite cose. Il mio intento e quello dell'articolo citato erano altri. Il differenziare le situazioni. E invece ecco il solito discorso su Domingo, che tra l'altro nemmeno è un autore.
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Re: Il politicamente corretto
Può un tennista giocare a tennis se è accusato di non essere una brava persona?
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Re: Il politicamente corretto
In tempi non sospetti, nel 1994, non Bob Dylan ma i NOFX scrivono il loro inno punk contro il peso delle parole quando stanno ad indicare la razza, nel loro caso bianchi ebrei.
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Re: Il politicamente corretto
mamma mia cos'hai ripescato. quante pogate fatte al Nautilus (discoteca della mia zona) con questa canzonePitone ha scritto:In tempi non sospetti, nel 1994, non Bob Dylan ma i NOFX scrivono il loro inno punk contro il peso delle parole quando stanno ad indicare la razza, nel loro caso bianchi ebrei.
Il mio obiettivo non è vincere. Il mio obiettivo è far sì che quando scendo in campo il mio avversario abbia paura di me" (A.Agassi)
Re: Il politicamente corretto
Paolo79 ha scritto:mamma mia cos'hai ripescato. quante pogate fatte al Nautilus (discoteca della mia zona) con questa canzonePitone ha scritto:In tempi non sospetti, nel 1994, non Bob Dylan ma i NOFX scrivono il loro inno punk contro il peso delle parole quando stanno ad indicare la razza, nel loro caso bianchi ebrei.
Io solo ai concerti anche se su sette volte questa l'han suonata una volta o forse due.
Non sapevo che pure le discoteche mettessero pezzi simili.
Mi potrei laureare sui NOFX e consiglio fortemente il libro.
Quanto a pogo, soltanto con gli Slayer ho trovato maggiore intensità che coi NOFX.
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Re: Il politicamente corretto
beh il Nautilus non era una discoteche come le altre. diciamo che se ho capito che tipo sei, fossi nato 10 anni prima avresti praticamente vissuto li...pischello
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Re: Il politicamente corretto
Disco-rock, qualcuno aveva il coraggio...
Mia copia su vnile originale del '94 (oltre il cd da consumare ovvio, il vinile non si suona o quasi che si rovina )
Mia copia su vnile originale del '94 (oltre il cd da consumare ovvio, il vinile non si suona o quasi che si rovina )
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Re: Il politicamente corretto
Per me molto dipende dall’associazione che si fa, più o meno consciamente, tra opera ed autore.
Se guardo un quadro di Caravaggio, un film di Polansky o una partita di Maradona l’attenzione resta sull’uso della luce, sulla trama, sul dribbling.
Se guardo una puntata dei Robinson con il personaggio di Cosby tanto affettuoso con moglie e figlie invece è più difficile non pensare al suo reale rapporto con le donne e provare un vago disagio.
Dovesse capitarmi di ascoltare Ryan Adams penso proverei lo stesso disagio (anche con Bryan Adams provo disagio ma è materiale da altro topic ).
Se guardo un quadro di Caravaggio, un film di Polansky o una partita di Maradona l’attenzione resta sull’uso della luce, sulla trama, sul dribbling.
Se guardo una puntata dei Robinson con il personaggio di Cosby tanto affettuoso con moglie e figlie invece è più difficile non pensare al suo reale rapporto con le donne e provare un vago disagio.
Dovesse capitarmi di ascoltare Ryan Adams penso proverei lo stesso disagio (anche con Bryan Adams provo disagio ma è materiale da altro topic ).
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Re: Il politicamente corretto
Beh sui quadri e dribbling ok, ma sulla regia è un po' tirato, non vedo grosse differenze con uno che scrive musica o un attore che gli mettono in mano una sceneggiatura.
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Re: Il politicamente corretto
Mah, per me invece cambia nulla.Renudo ha scritto:Per me molto dipende dall’associazione che si fa, più o meno consciamente, tra opera ed autore.
Se guardo un quadro di Caravaggio, un film di Polansky o una partita di Maradona l’attenzione resta sull’uso della luce, sulla trama, sul dribbling.
Se guardo una puntata dei Robinson con il personaggio di Cosby tanto affettuoso con moglie e figlie invece è più difficile non pensare al suo reale rapporto con le donne e provare un vago disagio.
Dovesse capitarmi di ascoltare Ryan Adams penso proverei lo stesso disagio (anche con Bryan Adams provo disagio ma è materiale da altro topic ).
Se vedo Carmelo Bene che recita, non penso affatto a lui che picchiava la moglie o che pisciava in testa alla gente. Penso si, che fosse pazzo, perchè lo era ed era evidente anche da come recitava, ma riesco a godermi senza problema la performance.
Poi se mi chiedi come considero Bene come uomo ti dico che per me era un pazzo e un uomo assai spiacevole, ma mentre lo guardo nell'atto del suo lavoro resto lo stesso incantato.
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Re: Il politicamente corretto
Io farei una distinzione diversa.
Mettiamo che uno è certo abbia violentato una donna.
Allora: per preservare la propria immagine, mi pare logico che i datori di lavoro lo possano licenziare, soprattutto se il suo lavoro è esibirsi davanti alla gente.
Sei un attore di teatro, ti hanno beccato a violentare una donna, io che sono il direttore artistico o proprietario del teatro dico che tu qui non lavori.
Stessa cosa possono fare le case cinematografiche e le case editrici o le società sportive.
Mi pare legittimo e logico. Io un delinquente non lo voglio alle mie dipendenze.
Il giudizio sull’opera: se uno incide un grande disco o un disco che mi piace, l’opera rimane grande al di là delle accuse.
Se hitler (ok esempio abusato) fosse stato un grande pittore, un suo quadro sarebbe stata una grande opera comunque.
O per stare nel reale, un’opera di Caravaggio è grandiosa anche se lui era un assassino fuggiasco etc.
Poi il giudizio sulla persona:
Si può scegliere di scindere l’opera dalla persona morale.
In questo caso uno può ammirare immensamente il pittore Caravaggio, il cantante/ballerino Jackson, il regista Polanski e disprezzarne la persona.
O meglio lo può fare dando un giudizio razionale.
Detto che le opere non perdono valore.
A livello emotivo o se si fa la scelta di giudicare una persona nel suo insieme, si avrà un giudizio complessivamente negativo.
Per esempio, magari ascolto ancora un pezzo di Jackson ma tolgo il poster dalla cameretta.
Magari guardò un film di Polanski ma vorrei vederlo in carcere.
Poi la fruizione dell’arte è pure emotiva, quindi, magari ho così disprezzo per le azioni di un violentatire assassino pedofilo etc. che questo mi rovina l’ascolto, la fruizione, l’assistente a un suo spettacolo o visitare una sua esposizione o andare al cinema.
Sono cose che si fanno per gratificarsi e così,magari riconoscendo il calore, non ci vado perché sento l’ombra negativa su quell’opera.
Per fare un esempio prosaico, un tifoso dell’Inter non andrà a vedere la juve contro il Milan che magari si giocano lo scudetto tra loro pur riconoscendone il valore tecnico.
Mettiamo che uno è certo abbia violentato una donna.
Allora: per preservare la propria immagine, mi pare logico che i datori di lavoro lo possano licenziare, soprattutto se il suo lavoro è esibirsi davanti alla gente.
Sei un attore di teatro, ti hanno beccato a violentare una donna, io che sono il direttore artistico o proprietario del teatro dico che tu qui non lavori.
Stessa cosa possono fare le case cinematografiche e le case editrici o le società sportive.
Mi pare legittimo e logico. Io un delinquente non lo voglio alle mie dipendenze.
Il giudizio sull’opera: se uno incide un grande disco o un disco che mi piace, l’opera rimane grande al di là delle accuse.
Se hitler (ok esempio abusato) fosse stato un grande pittore, un suo quadro sarebbe stata una grande opera comunque.
O per stare nel reale, un’opera di Caravaggio è grandiosa anche se lui era un assassino fuggiasco etc.
Poi il giudizio sulla persona:
Si può scegliere di scindere l’opera dalla persona morale.
In questo caso uno può ammirare immensamente il pittore Caravaggio, il cantante/ballerino Jackson, il regista Polanski e disprezzarne la persona.
O meglio lo può fare dando un giudizio razionale.
Detto che le opere non perdono valore.
A livello emotivo o se si fa la scelta di giudicare una persona nel suo insieme, si avrà un giudizio complessivamente negativo.
Per esempio, magari ascolto ancora un pezzo di Jackson ma tolgo il poster dalla cameretta.
Magari guardò un film di Polanski ma vorrei vederlo in carcere.
Poi la fruizione dell’arte è pure emotiva, quindi, magari ho così disprezzo per le azioni di un violentatire assassino pedofilo etc. che questo mi rovina l’ascolto, la fruizione, l’assistente a un suo spettacolo o visitare una sua esposizione o andare al cinema.
Sono cose che si fanno per gratificarsi e così,magari riconoscendo il calore, non ci vado perché sento l’ombra negativa su quell’opera.
Per fare un esempio prosaico, un tifoso dell’Inter non andrà a vedere la juve contro il Milan che magari si giocano lo scudetto tra loro pur riconoscendone il valore tecnico.
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Re: Il politicamente corretto
Forse è tirato ma per me, come dicevo prima, tutto dipende da quanto io associ opera ed autore.Pitone ha scritto:Beh sui quadri e dribbling ok, ma sulla regia è un po' tirato, non vedo grosse differenze con uno che scrive musica o un attore che gli mettono in mano una sceneggiatura.
Un cantante che canta canzoni romantiche ed un attore che interpreta un marito affettuoso mi rimandano molto più facilmente alle questioni di abusi sessuali nelle quali sono implicati rispetto ad un regista che dirige un film nel quale si parla di tutt'altro, compromettendo la separazione del giudizio.
Dovesse dirigere Polansky un film sulle molestie sessuali probabilmente sarebbe lo stesso.
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Re: Il politicamente corretto
Del resto, alla gente non fregherebbe molto, penso, se Paolo Conte fosse fascista. Ma se Guccini o de Andrè si scoprisse che in realtà erano fascisti, per me molti smetterebbero di ascoltarli.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Il politicamente corretto
Mah, ragazzi io lavoro nello spettacolo e se dovessimo far lavorare le "brave persone" resterebbero due sedie e un tavolino su quel palcoscenico, poi fate voi
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Re: Il politicamente corretto
Ma infatti, poi anche noi nei nostri giudizi tendiamo chiaramente a sopportare meglio quelli le quali opere ci aggradano di più o non vogliamo farne a meno.
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