Aspetta, chiamo Ombra...tuborovescio ha scritto:hai un catering?Alga ha scritto:tuborovescio ha scritto: conosco decine di milioni di donne
Organizziamo una cenetta?
Il politicamente corretto
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Re: Il politicamente corretto
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
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Re: Il politicamente corretto
Sembra proprio uno schiaffone vero
E si sente il rumore, eppure fatico a credere che non sia tutto preparato. Sono combattuto. Facciamo sondaggio?
LA battuta sulla mancanza di rossore del viso del presentatore è ovviamente davvero politicamente scorretta, e non dovete farla.
E si sente il rumore, eppure fatico a credere che non sia tutto preparato. Sono combattuto. Facciamo sondaggio?
LA battuta sulla mancanza di rossore del viso del presentatore è ovviamente davvero politicamente scorretta, e non dovete farla.
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
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Re: Il politicamente corretto
Ma poi che popolarità aggiuntiva darebbe a Rock o Smith la sberla?
al limite potrebbe essere stata ideata per dire una volta di tutte di non fare alcun commento sull'aspetto fisico delle donne (fin tanto almeno si potrà usare questo termine) ,però è un bel po' tirata lì.
F.F.
al limite potrebbe essere stata ideata per dire una volta di tutte di non fare alcun commento sull'aspetto fisico delle donne (fin tanto almeno si potrà usare questo termine) ,però è un bel po' tirata lì.
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Il politicamente corretto
Commento di un collega: "Non era programmato perché prima ride, poi la moglie fa una smorfia e lui dice "o freshca, io rido e questa se 'ncazza, famme fa quarcosa o qua nun se cena stasera!"
Bah in generale.
Se davvero fosse corretta l'ipotesi di cui sopra (per me più una cagata), io fossi donna con mio marito che fa/mi difende così lo riterrei più un coglione che un figo. Casomai prendi le distanze a voce e ne parli pure duramente, ma prendere a schiaffi anche no.
Ci sta che abbia perso il controllo e siamo umani.
Bah in generale.
Se davvero fosse corretta l'ipotesi di cui sopra (per me più una cagata), io fossi donna con mio marito che fa/mi difende così lo riterrei più un coglione che un figo. Casomai prendi le distanze a voce e ne parli pure duramente, ma prendere a schiaffi anche no.
Ci sta che abbia perso il controllo e siamo umani.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: Il politicamente corretto
Ma dai su, è fintissima e il trionfo del PC americaneggiante.
Nero che dà schiaffone a nero (fosse stato bianco con nero non sarebbe stato possibile, e il bianco sarebbe già stato radiato da Hollywood), per una battuta su una donna e sul suo aspetto fisico.
Fintissimo e costruito a tavolino.
Nero che dà schiaffone a nero (fosse stato bianco con nero non sarebbe stato possibile, e il bianco sarebbe già stato radiato da Hollywood), per una battuta su una donna e sul suo aspetto fisico.
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Re: Il politicamente corretto
La violenza fisica, sia pure con delle attenuanti come in questo caso, è sempre condannata nel p.c., ma qui dentro si riesce comunque a ribaltare la situazione e anzi, diventa funzionale al discorso del p.c.
Lo voglio rivedere, Fabio
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Re: Il politicamente corretto
A proposito, ma chi e' 'sto Chris Rock?Johnny Rex ha scritto:Ma poi che popolarità aggiuntiva darebbe a Rock o Smith la sberla?
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Re: Il politicamente corretto
La popolarità servirebbe alla notte degli Oscar, che pare fosse in grosso declino.Alga ha scritto:A proposito, ma chi e' 'sto Chris Rock?Johnny Rex ha scritto:Ma poi che popolarità aggiuntiva darebbe a Rock o Smith la sberla?
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
Re: Il politicamente corretto
ma infatti è stata politicamente scorretta la battuta e la reazione (violenza fisica ma soprattutto donna scavalcata, machismo blablabla)Burano ha scritto:La violenza fisica, sia pure con delle attenuanti come in questo caso, è sempre condannata nel p.c., ma qui dentro si riesce comunque a ribaltare la situazione e anzi, diventa funzionale al discorso del p.c.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: Il politicamente corretto
Chris Rock e' uno stand-up comedian americano molto bravo. Uno di quelli a cui Luttazzi rubava le battute.Alga ha scritto:A proposito, ma chi e' 'sto Chris Rock?Johnny Rex ha scritto:Ma poi che popolarità aggiuntiva darebbe a Rock o Smith la sberla?
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
Re: Il politicamente corretto
Ha lavorato anche nella quarta stagione di Fargo.
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Re: Il politicamente corretto
Sempre più difficileRosewall ha scritto:ma infatti è stata politicamente scorretta la battuta e la reazione (violenza fisica ma soprattutto donna scavalcata, machismo blablabla)Burano ha scritto:La violenza fisica, sia pure con delle attenuanti come in questo caso, è sempre condannata nel p.c., ma qui dentro si riesce comunque a ribaltare la situazione e anzi, diventa funzionale al discorso del p.c.
Se critichi una donna non si può ma tu, uomo, se non dici nulla sei complice, cameratismo maschilista pot-patriarcato.
Se la difendi sei il solito paternalista maschilista che pensi alla donna come inferiore e fragile.
Ma pure se critichi un uomo e non una donna sei discriminatorio.
Un casino, come si dice: come ti muovi pesti una merda.
Il primo a postare un messaggio alla nascita di questo forum
Re: Il politicamente corretto
Mi sa che tra l'altro l'avevi già messa e non ero riuscito a risalire alla fonte. Citazione di/da?Johnny Rex ha scritto:
"Proprio come dei Negri, Uno Contro l'altro" (cit. )
F.F.
Grazie
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Il politicamente corretto
Steve Buscemi, aka Mr.Pink, Le Iene 1992Monheim ha scritto:Mi sa che tra l'altro l'avevi già messa e non ero riuscito a risalire alla fonte. Citazione di/da?Johnny Rex ha scritto:
"Proprio come dei Negri, Uno Contro l'altro" (cit. )
F.F.
Grazie
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Il politicamente corretto
Ottimo e l'ho pure visto e apprezzato.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: Il politicamente corretto
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tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: Il politicamente corretto
Gli Smiths
Il primo a postare un messaggio alla Rinascita di questo forum
Re: Il politicamente corretto
Immanuel Casto sul suo profilo Facebook:
Avendo costruito una carriera sull’umorismo provocatorio (in particolare lo humor nero) vorrei dire la mia nel dibattito tra etica e comicità.
La premessa è che ho sviluppato una certa insofferenza nei confronti di chi spiega il suo codice morale come se fosse scienza, o un teorema.
Ho persino visto girare delle INFOGRAFICHE su come deve funzionare l’umorismo.
Forse è un problema mio, ma io ho bisogno che le cose mi vengano spiegate in ottica consequenzialista:
“Sono contrario a X perché produce gli effetti A, B e C”.
Non con dei dettami.
Iniziamo:
La mia posizione è che la comicità, per essere etica, necessiti di specifiche premure.
Perché in assenza di queste può essere usata per perpetuare pericolosi stereotipi e ledere la dignità delle persone (singole o categorie).
Del resto quella della libertà assoluta (altrimenti siamo in dittatura!!) è una bufala giuridico-filosofica promossa negli ultimi anni dalla destra. La nostra intera convivenza si basa sulla rinuncia a una lunga serie di libertà.
Questa mia posizione - specie in ambito progressista - ha un buon livello di popolarità.
Tuttavia non mi basta vederla sostenuta; per concordare, voglio anche che venga sostenuta con le argomentazioni giuste.
Le condizioni più comunemente elencate per valutare la liceità di una battuta sono:
1) la pesantezza della battuta
2) Il rapporto di potere tra chi fa la battuta e il destinatario della battuta
3) Il contesto
In questo post sosterrò che solo il punto 3) sia ammissibile.
Ma andiamo in ordine.
1) la pesantezza della battuta.
Sentiamo spesso dire frasi come “le battute sull’aspetto fisico non fanno ridere”. Ma se scherzare su qualcosa è un atto volontario, ridere è invece una reazione.
Dire che una cosa "non fa ridere” è come dire che una cosa “non fa piangere”.
Chi lo stabilisce?
Ognuno parlerà per la propria sensibilità, ma non può parlare per le reazioni emotive altrui.
Chi dice “su questa cosa non c’è nulla da ridere” si sta solo posizionando come moralmente superiore, sottintendendo una relazione tra senso dell’umorismo e caratura morale.
Tale relazione - vien da sé - è indimostrabile.
Se mi dovessi basare solo sulla mia sensibilità personale, direi che si può sempre scherzare su tutto. Quando qualcuno mi fa una battuta che giudico greve o stupida, io svaluto chi l’ha fatta; non me stesso.
Questa però è la mia personale reazione emotiva e non propongo un modello basato su di essa.
Tutto questo per dire che l’argomentazione del “dipende da quanto è offensiva la battuta” soffre di un enorme margine di soggettività e quindi è debole per definizione.
2) Il rapporto di potere tra chi fa la battuta e il destinatario della battuta.
Questo rapporto viene spesso invocato per la satira e con buona ragione.
Il problema infatti qui non è nel concetto, ma nell’applicazione.
Prima di proseguire però faccio una piccola preghiera: invito a smettere di dire, sicuramente in buona fede, che la satira è tale solo se colpisce i potenti. Perché è vero per la satira politica, ma esiste un’altra satira, antichissima, ossia la satira di COSTUME.
Questa ironizza sugli usi, le abitudini e le mentalità più diffuse in un determinato contesto. Che è quella che faccio con la mia produzione artistica.
Affermare che esiste un solo tipo di satira (quella verso il potere costituito) è semplicemente falso.
Ma torniamo al rapporto di potere.
In alcuni casi è lapalissiano: se prendo Putin e una bambina di 5 anni di un villaggio del Sudan credo che nessuno abbia dei dubbi su chi abbia più potere.
Ma quando ci caliamo nella nostra società, il rapporto si può fare molto più ambiguo e non ci sono strumenti ‘scientifici’ per quantificare il potere personale.
Prendiamo una donna nera e ricca (magari una celebrità) e un uomo bianco che fa il magazziniere part-time.
Secondo la wokeness di origine americana, per stabilire chi è più privilegiato dovremmo identificare i fattori di oppressione all’interno delle due identità e fare la somma.
Soggetto A:
- nera
- donna
Totale: 2
Soggetto B:
- basso tenore economico
Totale: 1
Poiché subisce un numero inferiore di oppressioni sistemiche, il soggetto B è da considerarsi più privilegiato. Quindi la donna in questione potrebbe fare battute sull'uomo dell’esempio, ma non il contrario.
È un possibile modello di interpretazione, ma ha dei limiti: non considera la profondità dei singoli fattori.
Io ad esempio sostengo che - in termini di qualità e possibilità di vita - il privilegio economico domina ogni altro privilegio.
Naturalmente molte persone non concorderebbero ed è giusto così, ma il punto è questo: non si trova un accordo.
E senza un accordo sul criterio di valutazione, come applichiamo una regola basata sulla valutazione?
Ma non è finita!
L’estensione del proprio potere dipende moltissimo dall’ambito di applicazione. Attualmente siamo radicalizzati in due macro bolle ideologiche. Tagliando con l’accetta (perdonate l’orrenda semplificazione che sto per fare), abbiamo la bolla millennial/progressista e quella boomer/conservatrice.
La prima domina il settore artistico, l’intrattenimento on-demand (Netflix, Prime, etc), molte multinazionali e più in generale la cultura pop.
La seconda domina la televisione, i giornali, le aziende locali e buona parte della gestione pubblica.
Un attivista di ProVita che si trovasse nella prima bolla (immaginiamo invitato a un festival musicale) non avrebbe alcun potere; anzi, sarebbe in condizione di venire bullizzato.
Specularmente, un attivista LGBTQI+ invitato in un salotto televisivo viene sistematicamente schiacciato dalle altre voci.
Entrambi potrebbero definirsi voci minoritarie (quando - nella loro bolla - raccolgono ampio consenso). Su chi dei due si può fare satira?
In questo contesto di divisione a compartimenti stagni, diventa quindi difficile stabilire il potere di una persona a priori, perché varia sensibilmente in base al contesto.
Riassumendo: il concetto della dinamica di potere sarebbe meritorio, ma l’applicazione rischia di essere assai poco efficace.
3) Il Contesto.
Questo per me è l’unico fattore dirimente, essendo quello osservabile con un maggior livello di oggettività (non totale, ovviamente).
La stessa battuta che in un contesto è accettabile e può divertire il pubblico, in un altro diventa inaccettabile ed espone a giuste conseguenze.
La caratteristica principale del contesto, almeno per me, è la discrezionalità della fruizione. Ossia se io, consciamente, ho scelto di fruire di quel contenuto.
Insomma: ho scelto io - consapevolmente - di fruire di un determinato contenuto?
Qui la risposta è binaria: SÌ o NO.
• Esempi di contesti di diffusione di massa, in cui io NON scelgo di ricevere il contenuto:
- i programmi scolastici
- la politica
- il giornalismo
- la pubblicità
- la televisione
- la radio
- pagine pubbliche social (i cui contenuti possono essere condivisi anche con chi non ha scelto di seguire quella pagina).
Se qualcuno, in un canale di questo tipo, fa una battuta salace sulle persone disabili e si becca una shitstorm, se l’è meritata.
Ha poco poi da lamentarsi del politicamente corretto.
Anche perché alcuni di questi canali (tv, giornali, etc.) hanno un alto livello di istituzionalizzazione e quindi assumono, anche involontariamente, una funzione educativa.
• Esempi, invece, di fruizione discrezionale:
- un libro
- uno spettacolo teatrale
- un film
- un podcast
- un gioco
- partecipare a una cerimonia di premiazione in cui è NOTO che un comico farà il “roasting” dei presenti, ossia li deriderà pubblicamente, con il benestare degli organizzatori.
Se qualcuno fa dello humor nero in un contesto chiuso, per persone che hanno scelto di fruirne, e poi ha delle ripercussioni concrete, allora sì che è un problema e che la persona se ne potrà pienamente lamentare.
Portando per un attimo la questione sul personale, ricordo le quattro interrogazioni parlamentari che ho subito e il procedimento penale nei miei confronti poiché lo humor presente nei miei giochi (la cui scatola è ricoperta di warning) è stato giudicato “immorale”.
E qui concludo tornando alla premessa: questa non è scienza. Nemmeno la valutazione del contesto, che propongo come unico elemento di valutazione rilevante, è esente da criticità.
Ad esempio può essere dimostrabile la discrezionalità della fruizione, ma potrebbe non essere chiaro quanto il pubblico fosse informato sul contenuto.
Insomma: la parola FINE non la metteremo mai.
Ma per darmi una direzione - in primis come artista - io parto da qui.
Grazie!
Avendo costruito una carriera sull’umorismo provocatorio (in particolare lo humor nero) vorrei dire la mia nel dibattito tra etica e comicità.
La premessa è che ho sviluppato una certa insofferenza nei confronti di chi spiega il suo codice morale come se fosse scienza, o un teorema.
Ho persino visto girare delle INFOGRAFICHE su come deve funzionare l’umorismo.
Forse è un problema mio, ma io ho bisogno che le cose mi vengano spiegate in ottica consequenzialista:
“Sono contrario a X perché produce gli effetti A, B e C”.
Non con dei dettami.
Iniziamo:
La mia posizione è che la comicità, per essere etica, necessiti di specifiche premure.
Perché in assenza di queste può essere usata per perpetuare pericolosi stereotipi e ledere la dignità delle persone (singole o categorie).
Del resto quella della libertà assoluta (altrimenti siamo in dittatura!!) è una bufala giuridico-filosofica promossa negli ultimi anni dalla destra. La nostra intera convivenza si basa sulla rinuncia a una lunga serie di libertà.
Questa mia posizione - specie in ambito progressista - ha un buon livello di popolarità.
Tuttavia non mi basta vederla sostenuta; per concordare, voglio anche che venga sostenuta con le argomentazioni giuste.
Le condizioni più comunemente elencate per valutare la liceità di una battuta sono:
1) la pesantezza della battuta
2) Il rapporto di potere tra chi fa la battuta e il destinatario della battuta
3) Il contesto
In questo post sosterrò che solo il punto 3) sia ammissibile.
Ma andiamo in ordine.
1) la pesantezza della battuta.
Sentiamo spesso dire frasi come “le battute sull’aspetto fisico non fanno ridere”. Ma se scherzare su qualcosa è un atto volontario, ridere è invece una reazione.
Dire che una cosa "non fa ridere” è come dire che una cosa “non fa piangere”.
Chi lo stabilisce?
Ognuno parlerà per la propria sensibilità, ma non può parlare per le reazioni emotive altrui.
Chi dice “su questa cosa non c’è nulla da ridere” si sta solo posizionando come moralmente superiore, sottintendendo una relazione tra senso dell’umorismo e caratura morale.
Tale relazione - vien da sé - è indimostrabile.
Se mi dovessi basare solo sulla mia sensibilità personale, direi che si può sempre scherzare su tutto. Quando qualcuno mi fa una battuta che giudico greve o stupida, io svaluto chi l’ha fatta; non me stesso.
Questa però è la mia personale reazione emotiva e non propongo un modello basato su di essa.
Tutto questo per dire che l’argomentazione del “dipende da quanto è offensiva la battuta” soffre di un enorme margine di soggettività e quindi è debole per definizione.
2) Il rapporto di potere tra chi fa la battuta e il destinatario della battuta.
Questo rapporto viene spesso invocato per la satira e con buona ragione.
Il problema infatti qui non è nel concetto, ma nell’applicazione.
Prima di proseguire però faccio una piccola preghiera: invito a smettere di dire, sicuramente in buona fede, che la satira è tale solo se colpisce i potenti. Perché è vero per la satira politica, ma esiste un’altra satira, antichissima, ossia la satira di COSTUME.
Questa ironizza sugli usi, le abitudini e le mentalità più diffuse in un determinato contesto. Che è quella che faccio con la mia produzione artistica.
Affermare che esiste un solo tipo di satira (quella verso il potere costituito) è semplicemente falso.
Ma torniamo al rapporto di potere.
In alcuni casi è lapalissiano: se prendo Putin e una bambina di 5 anni di un villaggio del Sudan credo che nessuno abbia dei dubbi su chi abbia più potere.
Ma quando ci caliamo nella nostra società, il rapporto si può fare molto più ambiguo e non ci sono strumenti ‘scientifici’ per quantificare il potere personale.
Prendiamo una donna nera e ricca (magari una celebrità) e un uomo bianco che fa il magazziniere part-time.
Secondo la wokeness di origine americana, per stabilire chi è più privilegiato dovremmo identificare i fattori di oppressione all’interno delle due identità e fare la somma.
Soggetto A:
- nera
- donna
Totale: 2
Soggetto B:
- basso tenore economico
Totale: 1
Poiché subisce un numero inferiore di oppressioni sistemiche, il soggetto B è da considerarsi più privilegiato. Quindi la donna in questione potrebbe fare battute sull'uomo dell’esempio, ma non il contrario.
È un possibile modello di interpretazione, ma ha dei limiti: non considera la profondità dei singoli fattori.
Io ad esempio sostengo che - in termini di qualità e possibilità di vita - il privilegio economico domina ogni altro privilegio.
Naturalmente molte persone non concorderebbero ed è giusto così, ma il punto è questo: non si trova un accordo.
E senza un accordo sul criterio di valutazione, come applichiamo una regola basata sulla valutazione?
Ma non è finita!
L’estensione del proprio potere dipende moltissimo dall’ambito di applicazione. Attualmente siamo radicalizzati in due macro bolle ideologiche. Tagliando con l’accetta (perdonate l’orrenda semplificazione che sto per fare), abbiamo la bolla millennial/progressista e quella boomer/conservatrice.
La prima domina il settore artistico, l’intrattenimento on-demand (Netflix, Prime, etc), molte multinazionali e più in generale la cultura pop.
La seconda domina la televisione, i giornali, le aziende locali e buona parte della gestione pubblica.
Un attivista di ProVita che si trovasse nella prima bolla (immaginiamo invitato a un festival musicale) non avrebbe alcun potere; anzi, sarebbe in condizione di venire bullizzato.
Specularmente, un attivista LGBTQI+ invitato in un salotto televisivo viene sistematicamente schiacciato dalle altre voci.
Entrambi potrebbero definirsi voci minoritarie (quando - nella loro bolla - raccolgono ampio consenso). Su chi dei due si può fare satira?
In questo contesto di divisione a compartimenti stagni, diventa quindi difficile stabilire il potere di una persona a priori, perché varia sensibilmente in base al contesto.
Riassumendo: il concetto della dinamica di potere sarebbe meritorio, ma l’applicazione rischia di essere assai poco efficace.
3) Il Contesto.
Questo per me è l’unico fattore dirimente, essendo quello osservabile con un maggior livello di oggettività (non totale, ovviamente).
La stessa battuta che in un contesto è accettabile e può divertire il pubblico, in un altro diventa inaccettabile ed espone a giuste conseguenze.
La caratteristica principale del contesto, almeno per me, è la discrezionalità della fruizione. Ossia se io, consciamente, ho scelto di fruire di quel contenuto.
Insomma: ho scelto io - consapevolmente - di fruire di un determinato contenuto?
Qui la risposta è binaria: SÌ o NO.
• Esempi di contesti di diffusione di massa, in cui io NON scelgo di ricevere il contenuto:
- i programmi scolastici
- la politica
- il giornalismo
- la pubblicità
- la televisione
- la radio
- pagine pubbliche social (i cui contenuti possono essere condivisi anche con chi non ha scelto di seguire quella pagina).
Se qualcuno, in un canale di questo tipo, fa una battuta salace sulle persone disabili e si becca una shitstorm, se l’è meritata.
Ha poco poi da lamentarsi del politicamente corretto.
Anche perché alcuni di questi canali (tv, giornali, etc.) hanno un alto livello di istituzionalizzazione e quindi assumono, anche involontariamente, una funzione educativa.
• Esempi, invece, di fruizione discrezionale:
- un libro
- uno spettacolo teatrale
- un film
- un podcast
- un gioco
- partecipare a una cerimonia di premiazione in cui è NOTO che un comico farà il “roasting” dei presenti, ossia li deriderà pubblicamente, con il benestare degli organizzatori.
Se qualcuno fa dello humor nero in un contesto chiuso, per persone che hanno scelto di fruirne, e poi ha delle ripercussioni concrete, allora sì che è un problema e che la persona se ne potrà pienamente lamentare.
Portando per un attimo la questione sul personale, ricordo le quattro interrogazioni parlamentari che ho subito e il procedimento penale nei miei confronti poiché lo humor presente nei miei giochi (la cui scatola è ricoperta di warning) è stato giudicato “immorale”.
E qui concludo tornando alla premessa: questa non è scienza. Nemmeno la valutazione del contesto, che propongo come unico elemento di valutazione rilevante, è esente da criticità.
Ad esempio può essere dimostrabile la discrezionalità della fruizione, ma potrebbe non essere chiaro quanto il pubblico fosse informato sul contenuto.
Insomma: la parola FINE non la metteremo mai.
Ma per darmi una direzione - in primis come artista - io parto da qui.
Grazie!
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tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Il politicamente corretto
Il punto von cui sono più d’accordo è che non si possono dare regole rigide.
Anche “il contesto” cioè se uno è informato e sceglie di partecipare allora vale tutto, non è poi così esatto.
Facciamo il caso dei gruppi chiusi di Facebook o chat private magari con centinaia o migliaia di iscritti, dove si riuniscono per fare battute volgari su una donna perché protagonista di un avvenimento di cronaca. Tutti gli iscritti lo sanno ma volano insulti e battutacce sempre peggiori. Tutto lecito?
Anche “il contesto” cioè se uno è informato e sceglie di partecipare allora vale tutto, non è poi così esatto.
Facciamo il caso dei gruppi chiusi di Facebook o chat private magari con centinaia o migliaia di iscritti, dove si riuniscono per fare battute volgari su una donna perché protagonista di un avvenimento di cronaca. Tutti gli iscritti lo sanno ma volano insulti e battutacce sempre peggiori. Tutto lecito?
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Re: Il politicamente corretto
Scopro che sul Profilo Twitter di Piatti è evidenziato il suo essere "Husband" e "Father" ,noto con tristezza che in tanti/e lo fanno.
Ma che idiozia è? ti devo più rispetto o attenzione perchè cambi pannolini o tua moglie ogni tanto sclera?
F.F.
Ma che idiozia è? ti devo più rispetto o attenzione perchè cambi pannolini o tua moglie ogni tanto sclera?
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Il politicamente corretto
Questa mi mancava.Johnny Rex ha scritto:Scopro che sul Profilo Twitter di Piatti è evidenziato il suo essere "Husband" e "Father" ,noto con tristezza che in tanti/e lo fanno.
Ma che idiozia è? ti devo più rispetto o attenzione perchè cambi pannolini o tua moglie ogni tanto sclera?
F.F.
Beh, ma dovresti sapere che, quantomeno in Italia, sei una persona più degna di rispetto se con prole e sposata anziché un/una povero/a stronzo/a senza figli e anello al dito/naso.
Ha messo su famiglia e la testa a posto son sinonimi. Poi poco importa che la testina di cazzo in verità sia rimasta.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Il politicamente corretto
Fognini esempio perfetto.Monheim ha scritto:
Ha messo su famiglia e la testa a posto son sinonimi. Poi poco importa che la testina di cazzo in verità sia rimasta.
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Il politicamente corretto
Quale dei due?Johnny Rex ha scritto:Fognini esempio perfetto.Monheim ha scritto:
Ha messo su famiglia e la testa a posto son sinonimi. Poi poco importa che la testina di cazzo in verità sia rimasta.
F.F.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Il politicamente corretto
Figli che crescono teste di cazzo esattamente come i padri
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
Re: Il politicamente corretto
https://www.dailymail.co.uk/ushome/index.html
Un uomo (probabilmente un soldato del PC) ha attaccato il comico Dave Chappelle sul palco durante uno show organizzato da Netflix a Los Angeles.
L'uomo aveva nascosto un coltello dentro una finta pistola (as you do, in the US... )
Tutti gli spettatori dovevano lasciare i telefonini all'ingresso, ma, evidentemente, non le armi.
Fare il comico negli Stati Uniti comincia ad essere un mestiere pericoloso.
Un uomo (probabilmente un soldato del PC) ha attaccato il comico Dave Chappelle sul palco durante uno show organizzato da Netflix a Los Angeles.
L'uomo aveva nascosto un coltello dentro una finta pistola (as you do, in the US... )
Tutti gli spettatori dovevano lasciare i telefonini all'ingresso, ma, evidentemente, non le armi.
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Re: Il politicamente corretto
Se sei anche donna è pure peggio, biasimata e additata come una che ha qualcosa che non va.Monheim ha scritto:
Beh, ma dovresti sapere che, quantomeno in Italia, sei una persona più degna di rispetto se con prole e sposata anziché un/una povero/a stronzo/a senza figli e anello al dito/naso.
Soprattutto dalle altre donne, le vere nemiche in questi casi.
Re: Il politicamente corretto
Non stento a credere soprattutto al fatto che le donne son le prime nemiche delle donne stesse che direi è abbastanza risaputo volente o nolente.babaoriley ha scritto:Se sei anche donna è pure peggio, biasimata e additata come una che ha qualcosa che non va.Monheim ha scritto:
Beh, ma dovresti sapere che, quantomeno in Italia, sei una persona più degna di rispetto se con prole e sposata anziché un/una povero/a stronzo/a senza figli e anello al dito/naso.
Soprattutto dalle altre donne, le vere nemiche in questi casi.
Preferisco avere amici maschi... Mi trovo meglio e non ci sono dinamiche che con donne...
Classica frase di non poche/alcune donne.
Nella fattispecie siamo alla solita mentalità: se uno ne tromba tante, è un figo mentre viceversa una zoccola. Parimenti se una è single a una certa età una zitellaccia che non vuole nessuno mentre un uomo meno stigmatizzato ma anzi un single a una certa ha pure il suo fascino.
Purtroppo questo è.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
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Re: Il politicamente corretto
In tema:
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: Il politicamente corretto
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Re: Il politicamente corretto
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Il politicamente corretto
Sembra perfetta per una vignetta della settimana enigmistica con la dicitura Senza parole.
A occhio e croce sta qui non è nemmeno in sovrappeso bensì proprio obesità quantomeno di primo grado, ma sicuramente ci si deve accettare come si è e ha degli esami del sangue ineccepibili.
Ultima modifica di Monheim il mar mag 17, 2022 9:48 pm, modificato 1 volta in totale.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
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Re: Il politicamente corretto
Curiosa la cosa della Pausini, che avrebbe ricevuto body shaming da uno stilista ospite di un programma (quello della domenica con Timperi e la femminista cicciona, come si chiama?), che avrebbe detto che la Pausini ha sbagliato vestito all'eurofestival perchè non era adatto alla sua taglia.
Ovviamente la femminista obesa si è incazzata e ha detto che lui non si deve permettere di fare body shaming a una donna e le solite cazzate.
Al che Timperi si è incazzato ancora di più e ha litigato con la sua co-conduttrice.
Ma Dio Cristo. Uno stilista non sta facendo body shaming, sta dando un giudizio professionale, e in effetti la Pausini sembrava un prosciutto.
Se non si può più dire la verità perchè le solite femministe del menga rompono le balle, non so dove andremo a finire.
Tra l'altro più obesa la femminista che la Pausini, a dirla tutta.
Ovviamente la femminista obesa si è incazzata e ha detto che lui non si deve permettere di fare body shaming a una donna e le solite cazzate.
Al che Timperi si è incazzato ancora di più e ha litigato con la sua co-conduttrice.
Ma Dio Cristo. Uno stilista non sta facendo body shaming, sta dando un giudizio professionale, e in effetti la Pausini sembrava un prosciutto.
Se non si può più dire la verità perchè le solite femministe del menga rompono le balle, non so dove andremo a finire.
Tra l'altro più obesa la femminista che la Pausini, a dirla tutta.
"Amo Speranza" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
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Re: Il politicamente corretto
In verità andrebbe fatta un'alzata di scudi anche per tizie palesemente sottopeso se non al limite dell'anoressia.
Già non avere il ciclo causa magrezza è un segnale tremendo e altrettanto a occhio e croce, come sopra, modelle varie temo non lo abbiano.
Già non avere il ciclo causa magrezza è un segnale tremendo e altrettanto a occhio e croce, come sopra, modelle varie temo non lo abbiano.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: Il politicamente corretto
Assolutamente.Monheim ha scritto:In verità andrebbe fatta un'alzata di scudi anche per tizie palesemente sottopeso se non al limite dell'anoressia.
Già non avere il ciclo causa magrezza è un segnale tremendo e altrettanto a occhio e croce, come sopra, modelle varie temo non lo abbiano.
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Re: Il politicamente corretto
Dopo MILF, un nuovo acronimo:
SISMIWLF: Sport Illustrated's Swimsuit Model I Wouldn't Like to Fuck
dovrebbe essere un ossimoro...
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dovrebbe essere un ossimoro...
Ultima modifica di uglygeek il mer mag 18, 2022 12:55 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il politicamente corretto
IWNFYEWMWEC: I Would Not Fuck You Even With My Worst Enemy's Cockuglygeek ha scritto:Dopo MILF, un nuovo acronimo:
SIMIWLF: Sport Illustrated's Model I Wouldn't Like to Fuck
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Re: Il politicamente corretto
A me le modelle tipo Kate Moss che hanno sempre l'aspetto di una che stia li' li' per morire di inedia o di overdose non sono mai piaciute. Non ho mai capito il perche' di tanto successo nel mondo della moda.Monheim ha scritto:In verità andrebbe fatta un'alzata di scudi anche per tizie palesemente sottopeso se non al limite dell'anoressia.
Già non avere il ciclo causa magrezza è un segnale tremendo e altrettanto a occhio e croce, come sopra, modelle varie temo non lo abbiano.
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Re: Il politicamente corretto
Non ricordo chi ha detto che le modelle sono così magre perche agli stilisti non interessa I corpo della donna ma vogliono solo degli appendiabiti che facciano risaltare i loro vestiti.uglygeek ha scritto:A me le modelle tipo Kate Moss che hanno sempre l'aspetto di una che stia li' li' per morire di inedia o di overdose non sono mai piaciute. Non ho mai capito il perche' di tanto successo nel mondo della moda.Monheim ha scritto:In verità andrebbe fatta un'alzata di scudi anche per tizie palesemente sottopeso se non al limite dell'anoressia.
Già non avere il ciclo causa magrezza è un segnale tremendo e altrettanto a occhio e croce, come sopra, modelle varie temo non lo abbiano.
Comunque il mio portiere di notte apprezzerebbe questa copertina più di tutte le precedenti. (È egiziano)
Va un po’ a gusti e a cultura. Pure in Europa fino a 2-300 anni fa era il modello di bellezza o uno dei.
Magari torno di moda pure io
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Re: Il politicamente corretto
In realtà la Lotta al modello anoressico a favore del "Curvy " è in atto già da tempo.
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Il politicamente corretto
Beh, sì, fondamentalmente son dei manichini ambulanti.alessandro ha scritto:Non ricordo chi ha detto che le modelle sono così magre perche agli stilisti non interessa I corpo della donna ma vogliono solo degli appendiabiti che facciano risaltare i loro vestiti.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
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