Nickognito ha scritto:Non sono d'accordo.
Loro fanno una battaglia, magari a volte esasperata, per il politically correct. L'importante e' il principio, ma e' il loro principio anglocentrico.
Magari se uno prende in giro il cinese in lingua inglese questo viene biasimato, ma se parla cinese allora e' lui da biasimare.
Il problema qui non e' il politically correct. E' che sono ignoranti come capre.
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E sbaglia un Cavani ad accettare la sanzione: un Cavani dovrebbe chiedere alla federazione di squalificare Solskjaer e di far cacciare Neville dalla tv per commenti discriminatori contro la sua etnia. E di chiedere che entrambi siano costretti a seguire un programma rieducativo.
E' cosi' che si cambiano le cose, in quei posti.
La cultura "woke" è più complicata di così. Ci sono alcuni principi alla base. Uno è che se tu fai una cosa per me offensiva, allora tu devi pagare e non ha nessuna importanza se tu avevi un intento offensivo oppure no, conta solo l'effetto su di me.
Il secondo è che c'ècuna gerarchia di oppressori ed oppressi, e chi è in fondo a questa gerarchia ha sempre ragione, mentre chi è in cima ha sempre torto. Per cui un professore bianco che prende in giro la lingua cinese sarebbe razzista, un professore di colore molto meno, e se una persona che parla cinese pronuncia parole il cui suono offende i neri, allora è razzista. Dopo tutto insegna in america, dovrebbe saperlo che quell'insieme di fonemi è proibito.
Cavani è uruguagio, quindi latino, ma bianco, quindi quello che fa è sospetto. Fosse stato brasiliano e nero, la frase sarebbe passata inosservata anche in Gran Bretagna.
Poi Cavani non può difendersi, se si difendesse proverebbe che è razzista, la cosa migliore che può fare è pagare la julta e scontare la squalifica e stare zitto.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.