Mr Moonlight ha scritto:Io non capisco che certi discorsi li facciano i lavoratori. Se volete lavorare fino a 80 anni, fatelo pure. Io mi son rotto i coglioni.
quindi l'età pensionabile dipende dalla voglia o meno di lavorare, non da banali vincoli di realtà quali ad esempio le risorse disponibili sul totale dei beneficiari?
Ma se vi siete rotti i coglioni perché non andare in pensione a cinquant'anni allora?
Putin ha aumentato l'età pensionabile di anni, cosa che a differenza del trucidare civili e ammazzare giornalisti gli è costato in termini di consenso popolare. Putin è uno che se ne frega del consenso? O magari prima o poi la realtà bussa alla porta anche in Russia?
Lo ripeto: riparliamone (riparlatene) quando vi avvicinate ai 60
quando (se) mi avvicinerò ai sessant'anni,sarà il 2040. Allora, anche con la riforma Fornero funzionante (quindi niente quote100 e affini), la spesa pensionistica sfonderà allegramente il 18% del pil, e lavoreranno quattro persone su dieci (ipotizzando una disoccupazione sul 10%). Questo considerando l'andamento anagrafico (che è già noto: tutti quelli che avranno l'età per lavorare nel '40 sono già nati, e sappiamo già che ne sono nati pochi, per ogni classe), e considerando l'aspettativa di vita, e l'ammontare delle pensioni da erogare. Anche sovrastimando numericamente l'aumento degli immigrati, della produttività, e della crescita, questi dati significano che dal lavoro di pochi si dovranno estrarre grandi risorse. Risultato: smantellamento progressivo dello stato sociale, salari sempre più bassi, ogni tanto una qualche patrimoniale per mangiarsi quello che è rimasto, tasse sempre più alte, povertà sempre maggiore fra gli under 70 (under50 di oggi).
Da una parte il tuo romperti i coglioni, dall'altra la matematica: chi vincerà?