In Lombardia ne stanno facendo talmente tanti che in alcune ATS e ASST non ne hanno più a disposizione per il personale sanitario.Nickognito ha scritto:Ma decidiamoci, e' in Italia che si fanno tanti tamponi o solo in Lombardia? Perche' in Piemonte stanno appunto tutti bene.
Coronavirus la sindrome mondiale
Re: Coronavirus la sindrome italiana
Re: Coronavirus la sindrome italiana
Ma certo che se dici "sono stato a codogno" è come dire "sono stato in china", l'esempio che ho fatto era molto semplice per rendere l'idea è anche perché sto scrivendo col telefonino.
I tamponi comunque li stanno facendo soprattutto in Lombardia, in particolare nelle zone rosse.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Si, ma allora chiariamo.
Ci sono piu' casi in Italia perche' facciamo piu' tamponi in Italia?
No, ci sono perche' li facciamo in Lombardia.
Ora, mi chiedo, perche' li facciamo in Lombardia e non altrove? Perche' sono scemi i lombardi, perche' tutti gli altri sono disonesti, o perche' c' e' un focolaio che in Puglia, Piemonte, Calabria, Norvegia o Svizzera non c'e'?
Ci sono piu' casi in Italia perche' facciamo piu' tamponi in Italia?
No, ci sono perche' li facciamo in Lombardia.
Ora, mi chiedo, perche' li facciamo in Lombardia e non altrove? Perche' sono scemi i lombardi, perche' tutti gli altri sono disonesti, o perche' c' e' un focolaio che in Puglia, Piemonte, Calabria, Norvegia o Svizzera non c'e'?
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Lo diceva anche Isoradio stamattina: “Tamponamenti a catena in Lombardia”laplaz ha scritto:In Lombardia ne stanno facendo talmente tanti che in alcune ATS e ASST non ne hanno più a disposizione per il personale sanitario.Nickognito ha scritto:Ma decidiamoci, e' in Italia che si fanno tanti tamponi o solo in Lombardia? Perche' in Piemonte stanno appunto tutti bene.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Si vede che quest'anno tico juve, ormai vedi solo bianco e neroNickognito ha scritto:Si, ma allora chiariamo.
Ci sono piu' casi in Italia perche' facciamo piu' tamponi in Italia?
No, ci sono perche' li facciamo in Lombardia.
Ora, mi chiedo, perche' li facciamo in Lombardia e non altrove? Perche' sono scemi i lombardi, perche' tutti gli altri sono disonesti, o perche' c' e' un focolaio che in Puglia, Piemonte, Calabria, Norvegia o Svizzera non c'e'?
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Dai Fontana, Gallera l'assessore alla sanità, Sala, Conte, Speranza, Borrelli, Zaia si stanno facendo il culo in questi giorni.maxredo ha scritto:Buona scusa per non lavorare!Nick ha scritto:Contagiata una collaboratrice del Presidente della Regione Lombardia.
Lui, negativo al tampone, si fa comunque 15 gg di quarantena.
Per non parlare di medici infermieri analisti dei laboratori che sono sul campo.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Boh, io vedo che nel resto d'Italia e d'Europa continuano casi di contagi per gente stata in Lombardia e qualcuno in Iran. Faranno i test solo a loro per danneggiarci? Io chiuderei i confini di quelle regioni per un po' e poi vediamo. Peraltro sarebbe impossibile, i confini troppo ampi, la gente indisciplinata. Ma almeno bloccare le vie principali e i voli. Lo stesso con Corea, Cina e Iran.
Poi magari e' tutto un complotto, boh, ma non capisco queste sicurezze
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Ultima modifica di Nickognito il gio feb 27, 2020 10:47 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Evidentemente ancora hanno solo casi isolati da esportazione.
Se avessero dei focolai interni e li nascondessero senza prendere misure sarebbero dei folli.
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Ultima modifica di Nick il gio feb 27, 2020 10:47 am, modificato 1 volta in totale.
Re: Coronavirus la sindrome italiana
Fai così, chiama un ospedale a Praga e digli che hai un Po di febbre
Dopodiché ne chiami un altro, gli dici che hai un Po di febbre e che sei appena tornato dal nord Italia.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Ma non è questione di essere onesti o disonesti, è questione di procedure, di costi e di sostenibilità di azione, partendo dal presupposto che non si possono tamponare contemporaneamente milioni di individui.Nickognito ha scritto: Ora, mi chiedo, perche' li facciamo in Lombardia e non altrove? Perche' sono scemi i lombardi, perche' tutti gli altri sono disonesti, o perche' c' e' un focolaio che in Puglia, Piemonte, Calabria, Norvegia o Svizzera non c'e'?
Per cui la scelta è quella di indagare dove ci sono delle evidenze di situazioni critiche.
E' una scelta che però ha un risvolto: è esclusivamente contenitiva e non dà alcune indicazione sulla effettiva diffusione del contagio. Indica le località con casi conclamati, ma non ha valore predittivo sul dove potrebbe scoppiare un nuovo focolaio, nè da alcuna certezza sul fatto che in località senza casi, non possano emergere casi gravi da un momento all'altro.
Ultima modifica di paoolino il gio feb 27, 2020 10:53 am, modificato 1 volta in totale.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Ok, ma continuo a non capire la logica. Se il virus viene da Norditalia, Corea, Iran e Cina non e' giusto controllare di piu' chi arriva da li'? Questo implica che invece il virus e' ovunque ma ce la prendiamo solo con quei 4 paesi? (e 3 son giusti, uno solo e' un complotto?).Paolo79 ha scritto:Fai così, chiama un ospedale a Praga e digli che hai un Po di febbre
Dopodiché ne chiami un altro, gli dici che hai un Po di febbre e che sei appena tornato dal nord Italia.
Mettiamo che essere tifosi del Napoli sia un virus. E fanno un tampone ai napoletani sempre a ai finlandesi quasi mai. Cosa implica questo, che non e' vero che i tifosi del Napoli sono piu' a Napoli?
Se il virus e' ovunque come in Lombardia, che fanno altrove? Nascondono le complicanze sospette? Perche' non nascondono anche quelle di chi viene dall'Italia, allora, o dall'Iran?
Ma ammesso che sia una ipotesi verosimile che il virus sia ovunque, come si fa ad esserne sicuri? E' davvero assurdo pensare che al momento sia diffuso largamente solo in 4-5 paesi? E perche'? Si dovra' pure iniziare da qualche parte...
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Certo il controllo deve essere fatto sulle persone che vengono dai focolai in particolare e dalla vicinanze dei focolai in generale.
Chiunque è stato nelle zone della bassa lodigiana negli ultime 2-3 settimane ed ora si trova in altre parte d'Italia o del mondo.
Abbastanza per chi viene dalla lombardia.
Poi teoricamente tutti i sospetti che denunciano strane polmoniti.
Fino a quando non scoppia il bubbone, un paziente 1 che ha contagiato altri, non si fa niente.
Non si può controllare tutta una nazione.
Anche da noi i cinesi di fine gennaio a Roma allo spallanzani erano 2 casi isolati di paziente 0, si è controllato solo i loro movimenti non si è messo a soqquadro tutta Roma.
Chiunque è stato nelle zone della bassa lodigiana negli ultime 2-3 settimane ed ora si trova in altre parte d'Italia o del mondo.
Abbastanza per chi viene dalla lombardia.
Poi teoricamente tutti i sospetti che denunciano strane polmoniti.
Fino a quando non scoppia il bubbone, un paziente 1 che ha contagiato altri, non si fa niente.
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Anche da noi i cinesi di fine gennaio a Roma allo spallanzani erano 2 casi isolati di paziente 0, si è controllato solo i loro movimenti non si è messo a soqquadro tutta Roma.
Ultima modifica di Nick il gio feb 27, 2020 11:03 am, modificato 3 volte in totale.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
ma mica scoppia cosi' un focolaio. Lo porta qualcuno da un focolaio esistente. Quindi cerchi i focolai esistenti. Prima o poi ce ne saranno altri, magari qualcuno c'e' gia', ma isolare quelli esistenti non e' l'unica via almeno tentabile?paoolino ha scritto: non ha valore predittivo sul dove potrebbe scoppiare un nuovo focolaio,.
Poi ovviamente il rapporto tra i casi lombardi e quelli delle altre zone e' piu' basso di quel che sembra. Ma non significa che non sia veramente piuttosto alto e che sia giusto procedere cosi', per tentare di frenare la malattia.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Ma non lo puoi sapere fino a quando non si presentano i motivi.
Non è che adesso a Teramo, per fare un esempio, si mettono e controllano tutti.
Da noi il tampone su asintomatici che adesso abbiamo interrotto è partito in Lombardia ed in parte in Veneto dopo la scoperta del focolaio non prima.
Si usano dei protocolli a seconda della situazione.
Non è che adesso a Teramo, per fare un esempio, si mettono e controllano tutti.
Da noi il tampone su asintomatici che adesso abbiamo interrotto è partito in Lombardia ed in parte in Veneto dopo la scoperta del focolaio non prima.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Ma certo, sono d'accordo su questo. Ciò non toglie però che possano esserci dei focolai non ancora evidenti, causati da altri focolai non ancora evidenti o causati da individui provenienti da zone focolaio in tempi non sospetti o fuggitivi.Nickognito ha scritto:ma mica scoppia cosi' un focolaio. Lo porta qualcuno da un focolaio esistente. Quindi cerchi i focolai esistenti. Prima o poi ce ne saranno altri, magari qualcuno c'e' gia', ma isolare quelli esistenti non e' l'unica via almeno tentabile?paoolino ha scritto: non ha valore predittivo sul dove potrebbe scoppiare un nuovo focolaio,.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
ma io non so nulla, mi chiedo come faccia a saperlo chi dice che non e' vero che in Lombardia son molti di piu' e che altrove sono pochi.Nick ha scritto:Ma non lo puoi sapere
Io dico: e' verosimile che siano molti in Lombardia e pochi altrove? Si. E' verosimile che siano molti anche altrove e non si sappia? Si.
E' giusto indagare sui lombardi che viaggiano altrove? Si. Possiamo indagare su tutti? No.
Invece leggo di continuo e sento di continuo gente che dice che in cina si, in corea si, a singapore si, son di piu'. In Italia no, sono solo piu' controlli. E' certamente cosi'. Dobbiamo smettere.
Ma l'evidenza di questo, pure possibile, dov'e'?
Io dico che le ipotesi possibili sono diverse ed e' giusto minimizzare i rischi allo stato attuale delle conoscenze.
Poi si vuole favorire l'economia rispetto alla diffusione della malattia? Lecito, lo si dica.
Tra l'altro se Lombardia e Veneto fossero state del tutto isolate dal resto d'Italia (o almeno le zone coinvolte), dubito che avremmo perso molto turismo altrove, con una buona comunicazione.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Ma in Lombardia c'è un focolaio, quindi automaticamente ci dovevano essere altri casi e quindi si sono allargati i controlli e si sono messe restrizioni.
Cioè era sicuro al 100% che c'erano altri casi visto la presenza di un focolaio, si sperava non troppi e si sono prese misure per non fare allargare una cosa ormai certa cioè che la zona si stava infestando.
Da altre parte del mondo o d'Europa o in altri regioni italiane potrebbe esserci ma anche no.
Cioè è come in lombardia fino al 10 febbraio.
E si continuano le procedure di prima.
La presenza in lombardia allarma comunque di più le altre regioni italiane e l'europa rispetto a quando la malattia era solo in cina.
E allarma di più chi è più vicino e si prendono le prime misure.
Cioè era sicuro al 100% che c'erano altri casi visto la presenza di un focolaio, si sperava non troppi e si sono prese misure per non fare allargare una cosa ormai certa cioè che la zona si stava infestando.
Da altre parte del mondo o d'Europa o in altri regioni italiane potrebbe esserci ma anche no.
Cioè è come in lombardia fino al 10 febbraio.
E si continuano le procedure di prima.
La presenza in lombardia allarma comunque di più le altre regioni italiane e l'europa rispetto a quando la malattia era solo in cina.
E allarma di più chi è più vicino e si prendono le prime misure.
Ultima modifica di Nick il gio feb 27, 2020 11:15 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Ma poi, facciamo cosi'.A tutti quelli convinti che non e' Codogno il focolaio, ma Francoforte, Parigi e Londra altrettanto e tutta Europa, possiamo offire un weekend gratis e 1000 euro regalati per andare a Codogno ospite a casa di qualcuno? Vediamo se vanno.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Nickognito ha scritto:ma io non so nulla, mi chiedo come faccia a saperlo chi dice che non e' vero che in Lombardia son molti di piu' e che altrove sono pochi.Nick ha scritto:Ma non lo puoi sapere
Io dico: e' verosimile che siano molti in Lombardia e pochi altrove? Si. E' verosimile che siano molti anche altrove e non si sappia? Si.
E' giusto indagare sui lombardi che viaggiano altrove? Si. Possiamo indagare su tutti? No.
Invece leggo di continuo e sento di continuo gente che dice che in cina si, in corea si, a singapore si, son di piu'. In Italia no, sono solo piu' controlli. E' certamente cosi'. Dobbiamo smettere.
Ma l'evidenza di questo, pure possibile, dov'e'?
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Poi si vuole favorire l'economia rispetto alla diffusione della malattia? Lecito, lo si dica.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Il focolaio c'è quando lo trovi.
Fino a quando non lo trovi non c'è.
E' la differenza tra una casa che brucia ed una casa che non brucia.
Fino a quando non lo trovi non c'è.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Nessuno dice che codogno non sia un focolaio, si fa solo notare che potrebbero essercene altri. In Germania, ti ripeto, nelle ultime 2 settimane sono raddoppiati i casi di influenza rispetto a tutta la stagione invernale. Potrò pensare che qualcuno di questi magari ha il coronavirus pur senza essere stato a codogno?Nickognito ha scritto:Ma poi, facciamo cosi'.A tutti quelli convinti che non e' Codogno il focolaio, ma Francoforte, Parigi e Londra altrettanto e tutta Europa, possiamo offire un weekend gratis e 1000 euro regalati per andare a Codogno ospite a casa di qualcuno? Vediamo se vanno.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Si ma quest'articolo ti spiega quanto è complicato scegliere il protocollo adatto.
Un protocollo pandemia mondiale non è stato adottato perchè in altri casi è stato inutile.
Si stanno adottando protocolli severi su epidemie localizzate ed ancora protocolli medi su possibile pandemia.
Certo bisogna scegliere.
Ma ogni scelta comporta costi.
Può comportare panico ingiustificato.
Un protocollo pandemia mondiale non è stato adottato perchè in altri casi è stato inutile.
Si stanno adottando protocolli severi su epidemie localizzate ed ancora protocolli medi su possibile pandemia.
Certo bisogna scegliere.
Ma ogni scelta comporta costi.
Può comportare panico ingiustificato.
Re: Coronavirus la sindrome italiana
Figurati se penso che sei un ciuccio. Lei è un Santo! Un Apostolo!Ombra84 ha scritto:https://www.vocedinapoli.it/2016/05/02/ ... -o-sapone/loveboat ha scritto:Ho scritto horse e non donkey solo perchè sei admin
A mio avviso un bellissimo detto, specialmente in caso di posizioni incocilabili ( ben inteso puoi anche pensarlo di me )
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Paolo79 ha scritto:
Nessuno dice che codogno non sia un focolaio, si fa solo notare che potrebbero essercene altri. In Germania, ti ripeto, nelle ultime 2 settimane sono raddoppiati i casi di influenza rispetto a tutta la stagione invernale. Potrò pensare che qualcuno di questi magari ha il coronavirus pur senza essere stato a codogno?
Forse tu fai notare questo, molti che conosco dicono che sono sicuri che ce ne siano altri. Che non e' possibile sia solo in Italia, in Europa.
Non si capisce bene sulla base di cosa.
Anche questa cosa dell'influenza tedesca, che ho sentito spesso. Ok, influenza raddoppiata in due settimane. Il che vuol dire, numeri alla mano, che ci sono 15 mila casi di influenza in piu' in queste due settimane.
Ora, supponiamo che siano come in Italia, 500 casi di coronavirus. Che significherebbe, che ci sono allota 14500 casi di influenza in piu' normale, no? Questo e' verosimile mentre 15 mila no? Oppure la Germania ci sta nascondendo 10-15 mila casi di coronavirus? Non e' che anche l'Italia quindi, per mettere le cose in pari, ne sta nascondendo 10-15 mila rivelando solo quelle lombarde?
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
In primo luogo le influenze non sono 15 mila ma 40.Nickognito ha scritto:Paolo79 ha scritto:
Nessuno dice che codogno non sia un focolaio, si fa solo notare che potrebbero essercene altri. In Germania, ti ripeto, nelle ultime 2 settimane sono raddoppiati i casi di influenza rispetto a tutta la stagione invernale. Potrò pensare che qualcuno di questi magari ha il coronavirus pur senza essere stato a codogno?
Forse tu fai notare questo, molti che conosco dicono che sono sicuri che ce ne siano altri. Che non e' possibile sia solo in Italia, in Europa.
Non si capisce bene sulla base di cosa.
Anche questa cosa dell'influenza tedesca, che ho sentito spesso. Ok, influenza raddoppiata in due settimane. Il che vuol dire, numeri alla mano, che ci sono 15 mila casi di influenza in piu' in queste due settimane.
Ora, supponiamo che siano come in Italia, 500 casi di coronavirus. Che significherebbe, che ci sono allota 14500 casi di influenza in piu' normale, no? Questo e' verosimile mentre 15 mila no? Oppure la Germania ci sta nascondendo 10-15 mila casi di coronavirus? Non e' che anche l'Italia quindi, per mettere le cose in pari, ne sta nascondendo 10-15 mila rivelando solo quelle lombarde?
In secondo luogo, l'unica cosa che ti posso dire è rinnovarti il mio invito a non vedere tutto bianco o nero, il mondo è bello a colori, vale in generale, sul coronavirus ed ovviamente e soprattutto nel calcio
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Sulla base che per n settimane cinesi potenzialmente infetti hanno potuto girare in maniera indisturbata per tutto il globo terracqueo. Nelle stesse n settimane persone da tutto il mondo hanno potuto raggiungere la Cina ed entrare in contatto con cinesi potenzialmente infetti.Nickognito ha scritto: Che non e' possibile sia solo in Italia, in Europa.
Non si capisce bene sulla base di cosa.
Poiché tutti i paesi occidentali hanno rapporti turistici/economici con la Cina questi spostamenti sono stati verosimilmente un numero elevato, e molto verosimilmente potrebbero aver causato un effetto domino che, a meno che non ci siano motivi genetici al momento ignoti, dovrebbe aver colpito indistintamente tutte le popolazioni e in particolare quelle che hanno più scambi con i cinesi e non solo l'Italia, la Corea o l'Iran.
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loveboat ha scritto:Figurati se penso che sei un ciuccio. Lei è un Santo! Un Apostolo!Ombra84 ha scritto:https://www.vocedinapoli.it/2016/05/02/ ... -o-sapone/loveboat ha scritto:Ho scritto horse e non donkey solo perchè sei admin
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djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
Re: Coronavirus la sindrome italiana
Si' e soprattutto va ribadito che non bisogna fidarsi dei numeri cinesi. Io proporrei restrizioni di viaggio per qualche mese a livello globale molto più significative di quelle attualmente in vigore. . Anche se forse i buoi sono già scappati dalla stalla.paoolino ha scritto:Sulla base che per n settimane cinesi potenzialmente infetti hanno potuto girare in maniera indisturbata per tutto il globo terracqueo. Nelle stesse n settimane persone da tutto il mondo hanno potuto raggiungere la Cina ed entrare in contatto con cinesi potenzialmente infetti.Nickognito ha scritto: Che non e' possibile sia solo in Italia, in Europa.
Non si capisce bene sulla base di cosa.
Poiché tutti i paesi occidentali hanno rapporti turistici/economici con la Cina questi spostamenti sono stati verosimilmente un numero elevato, e molto verosimilmente potrebbero aver causato un effetto domino che, a meno che non ci siano motivi genetici al momento ignoti, dovrebbe aver colpito indistintamente tutte le popolazioni e in particolare quelle che hanno più scambi con i cinesi e non solo l'Italia, la Corea o l'Iran.
E' poco più di un'influenza? Benissimo, perdiamo due punti di PIL di crescita globale nel 2020 e ripartiamo nel 2021. Ma se - come sembra - il virus in questione ha un tasso di mortalità intorno al 2% siamo ai livelli della influenza spagnola di 100 anni fa.
Meglio ave' paura che toccarne si dice in diverse parti della Toscana.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Si, ma in altri paesi hanno fatto diversi controlli su chi veniva dalla Cina.paoolino ha scritto: Sulla base che per n settimane cinesi potenzialmente infetti hanno potuto girare in maniera indisturbata per tutto il globo terracqueo. Nelle stesse n settimane persone da tutto il mondo hanno potuto raggiungere la Cina ed entrare in contatto con cinesi potenzialmente infetti.
Poiché tutti i paesi occidentali hanno rapporti turistici/economici con la Cina questi spostamenti sono stati verosimilmente un numero elevato, e molto verosimilmente potrebbero aver causato un effetto domino che, a meno che non ci siano motivi genetici al momento ignoti, dovrebbe aver colpito indistintamente tutte le popolazioni e in particolare quelle che hanno più scambi con i cinesi e non solo l'Italia, la Corea o l'Iran.
Ripeto, prendiamo la Toscana o il Lazio (dove si sono citta' turistiche). Non hanno fatto i tamponi? Prendiamo anche Venezia, dove si, ci son due casi, ma nulla in confronto al lodigiano, non era pure li' pieno di orientali?
Cos'e', in Veneto controllano migliaia di persone che vengono da Lodi e nessuno che viene dalla Cina?
Forse la Cina ha attuato una quarantena piu' efficiente, boh.
Che poi, davvero in Iran fanno piu' controlli che altrove?
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
La spagnola aveva un tasso di mortalità stimato tra il 10 e il 20%.s&v ha scritto:tasso di mortalità intorno al 2% siamo ai livelli della influenza spagnola di 100 anni fa.
Certo, può essere ci si arrivi se tutti quelli che dovrebbero andare in terapia intensiva non possano farlo per mancanza di posti letto.
"Come possono essere i supertornei della fantasia di nickognito più concreti della realtà?"
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Il 2% di pil in meno stocazzo.s&v ha scritto:Si' e soprattutto va ribadito che non bisogna fidarsi dei numeri cinesi. Io proporrei restrizioni di viaggio per qualche mese a livello globale molto più significative di quelle attualmente in vigore. . Anche se forse i buoi sono già scappati dalla stalla.paoolino ha scritto:Sulla base che per n settimane cinesi potenzialmente infetti hanno potuto girare in maniera indisturbata per tutto il globo terracqueo. Nelle stesse n settimane persone da tutto il mondo hanno potuto raggiungere la Cina ed entrare in contatto con cinesi potenzialmente infetti.Nickognito ha scritto: Che non e' possibile sia solo in Italia, in Europa.
Non si capisce bene sulla base di cosa.
Poiché tutti i paesi occidentali hanno rapporti turistici/economici con la Cina questi spostamenti sono stati verosimilmente un numero elevato, e molto verosimilmente potrebbero aver causato un effetto domino che, a meno che non ci siano motivi genetici al momento ignoti, dovrebbe aver colpito indistintamente tutte le popolazioni e in particolare quelle che hanno più scambi con i cinesi e non solo l'Italia, la Corea o l'Iran.
E' poco più di un'influenza? Benissimo, perdiamo due punti di PIL di crescita globale nel 2020 e ripartiamo nel 2021. Ma se - come sembra - il virus in questione ha un tasso di mortalità intorno al 2% siamo ai livelli della influenza spagnola di 100 anni fa.
Meglio ave' paura che toccarne si dice in diverse parti della Toscana.
Se blocchi tutti gli spostamenti del mondo (anche i corrieri ) ma anche solo gli spostamenti di persone fai un -30%, cioè salta tutta l’economia mondiale.
Solo il turismo è il 15% del pil italiano più l’indotto.
Con la stagnazione o un - zerovirgola chiudono migliaia di imprese.
Solo le gite scolastiche di parlava di una perdita di un miliardo e mezzo di euro.
Un paio di miliardi costerà solo l’immagine di quel coglione del presidente della Lombardia con la mascherina.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Di Spagnola si ammalarono 500 milioni di persone, se questo si espande dipende quando trovano il vaccino, ma nella peggiore delle ipotesi non e' irrealistico che siano contagiati la meta' delle persone, cioe' 4 miliardi. Il che significa che 120 milioni morirebbero col 3%, ma immaginiamo ospedali africani con meta' della popolazione malata, per dire. A 200 milioni si arriverebbe tranquillamente. Anche se questi calcoli fossero troppo pessimistici, diciamo del triplo addirittura, avremmo le stesse vittime della Spagnola.
ovviamente si spera non sia cosi'
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
e se questo salvasse la vita a 50-100 milioni di persone?alessandro ha scritto: Il 2% di pil in meno stocazzo.
Se blocchi tutti gli spostamenti del mondo (anche i corrieri ) ma anche solo gli spostamenti di persone fai un -30%, cioè salta tutta l’economia mondiale.
Solo il turismo è il 15% del pil italiano più l’indotto.
Con la stagnazione o un - zerovirgola chiudono migliaia di imprese..
Ma del resto, se l'Italia non avesse avuto il virus, e la conseguente crisi economica, e avesse pero' regalato l'equivalente di quanto perde adesso ai poveri del mondo, quante vite avrebbe salvato?
Quanto conta una vita e quanto una italiana?
Ma poi, noi consumatori, saremo liberi, virus o meno, di non viaggiare piu' e non comprare piu'? L'economia e' qualcosa di strano.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Ineccepibile.paoolino ha scritto:Sulla base che per n settimane cinesi potenzialmente infetti hanno potuto girare in maniera indisturbata per tutto il globo terracqueo. Nelle stesse n settimane persone da tutto il mondo hanno potuto raggiungere la Cina ed entrare in contatto con cinesi potenzialmente infetti.Nickognito ha scritto: Che non e' possibile sia solo in Italia, in Europa.
Non si capisce bene sulla base di cosa.
Poiché tutti i paesi occidentali hanno rapporti turistici/economici con la Cina questi spostamenti sono stati verosimilmente un numero elevato, e molto verosimilmente potrebbero aver causato un effetto domino che, a meno che non ci siano motivi genetici al momento ignoti, dovrebbe aver colpito indistintamente tutte le popolazioni e in particolare quelle che hanno più scambi con i cinesi e non solo l'Italia, la Corea o l'Iran.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
e quindi tutti questi coreani contagiati da una setta e' perche' fanno loro i tamponi mentre non li fanno ai cinesi? Ma che senso ha?Johnny Rex ha scritto:Ineccepibile.paoolino ha scritto:Sulla base che per n settimane cinesi potenzialmente infetti hanno potuto girare in maniera indisturbata per tutto il globo terracqueo. Nelle stesse n settimane persone da tutto il mondo hanno potuto raggiungere la Cina ed entrare in contatto con cinesi potenzialmente infetti.Nickognito ha scritto: Che non e' possibile sia solo in Italia, in Europa.
Non si capisce bene sulla base di cosa.
Poiché tutti i paesi occidentali hanno rapporti turistici/economici con la Cina questi spostamenti sono stati verosimilmente un numero elevato, e molto verosimilmente potrebbero aver causato un effetto domino che, a meno che non ci siano motivi genetici al momento ignoti, dovrebbe aver colpito indistintamente tutte le popolazioni e in particolare quelle che hanno più scambi con i cinesi e non solo l'Italia, la Corea o l'Iran.
F.F.
Ci sono migliaia di cinesi in Corea, ma il virus si e' diffuso per quella setta. Che senso ha esaminare loro ma non i cinesi? Boh, non capisco proprio la logica.
Non e' che, semplicemente, i cinesi hanno controllato meglio chi usciva, rispetto ai lodigiani e alla setta coreana?
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Riguardo alla spagnola:Fantasio ha scritto:La spagnola aveva un tasso di mortalità stimato tra il 10 e il 20%.s&v ha scritto:tasso di mortalità intorno al 2% siamo ai livelli della influenza spagnola di 100 anni fa.
Certo, può essere ci si arrivi se tutti quelli che dovrebbero andare in terapia intensiva non possano farlo per mancanza di posti letto.
The World Health Organization estimates that 2–3% of those who were infected died (case-fatality ratio). It is estimated that approximately 30 million were killed by the flu, or about 1.7% of the world population died. Other estimates range from 17 to 55 million fatalities.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Ognuno è libero.Nickognito ha scritto:e se questo salvasse la vita a 50-100 milioni di persone?alessandro ha scritto: Il 2% di pil in meno stocazzo.
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Ma del resto, se l'Italia non avesse avuto il virus, e la conseguente crisi economica, e avesse pero' regalato l'equivalente di quanto perde adesso ai poveri del mondo, quante vite avrebbe salvato?
Quanto conta una vita e quanto una italiana?
Ma poi, noi consumatori, saremo liberi, virus o meno, di non viaggiare piu' e non comprare piu'? L'economia e' qualcosa di strano.
Dico solo che per lo stesso motivo si potrebbe fermare tutte le auto treni aerei visto che l’inquinamento E gli incidenti uccidono migliaia di persone ogni giorno.
Bisogna però pensare bene alle misure e alle ripercussioni.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
La spagnola aveva al massimo la percentuale di letalità del 3%, sono stime, ma stime a posteriori, quindi abbastanza attendibili. Tra i 30 e i 40 milioni di morti, tra cui alcuni financo in Australia, se ben ricordo.s&v ha scritto:Riguardo alla spagnola:Fantasio ha scritto:La spagnola aveva un tasso di mortalità stimato tra il 10 e il 20%.s&v ha scritto:tasso di mortalità intorno al 2% siamo ai livelli della influenza spagnola di 100 anni fa.
Certo, può essere ci si arrivi se tutti quelli che dovrebbero andare in terapia intensiva non possano farlo per mancanza di posti letto.
The World Health Organization estimates that 2–3% of those who were infected died (case-fatality ratio). It is estimated that approximately 30 million were killed by the flu, or about 1.7% of the world population died. Other estimates range from 17 to 55 million fatalities.
Ho sentito e letto anche io di alcuni che parlano di 20% di mortalità, ma da quel che avevo invece studiato in passato ricordo distintamente percentuali intorno al 3%.
Comunque un numero di morti certamente superiore a quello della grande guerra, il che fa veramente riflettere.
Percentuale di giovani morti, peraltro, più alta che in qualunque altra pandemia.
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Fare paragoni con malattia di 100 anni fa non ha senso.
Era un'altra società, c'erano altre cure e altre strutture ospedaliere, molto più limitate, si aveva un livello di igiene e precauzioni diverse, c'era un'altra mobilità delle persone.
Non avrebbe senso paragonare a quella di oggi neanche un'epidemia degli anni '50.
Era un'altra società, c'erano altre cure e altre strutture ospedaliere, molto più limitate, si aveva un livello di igiene e precauzioni diverse, c'era un'altra mobilità delle persone.
Non avrebbe senso paragonare a quella di oggi neanche un'epidemia degli anni '50.
Ultima modifica di Nick il gio feb 27, 2020 1:33 pm, modificato 2 volte in totale.