Coronavirus la sindrome mondiale

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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Alga
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da Alga »

balbysauro ha scritto:se ogni volta che apri una porta c'è una possibilità che ti cada in testa un'incudine che fai?
Ecco perche' giocano a porte chiuse.
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uglygeek
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da uglygeek »

Ombra84 ha scritto:
tennisfan82 ha scritto:+ 1145 casi oggi.

Siamo ancora molto lontani dal picco.

In Lombardia ci sono grossi problemi nel reperire posti in terapia intensiva, alcuni pazienti saranno trasferiti in altre regioni.
Oggi però quasi 6000 mila tamponi 2000 più di ieri
Dei 1145 odierni 850 sono stati giudicati lievi.
La cosa che non sappiamo e' quanti sono davvero i positivi in Italia, e quelli che sono gia' guariti senza neanche rendersi conto di avere quel virus.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da Pindaro »

ThePiper ha scritto:Troppi scialli in giro, che hanno abitudini/mode di merda e non sono nemmeno in grado di cambiarle temporaneamente. Capisco più gli anziani che vogliono fare qualcosa, essendo però la parte vulnerabile della vicenda, rispetto ai giovani senza la minima responsabilità individuale che non riescono a rinunciare all'aperitivo o al momento di svago/consumo settimanale in compagnia.
Ti voglio bene, una volta tanto.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da chiaky »

In Cina, in alcue parti, sono stati chiusi in casa tutti per un mese. E se uscivano finivano in galera. E hanno fatto una app dove tutti sanno chi sono i positivi e dove si trovano in quel momento. E addirittura è possibile vedere tutti i posti dove sono stati negli ultimi giorni.
Ma chiaramente quella è una dittatura.
Però temo che si arriverà presto anche qui a qualcosa che somiglia a uno stato di polizia, non vedo altri modi per uscirne in tempi ragionevoli.
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laplaz
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da laplaz »

chiaky ha scritto:In Cina, in alcue parti, sono stati chiusi in casa tutti per un mese. E se uscivano finivano in galera. E hanno fatto una app dove tutti sanno chi sono i positivi e dove si trovano in quel momento. E addirittura è possibile vedere tutti i posti dove sono stati negli ultimi giorni.
Ma chiaramente quella è una dittatura.
Però temo che si arriverà presto anche qui a qualcosa che somiglia a uno stato di polizia, non vedo altri modi per uscirne in tempi ragionevoli.
Dalla sorveglianza ISS sull’influenza annuale sono già stati registrati (2019-2020) 5,6M di casi.
Non li fermi questi virus, devono fare il loro corso.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

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chiaky ha scritto:In Cina, in alcue parti, sono stati chiusi in casa tutti per un mese. E se uscivano finivano in galera. E hanno fatto una app dove tutti sanno chi sono i positivi e dove si trovano in quel momento. E addirittura è possibile vedere tutti i posti dove sono stati negli ultimi giorni.
Ma chiaramente quella è una dittatura.
Però temo che si arriverà presto anche qui a qualcosa che somiglia a uno stato di polizia, non vedo altri modi per uscirne in tempi ragionevoli.
Ehm.... mi fischiano le orecchie
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balbysauro
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da balbysauro »

non vanno fermati, ma vanno rallentati per motivi logistici: non ci saranno posti in terapia intensiva, bisogna cercare di allungare i tempi
non lo stiamo facendo e poi vedrai come aumenta la mortalità
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da chiaky »

balbysauro ha scritto:non vanno fermati, ma vanno rallentati per motivi logistici: non ci saranno posti in terapia intensiva, bisogna cercare di allungare i tempi
non lo stiamo facendo e poi vedrai come aumenta la mortalità
Eh appunto, è quello che intendevo nel post precedente.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da tennisfan82 »

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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da paoolino »

tennisfan82 ha scritto:In Germania superati gli 800 casi
Senza neanche un decesso...
Cosa che continua a farmi pensare che il conteggio non sia fatto nello stesso modo da paese a paese
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Rosewall
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da Rosewall »

laplaz ha scritto:
Dalla sorveglianza ISS sull’influenza annuale sono già stati registrati (2019-2020) 5,6M di casi.
Non li fermi questi virus, devono fare il loro corso.
ma cristodiomadonna
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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balbysauro
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da balbysauro »

paoolino ha scritto:
tennisfan82 ha scritto:In Germania superati gli 800 casi
Senza neanche un decesso...
Cosa che continua a farmi pensare che il conteggio non sia fatto nello stesso modo da paese a paese
ho appena sentito che sono 15
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da laplaz »

Rosewall ha scritto:
laplaz ha scritto:
Dalla sorveglianza ISS sull’influenza annuale sono già stati registrati (2019-2020) 5,6M di casi.
Non li fermi questi virus, devono fare il loro corso.
ma cristodiomadonna
Non volevo turbarti :)
Era per dire che ci stanno le misure restrittive, prevalentemente a scopo di tutelare l'implosione del sistema sanitario, ma pensare che si possa fermare il virus con la quarantena è illogico.
Il Coronavirus è spaventevole soprattutto perchè è un virus sconosciuto e non esiste una cura unanimemente accettata, ma è molto meno contagioso dell'influenza stagionale, anche solo per il fatto che una enorme fetta di popolazione è quasi completamente asintomatica o immune (sebbene per motivi ancora ignoti).
Ma anche prendendo per valido il dato di mortalità del 3%, e si sono già detti i motivi per cui questo dato non va preso come tale, rimane un rischio di fatalità per persone sane e prive di patologie pregresse nell'ordine dello zerovirgola, quindi la psicosi è ampiamente ingiustificata.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da paoolino »

laplaz ha scritto:
Rosewall ha scritto:
laplaz ha scritto:
Dalla sorveglianza ISS sull’influenza annuale sono già stati registrati (2019-2020) 5,6M di casi.
Non li fermi questi virus, devono fare il loro corso.
ma cristodiomadonna
Non volevo turbarti :)
Era per dire che ci stanno le misure restrittive, prevalentemente a scopo di tutelare l'implosione del sistema sanitario, ma pensare che si possa fermare il virus con la quarantena è illogico.
Il Coronavirus è spaventevole soprattutto perchè è un virus sconosciuto e non esiste una cura unanimemente accettata, ma è molto meno contagioso dell'influenza stagionale, anche solo per il fatto che una enorme fetta di popolazione è quasi completamente asintomatica o immune (sebbene per motivi ancora ignoti).
Ma anche prendendo per valido il dato di mortalità del 3%, e si sono già detti i motivi per cui questo dato non va preso come tale, rimane un rischio di fatalità per persone sane e prive di patologie pregresse nell'ordine dello zerovirgola, quindi la psicosi è ampiamente ingiustificata.
Sta mandando al collasso i reparti di terapia intensiva, direi che invece per la giustificazione ci sia spazio
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da Nasty »

laplaz ha scritto: Ma anche prendendo per valido il dato di mortalità del 3%, e si sono già detti i motivi per cui questo dato non va preso come tale, rimane un rischio di fatalità per persone sane e prive di patologie pregresse nell'ordine dello zerovirgola, quindi la psicosi è ampiamente ingiustificata.
La psicosi ingiustificata? Chi non riesce a respirare e non ha un posto in rianimazione non so quanto se la passi bene.

E' la saturazione dei reparti appositi il problema, non necessariamente la letalità.

Ci vuole che questo diventi piuttosto chiaro a tutti. Soprattutto a chi va ancora ad accalcarsi la sera, o sulle piste di sci in montagna ( peraltro da domani chiuse, per fortuna, in parecchie )
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da uglygeek »

tennisfan82 ha scritto:Zona rossa tutta la Lombardia e 11 province(Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria)
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da laplaz »

Nasty ha scritto:
laplaz ha scritto: Ma anche prendendo per valido il dato di mortalità del 3%, e si sono già detti i motivi per cui questo dato non va preso come tale, rimane un rischio di fatalità per persone sane e prive di patologie pregresse nell'ordine dello zerovirgola, quindi la psicosi è ampiamente ingiustificata.
La psicosi ingiustificata? Chi non riesce a respirare e non ha un posto in rianimazione non so quanto se la passi bene.

E' la saturazione dei reparti appositi il problema, non necessariamente la letalità.

Ci vuole che questo diventi piuttosto chiaro a tutti. Soprattutto a chi va ancora ad accalcarsi la sera, o sulle piste di sci in montagna ( peraltro da domani chiuse, per fortuna, in parecchie )
L'età media dei pazienti deceduti e positivi a covid-19 è 81.4. Il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 3,6. I decessi avvengono in grandissima parte dopo gli 80 anni e in persone con importanti patologie pre-esistenti: nel dettaglio la mortalità è del 14,3% oltre i 90 anni, dell'8,2% tra 80 e 89, del 4% tra 70 e 79, dell'1,4% tra 60 e 69 e dello 0,1% tra 50 e 59, mentre non si registrano decessi sotto questa fascia d'età.

In terapia intensiva sono in 567.

E' chiaro che il problema sta nel numero di persone in terapia intensiva (con l'influenza normale non ce li mettono tutti questi pazienti, perchè altri hanno priorità), ma anche facendo la quarantena è ben difficile possano ridursi, perchè quelle che ci finiscono hanno già altre patologie pregresse. Credo si debba invece fare delle scelte, su quali pazienti abbia senso mettere in intensiva e quali no.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da Paolo79 »

uglygeek ha scritto:
tennisfan82 ha scritto:Zona rossa tutta la Lombardia e 11 province(Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria)
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da s&v »

laplaz ha scritto:
Rosewall ha scritto:
laplaz ha scritto:
Dalla sorveglianza ISS sull’influenza annuale sono già stati registrati (2019-2020) 5,6M di casi.
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Il Coronavirus è spaventevole soprattutto perchè è un virus sconosciuto e non esiste una cura unanimemente accettata, ma è molto meno contagioso dell'influenza stagionale, anche solo per il fatto che una enorme fetta di popolazione è quasi completamente asintomatica o immune (sebbene per motivi ancora ignoti).
Ma anche prendendo per valido il dato di mortalità del 3%, e si sono già detti i motivi per cui questo dato non va preso come tale, rimane un rischio di fatalità per persone sane e prive di patologie pregresse nell'ordine dello zerovirgola, quindi la psicosi è ampiamente ingiustificata.
Mi scuso in anticipo, ma il post è vergognoso. Ma le leggi le notizie dall'Iran? due parlamentari già morti, quasi il 10% del parlamento positivo, figurati in che condizione deve essere la popolazione. Per l'ennesima volta, il virus cresce in maniera esponenziale, non lineare. Questo tipo di crescita fa collassare i reparti ospedalieri preposti alla terapia intensiva, considerato che il 10% dei pazienti ha bisogno di molta assistenza. Bisogna ridurre la connettività tra persone. E invece si sono visti in questi giorni puttanate bipartisan come quel sindaco leghista che invita ad andare al museo, o il povero Zingaretti che prima abbraccia i cinesi invitando a non avere paura e poi dopo un mese si becca il virus.

L'hai presente la storia del contadino che batte a scacchi il re? Il re chiede al contadino cosa vuole per premio. Il contadino vuole un chicco di riso sulla prima casella della scacchiera, due sulla seconda, quattro sulla terza, otto sulla quarta e cosi' via. Il re è stupito di una richiesta apparentemente cosi' modesta, ma presto si accorge che tutti il raccolto del regno non basterà.
fabio86

Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da fabio86 »

Paolo79 ha scritto:
uglygeek ha scritto:
tennisfan82 ha scritto:Zona rossa tutta la Lombardia e 11 province(Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria)
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ma cristo io sono lombardo e lavoro in Piemonte
Puoi lavorare da casa?
Se sì non dovresti avere problemi.
Io dovevo andare fra due settimane a Modena e Reggio.
Vorrei sapere se la mia professione rientra in quei 'motivi di lavoro inderogabili' citati nel decreto.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da Paolo79 »

fabio86 ha scritto:
Paolo79 ha scritto:
uglygeek ha scritto: ciumbia! #1#
ma cristo io sono lombardo e lavoro in Piemonte
Puoi lavorare da casa?
Se sì non dovresti avere problemi.
Io dovevo andare fra due settimane a Modena e Reggio.
Vorrei sapere se la mia professione rientra in quei 'motivi di lavoro inderogabili' citati nel decreto.
teoricamente si ma senza l'ok dell'azienda no, e questa settimana non c'era.
ma non si capisce bene però quali sarebbero queato motivi inderogabili.noi siamo in ginocchio cazzo , quasi metà delle persone arriva dalla lombardia
Il mio obiettivo non è vincere. Il mio obiettivo è far sì che quando scendo in campo il mio avversario abbia paura di me" (A.Agassi)
fabio86

Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da fabio86 »

Penso che l'azienda si adeguerà a questo punto, dai.

Io non so proprio se rientro nella categoria, e di certo non posso lavorare da casa.
Non saprei neanche dove informarmi per saperne di più (sempre che ne sappiano qualcosa e non diano informazioni ancora più confuse).
Sarei andato tranquillamente, anche perché fino a oggi i primi a essere tranquilli erano proprio i colleghi di lì.
Certo adesso non posso rischiare di andare e prendere una multa o peggio.
Ultima modifica di fabio86 il sab mar 07, 2020 10:00 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da tennisfan82 »

Qua c'è ancora gente che scappa da Codogno :lol:

Rischiano grosso due persone di Codogno, in Lombardia: la coppia ha lasciato la 'zona rossa' qualche giorno fa per andare in vacanza in Trentino, in una casa di proprietà. Poi, visto che marito e moglie non si sentivano bene, si sono recati al pronto soccorso di Trento dove, appena hanno detto da dove venivano, per giunta con sintomi di tosse e raffreddore, sono stati sottoposti al test, poi risultato positivo. Ora marito e moglie, entrambi anziani, rischiano una segnalazione al Nas per essersi allontanati da una 'zona rossa': "Siamo in continuo contatto con i Nas, quindi le regole devono essere rispettate. Se ci sono sanzioni da fare le faremo perché questo è un comportamento irresponsabile", ha detto il governatore del Trento, Maurizio Fugatti. Le autorità sanitarie trentine hanno contatto quelle lombarde per avviare il trasferimento della coppia a casa.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da fabio86 »

C'è anche da dire che uscito questo decreto i primi a disdire gli appuntamenti in massa saranno proprio i pazienti, probabilmente.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da uglygeek »

s&v ha scritto:L'hai presente la storia del contadino che batte a scacchi il re? Il re chiede al contadino cosa vuole per premio. Il contadino vuole un chicco di riso sulla prima casella della scacchiera, due sulla seconda, quattro sulla terza, otto sulla quarta e cosi' via. Il re è stupito di una richiesta apparentemente cosi' modesta, ma presto si accorge che tutti il raccolto del regno non basterà.
... e quindi fa uccidere il contadino. E' importante ricordare come finisce questa storia.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da Super-Fabio »

tennisfan82 ha scritto:Qua c'è ancora gente che scappa da Codogno :lol:

Rischiano grosso due persone di Codogno, in Lombardia: la coppia ha lasciato la 'zona rossa' qualche giorno fa per andare in vacanza in Trentino, in una casa di proprietà. Poi, visto che marito e moglie non si sentivano bene, si sono recati al pronto soccorso di Trento dove, appena hanno detto da dove venivano, per giunta con sintomi di tosse e raffreddore, sono stati sottoposti al test, poi risultato positivo. Ora marito e moglie, entrambi anziani, rischiano una segnalazione al Nas per essersi allontanati da una 'zona rossa': "Siamo in continuo contatto con i Nas, quindi le regole devono essere rispettate. Se ci sono sanzioni da fare le faremo perché questo è un comportamento irresponsabile", ha detto il governatore del Trento, Maurizio Fugatti. Le autorità sanitarie trentine hanno contatto quelle lombarde per avviare il trasferimento della coppia a casa.
C'è gente che continua a fuggire da Codogno, figuriamoci come potranno mai controllare l'uscita da tutta la Lombardia e 11 altre province :D
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da babaoriley »

Paolo79 ha scritto:
uglygeek ha scritto:
tennisfan82 ha scritto:Zona rossa tutta la Lombardia e 11 province(Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria)
ciumbia! #1#
ma cristo io sono lombardo e lavoro in Piemonte

ho letto che per motivi familiari e lavorativi si potrà entrare/uscire oppure per motivi "gravi" (quali?). Tra l'altro mio fratello è a Roma da una settimana, dovrebbe rientrare (si spera) a giorni :-?
Ma è tutto molto confuso oltre che di difficile attuazione.
Voglio dire, come si chiude materialmente una regione come la Lombardia? Cioè se sono risuciti a svignarsela da una cacatina di città come Codogno come controlli i confini di una regione? Metti un posto di blocco al casello di Melegnano? Uno sulle Alpi?
Ultima modifica di babaoriley il sab mar 07, 2020 10:09 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da Ombra84 »

Super-Fabio ha scritto:
tennisfan82 ha scritto:Qua c'è ancora gente che scappa da Codogno :lol:

Rischiano grosso due persone di Codogno, in Lombardia: la coppia ha lasciato la 'zona rossa' qualche giorno fa per andare in vacanza in Trentino, in una casa di proprietà. Poi, visto che marito e moglie non si sentivano bene, si sono recati al pronto soccorso di Trento dove, appena hanno detto da dove venivano, per giunta con sintomi di tosse e raffreddore, sono stati sottoposti al test, poi risultato positivo. Ora marito e moglie, entrambi anziani, rischiano una segnalazione al Nas per essersi allontanati da una 'zona rossa': "Siamo in continuo contatto con i Nas, quindi le regole devono essere rispettate. Se ci sono sanzioni da fare le faremo perché questo è un comportamento irresponsabile", ha detto il governatore del Trento, Maurizio Fugatti. Le autorità sanitarie trentine hanno contatto quelle lombarde per avviare il trasferimento della coppia a casa.
C'è gente che continua a fuggire da Codogno, figuriamoci come potranno mai controllare l'uscita da tutta la Lombardia e 11 altre province :D
Dovrebbere essere dispiegato l esercito come minimo
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da uglygeek »

Super-Fabio ha scritto:
tennisfan82 ha scritto:Qua c'è ancora gente che scappa da Codogno :lol:

Rischiano grosso due persone di Codogno, in Lombardia: la coppia ha lasciato la 'zona rossa' qualche giorno fa per andare in vacanza in Trentino, in una casa di proprietà. Poi, visto che marito e moglie non si sentivano bene, si sono recati al pronto soccorso di Trento dove, appena hanno detto da dove venivano, per giunta con sintomi di tosse e raffreddore, sono stati sottoposti al test, poi risultato positivo. Ora marito e moglie, entrambi anziani, rischiano una segnalazione al Nas per essersi allontanati da una 'zona rossa': "Siamo in continuo contatto con i Nas, quindi le regole devono essere rispettate. Se ci sono sanzioni da fare le faremo perché questo è un comportamento irresponsabile", ha detto il governatore del Trento, Maurizio Fugatti. Le autorità sanitarie trentine hanno contatto quelle lombarde per avviare il trasferimento della coppia a casa.
C'è gente che continua a fuggire da Codogno, figuriamoci come potranno mai controllare l'uscita da tutta la Lombardia e 11 altre province :D
Esercito? Come avranno fatto i cinesi ...
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

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babaoriley ha scritto:
Paolo79 ha scritto:
uglygeek ha scritto: ciumbia! #1#
ma cristo io sono lombardo e lavoro in Piemonte

ho letto che per motivi familiari e lavorativi si potrà entrare/uscire oppure per motivi "gravi" (quali?). Tra l'altro mio fratello è a Roma da una settimana, dovrebbe rientrare (si spera) a giorni :-?
Ma è tutto molto confuso oltre che di difficile attuazione.
Voglio dire, come si chiude materialmente una regione come la Lombardia? Cioè se sono risuciti a svignarsela da una cacatina di città come Codogno come controlli i confini di una regione? Metti un posto di blocco al casello di Melegnano? Uno sulle Alpi?
Appunto, è molto confuso.
Non si chiarisce quali siano questi motivi di lavoro indifferibili.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

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In pratica i lombardi possono continuare a infettarsi ma "a casa loro" :D
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

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ma poi pensiamo a quanti mezzi entrano/escono dalla Lombardia ogni giorno, pensiamo solo al trasporto merci.
O al pendolarismo, o a quanta gente va e viene dalla Lombardia per lavoro.
Non sono un'economista ma cosa facciamo, mandiamo in vacca la prima regione italian per PIL? Il Paese potrebbe collassare.

Piuttosto andrei a prendere a calci in culo i dementi che oggi facevano la fila sulle piste da sci a Sestriere o quegli altri idioti che si accalcavano a Montesilvano per Elettra Lamborghini.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

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babaoriley ha scritto:
Paolo79 ha scritto:
uglygeek ha scritto: ciumbia! #1#
ma cristo io sono lombardo e lavoro in Piemonte

ho letto che per motivi familiari e lavorativi si potrà entrare/uscire oppure per motivi "gravi" (quali?). Tra l'altro mio fratello è a Roma da una settimana, dovrebbe rientrare (si spera) a giorni :-?
Ma è tutto molto confuso oltre che di difficile attuazione.
Voglio dire, come si chiude materialmente una regione come la Lombardia? Cioè se sono risuciti a svignarsela da una cacatina di città come Codogno come controlli i confini di una regione? Metti un posto di blocco al casello di Melegnano? Uno sulle Alpi?
Volendo, si fa come si farebbe in guerra: posti di blocco su tutte le strade statali e autostrade, ferrovie bloccate (tanto se non puoi entrare o uscire...).
Ovviamente e' impossibile. Come si fa a non bloccare l'economia, a far arrivare generi alimentari e far funzionare tutto?
Bisogna vedere poi cosa si intende per motivi "gravi". Se un motivo grave e' "io vivo qui ma lavoro li'" allora sara' piuttosto inutile. Ma almeno fermeremo i turisti.
Molti lombardi hanno una seconda casa in Liguria, specie nella riviera di Levante. Scommettiamo che ce li ritroviamo tutti li'? :roll:
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
tennisfan82
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da tennisfan82 »

Il decreto in PDF
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gianlu
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da gianlu »

tennisfan82 ha scritto:Il decreto in PDF
Non l'hai postato.
Qui di seguito una breve introduzione e il testo




In serata è arrivato il nuovo decreto per contenere l’emergenza coronavirus e i provvedimenti sono pesanti: in Lombardia si potrà entrare e uscire soltanto per gravi motivi.
L’ingresso in Lombardia e in alcune aree di regioni limitrofe come Veneto, Emilia Romagna e Piemonte sarà consentito soltanto per motivi «gravi e indifferibili». Nel decreto sarà stabilità una zona di sicurezza con limitazioni strettissime. Bar e ristoranti dovranno mantenere l’obbligo di distanza di un metro da cliente a cliente, in caso contrario l’attività sarà sospesa, e così varrà anche per le attività commerciali: se per motivi strutturali non potranno garantirlo dovranno chiudere. Centri commerciali aperti soltanto da lunedì a venerdì. Chiusi musei, palestre, centri sportivi, teatri, piscine, centri benessere, sospensione delle attività sciistiche e di eventi pubblici. Stop anche ai concorsi pubblici, a esclusione di quelli per il personale sanitario. Restano naturalmente sospese tutte le competizioni sportive di ogni ordine e grado, in luoghi pubblici o privati, così come le cerimonie civili e religiose, inclusi i funerali. Nelle prossime ore scatteranno altri divieti in tutta Italia: saranno chiuse discoteche, sale da ballo, pub, sale giochi e sale scommesse. Divieto di organizzare feste o eventi pubblici. Insomma, tolleranza zero per tentare di arginare il coronavirus che preoccupa sempre di più.

Ecco il decreto

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Visto il decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante «Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19» e in particolare l’articolo 3;

Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 23 febbraio 2020, recante “Disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 45 del 23 febbraio 2020;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 febbraio 2020, recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 47 del 25 febbraio 2020;

Vista l’ordinanza del Ministro della salute 25 gennaio 2020, recante “Misure profilattiche contro il nuovo Coronavirus (2019 - nCoV)”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 21 del 27 gennaio 2020;

Vista l’ordinanza del Ministro della salute 30 gennaio 2020, recante “Misure profilattiche contro il nuovo Coronavirus (2019 - nCoV)”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 26 del 1° febbraio 2020;

Vista l’ordinanza del Ministro della salute 21 febbraio 2020, recante “Ulteriori misure profilattiche contro la diffusione della malattia infettiva COVID-19”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 44 del 22 febbraio 2020;

Viste le ordinanze adottate dal Ministro della salute d’intesa con il Presidente della regione Lombardia e con il Presidente della Regione del Veneto, rispettivamente in data 21 febbraio 2020 e in data 22 febbraio 2020;

Viste, altresì, le ordinanze adottate dal Ministro della salute d’intesa con i Presidenti delle regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto, in data 23 febbraio 2020, pubblicate nella Gazzetta Ufficiale n. 47 del 25 febbraio 2020;

Vista, inoltre, l’ordinanza adottata dal Ministro della salute d’intesa con il Presidente della regione Liguria, in data 24 febbraio 2020, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 47 del 25 febbraio 2020;

Considerato che l’Organizzazione mondiale della sanità il 30 gennaio 2020 ha dichiarato l’epidemia da COVID-19 un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale;

Vista la delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, con la quale è stato dichiarato, per sei mesi, lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili;

Considerati l’evolversi della situazione epidemiologica, il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia e l’incremento dei casi sul territorio nazionale;

Ritenuto necessario procedere ad una rimodulazione delle aree;

Tenuto conto delle indicazioni formulate dal Comitato tecnico scientifico di cui all’articolo 2 dell’ordinanza del Capo del dipartimento della protezione civile in data 3 febbraio 2020, n. 630, nelle sedute nelle sedute del 6 e 7 marzo 2020;

Su proposta del Ministro della salute, sentiti i Ministri dell’interno, della difesa, dell’economia e delle finanze, nonché i Ministri dell’istruzione, della giustizia, delle infrastrutture e dei trasporti, dell’università e della ricerca, delle politiche agricole alimentari e forestali, dei beni e delle attività culturali e del turismo, del lavoro e delle politiche sociali, per la pubblica amministrazione e per le politiche giovanili e lo sport, per gli affari regionali e le autonomie, nonché sentiti i Presidenti delle regioni Emilia Romagna, Lombardia, Marche e il Presidente della Conferenza dei Presidenti delle regioni;

Decreta:

ART. 1

(Misure urgenti di contenimento del contagio nella regione Lombardia e nelle province di Province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini; Pesaro e Urbino; Venezia, Padova, Treviso; Asti e Alessandria )

1.Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria sono adottate le seguenti misure:

a) evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo, nonché all’interno dei medesimi territori di cui al presente articolo, salvo che per gli spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza;

b) ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di37,5° C) è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e di limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante;

c) divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus;

D) sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico. In tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano. Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all’aperto sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale di un metrod) si raccomanda ai datori di lavoro pubblici e privati di anticipare, durante il periodo di efficacia del presente decreto, la fruizione da parte dei lavoratori dipendenti dei periodi di congedo ordinario o di ferie;

e) sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici;

f) sono sospese tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati; nei predetti luoghi è sospesa ogni attività;

g) l’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri;

h) sono sospesi i servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65 e le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza ad esclusione dei corsi per i medici in formazione specialistica e dei corsi di formazione specifica in medicina generale, nonché delle attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie, .Al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa;

i) sono chiusi i musei e gli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42;

j) sono sospese le procedure concorsuali pubbliche e private ad esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati è effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica; sono inoltre esclusi dalla sospensione i concorsi per il personale sanitario, ivi compresi gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo, e quelli per il personale della protezione civile, i quali devono svolgersi preferibilmente con modalità a distanza o, in caso contrario, garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro;

k) sono consentite le attività di ristorazione e dei bar, con obbligo, a carico del gestore, di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione;

l) sono consentite le attività commerciali diverse da quelle di cui alla lettera precedente a condizione che il gestore garantisca un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, le richiamate strutture dovranno essere chiuse);

m) è fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso (DEA/PS), salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto;

n) l’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungodegenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitato ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione;

o) sono sospesi i congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale;

p) sono adottate in tutti i casi possibili, nello svolgimento di incontri o riunioni, modalità di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell’ambito dell’emergenza COVID-19, comunque garantendo il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro ed evitando assembramenti;

q) nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati. Nei giorni feriali, il gestore dei richiamati esercizi deve comunque garantire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, le richiamate strutture dovranno essere chiuse. La chiusura non è disposta per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari, il cui gestore è chiamato a garantire comunque il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione;

r) sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi.

Art. 2

(Esecuzione e monitoraggio delle misure)

1.Il prefetto territorialmente competente, informando preventivamente il Ministro dell’interno, assicura l’esecuzione delle misure di cui all’articolo 1, nonché monitora l’attuazione delle restanti misure da parte delle amministrazioni competenti. Il prefetto, ove occorra, si avvale delle forze di polizia, con il possibile concorso del corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché delle forze armate, sentiti i competenti comandi territoriali, dandone comunicazione al Presidente della regione e della provincia autonoma interessata.

2.Salvo che il fatto costituisca più grave reato, il mancato rispetto delle misure di cui al presente decreto è punito ai sensi dell’articolo 650 del codice penale come previsto dall’articolo 3, comma 4, del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6.

Art. 3

(Disposizioni finali)

1.Le disposizioni del presente decreto producono il loro effetto dalla data dell’8 marzo 2020 e sono efficaci fino al 3 aprile 2020.

Roma,

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da captain »

È ancora solo la bozza, però
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da Nickognito »

Mettete le multe come qui. Esci di casa, centomila euro.

Un grande in bocca al lupo a tutti per il lavoro, o per i malati che siano.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
fabio86

Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da fabio86 »

Niente, io salterò un mese lì, per sicurezza (salute in primis ovviamente ma anche non prendere sanzioni).
Perdo un mese di lavoro ma pazienza.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana

Messaggio da Nickognito »

È troppo tardi, dovevano chiudere tutto prima.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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